Moda

Giovedì 1 Febbraio 2024

Copenaghen Fashion Week: si punta sulla sostenibilità

Storia della CPHFW

La Settimana della Moda di Copenaghen affonda le sue radici negli anni '60, precisamente nel 1964 con il nome di Danish Fashion Week. Allora si trattava esclusivamente di una fiera di moda femminile che si teneva annualmente come “preparazione” per una fiera più grande che si teneva ad Herning Messecenter, uno dei principali punti di raccolta per l'industria della moda danese dopo la Seconda Guerra Mondiale. Durante il boom industriale anche il settore dell’abbigliamento conobbe un forte impulso e la capitale danese divenne il fulcro della moda dei paesi nordici.

La fiera ha subito diverse ridenominazioni nel corso degli anni: da Danish Fashion Week a Scandinavian Fashion Week (per promuovere l'esportazione ed aprirsi agli espositori stranieri). Successivamente cambiò in Future Fashion Scandinavia, negli anni '90 diventò Copenaghen International Fashion Fair, fino a divenire l’attuale Copenaghen Fashion week (CPHFW).

La prima CPHFW di rilevanza paragonabile alla New York, Milano, Londra e Paris Fashion Week, si è tenuta nel 2006, frutto della fusione delle precedenti fiere danesi dell'industria fashion.

Oggi, la Copenaghen Fashion Week è il più grande evento di moda del Nord Europa, attira ogni anno i migliori importatori, stilisti e la stampa di livello internazionale. Durante le due settimane della moda, Una estiva ed una invernale, ogni anno, dal 2008, si svolge anche il Copenaghen Fashion Festival, un evento inaugurato con lo scopo di rendere questo evento più aperto e accessibile a tutti.

 

CPHFW mette il pianeta al primo posto

Negli ultimi anni, la CPHFW ha iniziato a sviluppare nuovi piani d’azione per essere sempre più sostenibile: il primo “Piano d’Azione 2020-2022”, che aveva come obiettivi la riduzione degli impatti negativi sull’ambiente, la creazione di nuovi modelli di business più sostenibili e l’accelerazione dei cambiamenti nel settore, è diventato la base per formulare il nuovo “Piano d’Azione 2023-2025”. Quest’ultimo mira a educare, ridurre e accelerare la transizione verso una moda più sostenibile.  

«La sostenibilità è il principio fondamentale della nostra vision all’interno della Copenaghen Fashion Week: una rappresentazione lungimirante del talento nordico per la nostra comunità globale» afferma Cecilie Thorsmark, CEO della CPHFW, che con quest’anno non ha organizzato solo un evento di moda, ma ha voluto portarlo ad essere un esempio di chiara sostenibilità per i marchi e i partner che lavorano all’interno e all’esterno dell’evento.

Le aziende che partecipano alla settimana, quindi, devono necessariamente rispettare 18 criteri che ruotano intorno a 6 aree principali, tra cui la scelta dei materiali, l’inclusione di genere ed il rispetto degli standard sulle condizioni di lavoro. Tutti i marchi partecipanti sono infatti stati esaminati da un comitato esterno per la sostenibilità che ha avuto la responsabilità di ammetterli o meno nella scaletta ufficiale dello show.

 

Conclusioni

La settimana della moda ha una ricaduta positiva sulla città di Copenaghen in termini di turismo ed economia. I business locali, durante questo periodo, possono godere di un significativo incremento di fatturato, soprattutto in settori come ospitalità, ristorazione, trasporti e shopping. Non si tratta solamente di un evento di moda, ma di un vero e proprio boost all’economia della capitale danese.   

Inoltre, i designer che hanno deciso di presentare le loro collezioni, si sono dovuti presto adattare agli standard imposti dal nuovo piano d’azione. Con queste scelte, la CPHFW promuove un nuovo modo di “fare la moda”, più adatto ai tempi che corrono. Infatti, il mercato della moda danese, ormai da almeno un decennio, getta le basi per un futuro dell’industria più consapevole nell’uso delle risorse e sempre più proiettato verso i principi dell’economia circolare.

Limitare l’evento a partner che prendono scelte consapevoli ed impegnati nel rispetto degli standard di sostenibilità stabiliti è un ottimo esempio per le altre grandi città note al mondo per la settimana della moda.

