Nuova scoperta di gas naturale nel Mar Nero

Nuova scoperta di gas naturale nel Mar Nero
Lunedì 16 Gennaio 2023

Nuova scoperta di gas naturale nel Mar Nero

Il Presidente Erdogan ha annunciato la scoperta una nuova riserva di gas nel Mar Nero in Turchia che dalle prime stime potrebbe avere un valore di circa 1 trilione di dollari. Il giacimento è stato localizzato nei pressi di Çaycuma-1 (58 miliardi di bcm) e consentirebbe alla Turchia di aumentare fino a 710 miliardi di metri cubi (bcm) di gas offshore considerando anche la rivalutazione delle riserve di gas naturale del giacimento di Sakarya passate a 652 dai precedenti 540 bcm.

Con la nuova scoperta del giacimento di Çaycuma-1, la riserva di gas nel Mar Nero è aumentata di 170 miliardi di metri cubi e potrebbe accelerare il processo di affrancamento del Paese dagli approvvigionamenti esteri da cui è quasi completamente dipendente per le importazioni di combustibili fossili al fine di coprire il proprio fabbisogno energetico. I principali fornitori di gas naturale sono la Federazione russa, l'Azerbaigian e l'Iran. La Turchia, inoltre, si rifornisce da Qatar, USA, Nigeria e Algeria per il GNL. Sakarya e Çaycuma-1 (i due pozzi offshore saranno collegati fra loro nel medio periodo e successivamente collegati alla rete nazionale), si vanno dunque ad aggiungere ai giacimenti scoperti nel Mar Nero gli scorsi anni: il primo, nel 2020, nel pozzo “Tuna-1” (circa 405 bcm) e il secondo nel 2021 (pozzo Amasra-1) le cui riserve inizialmente venivano stimate in circa 135 bcm di gas. Secondo le previsioni del Ministero dell’Energia, entrambi i giacimenti potrebbero iniziare a fornire energia al Paese dal prossimo mese di marzo.

Il consumo annuo di gas della Turchia è aumentato da 48 miliardi bcm nel 2020 a un record di 60 miliardi nel 2021 e per la fine del 2022 si stima un consumo di circa 53,5 miliardi di bcm rispetto alle precedenti proiezioni di oltre 63 miliardi di metri cubi grazie, all'energia generata nel 2022 dalle fonti rinnovabili.

Ad ottobre 2022 le importazioni di gas naturale (3,23 miliardi di bcm) sono infatti scese del 30,5% rispetto all’analogo mese del 2021 quando si attestarono a quasi 5 miliardi di bcm secondo quanto recentemente reso noto dalla EPDK (Turkey Energy Market Regulatory). Sempre secondo la EPDK, nel mese di ottobre 2022 la Turchia ha infatti importato circa 2,38 miliardi di metri cubi di gas naturale tramite gasdotti, mentre 857 milioni di metri cubi (mc) sono stati acquistati come gas naturale liquefatto (GNL). Anche le importazioni di greggio nel mese di ottobre 2022, seppur lievemente, sono diminuite nel mese di ottobre 2022 attestandosi a 4,20 milioni di tonnellate. La Turchia importa la maggior parte del suo fabbisogno di petrolio dalla Russia (2,17 milioni di tonnellate nel mese in osservazione), dall’Iraq e Kazakistan rispettivamente con 860 mila e 226 mila tonnellate. Un risparmio che in futuro potrebbe essere ancora più consistente grazie ai lavori di esplorazione dei giacimenti di idrocarburi nel Mediterraneo (la Turchia vanta una flotta di quattro navi da perforazione alcune delle quali acquistate a metà del 2022).

Da rilevare, infine, il volume di stoccaggio di gas naturale che nel mese di ottobre 2022 è aumentato del 39,2% (circa 3,81 miliardi di metri cubi), rispetto ai 2,74 miliardi di metri cubi dell’analogo mese del 2021 grazie in particolare alle forniture che provengono dal TurkStream. In particolare, l'impianto di stoccaggio del gas naturale di Silivri ha aumentato la sua capacità di 4,6 miliardi di metri cubi (bcm) rispetto ad una precedente stima di 3,2 miliardi. La capacità di prelievo giornaliera dal sito è stata inoltre stimata in 75 milioni di metri cubi rispetto ai 28 milioni (mc) iniziali consentendo all’impianto di Silivri di diventare il più grande impianto di stoccaggio sotterraneo di gas in Europa in grado di soddisfare da solo in prospettiva ¼ del fabbisogno della Turchia. Ampliamenti sono previsto anche per l’aumento della capacità della seconda unità di stoccaggio della Turchia: Tüz Gölü (Lago Tuz), situato nella provincia centrale di Aksaray, che ha oggi una capacità di immagazzinare gas naturale fino a 1,2 bcm all’anno ma sono in corso piani per espandere la capacità a 5,4 bcm entro il 2023. Recentemente il Presidente Erdoğan ha affermato che il Paese intende ridurre il grado di dipendenza dall’estero di gas naturale entro il 2053 dal 71% al 13%.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Lunedì 16 Gennaio 2023