Notizie mercati esteri

Giovedì 11 Maggio 2023

Portogallo: esportazioni e importazioni in crescita del 13,3% e dell'8,7% nel 1° trimestre 2023 in termini nominali

Nel 1° trimestre 2023, secondo la rapida stima di International Trade in Goods, le esportazioni in Portogallo sono aumentate del 13,3% e le importazioni dell'8,7%, rispetto allo stesso periodo del 2022, registrando per il terzo trimestre consecutivo un rallentamento della crescita delle transazioni di merci.

Nel 4° trimestre 2022, i tassi di variazione anno su anno sono stati +16,0% e +17,8%, nello stesso ordine.

Fonte: https://bit.ly/3MivUWU

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023
Giovedì 11 Maggio 2023

Portogallo - A marzo la disoccupazione registrata ha raggiunto il minimo storico

Il numero di giovani disoccupati iscritti all'Istituto per l’Impiego e la Formazione Professionale (IEFP) ha raggiunto a marzo il valore più̀ basso di sempre, pari a 34.232 persone, registrando un calo dell’1,8% rispetto allo stesso mese del 2022 e del 1,2% rispetto a febbraio.

La disoccupazione complessiva registrata a marzo in Portogallo (306.157 persone) è stata la più̀ bassa degli ultimi 30 anni, con un calo del 3% rispetto al mese precedente e del -6,2% rispetto al livello osservato a marzo 2022.

Fonte: https://bit.ly/3LXDqF8

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

 

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023
Giovedì 11 Maggio 2023

Rep. Ceca - I direttori finanziari delle grandi aziende attendono aumenti della disoccupazione e dei costi

I direttori delle grandi aziende finanziarie in Repubblica Ceca attendono per quest’anno un aumento dei costi e anche un maggiore tasso di disoccupazione. Lo indica un rapporto elaborato da Deloitte, socio della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca.

I direttori finanziari attendono un aumento in quasi tutti i capitoli dei costi” ha indicato Ladislav Šauer di Deloitte. Circa il 90% delle aziende attende un aumento delle spese per il personale e oltre l’80% prevede una crescita dei costi per gli immobili. La maggior parte delle aziende ritiene, che cresceranno anche i costi per il capitale o per i trasporti.

Per effetto dell’inflazione la maggioranza delle grandi aziende attende un aumento dei ricavi. Solo un quinto delle aziende, tuttavia, prevede anche un aumento dei margini operativi. Il 27% delle società prevede di effettuare assunzioni, mentre il 21% pensa di licenziare. Sul mercato del lavoro le aziende attendono un aumento del tasso di disoccupazione.

Fonte: https://bit.ly/40UNtAf

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023
Giovedì 11 Maggio 2023

I prezzi del gas per le imprese in Repubblica Ceca sono rimasti tra i più bassi in UE

I prezzi medi del gas per le imprese in Repubblica Ceca sono rimasti tra i più bassi in tutta l’Unione Europea. Lo indicano i dati dell’Eurostat relativi a consumatori di taglia media.

Nella seconda metà del 2022 il prezzo medio del gas per i consumatori diversi dalle famiglie è rimasto sotto la soglia di dieci centesimi di euro per ogni kilowattora mantenendosi in linea con la media UE. Si è trattato dell’ottavo dato più basso in tutta l’Unione Europea. I prezzi più alti erano registrati in Finlandia e Svezia, dove si arriva a pagare più del doppio della media UE, e anche in Ungheria e Romania.

I prezzi hanno comunque registrato un forte rialzo. In Repubblica Ceca sono aumentati rispetto a un anno fa di circa il 130%. In Ungheria, Romania e Lettonia sono tuttavia più che triplicati.

Fonte: https://bit.ly/3Ls2FPS

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023
Giovedì 11 Maggio 2023

La Repubblica Ceca ha fatto a meno del gas russo

La Repubblica Ceca ha fatto completamente a meno nel primo trimestre di quest’anno del gas russo. Lo ha indicato il Ministero dell’Industria e del Commercio.

L’anno precedente il gas russo rappresentava il 97% delle forniture totali nella Repubblica Ceca. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina il governo ha lavorato per diminuire la dipendenza dalla Russia in questo campo. Sono aumentate le forniture dalla Norvegia e sono iniziate nuove consegne dai terminali LNG nei Paesi Bassi. “È un grande successo. Non conosco nessun altro paese, che in un anno sia riuscito a cancellare la sua dipendenza di quasi il 100 % dalla Russia” ha indicato il ministro Jozef Síkela.

