Sabato 5 Luglio 2025
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Il mercato dell'illuminazione in Canada, e in particolare in Ontario, sta crescendo grazie all'adozione delle tecnologie LED e alle iniziative governative che promuovono l'uso di prodotti a basso consumo energetico, come il programma Save on Energy. Le imprese italiane potrebbero capitalizzare su questa tendenza, soprattutto nel settore residenziale di lusso e commerciale, dove c'è una crescente domanda di soluzioni di illuminazione premium e personalizzabili. La città di Vaughan, vicino Toronto, rappresenta una grande opportunità grazie allo sviluppo di infrastrutture e alla presenza di una numerosa comunità italiana.
In Ontario, eventi come il Toronto Home Show e The Interior Design Show Toronto sono una ottima opportunità per le aziende italiane di entrare nel mercato. Nonostante la quota di mercato italiana sia attualmente minima, la domanda per prodotti di lusso, sostenibili e innovativi è in aumento, indicando un potenziale di crescita significativo per i marchi italiani.
Nel 2023, l’Italia si è confermata la seconda esportatrice di vino nel mercato canadese superata solo dalla Francia.
L'esportazione di vino francese guida le esportazioni con un valore di circa 700 milioni di dollari canadesi, mentre quella italiana con 610 milioni, seguita poi dagli Stati Uniti con 570 milioni. La provincia del Québec emerge come principale importatore di vino italiano, superando l’Ontario, con 267 milioni di dollari canadesi contro 196 milioni. La crescita delle esportazioni italiane in Canada è favorita dalla popolarità dei vini europei.
Sebbene il mercato del vino abbia subito una contrazione nel 2023 dopo la crescita dovuta alla pandemia, le nicchie di vini biologici e analcolici mostrano un potenziale di sviluppo, soprattutto tra i Millennial e la Generazione Z. Il cambiamento climatico e le nuove leggi in Ontario, previste entro il 2026, potrebbero influenzare ulteriormente il mercato.
Per le aziende italiane, conoscere queste tendenze è essenziale per penetrare efficacemente nel mercato canadese, che continua a valorizzare il Made in Italy.
L'interesse per l'acquisto di biciclette in Canada è in costante crescita principalmente con mountain bikes e road bikes a dominare il mercato. Queste sono vendute per la maggior parte da grandi rivenditori come Walmart e Canadian Tire. Le infrastrutture ciclabili sono molto migliorate negli anni e gli incentivi governativi favoriscono di gran lunga l'uso delle biciclette, con una particolare attenzione alle biciclette elettriche. L'analisi settoriale sottolinea come il mercato delle biciclette abbia un andamento di crescita modesta, mentre quello delle e-bikes sembra essere in forte espansione.
L’Italia rientra nella top 10 dei Paesi da cui il Canada importa biciclette, sebbene a una distanza siderale dai produttori asiatici. Il valore delle biciclette italiane importante in Canada nel 2023 è di 2.2 milioni CAD$.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
Nel 2023 l’Italia è stata la 15ª destinazione delle esportazioni brasiliane e il 7º mercato di origine delle importazioni. Gli investimenti italiani in Brasile raggiungono il livello più alto dell’ultimo decennio
Brasilia – L’Agenzia Brasiliana per la Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti (ApexBrasil) ha pubblicato, l’08 aprile, il Profilo del commercio e degli investimenti – Italia, contenente dati e analisi sul flusso commerciale tra Brasile e Italia, tendenze degli investimenti, informazioni e opportunità di accesso al mercato individuato dall'Agenzia per le Esportazioni Brasiliane.
Con una delle più grandi economie del mondo e una posizione strategica nell’Unione Europea, l’Italia continua a svolgere un ruolo importante nelle relazioni commerciali e di investimento con il Brasile. Anche di fronte alle sfide economiche, le prospettive per le relazioni economiche tra i due paesi rimangono promettenti.
