Covid-19

Mercoledì 23 Febbraio 2022

Dopo due anni, i turisti brasiliani possono entrare in Italia

Il 22 febbraio il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato non sarà più prevista la quarantena per le persone provenienti dai Paesi extraeuropei. Tra i Paesi beneficiari, quindi, anche il Brasile, i cui cittadini hanno da circa due anni il divieto d’ingresso turistico.

"Dal 1° marzo, per l’arrivo da tutti i Paesi Extraeuropei saranno vigenti le stesse regole già previste per i Paesi europei. Per l’ingresso in Italia sarà sufficiente una delle condizioni del Green Pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo." - ha scritto il Ministro.

Fonte: https://bit.ly/3LWRJcg

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 23 Febbraio 2022
Lunedì 21 Febbraio 2022

Svizzera - Coronavirus: il Consiglio federale revoca i provvedimenti

Resta in vigore fino a fine marzo soltanto l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie e l’isolamento

Da giovedì 17 febbraio 2022 negozi, ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni saranno di nuovo accessibili senza mascherina né certificato. Revocati anche l’obbligo della mascherina sul lavoro e la raccomandazione del telelavoro. Nella seduta del 16 febbraio 2022 il Consiglio federale ha abrogato quasi tutti i provvedimenti nazionali contro la pandemia. A protezione delle persone particolarmente a rischio resteranno in vigore fino a fine marzo soltanto l’isolamento delle persone risultate positive al test e l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, dopodiché si ritornerà alla situazione normale.

La situazione epidemiologica è in costante miglioramento. Grazie all'alto tasso d'immunità della popolazione, nonostante la circolazione ancora forte del virus un sovraccarico del sistema sanitario è sempre più improbabile. Il Consiglio federale, che dal maggio del 2021 modula i propri provvedimenti secondo le capacità del sistema sanitario, ritiene quindi date le condizioni per una rapida normalizzazione della vita economica e sociale. Dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari competenti e le associazioni interessate, revoca pertanto la maggior parte dei provvedimenti contro la pandemia.

 

Consultazione: maggioranza per una revoca rapida
Il 2 febbraio il Consiglio federale aveva posto in consultazione due varianti per la revoca dei provvedimenti ancora in vigore. La netta maggioranza dei partecipanti si è dichiarata fondamentalmente favorevole alla revoca immediata della maggior parte dei provvedimenti, pronunciandosi al contempo per il mantenimento dell'obbligo della mascherina nelle strutture sanitarie e sui trasporti pubblici fintanto che il numero dei contagi resterà elevato.

Dal 17 febbraio: revocati quasi tutti i provvedimenti
Da giovedì 17 febbraio saranno revocati i seguenti provvedimenti di protezione nazionali:
- l'obbligo della mascherina nei negozi e negli spazi interni di ristoranti, strutture accessibili al pubblico e manifestazioni;
- l'obbligo della mascherina sul posto di lavoro;
- la limitazione dell'accesso a strutture come cinema, teatri e spazi interni di ristoranti e a manifestazioni mediante l'obbligo del certificato (regole 3G, 2G e 2G+);
- l'obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni;
- le limitazioni per gli incontri privati.

D'intesa con il Consiglio federale sono revocate anche le limitazioni di capienza volontarie nel commercio al dettaglio e negli impianti di risalita.

Revocata la raccomandazione del telelavoro
È revocata anche la raccomandazione del telelavoro dell'Ufficio federale della sanità pubblica. Tenuti per legge a tutelare la salute dei propri dipendenti, saranno dunque i datori di lavoro a decidere se sia opportuno lavorare a domicilio o indossare la mascherina. Restano invece in vigore fino a fine marzo le regole per la protezione dei lavoratori particolarmente a rischio.

 

Fino al 31 marzo: isolamento e obbligo della mascherina in determinati luoghi
Considerato che la circolazione del virus è tuttora molto forte e che il virus può ancora provocare decorsi gravi della malattia, il Consiglio federale mantiene fino alla fine di marzo due provvedimenti di protezione dell'ordinanza COVID-19 situazione particolare. A seconda della circolazione del virus è possibile una revoca anticipata.

Le persone risultate positive al test dovranno continuare a restare in isolamento per almeno cinque giorni. Lo scopo è impedire che portatori di una carica virale potenzialmente alta possano contagiare altre persone.

