Sabato 5 Luglio 2025
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Un ponte a quattro corsie di 1,4 km che collegherà Dubai Islands e Bur Dubai sarà costruito per completare il progetto di miglioramento del corridoio di Al Shindagha, ha annunciato mercoledì l'Autorità per le strade e i trasporti (RTA).
Il progetto Dubai Islands avrà punti di ingresso e di uscita diretti sul lato Bur Dubai attraverso un ponte che attraverserà il Dubai Creek tra l'Infinity Bridge e il Port Rashid Development Project.
Secondo la RTA, il ponte si estende per 1.425 metri e comprende quattro corsie per ogni direzione, con una capacità totale di 16.000 veicoli all'ora in entrambe le direzioni. Si eleva di 15,5 metri sulle acque del Dubai Creek e presenta un canale largo 75 metri che consente alle navi di vario tipo di attraversare il torrente.
Il progetto prevede una corsia dedicata ai ciclisti e ai pedoni su un lato del ponte e due ascensori saranno installati a entrambe le estremità per facilitare la mobilità di pedoni e ciclisti. Il progetto prevede anche la costruzione di strade di superficie che si estendono per circa 2.000 metri per collegarsi alle strade esistenti da entrambe le estremità delle Dubai Islands e di Bur Dubai.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)
Dopo un 2023 che si è chiuso con un numero di turisti pari a 49,3 milioni, i flussi di ingresso di visitatori stranieri registrati nel bimestre gennaio-febbraio 2024 segnano un aumento (+12%) rispetto all’analogo bimestre del 2023.
La Turchia ha accolto 4,3 milioni di stranieri secondo i dati presentati dal Ministero della Cultura e del Turismo lo scorso 22 marzo.
Nei mesi gennaio-febbraio 2024, Istanbul ha accolto il 56,6% dei visitatori stranieri, pari a 2.247.518, seguita da Edirne (11,7%) e Antalya (9,2%).
In termini di provenienza geografica, nell’arco temporale considerato, i turisti iraniani si sono collocati al primo posto (437.905), seguiti da russi (433.654), bulgari (345.301), tedeschi (307.771) e georgiani (207.306).
Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nei primi due mesi del 2024 sono stati invece 58 mila rispetto ai 44 mila dell’analogo bimestre del 2023.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Imprenditori italiani e turchi hanno partecipato lo scorso febbraio in Italia al “Sardegna-Turchia Business Forum” organizzato dalla Camera di Commercio e Industria di Cagliari-Oristano e tenutosi presso l’aeroporto di Cagliari Elmas.
L’evento è stato promosso dall’ente camerale locale con la collaborazione dell’Agenzia Speciale per i Servizi Promozionali Centro per le Imprese, con la partecipazione di “Invest in Türkiye” (l’ufficio della Presidenza per gli investimenti in Turchia di Ankara), Sogaer (compagnia aeroportuale) e il circuito ASCAME (Associazione degli enti camerali del mediterraneo). Inoltre all’incontro ha partecipato la Camera di commercio Italia-Turchia di Istanbul.
Esplorare le opportunità tra Turchia e Sardegna è stato il focus del Business forum che ha esaminato i settori più promettenti quali turismo bilaterale, agroalimentare, infrastrutture e logistica (ricostruzione delle aree devastate dai sismi del 2023 e riqualificazione della manodopera), ITC e miglioramento della mobilità marittima.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Sisecam, azienda leader mondiale dei prodotti chimici del cromo, carbonato di sodio e del vetro, ha deciso di investire USD 114 mln in tre nuove linee di vetro rivestito in Italia, oltre che in Turchia e Bulgaria.
Il piano di investimenti prevede che le tre linee di produzione diventeranno operative nel 2025. “Questi investimenti ci consentiranno di aumentare la quota di prodotti a valore aggiunto della nostra produzione totale e di sviluppare il nostro portafoglio prodotti” - ha affermato Ahmet Kirman, Presidente e Direttore esecutivo di Sisecam.
Sisecam è presente in Italia dal 2005 con strutture in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Puglia con una produzione complessiva di vetro piano pari a 400 mila tonnellate e 13 milioni di metri quadrati tra vetro stratificato e rivestito.
Nel 2022 Sisecam ha acquistato la friulana Refel S.p.A. per Euro 22 mln, principale produttore al mondo di materiali refrattari per la produzione del vetro. Si tratta di uno dei maggiori investimenti dell’azienda turca in Italia dopo quelli del 2016 quando Sisecam acquisì la Sangalli di Udine e nel 2017 la Sangalli Manfredonia.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi due mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 4,9 mld, ha registrato un incremento del 15,9% rispetto a gennaio-febbraio 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 25% (USD 2, 7mld), mentre le importazioni sono cresciute del 6,4% e si sono attestate a USD 2,1 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 574 mln.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quinto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti) e il quarto cliente (dopo Germania, Stati Uniti e Iraq).
Le esportazioni italiane costituiscono il 5,1% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 5.2% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 7,2 mld) e seguita da Parigi (USD 3,6 mld) e Madrid (USD 3,02 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi due mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi e perle” (+245%); in calo, invece, l’export di “articoli in ferro e acciaio” (-99.9%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export è stata delle quella delle “pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi e perle” (USD 564 mln), voce che scavalca i “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in leggero calo dello 0,6% rispetto al primo bimestre del 2023, con un valore di USD 505 mln.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento della voce “ferro e acciaio” (+96,3%) e di quella relativa agli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+33,4%); in calo gli acquisti italiani di “rame” e articoli in rame”; gli “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 568 mln.
Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Germania e Francia sono cresciute rispettivamente del 23,5% e del 17,3%; l’export britannico ha registrato un aumento del 13,6%.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi il 29 marzo scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi due mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 41,78 mld e USD 54,33 mld.
In rapporto allo stesso bimestre del 2023, si è registrata una crescita, per le prime dell’8,5%, mentre per le seconde si è registrato un decremento del 16%.
Nei mesi gennaio-febbraio 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 12,955 mld, in diminuzione del 51% se comparato agli analoghi mesi del 2023.
A livello geografico, nel bimestre in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 3,484 mld), USA (USD 2,536 mld), Iraq (USD 2,169 mld), Italia (USD 2,156 mld) e Regno Unito (USD 2,088).
Relativamente alle importazioni, a gennaio-febbraio 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Russia (USD 8,352 mld), Cina (USD 6,327 mld), Germania (USD 4,135 mld), USA (USD 2,739 mld) e Italia (USD 2,730 mld).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati diffusi il 12 marzo scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE è stato nel mese di gennaio 2024 pari a USD 910 mln, in aumento del 20% rispetto a gennaio 2023.
Il dato degli IDE in Turchia per il mese in osservazione comprende USD 399 mln in capitale azionario, USD 415 mln da vendite immobiliari a residenti stranieri e USD 102 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 6 mln.
Gli IDE nel mese di gennaio 2024 hanno rappresentato un flusso finanziario pari al 36% del deficit delle partite correnti.
Nel mese di gennaio 2024, con una quota pari al 59% del totale degli IDE, i Paesi UE complessivamente considerati si sono confermati i principali investitori in Turchia.
Per quanto riguarda i singoli Paesi, al primo posto si piazzano gli Stati Uniti seguiti da Germania e Regno Unito.
Il settore “commercio all’ingrosso e al dettaglio” ha realizzato il maggiore afflusso di IDE (USD 984 mln) precedendo quello “elettronica e ITC” (rispettivamente USD 394 e 345 mln) e il minerario (171 mln).
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Il governo polacco mira a rendere le cose più facili per gli imprenditori attraverso modifiche programmate al diritto economico. Il Ministero dello Sviluppo e della Tecnologia propone una maggiore semplicità nell'apertura di un'impresa, una minore regolamentazione e un sostegno alle imprese più piccole, come l'artigianato. Il ministro Krzysztof Hetman sottolinea che l'obiettivo è creare un ambiente imprenditoriale più amichevole e stabile. Il primo pacchetto di modifiche, soggetto a consultazione pubblica, è destinato a migliorare le condizioni delle imprese polacche. Include quasi 50 soluzioni in 35 leggi, volte a rendere più facile l'avvio di un'impresa e a eliminare le preoccupazioni legate ai tempi ristretti per l'introduzione di nuove norme. Le modifiche previste comprendono anche la riduzione dei tempi di ispezione delle microimprese, l'estensione del periodo di vacatio legis e l'introduzione del principio "one in, one out” che in altre parole significa, per ogni nuova regola che entra in vigore, ne deve essere revocata almeno una. Il Ministero incoraggia gli imprenditori a partecipare attivamente alle consultazioni, assicurando loro che le loro opinioni saranno prese in considerazione nella stesura della legge.
Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Banca Mondiale ha alzato la previsione del PIL per la Polonia per il 2024 al 3%, che è lo 0,4% in più rispetto alla previsione iniziale. Guidate dal rimbalzo del consumo privato, dalla riduzione dell'inflazione e dall'aumento dei salari reali, le previsioni della Banca Mondiale per la Polonia sono ottimistiche. Le previsioni di crescita sono state alzate anche per sei paesi su 22 analizzati dalla Banca Mondiale. L'analisi ha dimostrato che la Polonia ha prospettive di crescita migliori rispetto agli altri paesi della regione, nonostante Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia siano già considerati sviluppati. Ci si aspetta che la diminuzione dell'inflazione migliorerà ulteriormente la situazione economica in Polonia. Il programma di investimenti guidato dalle riforme strutturali e dai fondi dell'UE supporta anche la crescita del PIL. La Banca Mondiale sottolinea la necessità di migliorare l'ambiente competitivo, ridurre il coinvolgimento dello Stato nell'economia e migliorare la qualità dell'istruzione per ottenere risultati economici migliori. La prospettiva di crescita ucraina è migliore di quella russa, con previsioni del 3,2% di crescita nel 2024. Inoltre, la Banca Mondiale raccomanda una maggiore concorrenza sul mercato, tramite la rimozione delle barriere per i nuovi imprenditori e agevolando l'uscita dal mercato delle aziende non produttive.
Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il settore automobilistico in Ontario rappresenta uno dei pilastri economici più dinamici e innovativi della provincia. Con una manodopera altamente qualificata che conta oltre 100.000 lavoratori e un contributo annuale di circa $16 miliardi CAD al PIL canadese, l'Ontario si distingue per la sua eccellenza produttiva e la sua solida cultura dell'innovazione. La collaborazione tra le aziende del settore, le università dell’Ontario e i centri di ricerca, alimenta un ambiente di ricerca e sviluppo dinamico e orientato al futuro. Un segmento emergente e promettente è rappresentato dalle circa 400 aziende impegnate nello sviluppo della Smart Mobility. Grazie alla crescente transizione ecologica ed elettrica, l'Ontario ha attratto notevoli investimenti esteri, con un totale di $25 miliardi CAD di capitali attirati, incentivati anche da politiche provinciali e federali.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada)