Giovedì 10 Luglio 2025
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Svizzera e Unione Europea: un nuovo accordo di difesa che apre scenari strategici per l’Italia
In risposta al mutato contesto geopolitico globale, la Svizzera si prepara a ridefinire la propria politica di difesa, aprendo la strada a una cooperazione rafforzata con l’Unione Europea. Un cambiamento che potrebbe avere importanti ricadute anche per l’Italia, sia in termini di sicurezza che di opportunità economiche e industriali.
Un passo storico verso l’integrazione europea in materia di sicurezza
Nel marzo 2025, il Consiglio nazionale svizzero ha approvato una dichiarazione che invita il Consiglio federale a intensificare la cooperazione in materia di sicurezza con l’Europa. A maggio, la Commissione della politica di sicurezza ha rilanciato con una mozione del deputato Fabian Molina, che propone l’avvio di negoziati per un accordo di sicurezza e difesa con l’UE.
L’obiettivo è chiaro: rafforzare la collaborazione con gli Stati membri e con istituzioni chiave come l’Agenzia europea per la difesa e la Cooperazione strutturata permanente (PESCO), mantenendo al contempo la storica neutralità svizzera.
Opportunità per l’Italia: cooperazione industriale e interoperabilità
Per l’Italia, questo accordo rappresenta una straordinaria occasione per rafforzare i legami con la Svizzera, partner economico e tecnologico di primo piano. La possibilità di partecipare ad acquisti congiunti di armamenti e progetti di ricerca e sviluppo nel settore della difesa apre nuove prospettive per le imprese italiane attive nell’aerospazio, nella cybersecurity e nelle tecnologie dual-use.
Inoltre, l’interoperabilità delle attrezzature militari tra Svizzera e UE favorirebbe una maggiore efficienza operativa e una riduzione della dipendenza da fornitori extraeuropei, in particolare dagli Stati Uniti.
Un modello già testato: il caso della Norvegia
Il modello di riferimento è l’accordo strategico firmato nel 2024 tra l’UE e la Norvegia, che ha rafforzato la cooperazione in ambiti come la sicurezza marittima, le minacce ibride, le attività spaziali e la difesa cibernetica. Un’intesa che non ha modificato l’adesione della Norvegia alla NATO, ma ha consolidato il suo ruolo nell’architettura di sicurezza europea.
Italia-Svizzera: un asse strategico per la sicurezza e l’innovazione
In un contesto di crescente instabilità internazionale, l’avvicinamento della Svizzera all’UE in ambito difensivo rappresenta un’opportunità strategica per l’Italia. Rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza, innovazione tecnologica e industria della difesa può contribuire a costruire un’Europa più resiliente e autonoma.
Per imprenditori, investitori e professionisti italiani, è il momento ideale per esplorare nuove sinergie con il mercato svizzero, cogliendo le opportunità offerte da un accordo che potrebbe ridefinire gli equilibri della sicurezza europea nei prossimi anni.
Il settore MEM svizzero rappresenta una colonna portante dell’economia della Confederazione e contribuisce in modo sostanziale al PIL nazionale. Nonostante le difficoltà che disturbano il settore anche per le congiunture economico sociali, la richiesta di componenti ad alta precisione, di tecnologia specializzata e di produzione ad hoc è in costante crescita. A tal proposito, a maggior ragione adesso che l’export di settore è appesantito dall’imposizione dei dazi doganali verso gli USA, la Svizzera potrebbe rappresentare un Paese cardine per sviluppare nuove collaborazioni e aprire un mercato avanzato, florido e pronto ad accogliere il Made in Italy. Dagli ultimi dati di settore emerge che, nel 2024, l’industria tecnologica svizzera ha generato un fatturato complessivo di 87,4 miliardi di CHF ma che la produzione interna non è in grado di rispondere in modo soddisfacente alla domanda e quindi risulta inevitabile il ricorso alle importazioni.
Quali sono dunque i settori maggiormente interessati alle importazioni? Lo spieghiamo in queto articolo.
1. Meccanica di precisione
Il comparto meccanico svizzero si distingue per l’elevata qualità ed è caratterizzato da una forte specializzazione nella produzione di macchine utensili, impianti per l’industria pesante e attrezzature per la lavorazione dei metalli. Questi componenti trovano applicazione in settori strategici come l’automotive, l’aerospaziale e la tecnologia medicale.
