Sabato 5 Luglio 2025
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Il Segretario Generale della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia Fatih Ayçin, insignito dell'Ordine di Cavaliere della Repubblica Italiana dallo Stato Italiano nel 2009 per il suo contributo alle relazioni commerciali tra Turchia e Italia, 15 anni dopo è stato insignito dell’Onorificenza di Ufficiale (Ordine stella d'Italia) della Repubblica Italiana, un grado superiore a quello di Cavaliere.
L’onorificenza è stata consegnata dall’Ambasciatore S.E. Giorgio Marrapodi durante l’Assemblea Generale della Camera, che si è tenuta lo scorso 24 aprile e a cui hanno preso parte anche il Console Generale Elena Clemente, il Console Irene Pastorino Olmi e numerosi soci.
L'Ambasciatore d'Italia in Turchia, Giorgio Marrapodi, ha affermato che e relazioni commerciali tra la Turchia e l'Italia continueranno a rafforzarsi nei prossimi anni e le Camere di commercio svolgono un ruolo importante in tutti i paesi e ha detto "Quando guardiamo ai risultati degli scambi commerciali tra Italia e Turchia, CCIE in Turchia-Istanbul ha svolto molto bene il suo lavoro. Noi apprezziamo il Segretario Generale Fatih Ayçin per il suo contributo allo sviluppo e alla crescita delle relazioni."
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
A partire dal 2010, l'industria globale della pietra grezza ha registrato una crescita significativa. Secondo un rapporto di Grand View Research [1], il settore è stato valutato a 47 miliardi di dollari e si prevede che continuerà a svilupparsi ad un tasso di crescita annuale medio del 4,7% fino al 2030.
Tuttavia, in Sudafrica, l'industria del marmo ha subito un notevole declino negli ultimi anni. Ciò è probabilmente dovuto a una serie di fattori tra cui l'aumento delle importazioni di prodotti concorrenti, il crescente volume della produzione locale di granito, l'indebolimento del settore edile locale e il costante indebolimento della valuta locale. Tuttavia, fattori come la domanda sostenuta di edifici residenziali, commerciali e industriali, nonché una classe media in crescita, hanno contribuito a preservare l'industria a lungo termine, nonostante il suo declino.
ItalCham ha esplorato l’opportunità dell'importazione di lastre di marmo dall'Italia in Sudafrica. Da questa ricerca è emerso che nel Paese esiste un settore del marmo consolidato che offre continue opportunità, ma che ostacola l'ingresso di nuovi operatori a causa della maturità del settore e di una classe medio-alta di consumatori relativamente piccola.
In Sudafrica esiste un solido ecosistema che facilita la consegna dei prodotti finiti in marmo. Sono presenti, infatti, un numero considerevole di produttori che si occupano del taglio e della lavorazione delle lastre di marmo, ma anche diverse aziende che si occupano dell'esportazione del marmo in alcuni Paesi dell'Africa sub-sahariana.
Quando si esamina il settore del marmo, è importante prendere in considerazione i vari prodotti concorrenti che esistono, tra cui la pietra ingegnerizzata e la porcellana. Per quanto riguarda la roccia ornamentale, che è il termine generale per prodotti come marmo e granito, nel 2018 sono state vendute in Sudafrica 87,7 milioni di tonnellate di prodotti di cava prodotti localmente, per un valore di 9,5 miliardi di Rand. Inoltre, per quanto riguarda il solo granito, la produzione locale è stimata pari a un totale di 800mila tonnellate all'anno[2]. Mentre il Sudafrica ha un settore locale ben consolidato per l'estrazione e ben sviluppato nel campo delle rocce ornamentali, la maggior parte del marmo viene importato.