Nel 2023, l’Italia è stata la 15ª destinazione principale delle esportazioni brasiliane. Le vendite brasiliane nel Paese hanno raggiunto i 4,1 miliardi di dollari, con particolare attenzione a prodotti come caffè non tostato, cellulosa, farina di soia, semi di soia e oli di petrolio greggio, prodotti che insieme hanno rappresentato il 54% dell’intero valore esportato nell’ultimo anno.
La soia e le farine di soia hanno registrato una crescita media rispettivamente del 35,8% e del 40,3% nel periodo dal 2019 al 2023. Un altro prodotto importante nell’agenda delle esportazioni brasiliane è il caffè non torrefatto. Con tariffe a zero per accedere al mercato italiano, il Brasile è il principale fornitore di caffè non tostato all’Italia (quota 36,3%).
Il Profilo del commercio e degli investimenti evidenzia anche le 429 opportunità commerciali identificate dalla Mappa delle Opportunità ApexBrasil per i prodotti brasiliani. Oltre ai prodotti che fanno già parte della lista di esportazione, ci sono opportunità anche per pietre preziose, medicinali, prodotti farmaceutici e bevande alcoliche.
Accesso al mercato
Gran parte delle importazioni italiane (76,6%) provengono da accordi commerciali. L’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione Mercosur – Unione Europea sarebbe essenziale per aumentare la competitività dei prodotti brasiliani nel blocco. Tuttavia, l’accordo è oggetto di impasse ambientali e di proteste da parte degli agricoltori europei.
È altrettanto importante che gli esportatori brasiliani siano a conoscenza della legge anti-deforestazione dell’Unione Europea, che entrerà in vigore nel gennaio 2025 e che vieta l’importazione di prodotti provenienti da aree deforestate dopo il 31 dicembre 2020. La regolarizzazione dovrà avvenire entro la fine di quest’anno, quando il blocco europeo inizierà a richiedere nuova documentazione.
Investimenti
Lo stock italiano di Investimenti Diretti Esteri (IDE) in Brasile è cresciuto in modo significativo nel 2022, raggiungendo i 21,1 miliardi di dollari. I settori dell’energia elettrica, delle telecomunicazioni, della logistica, dei servizi e del manifatturiero si distinguono come aree prioritarie per gli investimenti italiani. Grandi aziende italiane, come Enel, TIM, Grupo EcoRodovias e Calzedonia, continuano ad espandere le loro attività in Brasile, contribuendo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.
Dal 2013, l’Italia ha investito in 18 progetti infrastrutturali in Brasile, per un totale di oltre 4,3 miliardi di dollari. Inoltre, sono stati registrati 120 progetti greenfield e 30 annunci di fusioni e acquisizioni, che secondo le stime creeranno più di 12.000 posti di lavoro in Brasile durante questo periodo.
Fonte: Comex do Brasil con informazioni di Apex Brasil
(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Nel settore del turismo viene impiegato circa il quattro percento dei lavoratori in Repubblica Ceca. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.
Nel settore del turismo erano impiegate nel 2022 circa 225.500 persone. Si tratta di 14.000 persone in meno rispetto al 2019. L’attivazione di misure di emergenza hanno impedito la fuoriuscita dal settore di molte persone durante la pandemia di Covid-19, ha indicato l’Ufficio di Statistica.
Circa un lavoratore su quattro nel turismo è impiegato a Praga, dove l’incidenza del settore sull’occupazione sale a quasi al sei percento. La capitale è responsabile di circa un terzo del valore aggiunto prodotto dal turismo. Particolarmente forte per via delle attività di wellness e terme è l’incidenza del settore sull’occupazione nella regione di Karlovy Vary.
L’Ufficio di Statistica Ceco ha rivisto la crescita nel primo trimestre di quest’anno nella sua stima aggiornata.
