Notizie mercati esteri

Venerdì 13 Gennaio 2023

Videogiochi e gaming online: il Belgio è pronto ad accogliere produttori esteri

Negli ultimi tre anni, il Belgio ha esteso gli orizzonti di un nuovo settore economico estremamente promettente, quello della produzione di videogiochi. I videogiochi sono infatti da molti anni un business da miliardi di dollari che è destinato a crescere in futuro. Le recenti previsioni stimano che entro la fine dell’anno il settore avrà un valore di 196 miliardi di dollari a livello globale, mentre si prevede che raggiungerà 269 miliardi di dollari entro il 2025.

Analizzando l’andamento settoriale negli ultimi due anni, l’Agenzia Belga per il Commercio Estero evidenzia che la pandemia ed il conseguente lockdown hanno portato in alto la curva dei guadagni prodotti dal video gaming. A fine 2020, le 84 compagnie di gaming attive in Belgio hanno registrato un aumento del fatturato del 17%, raggiungendo gli 82 milioni di euro. Nel 2021 sono stati venduti poi videogiochi e dispositivi per un valore di 600 milioni di euro, pari a una crescita del 4% rispetto al 2020, secondo la federazione di settore BelgianGames.

Tra i dispositivi video, il Nintendo Switch è stato il device più venduto in Belgio nel 2021. Al secondo posto si trova la PlayStation 5 di Sony, seguito dall'auricolare per la realtà virtuale (VR) Quest 2, prodotto da Meta che sta ottenendo buoni risultati a livello internazionale e che dimostra che anche in Belgio c'è un crescente interesse per i giochi e le applicazioni VR da parte dei consumatori, tanto che il 19% dei videogiochi sviluppati da aziende belghe consiste proprio nella realtà virtuale (VR).

Per quanto riguarda la vendita di videogiochi, i più venduti sono stati “FIFA 22”, "Grand Theft Auto V", "FIFA 21", "Call of Duty: Vanguard", "Mario Kart 8 Deluxe". Negli ultimi anni, inoltre, alcuni videogiochi online free-to-play come “Fortnite” di Epic Games hanno conquistato una quota significativa del mercato.

Anche il gioco mobile è molto popolare. In Belgio, nel 2021 sono stati scaricati ben 147 milioni di giochi mobili dall'App Store di Apple e dal Play Store di Google. In cima alla lista c’è “Pokémon Go", seguito da "Brawl Stars" e “Candy Crush Saga".

Anche il consumo di e-sport, ovvero la visione di partite di videogiochi professionali online, ha ricevuto un notevole impulso grazie alla pandemia. Secondo una ricerca di Deloitte, un belga su otto guarda le partite ogni settimana. Sebbene i fan si trovino in tutte le fasce d'età, i consumatori abituali sono tuttavia più giovani di 40 anni. Oltre ai servizi di streaming specializzati più popolari Twitch e YouTube Gaming, un buon esempio in Belgio è Proximus, che trasmette le partite di e-sport attraverso la sua piattaforma televisiva digitale, Pickx.

Soprattutto a partire dal 2020, il settore del gaming ha rivelato le sue potenzialità, portando il Belgio ad essere uno dei Paesi europei leader della creazione di videogiochi sul mercato globale, creando concorrenza alle aziende americane che ad oggi occupano una posizione di mercato particolarmente forte. Di fatti, oltre all’introduzione di un incentivo fiscale da parte delle autorità belghe per incoraggiare la produzione di videogiochi, sono stati fatti molti investimenti finalizzati alla crescita di uno dei settori economici più innovativi e creativi del quadro economico internazionale.

In particolare, è stato creato un nuovo fondo di investimento privato, ForsVC, dall'Università di Scienze Applicate di Howest, dall'investitore tecnologico Cronos Group e da BNP Paribas Fortis, il cui capitale si stima possa arrivare a 18 milioni di euro nei prossimi anni. Con il finanziamento di ForsVC, si spera che il settore dei videogiochi in Belgio diventi così forte che giovani creatori digitali provenienti da tutto il mondo decidano di costruire qui la loro carriera.

Il dato incoraggiante lascia ben sperare per le prospettive future: nel 2021 il mercato globale del gaming ha registrato 2,9 miliardi di utenti; nel 2023, la previsione è quella di un aumento a 3,2 miliardi di acquirenti del mercato, con una fetta importante di appassionati in Asia e in Europa. Il Belgio si prospetta quindi come un bacino pronto ad accogliere l’import-export del gaming globale, con un’apertura necessaria all’innovazione estera. 

