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Lunedì 15 Gennaio 2024

Relazioni Turchia - Paesi del Golfo. L’edizione del 2023 del “Gulf Cooperation Council” (GCC)

Le relazioni economiche tra Turchia e i Paesi che si affacciano sul Golfo Persico stanno vivendo una fase particolarmente positiva grazie all’azione diplomatica condotta da Ankara negli ultimi due anni, intensificata dalla squadra economica del nuovo Esecutivo che dal suo insediamento del maggio scorso si è ripetutamente recato in visita negli EAU, in Qatar e in Arabia Saudita.

Il volume degli scambi bilaterali tra Turchia e i Paesi della GCC - Gulf Cooperation Council (di cui fanno parte Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e EAU) è aumentato di 11 volte negli ultimi venti anni passando dai 2,1 miliardi di dollari nel 2002 a 22,7 miliardi nel 2022” - ha commentato il Ministro del Commercio Ömer Bolat intervento ai lavori del Forum economico GCC-Turchia che si è tenuto a Istanbul dall’11 al 13 novembre. Bolat ha poi aggiunto che esportazioni turche sono incrementate nello stesso arco di tempo da poco più di un miliardo di dollari a USD 9,5 mld del 2022 a fronte dei 13,3 miliardi di import dai Paesi del GCC.

Considerando il flusso dell’interscambio con tutti i Paesi arabi, nel 2022, le esportazioni della Turchia sono ammontate a USD 46 mld a fronte di importazioni pari a USD 36 mld; la quota dei paesi arabi sull’export turco è stata di circa il 18% mentre quella dei Paesi arabi sull’import turco si è attestata al 10%. Bolat ha anche condiviso le cifre del commercio della Turchia con i 57 paesi dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC): “nel 2002, le esportazioni totali della Turchia verso i 57 paesi dell’OIC ammontavano a soli 4,7 miliardi di dollari; nel 2022 questa cifra ha raggiunto i 65 miliardi di dollari”.

Al Forum hanno partecipato numerose aziende che operano nei settori chiavi nei rapporti che la Turchia intrattiene con i Paesi GCC, dall’agricoltura all’energia passando per l’agroalimentare, i trasporti & logistica, ma anche turismo e finanza.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Lunedì 15 Gennaio 2024
Venerdì 5 Gennaio 2024

L’interscambio tra Italia e Turchia: i dati di ICE-Agenzia sui primi nove mesi del 2023

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, tra gennaio e settembre 2023, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 20,4 mld, ha registrato un incremento dello 2% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 5,4% (USD 10,9 mld), mentre le importazioni sono diminuite dell’1,7% (USD 9,2 mld). La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per L’Italia pari a USD 1,7 mld.

Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il sesto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania, Svizzera e USA) e il terzo cliente (dopo Germania e Stati Uniti). Le esportazioni italiane costituiscono il 4% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.

In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 37,1 mld) e seguita da Parigi (USD 16,2 mld) e Madrid (USD 14,4 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.

Nei primi nove mesi del 2023, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+86%), di “strumenti ottici, fotografici e per cinematografia” (+44,4%), “metalli e pietre preziose” (+22,5%) e “macchinari di precisione e apparecchiature elettriche ed elettroniche (+20,5%). In calo, invece, l’export di “combustibili e oli minerari” (-78,4%) e “ferro e acciaio e derivati” (-24,1%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export rimane rappresentata dai “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in crescita del 18,7% rispetto all’analogo periodo del 2022, con un valore superiore a USD 2,5 mld.

La dinamica dell’export turco mostra invece un calo negli acquisti italiani di “ferro e acciaio e derivati” (-56,7%) e “di materie plastiche” e “rame”, a fronte di una crescita nel settore “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+29,6%); “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di oltre USD 2 mld. Nel periodo in osservazione la domanda italiana di cereali dalla Turchia è aumentata in maniera esponenziale rispetto ad un anno fa.

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Francia e Germania verso la Turchia sono cresciute rispettivamente del 22% e del 21,2%; l’export britannico hanno registrato un aumento del 7,4%.

