Notizie mercati esteri

Giovedì 4 Maggio 2023

Gli EAU realizzeranno il sogno di sbarcare sulla Luna con il Rashid Rover 2

Il team del Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC) ha già iniziato a lavorare sul nuovo rover lunare chiamato Rashid 2 che porterà gli Emirati Arabi Uniti sulla superficie della Luna, ha confermato a Khaleej Times il direttore generale del MBRSC Salem Al Marri.

Il dispiegamento del primo rover Rashid sulla Luna il 25 aprile non si è concretizzato dopo che Hakuto-R Mission 1, il lander lunare di fabbricazione giapponese, non è riuscito a compiere un atterraggio morbido sulla superficie lunare.

Il veicolo spaziale costruito dall'azienda privata Ispace era a pochi istanti dal touchdown quando il team di controllo a terra di Tokyo ha perso le comunicazioni con esso. "Sembra che sia andato in caduta libera verso la superficie perché stava esaurendo il carburante per accendere i propulsori", ha dichiarato Ispace.

 

Fonte: https://bit.ly/3Nzff2t

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

EAU: previsto un nuovo visto "stile Schengen" per i paesi del CCG

I Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) stanno cercando di lanciare un visto "stile Schengen" per i turisti, che dovrebbe incrementare le entrate e l'afflusso di turisti in tutti i Paesi della regione.

Parlando durante l'Arabian Travel Market, Fatima Al Sairafi, Ministro del Turismo del Bahrain, ha dichiarato che sono in corso discussioni a livello ministeriale tra i Paesi del CCG su come ottenere un visto unico unificato.

Ha sottolineato che il Bahrain ha beneficiato della co-promozione del Paese insieme agli Emirati Arabi Uniti e all'Arabia Saudita.

Abdullah Al Saleh, sottosegretario al Ministero dell'Economia, ha dichiarato durante la tavola rotonda che tutti i Paesi del CCG ritengono che il settore turistico sia vitale per la crescita delle loro economie.

I ministri hanno elaborato una strategia turistica unificata del CCG per aumentare il contributo del settore al PIL del CCG, rafforzare l'occupazione dei cittadini, incrementare la competitività e garantire un settore turistico sostenibile, ha aggiunto il sottosegretario.

 

Fonte: https://bit.ly/42l7TDM

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Energie Rinnovabili negli Emirati: Opportunità per le Imprese Italiane

L’interesse per le energie alternative e rinnovabili è fortissimo negli Emirati Arabi Uniti, che sono alla costante ricerca di kwow-how e tecnologie straniere. Ecco quali sono le principali opportunità per le imprese italiane del settore.

Da qualche anno gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di affrancarsi dalle tradizionali fonti di generazione energetica (petrolio e gas) con l’obiettivo di poter alimentare in maniera sostenibile i propri processi di sviluppo di lungo periodo.

Diversi fattori hanno contribuito a questo cambiamento: la crescente competitività dei prezzi delle rinnovabili, la necessità di procedere ad una diversificazione del mix energetico - anche alla luce delle fluttuazioni del prezzo del petrolio - e soprattutto il consistente aumento della domanda interna di energia, diretta conseguenza dello sviluppo economico dell’area.

Grazie allo sfruttamento degli idrocarburi, infatti, il paese ha sperimentato negli ultimi decenni processi di rapida industrializzazione, un’impressionante crescita economica e demografica e un’impennata nei consumi energetici: il consumo di energia pro-capite del paese è uno dei più elevati al mondo e si stima che la produzione attualmente destinata al mercato interno possa garantire solo la metà della domanda prevista per il 2030.

Per gli Emirati, quindi, investire in fonti energetiche alternative è sempre di più una necessità economica, e proprio per far fronte alla crescente domanda interna senza sfruttare eccessivamente le proprie risorse naturali e senza ridurre le quote di export, gli EAU hanno annunciato un piano che punta al miglioramento dell’efficienza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili.

