Sabato 3 Maggio 2025
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Il 22 aprile 2021, in occasione della Giornata Internazionale della Terra, gli Stati Uniti hanno organizzato un summit globale volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali e spingere i diversi governi a impegnarsi concretamente per contenere le emissioni di gas serra che causano il riscaldamento globale (Lifegate, 2021).
All’evento, svoltosi in modo virtuale, hanno partecipato più di quaranta paesi, tra cui la Danimarca. Quest’ultima, già proclamata dal Forum Economico Mondiale come il terzo paese al mondo per la transizione energetica, ha siglato un accordo con gli Stati Uniti con il fine di sviluppare insieme soluzioni di ricerca e innovazione tecnologica per far fronte ai cambiamenti climatici (UFM, 2021).
L’accordo, stipulato tra il Fondo per l’innovazione danese (Innovationsfonden) e il Dipartimento di energia americano, prevede strategie e piani d’azione che avvicineranno la Danimarca e gli Stati Uniti all’obiettivo di ridurre del 70% le emissioni di gas serra entro il 2030 (ibid.).
Nello specifico, l’accordo prevede determinati progetti pilota di ricerca e innovazione sull’utilizzo di carburanti verdi, stoccaggio di energia e l’uso di CO2, promuovendo lo scambio reciproco di conoscenze ed esperienze attraverso incontri bilaterali tra istituzioni e autorità nel corso di workshop e seminari (The CPH Post, 2021). Questa stretta collaborazione internazionale può portare la ricerca danese sul clima e l’innovazione a nuovi livelli, dando così un contributo significativo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi climatici (ibid.).
Negli ultimi quattro decenni, la Danimarca ha sviluppato un’industria eolica all’avanguardia, grazie alle tecnologie innovative, alla regolamentazione intelligente e al sostegno finanziario del governo, divenendo la fonte energetica più economica del paese (Foreign Policy, 2021). I laboratori americani invece, negli ultimi anni hanno sviluppato tecnologie completamente nuove, come ad esempio la batteria agli ioni di litio per alimentare le auto elettriche e impianti per catturare tonnellate di CO2 nel sottosuolo (ibid.).
Con l’occasione del summit virtuale, i due paesi attraverso il dialogo politico, l’assistenza tecnica e l’apprendimento peer-to-peer lungo la catena del valore energetico, mirano a condividere le proprie esperienze per una transizione energetica delle energie verdi (Foreign Policy, 2021).
Pertanto, senza un miglioramento della tecnologia, risulta essere difficile rallentare il cambiamento climatico. Di conseguenza, per lo stato danese, questa cooperazione rivela essere di grande importanza per promuovere i propri interessi negli Stati Uniti nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, nonché del clima, dell’energia, dell’ambiente e della natura (UFM, 2021).
Fonte: https://bit.ly/3fj82AH
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Al via il polo scientifico e tecnologico di Misiones, reso possibile grazie alla creazione di un partenariato pubblico-privato che mira a promuovere talenti dell'innovazione tecnologica nei giovani e negli imprenditori. La Silicon Misiones, situata nella provincia di Misiones (in Argentina), conta già più di 60 aziende associate e un investimento pubblico iniziale di 500 milioni di dollari. Il primo spazio a sorgere è il Misiones Hub, che include centri di formazione, laboratori di incubazione, spazi di coworking aperti, alloggi per studenti e uffici.
Uno dei pilastri del progetto è la formazione di talenti anticonvenzionali, come la Scuola di Robotica, la Scuola dell'Innovazione e le aule maker. Altro obiettivo del polo è quello di favorire la costituzione di start up (società di sviluppo tecnologico in formazione, con grandi potenzialità di crescita nel mercato high tech), aziende leader del settore e istituzioni legate all'innovazione tecnologica. Tra gli assi di sviluppo di Silicon Misiones c'è la linea Agtech, legata alla generazione di tecnologia per l'agricoltura di precisione per la gestione e l'amministrazione delle risorse naturali, con un focus sulla produzione agricola e l'uso efficiente dell’acqua.
In risposta alle esigenze globali che richiedono sempre più la tecnologizzazione delle attività produttive questo progetto viene presentato come il "primo Silicon in Sud America" e intende realizzare tra Governo, aziende e università un ecosistema che converge nello sviluppo di talenti di alto impatto tecnologico, ambientale e sociale settori per i quali oggigiorno si muovono importanti capitali di investimento.