Come si può vedere nella tabella seguente, l'Italia è tra i Paesi con le maggiori quantità di marmo esportato in Sudafrica, detenendo una quota di mercato in termini di valore del 21,5%, e collocandosi in cima alla classifica per il più alto valore unitario. Il prezzo medio di vendita del marmo dall'Italia, nel 2023, è stato di circa 1.859 dollari per tonnellata, mentre il prezzo medio del marmo proveniente dal resto del mondo è stato di 951 dollari per tonnellata. Questa è un'ulteriore conferma del fatto che la qualità e il valore dei prodotti italiani sono riconosciuti in Sudafrica, con persone disposte a pagare un certo prezzo per il prodotto “Made in Italy”.
[1] https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/natural-stone-slab-m...
2 Stone_Quarrying_Clay_and_Sandpits_and_Mining_of_Phosphates_-_December_2019
SA Valore Importato (migliaia di $) | SA Tonnellate Importate (migliaia di tonnellate) | Valore Medio ($ per tonnellata) | |
Mondo | 6 242 | 6 563 | 951 |
Turchia | 1719 | 1477 | 1163 |
Italia | 1346 | 724 | 1859 |
Cina | 959 | 775 | 1237 |
India | 861 | 704 | 1223 |
Namibia | 557 | 794 | 701 |
Per questa ricerca, in seguito a consultazioni con diversi importatori sudafricani di marmo, sono stati presi in considerazione due codici HS: 680291 e 680221.
Le importazioni complessive di marmo del Sudafrica sono diminuite costantemente negli ultimi 15 anni, dopo aver raggiunto un picco a metà degli anni 2000, quando erano in corso grandi costruzioni per la Coppa del Mondo e quando il Rand era una moneta più forte, fattori che hanno stimolato la domanda e favorito le importazioni.
Il Sudafrica non è un importatore relativamente grande di marmo, rappresentando solo lo 0,1% delle importazioni mondiali di questi prodotti e posizionandosi al 66° posto nella classifica mondiale degli importatori.
Anche i prezzi complessivi del materiale hanno subito un forte aumento negli ultimi anni, caratterizzati da un'inflazione elevata, con un incremento di oltre il 20% in tutti i settori. Un fattore importante, che influenza le importazioni, è il potere d’acquisto della valuta locale del Sudafrica. Dal 2007 persiste una forte correlazione negativa tra il tasso di cambio Rand Sudafricano-Dollaro Statunitense e le importazioni di marmo nel Sudafrica. Correlazione non significa necessariamente causalità; infatti, diversi altri fattori dovrebbero essere presi in considerazione per quanto riguarda l'andamento delle importazioni di marmo, tra cui la produzione locale di alternative, l'importazione di prodotti sostitutivi e la forza del settore edile locale.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
Secondo Trade Map, il Sudafrica ha chiuso il 2022 con un saldo della bilancia commerciale positivo (+ $11.736 miliardi): il Paese ha esportato beni per un valore di oltre $123.614 miliardi, mentre il totale delle sue importazioni è ammontato a oltre $111.878 miliardi.
Le prime importazioni del Sudafrica riguardano: petrolio raffinato ($17,1 miliardi); automobili ($4,62 miliardi); petrolio greggio ($4,34 miliardi); autoveicoli, parti e accessori di essi ($ 3,76 miliardi); e apparecchiature di radiodiffusione ($3,12 miliardi). Queste importazioni avvengono principalmente da Cina ($23,5 miliardi), Germania ($9,67 miliardi), India ($8,32 miliardi), Stati Uniti ($6,11 miliardi) e Arabia Saudita ($4,5 miliardi)[1].
Le importazioni sudafricane dal mondo secondo Trade Map
Altre categorie di prodotti di provenienza mondiale che nel 2022 sono state soggette a importazione da parte del Sudafrica registrando un valore significativo delle importazioni compreso tra $1 miliardo e $300 milioni sono state le seguenti[2]:
$1 miliardo – sopra gli $800 milioni:
Sotto gli $800 milioni – sopra i $600 milioni
Sotto i $600 milioni – sopra i $500 milioni
Sotto i $500 milioni – sopra i $400 milioni
Sotto i $400 milioni – sopra i $300 milioni
Le importazioni sudafricane dall’Italia secondo Trade Map
Nel 2022, le esportazioni italiane verso il Sudafrica hanno raggiunto un valore complessivo di oltre $2,468 miliardi; l’Italia si è così classificata come il decimo partner commerciale preferenziale del Sudafrica per le sue importazioni.