Rimane inoltre invariato l'obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Sono esclusi da quest'obbligo i residenti delle case per anziani e delle case di cura. I Cantoni sono liberi di adottare provvedimenti di protezione più severi oppure di escludere dall'obbligo della mascherina determinate strutture. Anche singole strutture, ad esempio gli studi medici o i saloni di parrucchieri, possono prevedere che i visitatori debbano indossare la mascherina.

1°aprile: fine della situazione particolare
L'ordinanza COVID-19 situazione particolare continuerà a disciplinare l'isolamento e l'obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie fino alla fine di marzo. Se la situazione epidemiologica evolverà come previsto, sarà abrogata il 1° aprile 2022 e a partire da quella data si ritornerà alla situazione normale. 

Restano in vigore le regolamentazioni fondate sulle competenze federali definite nella legge sulle epidemie (p. es. in materia di traffico internazionale di viaggiatori o assunzione dei costi dei medicamenti) e quelle concernenti il certificato o l'assunzione dei costi per i test che si basano sulla legge COVID-19.

Continua l'emissione di certificati COVID compatibili con quelli dell'Unione europea
Con la revoca dell'obbligo del certificato non verranno più emessi certificati COVID validi soltanto in Svizzera. I cosiddetti certificati COVID svizzeri sono stati introdotti nell'autunno del 2021 per consentire a ulteriori gruppi di persone l'accesso in Svizzera a strutture e manifestazioni per le quali vige obbligo del certificato.

La Svizzera continua tuttavia a rilasciare certificati COVID riconosciuti dall'UE. Probabilmente altri Paesi continueranno a richiedere un certificato COVID per l'entrata e l'accesso a determinati luoghi sul territorio nazionale. I Cantoni avranno ancora la possibilità di prescrivere l'obbligo del certificato, come da loro auspicato.

Adeguamento della strategia di test
La raccomandazione generale e il finanziamento dei test ripetuti nelle aziende sono revocati. I testi ripetuti continuano a essere finanziati soltanto in ambiti circoscritti, ad esempio nelle strutture sanitarie e medico-sociali o nelle imprese, definite dal Cantone, importanti per l'operatività delle infrastrutture essenziali. In questo modo le persone particolarmente a rischio sono protette e si evita che gran parte del personale debba assentarsi dal lavoro per malattia o a causa dell'isolamento.
Per quanto riguarda le scuole, la raccomandazione e il finanziamento dei test ripetuti da parte della Confederazione sono mantenuti fino alla fine di marzo del 2022, poiché il virus continua a diffondersi a velocità molto elevata tra i più giovani. I test individuali continuano a essere rimborsati: i test antigenici in ogni caso, i test PCR per le persone che presentano sintomi o che hanno avuto un contatto stretto con una persona risultata positiva.

Il pagamento dell'indennità di perdita di guadagno garantito per determinati gruppi di persone
Con la revoca dei provvedimenti viene meno anche la necessità della maggior parte dei provvedimenti di sostegno economico. Dal 17 febbraio non si avrà dunque più diritto all'indennità di perdita di guadagno in seguito alla chiusura di strutture, al divieto di manifestazioni, alla limitazione dell'attività lucrativa o alla cessazione della custodia dei figli da parte di terzi.
Fino al 30 giugno 2022 costituiscono un'eccezione le persone attive nell'ambito delle manifestazioni, la cui attività lucrativa è stata considerevolmente limitata a causa dei provvedimenti di lotta all'epidemia. Fino alla fine di marzo costituiscono un'eccezione anche le persone che hanno dovuto interrompere la loro attività perché considerate particolarmente a rischio. Nel complesso, la rapida revoca dei provvedimenti
dovrebbe comportare una riduzione delle spese di centinaia di milioni di franchi rispetto agli importi stanziati.

Adeguamento delle disposizioni di entrata
I provvedimenti sanitari di confine all'entrata in Svizzera sono revocati. Non è più necessario presentare un certificato di vaccinazione o di guarigione o il risultato negativo di un test e non occorre più compilare il modulo di entrata.

Adeguamenti dell'assunzione dei costi dei medicamenti delle cure ambulatoriali
I nuovi medicamenti che possono essere impiegati per pazienti COVID-19 a rischio di decorso grave sono finanziati in un primo momento dalla Confederazione e saranno elencati nell'allegato dell'ordinanza sulle epidemie.