Fonti: http://tinyurl.com/265dbu9m; http://tinyurl.com/4tehf8pv; http://tinyurl.com/ph9sr2em  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Giovedì 1 Febbraio 2024
Mercoledì 24 Gennaio 2024

Moda e marchi di lusso - opportunità commerciali in Australia

Si stima che il fatturato delle vendite di lusso dovrebbe crescere a un tasso annuo del 5,4 % nei prossimi cinque anni, a partire dal 2027, raggiungendo un totale superiore a 5 miliardi di dollari. Questo significa un notevole incremento del numero di borse di alta moda, gioielli e abbigliamento di lusso. 

Brunello Cucinelli e Missoni apriranno i loro primi negozi in Australia presso il MLC Centre a Sydney, segnando un importante passo per entrambi i marchi.  Il gruppo Graaf, gestito da Gennaro Autore, è la holding dei marchi Missoni e Brunello Cucinelli, che si uniranno a Valentino Sydney, primo store ufficiale del marchio nell'Asia del Sud-Est, al 25 Martin Place, all'angolo tra Castlereagh e King Streets, Graaf ha piani per portarne altri nel paese. Anche Valentino, progetto da 170 milioni di dollari, ha aperto a novembre 2022 e il negozio di 617 metri quadrati in una posizione strategica che segna un importante passo avanti nella strategia di espansione fisica e di rete del marchio. 

La scelta della posizione è stata fondamentale per questa apertura. Si tratta del primo passo in un piano più ampio che prevede l'apertura di nuovi negozi a Melbourne nel 2024 e nei principali aeroporti australiani. Entrambi i marchi italiani hanno già presenza online sul mercato australiano e ora si uniscono a una prestigiosa schiera di marchi di moda internazionali.  

La Graaf Group cerca destinazioni in tutto il mondo per i suoi negozi, evitando luoghi con un traffico pedonale eccessivo, in linea con la filosofia dei marchi di lusso, che puntano a offrire ai clienti un'atmosfera rilassata in cui possono godersi l’esperienza di fare shopping senza fretta. La scelta della posizione dei negozi è stata fatta con attenzione, preferendo un'area dove le persone possano prendersi il loro tempo, piuttosto che una strada ad alta velocità come George Street. 

Secondo Autore, l'obiettivo principale è creare una forte presenza fisica, anche se i marchi continueranno a offrire vendite online. La Graaf Group è attiva in diversi settori, tra cui l'immobiliare, con una preferenza per edifici storici di valore culturale, come la sede centrale di Napoli in una villa del XVII secolo. 

Questo inizio rappresenta l'attrattiva crescente dell'Australia per i marchi di lusso internazionali e l'impegno della Graaf Group nel fornire agli australiani un accesso esclusivo a un mondo di eleganza e stile di vita tutta italiana. 

L'apertura di questi negozi rappresenta un'opportunità per gli appassionati di moda di sperimentare i prodotti italiani di nicchia e l'atmosfera unica offerti da Brunello Cucinelli e Missoni nella capitale della moda australiana, Sydney. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia)

Ultima modifica: Mercoledì 24 Gennaio 2024
Venerdì 12 Gennaio 2024

Calzature, pelletteria, abbigliamento e accessori in Ontario

Si riporta qui in allegato un'analisi delle normative di importazione, certificazioni ed etichettatura prodotti, barriere doganali/tariffarie (Accordo CETA) in Ontario. 

Il Canada si caratterizza come regime commerciale liberale, che consente l’importazione di merci con un approccio collaborativo, dimostrato anche dall’adesione all’ accordo dell’OMC (Organizzazione mondiale del commercio), che previene l’imposizione di barriere non tariffarie. 

Le uniche barriere tariffarie riguardano dazi antidumping e dazi compensativi, che vanno a compensare eventuali incentivi forniti dai governi dei paesi esportatori. L’Italia rientra nella rete MFN (Most Favoured Nation Tariff), cioè tra i Paesi sviluppati che godono di tariffe agevolate, ed anche nella rete CEUT (Canada-European Union Tariff), che fornisce tariffe di importazione ancora più agevolate grazie all’accordo CETA.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))

Ultima modifica: Venerdì 12 Gennaio 2024
Mercoledì 20 Dicembre 2023

Canada - Il settore della moda e del tessile

L'industria canadese dell'abbigliamento si presenta come un mercato vivace e competitivo.