L’interscambio della Turchia con il resto del mondo nel periodo in osservazione segnala gli incrementi delle esportazioni turche verso la Svizzera (+53,6%), Russia (+45,2%) e EAU (+41,9%) mentre sul lato delle importazioni i volumi dagli EAU segnano un +156,7% e quelli dalla Svizzera un +100,2%.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia e della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

Ultima modifica: Martedì 9 Gennaio 2024
Venerdì 5 Gennaio 2024

Il commercio estero della Turchia nell’ultimo rapporto Turkstat-Ministero del Commercio

Secondo i dati diffusi il 29 novembre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di ottobre le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 22,87 mld (20,62 se si scorporano energia e oro) e USD 29,39 mld (22,13 se si scorporano energia e oro).

In rapporto allo stesso mese del 2022, si è registrato un aumento, per le prime, del 7,4% (0,7% se si scorporano energia e oro) e, per le seconde, del 6,9% (0,6% se si scorporano energia e oro).

Nei primi dieci mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 209,9 mld (+0,2% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e ottobre del 2022), a fronte di importazioni per USD 303,8 mld (+1,1%). Tra gennaio e ottobre di quest’anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 93,9 mld, in aumento del 3,2% se comparato ai primi dieci mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso ottobre, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,7 mld), Iraq (USD 1,3 mld), Stati Uniti (USD 1,2 mld), UAE (USD 1,115 mld) e Italia (1,110 mld).

Nei primi dieci mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 17,6 mld), USA (USD 12,2 mld), Italia (USD 10,269 mld), Iraq (USD 10,253 mld), e Regno Unito (USD 10,178 mld).

Relativamente alle importazioni, nell’ottobre 2023, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 3,7 mld), Russia (USD 3,2 mld), Germania (USD 2,6 mld), Italia (USD 1,3 mld), e Stati Uniti (USD 1,2 mld).

Nel periodo intercorso tra gennaio e ottobre di quest’anno, invece, essi sono stati Cina (USD 38,1 mld), Russia (USD 37,9 mld), Germania (USD 23,7 mld), Svizzera (USD 17,7 mld) e Stati Uniti (USD 13,8 mld).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia e della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

Ultima modifica: Martedì 9 Gennaio 2024
Venerdì 22 Dicembre 2023

Le esportazioni brasiliane superano per il secondo anno la soglia dei 300 miliardi di dollari

Per il secondo anno consecutivo, le esportazioni brasiliane hanno superato la soglia dei 300 miliardi di dollari, ha annunciato il Ministero dello Sviluppo, dell'Industria, del Commercio e dei Servizi (MDIC). Fino alla terza settimana di novembre, le vendite all'estero ammontavano a 300,014 miliardi di dollari e le importazioni a 213,502 miliardi di dollari. Di conseguenza, la bilancia commerciale accumula un saldo positivo di 86,512 miliardi di dollari nell’anno.

Il risultato è stato raggiunto dopo che la bilancia commerciale ha registrato un surplus di 1,963 miliardi di dollari nella terza settimana di novembre. Proprio la scorsa settimana, il paese ha esportato 6,055 miliardi di dollari e importato 4,092 miliardi di dollari.

Con il risultato della scorsa settimana, il saldo accumula un risultato positivo di 6,003 miliardi di dollari a novembre. L’indicatore sta per superare il surplus record del mese, pari a 6,2 miliardi di dollari, registrato nel novembre dello scorso anno. Nel mese le esportazioni ammontano a 17,226 miliardi di dollari; e importazioni, 11,222 miliardi di dollari.

Il record della bilancia commerciale è stato raggiunto nel 2022, quando le esportazioni hanno superato le importazioni di 61,525 miliardi di dollari. Il secondo miglior risultato si è verificato nel 2021, quando il surplus commerciale è stato di 61,407 miliardi di dollari.

 

Stime

Nonostante la recente svalutazione delle materie prime, il governo prevede un saldo positivo record di 93 miliardi di dollari per il 2023, contro una precedente proiezione di 84,7 miliardi di dollari, fatta a luglio.

