Notizie mercati esteri

Giovedì 4 Maggio 2023

Trend turistici 2022: Italia e Germania a confronto

Dopo i due anni di restrizioni dovute alla pandemia mondiale i flussi turistici sono tornati a crescere e nell’ultimo anno sono quasi tornati agli standard pre-Covid-19 sia per il mercato italiano che per quello tedesco.

Secondo la Tourismusanalyse (analisi del turismo della Fondazione BAT per le questioni future), infatti, più della metà dei tedeschi (58%) è tornata in vacanza per almeno cinque giorni. In media, i cittadini tedeschi hanno trascorso circa 13 giorni di vacanza per la loro vacanza principale nel 2022, quasi due giorni in più rispetto all'anno precedente. Il motivo principale è l’aumento dei viaggi a lunga distanza, cui è conseguito l’aumento dei pernottamenti. Questi hanno visto una crescita per tutte le destinazioni, con una media di 9 giorni per le vacanze in mete nazionali, 14 per i viaggi in Europa e 21 giorni nelle destinazioni extra-europee.

Il prolungamento della durata dei viaggi si è rispecchiato anche nell'aumento della spesa sostenuta dalle famiglie: con una media di 1.350€ a persona, si è registrato un aumento di 250€, dovuto sia alla maggiore permanenza, sia ai costi giornalieri, che sono aumentati da 98€ nel 2021 a 106€ nel 2022. Nel 2022, circa il 41% di tutti i viaggi di vacanza si è svolto in Germania, rendendo ancora la Germania la meta preferita dai suoi cittadini, nonostante la domanda abbia subito un calo.

Per quanto riguarda i viaggi in Europa e a medio raggio, l'anno scorso molti cittadini tedeschi sono stati nuovamente attratti dai paesi caldi sul Mediterraneo. Le destinazioni più ambite: Spagna (8,2%), Italia (6,5%) e Turchia (5,3%). Dopo una pausa di due anni per i viaggi a lungo raggio, dal 2022 i cittadini tedeschi hanno ricominciato a scegliere destinazioni al di fuori dei confini dell'Europa con maggiore frequenza. Il numero di viaggi a lungo raggio è quasi raddoppiato rispetto all'anno precedente: dal 7% del 2021 sono aumentati al 13%. Se già nel 2022, l'intensità dei viaggi è aumentata significativamente rispetto all'anno precedente, secondo le previsioni, la frequenza dei viaggi nel 2023 sarà almeno al livello pre-Covid, se non superiore.

Anche i trend turistici dei viaggiatori italiani si stanno riavvicinando agli standard pre-pandemia. Secondo i dati ISTAT il 2022 è stato l'anno che ha segnato la ripresa di quasi tutte le attività vacanziere. I viaggi dei residenti in Italia sono stati 54 milioni e 811mila (346 milioni e 966mila pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%) ma ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-23% rispetto al 2019). In recupero quasi totale le vacanze di 4 o più notti che tornano ai livelli del 2019. Le persone che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre sono salite al 35,7%, contro il 33,9% del 2021 (37,8% nel 2019). I viaggi all’estero (19,7% del totale) mostrano aumenti a tre cifre (+143%); in netta crescita anche i viaggi nelle località italiane (+18,3%).

Un’indagine online condotta sulla community di Touring Club ha riportato i dati ottenuti da 4.800 questionari. Da questi è emerso che nell’estate 2022 circa il 94% (percentuale simile al 2021 e in aumento rispetto al 2020) degli intervistati ha fatto almeno una vacanza tra giugno e settembre. Anche in Italia, il 2022 si può considerare il primo anno di vacanze post-Covid: i comportamenti all’insegna della cautela (scelta di destinazioni poco affollate, 34%; turismo di prossimità, 31%; minor frequenza di bar e ristoranti, 25%) che avevano contraddistinto gli anni passati sono stati adottati da un minor numero di persone. Oltre il 70% dei rispondenti, ha dichiarato di aver trovato le mete turistiche più affollate rispetto al periodo pre-Covid.

