Lunedì 17 Febbraio 2025
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Il Regno Unito assegna 20 nuove licenze per lo stoccaggio di carbonio offshore
Dodici società si sono aggiudicate nuove licenze per lo stoccaggio di anidride carbonica (CO2) offshore, come dichiarato dalla North Sea Transition Authority (NSTA). Il governo UK si è posto l’obiettivo di utilizzare la tecnologia di stoccaggio del carbonio (CCS) - che prevede il filtraggio e la cattura del carbonio emesso dalle ciminiere industriali prima che raggiunga l'atmosfera - per contenere da 20 a 30 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030.
L’utilizzo dei primi siti di stoccaggio, costituiti da un mix di giacimenti di petrolio, gas esauriti, e formazioni rocciose porose, potrebbe iniziare entro sei anni – ha affermato l'NSTA – ma gli operatori selezionati dovrebbero ottenere presto i contratti di locazione e la successiva approvazione. Le nuove licenze integreranno così diversi progetti per lo sviluppo di tecnologie CCS, tutti parte di uno specifico programma governativo.
La tecnologia CCS ha lottato per anni per raggiungere la propria commercializzazione. Il recente Inflation Reduction Act statunitense ha aumentato le pressioni sui governi europei circa lo sviluppo di nuove tecnologie per la transizione energetica.
I nomi degli altri aggiudicatari delle licenze non sono ancora stati resi pubblici - come aggiunto da un portavoce dell'NSTA. Le multinazionali Eni ed Equinor hanno dichiarato di aver presentato domanda, ma non hanno rilasciato dichiarazioni; Shell ha deciso di non commentare.
Sebbene la tecnologia CCS possa essere d’aiuto per ridurre le emissioni di carbonio, per essere realmente efficace, questa dovrà essere implementata su larga scala in qualsiasi parte del mondo. Per quanto riguarda il Regno Unito, le emissioni di gas serra si sono attestate a circa 417 milioni di tonnellate di CO2 nel 2022.
Fonte: https://reut.rs/3MNbYM0
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)