La Energy Strategy per il 2050, lanciata nel 2017, è la prima strategia energetica unificata che si propone di aumentare il contributo dell’energia pulita nell’ambito del mix energetico dal 25 al 50%, riducendo la produzione di CO2 del 70% ed aumentando l’efficienza nei consumi individuali del 40%. La strategia ambisce a creare un mix energetico che combini l’utilizzo di fonti rinnovabili, energia nucleare e carbone pulito.

Il governo degli EAU prevede di investire 700 miliardi di Dirham (circa 180 miliardi di euro) per il 2050 al fine di realizzare questo obiettivo. 

Nel settembre 2016, inoltre, gli EAU sono stati il primo paese del Medio Oriente a ratificare il trattato di Parigi sul cambiamento climatico, finalizzato a ridurre il riscaldamento globale ad un massimo di due gradi centigradi, dimostrando in questo modo un ruolo di leadership in questo importante obiettivo. La firma del trattato di Parigi è seguita alla creazione del Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente a sottolineare il proprio impegno verso la sostenibilità e la green economy.

La forte enfasi verso le energie alternative e rinnovabili da parte degli EAU è anche incorporata nella “Strategia Nazionale per l’Innovazione” che identifica sette settori innovativi chiave il futuro processo di diversificazione economica del paese, dei quali uno è costituito dalle energie rinnovabili.

 

Opportunità per le imprese italiane

Il 2021 ha rappresentato un anno fruttifero per le esportazioni italiane negli EAU di componenti per impianti per energie rinnovabili. L’Italia rappresentava infatti il quarto fornitore nel Paese, con un incremento delle esportazioni del 14.39% per un ammontare complessivo di 154 milioni di euro.

Tra i prodotti maggiormente esportati nel 2021 rientrano i componenti destinati agli impianti per il trattamento delle acque reflue (pompe ad aria ed acqua, valvole, riduttori pressione, filtri) che hanno registrato un marcato incremento, e agli impianti ad energia solare (principalmente componenti per pannelli fotovoltaici). Nello specifico, le pompe e gli apparecchi per filtrare le acque rappresentano il 90% del totale prodotti italiani esportati nel Paese nel settore rinnovabili. Vi sono poi le turbine ed i riduttori di pressione seguiti dalle valvole. Buon andamento per le cellule fotovoltaiche (+23% rispetto al 2020) ed i dispositivi a cristalli liquidi e laser (+142%).

Le opportunità per incrementare queste quote non mancano. Sono moltissimi, infatti, i progetti del governo emiratino nei quali le imprese italiane, forti del loro know-how e dell’elevata qualità dei loro prodotti, molto apprezzati sul mercato locale, possono trovare spazio.

 

Energia solare

L’energia solare è stata protagonista all’EXPO 2020 dove, metà dell’elettricità usata nel sito nel corso dell’evento derivava da fonti rinnovabili e la metà di essa prodotta all’interno del sito stesso. Con questo, e con molti altri progetti, Dubai conta di diventare un modello globale per lo sviluppo delle energie pulite e l’economia “green”, un centro internazionale per l’innovazione e la ricerca e un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile: la Dubai Clean Energy Strategy 2050 punta con decisione sulle energie pulite e alternative, al punto da prevedere che esse arrivino a rappresentare il 75% delle fonti energetiche di Dubai entro il 2050.

Al centro della Dubai Clean Energy Strategy c’è proprio lo sfruttamento dell’energia solare, grazie al Mohammed bin Rashid al Maktoum Solar Park, l’ambizioso progetto da 13,6 mld di US$ che - entro il 2030 - genererà 5000 MW di elettricità, un quarto dell’energia totale prodotta nell’emirato.

DEWA (Dubai Electricity & Water Authority) sta lavorando per realizzare il più grande impianto al mondo a concentrazione solare (Concentrated Solar Power, CSP) grazie al quale si potranno generare 1000 MW entro il 2030.