Nonostante ostacoli che il settore ha dovuto affrontare a causa della pandemia, però, i dati e le tendenze recenti suggeriscono una graduale ripresa, accompagnata da una crescente attenzione alla sostenibilità. I dati riportati mostrano le tendenze di mercato, la richiesta per i prodotti di abbigliamento di seconda mano che è cresciuta significativamente negli ultimi anni e il segmento dell’eCommerce della moda in Canada che si stima possa raggiungere i 33,1 miliardi di dollari entro il 2025.

In allegato un approfondimento sul tema.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))

Ultima modifica: Mercoledì 20 Dicembre 2023
Mercoledì 20 Dicembre 2023

Brasile - Le aziende del Rio Grande do Sul concludono accordi per 3,9 milioni di R$ alla più grande fiera di calzature del mondo

Le sette aziende calzaturiere del Rio Grande do Sul che hanno partecipato allo stand collettivo dello Stato alla 96esima edizione di Micam Milano, a Milano, in Italia, hanno chiuso affari per circa 3,9 milioni di R$ (circa 0,73 milioni di euro) con undici paesi. Di questo totale, 975.000 R$ provenivano da vendite effettuate sul posto e 3 milioni di R$ da ordini in arretrato, ovvero con richieste anticipate di prodotti. Micam Milano è la più grande fiera del settore al mondo e si è svolta dal 17 al 20 settembre.

L'indagine è stata chiusa dal Segretariato per lo Sviluppo Economico (Sedec) il 16 ottobre u.s. Francia, Libano, Giappone, Italia, Spagna, Portogallo, Nigeria, Giappone, Grecia, Corea e Guatemala hanno commerciato con i produttori di calzature del Rio Grande do Sul durante la fiera, che ha riunito 1.200 industrie da tutto il mondo.

Il gruppo era presente allo stand collettivo del Rio Grande do Sul, reso possibile dal Governo Statale, tramite Sedec, nell'ambito del programma di Sostegno alla Partecipazione delle Imprese dello Stato del Rio Grande do Sul alle Fiere Internazionali. Oltre alle aziende selezionate per esporre nello spazio collettivo del governo, a Micam Milano erano presenti altre 30 aziende del settore pelle-calzature. Sono state accompagnate dal direttore del Dipartimento di Promozione Commerciale, Investimenti e Affari Internazionali (DPCI), Evaldo da Silva Júnior, che ha rappresentato il segretariato e ha condotto un programma di incontri con imprenditori, banche e fondi di investimento stranieri.

Durante Micam Milano, la delegazione del Rio Grande do Sul ha seguito gli ultimi sviluppi del settore e ha visitato anche la 102esima edizione di Lineapelle Milano, importante evento di componentistica per calzature. Quest’anno la fiera ha presentato le tendenze per l’intera filiera della moda, del lusso e del design, riunendo più di 1.300 espositori e più di 20.000 visitatori.

 

Punti rilevanti nel settore in Rio Grande do Sul

Silva Júnior ha coordinato le visite tecniche. Per il direttore la partecipazione di Rio Grande do Sul a Micam Milano dimostra la forza del settore. “Il Rio Grande do Sul è un polo molto importante della pelletteria e delle calzature. Abbiamo esperienza nella produzione, concentrata per circa il 60% nel settore della componentistica e per l'80% nel settore delle macchine per calzature. Inoltre, lo Stato si distingue nel campo del design e dell’innovazione nel settore”, sottolinea Silva Júnior.

 

Agenda e visite tecniche

Nell'agenda italiana della delegazione erano previste anche visite tecniche. Il gruppo si è recato all'Accademia Di Costumi E Moda, istituzione educativa di riferimento nel campo della moda e del design, dove hanno imparato come funziona lo spazio. Sempre in ambito formazione, ha visitato Arsutoria, una scuola che offre corsi di creazione e arte al servizio dell'intera filiera calzaturiera e che dispone di un laboratorio tecnologico moderno per il settore.

La delegazione era presente anche presso l'Associazione produttori vino Franciacorta, che conta 202 soci, di cui 102 aziende vinicole a denominazione d'origine, cioè del paese d'origine. Durante la visita al sito, la delegazione ha parlato di questioni di mercato, compreso l'accordo sul Mercato Comune del Sud (Mercosur) – formato da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay – con l'Unione Europea, che può facilitare le esportazioni dello Stato verso l'Europa.

