Agricoltura

Martedì 20 Febbraio 2024

Carne a carbonio negativo, opportunità di successo per l’Italia dall’Argentina

L'Argentina ha recentemente raggiunto un importante traguardo nel settore dell'agricoltura sostenibile, certificando la prima produzione al mondo di carne bovina a carbonio negativo. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un innovativo protocollo sviluppato dall'Istituto Nazionale di Tecnologia Agropecuaria (INTA) e dall'Istituto Nazionale di Tecnologia Industriale (INTI), che ha coinvolto due aziende zootecniche situate nelle regioni di Entre Ríos e Córdoba.

Ciò che rende questo successo particolarmente significativo per l'Italia è il coinvolgimento di due imprenditori italiani che gestiscono le aziende coinvolte nel progetto. Questi imprenditori, attivi sia in Argentina che in Italia nel settore della produzione primaria, hanno visto nell'adozione di pratiche agricole sostenibili un'opportunità per migliorare l'immagine del loro prodotto e accedere a nuovi mercati, compresa l'esportazione della carne bovina certificata a basso impatto ambientale.

Il sistema utilizzato si basa su pratiche silvopastorali che integrano alberi e pascoli, contribuendo al sequestro di carbonio nell'ambiente. Grazie a un rigoroso processo di certificazione che ha valutato vari impatti ambientali, tra cui l'emissione di gas serra e il consumo di risorse idriche, è stato possibile ottenere una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) per un chilo di peso vivo bovino, confermando la produzione a carbonio negativo.

Questo successo dimostra che è possibile conciliare la produzione agricola con la tutela dell'ambiente, offrendo un modello replicabile per l'industria alimentare. L'Italia trae beneficio da questa realizzazione non solo attraverso il coinvolgimento diretto degli imprenditori italiani, ma anche aprendo nuove opportunità nel settore della produzione alimentare sostenibile, in linea con le tendenze del mercato internazionale.

In conclusione, la certificazione della produzione di carne bovina a carbonio negativo in Argentina rappresenta un importante passo avanti verso un'agricoltura più sostenibile e offre opportunità di collaborazione e sviluppo per l'Italia nel settore agroalimentare.

Fonte: http://tinyurl.com/834kvdd6

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

 

 

Ultima modifica: Martedì 20 Febbraio 2024
Lunedì 19 Febbraio 2024

Polonia - Gli agricoltori preparano una marcia su Varsavia

Proseguono le proteste degli agricoltori polacchi, con oltre 250 blocchi stradali in tutto il Paese.

Nei giorni scorsi è stata indetta un’altra protesta, prevista per il 20 febbraio, che è stata definita una “marcia sulla capitale”. Secondo notizie non ufficiali, anche i centri di vendita al dettaglio (Biedronka, Lidl, Auchan, Carrefour) saranno oggetto di blocchi.

Bastano pochi giorni e la merce non arriverà più ai negozi” ha dichiarato un agricoltore al portale Witualna Polska. Gli agricoltori hanno due richieste principali: il ritiro del Green Deal dell’UE e la reintroduzione delle tariffe sui prodotti agricoli provenienti dall'Ucraina.

Fonte: http://tinyurl.com/mr322brz

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 19 Febbraio 2024
Venerdì 16 Febbraio 2024

Il Fenomeno Biologico Danese: Traguardi e Opportunità Commerciali

Il primato danese

Le vendite globali di alimenti e bevande biologiche hanno raggiunto i 220 miliardi di dollari nel 2022. Il segmento degli alimenti biologici ha dominato il mercato, con una quota di circa il 59% nel 2022. Il consumo di generi alimentari bio ha guadagnato popolarità nei Paesi industrializzati come il Nord America e l'Europa, diffondendosi anche nei Paesi in via di sviluppo come Cina e India. In questo quadro, i danesi si posizionano al primo posto ormai da molto tempo; infatti, la Danimarca vanta una lunga tradizione nel settore biologico, che risale a tempi antichi, precedendo la popolarità di tali prodotti nel resto d'Europa. Già nel 1987, il governo danese è stato il primo al mondo a introdurre normative per la produzione di alimenti biologici.

La Danimarca si distingue come il paese con la maggiore propensione al consumo di prodotti biologici al mondo. Con la più alta quota di prodotti biologici sul mercato e un sistema biologico altamente sviluppato, tre danesi su quattro acquistano alimenti biologici ogni settimana. Questo successo è in parte dovuto al marchio "Ø-label", unico e certificato dal governo, che presenta criteri più rigorosi dell'etichetta ecologica europea.

 

Una grande opportunità commerciale

Imprenditori ed export manager abituati ad internazionalizzare ed esportare prodotti biologici sanno che il mercato danese e i suoi consumatori offrono un contesto ideale per espandere il proprio business.