Secondo le stime, presentate a ottobre, le esportazioni rimarranno stabili nel 2023, aumentando solo dello 0,02% e chiudendo l’anno a 334,2 miliardi di dollari. Le proiezioni vengono aggiornate ogni tre mesi. Le importazioni diminuiranno dell’11,5% e chiuderanno l’anno a 241,1 miliardi di dollari.

Le previsioni sono molto più ottimistiche di quelle del mercato finanziario. Il bollettino Focus, un sondaggio tra gli analisti di mercato pubblicato ogni settimana dalla Banca Centrale, prevede quest'anno un surplus di 77 miliardi di dollari.

Fonte: http://tinyurl.com/yurv2y3p

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Venerdì 22 Dicembre 2023
Venerdì 15 Dicembre 2023

Il commercio estero tra Italia e la Repubblica Ceca ha sfiorato i 12 miliardi di euro

Il commercio estero tra l’Italia e la Repubblica Ceca ha sfiorato nei primi tre trimestri di quest’anno i 12 miliardi di euro. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.

L’interscambio tra i due paesi ha mantenuto nei primi tre trimestri dell’anno una leggera crescita complessiva del 3% con un giro d’affari complessivo di 11,95 miliardi di euro. Le esportazioni ceche in Italia hanno mantenuto un buon tasso di crescita del 7% superando i sei miliardi di euro. Le esportazioni italiane in Repubblica Ceca hanno invece avuto una leggera flessione dell’1%. A pesare sono soprattutto i dati del terzo trimestre con cali in entrambe le direzioni.

Il commercio estero con l’Italia quindi in parte riflette l’andamento complessivo dell’economia ceca, che a causa dell’indebolimento della domanda interna vede un calo delle importazioni. Eccellenti invece i risultati per le esportazioni italiane di macchinari e apparecchiature, che crescono a doppia cifra. 

Fonte: https://www.czso.cz/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 15 Dicembre 2023
Venerdì 15 Dicembre 2023

ASEAN: si apre una nuova finestra di opportunità per il commercio estero brasiliano

Le esportazioni del Brasile verso Singapore, Malesia, Tailandia, Indonesia e Vietnam, che fanno parte dell'Associazione dei Paesi del Sud-Est Asiatico (ASEAN), sono superiori alle vendite totali verso Giappone, Germania, Regno Unito, Francia e Italia, cinque dei paesi membri del potente G7.

In aumento, il commercio con il Sud-Est asiatico, che nel 2002 ammontava a 2,9 miliardi di dollari, è cresciuto fino a raggiungere i 34 miliardi di dollari in 20 anni. Un altro fatto rilevante: gli scambi commerciali con l’ASEAN rappresentano attualmente quasi un quarto del surplus di 73 miliardi di dollari accumulato nella bilancia commerciale brasiliana da gennaio a settembre di quest’anno.

Questi numeri robusti e crescenti rivelano l’importanza degli scambi commerciali con i paesi dell’ASEAN e illustrano la rilevanza strategica della regione per il commercio estero brasiliano.

Secondo i dati diffusi dal Segretariato per il Commercio Estero (Secex), del Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi (MDIC), nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni brasiliane verso l’ASEAN sono state pari a 18,321 miliardi di dollari (in aumento del +1,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Una crescita piccola rispetto all’incremento del +23,7% registrato durante tutto il 2022, ma comunque capace di consolidare il blocco delle nazioni asiatiche nel ristretto gruppo dei maggiori partner commerciali del Brasile nel mondo.

A loro volta, le importazioni brasiliane sono diminuite del -5,1% a 7,022 miliardi di dollari, dopo essere cresciute del +4,4% lo scorso anno. Con questi numeri, il commercio bilaterale accumulerà nel 2023 un flusso commerciale (export+import) pari a 25.343 miliardi di dollari, con un leggero calo del -0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In nove mesi, la bilancia commerciale con il blocco dei paesi asiatici ha già fornito al Brasile un surplus di 11,299 miliardi di dollari, indicando che il saldo alla fine di quest’anno potrebbe raggiungere e addirittura superare la cifra di 13,947 miliardi di dollari registrata nel 2022.