Sempre a Milano la delegazione ha incontrato i rappresentanti della compagnia aerea italiana ITA Airways. Durante l'incontro è stato presentato il potenziale economico e turistico di RS e l'importanza che la compagnia stabilisca un volo diretto dall'Italia a Porto Alegre. Il gruppo ha inoltre visitato la Camera di Commercio Italo-Brasiliana e il Consolato Generale del Brasile a Milano.

 

RS è il più grande esportatore del Brasile

Secondo un sondaggio condotto lo scorso anno dall’Associazione Brasiliana dell’Industria Calzaturiera (Abicalçados), nel triennio 2020-2022, il Rio Grande do Sul (RS) si è distinto come il secondo produttore di paia di scarpe del Paese, con una partecipazione media del 21,7 % della produzione nazionale. Solo nel 2022 nello Stato sono state prodotte 192,1 milioni di paia.

L'indagine indica anche il RS come il più grande esportatore in Brasile. L'anno scorso sono state spedite all'estero 42,8 milioni di paia, con un fatturato di 616,4 milioni di dollari. Nelle esportazioni, lo Stato ha contribuito per il 47% al valore totale esportato e per il 30% al numero di paia. La quota delle calzature nel prodotto interno lordo (PIL) dell'industria del Rio Grande do Sul è del 6%.

Attualmente, lo Stato ospita il 34,5% di tutte le aziende calzaturiere del Brasile, con 1.500 produttori registrati. Il settore dà lavoro a 87mila addetti, pari al 29,1% del totale nazionale.

Fonte: http://tinyurl.com/2ncwbtnd

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 20 Dicembre 2023
Lunedì 18 Dicembre 2023

Outland Denim cerca l'espansione internazionale dopo l'acquisizione di Nobody Denim

Outland Denim, gruppo di abbigliamento sostenibile che produce capi in denim fondata oltre dieci anni fa da James Bartle nel 1999, ha avviato una campagna di crowdfunding per promuovere una nuova fase di crescita globale per il marchio, a seguito della recente acquisizione di Nobody Denim.

La società sta attualmente invitando gli investitori a manifestare interesse sulla piattaforma Birchal, una piattaforma di crowdfunding azionario australiano, un sito Web attraverso il quale marchi e aziende di consumo hanno raccolto con successo 2,1 milioni di dollari in due round tra il 2020 e il 2021.

Outland Denim è impegnata a creare moda sostenibile e a fornire opportunità di lavoro alle donne vulnerabili allo sfruttamento nel sud-est asiatico. L'azienda gestisce uno stabilimento produttivo in Cambogia che impiega donne locali. I precedenti aumenti di capitale sono stati utilizzati per snellire i processi produttivi, incorporare tecnologie specializzate e migliorare i sistemi back-end della struttura. L'acquisizione di Nobody Denim offre un'opportunità unica per Outland Denim di ampliare i propri orizzonti e fondare una nuova "casa di denim e moda sostenibile di proprietà australiana".

L'acquisizione di Nobody Denim da parte di Outland Denim rappresenta un'opportunità redditizia per quest'ultimo di espandere la propria portata e fondare una nuova "casa di denim e moda sostenibile di proprietà australiana". L’acquisizione ha aggiunto più di 60.000 clienti e un fatturato di 5,6 milioni di dollari, sulla base dei dati dell’anno fiscale 23, al gruppo ampliato Outland Denim. Tuttavia, è interessante notare che finora Outland Denim non ha divulgato alcun dato sulle entrate. Precedenti aumenti di capitale hanno consentito all'azienda di aumentare i propri servizi di produzione per conto terzi di oltre il 400%.

La società ha indicato che Huskland è sul punto di realizzare il suo primo impianto per affrontare il problema critico delle 200.000 tonnellate di prodotti tessili che finiscono ogni anno nelle discariche australiane. Inoltre, Outland Denim si è recentemente avventurata nel mercato statunitense, dopo essersi assicurata i suoi primi due importanti rivenditori nella regione.

Fonti: https://tinyurl.com/mv688zdb; https://tinyurl.com/e9vbcn5d; https://tinyurl.com/n443v8nn   

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland))

Ultima modifica: Lunedì 18 Dicembre 2023
Martedì 5 Settembre 2023

Eventi dedicati al settore fashion e accessori in Texas – opportunità per le aziende italiane

18-22 ottobre 2023 Dallas Fashion week

Organizzata dalla società the Bureau Fashion Week, produttore leader di fashion week, che organizza eventi di moda in diverse città, tra cui New York, Los Angeles, Dallas e Miami. The Bureau Fashion Week offre un palcoscenico dinamico a stilisti affermati, talenti emergenti e leader del settore.

