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Lunedì 29 Maggio 2023

La riforma fiscale combatte il contenzioso miliardario e aumenta l'attrazione degli investimenti in Brasile

Il segretario straordinario per la riforma fiscale, Bernard Appy, ha spiegato in un'intervista alla CNN come la riforma possa combattere il contenzioso miliardario che si accumula in Brasile e aumentare l'attrazione degli investimenti nel Paese.

Uno studio realizzato dal ricercatore del Centro Ricerche Fiscali dell'Insper, Breno Ferreira Martins Vasconcelos – e utilizzato dal gruppo di lavoro sulla riforma alla Camera [dei Deputati] – stima un contenzioso fiscale di Real BRL 322 miliardi tra le più grandi aziende del Paese.

L'idea è che, poiché le regole sono più semplici, ci sarà meno possibilità di interpretazioni divergenti della legislazione. Con una norma più ampia e chiara, l'effetto tende ad essere molto positivo dal punto di vista della riduzione del contenzioso relativo alle imposte indirette”, afferma il segretario.

Lo studio del professore dell'Insper indica che dei 370 mila CNPJ attivi nel ​​Profit Reale, 751 sono iscritti alla Commissione di Valori Mobiliari (CVM). Di queste aziende, 374 dichiarano di avere processi fiscali di consumazione. Questi contenziosi ammontano a Real BRL 222 miliardi.

La “lotta” al contenzioso legato ai consumi è uno dei punti focali della riforma dell'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), la prima priorità del governo federale.

Nel caso delle imposte indirette, in questo caso PIS/Cofins e ICMS, uno dei principali punti di contenzioso è la definizione di ciò che dà credito d'imposta. E, infatti, nella riforma fiscale questo sarà estremamente chiaro, tutto ciò che viene utilizzato nell'attività produttiva darà credito”, spiega Appy.

Secondo Appy, anche la riforma dell'imposta sui redditi, che verrà dopo l'IVA, ha tra gli obiettivi "fare più chiarezza per voci con interpretazioni divergenti che generano contenzioso".

Basandosi anche su documenti di aziende attive della CVM, il ricercatore Insper ha riscontrato circa Real BRL 100 miliardi in contenziosi IRPJ. È da sottolineare che questi dati potrebbero essere sottostimati, poiché alcune aziende non pubblicano informazioni contabili in Brasile.

Il segretario spiega che la riforma ha anche un “effetto secondario” che genera investimenti, poiché porta maggiore certezza giuridica al contesto del Paese e riduce il cosiddetto “costo Brasile”.

Il contenzioso ha due effetti per le aziende, uno degli effetti è il costo del contenzioso, che è estremamente alto in Brasile, sia per le aziende che per lo stesso Fisco, per il governo. E il secondo effetto è che riducendo il contenzioso si aumenta la sicurezza degli investimenti, il che tende ad avere un effetto positivo sul livello degli investimenti”, dice.

 

Il Ministero intensifica le trattative

Bernard Appy ha anche affermato che il governo federale ha intensificato le trattative per la riforma dopo l'approvazione del quadro fiscale alla Camera dei Deputati. Secondo il segretario, il ministro delle Finanze, Fernando Haddad, è entrato “direttamente” nell'articolazione della questione.

Appy ha anche affermato di vedere “una prospettiva molto positiva per l'approvazione della riforma alla Camera dei Deputati entro la fine del semestre legislativo”. Ha inoltre sottolineato che le prossime settimane saranno vitali per rendere la riforma politicamente praticabile.

Credo che l'umore sia abbastanza positivo. Ovviamente c'è ancora molta trattativa. Le prossime settimane saranno molto importanti per definire i punti che saranno necessari per rendere politicamente percorribile l'approvazione della riforma, sia dal punto di vista di eventuali resistenze settoriali, sia dal punto di vista di eventuali resistenze federative", ha detto.

Fonte: https://tinyurl.com/9j4d4fnk

Acronimi: Insper - Istituto di Insegnamento e Ricerca; CNPJ - Numero Registro Imprese in Brasile; PIS - Programma di Integrazione Sociale; Cofins - Contributo al finanziamento della previdenza sociale; ICMS - Imposta sulla circolazione di merci e servizi; IRPJ - Imposta sul reddito delle aziende.

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Rep. Ceca - I prezzi dei terreni hanno continuato a crescere anche nel primo trimestre dell’anno

I prezzi dei terreni hanno continuato a crescere anche nel primo trimestre di quest’anno, mentre quelli delle case e degli appartamenti hanno registrato una flessione. Lo indica l’indice dei prezzi immobiliari HB Index, che viene preparato dalla ČSOB, socio Camic.