Il mandato di consulenza della Task force scientifica termina il 31 marzo 2022
Su richiesta della stessa Task force scientifica, il contratto di consulenza sarà concluso anticipatamente alla fine di marzo. La scadenza del mandato era originariamente prevista per la fine di maggio del 2022. Con l'evoluzione positiva della situazione epidemiologica cambia anche il fabbisogno di consulenza scientifica. Alcuni membri della Task force resteranno a disposizione del Consiglio federale e dell'Amministrazione
federale in veste di consulenti.
Dalla primavera del 2020 la Task force scientifica assicura a titolo gratuito una consulenza scientifica indipendente. Il Consiglio federale ne ringrazia i membri per il grande impegno profuso. Lo scambio di opinioni con la Task.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1489

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 21 Febbraio 2022
Lunedì 14 Febbraio 2022

L’Italia mantiene le restrizioni per i turisti brasiliani che intendono entrare nel Paese

Il Governo italiano ha prorogato, fino al 15 marzo 2022, le restrizioni – che già erano in vigore – per l’entrata dei cittadini brasiliani nel Paese. La misura è stata adottata dal Ministero della Salute italiano che ha mantenuto il Brasile nella lista dei paesi “E”, la quale non permette viaggi per motivi non essenziali, come il turismo.

L’ingresso in Italia è consentito solo per ragioni di lavoro, salute, studio, assoluta urgenza e rientro presso il proprio domicilio per i cittadini italiani/UE/Schengen e per i loro familiari; per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani/UE/Schengen; per la partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara a competizioni; per rappresentanti della stampa estera e per accompagnatori ad eventi sportivi di livello agonistico, riconosciuti di interesse nazionale preminente, con provvedimento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e del Comitato Italiano Paraolimpico (CIP) e regolate da un protocollo di sicurezza specifico, adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento.

Anche nei casi consentiti, è comunque necessario il rispetto di alcuni requisiti per poter entrare:

  • la compilazione del Modulo di localizzazione digitale – Passenger Locator Form;
  • la realizzazione di un test molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti l’entrata in Italia o di un test antigenico effettuato nelle 24 ore antecedenti e il cui risultato sia negativo;
  • la comunicazione immediata del proprio ingresso in Italia al Dipartimento di Prevenzione dell’autorità sanitaria locale;
  • l’arrivo presso la propria destinazione finale solo con mezzo privato;
  • l’isolamento fiduciario presso l’indirizzo indicato nel Modulo di localizzazione digitale per dieci giorni; al termine dell’isolamento, è necessario sottoporsi ad un nuovo test molecolare o antigenico.

Fonte: https://bit.ly/3LxIyin

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Danimarca - Eliminate tutte le restrizioni COVID dal 1° febbraio

Mercoledì 26 gennaio, il Ministero della Salute danese ha annunciato la rimozione di tutte le restrizioni per prevenire l’infezione e contenere la diffusione del COVID-19.

Le riaperture coincideranno con l’inizio del mese di febbraio e sono state decise sulla base del giudizio del Ministero della Salute che ha tenuto conto di diversi fattori:

  • Individui che hanno completato il ciclo vaccinale (80,9%)
  • Individui che hanno ricevuto la terza dose (60%)
  • Ospedalizzazioni in calo (da 74 agli inizi di gennaio a 44 il 26 gennaio)
  • Sintomi apparentemente più lievi

Il Ministero considera l’insieme di tali fattori come sufficiente per contrastare la diffusione della variante Omicron. In aggiunta, il riconoscimento di una sintomatologia meno grave di Omicron rispetto a Delta, che fino allo scorso dicembre era la variante più presente in Danimarca, ha profondamente contributo alla decisione di porre un termine alla categorizzazione del COVID-19 come “malattia socialmente critica”: questa definizione viene data ad una malattia particolarmente contagiosa, caratterizzata da un alto tasso di mortalità o che potrebbe causare danni gravi o permanenti.

