Martedì 28 Ottobre 2025
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Le esportazioni di prodotti dell'agroalimentare del Minas Gerais hanno totalizzato US $ 8,2 miliardi, con una crescita del 14% in valore, nel periodo accumulato da gennaio a giugno, registrando un nuovo record per il semestre. Anche il volume ha presentato buoni risultati, con un incremento del 14,5%, per un totale di 9,1 milioni di tonnellate. I prodotti agricoli hanno rappresentato il 39,3% del valore totale delle vendite dello Stato all'estero.
"Ancora una volta, l'agro di Minas Gerais mostra il suo potenziale come differenziale positivo per il bilancio commerciale dello stato. Questo nuovo record è guidato dalla crescita della domanda di caffè. Il prodotto è il fiore all'occhiello delle esportazioni agro, rappresentando il 42% delle vendite e ha avuto il più alto fatturato mai registrato per i primi sei mesi dell'anno", dichiara il sottosegretario di Politica e Economia Agricola del Segretariato di Agricoltura, Bestiame e Approvvigionamento (Seapa), Caio César Coimbra.
I prodotti del Minas Gerais sono stati venduti in 160 paesi, con particolare attenzione alla Cina (2,5 miliardi di dollari), agli Stati Uniti (836 milioni di dollari), alla Germania (580 milioni di dollari), al Belgio (356 milioni di dollari) e all'Italia (332 milioni di dollari).
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)
Sul mercato retail ceco sono arrivati dall’estero nei primi sei mesi dell’anno 20 nuovi marchi esteri. Lo ha indicato l’agenzia Cushman & Wakefield.
Rispetto agli anni precedenti il numero dei marchi entrati sul mercato ceco è da record. Sul mercato sono entrati sei nuovi marchi nel settore della bellezza e cinque nel settore della ristorazione. Al settore del lusso fanno riferimento tre marchi: Balmain Hair Couture, Parfums Christian Dior e Le Labo. Ben 19 aperture sono avvenute a Praga, dove tra le località più gettonate vi sono le strade vicine a piazza Venceslao e il centro commerciale Westfield Chodov. Dall’Italia è arrivato il marchio di moda Bikkembergs.
La Cushman & Wakefield sta registrando una serie di trattative per l’arrivo di altri marchi sul mercato ceco, che sta registrando un buon tasso di crescita. “La Repubblica Ceca sta diventando un mercato sempre più attraente per i marchi di lusso, che vedono qui un potenziale di crescita”, ha indicato Jan Kotrbáček della Cushman & Wakefield. La ricerca di nuove esperienze gastronomiche da parte dei clienti cechi, inoltre, favorisce l’arrivo dei marchi di ristorazione.
Fonte: https://www.cushmanwakefield.com/cs-cz/czech-republic/news/2024/07/newcomers
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Nel primo trimestre di quest'anno i prezzi degli immobili residenziali sono diminuiti dell'1,7% su base trimestrale e del 2,8% su base annua, secondo i dati pubblicati dall'ufficio statistico ŠÚ che li ha predisposti in base ai contratti del catasto immobiliare. Su base trimestrale, i prezzi delle nuove proprietà sono diminuiti del 2,1% e quelli delle proprietà esistenti dell'1,7%. A Bratislava, il calo è stato più dinamico (-6,7% e -8,7%).
I dati dell'ufficio statistico hanno quindi smentito le affermazioni di brokers e agenti immobiliari che rilevano una rinnovata crescita dei prezzi. Rispetto al 2010, i prezzi delle case sono più alti dell'80%. Secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto di Bencont Investments, nel secondo trimestre del 2024 invece, le vendite di appartamenti sono gradualmente cresciute, specie a Bratislava e, nonostante stiano arrivando sul mercato molti progetti e appartamenti “vecchi”, i prezzi non stanno cambiando in modo sostanziale. Secondo il rapporto, il prezzo degli appartamenti di nuova costruzione ha raggiunto i 5008 euro al metro quadro, IVA inclusa. Rispetto al trimestre precedente, i prezzi sono aumentati del 2,9%. Il prezzo medio assoluto ha raggiunto gli attuali 337.300 euro IVA inclusa, con un incremento dell'8,17% rispetto all'anno precedente. La superficie interna media degli appartamenti offerti è rimasta invariata a 63,89 mq. Alla fine del secondo trimestre del 2024, sul mercato immobiliare di Bratislava sono stati offerti 3.468 appartamenti di nuova costruzione in 91 progetti.