Anche i turisti Italiani hanno preferito destinazioni nazionali: l’Italia è rimasta la meta di viaggio preferita per il 74% degli italiani, suppur in calo rispetto al 2021 (91%) e con un ravvicinamento al dato pre-pandemia (63% nel 2019). Chi ha scelto l’estero (26%), ha viaggiato quasi esclusivamente in Europa (23%), in particolare in Francia (24%), che supera per il secondo anno la Grecia (17%), seguita da Spagna (10%) e Croazia (7%).

Se i turisti tedeschi hanno aumentato la loro spesa media per le vacanze, quelli italiani hanno tentato, al contrario, di contenere i costi. Il 45% dei rispondenti al questionario ha infatti ammesso di essersi imposto un contenimento delle spese. Le strategie più adottate: in primo luogo il taglio delle spese extra (51%), in seconda battuta è stata evitata l’alta stagione (32%); a seguire, la scelta di soluzioni ricettive più economiche (30%); inoltre, il 22% ha ridotto la durata della vacanza, che si attesta complessivamente sui livelli pre-Covid (circa 12 giorni).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

UK - I risparmiatori beneficeranno di un sistema fiscale semplificato

Il programma britannico “Help to Save” potrebbe essere semplificato da nuove riforme, con l'obiettivo di migliorare le esperienze dei risparmiatori. Lanciato nel 2018, Help to Save consente ad alcuni cittadini beneficiari del Working Tax Credit o che ricevono Universal Credit, di ottenere un bonus di 50 centesimi per ogni £1 risparmiato. I conti possono essere aperti per quattro anni e i risparmiatori possono depositare un massimo di £ 50 nei propri conti ogni mese.

Il governo inglese vuole incoraggiare i propri cittadini ad aprire nuovi conti correnti. Da quando è iniziato il programma sono stati risparmiati più di 255 milioni di sterline: questo piano per semplificare la tassazione farà parte del Tax Administration and Maintenance Day (TAMD) del 2023.

Victoria Atkins, segretario finanziario al Tesoro, ha dichiarato: “L'aumento dei prezzi sta mettendo a dura prova le famiglie ed è in tempi difficili che molte persone decidono di risparmiare. Vogliamo sostenere i risparmiatori e assicurarci che il sistema fiscale fornisca loro le opzioni di cui hanno bisogno per sostenere le loro finanze, assistendoli a pianificare il futuro. Un sistema fiscale più semplice aiuterà anche a realizzare le priorità del governo creando crescita economica e riducendo il debito del nostro paese.”

Il governo ha intenzione anche di affrontare le questioni circa gli assegni familiari e la pensione statale: i cittadini interessati potranno in futuro richiedere il credito di previdenza sociale in modo retrospettivo. Quando i genitori richiederanno il Child Benefit, potranno anche ricevere un credito di previdenza sociale, costruendo la loro pensione statale. Questo è rivolto a coloro che sono senza lavoro o non guadagnano abbastanza per pagare la propria assicurazione nazionale.

Il TAMD (Tax Administration and Maintenance Day) è un evento che segue il Bilancio e stabilisce i punti del sistema fiscale da sviluppare, facendo analizzare le nuove misure da esperti fiscali. Come annunciato durante la pubblicazione del bilancio negli scorsi mesi, il TAMD di quest'anno sarà incentrato sulla semplificazione e la modernizzazione fiscale e sulla lotta al divario fiscale.

Questi cambiamenti confermano nuovamente l'impegno del governo britannico nella creazione di un sistema fiscale più semplice, contribuendo ad incrementare la produttività e la crescita economica del paese, e riducendo gli sprechi.

Fonte: https://bit.ly/3AUwaVG

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

I rivenditori britannici segnalano un'inflazione record dei beni alimentari

Nonostante i prezzi dei prodotti alimentari nei supermercati britannici siano aumentati del 15,7%, il più grande aumento annuale dal 2005, si prevede un calo dei prezzi, come riportato dal British Retail Consortium (BRC). L'inflazione complessiva tra i membri della BRC è scesa all'8,8% dall'8,9% a marzo, a seguito del rallentamento dei prezzi dei generi non alimentari.