Riassumendo i dati riportati in Trade Map[3], elenchiamo le categorie di prodotti di provenienza italiana che nel 2022 sono state importate dal Sudafrica per valori superiori ai $10 milioni:
[1] South Africa (ZAF) Exports, Imports, and Trade Partners | The Observatory of Economic Complexity (oec.world)
[2] Facciamo riferimento a una ricerca delle importazioni sudafricane dal resto del mondo condotta su tutte le categorie di prodotti e avente come criterio “codici HS a quattro cifre”.
[3] Facciamo riferimento a una ricerca delle importazioni sudafricane dall’Italia condotta su tutte le categorie di prodotti e avente come criterio “codici HS a sei cifre”.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
La Thailandia ha avviato il processo di adesione all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) con l'obiettivo di elevare gli standard del paese e ampliare le opportunità di commercio e investimento. Sebbene esistano vantaggi evidenti, come l'aumento degli investimenti esteri, alcuni economisti avvertono che l'adesione potrebbe portare più svantaggi che benefici.
L'OCSE, fondato nel 1961 dai paesi sviluppati, ha visto una crescente diversificazione geografica dei suoi membri, ma solo il Giappone e la Corea del Sud rappresentano l'Asia. La Thailandia, insieme all'Indonesia, ha espresso interesse ad entrare nell'organizzazione.
La Thailandia ha presentato una lettera di intenti al segretario generale dell'OCSE, iniziando così un processo che di solito richiede 7-8 anni. Tuttavia, la Thailandia mira a completare l'adesione in cinque anni, con un focus su economie aperte, trasparenza, stato di diritto, educazione di qualità e sostenibilità ambientale.
L'obiettivo principale dell'adesione è migliorare la qualità della vita dei cittadini, confrontando e allineando gli standard del paese con quelli dei paesi sviluppati. Questo processo include riforme per snellire la burocrazia, migliorare la trasparenza e promuovere l'innovazione digitale.
Il settore privato è visto come un attore chiave nel facilitare l'adesione, fornendo input e impegnandosi attivamente in questioni come la lotta alla corruzione, le pratiche commerciali responsabili e le questioni ambientali.
Tuttavia, l'adesione all'OCSE potrebbe presentare nuove sfide, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI) che si troverebbero a competere con investitori stranieri che hanno un maggiore importanza a livello internazionale. Inoltre, la Thailandia potrebbe mantenere alcune restrizioni commerciali, come la riserva di alcune professioni ai cittadini thailandesi, seguendo l'esempio di paesi come gli Stati Uniti e la Corea del Sud.
Infine, mentre l'adesione all'OCSE potrebbe portare prestigio e vantaggi potenziali, è essenziale bilanciare i benefici con le potenziali sfide e assicurarsi che l'adesione sia in linea con gli interessi a lungo termine della Thailandia.
(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)
Report Brief – Le importazioni sudafricane di marmo
A partire dal 2010, l'industria globale della pietra grezza ha registrato una crescita significativa. Secondo un rapporto di Grand View Research [1], il settore è stato valutato a 47 miliardi di dollari e si prevede che continuerà a svilupparsi ad un tasso di crescita annuale medio del 4,7% fino al 2030.
Tuttavia, in Sudafrica, l'industria del marmo ha subito un notevole declino negli ultimi anni. Ciò è probabilmente dovuto a una serie di fattori tra cui l'aumento delle importazioni di prodotti concorrenti, il crescente volume della produzione locale di granito, l'indebolimento del settore edile locale e il costante indebolimento della valuta locale. Tuttavia, fattori come la domanda sostenuta di edifici residenziali, commerciali e industriali, nonché una classe media in crescita, hanno contribuito a preservare l'industria a lungo termine, nonostante il suo declino.