Fonte: https://bit.ly/3CN7PT0

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Boingo Wireless sposta la sua sede in Texas

Il governatore Greg Abbott ha annunciato il 20 dicembre che Boingo Wireless, Inc. (Boingo) aprirà un nuovo ufficio a Frisco, che diventerà la sede principale dell'azienda. Boingo progetta, costruisce e gestisce reti pubbliche e private convergenti e neutrali in tutto il mondo. Il progetto creerà 247 nuovi posti di lavoro e genererà circa $ 1,48 milioni di investimenti. A Boingo è stato concesso un grant dal Texas Enterprise Fund (TEF) di $ 517.400.

"Espandere la nostra presenza in Texas è una mossa strategica per Boingo", ha dichiarato Mike Finley, CEO di Boingo. "Abbiamo già partner e dipendenti di lunga data nello Stato e l'apertura di un nuovo ufficio presso The Star a Frisco supporta la visione della nostra azienda e la nostra capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti. Ci consentirà di entrare in contatto con i clienti chiave della regione, di impegnarci nelle loro comunità e di comprendere le loro esigenze specifiche".

"Le aziende del settore tecnologico hanno da tempo riconosciuto i vantaggi della localizzazione nella vivace economia del Texas settentrionale", ha dichiarato la senatrice Angela Paxton. "Sono entusiasta di dare il benvenuto a Boingo Wireless nella Contea di Collin ed entusiasta delle opportunità economiche che porterà alla nostra comunità".

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Crescita della popolazione in Texas nel 2022

Negli USA ci sono Stati vincenti, che crescono, e altri perdenti, che riducono la loro popolazione, il tutto con profonde motivazioni politiche. Il Texas e la Florida si sono divisi il titolo di Stato con la crescita più rapida nel 2022. Il Texas ha vinto in termini di numeri, con una crescita della popolazione di 470.708 unità. Con una popolazione di 30.029.572 abitanti nel 2022, il Texas è ora il secondo Stato della nazione ad avere una popolazione superiore ai 30 milioni.

La Florida si è classificata seconda, con un aumento di 416.754 unità. L’Arizona, la Carolina del Nord e la Georgia hanno completato la top five con aumenti di popolazione rispettivamente di 133.088, 124.847 e 94.320 unità.

New York, come l’anno scorso, è stata la grande perdente della nazione con un calo della popolazione di 180.341 unità nel 2022. Segue la California con una perdita di 113.649 persone. Illinois, Pennsylvania e Louisiana completano la top five dei perdenti con cali di popolazione rispettivamente di 104.437, 40.051 e 36.857 unità.

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

In 10 anni il Belgio è diventato la culla delle biotech

In poco più di 10 anni il Belgio è diventato una delle principali culle europee delle biotecnologie, tanto che è previsto che entro il 2026 verranno prodotti i primi 100 farmaci più venduti nel mondo.

Fino al 2009, il Belgio non era coinvolto nella filiera delle biotech, con un investimento di solo circa il 2% del Pil nella R&S. Negli anni successivi, tuttavia, in seguito a forti pressioni da parte delle aziende presenti sul territorio, il Governo federale ha approvato una serie di importanti interventi che garantivano fondi pubblici ed agevolazioni fiscali per la ricerca privata, oltre ad una minor burocrazia e a tempi rapidi per sperimentare nuovi farmaci.

Infatti, in Belgio l'approvazione per una sperimentazione di Fase I richiede in media 15 giorni, una delle tempistiche più brevi in Europa. Inoltre, con i suoi 23,2 trial avviati per 100.000 abitanti nel 2021, il Belgio è secondo in Europa solo dopo la Danimarca (con circa 27 trial). Ciò rende il Belgio una meta estremamente attraente nel panorama internazionale per quanto riguarda lo svolgimento delle sperimentazioni cliniche.

In Belgio sono attive oltre 140 aziende biotech, pari al 7% delle aziende biotech europee. Le aziende belghe sono responsabili del 16% del fatturato europeo e di quasi il 10% delle spese di ricerca e sviluppo. Tale successo è dovuto anche alla stretta collaborazione tra università e settore industriale e anche grazie al sostegno delle autorità regionali.