La Danimarca era stata il primo paese europeo a eliminare tutte le restrizioni nel settembre 2021 e si riconferma primo Paese in UE a eliminarle per una seconda volta dopo l’impennata della variante Omicron. Tuttavia, vengono mantenute le restrizioni legate all’ingresso in territorio danese (test negativo e/o quarantena a seconda del paese di provenienza) per altre quattro settimane. Allo stesso modo, restano in vigore le regole concernenti l’isolamento in caso di positività: gli individui asintomatici possono interrompere l’isolamento 4 giorni dopo il primo test positivo; gli individui con sintomi lievi possono interrompere l’isolamento 4 giorni dopo il primo test positivo; gli individui che invece presentano sintomi gravi devono isolarsi fino a quando i sintomi siano scomparsi.

La Commissione epidemica sottolinea infatti che, a causa del tasso di infezione molto elevato, sono ancora necessarie misure e raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni, soprattutto per quanto concerne gli anziani e persone particolarmente vulnerabili.      
Il COVID-19 resta quindi una malattia da tenere sotto controllo, ma diversi fattori hanno contribuito alla reintroduzione di condizioni di normalità.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 26 Gennaio 2022

Il Brasile supera la cifra di 340 milioni di dosi di vaccino somministrate contro il Covid-19

Il Brasile procede alla massima velocità con la campagna vaccinale contro il Covid-19. Martedì 18 gennaio il paese ha sorpassato le 340 milioni di dosi somministrate. In sole 24 ore sono state registrate nei sistemi del Ministero della Salute più di 3 milioni di applicazioni.

La nostra campagna vaccinale è diventata una delle più riuscite, collocando il Brasile al 4° posto nella classifica mondiale. Oggi, il Sistema Unico di Salute è molto più preparato a fornire le risposte alle domande che la società gli pone. Questi sono i risultati degli investimenti del Governo Federale”, sottolinea il ministro della salute, Marcelo Queiroga.

Il 20 gennaio, il Ministero ha concluso la distribuzione di 10,5 milioni di dosi agli stati e al Distretto Federale. In questa consegna, 8.9 milioni erano dosi di Pfizer destinate alla dose booster – che deve essere inoculata quattro mesi dopo la seconda – e più di 336,2 mila dosi erano di Janssen.

A breve il numero delle dosi somministrate aumenterà ulteriormente, poiché il Ministero della Salute ne ha già distribuite più di 400 milioni alle unità federative.

Fonte: https://bit.ly/3u0hZfm  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 26 Gennaio 2022
Lunedì 24 Gennaio 2022

Zurigo - Coronavirus: quarantena e obbligo del telelavoro in vigore fino a fine febbraio, gli altri provvedimenti provvisoriamente fino a fine marzo

In considerazione della situazione critica negli ospedali, il Consiglio federale proroga i provvedimenti contro la diffusione del coronavirus. Questa la decisione presa nella seduta del 19 gennaio 2022. L’obbligo del telelavoro e la quarantena dei contatti restano in vigore fino alla fine di febbraio, le regole 2G e 2G+ per alcuni spazi interni, l’estensione dell’obbligo della mascherina al chiuso, la regola 3G per le manifestazioni all’aperto a partire da 300 persone e la limitazione degli incontri privati provvisoriamente fino alla fine di marzo. Il Consiglio federale verifica costantemente se l’evoluzione della pandemia consente di anticiparne la revoca. Nella sua seduta odierna ha inoltre deciso di ridurre a 270 giorni la durata di validità dei certificati di vaccinazione e guarigione a partire dalla fine di gennaio.

 

Il 17 dicembre 2021, il Consiglio federale aveva deciso ampie restrizioni, tra cui l'introduzione delle regole 2G e 2G+ per alcuni luoghi chiusi, la limitazione degli incontri privati e l'obbligo del telelavoro. Questi provvedimenti dovevano restare in vigore fino al 24 gennaio 2022, così come l'estensione dell'obbligo del certificato decisa nel settembre del 2021.

Considerata la situazione tuttora critica negli ospedali, dopo aver consultato i Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari competenti e le associazioni interessate, il Consiglio federale proroga fino alla fine di febbraio l'obbligo del telelavoro e fino alla fine di marzo gli altri provvedimenti. Tutti i Cantoni si sono espressi a favore di una proroga dei provvedimenti. Il Consiglio federale verifica costantemente se l'evoluzione della pandemia consente di anticiparne la revoca. Nella seduta del 2 febbraio discuterà possibili allentamenti.