DEWA è impegnata inoltre in un altro ambizioso progetto: Shams Dubai (“shams” significa “sole” in arabo), un piano per la diffusione del fotovoltaico in città che è già in pieno sviluppo e che porterà all’installazione di pannelli solari fotovoltaici su tutti gli edifici di Dubai entro il 2030. Questo piano - nel cui ambito rientra anche uno specifico progetto destinato alle scuole che potrebbe arrivare a coinvolgere fino a 100 istituti - rappresenta un’interessante opportunità per le aziende italiane: nell’istallazione di questo tipo di pannelli possono infatti essere coinvolte anche imprese di medie dimensioni.

Fra le altre iniziative avviate figura anche l’ammodernamento del sistema di illuminazione di Dubai con la diffusione di luci a LED nelle strade e negli spazi pubblici della città.

Anche Abu Dhabi sta scommettendo con decisione sull’energia solare con numerosi progetti, tra cui la costruzione di Masdar City, la futuristica città che sta sorgendo a 15 km da Abu Dhabi considerata una delle aree urbane a più basso impatto ambientale nel mondo.

 

Le risorse idriche

Gli EAU stanno lavorando da tempo per assicurare una gestione più efficiente e razionale delle proprie risorse idriche. Il problema degli elevati consumi, sommati alla scarsità delle risorse disponibili, è infatti particolarmente grave nel paese.

Per soddisfare una domanda interna in continua crescita sono stati realizzati e messi a regime molti impianti di desalinizzazione, che attualmente garantiscono i due terzi dell’acqua potabile usata nell’area. La DEWA ha dato il via ad uno dei più grandi progetti di desalinizzazione ed energia idroelettrica del Medio Oriente, Hassyan Power Plant, un impianto che prevede una sezione per la desalinizzazione ed una per la produzione di energia elettrica.

 

Cloud Seeding

Negli EAU sono già in corso di realizzazione diversi progetti nel campo della ricerca e dell’innovazione. Uno di questi è il Cloud Seeding, ovvero la tecnica che mira a cambiare la quantità e il tipo di precipitazioni atmosferiche attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che favoriscano la formazione della pioggia. Lanciato dal Ministero degli Affari Presidenziali, il programma è stato finanziato con 5 mln di US$.

 

Waste management

Ad Abu Dhabi è in corso di realizzazione nell’area di Mussafah di un impianto in grado di trasformare 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti in 100 MW. Il valore del progetto è di 765 mln di dollari.

A marzo 2022, l’Abu Dhabi Waste Management Center (Tadweer) ha lanciato una gara d’appalto invitando sviluppatori qualificati a presentare le loro offerte per lo sviluppo di una nuova discarica ingegnerizzata per rifiuti pericolosi con una capacità di 4,5 milioni di metri 17 cubi.

È in corso nella zona di Al Warsan la costruzione di uno dei più grandi impianti Waste to Energy, per un investimento di 600 MLN di dollari, il quale sarà in grado di trasformare 2,000 tonnellate di rifiuti in 60 Megawatt di energia. È il più grande progetto mondiale di termovalorizzazione.

Nell’Emirato di Sharjah, laa Beea’h, in partnership con Masdar, ha dato il via ad una partnership strategica, la EMIRATES WASTE to ENERGY CO., che ha visto a maggio 2022 la creazione di un impianto del valore di 220 mln di dollari, lo SHARJAH WASTE TO ENERGY PLANT con la capacità di convertire 300.000 tonnellate di rifiuti in 30 MW sufficienti a fornire elettricità a 28.000 abitazioni.

Fonte: https://bit.ly/3pcWCab a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

EAU - L’area MENA è pronta per una forte crescita

Uno studio pubblicato lunedì 10 aprile ha mostrato che i progetti di macro-investimento, i prezzi elevati dell’energia, una maggiore responsabilità fiscale e il miglioramento della demografia stanno guidando una crescita in Medio Oriente e Nord Africa (area MENA).

Le valutazioni delle azioni dell’area MENA, misurate dai rapporti prezzo/utili, sono diminuite rispetto al picco di marzo 2022 e ora si collocano comodamente al di sotto della loro media decennale di 13,5 volte. Il CCG prevede grandi piani di spesa, soprattutto in Arabia Saudita.