Facendo un confronto con l’Italia, si nota che, sebbene nel Belpaese ci siano più imprese (376) e si spenda molto in termini di capitale umano e finanziario, l'impegno belga è sicuramente più rilevante se messo in relazione alle dimensioni del Paese. Infatti, il Belgio rappresenta il primo mercato azionario in Europa in questo settore, con il 24% della capitalizzazione totale. Questo perché il comparto biotech italiano è composto all'80% da micro e piccole imprese. In aggiunta, il Belgio impiega quasi cinque volte il numero di addetti delle imprese italiane e quasi il doppio degli addetti nella R&S. L’Italia è più indietro anche per quanto riguarda lo svolgimento di sperimentazioni chimiche, nonostante rimanga al di sopra della media Europea con 8,2 trial ogni 100.000 abitanti.

Con lo scopo di contribuire allo scambio di idee e di proposte fra Belgio e Italia nell'ambito della ricerca scientifica farmacologica, il 22 novembre 2022 è stato firmato un protocollo d’intesa dall’ambasciata del Belgio in Italia e da Galapagos, azienda biotech belga impegnata nello sviluppo di farmaci innovativi. «Siamo orgogliosi di aver dato vita a questo protocollo d'intesa con l’ambasciata del Belgio per la promozione del dialogo fra i due Paesi e la valorizzazione della ricerca scientifica. Galapagos nasce dalla ricerca e mette al centro delle sue attività la scoperta e lo sviluppo di molecole innovative che possano fare la differenza per i pazienti», ha commentato Alberto Avaltroni, CEO di Galapagos in Italia.

Gli obiettivi di questa intesa riguardano la promozione del dialogo e del confronto sulla ricerca e l’innovazione nel campo della salute, lo studio dei modelli di assistenza sanitaria e lo sviluppo e l'uso delle nuove tecnologie applicate alla salute.

Fonte: Business.belgium.be, Il Sole 24 ore

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Il Belgio: un nuovo polo della moda mondiale

Secondo uno studio condotto dalla VUB (Vrije Universiteit Brussel), il settore della moda è il più grande datore di lavoro nelle industrie culturali e creative belghe, tanto che da solo rappresenta il 33,6% dell'occupazione.

Le Fiandre rappresentano il 62% e il 52% delle aziende attive rispettivamente nell'industria dell'abbigliamento e in quella del cuoio e delle calzature. Inoltre, nelle Fiandre, le vendite del settore moda sono cresciute di 6,4 miliardi di euro tra il 2009 e il 2021, diventando il secondo settore più dinamico dopo il design.

Fedustria, la Federazione belga dell'industria tessile, del legno e del mobile, è però preoccupata per le conseguenze della guerra in Ucraina sul settore dal momento che il conflitto ha provocato un'esplosione dei prezzi dell'energia, accompagnata da interruzioni nelle linee di approvvigionamento delle materie prime. Dal lato della domanda, i consumatori sono stati costretti a risparmiare a causa della perdita di potere d'acquisto provocata dall'esplosione delle bollette energetiche.

Quasi tre quarti del fatturato provengono dalle esportazioni. Tuttavia, tre quarti della domanda interna del Belgio per i settori del tessile, dell'abbigliamento e del cuoio sono comunque coperti dalle importazioni. L’Italia si colloca al settimo posto fra i paesi fornitori, con una quota di mercato pari al 4% e con un ammontare di 471 milioni di euro, nonostante nel 2021 abbia registrato un importante calo rispetto al 2020, pari a -14,4%.

Il mercato dell’abbigliamento in Belgio può essere definito strutturalmente un mercato maturo. La spesa annuale per l'abbigliamento e le calzature in Belgio è di 8,9 miliardi di euro, pari al 5% della spesa totale del mercato belga.

Come ha sottolineato Isolde Delanghe, direttore di Fashion Unie, «La moda belga ha un'incredibile offerta in tutti i segmenti e per tutti i tipi di consumatori. Dopo la pandemia vediamo che i consumatori si allontanano dall'acquisto di fast fashion e preferiscono spendere il budget a loro disposizione per abiti di qualità».

I belgi hanno infatti iniziato ad acquistare in modo più consapevole e a spendere il budget per l'abbigliamento in modo qualitativo. Se in passato il cliente comprava più capi presso un negozio di abbigliamento, ora ne acquista solo uno, prestando un interesse maggiore per i pezzi più costosi.