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)
Nel mese di febbraio 2021, l’Italia ha riconfermato la propria posizione di secondo partner europeo della Turchia e si è posizionata quale 5° partner commerciale con 3,3 miliardi di interscambio totale rispetto al 2020, con una crescita del 9,7%. L’export italiano verso la Turchia è stato di 1,6 miliardi (in crescita del 17%) mentre l’export turco verso l’Italia ha totalizzato 1,7 miliardi (3,5%). Nei primi due mesi del 2021, l’Italia si è confermata quarto fornitore della Turchia dopo Cina, Russia, Germania e il quarto cliente dopo Germania, Stati Uniti e Regno Unito. Le tre voci prevalenti dell’export turco verso l’Italia riguardano: autoveicoli, trattori e parti di ricambio; macchinari ed apparecchiature meccaniche; frutta commestibili, scorze di agrumi o di meloni. Le principali categorie dell’import turco dall'Italia si riferiscono a: macchinari ed apparecchiature meccaniche; autoveicoli, trattori e parti di ricambio; materie plastiche.
L’interscambio commerciale con la UE – principale partner commerciale della Turchia – con il 37,9% dell’interscambio totale, è passato da $ 23,6 miliardi del 2020 a $ 25,9 miliardi (+9,8%). Le importazioni turche dalla UE sono cresciute da $ 11,0 miliardi a $ 12,6 miliardi (14,2%), mentre le esportazioni verso la UE sono aumentate del 5,9%, passando da $12,6 a $13,3 miliardi. La graduatoria dei principali partner commerciali ha mostrato al primo posto la Germania con $ 6,2 miliardi di interscambio (7,7% rispetto al 2020), di cui 3,2 miliardi di importazioni (8,0%) e 2,9 miliardi di esportazioni (7,3%) con un saldo negativo per la Turchia di $ 259,9 milioni. A seguire: Cina, con 4,9 miliardi di interscambio (24,9%), di cui 4,4 miliardi di import (23,2%) e 516,8 milioni di export (40,7%) e un saldo negativo per la Turchia di 3,9 miliardi di USD.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo le nuove normative del Ministero della salute del Vietnam (MoH), nonché le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, dell'Agenzia europea per i medicinali e del regime di cooperazione per l'ispezione farmaceutica, la produzione di alcuni prodotti contenenti sostanze pericolose deve essere eseguita in sedi separate seguendo criteri specifici.
A tal proposito Davipharm, uno dei principali produttori vietnamiti di farmaci generici di alta qualità, membro di Adamed Group, ha recentemente annunciato la certificazione della prima zona di farmaci ad alta potenza del Vietnam per la produzione di farmaci oncologici citotossici / citostatici in capsule rigide, compresse, e compresse rivestite. Michal Wieczorek, CEO di Davipharm ha dichiarato che la zona ad alta potenza (HP) di Davipharm risponde alle esigenze del Ministero della Salute, fornendo farmaci oncologici di alta qualità, prodotti in Vietnam, ai pazienti vietnamiti. Davipharm sarà il primo produttore nazionale di farmaci a diventare un partner del Ministero della Salute nella prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle malattie non trasmissibili in Vietnam.
Fonte: https://bit.ly/2QsBRGK
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Il 20 aprile 2021, il World Economic Forum (più avanti WEF) ha pubblicato il Fostering Effective Energy Transition – 2021. Il report sullo stato globale della transizione energetica, coinvolgendo esperti del settore pubblico e privato delle filiere energetiche, ha l’obiettivo di stabilire in che misura i Paesi analizzati sono pronti a realizzare la transizione energetica da fonti fossili a fonti rinnovabili (The CPH Post, 2021).
Tra i 115 Stati analizzati, la Danimarca si classifica al terzo posto con 76 punti su 100, dopo Svezia e Norvegia. Alla base di questo risultato c’è l’elaborazione di un piano normativo solido, di investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) e di cooperazioni strategiche con i paesi limitrofi (ibid., 2021).
Negli ultimi 10 anni, sono solo 13 gli Stati (sui 115 analizzati) che hanno registrato dei notevoli progressi verso la transizione energetica. La pandemia da Covid-19, rappresentando uno shock esterno ai sistemi di transizione energetica creati dai singoli Stati, ha reso questa sfida ancora più difficile (Energy Transition Index, 2021). Man mano che i sistemi energetici diventano più diversificati e digitalizzati stanno emergendo nuovi rischi che minacciano l’affidabilità e l’accessibilità all’energia in futuro (ibid.).