La Dallas Fashion Week™ è uno degli eventi più importanti del Paese e rappresenta un'opportunità entusiasmante per gli appassionati di moda e i professionisti del settore. L'evento si svolge nell'arco di tre giorni e comprende diverse sfilate, spazi per i venditori, tavole rotonde, dimostrazioni di prodotti ed eventi lifestyle.

Uno dei punti salienti della Dallas Fashion Week™ è rappresentato dalle molteplici passerelle che presenteranno gli ultimi modelli di moda di stilisti emergenti e affermati.

Gli spazi dedicati ai venditori della Dallas Fashion Week™ offrono ai professionisti del settore della moda una piattaforma per presentare i loro prodotti e servizi. Dagli stilisti ai proprietari di boutique, dai parrucchieri ai truccatori, gli spazi dei venditori offrono ai partecipanti un'opportunità unica di entrare in contatto con la comunità della moda.

Oltre alle sfilate e agli spazi dedicati ai venditori, la Dallas Fashion Week™ prevede anche dibattiti e dimostrazioni di prodotti.

Per info: https://thesocietyfashionweek.com/fashion-week-dates/dallas-fashion-week-october/

24-27 ottobre 2022 Dallas apparel & accessory market

Si tratta di un evento che si ripete ogni 5 anni e che ospita migliaia di linee di abbigliamento femminile all'ingrosso, accessori moda, calzature, prodotti di bellezza e benessere emergenti e affermati in decine di categorie.

Per info: https://dallasmarketcenter.com/markets/

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)

 

Ultima modifica: Martedì 5 Settembre 2023
Mercoledì 12 Luglio 2023

Con una partecipazione record, Expo Riva Schuh genera USD 32,5 milioni per i brasiliani

Il secondo semestre sul mercato internazionale è iniziato con buoni risultati e interessanti prospettive per l'industria calzaturiera brasiliana. L'edizione primavera-estate di Expo Riva Schuh, a Riva del Garda, Italia, si è conclusa con la vendita di 959,1 mila paia, che ha generato oltre USD 11,4 milioni per i 69 marchi presenti alla fiera, che si è svolta dal 17 al 20 giugno. Sommando le attese di business che si erano messe in fila in fiera, il numero sale a 2,5 milioni di paia e a USD 32,5 milioni. La partecipazione del Brasile è stata promossa da Brazilian Footwear, un programma di sostegno alle esportazioni di calzature gestito dall'Associazione Brasiliana delle Industrie Calzaturiere (Abicalçados) in collaborazione con l'Agenzia Brasiliana per la Promozione del Commercio e degli Investimenti (ApexBrasil).

In questa edizione il Brasile ha registrato una partecipazione record alla fiera italiana che apre il calendario delle fiere del secondo semestre all'estero. L'analista Relationship di Abicalçados, Aline Maldaner, sottolinea che 45 aziende brasiliane hanno presentato le loro nuove collezioni durante i quattro giorni della fiera. “Questa è stata la più grande partecipazione del Brazilian Footwear. Abbiamo portato 69 brand e abbiamo avuto la presenza dello stand collettivo della città di Três Coroas (Stato di Rio Grande do Sul-RS), il Três Coroas Shoes. Così, tutta la diversità di prodotti, poli e segmenti dell'industria calzaturiera brasiliana è stata rappresentata nell'azione che ha ricevuto buyer da molti Paesi, principalmente dal continente europeo”, sottolinea Aline.

 

Sostenibilità
Il primo giorno di fiera, Brazilian Footwear ha promosso uno speciale incontro con buyer internazionali, oltre alla stampa, per far conoscere l'Origine Sostenibile e tutto il lavoro svolto che fa del Brasile un punto di riferimento quando il tema è la sostenibilità. L'iniziativa si è svolta presso lo stand istituzionale del Programma, dove erano esposti i casi di nove aziende certificate presenti in fiera. “L'Origine Sostenibile è l'unica certificazione ESG e di sostenibilità per la filiera calzaturiera al mondo. Seguendo indicatori internazionali, attesta la sostenibilità in cinque dimensioni nelle aziende. È un differenziale che il Brasile offre al mercato, aziende allineate e interessate alla sostenibilità e che attira l'attenzione. All'incontro, possiamo ancora una volta vederlo”, afferma Aline, sottolineando che questa iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il promotore della fiera.