Nel 2023, il mercato globale dei componenti per la meccanica di alta precisione ha superato i 2,3 miliardi di dollari, con una crescita annua composta (CAGR) prevista del 4,4% fino al 2032. La Svizzera si caratterizza anche per la continua richiesta di queste componenti, motivo per cui, la specializzazione italiana e la vicinanza geografica, potrebbero costituire un’importante leva di sviluppa dell’export Made in Italy specializzata.
2. Elettronica e automazione: motori dell’industria 4.0
Il segmento elettronico svizzero è altamente innovativo, focalizzato sulla produzione e l’utilizzo di sensori, semiconduttori e soluzioni per la gestione intelligente dell’energia. Queste tecnologie sono fondamentali per applicazioni emergenti come la mobilità elettrica, la telemedicina e la smart manufacturing, tre aree molto presenti e sviluppate in Svizzera.
Parallelamente, l’ingegneria dell’automazione continua a espandersi, con aziende che ricercano sistemi avanzati di controllo e robotica industriale. Si tratta di soluzioni essenziali per aumentare l’efficienza produttiva e ridurre i costi operativi, in linea con i principi dell’Industria 4.0. Avvicinarsi a questo tipo di industria e prevedere delle collaborazioni con le imprese MEM elvetiche, attraverso il contatto diretto con i buyer specializzati, è uno dei veicoli principali di aumento dei tenori dell’export Made in Italy MEM.
3. Metallurgia e materiali avanzati: aumenta la domanda elvetica
Il comparto metallurgico svizzero è rinomato per la produzione e la lavorazione di acciai speciali e leghe ad alte prestazioni, utilizzati in ambienti estremi e settori ad alta intensità tecnologica. Nonostante una contrazione del 9,3% nelle esportazioni nel primo trimestre del 2024, il settore mantiene un ruolo strategico grazie alla sua capacità di innovazione e alla qualità dei materiali prodotti.
I dazi al 50% previsti dall’USA verso i metalli di importazione europea potrebbe costituire per le imprese Made in Italy un leggero freno all’export. Invece, però, di rinunciare ad una fetta importante nei capitoli di bilancio, proprio perché la Svizzera è un Paese molto interessato a questo settore, le PMI MEM italiane specializzate potrebbero trovare qui un’alternativa non solo valida ma ancor più soddisfacente.
4. Micromeccanica: l’unicità della richiesta a favore del Made in Italy
Anche la micromeccanica ha un peso non trascurabile per l’impresa elvetica. Le applicazioni qui spaziano dall’orologeria di precisione alla tecnologia medicale, fino ad arrivare ai sensori avanzati. Questo segmento beneficia di un ecosistema altamente integrato tra industria e ricerca, che consente lo sviluppo di soluzioni su scala micrometrica con standard qualitativi elevatissimi. In questo specifico settore, gli imprenditori italiani interessati ad esportare i propri prodotti e i componenti micromeccanici verso la Svizzera, possono contare su alcune nicchie di mercato floride che sono alla continua ricerca di importatori qualificati per rispondere alle esigenze e alle richieste del mercato interno.
Prospettive e opportunità in Svizzera per gli imprenditori italiani
Nonostante le sfide globali, tra cui la flessione della domanda europea, le tensioni geopolitiche, e l’equilibrio precario di alcuni accordi tra le nazioni, le imprese svizzere del settore MEM mostrano segnali rincuoranti di resilienza. Il 28% delle aziende prevede, infatti, un incremento delle commesse estere nei prossimi quattro trimestri, sostenute da un contesto favorevole all’innovazione e da una crescente domanda di tecnologie ad alta precisione. A tal proposito, il mercato MEM italiano rappresenta uno dei più affidabili e ricercati. L’innovazione e il tasso di ricerca che permea le PMI Made in Italy del settore MEM, le candida a pieno titolo per entrare sul mercato elvetico con una qualifica rilevante. Imprimere un booster all’export Made in Italy del MEM verso la Svizzera può rappresentare, per tanti imprenditori, la chiave di volta per superare e/o mitigare le difficoltà legate all’export verso altri continenti, nei quali i DAZI e le politiche interne non favoriscono uno scambio proficuo ed equo.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)