Martedì 28 Ottobre 2025
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I prezzi del carburante alle stazioni di servizio in Polonia hanno raggiunto il livello superiore da oltre due mesi. La benzina a 95 ottani costa in media 6,42 złoty/l, ed è più cara di 0.06 złoty rispetto alle ultime settimane.
Il diesel, che attualmente costa 6,63 złoty/l, è diventato più caro di 0,08 złoty. Solo il GPL (Gas, petrolio e liquefatti) ha registrato una leggera diminuzione dei prezzi: per un litro di GPL si pagano 0,01 złoty in meno rispetto all’ultimo periodo, cioè 2,92 złoty.
Secondo gli esperti, la situazione sul mercato di carburanti è legata direttamente ai crescenti prezzi del petrolio. Al momento il prezzo più basso della benzina si registra nel voivodato della Grande Polonia, con una media pari a 6,30 złoty/l, mentre i prezzi del diesel e del GPL sono inferiori nel voivodato di Łódź, rispettivamente a 6,54 e a 2,82 złoty/l. I prezzi superiori, invece, si osservano nella Podlachia, Masovia e Bassa Slesia.
Fonte: http://tinyurl.com/ufkjdhnx
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
L’Istituto Łukasiewicz ha introdotto la prima tecnologia in Polonia per la depurazione del biogas in biometano. Il progetto, realizzato in collaborazione con l'azienda Envirogas e la Czysty Region, prevedrà la costruzione della prima centrale a biometano in Polonia.
L'impianto utilizzerà speciali sorbenti sviluppati dalla Łukasiewicz, rappresentando una svolta nel campo delle innovazioni polacche. Il biometano prodotto dall'impianto soddisferà gli standard qualitativi, evitando l'emissione di metano non biologico nell'atmosfera. Il progetto ha un enorme potenziale nel ridurre le emissioni di sostanze nocive e sostiene gli obiettivi legati allo sviluppo ecosostenibile.
Il direttore del Centro di ricerca e sviluppo dell’Istituto Łukasiewicz, l’ingegner Bartosz Moszowski, ha sottolineato il significativo contributo della scienza polacca allo sviluppo di nuove soluzioni ecologiche, mentre il direttore dell’Istituto, Janusz Igras, considera questo un momento storico per il settore ecologico in Polonia e dimostra l'efficacia della fiducia nei confronti dei dipendenti.
Fonte: http://tinyurl.com/372zpauu
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il servizio online introdotto recentemente dall’ufficio delle entrate, e-Urząd Skarbowy, porterà a una rivoluzione nell'accesso alle informazioni fiscali per i contribuenti, grazie alla quale sarà possibile reperire da un unico punto i dati completi e aggiornati della propria cronologia fiscale, eventuali arretrati, procedimenti esecutivi e altre informazioni.
Il resoconto verrà generato in tempo reale, garantendo la tempestività dei dati, e la loro disponibilità online offrirà agli utenti un risparmio del proprio tempo.
Per usufruire di questa funzione sarà sufficiente accedere al sito dell’ufficio delle entrate. e-Urząd Skarbowy garantirà, inoltre, una maggiore versatilità agli imprenditori e una maggiore efficienza nell'esercizio delle loro attività commerciali.
Fonte: http://tinyurl.com/2s44u7kd
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
In suo comunicato dopo la riunione del Consiglio dei ministri, il Presidente della Repubblica Polacca Andrzej Duda ha sottolineato che il principale argomento della discussione sono stati gli investimenti in Polonia, in specie le trasformazioni energetiche, la costruzione di centrali nucleari, il programma nucleare, lo sviluppo del Porto di comunicazione centrale (CPK), la modernizzazione dell'esercito e lo sviluppo dei porti marittimi.
Duda ha sottolineato come questi investimenti siano di fondamentale importanza per lo sviluppo del Paese soprattutto per le future generazioni, sottolineando l'importanza dell'energia nucleare e delle fonti energetiche rinnovabili.
Duda si è detto soddisfatto dello svolgimento della riunione e ha sottolineato che anche il primo ministro Donald Tusk ha mostrato soddisfazione, e che, se necessario, convocherà a breve un’altra riunione del Consiglio dei ministri per discutere dei progressi nella realizzazione di tali investimenti.
Fonte: http://tinyurl.com/2mdy23kv
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Proseguono le proteste degli agricoltori polacchi, con oltre 250 blocchi stradali in tutto il Paese.