Sono quindi i policymakers, i leader aziendali e i consumatori a ricoprire un ruolo primario nel porre le basi per una transizione energetica sostenibile e robusta (ibid.). Il report del WEF (2021) individua tre principali linee di policy, finalizzate a rafforzare la resilienza della transizione energetica, che sarebbero necessarie per rispettare le condizioni fissate dell’accordo di Parigi:
- Offrire una transizione inclusiva ed equa, accessibile a tutti i cittadini;
- Creare un piano di transizione energetica sostenibile;
- Incentivare la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato.
Secondo il WEF, la Danimarca è stata in grado di mantenere una posizione di leadership nelle energie rinnovabili grazie a una serie di fattori che hanno creato i giusti presupposti per la realizzazione di una solida transizione energetica (ibid.).
Nello specifico, un forte impegno politico con obiettivi ambiziosi nel lungo periodo, all’interno di un contesto politico stabile, è stato uno dei fattori che hanno maggiormente contribuito al risultato ottenuto dalla Danimarca nel Fostering Effective Energy Transition – 2021. Oltre a ciò, si vanno ad aggiungere elementi come: una rapida riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili come fonti di energia, sostituiti prontamente da fonti di energia rinnovabili; la riduzione del consumo pro capite di energia e la conseguente riduzione di dispendio energetico su scala nazionale; un solido framework istituzionale e di governance della transizione energetica, accompagnato da infrastrutture (sia fisiche che digitali) a supporto della stessa (The Post, 2021).
Fonte: https://cphpost.dk/?p=124002
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Secondo l’ultimo Barometro Ipoteche di Comparis, pubblicato lo scorso 6 aprile, in Svizzera i timori di un’inflazione fanno salire i tassi ipotecari: nel primo trimestre i tassi indicativi per le ipoteche decennali hanno raggiunto i massimi da un anno.
All’inizio dell’anno i tassi indicativi per le ipoteche a dieci anni erano di poco superiori all’1%, per poi attestarsi all’1,20% alla fine del primo trimestre. Al suo picco, il tasso indicativo è salito all’1,21%. Livelli così alti non si vedevano da un anno: nel primo trimestre dello scorso anno, infatti, spinti dallo shock del coronavirus i tassi ipotecari erano saliti al massimo all’1,19%.
Meno forte è stato l’aumento dei tassi indicativi per le ipoteche a cinque e a due anni, che rispettivamente con lo 0,92 e lo 0,86% sono ancora inferiori ai livelli del primo trimestre 2020.
«Molti credono che la pandemia finirà a breve. Questo scenario alimenta le prospettive di un boom economico globale», spiega Fredéric Papp, esperto in finanze presso Comparis in un comunicato. Il rovescio della medaglia è che inizia a farsi sentire la paura dell’inflazione e aumentano gli interessi sul mercato dei capitali. «Se salgono i tassi sul mercato dei capitali aumentano anche i costi di rifinanziamento delle ipoteche», conclude Papp.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1403
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
La strategia nazionale relativa al litio ha ricevuto un "impulso" decisivo con l'annuncio della creazione di un cluster in Portogallo per lo sviluppo di una catena del valore delle batterie.
Il gruppo di lavoro riunisce aziende e centri di ricerca e si prevede che si costituisca formalmente come associazione a maggio: sarà battezzato come il "polo delle batterie portoghesi".
L'obiettivo è avviare il progetto portoghese relativo al litio in due o tre anni, lavorando in tutti i suoi aspetti: estrazione, raffinazione, creazione di celle, assemblaggio di batterie (assemblaggio), commercializzazione, utilizzo e riciclaggio.
Le batterie made in Portugal sperano di diventare, quindi, uno 'strumento' fondamentale per 'nutrire' il Paese e l'Europa nei prossimi anni, riducendo l'attuale dipendenza energetica del mercato asiatico.