 

Quarantena dei contatti in vigore fino a fine febbraio
Dopo la consultazione, il Consiglio federale ha inoltre deciso di limitare alla fine di febbraio la validità della quarantena dei contatti, per altro già ampiamente allentata il 12 gennaio e tuttora applicabile soltanto a chi vive nella stessa economia domestica o ha contatti analogamente regolari e stretti con una persona risultata positiva al test. In questi casi il rischio di contagio è ancora alto. La quarantena è quindi uno strumento importante per arginare la diffusione del virus, per esempio sul posto di lavoro. È inoltre esentato dalla quarantena dei contatti chi si è fatto vaccinare o è guarito dalla COVID-19 negli ultimi quattro mesi. 

Durata di validità dei certificati ridotta a 270 giorni
Il Consiglio federale riduce inoltre la durata di validità del certificato di vaccinazione da 365 a 270 giorni, con effetto dal 31 gennaio 2022. In questo modo continua a essere garantito il riconoscimento nell'UE. Anche la validità del certificato di guarigione passa a 270 giorni.

Adeguamenti al regime di test per chi entra in Svizzera
A partire da sabato 22 gennaio, per entrare in Svizzera le persone vaccinate o guarite non devono più presentare il risultato negativo di un test PCR o antigenico rapido, mentre per le persone non vaccinate o non guarite il regime di test resta invariato. Per queste persone si rinuncia per contro all'obbligo di un secondo test da effettuarsi da 4 a 7 giorni dopo l'entrata in Svizzera a causa delle capacità limitate di effettuare test sul territorio nazionale. Per l'entrata in Svizzera si applica quindi la regola 3G. Il modulo di entrata «Passenger Locator Form» (PLF) dovrà essere
compilato unicamente dalle persone che entrano in Svizzera in aereo o con gli autobus a lunga percorrenza.

 

Adeguamenti puntuali dopo la consultazione
Dopo la consultazione, il Consiglio federale ha inoltre deciso i seguenti adeguamenti, validi dal 25 gennaio:
-tenuto conto della limitazione della quarantena dei contatti, viene revocato l'obbligo di registrare i dati di contatto. Finora questo obbligo vigeva per le discoteche e per determinate manifestazioni con al massimo 50 persone in luoghi chiusi senza limitazione d'accesso (p. es. manifestazioni religiose);

-visti l'elevato numero di casi attualmente registrato e la limitazione della quarantena dei contatti, la disponibilità di sufficienti capacità di tracciamento dei contatti non costituisce più un presupposto affinché i Cantoni possano autorizzare lo svolgimento di grandi manifestazioni;

-ulteriori adeguamenti riguardano le deroghe cantonali all'obbligo di limitare l'accesso a grandi manifestazioni all'aperto, la regola 3G per gli esami federali di maturità, la proroga della scadenza per il rilascio di un certificato a persone che per motivi medici non possono né farsi vaccinare né sottoporsi al test e l'adeguamento dell'ordinanza COVID-19 perdita di guadagno.

Nessun inasprimento dell'obbligo della mascherina
Tenuto conto dei risultati della consultazione, il Consiglio federale rinuncia a ulteriori adeguamenti, per esempio a modifiche delle regole di isolamento, a un inasprimento dell'obbligo della mascherina o al divieto di insegnamento in presenza nelle scuole universitarie. Rinuncia inoltre a inasprire le regole in vigore a livello nazionale per le grandi manifestazioni, quali l'obbligo di stare seduti durante la consumazione o la
limitazione della capienza, come richiesto da diversi Cantoni.

Nuove priorità per i test PCR
Viste la grande richiesta di test e la già forte sollecitazione delle capacità dei laboratori, l'Ufficio federale della sanità pubblica raccomanderà ai Cantoni di attenersi al seguente nuovo ordine di priorità per i test PCR:

  1. persone a rischio con sintomi o persone a rischio dopo un contatto con una persona risultata positiva al test;
  2. test ripetuti nelle strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case per anziani, case di cura, istituti per persone con disabilità);
  3. test ripetuti in infrastrutture critiche (definite dai Cantoni);
  4. test di persone sintomatiche (possibile l'impiego di test antigenici rapidi);
  5. test ripetuti nelle scuole;
  6. test ripetuti nelle aziende;
  7. test per viaggi di lavoro o privati (se richiesto un PCR);
  8. test su richiesta (per ottenere il certificato di test).