ItalCham ha esplorato l’opportunità dell'importazione di lastre di marmo dall'Italia in Sudafrica. Da questa ricerca è emerso che nel Paese esiste un settore del marmo consolidato che offre continue opportunità, ma che ostacola l'ingresso di nuovi operatori a causa della maturità del settore e di una classe medio-alta di consumatori relativamente piccola.
In Sudafrica esiste un solido ecosistema che facilita la consegna dei prodotti finiti in marmo. Sono presenti, infatti, un numero considerevole di produttori che si occupano del taglio e della lavorazione delle lastre di marmo, ma anche diverse aziende che si occupano dell'esportazione del marmo in alcuni Paesi dell'Africa sub-sahariana.
Quando si esamina il settore del marmo, è importante prendere in considerazione i vari prodotti concorrenti che esistono, tra cui la pietra ingegnerizzata e la porcellana. Per quanto riguarda la roccia ornamentale, che è il termine generale per prodotti come marmo e granito, nel 2018 sono state vendute in Sudafrica 87,7 milioni di tonnellate di prodotti di cava prodotti localmente, per un valore di 9,5 miliardi di Rand. Inoltre, per quanto riguarda il solo granito, la produzione locale è stimata pari a un totale di 800mila tonnellate all'anno[2]. Mentre il Sudafrica ha un settore locale ben consolidato per l'estrazione e ben sviluppato nel campo delle rocce ornamentali, la maggior parte del marmo viene importato.
Come si può vedere nella tabella seguente, l'Italia è tra i Paesi con le maggiori quantità di marmo esportato in Sudafrica, detenendo una quota di mercato in termini di valore del 21,5%, e collocandosi in cima alla classifica per il più alto valore unitario. Il prezzo medio di vendita del marmo dall'Italia, nel 2023, è stato di circa 1.859 dollari per tonnellata, mentre il prezzo medio del marmo proveniente dal resto del mondo è stato di 951 dollari per tonnellata. Questa è un'ulteriore conferma del fatto che la qualità e il valore dei prodotti italiani sono riconosciuti in Sudafrica, con persone disposte a pagare un certo prezzo per il prodotto “Made in Italy”.
[1] https://www.grandviewresearch.com/industry-analysis/natural-stone-slab-m...
2 Stone_Quarrying_Clay_and_Sandpits_and_Mining_of_Phosphates_-_December_2019
SA Valore Importato (migliaia di $) | SA Tonnellate Importate (migliaia di tonnellate) | Valore Medio ($ per tonnellata) | |
Mondo | 6 242 | 6 563 | 951 |
Turchia | 1719 | 1477 | 1163 |
Italia | 1346 | 724 | 1859 |
Cina | 959 | 775 | 1237 |
India | 861 | 704 | 1223 |
Namibia | 557 | 794 | 701 |
Per questa ricerca, in seguito a consultazioni con diversi importatori sudafricani di marmo, sono stati presi in considerazione due codici HS: 680291 e 680221.
Le importazioni complessive di marmo del Sudafrica sono diminuite costantemente negli ultimi 15 anni, dopo aver raggiunto un picco a metà degli anni 2000, quando erano in corso grandi costruzioni per la Coppa del Mondo e quando il Rand era una moneta più forte, fattori che hanno stimolato la domanda e favorito le importazioni.
Il Sudafrica non è un importatore relativamente grande di marmo, rappresentando solo lo 0,1% delle importazioni mondiali di questi prodotti e posizionandosi al 66° posto nella classifica mondiale degli importatori.
