Sabato 13 Dicembre 2025
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Il 4 novembre scorso, l’Ambasciatore Giorgio Marrapodi ha presieduto ad Ankara una riunione di coordinamento del “Sistema Paese” in Turchia. Erano presenti tutte le articolazioni del “Sistema Italia”, tra cui i funzionari responsabili del Consolato Generale d’Italia a Istanbul, del Consolato a Izmir, dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’ICE Agenzia di Istanbul, dell’ufficio SACE in Turchia, della Banca d’Italia, gli esperti della Polizia di Stato per l’immigrazione, della Guardia di Finanza e i rappresentanti delle Camere di commercio italiane in Turchia.
L’incontro ha permesso di fare il punto sulle relazioni bilaterali tra Italia e Turchia e sulle azioni intraprese per consolidare ulteriormente l’intenso partenariato economico-commerciale, in linea con i seguiti del 4° Vertice Intergovernativo tenutosi a Roma lo scorso aprile e con l’inserimento della Turchia tra i Paesi prioritari del Piano d’azione del Governo per l’Export, lanciato lo scorso marzo dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani.
“La forte complementarietà dei settori economico-industriali dei due Paesi, testimoniata anche dal solido interscambio commerciale” - ha commentato l’Ambasciatore Marrapodi - “è la base stessa sulla quale costruire una più stretta collaborazione in tutti i settori più strategici, dall’innovazione tecnologica all’industria dello spazio, dalla cooperazione scientifica all’energia, passando dalla diplomazia sportiva a quella culturale, altrettanti pilastri dell’azione italiana di “diplomazia della crescita”.
È stato quindi sottolineato il successo in Turchia delle rassegne tematiche promosse dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e delle numerose iniziative di diplomazia pubblica e di promozione integrata realizzate dal Sistema Italia sotto il coordinamento dell’Ambasciata. Particolarmente apprezzate in questo quadro le iniziative raccolte nel formato Meetürkitaly, promosso dall’Ambasciata come proficua occasione di scambio di esperienze italiane e turche nei settori di eccellenza dei due Paesi. Queste considerazioni hanno fatto da stimolo a una riflessione operativa sulla programmazione delle attività di promozione integrata per il prossimo anno, orientata a una maggiore unitarietà nella narrativa di valorizzazione del “saper fare italiano”.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
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Si è svolta ieri nella cornice del Palazzo di Amboage, sede dell’Ambasciata d’Italia a Madrid, la cerimonia di consegna del XXVIII Premio Tiepolo, riconoscimento che ogni anno valorizza personalità capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Spagna. L’edizione 2025 ha visto protagonisti Manuel Manrique, Presidente di Sacyr, ed Edoardo Garrone, Presidente di ERG, a cui si è aggiunto un Premio Tiepolo Speciale conferito a Enrico Letta per il suo impegno nel promuovere il dialogo bilaterale e una visione europea condivisa.
Alla cerimonia, promossa dalla Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) insieme alla Confederación Española de Organizaciones Empresariales (CEOE), hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni italiane e spagnole, del mondo imprenditoriale e dei principali attori economici dei due Paesi.
Nel suo intervento, il Presidente della CCIS, Marco Pizzi, ha richiamato il valore strategico che il Premio Tiepolo ha assunto nel tempo: “Questo riconoscimento è diventato uno spazio autorevole in cui celebrare la cooperazione tra due economie che condividono visione, obiettivi e responsabilità comuni. Premiamo tre figure che, con il loro lavoro, rappresentano al meglio la vitalità del rapporto economico italo-spagnolo e la sua proiezione verso il futuro.”
Parole confermate dall’Ambasciatore d’Italia in Spagna, Giuseppe Buccino Grimaldi, che ha evidenziato come le relazioni tra i due Paesi continuino a rafforzarsi grazie al contributo di imprese e istituzioni: “Il dialogo economico tra Italia e Spagna si è intensificato negli ultimi anni, generando benefici concreti per entrambe le economie. Le storie professionali premiate oggi mostrano quanto la collaborazione bilaterale sia una risorsa decisiva non solo per la crescita dei nostri Paesi, ma anche per la competitività dell’Europa nel suo insieme.”
L’edizione di quest’anno ha riconosciuto il ruolo di ERG nella crescita del settore delle energie rinnovabili in Spagna, dove il gruppo ha consolidato una presenza significativa, contribuendo alla transizione energetica del Paese. Allo stesso tempo, è stato valorizzato l’impegno di Sacyr in Italia, attore di primo piano nella realizzazione e gestione di infrastrutture chiave per la mobilità e lo sviluppo territoriale.
Il Premio Tiepolo Speciale a Enrico Letta ha inteso sottolineare il suo contributo di lungo periodo al dialogo tra Italia e Spagna e la sua visione europeista, rilanciata anche attraverso il recente lavoro sul futuro del mercato unico europeo.