Nella seconda metà del 2024 si prevede una continua ripresa della domanda e una crescita delle vendite di case con certificati energetici performanti, fatto che creerà spazio per espandere l'offerta di nuove abitazioni.
Nel 2023 sono stati completati nel Paese 20.891 appartamenti, con un aumento di appena il 3,3% rispetto al 2022. Negli ultimi tre mesi del 2023, in Slovacchia sono state completate 6.870 abitazioni, che rappresenta il numero più alto di abitazioni completate dall'ultimo trimestre dal 2010. Il numero di completamenti è aumentato di quasi il 14% rispetto all'anno precedente, e allo stesso tempo è stato superiore del 13,8% rispetto alla media dei quattro trimestri precedenti la pandemia.
La Slovacchia è l'unico Paese dell'Europa orientale ad aver registrato un calo dei prezzi degli immobili nell'ultimo anno. Mentre negli altri Paesi dell'ex blocco socialista i prezzi continuano a salire, in Slovacchia sono rimasti stagnanti o leggermente in calo ormai da due anni. Questo non è dovuto all'euro: anche i Paesi baltici e la Croazia fanno parte dell'area dell'euro e registrano una forte crescita dei prezzi di case e appartamenti. Non è nemmeno colpa dei mutui: la quantità di nuovi mutui concessi in Slovacchia è ancora superiore alla media dei Paesi dell'area dell'euro. E non è nemmeno colpa del livello dei tassi d'interesse che, sebbene elevati, sono ancora inferiori ai livelli di Estonia e Lettonia.
La stessa logica si applica quando si guarda allo sviluppo a lungo termine dei prezzi degli immobili in Slovacchia. Sebbene siano aumentati notevolmente negli ultimi cinque anni, sono ancora inferiori a quelli di molti altri Paesi dell'Europa orientale. Il problema della stagnazione dei prezzi delle case e degli appartamenti risiede altrove: nella crescita relativamente bassa dei salari reali. La crescita dei salari corretti per l'inflazione è un fattore chiave per l'aumento del tenore di vita. Nell'ultimo decennio, l'economia slovacca non ha fatto molto bene su questo parametro. È stata soprattutto l'ondata inflazionistica post-Covid a far aumentare significativamente i prezzi nel Paese, ma i salari non hanno ancora recuperato il ritardo. L'economia slovacca non ha retto bene all'inflazione pandemica e il risultato è stato un declino del tenore di vita, che si riflette in un aumento della spesa delle famiglie per i beni di prima necessità rispetto agli altri Paesi dell'UE.
Negli ultimi cinque anni, la crescita dei prezzi in Slovacchia è stata costantemente superiore alla crescita dei salari nominali. Una situazione simile si verifica nel settore immobiliare. Se si confrontano i prezzi degli immobili in Slovacchia con il reddito disponibile delle famiglie, questi sono tra i più cari dell'Europa orientale. Solo la Repubblica Ceca è messa peggio. Ciò è dovuto al calo dal 2019 dei salari reali in entrambi i Paesi, mentre i prezzi di appartamenti e case sono cresciuti a un ritmo più veloce.
Secondo i calcoli della Banca nazionale slovacca, i prezzi degli immobili dovrebbero scendere di quasi del sette percento per tornare a essere sostenibili a lungo termine. Va però detto che i prezzi degli immobili, che stanno diminuendo leggermente in termini nominali, stanno calando bruscamente in termini reali. Con l'inflazione che continua a crescere e i prezzi di case e appartamenti che ristagnano, il loro valore rispetto al livello generale dei prezzi è in costante calo. Ogni semestre di stagnazione, gli immobili diventano quindi più economici in termini reali, riportando i prezzi a valori che permettono la sostenibilità del mercato.