"Dovremmo iniziare a vedere una diminuzione dei prezzi del cibo nei prossimi mesi", ha detto l'amministratore delegato di BRC Helen Dickinson. I dati ufficiali sull'inflazione britannica circa i prezzi al consumo hanno raggiunto il picco più alto lo scorso ottobre, raggiungendo l'11,1%, il massimo da oltre 40 anni. Da allora è sceso più lentamente di quanto previsto dalla Banca d'Inghilterra, rimanendo sopra il 10%.

La percentuale dell’inflazione dei prezzi dei generi alimentari riportati dall'Office for National Statistics – che è calcolata in modo diverso da quella del BRC – è stata la più alta dal 1977 attestandosi sul 19,1% annuo, riflettendo i costi elevati per prodotti specifici come biscotti, torte e dolciumi. La scorsa settimana, l’azienda Kantar ha dichiarato di aver stimato un'inflazione dei generi alimentari al 17,3% – in calo rispetto al 17,5% del mese precedente – affermando però che è troppo presto per essere sicuri di aver superato la fase critica.

I rivenditori di generi alimentari britannici hanno dichiarato di prevedere un aumento dei prezzi nel 2023 su base complessiva, con il tasso d’inflazione però in calo per alcuni prodotti. Tesco ha affermato di aspettarsi una diminuzione dei prezzi dei prodotti da forno e degli oli vegetali, a seguito della deflazione dei mercati dei cereali e del petrolio.

Le aziende sono cautamente ottimiste sulle prospettive per 2023. La Confederation of British Industry ha riportato che i volumi d’affari nel settore dei servizi sono diminuiti modestamente nei tre mesi fino ad aprile, aspettandosi una nuova crescita nel prossimo trimestre. Per le società di servizi ai consumatori, questo sarebbe il primo aumento dal febbraio 2022.

L'Institute of Directors (IoD) ha registrato poi il quinto aumento consecutivo nella “fiducia” tra i suoi membri, tornando al livello pre-invasione Ucraina. "È particolarmente rassicurante vedere una ripresa degli investimenti: questo aumenta la speranza di una ripresa economica nei prossimi mesi", ha affermato Kitty Ussher, capo economista di IoD.

Fonte: https://reut.rs/3Vtism9

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Gli Emirati Arabi Uniti annunciano sgravi fiscali per le piccole imprese e le startup

Il Ministero delle Finanze degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato giovedì uno sgravio per le piccole e microimprese, le startup e i liberi professionisti nell'ambito dell'imposta sulle società, che entrerà in vigore dal 1° giugno 2023.

La decisione ministeriale n. 73 del 2023 specifica che le imprese e le persone fisiche con ricavi pari o inferiori a 3 milioni di Dh possono beneficiare dell'iniziativa Small Business Relief, che mira a sostenere le start-up e le altre piccole imprese riducendo il loro onere fiscale e i costi di conformità.

L'anno scorso il governo degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato che avrebbe imposto una tassa del nove per cento sui profitti delle società che superano i 375.000 Dh.

Il Ministero ha dichiarato che la soglia dei ricavi di Dh3 milioni si applicherà ai periodi d'imposta che iniziano il 1° giugno 2023 o successivamente e continuerà ad applicarsi solo ai periodi d'imposta successivi che terminano prima del 31 dicembre 2026 o successivamente.

In base all'iniziativa, i soggetti passivi residenti possono richiedere lo Small Business Relief se i loro ricavi nel periodo d'imposta in questione e nei periodi d'imposta precedenti sono inferiori a Dh3 milioni per ciascun periodo d'imposta.

Ha inoltre spiegato che i periodi d'imposta definiti nella decisione ministeriale in cui le imprese non scelgono di richiedere lo Small Business Relief, potranno riportare le perdite fiscali subite e le spese nette per interessi non riconosciute di tali periodi d'imposta, per utilizzarle nei periodi d'imposta futuri.

Per quanto riguarda la separazione artificiale dell'attività, se i soggetti passivi hanno separato artificialmente la loro attività e le entrate totali superano i 3 milioni di Dh in qualsiasi periodo d'imposta e tali soggetti hanno scelto di richiedere lo Small Business Relief, ciò sarà considerato un accordo per ottenere un vantaggio fiscale per le società ai sensi della clausola (1) dell'articolo 50 riguardante le norme generali antiabuso della legge sull'imposta sulle società.