Nel settore dei terreni la domanda continua a superare fortemente l’offerta, nota l’indice. I prezzi rispetto al trimestre precedente sono quindi cresciuti quasi del 4%, mentre nel confronto anno su anno sono aumentati di un quinto.

Diversa invece la situazione degli appartamenti e delle case, che stanno vivendo una frenata della domanda. Nel caso degli appartamenti, i prezzi sono diminuiti rispetto al trimestre scorso del 2,5 percento mantenendo un lieve aumento tendenziale del 2,9 percento. I prezzi delle case sono diminuiti nel confronto tra i trimestri dello 0,1 percento mantenendo una buona crescita annua del 9%. In forte calo secondo l’indice è l’interesse per gli immobili di grande metratura e per le secondo case.

Fonte: https://tinyurl.com/5hbys5ds

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

L’economia ceca raggiungerà i livelli pre-pandemia a fine anno

A fine anno l’economia ceca raggiungerà i livelli pre-pandemia di Covid-19. Lo ha indicato nella sua previsione la Commissione Europea.

Bruxelles ha migliorato le stime di crescita della Repubblica Ceca. Quest’anno il Prodotto Interno Lordo dovrebbe crescere dello 0,2 percento e il prossimo anno del 2,6 percento. La crescita frenerà quest’anno soprattutto per via del calo dei consumi interni causato dalla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie.

Quest’anno l’inflazione dovrebbe rimanere quest’anno significativa sfiorando il 12 percento. Si tratta del secondo dato più alto in tutta l’Unione Europea. Il prossimo anno si prevede che i prezzi aumenteranno del 3,4 percento.

Fonte: https://tinyurl.com/38u6av73

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Rep. Ceca - La maggior parte delle imprese sono soddisfatte con il cambio della corona

La maggior parte delle imprese sono soddisfatte con l’attuale cambio della corona ceca nei confronti dell’euro. Lo indica un’indagine della ČSOB.

Nell’inchiesta tra circa 400 imprese il 51 percento delle aziende si è detto soddisfatto con l’attuale cambio. Circa un terzo delle imprese è soddisfatto “a metà”, mentre il 15 percento delle aziende ritiene insoddisfacente il cambio. “Oltre alla banca centrale il corso della corona è favorevole agli importatori, che vedono un calo dei costi per gli acquisti di input dall’estero” ha indicato il direttore per il corporate banking della ČSOB Pavel Prokop.

La corona ceca si è rafforzata in maniera significativa nei confronti dell’euro nell’ultimo anno scendendo sotto le 23,5 corone ceche per euro. Le imprese prevedono che verso la fine dell’anno il cambio supererà nuovamente la soglia di 24 corone ceche per euro.

Fonte: https://tinyurl.com/2p8u9k4d

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Il 3% dei dipendenti cechi percepisce più di 100.000 corone al mese

Poco più del 3% dei dipendenti cechi percepisce un reddito da lavoro lordo superiore a 100.000 corone ceche al mese. Lo indicano i dati pubblicati dall’Ufficio di Statistica Ceco relativi all’anno 2022.

A percepire un reddito da lavoro superiore a 100.000 corone ceche è quasi il 5% dei dipendenti maschi ma meno del 2% dei dipendenti femmine. Percepiscono un reddito medio superiore a 100.000 corone al mese solo gli alti dirigenti nel settore pubblico e privato. Queste categorie presentano anche lo share maggiore della componente non fissa legata al raggiungimento di risultati sul mercato di lavoro. Hanno chance molto basse di percepire un reddito mensile a sei cifre le persone senza almeno una laurea quinquennale.

Circa il 40% dei dipendenti cechi ha percepito lo scorso anno un reddito da lavoro compreso tra le 30.000 e le 50.000 corone al mese. Circa il 30% dei dipendenti ha invece percepito un reddito da lavoro inferiore a 30.000 corone ceche al mese. Lo stipendio medio era di 37.418 corone ceche. Ciò significa che metà dei dipendenti percepiva un reddito maggiore a questa cifra e l’altra metà aveva uno stipendio inferiore.

Fonte: https://tinyurl.com/ycx844r5

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Il governo ha approvato la più grande commessa militare nella storia della Repubblica Ceca

Il governo ha approvato questa settimana la più grande commessa militare nella storia della Repubblica Ceca. Il governo ha deciso l’acquisto di circa 250 mezzi cingolati per trasporto truppe per un valore di quasi 60 miliardi di corone.

