Mercoledì 9 Luglio 2025
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Rio de Janeiro, luglio 2025 – Il recente Decreto n. 118/2024 pubblicato dalla Câmara de Comércio Exterior (CAMEX) del Brasile ha introdotto una misura strategica e altamente significativa per il settore agroalimentare: la riduzione a zero dell’aliquota dell’imposta di importazione per l’olio d’oliva virgem e extravirgem, inserito nella Lista de Exceções à Tarifa Externa Comum (LETEC) do Mercosul.
Questa decisione, resa pubblica nel Diário Oficial da União il 12 dicembre 2024, rappresenta un cambiamento di paradigma per il mercato brasiliano, aprendo opportunità senza precedenti per i produttori italiani, storicamente riconosciuti per l’eccellenza, l’autenticità e la tracciabilità del loro olio d’oliva.
Questa misura elimina una barriera tariffaria storica e consente all’olio italiano di accedere al mercato brasiliano con maggiore competitività, permettendo così al consumatore locale di avere accesso a un prodotto di altissima qualità a prezzi più vantaggiosi.
Il Brasile è oggi il secondo maggiore importatore di olio d’oliva dell’emisfero sud, e uno dei mercati emergenti con maggiore potenziale di crescita nel consumo di prodotti gourmet e salutari. Negli ultimi dieci anni, il consumo pro capite di olio d’oliva in Brasile è aumentato costantemente, raggiungendo una fascia di consumatori sempre più attenta alla qualità, alla salute e alla provenienza dei prodotti.
Secondo i dati della Associação Brasileira de Supermercados (ABRAS), l’olio d’oliva è considerato un “item nobre”, il cui consumo si è espanso non solo nei ristoranti e nella cucina professionale, ma anche nelle case dei brasiliani, soprattutto nelle grandi città come Rio de Janeiro, São Paulo e Brasília. In questo scenario, il prodotto italiano si distingue per prestigio, gusto e garanzie di qualità.
L’azzeramento dell’aliquota doganale consente ora una riduzione dei prezzi al consumo e, allo stesso tempo, incrementa le possibilità per le aziende italiane di aumentare le proprie esportazioni, consolidando il ruolo dell’Italia come partner commerciale privilegiato del Brasile nel settore agroalimentare.
Oltre al contesto favorevole sul piano fiscale, è importante evidenziare l’accordo recentemente firmato tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste della Repubblica Italiana e il Ministero dell’Agricoltura e Zootecnia del Brasile, finalizzato a garantire il controllo di qualità e l’autenticità dell’olio d’oliva importato.
Il Memorandum d’Intesa (MoU), firmato nel 2024, prevede la creazione di un canale diretto di cooperazione tra le autorità competenti, lo sviluppo di sistemi di tracciabilità e la condivisione di metodologie di analisi chimiche e organolettiche. Inoltre, l’accordo consente l’istituzione di panel di assaggio brasiliani formati da esperti italiani, promuovendo così una maggiore conoscenza delle caratteristiche sensoriali dell’olio di qualità.
Questa collaborazione istituzionale rafforza la fiducia del mercato brasiliano nel prodotto italiano e tutela sia i produttori onesti sia i consumatori finali, evitando frodi, contraffazioni e pratiche commerciali sleali.
Il nuovo scenario normativo, combinato con la cooperazione bilaterale in materia di qualità e con l’interesse crescente dei consumatori brasiliani, rappresenta una finestra strategica per le imprese italiane.
L’azzeramento dell’imposta di importazione sull’olio d’oliva rappresenta una conquista per il libero scambio, ma anche una responsabilità per i produttori italiani: quella di offrire prodotti certificati, trasparenti e di qualità superiore. In questo contesto, la collaborazione tra le istituzioni e il settore privato è fondamentale per cogliere pienamente questa opportunità.
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)