Nonostante l'assenza di grandi magazzini, il Belgio ha un'alta densità di punti vendita di moda (negozi multimarca, negozi di design e pop-up store) sparsi in tutto il Paese, con un'alta densità di negozi per numero di abitanti, anche nelle piccole città. Questa fitta rete di negozi multimarca in tutto il Paese è un vantaggio per le piccole aziende che possono entrare nel mercato con collezioni limitate.

L'alta densità di punti vendita al dettaglio ha rallentato la crescita dello shopping online, con i consumatori che rimangono legati ai negozi o adottano un modello ibrido di ordine online e ricezione in negozio.

Il consumo online sta comunque aumentando, offrendo opportunità di crescita per i marchi locali e di nicchia. La crisi pandemica e la chiusura dei negozi nella primavera del 2020 hanno accelerato l'espansione dell'e-commerce nel Paese. L'e-commerce è quindi una leva di esportazione favorevole per le aziende italiane, perché nonostante lo sviluppo dei negozi online belgi, il mercato non è ancora sotto pressione e lascia spazio a nuovi operatori.

Fonte: https://bit.ly/3kdncxw

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

La pandemia ha offerto nuove opportunità per il mercato del mobile in Belgio

In Belgio, il fatturato del settore dell’arredamento e del design ha avuto un trend in crescita in controtendenza rispetto alla crisi pandemica. Questo perché le persone, trascorrendo molto più tempo a casa, hanno deciso di occuparsi dei loro interni.

In particolare, il fatturato dell'industria del mobile nel 2021 è aumentato del 9,9%, raggiungendo i 2,3 miliardi di euro, il livello più alto degli ultimi cinque anni. Tuttavia, a partire da ottobre 2021 la situazione economica del settore del mobile ha iniziato a deteriorare mese dopo mese (-7,8% a dicembre 2021), a causa dell’esplosione dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Nel marzo 2022, l’invasione russa dell’Ucraina ha fatto ulteriormente crollare la fiducia dei consumatori, i quali, a causa dell’aumento del costo dei carrelli della spesa e delle bollette energetiche, hanno iniziato a rimandare le grandi spese, come quelle per i mobili appunto.

Il mercato belga del mobile è un mercato maturo e ben sviluppato che offre un’ampia gamma di prodotti, sia di alto livello che di fascia economica. Il settore è fortemente orientato verso l’export in quanto oltre il 60% della produzione è destinata alle esportazioni. Nello specifico, l'89% delle esportazioni di mobili è destinato al mercato dell'Unione Europea, avendo come principali destinazioni Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito e Lussemburgo.

Nel corso degli anni la produzione belga è andata diminuendo come conseguenza della globalizzazione.
«Oggi quasi tutti i produttori e distributori locali devono per forza di cose integrare alla loro produzione una abbondante fetta di importazione», ha dichiarato Jan Dietvorst di Fedustria, la Federazione belga dell'industria tessile, del legno e del mobile.

Infatti, nel 2021 le importazioni di mobili hanno registrato un forte aumento del 30,2%, mentre le esportazioni di mobili sono aumentate solo del 19,1%. Nel giugno 2022, le esportazioni di mobili del Belgio ammontavano a 175 milioni di euro e le importazioni a 292 milioni di euro, con un saldo commerciale negativo di 117 milioni di euro.

I consumatori belgi dimostrano un interesse crescente per le nuove tendenze ed il design innovativo e conoscono ed apprezzano il Made in Italy, nonostante l’Italia sia posizionata solo al 5°posto tra i paesi fornitori. I mobili italiani esportati in Belgio corrispondevano ad un valore di 229,40 milioni di euro nel 2019, 220,47 milioni di euro nel 2020 e 262,70 milioni di euro nel 2021.

Inoltre, il Belgio è caratterizzato da due diversi tipi di approccio ai prodotti italiani, che rispecchiano le differenti culture delle Fiandre e della Vallonia, le due regioni in cui il Paese è diviso. Nelle Fiandre il Made in Italy è percepito come prodotto di alta qualità e come bene di lusso, mentre in Vallonia la vicinanza con la Francia e la forte comunità italiana la rendono un mercato strutturalmente più accogliente allo stile di vita italiano e mediterraneo.

Per quanto riguarda l’acquisto dei mobili, i consumatori si rivolgono ai negozi di bricolage (28%), le grandi catene (27%) e i negozi di mobili e complementi d’arredo (25%). Recentemente l’e-commerce ha acquisito sempre più importanza tanto che ad oggi i mobili e i complementi d’arredo rappresentano il 19% degli acquisti online, ma ci si aspetta che nei prossimi tre anni un belga su tre acquisterà via internet.