La Repubblica Ceca ha continuato a risparmiare il gas anche quest’anno. Da gennaio a metà aprile i consumi sono calati a circa 2,9 miliardi di metri quadrato di gas, circa un quinto in meno rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Fonte: https://bit.ly/44oroxg

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 11 Maggio 2023
Giovedì 11 Maggio 2023

Rep. Ceca - Grafton: l’inflazione ha aumentato l’interesse per i benefit per i dipendenti

L’alto tasso di inflazione ha spinto l’interesse delle aziende e dei dipendenti in Repubblica Ceca per i benefit. Lo ha indicato l’agenzia Grafton Recruitment, socio della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca.

L’inflazione ha eroso quest’anno gli stipendi reali dei lavoratori; pertanto, questi benefit stanno diventando uno strumento molto importante per mantenere i propri dipendenti e hanno un ruolo importante nella valutazione, se accettare una nuova proposta di lavoro” ha indicato il direttore dell’agenzia Martin Malo. Tra i benefit più richiesti dai dipendenti ci sono ferie di cinque settimane, orario di lavoro flessibile, le tredicesime e le quattordicesime e i cosiddetti sick days.

I benefit finanziari sono purtroppo un ambito, dove è più evidente il gap tra le richieste dei dipendenti e l’offerta dei datori di lavoro” ha detto Malo a proposito di misure come la tredicesima o l’adeguamento automatico degli stipendi all’inflazione. Le imprese stanno cercando di puntare anche su nuove misure, come contributi per la salute psichica o la possibilità di lavorare dall’estero.

Fonte: https://bit.ly/3oY6IMi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

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Giovedì 4 Maggio 2023

Trend turistici 2022: Italia e Germania a confronto

Dopo i due anni di restrizioni dovute alla pandemia mondiale i flussi turistici sono tornati a crescere e nell’ultimo anno sono quasi tornati agli standard pre-Covid-19 sia per il mercato italiano che per quello tedesco.

Secondo la Tourismusanalyse (analisi del turismo della Fondazione BAT per le questioni future), infatti, più della metà dei tedeschi (58%) è tornata in vacanza per almeno cinque giorni. In media, i cittadini tedeschi hanno trascorso circa 13 giorni di vacanza per la loro vacanza principale nel 2022, quasi due giorni in più rispetto all'anno precedente. Il motivo principale è l’aumento dei viaggi a lunga distanza, cui è conseguito l’aumento dei pernottamenti. Questi hanno visto una crescita per tutte le destinazioni, con una media di 9 giorni per le vacanze in mete nazionali, 14 per i viaggi in Europa e 21 giorni nelle destinazioni extra-europee.

Il prolungamento della durata dei viaggi si è rispecchiato anche nell'aumento della spesa sostenuta dalle famiglie: con una media di 1.350€ a persona, si è registrato un aumento di 250€, dovuto sia alla maggiore permanenza, sia ai costi giornalieri, che sono aumentati da 98€ nel 2021 a 106€ nel 2022. Nel 2022, circa il 41% di tutti i viaggi di vacanza si è svolto in Germania, rendendo ancora la Germania la meta preferita dai suoi cittadini, nonostante la domanda abbia subito un calo.

Per quanto riguarda i viaggi in Europa e a medio raggio, l'anno scorso molti cittadini tedeschi sono stati nuovamente attratti dai paesi caldi sul Mediterraneo. Le destinazioni più ambite: Spagna (8,2%), Italia (6,5%) e Turchia (5,3%). Dopo una pausa di due anni per i viaggi a lungo raggio, dal 2022 i cittadini tedeschi hanno ricominciato a scegliere destinazioni al di fuori dei confini dell'Europa con maggiore frequenza. Il numero di viaggi a lungo raggio è quasi raddoppiato rispetto all'anno precedente: dal 7% del 2021 sono aumentati al 13%. Se già nel 2022, l'intensità dei viaggi è aumentata significativamente rispetto all'anno precedente, secondo le previsioni, la frequenza dei viaggi nel 2023 sarà almeno al livello pre-Covid, se non superiore.

Anche i trend turistici dei viaggiatori italiani si stanno riavvicinando agli standard pre-pandemia. Secondo i dati ISTAT il 2022 è stato l'anno che ha segnato la ripresa di quasi tutte le attività vacanziere. I viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811mila (346 milioni e 966mila pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-23% rispetto al 2019). In recupero quasi totale le vacanze di 4 o più notti che tornano ai livelli del 2019. Le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono salite al 35,7%, contro il 33,9% del 2021 (37,8% nel 2019). I viaggi all’estero (19,7% del totale) mostrano aumenti a tre cifre (+143%); in netta crescita anche i viaggi nelle località italiane (+18,3%).

