Giovedì 1 Maggio 2025
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Economia europea nel 2022
Il 2022 è stato un anno complessivamente positivo per l’economia dell’Unione Europea.
Nella prima metà del 2022 la crescita del PIL reale nell'UE ha mostrato una tendenza al rialzo, grazie alla ripresa della spesa da parte dei consumatori. Sono aumentate, in particolare, le spese nei servizi: conseguenza dell'allentamento delle misure di contenimento della pandemia COVID-19. L'espansione è proseguita nel terzo trimestre, anche se a un ritmo più lento.
Dopo una solida prima metà del 2022, a causa della Guerra tra Russia e Ucraina l'economia dell'UE è entrata in una fase difficile, che ha rafforzato l’inflazione a livello mondiale. Ciononostante, secondo le stime, il PIL reale del 2022 sarebbe aumentato del +3,3% nell'UE (+3,2% nella zona euro): valori ben al di sopra del +2,7% prospettato nelle previsioni intermedie d'estate.
Quali sono state le conseguenze della situazione geopolitica sugli scambi commerciali dei Paesi Italia e Germania alla fine dell’anno?
Commercio Estero: confronto tra Italia e Germania
Secondo i dati ISTAT, nel 2022 l’export italiano è diminuito del -2,4% in volume, ma è cresciuto del +13,5% in termini monetari. Tale crescita è stata sostenuta principalmente dagli scambi con i paesi extra Ue, verso cui il valore delle esportazioni è aumentato del +18,2%. Nell’area Ue l’aumento è stato invece del +8,6%. Anche l’import ha visto una riduzione dei volumi (-11,4%), ma un aumento del valore: +7,7% nel complesso, dovuto a un + 4,5% dall’area Ue e + 11,7% dall’area extra Ue.
I settori che hanno contribuito maggiormente all’aumento dell’export sono: mezzi di trasporto (+43,7%), prodotti petroliferi raffinati (+32,7%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+26,9%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+13,8%).
I paesi che hanno maggiormente contribuito all’incremento dell’export sono stati: Stati Uniti (+22,5%), Francia (+14,6%), Svizzera (+24,3%), Turchia (+38,4%) e Germania (+7,0%). L’export verso la Russia si è confermato in forte flessione (-27,7%).
Gli scambi commerciali della Germania hanno avuto un andamento simile. Secondo i dati pubblicati da statista.de, anche in Germania, l’import è diminuito del -6,1% e l’export del -6,3% a dicembre 2023, ma i risultati annuali sono in crescite. Rispetto a dicembre 2021, infatti, l’export è aumentato del +5,9% e l’import del +3%.
Nel dicembre 2022 il valore dei beni esportati è ammontato a 127,4 miliardi di euro e di quelli importati a 117,4 miliardi. La bilancia commerciale estera ha quindi chiuso con un surplus di 10,0 miliardi.
La maggior parte delle esportazioni tedesche è stata destinata agli Stati Uniti, mentre il Paese da cui la Germania ha importato di più è stato la Repubblica Popolare Cinese. Come l’Italia, anche la Germania ha ridotto le relazioni commerciali con la Federazione Russa. Le esportazioni, in particolare, sono diminuite del 16,7%.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il 20 aprile 2021, Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha annunciato la “Risposta ufficiale del Consiglio di Stato sull'approvazione dei progetti pilota comprensivi di ulteriore apertura del settore dei servizi a Tianjin, Shanghai, Hainan e Chongqing”. I progetti pilota si basano sulla nuova fase di sviluppo e coprono un periodo di tre anni dalla data di approvazione.
Il 21 aprile 2021, è stato contestualmente approvato il “Programma Generale dei progetti pilota comprensivi di ulteriore apertura del settore dei servizi” dal Consiglio di Stato e pubblicato dal Ministero del Commercio. Secondo questo documento, a Chongqing sarà lanciata una serie di misure di apertura in vari settori:
Servizi commerciali e finanziari: Dopo essersi registrate presso il governo e le istituzioni di arbitrato, è consentito alle imprese condurre servizi di arbitrato per controversie civili e commerciali. Il governo faciliterà i regolamenti internazionali e migliorerà l’ambiente commerciale digitale per attirare investimenti dall’estero. A Jiangbeizui, Jiefangbei, Changjiahui saranno costruite zone dimostrative di innovazione tecnologico finanziaria.