Nei giorni scorsi è stata indetta un’altra protesta, prevista per il 20 febbraio, che è stata definita una “marcia sulla capitale”. Secondo notizie non ufficiali, anche i centri di vendita al dettaglio (Biedronka, Lidl, Auchan, Carrefour) saranno oggetto di blocchi.
“Bastano pochi giorni e la merce non arriverà più ai negozi” ha dichiarato un agricoltore al portale Witualna Polska. Gli agricoltori hanno due richieste principali: il ritiro del Green Deal dell’UE e la reintroduzione delle tariffe sui prodotti agricoli provenienti dall'Ucraina.
Fonte: http://tinyurl.com/mr322brz
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
L’azienda PGE - Energia Odnawialna, filiale del Gruppo PGE, ha firmato una serie di contratti per la costruzione di 14 nuove centrali fotovoltaiche con una potenza totale di 180 MW, che saranno completate entro il 2026. Le nuove centrali faranno parte dei piani della PGE per aumentare la capacità della produzione da fonti energetiche rinnovabili.
“La firma dei contratti per la costruzione delle nuove centrali fotovoltaiche rappresenta un passo importante verso il raggiungimento dei nostri piani di sviluppo della capacità di produzione da fonti energetiche rinnovabili” ha dichiarato Marcin Karlikowski, presidente del Consiglio di amministrazione della PGE - Energia Odnawialna.
Il Gruppo PGE prevede l’avvio di centrali a energia solare con una potenza totale di circa 3.000 MW entro il 2030. Al momento la filiale PGE - Energia Odnawialna gestisce diverse centrali eoliche, idroelettriche e fotovoltaiche, con una potenza complessiva di circa 2.530 MW.
Fonte: http://tinyurl.com/3xerca58
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Alla presenza del Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida, del Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Germania, Eliomaria Narducci, e rappresentanti di ITALCAM e dell'Agenzia ITA è stato firmato un accordo tra l'Ambasciata d'Italia a Berlino e Tafel Deutschland.
Cosa prevede l'accordo?
L'Ambasciata d'Italia, col supporto delle Camere di Commercio italiane in Germania e dell'Agenzia ITA, durante le principali fiere nel settore food tedesche, promuoverà la consegna dei prodotti invenduti al banco alimentare locale gestito da Tafel Deutschland.
L'accordo, oltre a essere un importante traguardo nel campo della sostenibilità e alla sicurezza alimentare, risulta essere un passo avanti nelle relazioni bilaterali tra i Paesi.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Le fiere rendono l’economia viva” ha dichiarato Philipp Harting, presidente dell’Unione Fieristica Tedesca AUMA. Il 2024 si preannuncia un anno importante per il settore fieristico tedesco: secondo quanto emerso da un recente studio condotto da AUMA, nell’anno corrente verranno organizzati oltre 330 eventi fieristici, tra cui 180 iniziative principali di rilevanza internazionale.
Inoltre, il 40% delle aziende pianifica di aumentare il budget destinato alla partecipazione a fiere, sottolineando il valore strategico che queste hanno nella loro attività. I settori coinvolti sono dei più vari: dal food&beverage, al turismo, dal tessile all’automotive. Nel 2023 il comparto fieristico tedesco ha raggiunto la quota di 180.000 espositori e oltre 11 milioni di visitatori.
Fonte: AUMA
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il primato danese
Le vendite globali di alimenti e bevande biologiche hanno raggiunto i 220 miliardi di dollari nel 2022. Il segmento degli alimenti biologici ha dominato il mercato, con una quota di circa il 59% nel 2022. Il consumo di generi alimentari bio ha guadagnato popolarità nei Paesi industrializzati come il Nord America e l'Europa, diffondendosi anche nei Paesi in via di sviluppo come Cina e India. In questo quadro, i danesi si posizionano al primo posto ormai da molto tempo; infatti, la Danimarca vanta una lunga tradizione nel settore biologico, che risale a tempi antichi, precedendo la popolarità di tali prodotti nel resto d'Europa. Già nel 1987, il governo danese è stato il primo al mondo a introdurre normative per la produzione di alimenti biologici.
La Danimarca si distingue come il paese con la maggiore propensione al consumo di prodotti biologici al mondo. Con la più alta quota di prodotti biologici sul mercato e un sistema biologico altamente sviluppato, tre danesi su quattro acquistano alimenti biologici ogni settimana. Questo successo è in parte dovuto al marchio "Ø-label", unico e certificato dal governo, che presenta criteri più rigorosi dell'etichetta ecologica europea.