La domanda dei consumatori di un'ampia gamma di prodotti biologici ha fatto sì che le importazioni danesi di prodotti biologici superassero le esportazioni. Storicamente, infatti, si tratta di un mercato orientato all’import, in particolare di prodotti quali cereali, verdura, frutta, tè, caffè, vino e prodotti alimentari per bestiame e agricoltura. Import ed export si concentrano in particolar modo verso i paesi europei, tra cui l’Italia. L’Italia è il quinto partner per volume di prodotti alimentari importati. La figura illustra l’andamento delle importazioni delle categorie di prodotti menzionati precedentemente dall’Italia.

Ciò che contraddistingue maggiormente i consumatori danesi è il valore che attribuiscono al prodotto biologico. Infatti, il prezzo passa in secondo piano e si prediligono fattori come la freschezza del prodotto, salubrità, qualità e sostenibilità, oltre ad una particolare attenzione alle condizioni di benessere degli animali negli allevamenti. Tutti fattori che contribuiscono alla fidelizzazione del cliente. Infine, nell’attuale clima di crescente tensione nel settore agroalimentare europeo, la Danimarca si distingue per l'impegno del governo nel garantire un costante aumento di sussidi sia per gli agricoltori che per il settore gastronomico e alimentare, con particolare attenzione ai produttori biologici.

Dati sui principali canali di vendita e conclusioni

  • Gran parte delle vendite di prodotti biologici (circa 80%) avviene attraverso il settore della vendita al dettaglio e del commercio online, il quale acquisisce sempre maggiore popolarità, specialmente nell’acquisto di prodotti essenziali.
  • Più del 13% degli acquisti di generi alimentari in Danimarca corrisponde a prodotti biologici. Nell'ambito del settore pubblico, come alberghi, ristoranti, mense, istituti e ospedali, si osserva un notevole incremento nell'uso di alimenti biologici.
  • Quasi il 15% degli alimenti biologici viene venduto attraverso il settore della ristorazione, che sta registrando una forte crescita, con un aumento delle vendite del 20%.
  • Le vendite nei mercati e nei negozi di prodotti agricoli rappresentano solo una piccola percentuale delle vendite totali di prodotti biologici.

In sintesi, la Danimarca si conferma come leader nel settore dei prodotti biologici grazie alla sua lunga tradizione, all'innovazione e al forte impegno governativo. La sua reputazione di qualità e sostenibilità apre nuove opportunità commerciali su scala internazionale.

 

Fonti: http://tinyurl.com/3ramc9uk

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 16 Febbraio 2024
Mercoledì 20 Dicembre 2023

Fiera Internazionale MOLDAGROTECH XXXXII Edizione

Si è conclusa ad ottobre la più antica fiera internazionale della Repubblica Moldova, la tradizionale Moldagrotech giunta, in questo autunno, alla sua XXXXII edizione.

Anche quest’anno la Camera di Commercio Italiana in Moldova ha attrezzato una grande area espositiva dedicata al Made in Italy nella quale le imprese hanno presentato le loro eccellenze settoriali. Dimax-Impex già leader in Moldova di impianti e prodotti per la zootecnia, Leone Va con Noberasco per la lavorazione della frutta secca, Vivai Schito ed Anigold nel comparto agricolo, Ecolibrì per l’efficientamento energetico ed Arven con l’esposizione delle proprie pompe idrauliche applicabili alle imprese del settore.

La fiera internazionale è stata aperta dall’intervento del Vice Primo Ministro e Ministro dell’Agricoltura ed Industria Alimentare Vladimir Bodea ed ha registrato una forte partecipazione di addetti ai lavori ed esperti qualificati in tutte e quattro le giornate espositive.

Per maggiori informazioni e vedere la galleria fotografica: http://tinyurl.com/yzsw7s6z

 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Moldova)

Ultima modifica: Mercoledì 20 Dicembre 2023
Giovedì 2 Novembre 2023

Il governo venezuelano sta lavorando alla creazione di una grande zona speciale per la produzione alimentare

Le autorità venezuelane stanno lavorando alla creazione di una grande zona speciale dedicata alla produzione di diversi tipi di alimenti nell'est del paese, secondo un annuncio fatto dal ministro dell'Agricoltura, Wilmar Castro Soteldo.

Il funzionario ha assicurato che è stata una settimana di lavoro "molto intensa", con tre incontri tra il Ministero dell'Agricoltura e le autorità regionali "per la formazione della zona economica speciale dell'est", che comprende gli stati di Guárico, Anzoátegui, Monagas, Sucre e Bolivar.