Nell'ambito del programma Vision 2030, il governo saudita intende investire oltre 2 trilioni di dollari nell’economia domestica entro la fine di questo decennio. L’agenda economica 2033 di Dubai mira a raddoppiare le dimensioni dell’economia e collocare la città tra le prime tre città economiche del mondo.

Fonte: https://bit.ly/3NzPGhx

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Emirati Arabi Uniti: l'inflazione è destinata a diminuire quest'anno a causa di aumenti dei prezzi più moderati

Gli economisti hanno fatto eco alle proiezioni della Banca centrale, affermando che il costo della vita sarà tra i più bassi della regione.

Il costo della vita dovrebbe diminuire negli Emirati Arabi Uniti nel 2023 e nel 2024 sulla scia di un aumento più lento in diversi segmenti dell'economia e della tendenza alla disinflazione in altri paesi.

La Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti ha previsto che l'inflazione nel paese rallenterà del 3,2% a causa di aumenti dei prezzi più moderati in tutte le categorie, in particolare trasporti e cibo e bevande.

Fonte: https://bit.ly/3p5tjqa

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Mercoledì 3 Maggio 2023

Il Regno Unito vuole utilizzare la nuova tecnologia EO per i propri servizi pubblici

La Commissione geospaziale, parte del Dipartimento per la Scienza, l'Innovazione e la Tecnologia (DSIT), ha lanciato un progetto per una serie di enti del settore pubblico britannico che contribuirà a sbloccare parte dei benefici della tecnologia EO.

Il Visconte Camrose, ministro del DSIT, ha dichiarato: “Questo governo sta agendo per sbloccare il grande potenziale delle tecnologie di localizzazione. La capacità dell’EO che è stata sperimentata dalla Commissione Geospaziale ci aiuterà a capire come possiamo guidare l'innovazione dei nostri servizi governativi.” A seguito dell’apertura del bando, i dati e i servizi dell’iniziativa saranno condivisi in collaborazione con l’Airbus Defence and Space, con gli enti del settore pubblico in tutto il paese - i beneficiari potranno testare il servizio per un periodo di 12 mesi.

Thalia Baldwin, direttore della Commissione Geospaziale, ha affermato: “Il nostro progetto EO mira a mantenere il Regno Unito al top nel settore delle tecnologie geospaziali, influenzando la capacità del settore pubblico e aumentando la domanda di innovazione del mercato attraverso la sperimentazione di nuove applicazioni EO.

L’Earth Observation (EO) è la raccolta, l'analisi e la presentazione di informazioni sui sistemi fisici, chimici e biologici del pianeta Terra attraverso tecnologie di telerilevamento. Satellite EO si riferisce all'uso di una varietà di apparecchiature di imaging basate sul satellite, inclusi strumenti ottici, radar, altimetrici e atmosferici, per raccogliere informazioni sulla Terra. Il Regno Unito è un leader mondiale nello sviluppo di strumenti settoriali e nelle tecnologie e nell'utilizzo dei dati di EO, con gli usi che spaziano dai servizi accademici, istituzionali, al settore pubblico e commerciale.

 Il DSIT lavora a stretto contatto con il Dipartimento per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali e l'Agenzia Spaziale per capire come soddisfare le esigenze del settore EO in UK e realizzare gli obiettivi strategici nazionali per garantire che il Regno Unito rimanga in prima linea nel settore.

 Nel 2022, la Commissione geospaziale ha cofinanziato la ricerca del Satellite Applications Catapult che ha evidenziato una crescente domanda di dati EO. È importante sottolineare come questa ricerca abbia anche identificato gli ostacoli principali per una più ampia condivisione dei dati da parte del settore pubblico.

Fonte: https://bit.ly/3VDN8kN

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Maggio 2023
Mercoledì 3 Maggio 2023

Gli obiettivi di Italia e Regno Unito sono allineati, afferma Sunak, dopo l'incontro con Giorgia Meloni

Rishi Sunak e il premier italiano Giorgia Meloni hanno promesso di lavorare insieme su diversi aspetti - tra cui la lotta all'immigrazione clandestina - inaugurando un nuovo periodo favorevole nelle relazioni tra i due paesi.  Con parole calorose prima dei loro colloqui privati, Sunak ha descritto i valori del Regno Unito e dell'Italia come "molto allineati": i due paesi firmeranno un memorandum d'intesa che rafforzerà la cooperazione bilaterale per ridurre la migrazione clandestina, migliore il settore della difesa e dare una risposta concreta all'invasione russa dell'Ucraina.