Nel solco della sua tradizione, il Premio Tiepolo 2025 ha ribadito l’importanza di una collaborazione stabile, aperta e orientata al futuro, in cui imprese e istituzioni di Italia e Spagna continuano a costruire insieme nuove opportunità economiche, culturali e strategiche per l’area mediterranea e per l’Europa.
Rafforzare il partenariato economico bilaterale e definire nuove traiettorie di sviluppo nel quadro del Piano Mattei per l’Africa. Sono stati questi i temi al centro della tavola rotonda svoltasi oggi presso il Westin Excelsior Hotel di Roma, che ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica del Mozambico, Daniel Francisco Chapo, in visita ufficiale in Italia.
L’evento, organizzato dalla Camera di Commercio Mozambico–Italia (CCMI) in sinergia con Assafrica, Confindustria, APIEX, l’Ambasciata del Mozambico e il supporto di Assocamerestero, ha rappresentato un momento di confronto diretto tra le istituzioni di Maputo e una qualificata rappresentanza del settore privato italiano.
L’incontro ha coinvolto i vertici di 26 imprese italiane leader in settori chiave quali energia, infrastrutture, logistica, agroindustria e tecnologia. Tra i partecipanti figurano realtà come Saipem, Gruppo Leonardo, CMC Ravenna, Baker Hughes, INALCA e altri player che, complessivamente, generano un volume d’affari superiore ai 129 miliardi di euro (dato 2024).
Il formato dell'evento, strutturato su oltre 30 incontri Business-to-Government (B2G), ha permesso di approfondire le esigenze operative delle aziende italiane e di analizzare le opportunità offerte dal mercato mozambicano. L'obiettivo condiviso è la creazione di un polo industriale competitivo nell’Africa australe, capace di attrarre investimenti a lungo termine.
Durante le sessioni di lavoro, l'attenzione si è concentrata sulla necessità di un contesto economico stabile e favorevole agli investimenti esteri. Il Presidente Chapo ha illustrato l'impegno del proprio Governo nel miglioramento del clima imprenditoriale e nel rafforzamento delle istituzioni, elementi essenziali per favorire progetti che portino innovazione e occupazione locale.
Particolare rilievo è stato dato al ruolo dell'Italia come partner strategico, non solo in ottica commerciale ma anche come attore centrale nelle politiche di cooperazione euro-africane, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei.
A margine dei lavori, spazio anche alla responsabilità sociale d'impresa e alla cultura. È stato presentato un progetto di edilizia sociale promosso dalla Fondazione Faresin e altri partner, che prevede la realizzazione di strutture abitative e scolastiche nella provincia di Cabo Delgado. La giornata si è conclusa con un omaggio artistico al Capo di Stato mozambicano realizzato dall'artista romano Maupal, a testimonianza del legame culturale che affianca quello economico tra i due Paesi.
Lo scorso 3 dicembre a Caracas si è svolto Visión Empresarial 2026, un forum che ha riunito dieci esperti per delineare le prospettive economiche, commerciali, del lavoro e del quadro normativo attese per il Venezuela nei prossimi anni.
Nel corso dell’incontro è intervenuta Pina Costa, Direttrice dell’Area Marketing e Sviluppo Servizi per Imprese e Istituzioni di Assocamerestero, che ha illustrato il ruolo delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) come rete capillare e altamente specializzata al servizio delle imprese nei loro percorsi di internazionalizzazione. Oltre all’attività informativa, ha sottolineato come le CCIE offrano un supporto operativo concreto: ricerca di partner locali, programmi di mentoring, coaching manageriale e accompagnamento a fiere e appuntamenti internazionali. Un insieme di servizi che rappresenta un valore aggiunto particolarmente rilevante per le PMI, pilastro del tessuto produttivo italiano.
Costa ha posto l’attenzione anche sul valore del Made in Italy, un brand riconosciuto globalmente per qualità, innovazione e competitività, che oggi genera un surplus di 60 miliardi di euro. Un risultato reso possibile dalla capacità delle imprese italiane di integrare innovazione, produttività e apertura ai mercati esteri.
A rafforzare il tema della collaborazione bilaterale è intervenuto Álvaro Peressutti, Presidente di CAVENIT, che ha ribadito il forte legame con Assocamerestero e l’impegno congiunto nel mettere a disposizione degli imprenditori strumenti aggiornati e opportunità concrete per sviluppare nuove relazioni commerciali tra Italia e Venezuela.
La giornata – articolata in dieci relazioni e due conversatori tematici – si è conclusa con un momento di networking che ha favorito l’interazione tra i partecipanti, accompagnato da una degustazione di eccellenze gastronomiche italiane.