"Ci sono quasi 12.552.000 ettari adatti all'agricoltura di tutti i tipi, più un'importante area agroforestale che ha anch'essa un potenziale straordinario in questa parte del Paese, e circa 1.240 chilometri di costa marina (...), dove c'è un potenziale straordinario per la pesca", ha detto Soteldo.

Nel suo programma "Coltivare la patria", trasmesso dal canale statale VTV, il ministro ha sottolineato che quest'area sarà in grado di produrre soia, sorgo, mais, riso, manzo, bovini, bufali, capre, pecore, pollame, maiali, frutta secca come arachidi e anacardi, frutta tropicale, canna da zucchero, cacao, caffè e spezie come cannella, pepe e rosmarino, tra gli altri prodotti.

Il ministro ha inoltre precisato che, nonostante il Venezuela orientale "riunisce il 40% del territorio nazionale, produce appena il 9% del cibo", il resto - ha osservato il funzionario - è prodotto dalle pianure, dalle regioni occidentali e andine.

Fonte: https://tinyurl.com/4rtp3ccp

 

(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)

Ultima modifica: Giovedì 2 Novembre 2023
Giovedì 3 Agosto 2023

Il piano agricolo del governo brasiliano apre opportunità per l'Italia

Con il lancio del più grande piano agricolo della storia del Paese, il Brasile investirà oltre R$ 435 miliardi fino al 2024, pari a circa 87 miliardi di euro, offrendo numerose opportunità di collaborazione alle imprese italiane, già presenti nel Paese con vere eccellenze, come le aziende veneziane di raccolta delle uova e quelle siciliane specializzate nella nano irrigazione.

L'iniziativa del governo Lula, che pone l'accento sulla sostenibilità, con la produzione di energia pulita, la riduzione delle emissioni di gas serra, il rimboschimento e la cura della vegetazione autoctona, ma anche la razionalizzazione delle risorse naturali e il riciclo di spazzature e rifiuti, cerca soprattutto sinergie con aziende specializzate in automazione, nella creazione di software gestionali personalizzati, nelle applicazioni, nell'analisi dei big data, in particolare per i sistemi di alimentazione degli animali gestiti da intelligenza artificiale, e nei droni agricoli.

Ma stanno emergendo anche nel mercato brasiliano i primi sistemi di tracciabilità alimentare basati sulla tecnologia blockchain, progetti di ricerca su riso e cereali, oltre a una crescita significativa della domanda di sensori e sistemi di irrigazione intelligenti, che consentono un uso responsabile dell'acqua, settore in quali aziende italiane competono principalmente con aziende americane e israeliane.

Opportunità che, come ha sottolineato all'ANSA l'ambasciatore italiano in Brasile, Francesco Azzarello, "vanno valutate e approfondite, con la volontà di creare collaborazioni con un partner brasiliano e trasferire tecnologia, sfruttando la diversità stagionale rispetto l'Italia, nonché il grado di sviluppo particolarmente avanzato della ricerca locale".

Come ho avuto modo di dire ai membri della potente Associazione degli Agricoltori e Allevatori dello stato di Mato Grosso do Sul nella mia recente missione, devono iniziare la trasformazione che è molto limitata. L'Italia è il partner ideale in questo settore", ha aggiunto l'ambasciatore.

E, secondo il presidente di Italcam a San Paolo, Graziano Messana, anche le opportunità di collaborazione “sono destinate a crescere vista la rapida evoluzione del settore”.

"Basti pensare che il PIL agricolo brasiliano nel 2022 ha raggiunto la cifra impressionante di USD 500 miliardi, pari al PIL totale di Paesi come l'Argentina o l'Egitto, e un raccolto totale di oltre 300 milioni di tonnellate", ha affermato. Per avere un'idea della velocità di sviluppo basti pensare che, tra il 2002 e il 2022, il PIL agricolo del gigante gialloverde è balzato da USD 122 a 500 miliardi, con il Brasile che è diventato il primo produttore ed esportatore mondiale di soia, battendo gli Stati Uniti. “Crescita basata su un mix di tecnologia e investimenti in ricerca e politiche pubbliche”, sottolinea Messana.

D'altronde il Paese, che già ottiene l'84% della propria energia da fonti rinnovabili, “si sta muovendo verso una produzione zero carbon a 360 gradi”, come evidenziato dal direttore del settore Filiere Produttive e Indicazioni Geografiche del Ministero dell'Agricoltura, Fabiana Villa Alves, che sottolinea in particolare l'importanza dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale, “capace di innescare un gigantesco salto di qualità”, nonché “blockchain e data analysis”.

Fonte: https://tinyurl.com/48jp7tst

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Giovedì 3 Agosto 2023