 

Esportazione di merci e importazione di manufatti

I dati del Secex/MDIC mostrano una forte concentrazione dell’agenda brasiliana sulle materie prime agricole e minerarie. Con vendite pari a 3,9 miliardi di dollari da gennaio a ottobre, il petrolio guida le esportazioni nella regione e rappresenta il 21% del volume spedito verso i paesi dell’ASEAN. Altri punti salienti all'ordine del giorno sono la farina di soia (3,4 miliardi di dollari e una quota del 19%); minerali di ferro (1,67 miliardi di dollari e una quota del 9,5% sulle vendite); e soia (935 milioni di dollari, corrispondenti al 5,8% delle esportazioni).

Sul versante asiatico, le esportazioni riguardano quasi esclusivamente prodotti industrializzati, a più alto valore aggiunto, come le apparecchiature per le telecomunicazioni, in testa alla classifica con un totale di 803 milioni di dollari (l’11% del totale spedito). Seguono valvole e tubi termoionici, con 774 milioni di dollari (l’11% del totale); pneumatici in gomma, con un export totale di 353 milioni di dollari (il 5,0% del totale); altri prodotti dell'industria manifatturiera (335 milioni di dollari e una quota del 4,8% nelle vendite al Brasile); e grassi e oli vegetali (290 milioni di dollari, corrispondenti al 4,1% del totale).

 

Esportazione e importazione per Paese

Nei primi nove mesi di quest'anno, Singapore è stato il principale mercato per i prodotti brasiliani nei paesi del sud-est asiatico, con esportazioni per un valore di 6,2 miliardi di dollari (il 34% delle vendite brasiliane totali), seguito dalla Tailandia (2,8 milioni di dollari); Malesia (2,7 miliardi di dollari); Vietnam (2,7 miliardi di dollari); Indonesia (2,6 miliardi di dollari); e Filippine ($ 1,13 miliardi).

Il leader delle esportazioni verso il Brasile è il Vietnam, con un fatturato totale di 2,2 miliardi di dollari (il 35% del totale). Notevoli anche la Tailandia (1,5 miliardi di dollari); Indonesia (1,140 miliardi di dollari); Malesia ($ 1,091 miliardi); Singapore (724 milioni di dollari); e Filippine ($ 227 milioni).

Fonte: http://tinyurl.com/5enmtpzh

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Venerdì 15 Dicembre 2023
Mercoledì 13 Dicembre 2023

Il commercio estero della Turchia nei primi nove mesi del 2023

Secondo i dati diffusi il 31 ottobre da TURKSTAT, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di settembre le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 22,5 mld (20,26 se si scorporano energia e oro) e USD 27,5 mld (20,3 se si scorporano energia e oro). In rapporto allo stesso mese del 2022, si è registrato un decremento, per le prime, dello 0,5% (del 2,3% se si scorporano energia e oro) e, per le seconde, del 14,6% (1,5% se si scorporano energia e oro). Il disavanzo commerciale, pari a USD 5,12 mld nel settembre 2023, è sceso del 47,8% rispetto al medesimo periodo del 2022.

Nei primi nove mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 187,2 mld (-0,5% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e settembre del 2022), a fronte di importazioni per USD 274,4 mld (+1,2%). Tra gennaio e settembre di quest’anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 87,3 mld, in aumento del 4,9% se comparato ai primi nove mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso settembre, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,7 mld), Stati Uniti (USD 1,2 mld), Iraq (USD 1,1 mld), Italia (USD 1,09 mld) e Regno Unito (USD 1,06 mld). Nei primi nove mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 15,9 mld), USA (USD 11,7 mld), Italia (USD 9,2 mld), Regno Unito (USD 9,08 mld) e Iraq (USD 8,9 mld).

Relativamente alle importazioni, nel settembre 2023, i primi Paesi di provenienza sono stati Cina (USD 3,7 mld), Russia (USD 3,1 mld), Germania (USD 2,4 mld), USA (USD 1,3 mld) e UAE (USD 1,2 mld). Nel periodo intercorso tra gennaio e settembre di quest’anno, invece, essi sono stati Russia (USD 34,7 mld), Cina (USD 34,4 mld), Germania (USD 21,2 mld), Svizzera (USD 16,5 mld) e USA (USD 11,8 mld).