Una grande opportunità commerciale
Imprenditori ed export manager abituati ad internazionalizzare ed esportare prodotti biologici sanno che il mercato danese e i suoi consumatori offrono un contesto ideale per espandere il proprio business.
La domanda dei consumatori di un'ampia gamma di prodotti biologici ha fatto sì che le importazioni danesi di prodotti biologici superassero le esportazioni. Storicamente, infatti, si tratta di un mercato orientato all’import, in particolare di prodotti quali cereali, verdura, frutta, tè, caffè, vino e prodotti alimentari per bestiame e agricoltura. Import ed export si concentrano in particolar modo verso i paesi europei, tra cui l’Italia. L’Italia è il quinto partner per volume di prodotti alimentari importati. La figura illustra l’andamento delle importazioni delle categorie di prodotti menzionati precedentemente dall’Italia.

Ciò che contraddistingue maggiormente i consumatori danesi è il valore che attribuiscono al prodotto biologico. Infatti, il prezzo passa in secondo piano e si prediligono fattori come la freschezza del prodotto, salubrità, qualità e sostenibilità, oltre ad una particolare attenzione alle condizioni di benessere degli animali negli allevamenti. Tutti fattori che contribuiscono alla fidelizzazione del cliente. Infine, nell’attuale clima di crescente tensione nel settore agroalimentare europeo, la Danimarca si distingue per l'impegno del governo nel garantire un costante aumento di sussidi sia per gli agricoltori che per il settore gastronomico e alimentare, con particolare attenzione ai produttori biologici.
Dati sui principali canali di vendita e conclusioni
In sintesi, la Danimarca si conferma come leader nel settore dei prodotti biologici grazie alla sua lunga tradizione, all'innovazione e al forte impegno governativo. La sua reputazione di qualità e sostenibilità apre nuove opportunità commerciali su scala internazionale.

Fonti: http://tinyurl.com/3ramc9uk
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
In Germania il tema della questione climatica ha acquisito negli ultimi anni crescente rilevanza in tutti i settori non da ultimo quello economico: la Bundes-Klimaschutzgesetz (in italiano: legge federale sul clima), una legge promulgata nel 2021 che si propone l'obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO² nel Paese entro il 2030, prevede (tra i vari paragrafi) obiettivi di riduzione delle emissioni di CO² anche per le aziende produttrici. Queste pagano una tassa su emissione di calore, catena del valore e trasporto merci correlato. Il governo, dunque, vuole che le aziende diano particolare importanza alla sostenibilità e che vengano presentate misure finalizzate a ridurre l'inquinamento.
I consumatori sono sempre più interessati all'impatto ambientale dei prodotti e servizi che acquistano e per le aziende il calcolo del Carbon Footprint (CO² – Fußabdruck) sta diventando fondamentale. Con il seguente termine si fa riferimento alla quantità di CO² e altri gas a effetto serra rilasciati durante la produzione o erogazione di servizi che causano il riscaldamento globale.
Per determinare l'impatto sull’ambiente di un'impresa si considerano azienda e prodotto. Il Corporate Carbon Footprint (CCF), bilancia le emissioni di gas a effetto serra dell'azienda e le altre emissioni causate lungo la catena del valore. Si tratta quindi di emissioni legate ad esempio dal consumo di energia o da emissioni a monte e a valle della catena produttiva, come quelle derivanti da viaggi di lavoro o dalla pianificazione di eventi. Il Product Carbon Footprint (PCF), invece, è la quantità di emissioni di gas serra generata direttamente e indirettamente da un prodotto. Il PCF si riferisce sempre a un prodotto definito e a un'unità funzionale associata, come ad esempio le emissioni di gas serra necessarie per produrre 1 kg di formaggio.
Numerose aziende tedesche, anche tramite l'utilizzo di software, stanno introducendo questa misura per calcolare l'impatto ambientale. Acquisire questa strategia potrebbe essere un punto di partenza, non solo per favorire la sostenibilità delle aziende, ma anche per garantire maggiore trasparenza per i clienti.
Il calcolo del PFC e la dichiarazione dello stesso relativamente ad un singolo prodotto o alla produzione industriale non è ancora un obbligo di legge, ma sta diventando sempre più un aspetto rilevante agli occhi di consumatori, investitori e per la green policy aziendale.
Fonti: http://tinyurl.com/2p99rnn6; http://tinyurl.com/42pfp6e7; http://tinyurl.com/y3mdkxy8
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Tedesca)