Tuttavia, il Ministero ha aggiunto che lo sgravio non sarà disponibile per le persone qualificate della zona franca o per i membri di gruppi di imprese multinazionali con operazioni in più di un Paese e ricavi consolidati di gruppo superiori a 3,15 miliardi di Dh.

 

Fonte: https://bit.ly/3HCtdNb

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Gli EAU realizzeranno il sogno di sbarcare sulla Luna con il Rashid Rover 2

Il team del Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC) ha già iniziato a lavorare sul nuovo rover lunare chiamato Rashid 2 che porterà gli Emirati Arabi Uniti sulla superficie della Luna, ha confermato a Khaleej Times il direttore generale del MBRSC Salem Al Marri.

Il dispiegamento del primo rover Rashid sulla Luna il 25 aprile non si è concretizzato dopo che Hakuto-R Mission 1, il lander lunare di fabbricazione giapponese, non è riuscito a compiere un atterraggio morbido sulla superficie lunare.

Il veicolo spaziale costruito dall'azienda privata Ispace era a pochi istanti dal touchdown quando il team di controllo a terra di Tokyo ha perso le comunicazioni con esso. "Sembra che sia andato in caduta libera verso la superficie perché stava esaurendo il carburante per accendere i propulsori", ha dichiarato Ispace.

 

Fonte: https://bit.ly/3Nzff2t

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

EAU: previsto un nuovo visto "stile Schengen" per i paesi del CCG

I Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) stanno cercando di lanciare un visto "stile Schengen" per i turisti, che dovrebbe incrementare le entrate e l'afflusso di turisti in tutti i Paesi della regione.

Parlando durante l'Arabian Travel Market, Fatima Al Sairafi, Ministro del Turismo del Bahrain, ha dichiarato che sono in corso discussioni a livello ministeriale tra i Paesi del CCG su come ottenere un visto unico unificato.

Ha sottolineato che il Bahrain ha beneficiato della co-promozione del Paese insieme agli Emirati Arabi Uniti e all'Arabia Saudita.

Abdullah Al Saleh, sottosegretario al Ministero dell'Economia, ha dichiarato durante la tavola rotonda che tutti i Paesi del CCG ritengono che il settore turistico sia vitale per la crescita delle loro economie.

I ministri hanno elaborato una strategia turistica unificata del CCG per aumentare il contributo del settore al PIL del CCG, rafforzare l'occupazione dei cittadini, incrementare la competitività e garantire un settore turistico sostenibile, ha aggiunto il sottosegretario.

 

Fonte: https://bit.ly/42l7TDM

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Energie Rinnovabili negli Emirati: Opportunità per le Imprese Italiane

L’interesse per le energie alternative e rinnovabili è fortissimo negli Emirati Arabi Uniti, che sono alla costante ricerca di kwow-how e tecnologie straniere. Ecco quali sono le principali opportunità per le imprese italiane del settore.

Da qualche anno gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di affrancarsi dalle tradizionali fonti di generazione energetica (petrolio e gas) con l’obiettivo di poter alimentare in maniera sostenibile i propri processi di sviluppo di lungo periodo.

Diversi fattori hanno contribuito a questo cambiamento: la crescente competitività dei prezzi delle rinnovabili, la necessità di procedere ad una diversificazione del mix energetico - anche alla luce delle fluttuazioni del prezzo del petrolio - e soprattutto il consistente aumento della domanda interna di energia, diretta conseguenza dello sviluppo economico dell’area.

Grazie allo sfruttamento degli idrocarburi, infatti, il paese ha sperimentato negli ultimi decenni processi di rapida industrializzazione, un’impressionante crescita economica e demografica e un’impennata nei consumi energetici: il consumo di energia pro-capite del paese è uno dei più elevati al mondo e si stima che la produzione attualmente destinata al mercato interno possa garantire solo la metà della domanda prevista per il 2030.