Nel commentare l’andamento del commercio estero turco, il Ministro del Commercio Bolat, ha affermato che l’export turco ha mostrato una forte resilienza durante tutto l’anno, malgrado la recessione globale e i devastanti sismi che hanno colpito il sud-est del paese all’inizio del 2023. Bolat ha poi aggiunto che le esportazioni nei primi nove mesi dell’anno hanno quasi eguagliato quelle del 2022. Il deficit elevato, ha poi concluso il Ministro, è derivato principalmente dalle importazioni di oro e di autovetture, dal dollaro forte e dalla contrazione del commercio in Europa che rappresenta un mercato importante di sbocco delle merci turche.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Mercoledì 13 Dicembre 2023
Data evento

Ven, 4 Ottobre, 2024 - 04:01

Iscrizioni non ancora aperte.
Live su: ClassCnbc (Sky 507), milanofinanza.it, italiaoggi.it. Diretta LinkedIn su MilanoFinanza
4 Ottobre 2024 -

La seconda edizione dell’evento “Premio Export Capital. Ecco il Made in Italy che vince”, organizzato da Class Editori e Capital, si svolgerà giovedì 14 e venerdì 15 dicembre.

Sarà un convegno di alto profilo che vuole celebrare il ruolo strategico delle aziende nei mercati internazionali, veri pilastri dell'economia nazionale, e approfondire quindi le tematiche legate alle esportazioni con il contributo di rappresentanti di istituzioni e associazioni, diplomatici, economisti, imprenditori, testimoni del valore che l’export ha nel PIL italiano.

Il Presidente di Assocamerestero, Mario Pozza, sarà tra i relatori del panel Come valorizzare il Made in Italy e come le aziende italiane devono affrontare le nuove sfide”, che si svolgerà giovedì 14 dicembre alle ore 16:00.

È possibile seguire l’evento live su ClassCnbc (Sky 507), milanofinanza.ititaliaoggi.it. Diretta LinkedIn su MilanoFinanza.

Per maggiori informazioni e iscrizioni: https://classagora.it/eventi/premio-export-capital-2023

Venerdì 1 Dicembre 2023

L’interscambio tra Italia e Turchia: i dati sui primi sette mesi del 2023

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, tra gennaio e luglio 2023, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a USD 15,9 mld, ha registrato un incremento dello 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono diminuite del 3,2% (USD 7,3 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 9,1% (USD 8,7 mld). La bilancia commerciale mostra un saldo positivo in favore della Turchia pari a USD 1,4 mld.

Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il sesto fornitore (dopo Russia, Cina, Germania, Svizzera e USA) e il terzo cliente (dopo Germania e Stati Uniti).

Le esportazioni italiane costituiscono il 4% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 5,1% delle importazioni complessive italiane.

In ambito UE, l’Italia si colloca alla seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 28,7 mld) e seguita da Parigi (USD 13 mld) e Madrid (USD 11,4 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.

Nei primi sette mesi del 2023, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+88,5%), di “metalli e pietre preziose” (+61,8%) e “strumenti ottici, fotografici e per cinematografia” (+46,3%). In calo, invece, l’export di “combustibili e oli minerari” (-78,8%) e “ferro e acciaio e derivati” (-25,1%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export rimane rappresentata dai “macchinari e apparecchiature meccaniche”, in crescita del 24,2% rispetto all’analogo periodo del 2022, con un valore di quasi USD 2,15 mld.

La dinamica dell’export turco mostra invece un calo negli acquisti italiani di “ferro e acciaio e derivati” (-58,5%) e “di materie plastiche” e “rame”, a fronte di una crescita nel settore “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” (+27,6); “autoveicoli, trattori e parti di ricambio” si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di oltre USD 1,67 mld. Nel periodo in osservazione la domanda italiana di cereali dalla Turchia è aumentata in maniera esponenziale rispetto ad un anno fa.

Nel confronto con i principali partner commerciali europei, nel periodo di riferimento, le esportazioni di Francia e verso la Turchia sono cresciute rispettivamente del 27,2% e del 21,2%; l’export britannico hanno registrato un aumento del 3,5%.