Anche i prezzi complessivi del materiale hanno subito un forte aumento negli ultimi anni, caratterizzati da un'inflazione elevata, con un incremento di oltre il 20% in tutti i settori. Un fattore importante, che influenza le importazioni, è il potere d’acquisto della valuta locale del Sudafrica. Dal 2007 persiste una forte correlazione negativa tra il tasso di cambio Rand Sudafricano-Dollaro Statunitense e le importazioni di marmo nel Sudafrica. Correlazione non significa necessariamente causalità; infatti, diversi altri fattori dovrebbero essere presi in considerazione per quanto riguarda l'andamento delle importazioni di marmo, tra cui la produzione locale di alternative, l'importazione di prodotti sostitutivi e la forza del settore edile locale.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)
Nel mese di febbraio le esportazioni e le importazioni di beni in Portogallo hanno registrato variazioni nominali su base annua rispettivamente del +2,3% e del +1,5% (+0,5% e -4,1%, nello stesso ordine, a gennaio 2024). Questi i dati pubblicati il 9 aprile dall’istituto Nazionale di Statistica (INE), secondo i quali gli aumenti più significativi hanno riguardato le esportazioni di prodotti alimentari e bevande (+14,8%) e le importazioni di mezzi di trasporto (+5,0%), beni di consumo (+6,0%) e macchinari e altri beni strumentali (+4,5%).
Per quanto riguarda gli indici del valore unitario (prezzi), invece, a febbraio hanno continuato a registrare variazioni negative, -3,9% nelle esportazioni e -6,0% nelle importazioni (rispettivamente -3,5% e -6,5% a gennaio 2024; +6,7% e +4,2% a febbraio 2023).
Il deficit della bilancia commerciale è diminuito di 12 milioni di euro su base annua, attestandosi a 2,356 miliardi di euro.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Economia
Le esportazioni aiuteranno il Brasile a ridurre la disuguaglianza sociale, afferma Lula
I nuovi frigoriferi aggiungeranno 10 miliardi di dollari alla bilancia commerciale
Pubblicato il 12/04/2024 - Di Pedro Peduzzi - Giornalista presso Agência Brasil - Brasilia
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha affermato che gli incentivi concessi dal governo federale per aiutare il Paese a produrre ed esportare daranno come risultato una società più egualitaria, composta principalmente da persone della classe media, invece di essere divisa tra ricchi e poveri.
La dichiarazione è stata fatta questo venerdì (12) a Campo Grande (MS), dove il presidente ha partecipato ad un evento commemorativo della spedizione del primo lotto di proteine animali esportate in Cina, dalla fabbrica JBS. Nel mese di marzo, il Paese asiatico ha consentito a 38 nuovi stabilimenti di ricevere carne importata dal Brasile. Di conseguenza, il numero totale di stabilimenti abilitati ad operare in Cina è passato da 107 a 145. Di questi, 24 sono dedicati alla lavorazione della carne bovina; otto di polli; uno stabilimento di lavorazione del bestiame; e cinque magazzini.
Sempre secondo il Governo, insieme, queste unità genereranno un aumento di 10 miliardi di R$ nella bilancia commerciale brasiliana nei prossimi 12 mesi. Lo Stato di Mato Grosso do Sul aveva solo tre macelli qualificati per esportare in Cina. Adesso sono sette.
Circolo virtuoso
“State notando che l'economia brasiliana è di nuovo in crescita. State notando che l'inflazione è scesa di nuovo e che la massa salariale ha cominciato a crescere. Prima, l'80% degli accordi salariali in questo Paese erano al di sotto dell'inflazione. Oggi l'87% è al di sopra dell'inflazione. E state notando che il salario minimo è nuovamente aumentato”, ha affermato il presidente, sottolineando che la crescita dell'11,7% del reddito familiare è la più alta degli ultimi 28 anni. Lula ha aggiunto che, quando i lavoratori guadagnano di più, diventano consumatori. “E quando diventi un consumatore, vai di più nei negozi e nei supermercati per comprare. Quindi, il negozio ordina di più dalla fabbrica e la fabbrica produce di più. È un circolo virtuoso che crea opportunità per tutti”.