Un’indagine online condotta sulla community di Touring Club ha riportato i dati ottenuti da 4.800 questionari. Da questi è emerso che nell’estate 2022 circa il 94% (percentuale simile al 2021 e in aumento rispetto al 2020) degli intervistati ha fatto almeno una vacanza tra giugno e settembre. Anche in Italia, il 2022 si può considerare il primo anno di vacanze post-Covid: i comportamenti all’insegna della cautela (scelta di destinazioni poco affollate, 34%; turismo di prossimità, 31%; minor frequenza di bar e ristoranti, 25%) che avevano contraddistinto gli anni passati sono stati adottati da un minor numero di persone. Oltre il 70% dei rispondenti, ha dichiarato di aver trovato le mete turistiche più affollate rispetto al periodo pre-Covid.

Anche i turisti Italiani hanno preferito destinazioni nazionali: l’Italia è rimasta la meta di viaggio preferita per il 74% degli italiani, suppur in calo rispetto al 2021 (91%) e con un ravvicinamento al dato pre-pandemia (63% nel 2019). Chi ha scelto l’estero (26%), ha viaggiato quasi esclusivamente in Europa (23%), in particolare in Francia (24%), che supera per il secondo anno la Grecia (17%), seguita da Spagna (10%) e Croazia (7%).

Se i turisti tedeschi hanno aumentato la loro spesa media per le vacanze, quelli italiani hanno tentato, al contrario, di contenere i costi. Il 45% dei rispondenti al questionario ha infatti ammesso di essersi imposto un contenimento delle spese. Le strategie più adottate: in primo luogo il taglio delle spese extra (51%), in seconda battuta è stata evitata l’alta stagione (32%); a seguire, la scelta di soluzioni ricettive più economiche (30%); inoltre, il 22% ha ridotto la durata della vacanza, che si attesta complessivamente sui livelli pre-Covid (circa 12 giorni).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

UK - I risparmiatori beneficeranno di un sistema fiscale semplificato

Il programma britannico “Help to Save” potrebbe essere semplificato da nuove riforme, con l'obiettivo di migliorare le esperienze dei risparmiatori. Lanciato nel 2018, Help to Save consente ad alcuni cittadini beneficiari del Working Tax Credit o che ricevono Universal Credit, di ottenere un bonus di 50 centesimi per ogni £1 risparmiato. I conti possono essere aperti per quattro anni e i risparmiatori possono depositare un massimo di £ 50 nei propri conti ogni mese.

Il governo inglese vuole incoraggiare i propri cittadini ad aprire nuovi conti correnti. Da quando è iniziato il programma sono stati risparmiati più di 255 milioni di sterline: questo piano per semplificare la tassazione farà parte del Tax Administration and Maintenance Day (TAMD) del 2023.

Victoria Atkins, segretario finanziario al Tesoro, ha dichiarato: “L'aumento dei prezzi sta mettendo a dura prova le famiglie ed è in tempi difficili che molte persone decidono di risparmiare. Vogliamo sostenere i risparmiatori e assicurarci che il sistema fiscale fornisca loro le opzioni di cui hanno bisogno per sostenere le loro finanze, assistendoli a pianificare il futuro. Un sistema fiscale più semplice aiuterà anche a realizzare le priorità del governo creando crescita economica e riducendo il debito del nostro paese.”

Il governo ha intenzione anche di affrontare le questioni circa gli assegni familiari e la pensione statale: i cittadini interessati potranno in futuro richiedere il credito di previdenza sociale in modo retrospettivo. Quando i genitori richiederanno il Child Benefit, potranno anche ricevere un credito di previdenza sociale, costruendo la loro pensione statale. Questo è rivolto a coloro che sono senza lavoro o non guadagnano abbastanza per pagare la propria assicurazione nazionale.

Il TAMD (Tax Administration and Maintenance Day) è un evento che segue il Bilancio e stabilisce i punti del sistema fiscale da sviluppare, facendo analizzare le nuove misure da esperti fiscali. Come annunciato durante la pubblicazione del bilancio negli scorsi mesi, il TAMD di quest'anno sarà incentrato sulla semplificazione e la modernizzazione fiscale e sulla lotta al divario fiscale.

Questi cambiamenti confermano nuovamente l'impegno del governo britannico nella creazione di un sistema fiscale più semplice, contribuendo ad incrementare la produttività e la crescita economica del paese, e riducendo gli sprechi.

Fonte: https://bit.ly/3AUwaVG

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

I rivenditori britannici segnalano un'inflazione record dei beni alimentari

Nonostante i prezzi dei prodotti alimentari nei supermercati britannici siano aumentati del 15,7%, il più grande aumento annuale dal 2005, si prevede un calo dei prezzi, come riportato dal British Retail Consortium (BRC). L'inflazione complessiva tra i membri della BRC è scesa all'8,8% dall'8,9% a marzo, a seguito del rallentamento dei prezzi dei generi non alimentari.