Il Presidente britannico ha reso omaggio alla "gestione molto attenta dell'economia italiana" da parte del primo ministro Giorgia Meloni. "Penso che i valori tra i nostri due paesi siano molto allineati, motivo per cui possiamo collaborare su sfide condivise: sia che si tratti di rispondere all'invasione in Ucraina, dove ancora una volta rendo omaggio alla vostra leadership, ma anche contrastare l'immigrazione clandestina, che è qualcosa che accomuna entrambi i paesi”.

Arginare il flusso di migranti è una questione chiave per entrambi i governi. Giorgia Meloni ha detto che il governo britannico sta facendo "molto bene" sulla questione. "Ci sono nazioni come le nostre che hanno una forte partnership da decenni, ma possiamo fare di più su molte questioni, tra cui difesa e Ucraina. La lotta ai trafficanti e all'immigrazione clandestina è qualcosa che il governo britannico sta facendo molto bene.”

All'ordine del giorno anche l'accordo tra Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo di aerei da combattimento di nuova generazione. La partnership per la difesa, annunciata a dicembre, spera di rendere disponibili questi aerei di ultima generazione entro il 2035.

Sunak e Meloni si sono incontrati per la prima volta a margine del vertice sul clima Cop27 in Egitto lo scorso novembre, alcune settimane dopo essere entrati in carica.

Fonte: https://bit.ly/41WkNIv

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Maggio 2023
Mercoledì 3 Maggio 2023

Le aziende britanniche chiedono al PM Sunak di annullare la modifica dell'IVA per rilanciare l'economia

Il primo ministro inglese Rishi Sunak ha ricevuto numerose richieste da parte delle aziende britanniche per modificare la politica del governo sull'IVA. Gerry Murphy, presidente di Burberry, ha dichiarato che la decisione di porre fine ai rimborsi IVA, presa dallo stesso Sunak nel 2020, è stata un "autogol".

Murphy ha chiesto esplicitamente al primo ministro di revocare la sua decisione di rimuovere gli acquisti esentasse per i turisti stranieri che decidono di fare shopping in UK. Intervenendo a una conferenza organizzata dal governo, denominata Business Connect, il presidente di Burberry ha affermato che questa decisione ha reso il paese la "destinazione meno attraente per lo shopping in Europa", come riportato dal quotidiano inglese The Guardian.

All'inizio della conferenza, il primo ministro ha poi dichiarato: "Vogliamo che le piccole e grandi imprese britanniche sappiano che questo governo è forte". Allo stesso evento, che ha visto la partecipazione di circa 200 amministratori delegati di alto profilo, il cancelliere Jeremy Hunt ha difeso la decisione di rimuovere il rimborso dell'IVA, affermando che questa mossa ha fatto risparmiare al Regno Unito circa 2 miliardi di sterline.

È probabile che il governo debba affrontare nuove richieste di modifica della propria strategia commerciale post-Brexit, dopo le numerose preoccupazioni che sono merse sui controlli delle merci importate da paesi UE. I nuovi controlli sui prodotti provenienti dall'Unione Europea potrebbero alimentare la crescente inflazione alimentare, con le aziende che sono state colpite da costi aggiuntivi fino a 400 milioni di sterline a causa dei controlli alle frontiere.

L'inflazione persistente ha già portato i consumatori britannici a cambiare i loro modelli di spesa, con supermercati discount come Lidl e Aldi che hanno visto aumentare le vendite - come riportato da Bloomberg.