Per gli Emirati, quindi, investire in fonti energetiche alternative è sempre di più una necessità economica, e proprio per far fronte alla crescente domanda interna senza sfruttare eccessivamente le proprie risorse naturali e senza ridurre le quote di export, gli EAU hanno annunciato un piano che punta al miglioramento dell’efficienza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili.

La Energy Strategy per il 2050, lanciata nel 2017, è la prima strategia energetica unificata che si propone di aumentare il contributo dell’energia pulita nell’ambito del mix energetico dal 25 al 50%, riducendo la produzione di CO2 del 70% ed aumentando l’efficienza nei consumi individuali del 40%. La strategia ambisce a creare un mix energetico che combini l’utilizzo di fonti rinnovabili, energia nucleare e carbone pulito.

Il governo degli EAU prevede di investire 700 miliardi di Dirham (circa 180 miliardi di euro) per il 2050 al fine di realizzare questo obiettivo. 

Nel settembre 2016, inoltre, gli EAU sono stati il primo paese del Medio Oriente a ratificare il trattato di Parigi sul cambiamento climatico, finalizzato a ridurre il riscaldamento globale ad un massimo di due gradi centigradi, dimostrando in questo modo un ruolo di leadership in questo importante obiettivo. La firma del trattato di Parigi è seguita alla creazione del Ministero del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente a sottolineare il proprio impegno verso la sostenibilità e la green economy.

La forte enfasi verso le energie alternative e rinnovabili da parte degli EAU è anche incorporata nella “Strategia Nazionale per l’Innovazione” che identifica sette settori innovativi chiave il futuro processo di diversificazione economica del paese, dei quali uno è costituito dalle energie rinnovabili.

 

Opportunità per le imprese italiane

Il 2021 ha rappresentato un anno fruttifero per le esportazioni italiane negli EAU di componenti per impianti per energie rinnovabili. L’Italia rappresentava infatti il quarto fornitore nel Paese, con un incremento delle esportazioni del 14.39% per un ammontare complessivo di 154 milioni di euro.

Tra i prodotti maggiormente esportati nel 2021 rientrano i componenti destinati agli impianti per il trattamento delle acque reflue (pompe ad aria ed acqua, valvole, riduttori pressione, filtri) che hanno registrato un marcato incremento, e agli impianti ad energia solare (principalmente componenti per pannelli fotovoltaici). Nello specifico, le pompe e gli apparecchi per filtrare le acque rappresentano il 90% del totale prodotti italiani esportati nel Paese nel settore rinnovabili. Vi sono poi le turbine ed i riduttori di pressione seguiti dalle valvole. Buon andamento per le cellule fotovoltaiche (+23% rispetto al 2020) ed i dispositivi a cristalli liquidi e laser (+142%).

Le opportunità per incrementare queste quote non mancano. Sono moltissimi, infatti, i progetti del governo emiratino nei quali le imprese italiane, forti del loro know-how e dell’elevata qualità dei loro prodotti, molto apprezzati sul mercato locale, possono trovare spazio.

 

Energia solare

L’energia solare è stata protagonista all’EXPO 2020 dove, metà dell’elettricità usata nel sito nel corso dell’evento derivava da fonti rinnovabili e la metà di essa prodotta all’interno del sito stesso. Con questo, e con molti altri progetti, Dubai conta di diventare un modello globale per lo sviluppo delle energie pulite e l’economia “green”, un centro internazionale per l’innovazione e la ricerca e un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile: la Dubai Clean Energy Strategy 2050 punta con decisione sulle energie pulite e alternative, al punto da prevedere che esse arrivino a rappresentare il 75% delle fonti energetiche di Dubai entro il 2050.

Al centro della Dubai Clean Energy Strategy c’è proprio lo sfruttamento dell’energia solare, grazie al Mohammed bin Rashid al Maktoum Solar Park, l’ambizioso progetto da 13,6 mld di US$ che - entro il 2030 - genererà 5000 MW di elettricità, un quarto dell’energia totale prodotta nell’emirato.

DEWA (Dubai Electricity & Water Authority) sta lavorando per realizzare il più grande impianto al mondo a concentrazione solare (Concentrated Solar Power, CSP) grazie al quale si potranno generare 1000 MW entro il 2030.