“La stima più precisa ha confermato una lieve crescita dell’economia ceca congiunturale e tendenziale” ha indicato l’Ufficio di Statistica. Rispetto a un anno fa il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2%, mentre rispetto al trimestre precedente la crescita è stata dello 0,3%. Ha registrato un segno più anche il valore aggiunto lordo, che è aumentato dello 0,7% rispetto a un anno fa.
A trainare l’economia ceca è stata la ripresa dei consumi delle famiglie e la spesa governativa. Migliora anche la bilancia del commercio estero. In forte calo, invece, gli investimenti, che rispetto al primo trimestre del 2023 sono diminuiti del 2,7% a causa di minori spese per edifici, macchinari e ICT.
Il governo ceco ha deciso di sostenere l’edilizia popolare tramite un nuovo programma, che avrà a disposizione diversi miliardi di corone.
Il governo destinerà i primi otto miliardi di corone del programma per l’edilizia popolare tramite il Fondo Statale per gli Investimenti e la Banca Nazionale di Sviluppo. I fondi, che saranno disponibili nel 2024 e nel 2025, verranno utilizzati dal Piano Nazionale di Recupero, ma in futuro lo stato cercherà anche nuovi fondi di finanziamento, ad esempio tra gli enti privati, fondi di investimento pensionistico o banche.
Le risorse saranno destinate per lo più agli enti locali, che potranno avviare progetti di edilizia popolare in proprio o in collaborazione con soggetti privati. “Lo stato sosterrà il tutto con consulenza, strumenti finanziari sovvenzionati e trasferimenti dei terreni” ha indicato il premier Petr Fiala.
Il governo ceco potrà utilizzare oltre tre miliardi di euro per i progetti di cogenerazione di calore ed energia elettrica. Il via libera è arrivato da Bruxelles.
Lo stato ceco potrà utilizzare fino a 3,2 miliardi di euro per sostenere la produzione dell’energia elettrica in nuove fonti di cogenerazione. Il programma potrà rimanere aperto fino al 31 dicembre 2025. Secondo la Commissione Europea i benefici delle sovvenzioni superano le ricadute negative sulla concorrenza. Secondo le stime il programma potrebbe contribuire a un taglio di emissioni di 9,3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Tramite i programmi autorizzati dalla Commissione Europea sarà possibile erogare un bonus ai produttori per una durata di 15 anni. I bonus verranno stabiliti tramite gara per le fonti più grandi o per via amministrativa per le fonti più piccole.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Istituzioni, associazioni, distretti e imprese italiane e ceche hanno discusso del futuro di mobilità e innovazione presso la Camera dei Deputati ceca.
Durante il forum Driving Innovation: present and future of mobility, organizzato il 30 maggio dalla Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca e dall’Ambasciata d’Italia a Praga, si sono incontrati i rappresentanti di società leader nel settore dei due paesi.
“L’iniziativa intende evidenziare il ruolo dell’Italia quale partner industriale strategico della Repubblica Ceca nei settori ad alto valore aggiunto” ha dichiarato Danilo Manghi, presidente CAMIC.
Le imprese, tra produttori finali e componentistica, i gestori del trasporto pubblico e i centri innovativi si sono scambiati durante la conferenza e gli incontri B2B le loro esperienze e visioni sul futuro del settore, sottoposto a crescenti richieste ambientali.
La conferenza è stata aperta alla Camera dei Deputati dai saluti del ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca Martin Kupka, dall’Ambasciatore d’Italia a Praga S.E. Mauro Marsili, dal viceministro dell’Industria e del Commercio Petr Třešnák, dall’On. Vojtěch Munzar, presidente del Gruppo Interparlamentare di Amicizia con l’Italia della Repubblica Ceca. In rappresentanza del Parlamento italiano è intervenuto l’On. Nazario Pagano, presidente del Comitato di Amicizia con la Repubblica Ceca.