Certificata al più alto livello dell’Origine Sostenibile, il Diamante, Piccadilly (della città di Igrejinha/RS) è stata una delle aziende calzaturiere che ha presentato il suo caso e torna in Brasile con buoni affari. L'export manager dell'azienda, Bruna Kremer, afferma che tutti i clienti programmati hanno visitato lo stand e sono anche riusciti a esplorare e aprire nuovi mercati. “La qualità dei buyer è stata molto interessante, anche se in questa edizione abbiamo avvertito un minor flusso di visitatori. La fiera ha soddisfatto le nostre aspettative e nei quattro giorni abbiamo preso contatto con circa 30 paesi”, afferma. Nelle edizioni estive, l'azienda calzaturiera organizza normalmente una cena di relazione con i clienti, che incide anche sui risultati della manifestazione. “È un momento di scambio di esperienze, si sentono parte del business”, commenta, sottolineando che l'azienda è già confermata per l'edizione di gennaio.

 

Esordi
Una delle aziende che ha partecipato per la prima volta a Expo Riva Schuh in questa edizione è stata Opananken Antitstress (Franca/SP). Per l'export manager dell’azienda calzaturiera, Leandro Moscardini, l'esordio è stato positivo. “Siamo tornati soddisfatti dei risultati, le visite che abbiamo ricevuto sono state importanti ed abbiamo anche chiuso ordini in loco con mercati con cui non avevamo ancora lavorato, come Canada e Giordania”. L'idea dell'azienda è quella di tornare per l'edizione invernale della fiera e continuare a lavorare con i contatti presi. “Adesso abbiamo il post-fiera con contatti interessanti e campioni da confermare”, puntualizza.

 

Quinta delegazione più numerosa

In questa edizione, il Brasile è stato tra le cinque maggiori delegazioni alla fiera, che contava 1.300 espositori provenienti da 42 Paesi. Il manager generale di Expo Riva Schuh, Gianpaola Pedretti, classifica questa edizione con le parole comunità ed esperienza. “Abbiamo avuto il ritorno di Paesi che fino a quel momento non erano tornati in fiera, che ha comportato un aumento del 30% rispetto all'edizione di giugno 2022. Così è tornato il networking tra tutti gli agenti e la presenza a un evento che ha riunito le calzature community è una grande esperienza”, sottolinea Gianpaola. “Il 50% della fiera è composto da aziende che lavorano con private label e il 50% con i propri marchi. E l'industria calzaturiera brasiliana, oltre ad essere uno dei maggiori produttori al mondo, mette a disposizione del mercato questi due formati di business".
 

Assistenza e affari

Ed è proprio l'opportunità di presentare i prodotti di aziende di tutte le dimensioni a questa comunità che viene sottolineata dal dirigente del Sindacato dell'Industria Calzaturiera della città di Três Coroas (SICTC), Juliano Mapelli, che coordina la partecipazione del collettivo Três Coroas Shoes. “Tutte le aziende hanno partecipato, ma la cosa più importante è che hanno avuto l'opportunità di presentarsi in questo mercato, che è uno dei principali eventi del settore nel mondo”, sottolinea Mapelli.

Lo stand collettivo era composto da nove aziende, sette delle quali avevano già partecipato alla fiera e due hanno debuttato in questa edizione. “Stiamo cercando le fiere principali per il progetto di internazionalizzazione di Três Coroas Shoes e più riusciamo ad agire in modo integrato, meglio è per l'industria calzaturiera brasiliana. Pertanto, il supporto di Abicalçados e Brazilian Footwear è molto importante per noi, per unire le forze e ottimizzare investimenti e benefici per le aziende”, conclude Mapelli.