Un appuntamento che conferma la volontà condivisa di rafforzare il dialogo economico tra i due Paesi e di promuovere nuove sinergie per la crescita del business internazionale.
In occasione della visita istituzionale del Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, a Montreal per il G7 Industry, Digital and Technology Ministers’ Meeting, la ICCC di Montréal e la ICCO di Toronto – hanno contribuito allo svolgimento di iniziative dedicate a innovazione, imprese e investimenti, rafforzando il dialogo economico tra Italia e Canada..
La tappa a Montreal – hub internazionale dell'IA – è stata l'occasione per una tavola rotonda co-organizzata dalla Camera di Commercio Italiana in Canada e dal Consolato Generale d'Italia a Montreal. L'evento, intitolato “Artificial Intelligence: Unlocking New Opportunities for Canada–Italy Collaboration”, ha rappresentato un seguito del Forum annuale Italia-Canada sull'IA.
Alla presenza di rappresentanti del Governo canadese e di esperti, tra cui Alexandra Dostal (Innovation, Science and Economic Development Canada) e il Dott. Gary Slater (Ufficio del Chief Science Advisor of Canada), il Viceministro Valentini ha discusso l'evoluzione della partnership bilaterale, sottolineando l'importanza di un approccio collaborativo e responsabile all'adozione dell'IA, che deve essere etica, interoperabile e vantaggiosa per tutti.
Moderato dal Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana in Canada, Francesco Biondi Morra, il confronto ha evidenziato come l'IA stia diventando una tecnologia fondamentale per tutti i settori, dall'aerospaziale alla manifattura avanzata, cruciale anche per la competitività delle PMI. La tavola rotonda ha anche valorizzato l’operatività del Joint Advisory Group sull'IA tra i due Paesi, lanciato nel 2024.
A Toronto il Viceministro Valentini, accompagnato dall'Ambasciatore Alessandro Cattaneo, è intervenuto a un seminario sull'attrazione degli investimenti in Italia, organizzato dall'Agenzia ICE. L’evento, moderato da Marco Zambon, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario (ICCO Canada), ha coinvolto i principali fondi pensione e investitori istituzionali canadesi.
Il Viceministro Valentini ha presentato l'Italia come un partner affidabile, evidenziando i principali investimenti in corso, tra cui:
ribadrndo la solidità del rapporto economico, con l'Italia che si conferma l'ottavo partner commerciale globale del Canada e destinazione di oltre $5 miliardi di investimenti diretti canadesi.
Anche quest’anno, la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo ha confermato il ruolo centrale della cucina italiana come ambasciatrice della cultura nazionale e come leva di crescita per il Sistema Paese. La rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE) ha partecipato in modo capillare, collaborando con Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura e Uffici ICE per promuovere qualità, filiere territoriali e innovazione.
Il tema dell’edizione 2025 — “La cucina italiana tra salute, cultura e innovazione” — è stato declinato attraverso decine di iniziative: masterclass, show cooking, contest culinari, seminari B2B, incontri istituzionali e momenti dedicati alla formazione, resi possibili anche grazie alla maggiore flessibilità del calendario, che ha consentito una programmazione più vicina ai diversi pubblici locali.
Dalle iniziative delle CCIE è emerso un racconto corale della cucina italiana. Molti eventi sono stati costruiti attorno a un prodotto simbolo o a un territorio d’origine, intrecciando tradizioni locali e filiere italiane. Numerose le collaborazioni con chef italiani residenti all’estero, promotori attivi della nostra cultura gastronomica, che hanno contribuito a diffondere menu dedicati e percorsi di degustazione in ristoranti, spazi culturali e contesti comunitari.
Grande attenzione è stata dedicata alla formazione e all’educazione al gusto, con masterclass sulla biodiversità, sull’olio extravergine, contest per giovani chef e iniziative dedicate ai professionisti della ristorazione. In molti Paesi, le CCIE hanno inoltre coordinato la consegna delle targhe “Ospitalità Italiana”, riconoscimento che certifica i ristoranti italiani autentici all’estero.
Particolarmente apprezzate sono state le esperienze immersive che hanno unito gastronomia, creatività e cultura locale, trasformando la cucina italiana in un percorso multisensoriale capace di trasmettere valori, storia e identità.
Un contesto reso ancora più significativo dal recente riconoscimento UNESCO, che rafforza il ruolo della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale e conferisce alla Settimana un valore strategico per la diplomazia culturale, la promozione internazionale e la valorizzazione delle imprese italiane.
La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2025 ha confermato la capacità della rete delle CCIE di promuovere un Made in Italy che guarda al futuro, coniugando tradizione, innovazione e sostenibilità.
