La diversità spinge il vino italiano in Brasile

La diversità spinge il vino italiano in Brasile
Martedì 12 Dicembre 2023

La diversità spinge il vino italiano in Brasile

Di fronte a un mercato sempre più maturo e in rapida espansione, i vini italiani diversificano la loro presenza in Brasile, che comincia anche ad apprezzare varietà che vanno oltre le etichette esistenti e consolidate nel palato nazionale dei paesi, come il Chianti e il Barolo.

Un po' di questo scenario si è potuto vedere alla fiera ProWine, tenutasi dal 3 al 5 ottobre, a San Paolo, e che ha riunito decine di produttori del "Belpaese", 11 dei quali allo stand dell'Italian Trade Agency.

Abbiamo pensato che la fiera fosse molto buona, con molti contatti e aziende in visita ben qualificate, sia per chi è venuto per la prima volta e cercava un importatore, sia per chi voleva espandere la presenza dei propri prodotti qui in Brasile”, ha detto ad ANSA Ronaldo Padovani, analista commerciale senior presso ITA, che ha partecipato per la prima volta alla ProWine. “Siamo davvero molto soddisfatti e, nella prossima edizione, l'idea è quella di ampliare l'area, magari unire i vari italiani sparsi in fiera e creare un padiglione Italia con più visibilità per dimostrare che l'Italia è davvero interessata a investire in questo mercato, che sta maturando e crescendo”, ha aggiunto.

I numeri lo dimostrano: tra gennaio e agosto 2023, il Brasile ha importato vini italiani per 24,6 milioni di dollari, con una crescita del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. l’Italia è dietro solo a Cile, Argentina e Portogallo. Allo stesso tempo, il costo medio delle etichette italiane importate dai brasiliani è cresciuto del 14,3%, da 3,43 dollari al litro a 3,92 dollari al litro, indicando un interesse per prodotti con un valore aggiunto più elevato.

Ciò significa che il Brasile importa ancora vini di qualità superiore, il che è in linea con la proposta italiana. In Brasile il vino italiano è strettamente legato a icone come il Barolo, l'Amarone, il Chianti, il Nero D'Avola e il Primitivo di Manduria, ma l'Italia va ben oltre e poco a poco il consumatore brasiliano impara a conoscere un po' di più sulle altre varietà del vino italiano”, ha sottolineato Padovan.

Questa diversità comprende 635 vitigni catalogati, un numero record al mondo, e 255 mila aziende vitivinicole, che danno origine alla più grande produzione di vino dell’intero pianeta, con 50,3 milioni di ettolitri nel 2022, il 24% del totale mondiale.

Per il 2024, la sede brasiliana dell'ITA prevede di promuovere più azioni rivolte al consumatore finale, che ora avrà a disposizione un'offerta ancora maggiore di vini italiani sugli scaffali di empori e supermercati. “I brasiliani apprezzano il prodotto italiano e sono molto predisposti nei suoi confronti”, ha sottolineato Padovani.

Fonte: http://tinyurl.com/59n3hdyw

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 12 Dicembre 2023