Fonte: https://bit.ly/40PjWI9

 

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Ultima modifica: Mercoledì 3 Maggio 2023
Mercoledì 3 Maggio 2023

Regno Unito - Sainsbury's punta su linee a marchio proprio più economiche

Sainsbury's, il secondo più grande gruppo di supermercati in UK, si è posto l'obiettivo di espandere le linee di prodotti a marchio proprio entro la fine dell’anno, visto la crisi del costo della vita che i consumatori stanno affrontando. Come riportato dai dati ufficiali, i cittadini britannici acquistano sempre più prodotti a marchio proprio, solitamente più economici dei prodotti delle grandi marche.

Secondo le stime di Kantar, nelle quattro settimane antecedenti il 16 aprile, le vendite di prodotti a marchio proprio in UK sono aumentate del 13,5% su base annua, con le linee di prodotti più economiche in aumento del 46%.  

"Lavoreremo maggiormente sui prezzi dei prodotti nelle prossime settimane e mesi, è un'area su cui siamo davvero focus", ha risposto ai giornalisti il ​​CEO di Sainsbury, Simon Roberts, dopo i risultati raggiunti nel biennio 2022-23. Oltre ad acquistare più prodotti a marchio proprio, i clienti stanno acquistando articoli specifici - come surgelati - recandosi sempre più frequentemente nei supermercati ma decidendo di non mangiare fuori casa.

"I clienti stanno risparmiando dove possono, decidendo di rimanere più spesso a casa", ha affermato Simon Roberts, evidenziando un numero record di clienti durante il periodo pre Pasqua. L'attività di merchandising generale Argos ha visto inoltre forti aumenti nelle vendite di beni di consumo nel settore dell’elettronica, ma un calo nella categoria dei mobili per la casa.

Fonte: https://reut.rs/3ACi0IB

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Maggio 2023
Mercoledì 3 Maggio 2023

Il PM britannico spinge per un accordo sul controllo dei passaporti nei paesi UE

Il primo ministro britannico Rishi Sunak vorrebbe sfruttare le nuove relazioni con l'Unione Europea per rendere più facile per i cittadini britannici viaggiare nei paesi UE - soprattutto dopo che i recenti ritardi che si sono verificati alle frontiere. La speranza del primo ministro è di raggiungere un accordo per consentire ai cittadini britannici di utilizzare i varchi elettronici dell'UE per i controlli dei passaporti: questo accelererebbe le verifiche alla frontiera.

Non è stato ancora raggiunto un accordo formale: Sunak incontrerà la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen al vertice del G7 in Giappone a maggio. Il primo ministro britannico ha lavorato per ricostruire i legami tra Bruxelles e Londra dopo i precedenti governi Johnson e Truss. A marzo, Rishi Sunak e Ursula Von Der Leyen hanno delineato un nuovo accordo sulle regole commerciali post-Brexit in Irlanda del Nord.

Il portavoce del primo ministro britannico, Max Blain, ha affermato che il governo sta lavorando con gli stati dell'UE. La portavoce della Commissione europea Anitta Hipper ha dichiarato che un nuovo programma di “ingresso-uscita” è in fase di sviluppo e potrebbe includere "un sistema automatizzato per i cittadini di paesi terzi": i valichi di frontiera sono una questione fondamentale nel dibattito post Brexit.

L'UE al momento permette solo ai cittadini europei e alle nazioni affiliate al proprio Spazio Economico Europeo di utilizzare i suoi e-gate per i passaporti. Il Regno Unito invece consente già ai visitatori dell'UE di utilizzare gli e-gate all’entrata nel paese: una disparità nella regolamentazione dei viaggi. Il governo spagnolo ha deciso unilateralmente di consentire ai cittadini britannici di utilizzare i suoi e-gate l'anno scorso: il Regno Unito spera che un accordo simile possa essere esteso a tutti i paesi dell’Unione Europea.

In base agli attuali piani dell'Unione Europea - che dovrebbero essere attuati entro il 2024 per semplificare le procedute alle frontiere - ai cittadini del Regno Unito e di altri paesi terzi potrebbero semplicemente essere richieste le impronte digitali e la biometria facciale per ottenere un’"esenzione dal visto".

Fonte: https://bloom.bg/424aZMh

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Maggio 2023