DEWA è impegnata inoltre in un altro ambizioso progetto: Shams Dubai (“shams” significa “sole” in arabo), un piano per la diffusione del fotovoltaico in città che è già in pieno sviluppo e che porterà all’installazione di pannelli solari fotovoltaici su tutti gli edifici di Dubai entro il 2030. Questo piano - nel cui ambito rientra anche uno specifico progetto destinato alle scuole che potrebbe arrivare a coinvolgere fino a 100 istituti - rappresenta un’interessante opportunità per le aziende italiane: nell’istallazione di questo tipo di pannelli possono infatti essere coinvolte anche imprese di medie dimensioni.

Fra le altre iniziative avviate figura anche l’ammodernamento del sistema di illuminazione di Dubai con la diffusione di luci a LED nelle strade e negli spazi pubblici della città.

Anche Abu Dhabi sta scommettendo con decisione sull’energia solare con numerosi progetti, tra cui la costruzione di Masdar City, la futuristica città che sta sorgendo a 15 km da Abu Dhabi considerata una delle aree urbane a più basso impatto ambientale nel mondo.

 

Le risorse idriche

Gli EAU stanno lavorando da tempo per assicurare una gestione più efficiente e razionale delle proprie risorse idriche. Il problema degli elevati consumi, sommati alla scarsità delle risorse disponibili, è infatti particolarmente grave nel paese.

Per soddisfare una domanda interna in continua crescita sono stati realizzati e messi a regime molti impianti di desalinizzazione, che attualmente garantiscono i due terzi dell’acqua potabile usata nell’area. La DEWA ha dato il via ad uno dei più grandi progetti di desalinizzazione ed energia idroelettrica del Medio Oriente, Hassyan Power Plant, un impianto che prevede una sezione per la desalinizzazione ed una per la produzione di energia elettrica.

 

Cloud Seeding

Negli EAU sono già in corso di realizzazione diversi progetti nel campo della ricerca e dell’innovazione. Uno di questi è il Cloud Seeding, ovvero la tecnica che mira a cambiare la quantità e il tipo di precipitazioni atmosferiche attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che favoriscano la formazione della pioggia. Lanciato dal Ministero degli Affari Presidenziali, il programma è stato finanziato con 5 mln di US$.

 

Waste management

Ad Abu Dhabi è in corso di realizzazione nell’area di Mussafah di un impianto in grado di trasformare 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti in 100 MW. Il valore del progetto è di 765 mln di dollari.

A marzo 2022, l’Abu Dhabi Waste Management Center (Tadweer) ha lanciato una gara d’appalto invitando sviluppatori qualificati a presentare le loro offerte per lo sviluppo di una nuova discarica ingegnerizzata per rifiuti pericolosi con una capacità di 4,5 milioni di metri 17 cubi.

È in corso nella zona di Al Warsan la costruzione di uno dei più grandi impianti Waste to Energy, per un investimento di 600 MLN di dollari, il quale sarà in grado di trasformare 2,000 tonnellate di rifiuti in 60 Megawatt di energia. È il più grande progetto mondiale di termovalorizzazione.

Nell’Emirato di Sharjah, laa Beea’h, in partnership con Masdar, ha dato il via ad una partnership strategica, la EMIRATES WASTE to ENERGY CO., che ha visto a maggio 2022 la creazione di un impianto del valore di 220 mln di dollari, lo SHARJAH WASTE TO ENERGY PLANT con la capacità di convertire 300.000 tonnellate di rifiuti in 30 MW sufficienti a fornire elettricità a 28.000 abitazioni.

Fonte: https://bit.ly/3pcWCab a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

EAU - L’area MENA è pronta per una forte crescita

Uno studio pubblicato lunedì 10 aprile ha mostrato che i progetti di macro-investimento, i prezzi elevati dell’energia, una maggiore responsabilità fiscale e il miglioramento della demografia stanno guidando una crescita in Medio Oriente e Nord Africa (area MENA).