All'evento hanno partecipato, con il supporto di Brazilian Footwear, i brand ADG Export, Awana, Lamara London, GVD International, Usaflex, Carrano, Andacco, Vizzano, Beira Rio, Moleca, Modare Ultraconforto, Molekinha, Molekinho, Actvitta, BR Sport, Madeira Brasil, Werner, Pegada, Capelli Rossi, Jorge Bischoff, Loucos & Santos, Democrata, Piccadilly, Anatomic Shoes, Moema, Archetti, Cartago, Grendha, Copacabana, Azaleia, Grendene Kids, Zaxy, Kidy, Suzana Santos, Renata Mello, Azillê, Pampili, Ramarim, Comfortflex, Levecomfort, Leveterapia, Adrun, Cecconello, Alex Senne, Boaonda, Bibi, Itapuã, New Face, Diversão, Street, Sollu, Ala, Zatz, Klin, Andine, Cia Perfeita, Eléia, Ipadma, Killana, Lightgel, Stéphanie Classic, Valentina, Variettá, Cristófoli, Tabita, Divalesi, Opananken Antitensor, Villione e Sapatoterapia.

 

Informazioni sul Brazilian Footwear:

Brazilian Footwear è un programma di incentivi all'esportazione sviluppato da Abicalçados in collaborazione con ApexBrasil. Questo programma mira ad aumentare la presenza dell'industria brasiliana e dei suoi marchi nel mercato internazionale attraverso azioni di sviluppo, commerciali e di promozione dell'immagine.

www.brazilianfootwear.com.br | www.abicalcados.com.br/brazilianfootwear.

 

Informazioni sull’ApexBrasil:

L'Agenzia Brasiliana per la Promozione del Commercio e degli Investimenti (ApexBrasil) opera per promuovere prodotti e servizi brasiliani all'estero e attrarre investimenti stranieri in settori strategici dell'economia brasiliana. Per raggiungere i suoi obiettivi, ApexBrasil svolge azioni di promozione commerciale diversificate volte a promuovere le esportazioni e valorizzare i prodotti e servizi brasiliani all'estero, come missioni prospettiche e commerciali, tavole rotonde di affari, supporto per la partecipazione di aziende brasiliane alle principali fiere internazionali, visite di acquirenti stranieri e opinion maker per conoscere la struttura produttiva brasiliana, tra le altre piattaforme di business che mirano anche a rafforzare il marchio Brasile. L'Agenzia opera anche in coordinamento con attori pubblici e privati ​​per attrarre investimenti esteri diretti (IDE) in Brasile con un focus sui settori strategici per lo sviluppo della competitività delle imprese brasiliane e del Paese.

 

Fonte: https://tinyurl.com/3vd8kbbb

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

 

 

Ultima modifica: Mercoledì 12 Luglio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Il Belgio: un nuovo polo della moda mondiale

Secondo uno studio condotto dalla VUB (Vrije Universiteit Brussel), il settore della moda è il più grande datore di lavoro nelle industrie culturali e creative belghe, tanto che da solo rappresenta il 33,6% dell'occupazione.

Le Fiandre rappresentano il 62% e il 52% delle aziende attive rispettivamente nell'industria dell'abbigliamento e in quella del cuoio e delle calzature. Inoltre, nelle Fiandre, le vendite del settore moda sono cresciute di 6,4 miliardi di euro tra il 2009 e il 2021, diventando il secondo settore più dinamico dopo il design.

Fedustria, la Federazione belga dell'industria tessile, del legno e del mobile, è però preoccupata per le conseguenze della guerra in Ucraina sul settore dal momento che il conflitto ha provocato un'esplosione dei prezzi dell'energia, accompagnata da interruzioni nelle linee di approvvigionamento delle materie prime. Dal lato della domanda, i consumatori sono stati costretti a risparmiare a causa della perdita di potere d'acquisto provocata dall'esplosione delle bollette energetiche.

Quasi tre quarti del fatturato provengono dalle esportazioni. Tuttavia, tre quarti della domanda interna del Belgio per i settori del tessile, dell'abbigliamento e del cuoio sono comunque coperti dalle importazioni. L’Italia si colloca al settimo posto fra i paesi fornitori, con una quota di mercato pari al 4% e con un ammontare di 471 milioni di euro, nonostante nel 2021 abbia registrato un importante calo rispetto al 2020, pari a -14,4%.

Il mercato dell’abbigliamento in Belgio può essere definito strutturalmente un mercato maturo. La spesa annuale per l'abbigliamento e le calzature in Belgio è di 8,9 miliardi di euro, pari al 5% della spesa totale del mercato belga.

Come ha sottolineato Isolde Delanghe, direttore di Fashion Unie, «La moda belga ha un'incredibile offerta in tutti i segmenti e per tutti i tipi di consumatori. Dopo la pandemia vediamo che i consumatori si allontanano dall'acquisto di fast fashion e preferiscono spendere il budget a loro disposizione per abiti di qualità».

