Venerdì 5 Dicembre 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Si è svolta ieri, mercoledì 3 dicembre 2025, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la "Giornata del Commercio Romano – le botteghe, le voci e le sue eccellenze", un’iniziativa dedicata a chi custodisce ogni giorno l’identità economica, sociale e culturale della città. Un appuntamento promosso dall’Associazione Botteghe Romane, in collaborazione con il MIMIT, che ha visto la partecipazione di Assocamerestero insieme a istituzioni e rappresentanti del tessuto economico capitolino.
La serata – articolata in un momento istituzionale e in uno conviviale – ha acceso i riflettori su un comparto che rappresenta il 31% del PIL della Capitale e che vede nelle botteghe storiche, nei mercati rionali, nella ristorazione e nelle attività artigiane un patrimonio da tutelare e valorizzare, celebrando al contempo il bicentenario della nascita dell’osteria romanesca in chiave moderna (1825-2025).
La sessione istituzionale ha visto alternarsi interventi di rilievo che hanno toccato temi cruciali, dalla sicurezza urbana alle nuove frontiere del Made in Italy. Al tavolo dei relatori, insieme al Segretario Generale di Assocamerestero Domenico Mauriello, erano presenti:
Nel suo intervento, Mauriello ha ricordato come la rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero affianchi ogni giorno le imprese nel portare il Made in Italy nel mondo e nell’intercettare i trend internazionali grazie alla presenza di professionisti e imprenditori italiani all’estero. Un elemento distintivo che consente alle CCIE di connettere territori, persone e culture, creando nuove opportunità per le filiere italiane.
Il legame con le comunità italiane nel mondo resta un fattore strategico: oltre 7 milioni gli iscritti all’AIRE, mezzo milione dei quali laziali – di cui 265 mila provenienti dalla provincia di Roma. A questi si aggiungono 80 milioni di oriundi e milioni di italian lovers per un potenziale complessivo di 260 milioni di consumatori. Un pubblico globale che contribuisce in modo diretto alla crescita dell’export regionale: nel 2024 il Lazio ha registrato un significativo incremento dell’export agroalimentare (+18,4%), accompagnato da un forte aumento del turismo enogastronomico ed esperienziale.
Tra i principali vettori di diffusione della cultura gastronomica italiana figurano i ristoranti italiani nel mondo. Sebbene se ne stimino circa 600.000, solo una parte è certificata. In questo contesto le CCIE, insieme a Unioncamere, selezionano i locali che rispettano la tradizione culinaria italiana e utilizzano prodotti autentici, attribuendo il riconoscimento “Ospitalità Italiana”. Il circuito conta oggi oltre 3.000 ristoranti e pizzerie all’estero, molti dei quali coinvolti anche in attività di incoming in Italia, attraverso cui scoprire nuovi prodotti tipici e imprese d’eccellenza.
"Il Made in Italy nel mondo vale 60 miliardi" ha ricordato Mauriello. "Soprattutto nell'agroalimentare, c’è un sovrappiù di prezzo che il consumatore internazionale è disposto a pagare pur di avere l'autenticità. La cucina italiana è un patrimonio da tutelare, tanto quanto la meccanica o il design, perché è espressione diretta della nostra cultura".
Mauriello ha infine richiamato il ruolo della rete CCIE nel favorire partnership e gemellaggi culturali con Paesi che condividono una tradizione gastronomica radicata, promuovendo un modello di sviluppo che integra territorio, cultura e sostenibilità e che trova nel Lazio un potenziale laboratorio d’avanguardia.