La Commissione europea prevede che la popolazione slovacca diminuirà di 37mila unità entro il 2030 e di altre 147mila unità nel prossimo decennio. Il declino potrebbe portare a un ulteriore calo dei prezzi delle abitazioni, specie fuori dai grandi centri urbani.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 4 luglio il programma "Accelerare l'Economia – Crescita, Competitività, Internazionalizzazione, Innovazione e Sostenibilità", che include 60 misure fiscali ed economiche per affrontare 20 sfide e accelerare la crescita economica. Questa decisione è stata presa durante una riunione a Oliveira de Azeméis e risulta da una collaborazione fluida e produttiva tra diversi Ministeri. Le misure saranno riviste, adattate e potenzialmente aumentate in base all'evoluzione dell'economia nazionale e del contesto geopolitico globale.
Delle 60 misure, 25 sono considerate le più significative e sono distribuite in cinque settori principali: scala, consolidamento e capitalizzazione; finanziamento; imprenditorialità, innovazione e talento; sostenibilità; e clusterizzazione.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Il Consiglio dei Ministri del Governo portoghese ha approvato il 4 luglio il programma "Accelerare l'Economia – Crescita, Competitività, Internazionalizzazione, Innovazione e Sostenibilità", che include 60 misure fiscali ed economiche per affrontare 20 sfide e accelerare la crescita economica. Questa decisione è stata presa durante una riunione a Oliveira de Azeméis e risulta da una collaborazione fluida e produttiva tra diversi Ministeri. Le misure saranno riviste, adattate e potenzialmente aumentate in base all'evoluzione dell'economia nazionale e del contesto geopolitico globale.
Delle 60 misure, 25 sono considerate le più significative e sono distribuite in cinque settori principali: scala, consolidamento e capitalizzazione; finanziamento; imprenditorialità, innovazione e talento; sostenibilità; e clusterizzazione.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Il 16 luglio il gabinetto thailandese ha approvato un ambizioso piano di prestiti agevolati da 100 miliardi di baht (2,8 miliardi di dollari) destinato alle banche commerciali. Questo programma permetterà alle banche di offrire prestiti a tassi inferiori rispetto a quelli di mercato, con l’obiettivo di sostenere le piccole imprese. La Government Savings Bank fornirà liquidità alle banche a un tasso di interesse simbolico dello 0,01%, mentre le banche saranno tenute a prestare alle piccole imprese a un tasso massimo del 3,5% per tre anni. Nonostante le pressioni, il mese scorso la banca centrale ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al 2,50% per la quarta riunione consecutiva.
Questa iniziativa è progettata per stimolare l'economia e affrontare le difficoltà legate a prestiti bancari più restrittivi e al crescente debito.
Il Primo Ministro Srettha Thavisin ha anche promesso ulteriori misure di sostegno per contrastare i prezzi elevati dell'energia elettrica.
La Tailandia ha annunciato una politica ampliata dei visti volta a migliorare l’accessibilità turistica. Da subito i cittadini di 93 Paesi, tra cui l'Italia, potranno entrare senza visto oppure ottenere un visto all'arrivo per un massimo di 60 giorni, raddoppiando la durata del soggiorno precedente. Ciò include l’estensione dei soggiorni per i visitatori provenienti da 57 nazioni come gli Stati Uniti e il Giappone e la garanzia dell’accesso di 60 giorni ad altri 13 paesi come l’India. Inoltre, sei nuovi paesi, tra cui Cina e Russia, ora godono di esenzioni dal visto, mentre 17 nazioni, tra cui Giordania e Sri Lanka, hanno diritto al visto all'arrivo, il tutto nell'ambito degli sforzi della Thailandia per incrementare il turismo.
Il Dipartimento per la Promozione del Commercio Internazionale (DIPT) ha annunciato il suo piano per esaltare il soft power thailandese nei mercati di Cina e Hong Kong, promuovendo prodotti come frutta, moda, film e fiere. L’obiettivo è quello di stimolare le esportazioni nella seconda metà dell’anno. Otto uffici DITP organizzeranno eventi e promozioni, tra cui festival come il festival di rilevanza come il Festival della birra di Qingdao e il Festival estivo di Shanghai, attività sui social media, e promozioni in centri commerciali in diverse città.
La promozione della frutta thailandese, ad esempio, ha già generato 40 milioni di baht in commercio. Per quanto riguarda la moda, sono in programma una serata di gala a Shanghai e una sfilata a Hong Kong. Inoltre, il DIPT ha espresso il suo interesse per le prossime grandi fiere: Thai Brands Kunming 2024 (dal 23 al 28 luglio), China-ASEAN Expo 2024 (dal 24 al 28 settembre) e China International Import Expo (dal 5 al 10 novembre).