Del futuro della mobilità e dei trasporti hanno discusso Domenico Nucera, presidente di Autobus Business Unit di Iveco Group, che è anche grazie al suo stabilimento ceco di Vysoké Mýto uno tra i principali produttori di autobus al mondo, il direttore generale dell’azienda del trasporto pubblico a Praga Petr Witowski, il CEO Head of Corporate & SME di Intesa Sanpaolo Giuseppe Ferraro, il Development Director di Kilometro Rosso Roberto Marelli, il direttore generale del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile Gianmarco Montanari e il Managing Director di Škoda X Jaroslav Pelant. Nella parte B2B hanno parlato di collaborazioni anche molte altre imprese arrivate dall’Italia e dalla Repubblica Ceca.
“Tra le numerose sfide che l’Europa ha di fronte a sé, c’è sicuramente la corsa globale all’innovazione nei settori strategici, che ci vede rincorrere giganti come USA e Cina. I livelli di interscambio tra Italia e Repubblica Ceca sono ottimi e questo deve essere la base su cui lavorare per incentivare collaborazioni strategiche e investimenti reciproci in quei settori in grado di produrre un vantaggio competitivo. Italia e Repubblica Ceca in questo senso possono fare e dare molto. Lo dimostrano i rispettivi settori di eccellenza, la costante crescita del commercio bilaterale e un’affinità lunga secoli” ha aggiunto Manghi.
Il Business Forum è stato promosso dalla Camera di Commercio Italo-Ceca e l’Ambasciata d’Italia a Praga, in coordinamento con il Parlamento italiano e il Parlamento ceco, in collaborazione con ICE, Confindustria, Federazione Industria e Trasporti della Repubblica Ceca e Intesa Sanpaolo.
Con il patrocinio del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell’Industria e
del Commercio della Repubblica Ceca.
Sponsorizzato da Intesa Sanpaolo, Generali CEE Holding, ORIENTA CZECH e KORUS EU.
Media partner: Mediální skupina A11
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Polonia è tornata ai vertici del ranking mondiale della fiducia degli investitori per la prima volta dal 2015. Il settore delle tecnologie avanzate, ma anche dell'automotive, dell'aviazione e dell'IT sono settori chiave di interesse per l'estero.
Il paese si è posizionato al 23º posto nel FDI Confidence Index 2024 e al 7º tra i mercati emergenti, secondo uno studio condotto da Kearney a gennaio 2024. La Polonia è la sesta economia più grande dell'UE con prospettive di crescita del PIL ottimistiche. Le FDI dirette sono state valutate a 29,5 miliardi di dollari nel 2022, con prospettive di ulteriore crescita grazie ad investimenti come la fabbrica Intel da 4,6 miliardi di euro. Gli investitori considerano il potenziale tecnologico e innovativo come fattore principale nella scelta di investire in Polonia. Stati Uniti e Canada dominano la classifica, mentre i mercati emergenti guadagnano importanza. La fiducia degli investitori nell'economia globale rimane alta nonostante le tensioni geopolitiche. La maggioranza pianifica di aumentare le FDI nei prossimi tre anni. Tuttavia, le incertezze geopolitiche rappresentano una minaccia alla situazione positiva complessiva. (Polonia Oggi, Gazzetta Italia)
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Gli analisti dei mercati finanziari hanno alzato le aspettative di inflazione per il 2024 e il 2025, iniziando allo stesso tempo a prevedere una maggiore crescita economica brasiliana quest’anno.
Le informazioni risultano nel rapporto "Focus", diffuso martedì (9) dalla Banca Centrale. L'indagine ha ascoltato la scorsa settimana più di 100 istituzioni finanziarie sulle proiezioni per l'economia.
Per l’inflazione nel 2024, gli analisti degli istituti finanziari hanno alzato la stima dal 3,75% al 3,76%. Di conseguenza, le aspettative degli analisti per l’inflazione nel 2024 rimangono al di sotto del tetto obiettivo definito dal Consiglio Monetario Nazionale (CMN). L’obiettivo centrale di inflazione è pari al 3% quest’anno e sarà considerato formalmente raggiunto se l’indice oscillerà tra l’1,5% e il 4,5% quest’anno. Per il 2025 la stima dell’inflazione è aumentata dal 3,51% al 3,53% nell’ultima settimana. L'anno prossimo, l'obiettivo di inflazione è del 3% e sarà considerato raggiunto se oscillerà tra l'1,5% e il 4,5%.