Imprese high-tech: Imprese nei campi dell'informazione elettronica, veicoli intelligenti, produzione di attrezzature di fascia alta, materiali chiave, biomedicina, ecc, che sono stabilite per più di un anno e le cui spese di R&S sostenute in Cina rappresentano non meno del 50% di quelle totali, possono essere riconosciute come imprese high-tech e godere delle relative politiche a supporto di tali categorie di imprese.
Istruzione e talenti stranieri: Il governo promuoverà la cooperazione tra università tecniche e istituti professionali con università straniere di alto livello. Sarà facilitato l’ingresso di talenti stranieri in tali ambiti. I professionisti stranieri con certificati di architettura e progettazione riconosciuti a livello nazionale saranno abilitati per offrire servizi professionali per aziende a Chongqing. I talenti stranieri che soddisfanno tali requisiti potranno servire come rappresentanti legali di organi statutari, istituzioni pubbliche e imprese statali.
Turismo: il governo sostiene una modalità di sviluppo che combina turismo e commercio, grazie alla posizione geografica favorevole di Chongqing tramite la costituzione di un’area pilota per i prodotti importati nell’ area di Jiefangbei.
Servizi sanitari: Il governo sostiene le imprese straniere o joint ventures nel creare istituzioni mediche senza scopo di lucro, semplificando il processo di approvazione per enti di R&S biomedica al fine di permettere l’avviamento di collaborazioni internazionali.
Logistico: in previsione la costruzione di un centro logistico internazionale all’interno della Cina. Saranno stabiliti centri di transito aereo, centri di distribuzione regionale, e una piattaforma per la raccolta di prodotti industriali internazionali, canali per aumentare l’efficienza delle procedure di importazione ed esportazione accompagnati da una politica di prezzi flessibile.
Fonti: https://bit.ly/3jrCRXb; https://bit.ly/3zt0aWa; https://bit.ly/2WADd4Q; https://bit.ly/3gPK4yx
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)
Il Ministero del Tesoro e delle Finanze, Lutfu Elvan, ha annunciato il 26 maggio 2021 un nuovo pacchetto di prestiti a sostegno delle PMI, il cui fatturato è sceso del 25% nel 2020. Il Ministero, l'Unione delle Camere e delle Borse Merci della Turchia (TOBB) ed il Fondo di Garanzia del Credito (KGF) forniranno prestiti, denominati Breath Credit, alle PMI. Ogni piccola e media impresa, con un fatturato annuo inferiore a 1 milione di lire turche ($ 118.371), potrà ricevere fino a 50.000 lire turche ($ 5.918), mentre le PMI con fatturato annuo inferiore a 10 milioni di lire turche ($ 1,18 milioni) potranno beneficiare del pacchetto di prestiti fino a 200.000 lire turche ($ 23.674). Il tasso di interesse annuo dei prestiti di 12 mesi sarà del 17,5%, con la possibilità di un periodo senza pagamento di sei mesi. I prestiti sarebbero garantiti da KGF. Il pacchetto è entrato in vigore il 1 ° giugno 2021.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Il COVID-19 e la mancanza di certezza riguardo gli orientamenti economici e sanitari da adottare figurano tra i fattori che hanno bloccato l’avvio del programma di riforme strutturali del governo brasiliano e la ripresa economica che il Brasile ha vissuto negli anni precedenti.
La nuova edizione del Bollettino macro-fiscale, del Segretariato di Politica Economica del Ministero dell’Economia (SPE/ME), presentata il 17 novembre, evidenzia che la proiezione ufficiale del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2020 continua a mostrare un relativo miglioramento, registrando una riduzione della contrazione dal 4,7% al 4,5% in termini reali. Questo risultato positivo è dovuto principalmente alla forte reazione dei settori economici come il commercio al dettaglio e l’industria, nel terzo trimestre di quest’anno.