Sarath Ratanavadi ha annunciato la fusione delle sue attività nel settore energetico e delle telecomunicazioni. La sua società, Gulf Energy Development (Gulf) si fonderà con Intouch Holdings (Intouch), la sua divisione telecomunicazioni. Gulf possiede circa il 47,4% di Intouch.
Il valore di mercato combinato delle due società era di 20,5 miliardi di dollari al prezzo di chiusura di martedì a Bangkok. Con questa fusione, Ratanavadi punta a ristrutturare il gruppo, concentrandosi su un modello integrato che spazia dalle energie rinnovabili alle telecomunicazioni e ai data center, a soli tre anni dal controllo acquisito su Intouch.
L’obiettivo è ottimizzare le operazioni e gli investimenti futuri, semplificare la struttura azionaria e coltivare nuove opportunità di crescita nel panorama energetico, infrastrutturale e digitale.
(Contributo editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)
L’economia ceca è tornata a livelli pre pandemia di covid-19 prima di quanto si stimasse. Lo scrive il quotidiano MfDnes.
A suscitare l’interesse degli analisti è stata la recente revisione della serie storica sull’andamento del Pil attuata dall’Ufficio di Statistica Ceco. La revisione dei risultati ha mostrato che l’andamento dell’economia ceca è stato più dinamico di quanto avessero mostrato i dati fino a oggi. L’economia ceca ha pertanto raggiunto i livelli del 2019 dopo il calo dovuto alle misure adottate in seguito alla pandemia da Coronavirus già nel 2022. Fino alla revisione si credeva che l’economia ceca non avesse ancora superato i livelli pre pandemia.
La modifica della serie storica è stata apportata con l’arrivo di alcuni dati aggiornati, ad esempio il censimento della popolazione, ha spiegato l’Ufficio di Statistica al quotidiano MfDnes. Le revisioni di questo tipo non sono affatto eccezionali, anche se gli analisti sono stati sorpresi dall’ampiezza delle correzioni di alcuni dati.
Le aziende industriali ceche avranno a disposizione 15 miliardi di corone in un nuovo programma per la riduzione del fabbisogno energetico e delle emissioni della CO2. Lo ha indicato il Ministero dell’Ambiente.
Dal 15 luglio è aperto un nuovo bando del programma ENERG ETS, che ha a disposizione 15 miliardi di corone. Il programma si rivolge alle imprese, che fanno parte del sistema EU ETS. Si tratta di aziende industriali che utilizzano il sistema dei permessi a emettere la CO2. Viene supportata l’integrazione di nuove tecnologie, che riducono il consumo di energia di almeno il 20% o le emissioni di almeno il 40%.
Il bando può rimborsare fino al 60% dei costi riconosciuti nel caso che il richiedente sia una piccola impresa. La quote cala al 50% per le medie imprese e al 40% per le grandi imprese. “In tutti i bandi del programma ENERG ETS i richiedente hanno presentato 37 domande per un volume complessivo di 37 miliardi di corone” ha notato il ministro dell’ambiente Petr Hladík.
Il settore automotive ceco è tornato a numeri da record. Lo ha indicato l’associazione di categoria AutoSap.
Nel primo semestre di quest’anno sono state prodotte in Repubblica Ceca oltre 774.000 automobili, circa il cinque percento in più rispetto al 2023. Ad aumentare è stata la produzione della Toyota, in crescita di quasi il 30%, e della Škoda Auto, mentre la Hyundai ha registrato un lieve calo. I buoni numeri segnalano secondo il presidente di AutoSap Martin Jahn “il successo dei produttori cechi sui principali mercati europei”. Le automobili con una motorizzazione elettrica rappresentano circa l’otto percento della produzione complessiva.
Diversa la situazione nel settore autobus, dove la produzione è diminuita di circa il dieci percento a quasi 2300 mezzi. L’Iveco Bus di Vysoké Mýto ha prodotto oltre 2000 autobus nei primi sei mesi dell’anno.
Fonte: https://autosap.cz/aktualita/vyroba-automobilu-zaznamenava-rekordni-pololeti/
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il vice-primo ministro Dumitru Alaiba, ministro dello Sviluppo Economico e della Digitalizzazione, ha dichiarato che la Repubblica di Moldova esporta sempre più servizi. Il ministro ha scritto sui social media che i servizi rappresentano il 42% delle esportazioni.
“Abbiamo un saldo positivo nei servizi. Cioè, esportiamo più di quanto importiamo. Che cosa significa? Non esportiamo solo prodotti agricoli e industriali nel senso classico del termine, ma anche diverse attività come trasporti e logistica, consulenza, servizi finanziari, IT”, ha detto il vice-primo ministro.
Il ministro ha sottolineato che “il settore dei servizi è una fonte di posti di lavoro produttivi”.
“Le persone che non emigrano lavorano in Moldova e forniscono servizi ai clienti all'estero. In cambio, entrano soldi nel Paese, che forniscono stipendi e investimenti”, ha sottolineato Alaiba.
Secondo lui, l'esportazione di servizi è cresciuta dell'8% nel primo trimestre del 2024. I servizi in più rapida crescita nel 2024 sono:
- servizi di manutenzione e riparazione;
servizi alle imprese;
- servizi informatici;
- servizi finanziari;
- servizi di telecomunicazione.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Moldova)
La Zona Economica Speciale di Łódź (ŁSSE) ha a disposizione 15 milioni di PLN da spendere per un massimo di 50 startup. La ricerca degli imprenditori per il programma è iniziata ieri, giovedì 18 luglio, e durerà fino a ottobre. ŁSSE ha cofinanziato startup di molti settori, anche se hanno dominato i progetti tecnologici: robotica, automazione, nuove tecnologie. Una serie di progetti a sostegno delle startup è di fondamentale importanza non solo per la città, ma anche per il paese. Nella competizione globale non c’è alternativa alla tecnologia, alle startup. È necessario puntare sulla ricerca, sullo sviluppo e sull’innovazione. Secondo il vicepresidente di Łódź, Adam Pustelnik, bisogna sviluppare le tecnologie più recenti, attirare le aziende tecnologiche e creare un ecosistema più favorevole alle startup.
Fonte: Polonia Oggi, Gazetta Italia
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBOR) ha approvato la strategia per la Polonia per gli anni 2024-2029, che definisce le priorità della banca in Polonia per i prossimi 5 anni. In questa strategia ci sono: trasformazione ecologica, innovazioni, digitalizzazione delle aziende polacche e sostegno della resilienza economica. Come sottolinea EBOR, la strategia è stata consultata approfonditamente con gli azionisti, le autorità polacche, il settore privato, nonché con la gente. La Polonia è uno dei maggiori mercati della banca per quanto riguarda il coinvolgimento.
Dall’inizio delle operazioni in Polonia nel 1991 l’EBOR ha già investito oltre 14,6 miliardi di PLN in 534 progetti. La banca continuerà a sostenere la crescita di progetti legati alle energie rinnovabili. "Allo stesso tempo, sono necessari investimenti in efficienza energetica, soprattutto negli edifici residenziali e nelle reti di riscaldamento, per ridurre la decarbonizzazione dell'economia e aiutare la Polonia a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050”. Per questo motivo, la banca intende concentrarsi sull’efficienza nell’uso delle risorse nell’industria, nell’edilizia e nella logistica, tra l’altro utilizzando i prodotti finanziati tradizionali e innovativi. Un’altra priorità è aumentare la competitività delle imprese sostenendo quelle innovative nel loro sviluppo nel paese e all’estero. L’EBOR gestisce gli investimenti nelle aziende polacche e si concentrerà sul rafforzare la resilienza dell’economia polacca su tre piani: la sicurezza energetica, il mercato dei capitali e l’integrazione regionale. La banca aiuterà la Polonia ad usare la sua posizione strategica per favorire la ricostruzione dell’Ucraina e una maggiore integrazione con i membri dell’Unione Europea grazie alle infrastrutture di trasporto e logistica. La direttrice dell’EBOR Elisabetta Falcetti ne ha parlato durante la conferenza EEC Trends. Inoltre nella strategia non sono previsti progetti nucleari, anche se una delle priorità della banca è la trasformazione ecologica.
Fonte: Polonia Oggi, Gazetta Italia
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)