La cucina italiana è stata ufficialmente iscritta nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, un riconoscimento storico che valorizza la ricchezza delle nostre tradizioni gastronomiche, la continuità dei saperi e la capacità della cultura enogastronomica italiana di unire comunità, territori e generazioni.
Per il Sistema Italia si tratta di un traguardo significativo, che conferma la centralità del comparto agroalimentare come leva strategica di competitività e diplomazia culturale. La cucina italiana, infatti, rappresenta non solo un’eccellenza riconosciuta a livello globale, ma anche un veicolo privilegiato per promuovere stile di vita, qualità, sostenibilità e innovazione.
Da anni, la rete camerale si impegna nel diffondere una narrazione autentica del Made in Italy, sostenendo le imprese, valorizzando le filiere e promuovendo la cultura gastronomica italiana attraverso eventi, iniziative e attività di formazione nei diversi mercati internazionali.
Il riconoscimento UNESCO conferisce ancora maggiore forza a queste attività, offrendo nuove opportunità per rafforzare la reputazione della cucina italiana e consolidare il ruolo dell’Italia nei settori legati all’agroalimentare, alla ristorazione, al turismo e all’innovazione culinaria.
La notizia arriva in un momento particolarmente significativo, a margine della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2025.
Scopri come le CCIE hanno raccontato la nostra tradizione gastronomica nel mondo.
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Si è svolta ieri, mercoledì 3 dicembre 2025, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy la "Giornata del Commercio Romano – le botteghe, le voci e le sue eccellenze", un’iniziativa dedicata a chi custodisce ogni giorno l’identità economica, sociale e culturale della città. Un appuntamento promosso dall’Associazione Botteghe Romane, in collaborazione con il MIMIT, che ha visto la partecipazione di Assocamerestero insieme a istituzioni e rappresentanti del tessuto economico capitolino.
La serata – articolata in un momento istituzionale e in uno conviviale – ha acceso i riflettori su un comparto che rappresenta il 31% del PIL della Capitale e che vede nelle botteghe storiche, nei mercati rionali, nella ristorazione e nelle attività artigiane un patrimonio da tutelare e valorizzare, celebrando al contempo il bicentenario della nascita dell’osteria romanesca in chiave moderna (1825-2025).
La sessione istituzionale ha visto alternarsi interventi di rilievo che hanno toccato temi cruciali, dalla sicurezza urbana alle nuove frontiere del Made in Italy. Al tavolo dei relatori, insieme al Segretario Generale di Assocamerestero Domenico Mauriello, erano presenti:
Nel suo intervento, Mauriello ha ricordato come la rete delle Camere di Commercio Italiane all’Estero affianchi ogni giorno le imprese nel portare il Made in Italy nel mondo e nell’intercettare i trend internazionali grazie alla presenza di professionisti e imprenditori italiani all’estero. Un elemento distintivo che consente alle CCIE di connettere territori, persone e culture, creando nuove opportunità per le filiere italiane.
Il legame con le comunità italiane nel mondo resta un fattore strategico: oltre 7 milioni gli iscritti all’AIRE, mezzo milione dei quali laziali – di cui 265 mila provenienti dalla provincia di Roma. A questi si aggiungono 80 milioni di oriundi e milioni di italian lovers per un potenziale complessivo di 260 milioni di consumatori. Un pubblico globale che contribuisce in modo diretto alla crescita dell’export regionale: nel 2024 il Lazio ha registrato un significativo incremento dell’export agroalimentare (+18,4%), accompagnato da un forte aumento del turismo enogastronomico ed esperienziale.
Tra i principali vettori di diffusione della cultura gastronomica italiana figurano i ristoranti italiani nel mondo. Sebbene se ne stimino circa 600.000, solo una parte è certificata. In questo contesto le CCIE, insieme a Unioncamere, selezionano i locali che rispettano la tradizione culinaria italiana e utilizzano prodotti autentici, attribuendo il riconoscimento “Ospitalità Italiana”. Il circuito conta oggi oltre 3.000 ristoranti e pizzerie all’estero, molti dei quali coinvolti anche in attività di incoming in Italia, attraverso cui scoprire nuovi prodotti tipici e imprese d’eccellenza.
"Il Made in Italy nel mondo vale 60 miliardi" ha ricordato Mauriello. "Soprattutto nell'agroalimentare, c’è un sovrappiù di prezzo che il consumatore internazionale è disposto a pagare pur di avere l'autenticità. La cucina italiana è un patrimonio da tutelare, tanto quanto la meccanica o il design, perché è espressione diretta della nostra cultura".
Mauriello ha infine richiamato il ruolo della rete CCIE nel favorire partnership e gemellaggi culturali con Paesi che condividono una tradizione gastronomica radicata, promuovendo un modello di sviluppo che integra territorio, cultura e sostenibilità e che trova nel Lazio un potenziale laboratorio d’avanguardia.