I belgi dimostrano una preferenza per il minimalismo, il vintage (anni 50 e 60), la semplicità e la sostenibilità. Il 30% dei belgi opta per uno stile classico mentre il 24% preferisce lo stile moderno. Si può distinguere inoltre un terzo stile definito “country”, preferito dal 10%.

Gli acquisti sono guidati principalmente dal prezzo, soprattutto per quanto riguarda i giovani, e dalla qualità e dalla varietà dell’offerta, per quanto concerne le persone più anziane.

Fonte: https://bit.ly/3QKqAfx

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Previsioni sull’andamento economico USA 2023

Dopo aver assistito alla crescita più significativa degli ultimi 40 anni (+5,7%) nel 2021, l’andamento economico degli Stati Uniti è destinato a rallentare fermandosi ad un modesto +1,9% nel 2022. Nel 2023, la crescita economica dovrebbe rallentare ulteriormente, poiché la politica monetaria si muove in territorio restrittivo, spingendo la crescita a un ritmo inferiore al trend fino al 2024. Si prevede una crescita media dello 0,9% sia nel 2023 che nel 2024.

Il mercato del lavoro ha continuato a registrare risultati migliori del previsto. La domanda di lavoro rimane appena al di sotto dei massimi storici, mentre il bacino di lavoratori disponibili continua a ridursi. Questa situazione, unita ad un ritmo di crescita economica più debole, dovrebbe portare a un rallentamento delle assunzioni, esercitando una pressione al rialzo sul tasso di disoccupazione. Prevediamo che il tasso di disoccupazione aumenterà dell'1,5% tra il terzo trimestre del 2022 e il secondo trimestre del 2024, raggiungendo un picco del 5,1%, prima di tornare gradualmente alla sua media di lungo periodo del 4%.

L'inflazione è rallentata rispetto ai massimi pluridecennali e ci aspettiamo di assistere a una significativa decelerazione fino al 2023. Tuttavia, il deflatore core PCE (la misura preferita dalla Fed per l'inflazione) non dovrebbe raggiungere l'obiettivo medio del 2% del FOMC prima della fine del 2024.

La politica monetaria si immagina che sarà molto più restrittiva di quanto si pensasse. Le ultime previsioni ritengono che il tasso dei Fed funds raggiunga il 5% all'inizio del 2023 e si mantenga a tale livello fino al terzo trimestre del 2023. Quando i tassi più alti raffreddano le pressioni sul lato della domanda e l'inflazione torna significativamente verso il 2%, ci aspettiamo che la Fed riduca i tassi di interesse a un livello più coerente con il suo tasso neutrale (2,25%).

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)

 

Ultima modifica: Venerdì 10 Febbraio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Espansione in Slovacchia per Fortaco, Brückner e Andritz

Fortaco, produttore finlandese di veicoli e attrezzature industriali, sta investendo 7 milioni di euro per ampliare il proprio stabilimento di Holíč, creando 90 posti di lavoro. Il completamento del progetto è previsto per la prima metà del 2024. L'anno scorso, l'impianto per l'assemblaggio di cabine di veicoli ha registrato un utile netto di 0,1 milioni di euro e le sue vendite sono aumentate del 74%, raggiungendo i 19 euro. (teraz.sk)

Brückner, un produttore tedesco di linee di imballaggio in foglio, sta ampliando il suo stabilimento di Topoľčany. Grazie all'automazione, tuttavia, l'investimento non specificato non aumenterà il personale rispetto agli attuali 350 dipendenti. La domanda di imballaggi è aumentata durante la pandemia, poiché le persone si sono riversate sugli acquisti online durante le serrate. Nel 2020-21, lo stabilimento ha aumentato le vendite da 8,5 a 12 milioni di euro. Il governo ha approvato un incentivo agli investimenti di 4,7 milioni di euro per un investimento di 41,5 milioni di euro da parte del gruppo industriale austriaco Andritz nell'espansione del suo stabilimento di Humenné. Entro il 2024 verranno creati 101 nuovi posti di lavoro, di cui 64 nella produzione e 37 in un centro tecnologico. L'impianto produce attrezzature per la separazione degli idrocarburi e la produzione di foraggio, oltre a coltelli per l'industria siderurgica. Il centro tecnologico si occuperà dello sviluppo dei prodotti. Andritz impiega 462 dipendenti negli stabilimenti di Humenné e Spišská Nová Ves e nel 2021 ha registrato vendite per 53,7 milioni di euro.