"Dovremmo iniziare a vedere una diminuzione dei prezzi del cibo nei prossimi mesi", ha detto l'amministratore delegato di BRC Helen Dickinson. I dati ufficiali sull'inflazione britannica circa i prezzi al consumo hanno raggiunto il picco più alto lo scorso ottobre, raggiungendo l'11,1%, il massimo da oltre 40 anni. Da allora è sceso più lentamente di quanto previsto dalla Banca d'Inghilterra, rimanendo sopra il 10%.

La percentuale dell’inflazione dei prezzi dei generi alimentari riportati dall'Office for National Statistics – che è calcolata in modo diverso da quella del BRC – è stata la più alta dal 1977 attestandosi sul 19,1% annuo, riflettendo i costi elevati per prodotti specifici come biscotti, torte e dolciumi. La scorsa settimana, l’azienda Kantar ha dichiarato di aver stimato un'inflazione dei generi alimentari al 17,3% – in calo rispetto al 17,5% del mese precedente – affermando però che è troppo presto per essere sicuri di aver superato la fase critica.

I rivenditori di generi alimentari britannici hanno dichiarato di prevedere un aumento dei prezzi nel 2023 su base complessiva, con il tasso d’inflazione però in calo per alcuni prodotti. Tesco ha affermato di aspettarsi una diminuzione dei prezzi dei prodotti da forno e degli oli vegetali, a seguito della deflazione dei mercati dei cereali e del petrolio.

Le aziende sono cautamente ottimiste sulle prospettive per 2023. La Confederation of British Industry ha riportato che i volumi d’affari nel settore dei servizi sono diminuiti modestamente nei tre mesi fino ad aprile, aspettandosi una nuova crescita nel prossimo trimestre. Per le società di servizi ai consumatori, questo sarebbe il primo aumento dal febbraio 2022.

L'Institute of Directors (IoD) ha registrato poi il quinto aumento consecutivo nella “fiducia” tra i suoi membri, tornando al livello pre-invasione Ucraina. "È particolarmente rassicurante vedere una ripresa degli investimenti: questo aumenta la speranza di una ripresa economica nei prossimi mesi", ha affermato Kitty Ussher, capo economista di IoD.

Fonte: https://reut.rs/3Vtism9

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Gli Emirati Arabi Uniti annunciano sgravi fiscali per le piccole imprese e le startup

Il Ministero delle Finanze degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato giovedì uno sgravio per le piccole e microimprese, le startup e i liberi professionisti nell'ambito dell'imposta sulle società, che entrerà in vigore dal 1° giugno 2023.

La decisione ministeriale n. 73 del 2023 specifica che le imprese e le persone fisiche con ricavi pari o inferiori a 3 milioni di Dh possono beneficiare dell'iniziativa Small Business Relief, che mira a sostenere le start-up e le altre piccole imprese riducendo il loro onere fiscale e i costi di conformità.

L'anno scorso il governo degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato che avrebbe imposto una tassa del nove per cento sui profitti delle società che superano i 375.000 Dh.

Il Ministero ha dichiarato che la soglia dei ricavi di Dh3 milioni si applicherà ai periodi d'imposta che iniziano il 1° giugno 2023 o successivamente e continuerà ad applicarsi solo ai periodi d'imposta successivi che terminano prima del 31 dicembre 2026 o successivamente.

In base all'iniziativa, i soggetti passivi residenti possono richiedere lo Small Business Relief se i loro ricavi nel periodo d'imposta in questione e nei periodi d'imposta precedenti sono inferiori a Dh3 milioni per ciascun periodo d'imposta.

Ha inoltre spiegato che i periodi d'imposta definiti nella decisione ministeriale in cui le imprese non scelgono di richiedere lo Small Business Relief, potranno riportare le perdite fiscali subite e le spese nette per interessi non riconosciute di tali periodi d'imposta, per utilizzarle nei periodi d'imposta futuri.

Per quanto riguarda la separazione artificiale dell'attività, se i soggetti passivi hanno separato artificialmente la loro attività e le entrate totali superano i 3 milioni di Dh in qualsiasi periodo d'imposta e tali soggetti hanno scelto di richiedere lo Small Business Relief, ciò sarà considerato un accordo per ottenere un vantaggio fiscale per le società ai sensi della clausola (1) dell'articolo 50 riguardante le norme generali antiabuso della legge sull'imposta sulle società.

Tuttavia, il Ministero ha aggiunto che lo sgravio non sarà disponibile per le persone qualificate della zona franca o per i membri di gruppi di imprese multinazionali con operazioni in più di un Paese e ricavi consolidati di gruppo superiori a 3,15 miliardi di Dh.

 

Fonte: https://bit.ly/3HCtdNb

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023