Per definire il tasso d'interesse di base e cercare di contenere l'aumento dei prezzi, la BC punta attualmente all'obiettivo del prossimo anno e anche ai 12 mesi fino alla metà del 2025. Maggiore è l'inflazione, minore è il potere d'acquisto delle persone, soprattutto di coloro che ricevono salari più bassi. Questo perché i prezzi dei prodotti aumentano, senza che i salari tengano il passo con questa crescita.
Prodotto interno lordo
Per la crescita del prodotto interno lordo (PIL) quest’anno, la proiezione è salita dall’1,89% all’1,90%. Si è trattato dell'ottavo aumento consecutivo dell'indicatore. Per il 2025, le previsioni del mercato finanziario relative ad un aumento del PIL sono rimaste stabili al 2%.
Tasso d'interesse
Gli economisti del mercato finanziario hanno mantenuto le loro stime per il tasso di interesse di base dell’economia brasiliana per la fine di quest’anno e per il 2025. Attualmente il tasso Selic è pari al 10,75% annuo, dopo sei riduzioni consecutive promosse dalla Banca Centrale. Per la fine del 2024, la proiezione di mercato per il tasso di interesse di base dell’economia è rimasta stabile al 9% annuo. Per la fine del 2025, invece, il mercato finanziario ha mantenuto la sua proiezione stabile all’8,5% annuo.
Altre stime
Vedi di seguito altre stime del mercato finanziario, secondo la BC:
Dollaro: la proiezione del tasso di cambio per la fine del 2024 è rimasta stabile a R$ 4,95. Per la fine del 2025, la stima è rimasta a R$ 5.
Bilancia commerciale: per il saldo della bilancia commerciale (risultato delle esportazioni totali meno importazioni), la proiezione è scesa da 82 miliardi di dollari a un surplus di 80,5 miliardi di dollari nel 2024. Per il 2025, l’aspettativa di un saldo positivo continua a 74,6 miliardi di dollari.
Investimenti esteri: le previsioni del rapporto per l'ingresso di investimenti esteri diretti in Brasile quest'anno sono rimaste a 65 miliardi di dollari. Per il 2025, la stima dell’afflusso è rimasta stabile a 73,1 miliardi di dollari.
Fonte: g1
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Le associazioni imprenditoriali europee e le camere bilaterali che rappresentano gli interessi delle aziende con capitale europeo in Serbia si sono unite per fondare il Consiglio delle associazioni e delle camere imprenditoriali europee in Serbia. E' stato firmato il 14 maggio u.s. il Memorandum d'intesa che segna l'inizio di una nuova era di cooperazione e sinergia nel settore economico europeo in Serbia. Il nuovo organismo definirà gli interessi comuni nel suo lavoro futuro e costituirà una piattaforma per tutte le iniziative e attività future.
L'obiettivo principale del CEBAC - Consiglio delle associazioni e delle camere imprenditoriali europee è l'ulteriore sviluppo e miglioramento del quadro giuridico, istituzionale e competitivo per il funzionamento di successo di tutte le aziende che operano in Serbia, sia quelle con capitale internazionale che locale.
Inoltre il Consiglio si adopererà per migliorare ulteriormente le relazioni commerciali tra i paesi del continente europeo e la Serbia. In questo contesto, il commercio non dovrebbe in alcun modo essere a senso unico; per questo motivo le nostre associazioni imprenditoriali e le nostre camere lavorano per migliorare in entrambe le direzioni: verso la Serbia e dalla Serbia.
