Nel 2022 aumentano le costruzioni di nuove fabbriche negli USA

Martedì 18 Aprile 2023

Nel 2022 aumentano le costruzioni di nuove fabbriche negli USA

Nel 2022 la produzione delle fabbriche statunitensi è aumentata, ma poche cose sono state prodotte a un ritmo più sostenuto delle fabbriche stesse. La spesa per l'edilizia legata al settore manifatturiero ha raggiunto i 108 miliardi di dollari nel 2022, secondo i dati del Census Bureau, il dato annuo più alto mai registrato, più di quanto sia stato speso per la costruzione di scuole, ospedali o uffici. 

Gran parte della crescita, diffusa in tutto il territorio americano, sta avvenendo nei settori high-tech delle batterie per veicoli elettrici e dei semiconduttori, priorità nazionali sostenute da miliardi di dollari di incentivi governativi. Altre aziende che un tempo si affidavano esclusivamente a Paesi con un più basso costo di manodopera per la produzione hanno trovato motivi per tornare negli USA.

Per esempio, la domanda di velocità e flessibilità ha spinto il produttore di calzature FutureStitch Inc., con siti di produzione in Cina e Turchia, ad aprirne uno nuovo a Oceanside, in California, nell’estate 2022, il primo negli Stati Uniti.

Secondo il CEO dell’azienda, infatti, i rivenditori non sono disposti ad avere scorte in eccesso nei loro negozi e la produzione negli USA consente all'azienda di rifornirsi rapidamente. Inoltre, è crescente l’interesse da parte del consumatore americano per i prodotti “Made in USA”, ulteriore forza di traino per questa crescita industriale locale.

La capacità produttiva, che per decenni dopo la fine della Seconda guerra mondiale è cresciuta di circa il 4% all'anno, si è appiattita dopo l'ingresso della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001. Nel 2022 invece la capacità produttiva statunitense ha registrato la crescita più forte dal 2015, dopo che le carenze e i ritardi causati dalla pandemia hanno indotto i produttori a ripensare le loro catene di approvvigionamento off-shore

Secondo il Bureau of Labor Statistics (BLS), l'occupazione nel settore manifatturiero è stabile a circa il 10% del settore privato, con quasi 800.000 posti di lavoro aggiunti negli ultimi due anni. Il numero totale, 13 milioni, è rimasto praticamente invariato nell'ultimo rapporto BLS sui posti di lavoro.

Secondo la National Association of Manufacturers, il settore industriale è tuttavia in difficoltà dal punto di vista occupazionale - servono circa 800.000 lavoratori in più - il che fa temere che la carenza di manodopera e altre strozzature delle catene di approvvigionamento possano mettere in cortocircuito il boom. 

Gli enormi incentivi governativi stanno alimentando la frenesia. L'amministrazione Biden, considerando i veicoli elettrici e i semiconduttori come questioni di sicurezza nazionale, ha stanziato miliardi di dollari per espandere queste industrie negli Stati Uniti.

Un risultato di questa spinta può essere visto a Lansing, nel Michigan, città già nota per la Oldsmobile, nata alla fine del XIX secolo. In un campo adiacente a una fabbrica di SUV della General Motors Co. Ltd., un vasto scheletro di travi d'acciaio segna l'inizio della prossima fase dell'industria automobilistica. L'impianto in costruzione appartiene a Ultium Cells, una joint venture tra GM e LG Energy Solution Ltd., che mira a iniziare la produzione di batterie EV alla fine del 2024. Questo investimento è stato possibile grazie ad un prestito federale di 2,5 miliardi di dollari, 666 milioni di dollari in sovvenzioni statali e una tariffa vantaggiosa sull'elettricità da parte dell'azienda elettrica della città. Questo nuovo impianto dovrebbe creare circa 1.700 nuovi posti di lavoro, senza contare l’effetto moltiplicatore su nuove imprese fornitrici che nasceranno intorno all’azienda. 

Richard Branch, economista capo della Dodge Construction Network, ha dichiarato che la metà delle nuove costruzioni di fabbriche negli Stati Uniti, misurate in metri quadrati, avviate nel 2022 sono riconducibili ad aziende produttrici di batterie elettriche EV e semiconduttori

Gran parte dell'espansione manifatturiera a livello nazionale mira ad accorciare le distanze tra la produzione e la vendita dei prodotti. Il produttore danese di giocattoli Lego A/S, che rifornisce le Americhe principalmente da una fabbrica in Messico, ha dichiarato che l’azienda sta costruendo uno stabilimento in Virginia per rispondere più rapidamente ai cambiamenti della domanda da parte dei consumatori e gestire meglio l’impronta di carbonio

Gary Gereffi, direttore del Duke Global Value Chains Center, ha affermato che, nonostante l'aumento della costruzione di fabbriche, è improbabile che molte industrie creino catene di approvvigionamento interamente nazionali. 

La Zenni Optical Inc., azienda californiana produttrice di occhiali, ha utilizzato esclusivamente i propri impianti di produzione cinesi per gran parte dei suoi 20 anni di esistenza. A maggio 2022, l'azienda ha aperto il suo primo stabilimento negli Stati Uniti, vicino a Columbus, Ohio, per servire meglio il Midwest e la costa orientale, ma anche essere in grado di non interrompere la catena produttiva in caso di complessità nell’approvvigionamento dalla Cina. Un dato interessante: l'azienda ha dichiarato che produrre occhiali negli Stati Uniti costa circa 3 dollari in più al paio, rispetto ad una produzione in Cina dello stesso modello, considerando i costi di trasporto.

David Mindell, professore di storia dell'ingegneria e della produzione presso il Massachusetts Institute of Technology, ha affermato che i cicli principali, dallo sviluppo di parti intercambiabili all'ascesa del microprocessore, si svolgono in genere nell'arco di diversi decenni. Il boom delle fabbriche segnala che gli Stati Uniti sono all'inizio di un nuovo ciclo e di un ritorno a modelli di business più tradizionali.

 

Fonte: https://on.wsj.com/3UF2GEd

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

 

Ultima modifica: Martedì 18 Aprile 2023