Per sgravare ulteriormente i laboratori di analisi dei test PCR, dal 24 gennaio basterà provvisoriamente un test antigenico rapido positivo per ottenere un certificato svizzero di guarigione, valido soltanto in Svizzera per 270 giorni.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1482  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 24 Gennaio 2022
Giovedì 23 Dicembre 2021

Aggiornamenti per viaggiare in USA dall’Italia – dicembre 2021

Si riportano le novità introdotte dall'Amministrazione Biden a partire dall'8 dicembre in relazione alle norme anti covid.

A causa del diffondersi della variante Omicron, dall’8 dicembre 2021, l’Amministrazione Biden ha imposto nuove regole per l’ingresso nel Paese.

Le novità riguardano sia i cittadini statunitensi sia gli stranieri, e si vanno ad aggiungere ai requisiti già previsti dall’8 novembre: Esta valido e certificazione vaccinale completa (la vaccinazione è considerata completa con due dosi di vaccino contro il coronavirus Moderna, Pfizer/BioNTech, AstraZeneca/Covishield, Sinopharm o Sinovac o con una dose di Janssen/Johnson & Johnson).

Esenti dalle nuove norme recentemente entrate in vigore, sono solo le persone che nei 90 giorni precedenti alla partenza hanno contratto il coronavirus e ne sono guarite.

Oltre alle regole valide dall’8 novembre – data in cui gli Stati Uniti d’America hanno riaperto le frontiere a turisti e viaggiatori d’affari – tutti i viaggiatori con più di due anni d’età che arrivano nel Paese dovranno presentare all’imbarco del volo un test Covid – antigenico o PCR – con esito negativo.

Il test Covid è da effettuarsi entro 24 ore dalla partenza del volo ed è richiesto anche se si è completamente vaccinati. Sono accettati i test antigenici o i test NAAT, tra cui i test PCR, LAMP, TMA, NEAR o HDA. Fanno eccezione solamente i bambini al di sotto dei due anni.

Il test va effettuato massimo un giorno prima della partenza. Il conteggio avviene in giorni e non in ore, quindi non conta a che ora ci si sottopone al test e a che ora parte il volo.

Per i cittadini italiani è possibile utilizzare il codice QR detto Green Pass. Chi non utilizza il formato digitale, può utilizzare la versione cartacea della Certificazione Verde, da richiedere in farmacia o al proprio medico di base. È possibile esibire anche la copia o la fotografia di un altro certificato vaccinale fornito da un ente governativo, che deve riportare il nome dell’istituzione dichiarante, il tipo di vaccino contro il coronavirus, la data o le date di somministrazione del vaccino, il tuo nome per esteso e la tua data di nascita, come indicati sull’ESTA.

Per chi ha contratto il Covid nei 90 giorni prima della partenza non è richiesto il test Covid, bensì il certificato ufficiale del medico curante che attesti la recente guarigione (entro tre mesi 90 dalla partenza).

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021
Giovedì 23 Dicembre 2021

Svizzera - Coronavirus: prolungamento dell’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus sino alla fine del 2022

Le basi giuridiche dell’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus, la cui scadenza era fissata al 31 dicembre 2021, rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2022. Il Consiglio federale ha deciso i relativi adeguamenti di ordinanza in occasione della sua seduta del 17 dicembre 2021, in seguito all’adozione da parte del Parlamento delle modifiche della legge COVID-19.

Il Consiglio federale ha prorogato la durata di validità delle disposizioni d’esecuzione sull’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022. Questa misura fa seguito al mantenimento e alla proroga della base legale sancita nella legge COVID-19, secondo la decisione del Parlamento. Le persone che subiscono una perdita di guadagno in seguito ai provvedimenti per combattere la pandemia potranno così continuare a ricevere aiuti finanziari nel 2022. Le condizioni per il diritto all’indennità restano invariate. Poiché determinate categorie di beneficiari possono esercitare un diritto all’indennità di perdita di guadagno per il coronavirus soltanto retroattivamente, il termine per inoltrare le richieste di prestazioni viene adeguato al 31 marzo 2023. I mezzi straordinari pari a 490 milioni di franchi, già previsti dal Consiglio federale, verranno aumentati a posteriori di 1,69 miliardi di franchi.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1476

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021
Giovedì 23 Dicembre 2021