Secondo il Ministro della Difesa Jana Černochová si tratta di una decisione chiave “per la modernizzazione dell’esercito e l’aumento della nostra capacità di difesa”. Il governo ha condotto la trattativa per l’acquisto dei mezzi corazzati direttamente con la Svezia dopo il fallimento di un bando di gara nel 2021.

A fornire i mezzi sarà la società svedese BAE con i suoi cingolati CV90. Per Praga un elemento chiave è la partecipazione dell’industria di difesa locale alla produzione dei nuovi mezzi, che dovrebbe essere garantita al 40% del valore del progetto. Secondo i media la società svedese avrebbe tuttavia difficoltà a trovare dei fornitori cechi adeguati a raggiungere la soglia prevista.

Fonte: https://tinyurl.com/f9wzts47

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Secondo il premier ceco l'Euro non è un tema per questa legislatura

L’entrata della Repubblica Ceca nell’eurozona non è un tema che riguarda questa legislatura. Lo ha detto il premier Petr Fiala in un’intervista all’Agenzia di Stampa Ceca (ČTK). Il governo continua a lavorare alla possibilità di tenere la contabilità nella moneta unica.

Data la situazione economica, l’entrata nell’eurozona non è un tema attuale che dobbiamo affrontare in questa legislatura” ha detto il premier. Secondo il Capo del governo ceco sarà possibile riaprire il dibattito sull’adesione alla moneta unica quando la Repubblica Ceca comincerà a soddisfare i criteri di Maastricht.

Il premier ha anche confermato l’impegno preso dal governo di permettere alle imprese di tenere la contabilità in euro. “Ma non è affatto semplice dal punto di vista legislativo e sotto altri aspetti” ha detto il capo del governo ceco. Secondo le dichiarazioni precedenti la possibilità potrebbe essere introdotta a partire dal 2025.

Fonte: https://tinyurl.com/bddk7uu8

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

I cechi sostengono il sistema di vuoto a rendere per tutti gli imballaggi

La stragrande maggioranza dei cechi sostiene il sistema di vuoto a rendere per tutti i tipi di imballaggi utilizzati per le bevande. Lo indica un’indagine dell’agenzia STEM per la società Ball.

Ben l’84% dei cechi sostiene l’introduzione del sistema per tutti i tipi di imballaggi. Tuttavia, circa un quarto dei consumatori dichiara che sceglierebbe la bevanda nel contenitore più economico, quindi quello probabilmente non gravato dall’acconto tipico per il vuoto a rendere. L’utilizzo quanto più ampio del sistema, quindi, eviterebbe la concorrenza tra i diversi tipi di imballaggi.

Attualmente il vuoto a rendere funziona in Repubblica Ceca per alcuni tipi di bottiglie in vetro. Dopo anni di richieste dei maggiori gruppi del settore beverage il Ministero dell’Ambiente sta preparando una legge che estenderebbe il sistema anche alle bottiglie in plastica e alle lattine.

Fonte: https://tinyurl.com/bdnkam82

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Economia Circolare in Europa: Italia e Germania a confronto

Vantaggi e misure europee

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti esistenti, al fine di ridurre i rifiuti e l’impiego di materie prime. Per stimolare lo sviluppo dell’economia circolare, la Commissione europea ha presentato il primo piano d'azione per l’economia circolare (Circular Economy Action Plan) già nel 2015. Il nuovo piano d’azione, presentato nel 2020, è stato poi incentrato sulla sostenibilità dei prodotti, sula riduzione dei rifiuti e sul 'diritto alla riparazione'. Negli ultimi anni sono state infine introdotte misure aggiuntive, tra cui nuove regole sugli imballaggi volte a migliorarne il design e incentivarne il riutilizzo e il riciclo.

 

Attuazione delle norme in Italia

L’adozione delle norme europee in Italia è normata dalla “Strategia nazionale per l’economia circolare”, documento programmatico introdotto nel 2021, che individua le azioni, gli obiettivi e le misure per la transizione verso un’economia circolare e per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica. Il documento definisce una roadmap di azioni e di target misurabili da qui al 2035. Secondo il Circular Economy Report a cura dell’osservatorio Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2022 il numero di imprese che hanno implementato la pratica dell’economia circolare è amentato al 57% (rispetto al 44% nel 2021). Tuttavia, il 65% delle aziende che non hanno ancora implementato queste pratiche, non ha mostrato interesse nell’adottarle in futuro. La principale barriera all'adozione di pratiche manageriali per l’economia circolare sarebbe l’incertezza governativa. L’Italia è tuttavia uno dei Paesi europei più performanti con nell’attività di riciclo. Nel 2021 l’Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: percentuale in leggera crescita rispetto al record del 73% nel 2020 e un risultato che supera il 65% di riciclo totale chiesto dall’Europa ai suoi Stati membri entro il 2025.

