In Lussemburgo l’Export artigianale cresce nonostante il Covid

In Lussemburgo l’Export artigianale cresce nonostante il Covid
Martedì 21 Dicembre 2021

In Lussemburgo l’Export artigianale cresce nonostante il Covid

Nonostante la crisi, il numero di imprese artigiane che esportano all'estero continua a crescere. Questo dato riguarda la metà degli intervistati nell'ultimo sondaggio della Camera dell’Artigianato. Si tratta soprattutto di aziende con più di 50 dipendenti che operano principalmente nella Grande Regione.

40% nel 2014, 41% nel 2016, 38% nel 2018, 50% nel 2020: le imprese artigiane del Lussemburgo esportano ogni anno di più. Uno slancio che il Covid non ha fermato, secondo l'ultimo studio della Camera dell'Artigianato. Secondo Elke Hartmann, responsabile del dipartimento consulenza e servizi, le più attive all’estero sono state le piccole e medie imprese, specialmente nel settore della ristrutturazione edilizia. La crisi avrebbe spinto i clienti a usare fornitori, prestatori di servizi e produttori regionali, segnalando una tendenza verso i prodotti locali che potrebbe continuare in futuro.

Il settore della comunicazione è quello che lavora di più all'estero, al 71%. Questo è seguito da ingegneria meccanica (57%), costruzione (52%), cibo (35%) e moda e bellezza (27%). Sono le aziende più grandi che esportano di più, anche se la differenza è leggera: 56% per quelle con 50-249 dipendenti, rispetto al 44% per quelle con 0 dipendenti.

La Grande Regione rimane anche il territorio preferito: il 37% dell'attività estera è in Belgio, il 30% in Francia, il 25% in Germania e l'8% in altre aree. In particolare, i Paesi Bassi (2%), il Portogallo (1%), la Svizzera (1%), gli Stati Uniti (1%) e l'Asia (1%).

Il 40% delle aziende lussemburghesi spiega il proprio successo all'estero con le relazioni commerciali esistenti e il 29% con la qualità.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese)

 

Ultima modifica: Martedì 21 Dicembre 2021