Secondo le previsioni dell’OCSE, il PIL brasiliano dovrebbe diminuire del 5% nel 2020, una previsione meno ottimistica di quella del governo. Nonostante ciò, le previsioni di entrambe le istituzioni prevedono una crescita per il prossimo biennio. L’OCSE stima una crescita del 2,6% nel 2021 e del 2,2% nel 2022. A sua volta, il governo progetta un incremento del 3,2% nel 2021 e 2,5% nel 2022.
Nella tabella in basso, è possibile osservare la percentuale di variazione annuale del PIL brasiliano e delle sue componenti:
Tasso di variazione del PIL e delle sue componenti {%)
2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
PIL | 1,3 | 1,3 | 1,1 | -3,9 |
Industria | -0,5 | 0,5 | 0,4 | -3,5 |
Servizi | 0,8 | 1,5 | 1,2 | -3,5 |
Agricoltura | 14,2 | 1,4 | 0,8 | 1,8 |
Consumo Familiare | 2 | 1,8 | 1,9 | -4,1 |
Spesa Pubblica | -0,7 | -0,7 | -0,4 | -3,7 |
Capitale Fisso Lordo | -2,6 | 5,4 | 3,6 | -4 |
Fonte:IBGE
Nella seguente tabella, si può osservare la variazione percentuale delle esportazioni e importazioni brasiliane in relazione agli anni precedenti:
Tasso di variazione importazioni/esportazioni(%)
2017 | 2018 | 2019 | 2020 | |
Esportazioni | 4,9 | 1,3 | -6,4 | -6,9 |
Importazioni | 6,7 | 4,9 | -2,1 | -10,4 |
Fonte: Comex Vis
Mentre i dati consolidati dell’esercizio 2020 presentavano dati negativi, confrontando il terzo trimestre con il trimestre precedente, si osserva una graduale ripresa dell’economia del paese. L’industria è cresciuta del 14,8%, i servizi del 6,3% e l’agricoltura si è contratta dello 0,5%.
Tra le attività industriali spicca la crescita del 23,7% delle industrie di trasformazione. In aumento anche le attività di elettricità e gas, acqua, fognature, gestione dei rifiuti (8,5%), edilizia (5,6%) ed estrattiva (2,5%).
Nella categoria Servizi sono cresciuti tutti i settori: Commercio (15,9%), Trasporti, Magazzinaggio e Posta (12,5%), Altre attività di servizi (7,8%), Informazione e comunicazione (3,1%), Amministrazione, difesa, sanità pubblica e istruzione e sicurezza sociale (2,5%), Attività finanziarie, servizi assicurativi e connessi (1,5%) e attività immobiliari (1,1%).
Dal punto di vista della spesa, gli investimenti fissi lordi sono aumentati del l’11,0% rispetto al trimestre precedente. La spesa per consumi delle famiglie è aumentata del 7,6% e la spesa per consumi pubblici è aumentata del 3,5%.
Comparando ancora il terzo con il secondo trimestre del 2020, le Esportazioni di Beni e Servizi sono diminuite del 2,1%, mentre le Importazioni di Beni e Servizi sono diminuite del 9,6% rispetto al trimestre precedente.
Fonti: https://bit.ly/3i0TMyY; https://bit.ly/3BBz80u; https://glo.bo/3hYIETv
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)
Secondo il Ministero del Commercio turco, il volume degli scambi nelle 18 zone di libero scambio della Turchia nel 2020 è aumentato del 12% su base annua, nonostante la situazione pandemica. Il volume degli scambi nelle zone ha superato i 22 miliardi di dollari nel 2020, contro i 19,6 miliardi di dollari del precedente anno. Metà delle 18 zone di libero scambio hanno visto una crescita del commercio, mentre le altre hanno subito un calo. La zona franca specializzata ad Istanbul, la capitale commerciale del paese, ha registrato la crescita maggiore, seguita dalle province nord-orientali di Rize e sud-ovest di Denizli, con aumenti rispettivamente del 100% e del 53,48%, e dalla provincia meridionale di Mersin con $ 2,52 miliardi. Nel 2020, le zone franche della Turchia hanno avuto il più alto scambio commerciale con l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e con i paesi dell'UE, per un totale di $ 9,6 miliardi, di cui 6,4 miliardi di dollari in scambi commerciali con i paesi dell'UE, in aumento dell'8,34% nel 2020 rispetto al 2019.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)