'Decollo?': The Economist sottolinea l'ottimismo degli investitori internazionali sul Brasile

'Decollo?': The Economist sottolinea l'ottimismo degli investitori internazionali sul Brasile
Giovedì 3 Agosto 2023

'Decollo?': The Economist sottolinea l'ottimismo degli investitori internazionali sul Brasile

La rivista britannica The Economist, una delle più rispettate al mondo per la sua copertura di questioni economiche, ha pubblicato sul suo sito web un articolo che indica il miglioramento delle prospettive economiche del Brasile nel primo anno del terzo mandato del presidente Lula dal punto di vista degli investitori internazionali.

Con un pre-titolo che chiede: "Potrebbe essere... un decollo?" – che si può leggere come un riferimento alla famosa copertina con Cristo che decolla nel 2009, alla fine del secondo mandato di Lula –, il testo registra il crescente ottimismo degli investitori nei confronti dell'economia brasiliana, in un clima molto diverso da quello che ha preceduto l'inaugurazione del candidato di PT, nel gennaio di quest'anno.

Il testo descrive Fernando Haddad come un “ministro efficiente” e sottolinea come punto positivo l'autonomia della Banca Centrale (BC) nella conduzione della politica monetaria e nel contenimento dell'inflazione, nonostante gli attacchi di Lula al presidente della BC Roberto Campos Neto.

La rivista sottolinea il miglioramento della valutazione del Brasile da parte delle agenzie di rating e attribuisce parte di questa nuova visione delle prospettive economiche del Paese a fattori che "non sono sotto il controllo di Lula". Il contesto internazionale segnato dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha favorito l'export di cereali dal Brasile, in quanto i due Paesi in conflitto sono grandi produttori di generi alimentari.

Secondo la pubblicazione, la guerra ha ridotto l'offerta di cibo in un momento in cui la Cina stava ponendo fine alle restrizioni causate dal Covid-19, trainando la domanda di cereali. L'aumento delle esportazioni di soia dal Brasile, secondo la rivista, potrebbe rappresentare quest'anno un quinto della crescita economica del Paese, che alza la bilancia commerciale brasiliana e favorisce l'apprezzamento del Real nei confronti del dollaro.

The Economist riferisce inoltre che la prospettiva di tassi di interesse più bassi negli Stati Uniti il ​​prossimo anno e le crescenti tensioni tra la più grande economia mondiale e la Cina stanno portando molti investitori a cercare altri mercati emergenti per investire.

L'anno scorso, il Brasile ha ricevuto 91 miliardi di dollari in investimenti diretti dall'estero, il doppio rispetto all'anno precedente, secondo la pubblicazione, che riporta dichiarazioni di analisti che sottolineano che la visione internazionale del Brasile oggi è molto diversa da quella che era negli ultimi dieci anni.

 

L'autonomia della BC aiuta

Uno dei punti che, secondo la rivista britannica, aiuta in questa percezione è l'autonomia della Banca Centrale. The Economist registra che l'inflazione è scesa dal 12% annuo nell'aprile dello scorso anno al 3,2% attuale, senza che l'autorità monetaria esiti a mantenere il tasso di interesse al 13,75% anche sotto l'intenso attacco di Lula, accusando Campos Neto per la bassa crescita economica.

 

Progressi delle riforme

Ma, secondo l'articolo, il principale fattore positivo per gli investitori è il programma di riforme del ministro Fernando Haddad, come il nuovo quadro fiscale e la Riforma Fiscale. "Anche i più scettici credono che il debito del Brasile sarà probabilmente sotto controllo", si legge nel testo.

La rivista avverte che l'approvazione definitiva delle riforme in Congresso non è garantita, data la fragilità della base parlamentare del governo. E cita come esempio l'influenza delle lobby che cercano eccezioni alla Riforma Fiscale per i settori, spingendo verso l'alto la futura aliquota dell'imposta sul valore aggiunto derivante dalla fusione delle imposte sui consumi.

Giudica fragile anche il piano di equilibrio dei conti pubblici alzando spese e riscossioni, pur registrando che il ministro della Pianificazione, Simone Tebet – definita una “moderata ai vertici del governo” – afferma di essere disposta a effettuare tagli di bilancio per perseguire gli obiettivi fiscali del nuovo quadro fiscale.

D'altra parte, evidenzia il grande potenziale che il Paese ha nei progetti di transizione energetica. Cita le abbondanti risorse del Paese per produrre energia pulita e come Lula ha parlato della sua ambizione di rendere il Paese una potenza verde.

 

Storia di delusioni

L'articolo si conclude avvertendo il lettore che la storia recente del Brasile invita alla prudenza nel valutare le potenzialità del Paese, che spesso delude, sempre in ritardo rispetto a potenze emergenti come Cina e India. E ha dato come esempio la bassa produttività del Paese, cresciuta solo in agricoltura in tre decenni.

La scena globale e i successi di Haddad stanno aumentando l'ottimismo degli investitori in questo momento. Ma ci vorrà una politica buona e coerente per invertire la tendenza a lungo termine del Brasile", conclude la rivista.

 

Fonte: https://tinyurl.com/4xmn3xex

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Giovedì 3 Agosto 2023