Complessivamente, l’interscambio della Turchia con il resto del mondo ha quasi raggiunto la cifra di USD 360 mld (+2,7%), con USD 216,6 mld di importazioni (+5%) e USD 143,3 mld di esportazioni (-0,7%), riportando così un disavanzo commerciale di USD 73,5 mld, in crescita rispetto a quello dei primi sette mesi del 2022 (USD 62,3 mld).

Si segnalano, infine, gli incrementi delle esportazioni turche verso la Russia (+82%) e delle importazioni da Svizzera (+224,1% trainato dall’oro) ed EAU (+120,1%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 1 Dicembre 2023
Giovedì 30 Novembre 2023

Il commercio estero della Turchia

Secondo i dati diffusi a fine settembre scorso da TURKSTAT, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nel mese di agosto le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 21,6 mld (19,7 se si scorporano energia e oro) e USD 30,3 mld (21,6 se si scorporano energia e oro). In rapporto allo stesso mese del 2022, si è registrato un aumento, per le prime, dell’1,6% (0,7% se si scorporano energia e oro) e, per le seconde, del 6,9% (0,9% se si scorporano energia e oro). Il disavanzo commerciale, pari a USD 8,7 mld nell’agosto 2023, è sceso del 23,1% rispetto al medesimo periodo del 2022.

Nei primi otto mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 164,8 mld (-0,4% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e agosto del 2022), a fronte di importazioni per USD 248 mld (-3,4%). Tra gennaio e agosto di quest’anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 82,3 mld, in aumento dell’11,9% se comparato ai primi otto mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso agosto, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,8 mld), Stati Uniti (USD 1,3 mld), Iraq (USD 1,09 mld), Regno Unito (USD 1,06 mld) e Italia (0,8 mld). Nei primi otto mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 14,2 mld), USA (USD 9.8 mld), Italia (USD 8,9 mld), Regno Unito (USD 8,2 mld) e Iraq (USD 7,7 mld).

Relativamente alle importazioni, nell’agosto 2023, i primi Paesi di provenienza sono stati Cina (USD 3,8 mld), Russia (USD 3,4 mld), Germania (USD 2,5 mld), EAU (USD 2 mld) e Svizzera (USD 1,5 mld). Nel periodo intercorso tra gennaio e agosto di quest’anno, invece, essi sono stati Russia (USD 31,7 mld), Cina (USD 30,7 mld), Germania (USD 18,8 mld), Svizzera (USD 15,7 mld) e USA (USD 10,6 mld).

Nei primi otto mesi del 2023, invece, le esportazioni sono equivalse a USD 164,8 mld (-0,4% rispetto al periodo intercorso tra gennaio e agosto del 2022), a fronte di importazioni per USD 248 mld (-3,4%). Tra gennaio e agosto di quest’anno, è stato riportato un deficit complessivo di USD 82,3 mld, in aumento dell’11,9% se comparato ai primi otto mesi del 2022.

A livello geografico, lo scorso agosto, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati Germania (USD 1,8 mld), Stati Uniti (USD 1,3 mld), Iraq (USD 1,09 mld), Regno Unito (USD 1,06 mld) e Italia (0,8 mld). Nei primi otto mesi del 2023, invece, essi sono stati Germania (USD 14,2 mld), USA (USD 9.8 mld), Italia (USD 8,9 mld), Regno Unito (USD 8,2 mld) e Iraq (USD 7,7 mld).

Relativamente alle importazioni, nell’agosto 2023, i primi Paesi di provenienza sono stati Cina (USD 3,8 mld), Russia (USD 3,4 mld), Germania (USD 2,5 mld), EAU (USD 2 mld) e Svizzera (USD 1,5 mld). Nel periodo intercorso tra gennaio e agosto di quest’anno, invece, essi sono stati Russia (USD 31,7 mld), Cina (USD 30,7 mld), Germania (USD 18,8 mld), Svizzera (USD 15,7 mld) e USA (USD 10,6 mld).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Giovedì 30 Novembre 2023