Svizzera - Coronavirus: il Consiglio federale decide di inasprire i provvedimenti

Da lunedì 20 dicembre 2021 i provvedimenti contro la diffusione del coronavirus saranno inaspriti. Agli spazi interni dei ristoranti e delle strutture culturali, sportive e per il tempo libero e alle manifestazioni al chiuso avranno accesso soltanto persone vaccinate o guarite. In questo modo si riduce il rischio che vengano contagiate persone non immunizzate. Se contraggono il virus, queste ultime sono infatti più infettive e molto più soggette a decorsi gravi della malattia. Quale ulteriore protezione, in tutti questi luoghi sarà obbligatorio portare la mascherina e si potranno consumare cibi e bevande soltanto stando seduti.

Dove non è possibile indossare la mascherina, per esempio durante le prove di gruppi di strumenti a fiato, o non si può consumare stando seduti, come in discoteca o al bar, l’accesso sarà consentito soltanto a persone vaccinate o guarite risultate negative al test. Dall’obbligo del test sono esentate le persone la cui vaccinazione, il cui richiamo o la cui guarigione risalgono a non più di quattro mesi prima. Sarà inoltre reintrodotto l’obbligo del telelavoro. Gli incontri privati cui sarà presente una persona non vaccinata o guarita di più di 16 anni saranno limitati a dieci persone. È quanto ha deciso il Consiglio federale nella sua seduta del 17 dicembre 2021, nella quale ha inoltre disciplinato l’assunzione dei costi dei test e deciso l’acquisto di ulteriori dosi di vaccino.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1475

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021
Giovedì 23 Dicembre 2021

Nuove misure e restrizioni per gli spostamenti tra Italia e Francia

Con l’avanzare dell’epidemia da Covid 19, si mantiene costante una puntuale rigorosa ed aggiornata disciplina di limitazioni e misure restrittive a livello internazionale, il ché ha un impatto anche per quanto concerne gli spostamenti tra Francia e Italia.

Lo Stato francese e l’Italia sconsigliano totalmente e rigorosamente gli spostamenti internazionali, ma per ragioni professionali rimane ovviamente la possibilità di circolare tra i due Paesi. Per ragioni imperative e non prorogabili è infatti possibile raggiungere l’Italia, o la Francia, ma occorre attenersi alle normative di entrambi gli Stati.

Dalla Francia Verso l’Italia

Per raggiungere l’Italia, occorre innanzitutto rispettare la normativa francese (ovviamente le regole relative al coprifuoco, nonché compilare la relativa attestazione o le disposizioni previste in caso di nuovo ulteriore lockdown). Per i viaggiatori provenienti dalla Francia è obbligatorio sottoporsi ad un test rapido o tampone entro le 48 ore precedenti. I viaggiatori che non possono presentare un risultato negativo del test dovranno fare una quarantena di 14 giorni in Italia (non è più possibile fare il test quando si arriva in Italia).

Tutto ciò a meno che non si sia recato in Francia per uno dei motivi inclusi nell’elenco derogatorio. Tra questi è incluso lo spostamento per motivi professionali di durata inferiore a 120h.

Inoltre, una volta sul territorio italiano bisogna rispettare la normativa locale (le regioni italiane sono divise in tre colori a seconda della gravità dell’epidemia: rosso, arancione e giallo). I motivi professionali sono sempre esclusi dalle restrizioni previste.

Dall’Italia verso la Francia

A partire dal 24 gennaio 2021 il Test Tampone è obbligatorio per chi proviene dall’Italia.

Quando si arriva in Francia, è necessario presentare quindi un test negativo di meno di 72 ore per entrare nel territorio nazionale. Tuttavia, per il momento questa misura non si applica né ai residenti frontalieri né ai passeggeri che arrivano via terra (su strada o in treno). Inoltre, è logico che sia sempre prevista una deroga per gli spostamenti per motivi professionali.

Si ricorda che attualmente su tutto il territorio nazionale francese è previsto un coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino. Durante questo periodo un’autocertificazione obbligatoria deve essere esibita alle forze dell’ordine in caso di controllo.

Fonte: https://bit.ly/3J8FNTl

 

(Contenuto editoriale a cura della Chambre de Commerce Italienne Nice, Sophia-Antipolis, Cote d'Azur)

 

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021