 

Attuazione delle norme in Germania

In Germania, Il Governo federale sta sviluppando una Strategia nazionale per l'economia circolare (NKWS). L'NCWS è una strategia quadro in cui il governo federale definisce gli obiettivi, i principi fondamentali e le misure che supportano tutte le strategie relative alla politica delle materie prime. Obiettivi chiave della NKWS sono la protezione dell'ambiente e del clima, la riduzione dell'inquinamento e la tutela della biodiversità.

Anche la Germania ha un buon livello di riciclo (circa il 63% nel 2022), ma punta a raggiungere obiettivi più elevati nei prossimi anni. Secondo la NABU (Unione tedesca per la conservazione della natura e della biodiversità), tuttavia, la Germania consuma ogni anno circa 1,3 miliardi di tonnellate di materie prime per un consumo pro capite di 16 tonnellate all'anno. Per ora, inoltre, l’economia tedesca è ancora prevalentemente lineare, con un tasso di utilizzo circolare dei materiali (CMU) solo del 12%. Tuttavia, se tutti i rifiuti prodotti ogni anno in Germania fossero completamente riciclati, la CMU potrebbe passare dal 12 al 22%. Oltre al riciclaggio, dunque, il Paese sta sviluppando anche altre misure e prevedendo investimenti in settori come quello energetico, al fine di ottimizzare l’impiego di materie prime.

 

Fonte: https://tinyurl.com/2cv33pam

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Martedì 27 Giugno 2023
Lunedì 29 Maggio 2023

Le esportazioni automobilistiche del Regno Unito sono aumentate nuovamente ad aprile

La produzione automobilistica britannica è cresciuta nuovamente il mese scorso, registrando aumenti per il terzo mese consecutivo sia nella produzione di automobili sia nelle vendite internazionali - secondo i nuovi dati della Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT).

I dati mensili dello SMMT hanno mostrato che le esportazioni sono aumentate del 14,7% rispetto ad aprile dello scorso anno, portando il numero totale di vendite internazionali a 54.820 unità. La produzione di auto è cresciuta del 9,9%, salendo a 66.527 unità realizzate, 5.973 in più rispetto ad aprile 2022. Più di otto auto su 10 sono state vendute all'estero, rendendo le esportazioni un fattore chiave.

JustAuto ha attribuito parte dell'aumento della produzione all'allentamento delle pressioni sulla catena di approvvigionamento, in particolare per quanto riguarda i semiconduttori. L'UE è rimasta il più grande mercato per il settore, seguita da Stati Uniti, Cina e Australia. Oltre la metà (58,4%) delle esportazioni è stata verso l'UE, con un aumento del 12,2% rispetto allo stesso mese del 2022. Le esportazioni verso la Cina sono diminuite del 3,6%, rendendolo l'unico mercato che ha visto una riduzione delle vendite internazionali.

Le auto elettriche e ibride hanno registrato una crescita significativa, con le vendite combinate in aumento del 56,2% - oltre un terzo della produzione totale. L'SMMT ha affermato che quest'anno sono stati prodotti 113.315 veicoli elettrici.

Mike Hawks, CEO di SMMT, ha dichiarato: “La produzione automobilistica nel Regno Unito sta ricominciando a funzionare, una buona notizia per il settore. Queste cifre mostrano come le esportazioni, in particolare verso l'Europa, continuino a essere il fondamento del settore automobilistico britannico. È importante salvaguardare la competitività delle relazioni commerciali tra UK e UE".

L'SMMT ha attirato poi l'attenzione sui requisiti delle norme di origine, contenuti nell'accordo commerciale e di cooperazione (TCA) tra Regno Unito e UE, che dovrebbero essere applicate dal prossimo anno in poi. Almeno il 40% del valore di qualsiasi auto elettrica dovrà provenire dall'UE o dal Regno Unito per evitare l'obbligo di pagare i dazi all'importazione, con questo numero che aumenterà al 45% dal 1° gennaio 2024. Dal 1° gennaio 2027 in poi, questo dovrebbe aumentare al 55%, con un requisito aggiuntivo riguardante la batteria dei veicoli ibridi.

Attualmente fino al 70% dei componenti delle batterie dei veicoli elettrici può provenire da paesi al di fuori del Regno Unito o dell'UE prima dell'applicazione delle tariffe: le case automobilistiche stanno chiedendo una rinegoziazione del TCA.

Fonte: https://tinyurl.com/46e7ksr9

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Lunedì 29 Maggio 2023