Fonte: https://bit.ly/3nhrpO0
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Secondo i dati dell’Ente di Statistica turco (TurkStat), il deficit del commercio estero della Turchia si è ridotto di quasi il 33% su base annua a gennaio 2021. Le esportazioni sono aumentate del 2,3% su base annua con oltre $ 15 miliardi, mentre le importazioni sono scese del 5,9% ad oltre $ 18 miliardi. Il surplus del commercio estero, esclusi i prodotti energetici e l'oro non monetario, è stato di $ 9 milioni. Il settore manifatturiero ha ottenuto una quota del 93,8% nelle esportazioni totali. Con $ 1,45 miliardi, la Germania è stata la principale destinazione delle esportazioni turche nel mese di gennaio, mentre la Cina è stata il principale partner per le importazioni con $ 2,2 miliardi. La quota di prodotti ad alta tecnologia nelle esportazioni delle industrie manifatturiere è stata del 3%. I dati hanno anche mostrato che le importazioni di energia del paese sono scese del 35,8% a $ 2,63 miliardi nel primo mese dell'anno rispetto allo scorso anno, a seguito dell’aumento della produzione interna e di quella rinnovabile. L'energia ha rappresentato il 14,45% delle importazioni complessive, anche le importazioni di greggio del paese hanno mostrato un calo del 31,71% rispetto a gennaio 2020. La Turchia ha importato circa 1,83 milioni di tonnellate di greggio il mese scorso, in calo rispetto ai 2,68 milioni di tonnellate dello stesso mese dello scorso anno.
Secondo il rapporto della bilancia dei pagamenti della Banca Centrale dell’11 marzo, la Turchia ha registrato un disavanzo delle partite correnti di $ 1,87 miliardi nel mese di gennaio 2021, in calo rispetto a $ 2,03 miliardi osservati nel gennaio 2020, con una riduzione dell'8% su base annua. Il miglioramento è stato principalmente alimentato da una diminuzione del deficit commerciale dei beni, nonostante un minore surplus nei servizi registrato nel mese. Il deficit di 12 mesi della Turchia si è attestato a quasi $ 36,6 miliardi a gennaio. Le partite correnti, esclusi oro ed energia, hanno registrato un surplus di circa $ 1,18 miliardi, in calo rispetto ai $ 3 miliardi dell’anno precedente.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
I ricercatori di BAK Economics, l’Istituto di analisi economiche, prevedono una forte ripresa economica nel corso del 2021. Gli esperti dell’istituto basilese, confortati dall’avanzamento della campagna di vaccinazione, ipotizzano per l’anno in corso un aumento del Pil svizzero del 3,4%.
L’ottimismo contagerà anche il 2022, per il quale la crescita immaginata del Pil si fissa al 3,7%. Correggendo i valori dagli effetti degli eventi sportivi, che hanno un impatto importante sul prodotto interno lordo elvetico a causa della presenza sul territorio di associazioni internazionali, ci si attende un incremento del 3,1% per quest’anno e del 3,5% per il prossimo.
Anche se la crisi scatenata dalla pandemia sta ancora colpendo il Paese, i ricercatori nutrono grandi speranze relative ai vaccini. Più velocemente le immunizzazioni procedono e più velocemente l’economia ne beneficerà, ha chiosato Alexis Bill Körber del BAK.
Ad aiutare sarà anche il pacchetto di stimoli confezionato negli Usa dall’amministrazione del presidente Joe Biden. «Quando gli Stati Uniti fanno una festa, il resto del mondo riceve un invito», ha spiegato con una metafora Körber, sottolineando così l’importanza dell’economia a stelle e strisce per tutto il pianeta, Svizzera compresa.
Malgrado queste prospettive tutto sommato rosee, la situazione del mercato del lavoro andrà monitorata da vicino. Nei prossimi mesi vi è infatti da mettere in preventivo un aumento dei disoccupati, la cui quota potrebbe raggiungere il 3,8%. Il sostegno durante la crisi è stato comunque senza precedenti, ha sottolineato Körber, e tuttora la Svizzera è ben al di sopra del suo record pre-Covid per quanto riguarda il ricorso al lavoro ridotto.
Nonostante ciò, è probabile che il fallimento di alcune aziende sia stato solo rimandato. In certi casi, scaduta la possibilità di accedere al lavoro ridotto vi saranno verosimilmente licenziamenti. La situazione dovrebbe distendersi entro la fine del 2022, quando, secondo il BAK, il tasso di disoccupazione scenderà di nuovo al 2,8%.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1395
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
L’azienda spagnola Iberdrola sta realizzando quello che sarà il più grande complesso idroelettrico in Portogallo, in Alto Tâmega, senza intenzione di fermarsi.
L'azienda intende anche costruire parchi eolici nella stessa regione, che rappresentano un investimento di 450 milioni di euro (Expresso). L'azienda elettrica ha infatti avviato la concessione di licenze ambientali per due parchi che dovrebbero avere dozzine di torri eoliche accanto alle dighe in costruzione nell'Alto Tâmega.
È uno dei più grandi progetti eolici mai realizzati in Portogallo.
Fonte: https://bit.ly/3eqzn3A
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)