Il memorandum sull'istituzione del Consiglio è stato firmato dalle seguenti organizzazioni: Associazione imprenditoriale belga-serba, Confindustria Serbia, Club aziendale croato, Camera di commercio Franco-Serba, Camera di commercio britannico-serba, Associazione economica ellenica della Serbia, Camera di commercio Italo-Serba, Associazione imprenditoriale serbo-olandese, Camera di commercio Polonia - Serbia, Camera di commercio Serbo-Tedesca, Alleanza commerciale nordica, Club imprenditoriale sloveno, Camera di commercio Svizzero-Serba.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di commercio Italo-Serba)
Jeremy Hunt, Ministro dell’Economia del Governo Sunak, ha annunciato tagli alle tasse pagate dai lavoratori a partire da aprile 2024, nel tentativo di rivitalizzare le fortune dei Conservatori.
Nell’ultima legge di bilancio prima delle elezioni generali, in programma in autunno, il Cancelliere ha ridotto del 2% la quota della National Insurance, il contributo che i lavoratori pagano per il sistema sanitario nazionale. Fra le fila dell’opposizione, i Labour hanno dichiarato che la mossa lascerebbe molte persone in condizioni peggiori di prima. La legge include aumenti delle soglie di reddito per gli assegni famigliari, una nuova tassa sulle sigarette elettroniche usa e getta, e l’abolizione dello status fiscale di non-domiciliato in Regno Unito.
Il taglio della National Insurance è il secondo effettuato dal Cancelliere quest'anno. Secondo Hunt, ciò renderebbe il sistema fiscale più equo e aiuterebbe a ravvivare l’economia che langue in una fase di leggera recessione da due trimestri, così come langue il suo partito in tutti i sondaggi da un paio di anni a questa parte, in svantaggio di 21 punti sui Labour e il cui consenso continua a essere eroso anche a destra, da Reform UK, partito nel quale si sta rifugiando la frangia più conservatrice dei Tories.
La nuova legge di bilancio estende la soglia di ammissibilità agli assegni famigliari per circa 170.000 famiglie, un provvedimento molto atteso dai contribuenti che guadagnano fino a £ 60.000 l’anno i quali ottengono l’intero sussidio, con la soglia per il loro ritiro portata a £ 80.000.
Secondo Hunt il taglio della National Insurance varrebbe £450 all'anno per un dipendente con uno stipendio medio di £35.000. Nel tentativo di aumentare le entrate altrove, il Cancelliere ha emulato due delle politiche di punta dei Labour: abolire il regime di non domiciliato per i contribuenti britannici la cui residenza permanente è all’estero, ed estendere l’imposta sulle entrate inaspettate sulle compagnie petrolifere e del gas fino al 2029 (cd. Windfall tax).
L’abolizione del regime di non domiciliato è una delle novità maggiori della legge, si tratta infatti di un’agevolazione finita più volte nell’occhio del ciclone che riguarda coloro che vivono in Regno Unito ma hanno la residenza fiscale all’estero (non-dom) e non pagano le tasse sul denaro guadagnato altrove. Hunt ha affermato che, a partire dal 2025, i nuovi arrivati nel Regno Unito non pagheranno alcuna imposta sui redditi e sugli utili esteri solo per i primi quattro anni di residenza, prima di essere assoggettati alla normale tassazione. Il partito laburista chiede da tempo questa mossa e l’ha inserita nel suo programma elettorale con l’obiettivo di spendere l’extra gettito per il servizio sanitario nazionale e le scuole.