Fonte: https://bit.ly/3w1xnYB

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

 

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

L'italiana Toll Telepass fornitore del telepedaggio in Slovacchia

L'italiana Toll Telepass diventerà il primo fornitore del Servizio europeo di telepedaggio (SET) in Slovacchia. Sta per firmare un contratto con la NDS, la società autostradale nazionale. Il SET dovrebbe aprire la riscossione dei pedaggi alla concorrenza e ridurre i costi statali. I camionisti che utilizzano un'unità di bordo Telepass per pagare il pedaggio in altri Paesi potranno utilizzarla anche in Slovacchia. Un altro fornitore del SET sarà la ceca Eurowag.

Fonte: https://bit.ly/3Xw45No

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Venerdì 13 Gennaio 2023
Venerdì 13 Gennaio 2023

Il Belgio leader della logistica in Europa

Il Belgio è uno snodo centrale per la distribuzione di merci dirette verso i paesi limitrofi e per i rapporti commerciali oltre Europa. Il trend positivo del settore si radica già prima del 2020, anno che ha rappresentato uno spartiacque per la ribalta dell’e-commerce tanto da far aumentare sensibilmente l’importanza del sistema logistico. All’interno di quest’ottica, il Belgio continua a promuovere, sia con finanziamenti pubblici che privati, lo sviluppo della rete dei trasporti, dando un impulso fondamentale alla crescita delle imprese logistiche nel paese, che contribuiscono a loro volta al mantenimento dell’export europeo nel mondo.

L’efficienza logistica del Belgio si poggia su quattro vie principali: marittima, aerea, ferroviaria, stradale.

L’importanza portuale del Belgio raggiunge il suo prestigio grazie al porto di Anversa, il secondo più grande d’Europa ed il quattordicesimo porto container al mondo. Con le difficoltà legate all’approvvigionamento del gas, il porto di Anversa vanta una posizione strategica per la rete di gasdotti nell’Europa occidentale. Oltre al gas, anche il trasporto di materiali petrolchimici passa per Anversa, prima di essere distribuiti in Belgio e da qui negli altri paesi europei.

Sul trasporto aereo delle merci, il Belgio non si fa trovare impreparato. Con i suoi sei aeroporti internazionali, un numero più che proporzionato al territorio nazionale, il Belgio fa da perno per l’intercettazione economica nell’area del cosiddetto “triangolo d’oro”, che copre Amsterdam, Francoforte, Parigi. Il 2019 è stato un anno record per la logistica aerea belga, soprattutto per l’aeroporto commerciale di Liege, dove hanno transitato 902.047,401 tonnellate di merci, registrando un + 3,6% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi tre anni, l’aeroporto di Liege ha consolidato poi nuovi partenariati internazionali soprattutto con la Cina, creando così rapporti privilegiati tra le merci europee e il mercato cinese.

La logistica ferroviaria e quella stradale vanno di pari passo. Il Belgio vanta una delle reti ferroviarie più efficienti d’Europa. Tuttavia, il sistema stradale rimane la prima soluzione adottata dall’import-export dei paesi vicini. Infatti, le imprese straniere geograficamente vicine al territorio belga conferiscono un ruolo pilota alle ditte nazionali di logistica stradale, come Jost e DSV.

Secondo i dati di Eurostat, l’Italia è tra i paesi esportatori che si affidano invece alla rete ferroviaria, con 3.404 milioni di tonnellate lorde di merci esportate in Belgio su binari nel 2021. Recentemente è stato inaugurato un nuovo trasporto intermodale, 2SeasTrain realizzato dalla compagnia ferroviaria Gts Rail, operativo dall'11 ottobre 2022, che collega Bari al porto di Zeebrugge viaggiando per oltre 2.000 km in sole 48 ore. La società stima che, grazie all’impiego del treno, saranno tagliati oltre cinque milioni di chilometri annui percorsi dai camion sulle strade, con un conseguente e importante risparmio in termini di emissioni inquinanti.

Fonte: Report Belgian Transport & Logistics (Belgian Foreign Trade Agency)

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)

 

Ultima modifica: Martedì 7 Febbraio 2023