Le valutazioni delle azioni dell’area MENA, misurate dai rapporti prezzo/utili, sono diminuite rispetto al picco di marzo 2022 e ora si collocano comodamente al di sotto della loro media decennale di 13,5 volte. Il CCG prevede grandi piani di spesa, soprattutto in Arabia Saudita.

Nell'ambito del programma Vision 2030, il governo saudita intende investire oltre 2 trilioni di dollari nell’economia domestica entro la fine di questo decennio. L’agenda economica 2033 di Dubai mira a raddoppiare le dimensioni dell’economia e collocare la città tra le prime tre città economiche del mondo.

Fonte: https://bit.ly/3NzPGhx

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Giovedì 4 Maggio 2023

Emirati Arabi Uniti: l'inflazione è destinata a diminuire quest'anno a causa di aumenti dei prezzi più moderati

Gli economisti hanno fatto eco alle proiezioni della Banca centrale, affermando che il costo della vita sarà tra i più bassi della regione.

Il costo della vita dovrebbe diminuire negli Emirati Arabi Uniti nel 2023 e nel 2024 sulla scia di un aumento più lento in diversi segmenti dell'economia e della tendenza alla disinflazione in altri paesi.

La Banca centrale degli Emirati Arabi Uniti ha previsto che l'inflazione nel paese rallenterà del 3,2% a causa di aumenti dei prezzi più moderati in tutte le categorie, in particolare trasporti e cibo e bevande.

Fonte: https://bit.ly/3p5tjqa

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

 

Ultima modifica: Giovedì 4 Maggio 2023
Mercoledì 3 Maggio 2023

Il Regno Unito vuole utilizzare la nuova tecnologia EO per i propri servizi pubblici

La Commissione geospaziale, parte del Dipartimento per la Scienza, l'Innovazione e la Tecnologia (DSIT), ha lanciato un progetto per una serie di enti del settore pubblico britannico che contribuirà a sbloccare parte dei benefici della tecnologia EO.

Il Visconte Camrose, ministro del DSIT, ha dichiarato: “Questo governo sta agendo per sbloccare il grande potenziale delle tecnologie di localizzazione. La capacità dell’EO che è stata sperimentata dalla Commissione Geospaziale ci aiuterà a capire come possiamo guidare l'innovazione dei nostri servizi governativi.” A seguito dell’apertura del bando, i dati e i servizi dell’iniziativa saranno condivisi in collaborazione con l’Airbus Defence and Space, con gli enti del settore pubblico in tutto il paese - i beneficiari potranno testare il servizio per un periodo di 12 mesi.

Thalia Baldwin, direttore della Commissione Geospaziale, ha affermato: “Il nostro progetto EO mira a mantenere il Regno Unito al top nel settore delle tecnologie geospaziali, influenzando la capacità del settore pubblico e aumentando la domanda di innovazione del mercato attraverso la sperimentazione di nuove applicazioni EO.

L’Earth Observation (EO) è la raccolta, l'analisi e la presentazione di informazioni sui sistemi fisici, chimici e biologici del pianeta Terra attraverso tecnologie di telerilevamento. Satellite EO si riferisce all'uso di una varietà di apparecchiature di imaging basate sul satellite, inclusi strumenti ottici, radar, altimetrici e atmosferici, per raccogliere informazioni sulla Terra. Il Regno Unito è un leader mondiale nello sviluppo di strumenti settoriali e nelle tecnologie e nell'utilizzo dei dati di EO, con gli usi che spaziano dai servizi accademici, istituzionali, al settore pubblico e commerciale.

 Il DSIT lavora a stretto contatto con il Dipartimento per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali e l'Agenzia Spaziale per capire come soddisfare le esigenze del settore EO in UK e realizzare gli obiettivi strategici nazionali per garantire che il Regno Unito rimanga in prima linea nel settore.

 Nel 2022, la Commissione geospaziale ha cofinanziato la ricerca del Satellite Applications Catapult che ha evidenziato una crescente domanda di dati EO. È importante sottolineare come questa ricerca abbia anche identificato gli ostacoli principali per una più ampia condivisione dei dati da parte del settore pubblico.

Fonte: https://bit.ly/3VDN8kN

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Maggio 2023