(Contenuto editoriale a cura della The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
Entro il 2030, oltre il 70% delle imprese a livello globale adotterà sistemi di intelligenza artificiale (IA), secondo il McKinsey Global Institute. Ciò porterebbe a un incremento del 14% del PIL mondiale, come previsto da PwC. Prendendo in considerazione la situazione italiana e quella tedesca, secondo la Bundesnetzagentur, l'IA potrebbe essere responsabile della crescita dell'11% del PIL della Germania entro il 2030, mentre una ricerca condotta da The European House - Ambrosetti suggerisce un incremento fino al 20% per l'Italia. Tuttavia, per le PMI, l’implementazione di sistemi di IA resta una sfida evidente. In Italia, solo il 6-8% delle piccole e medie imprese li utilizza, secondo il competence center Cim4.0, mentre in Germania, secondo l’istituto nazionale di statistica (Statistisches Bundesamt) solo un’impresa di media grandezza su sei e una piccola impresa su dieci. Una delle principali sfide resta la formazione di manodopera qualificata e la limitazione del mismatch di competenze digitali.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
È da poco uscita la classifica stilata dal “The World Happiness Report” dei paesi più felici del mondo. La Danimarca si posiziona sul podio, al secondo posto, come paese più felice al mondo nel 2023. È superata soltanto, e per pochissimo, dalla Finlandia, che si posiziona al primo posto, mentre l’Italia si trova “solamente” al 33. esimo posto.
Quali sono i fattori che permettono di creare questa classifica?
La classifica si basa su una media triennale della valutazione della qualità della vita della popolazione dei vari paesi. Le variabili che vengono prese in considerazione per elaborare la classifica sono le seguenti:
Analizziamo ora punto per punto, per capire meglio cosa comportano queste variabili. Il PIL pro-capite è il prodotto interno lordo - ovvero quanto produce ogni Paese - diviso per il numero di abitanti del Paese. Esso fornisce informazioni sulle dimensioni dell'economia e sul suo andamento.
La salute mentale è una componente fondamentale del benessere soggettivo ed è anche un fattore di rischio per la salute fisica e la longevità futura. Inoltre, la salute mentale influenza e guida una serie di scelte, comportamenti e risultati individuali.
Sostegno sociale, significa sentirsi al sicuro e avere del supporto nei momenti di difficoltà.
La libertà di fare scelte di vita, invece, include anche i diritti umani, godibili da tutti senza discriminazione, indipendentemente da razza, sesso, nazionalità, etnia, lingua, religione o qualsiasi altro status. I diritti umani comprendono il diritto alla vita e alla libertà, alla libertà dalla schiavitù e dalla tortura, la libertà di opinione, di espressione e anche economica, il diritto al lavoro e all'istruzione, ed il diritto alla salute.
La generosità è un chiaro indicatore di un senso di impegno positivo per la comunità e di un modo centrale con cui gli esseri umani si connettono gli uni con gli altri. Le ricerche dimostrano che in tutte le culture, a partire dalla prima infanzia, le persone sono attratte da comportamenti che vanno a beneficio di altre persone.
Infine, l’ultima variabile riguarda la percezione della corruzione, sia nelle imprese che all’interno delle autorità statali. Questo permette di capire il grado di fiducia delle persone nel proprio governo e nella propria azienda.
Dall’analisi del The World Happiness Report, tutti e sei questi elementi hanno valori molto positivi in Danimarca, paese all’avanguardia per quanto riguarda i diritti umani, il cui i redditi sono in media elevati, e la fiducia nello stato, nelle istituzioni e nella propria comunità è alta.
Si può definire la felicità basandosi su sei variabili?
La felicità è una complessa unione di componenti, di cui fanno sicuramente parte anche le sei riportate dal Report. La classifica è una buona rappresentazione della “serenità”, principalmente finanziaria, che deriva ad esempio dalla possibilità di creare una famiglia e di crescere i propri figli in un ambiente sicuro e con un’aspettativa sul loro futuro solida e positiva.
D’altro canto, la felicità è un’equazione così personale e complessa a cui è molto difficile trovare un’unica unità di misura e, quindi, una definizione che è uguale per tutti. In ogni caso, i report e le classifiche permettono di visualizzare come gli abitanti di ciascun paese vivono e percepiscono determinati aspetti della loro comunità, i quali, contribuiscono sicuramente alla formula della felicità.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)