“Ma perché ciò avvenga occorre avere imprenditori che investano; abbiamo bisogno di paesi partner che acquistino le nostre cose. È così che un giorno il Brasile si trasformerà in un’economia veramente ricca e non divisa tra poveri e ricchi. Vogliamo una società di classe media”, ha aggiunto, ribadendo che spetta allo Stato offrire condizioni adeguate a questo scenario.
Infrastruttura
Secondo il ministro della Pianificazione e del Bilancio, Simone Tebet, gli investimenti realizzati nelle infrastrutture del Paese rientrano in questa strategia di sviluppo legata alla giustizia sociale, difesa dal governo. “Questo stabilimento [l’impianto di confezionamento della carne dove si trovavano lei e Lula, da dove è stato inviato il primo lotto di carne in Cina] significa più esportazioni, e questo evento significa aprire il mercato brasiliano al mondo. Esportare significa più posti di lavoro creati, più entrate dal commercio e, di conseguenza, più posti di lavoro creati, in un’economia circolare”, ha affermato il ministro ricordando che circa 70 miliardi di real brasiliani del Programma di Accelerazione della Crescita (PAC) vengono investiti in infrastrutture.
Simone Tebet, indicando una mappa con le rotte dei flussi produttivi brasiliani, ha affermato che, ormai da tempo, buona parte del PIL del Brasile è concentrato nel Centro-Ovest brasiliano e in alcune parti del Nord e del Sud del Paese.
Scorciatoia per la Cina
“Quando guardiamo la mappa, vediamo che è molto più veloce e redditizio esportare attraverso l'Oceano Pacifico. Esiste un percorso di integrazione che consentirà a JBS e ai prodotti che impiantiamo, all'agricoltura familiare, all’allevamento dell’agroindustria di raggiungere la Cina più velocemente e a costi inferiori”, ha affermato.
“Questo percorso è [praticamente] pronto. Da parte brasiliana manca il ponte di Porto Murtinho, che il presidente Lula inaugurerà nella seconda metà del prossimo anno. Nel 2025 inizierà anche la costruzione, attraverso il PAC, di oltre 400 milioni di R$ per collegare l’asfalto della [BR] 419”, ha aggiunto.
Secondo il ministro, una volta completati questi lavori, questi prodotti non dovranno più raggiungere i porti dell'Atlantico. “Potranno percorrere una distanza inferiore a 10mila chilometri per raggiungere la Cina. Stiamo parlando di ridurre il percorso fino a 21 giorni, il che significa che i prodotti potranno essere consegnati a un prezzo inferiore”, ha aggiunto.
Fonte: Agência Brasil
(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
SP presenta opportunità nella transizione energetica in Italia
Lo Stato di San Paolo concentra il 30% del commercio tra il paese europeo e il Brasile
Il governo di San Paolo, che rappresenta il 29,6% del commercio bilaterale tra Brasile e Italia, ha presentato le opportunità nel campo della transizione energetica in un incontro tra il vice governatore Felicio Ramuth e il sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri del Paese europeo, Maria Tripodi.
L'incontro ha avuto luogo al Palácio dos Bandeirantes, martedì scorso (9), il primo giorno della visita di Tripodi alla capitale di San Paolo.
“Desidero ringraziare il Sottosegretario Maria Tripodi per la sua visita. La sua presenza rafforza il nostro impegno a rafforzare i legami di reciproca cooperazione”, ha affermato Ramuth in una dichiarazione diffusa giovedì (11).
“San Paolo ha enormi opportunità in termini di transizione energetica, che è una richiesta della popolazione mondiale”, ha rafforzato il ministro degli Affari internazionali, Lucas Ferraz, aggiungendo che lo Stato è il principale produttore ed esportatore di etanolo da canna da zucchero nel mondo.