I belgi hanno infatti iniziato ad acquistare in modo più consapevole e a spendere il budget per l'abbigliamento in modo qualitativo. Se in passato il cliente comprava più capi presso un negozio di abbigliamento, ora ne acquista solo uno, prestando un interesse maggiore per i pezzi più costosi.

Nonostante l'assenza di grandi magazzini, il Belgio ha un'alta densità di punti vendita di moda (negozi multimarca, negozi di design e pop-up store) sparsi in tutto il Paese, con un'alta densità di negozi per numero di abitanti, anche nelle piccole città. Questa fitta rete di negozi multimarca in tutto il Paese è un vantaggio per le piccole aziende che possono entrare nel mercato con collezioni limitate.

L'alta densità di punti vendita al dettaglio ha rallentato la crescita dello shopping online, con i consumatori che rimangono legati ai negozi o adottano un modello ibrido di ordine online e ricezione in negozio.

Il consumo online sta comunque aumentando, offrendo opportunità di crescita per i marchi locali e di nicchia. La crisi pandemica e la chiusura dei negozi nella primavera del 2020 hanno accelerato l'espansione dell'e-commerce nel Paese. L'e-commerce è quindi una leva di esportazione favorevole per le aziende italiane, perché nonostante lo sviluppo dei negozi online belgi, il mercato non è ancora sotto pressione e lascia spazio a nuovi operatori.

Fonte: https://bit.ly/3kdncxw

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Mercoledì 23 Novembre 2022

Italian Fashion Show: Le ultime tendenze della moda italiana a Caracas

Il 20 ottobre la Cámara de Comercio Venezolano-Italiana (CAVENIT) ha organizzato l'evento "Italian Fashion Show", presso la boutique "Casablanca", per promuovere prestigiosi marchi italiani in Venezuela.

Gli spazi dell'iconica boutique (specializzata nella vendita di firme italiane) sono diventati la passerella ideale per 32 noti modelli venezuelani per sfoggiare le creazioni di Roberto Cavalli, Puci, Dolce Gabbana, Prada, Versace, Moncler, Dsquared2, Valentino, Giorgio Armani ed Etro.

Alla sfilata ha partecipato lo shopper italiano, Claudio Volontieri, tornato in Venezuela con uno stock di capi trendy delle ultime collezioni presentate nelle scorse settimane della moda in Europa e incaricato di mostrare la collezione autunno inverno 2022 di "Casablanca".

“La moda, fattore fondamentale dell'economia italiana”

Ad accogliere il pubblico la direttrice di Cámara de Comercio Venezolano-Italiana (CAVENIT), Patricia Attardi, che ha ringraziato “Casablanca” per l'alleanza strategica per concretizzare questo evento vetrina della moda "Made in Italy".  Allo stesso modo, ha ringraziato tutte le aziende affiliate che sono state coinvolte nella parte gastronomica della manifestazione, a sua volta ha annunciato che la Camera continuerà a svolgere attività legate alla moda al fine di sostenere gli scambi commerciali tra i due paesi in questo settore.

Intanto il Consigliere dell'Ambasciata d'Italia in Venezuela, Giuseppe Giacalone, ha affermato che la moda italiana è il simbolo più profondo e vero della creatività e della fantasia degli stilisti. "Creano qualcosa che dura e ha la capacità di rinnovarsi... in ogni sfilata c'è sempre qualcosa di nuovo e affascinante che rende la moda italiana riconosciuta nel mondo."

Ha anche sottolineato che questo settore è uno dei pilastri dell'industria, con un reddito per quest'anno di 92 miliardi di euro. Per il diplomatico la cifra “fa pensare alle dimensioni di questo segmento industriale del nostro Paese”, per questo ha assicurato che sia l'Ambasciata che tutte le agenzie del Sistema Italia sono chiamate a sostenere la moda e tutti gli operatori che lavorano in questo meraviglioso segmento.

“Italian Fashion Show” fa parte dell'agenda di Cámara de Comercio Venezolano-Italiana (CAVENIT) di eventi rivolti tanto ai suoi iscritti come al grande pubblico, per promuovere i propri servizi e promuovere il Made in Italy.

 

(Contenuto editoriale a cura di Cámara de Comercio Venezolano-Italiana (CAVENIT))

Ultima modifica: Martedì 6 Dicembre 2022