Il governo di San Paolo ha inoltre presentato alla delegazione italiana il portafoglio di privatizzazioni previste per i prossimi mesi.
Fonte: Terra | Mundo
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Nel febbraio 2024 l'economia polacca continuava a mostrare un buon andamento ma il saldo corrente ammontava a 2 miliardi di złoty meno rispetto all'anno precedente (5,9 miliardi di złoty) e a gennaio. I risultati preliminari di febbraio sono stati rivisti al rialzo, anche se le previsioni per i mesi successivi indicano un peggioramento. I saldi dei servizi (14,3 miliardi di złoty) e dei beni (1,3 miliardi di złoty) erano positivi, ma i redditi primari (11,4 miliardi di złoty) e secondari (2,2 miliardi di złoty) erano negativi. Il saldo dei beni in euro ammontava a 465 milioni di euro, inferiore alle previsioni e in calo rispetto al mese precedente. Nel febbraio 2024 è continuato il calo delle esportazioni e delle importazioni di merci, nonostante un giorno lavorativo aggiuntivo. Le esportazioni di merci sono diminuite del 8,3%, mentre le importazioni sono diminuite del 7,9% rispetto a febbraio 2023. La banca centrale ha segnalato un aumento delle importazioni di mezzi di trasporto e beni di consumo. I ricavi dalle esportazioni di servizi sono diminuiti del 1,5%, mentre il valore delle importazioni è aumentato del 1,5% rispetto all'anno precedente. Il saldo negativo dei redditi primari era di 11,5 miliardi di złoty, principalmente a causa dei redditi degli investitori esteri diretti. Gli economisti della Banca Pekao prevedono un aumento del potenziale deterioramento della bilancia commerciale, anche a causa dell'attesa alta dinamica delle importazioni e della stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. Sembra che la Polonia stia entrando in un periodo più difficile dal punto di vista commerciale, con gli effetti dei termini di scambio che iniziano a diminuire. L'analisi dei dati di febbraio 2024 indica che nonostante la buona sorte, l'economia polacca si trova di fronte a sfide legate al calo delle esportazioni e delle importazioni di merci. Sarà necessario monitorare la situazione e adottare misure preventive per mitigare eventuali effetti negativi sulla bilancia commerciale. Lo zloty forte e altri fattori strutturali influenzano la situazione economica, il che richiede un'attenta analisi e pianificazione per il futuro. (Polonia Oggi, Gazzetta Italia)
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Nel corso dell’Assemblea della Repubblica dell’11 aprile, è stato presentato il Programma di Governo per il prossimo quadriennio, dando avvio a un dibattito cruciale per il futuro del Paese. Costruito attraverso un processo dialogico, il documento integra le proposte elettorali sostenute dai cittadini nelle elezioni legislative, insieme a decine di altre proposte provenienti dai vari partiti parlamentari, e riflette un ambizioso progetto di cambiamento, con una visione riformista che si traduce in misure concrete per la trasformazione del Portogallo.
Il programma si propone di rendere il Paese più ricco, giusto e solidale, con un focus sul miglioramento dei salari e delle pensioni, la riduzione della pressione fiscale per lavoratori e imprese, il sostegno ai giovani, la cura degli anziani e un accesso equo e senza liste d'attesa ai servizi sanitari. Si prevedono anche misure per migliorare l'istruzione, l'edilizia abitativa e per combattere la corruzione, garantendo al contempo la sicurezza dei cittadini e promuovendo l'accoglienza e la crescita demografica.
Il programma riflette inoltre l’impegno per affrontare le sfide del presente e del futuro, includendo temi come la transizione energetica e digitale, la sostenibilità ambientale e l'azione per il clima. Incarna un'identità nazionale aperta, tollerante e responsabile, impegnata nel multilateralismo e radicata nei valori europei, transatlantici e della lingua portoghese.
(Contentuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)