Sabato 10 Maggio 2025
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Per la prima volta da diversi anni il numero dei disoccupati ha superato quello delle posizioni vacanti. Lo ha indicato il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali.
A gennaio il tasso di disoccupazione è salito al 3,9 %. L’aumento è stato fisiologico per effetto della cessazione di una serie di lavori stagionali. Gli uffici per l’impiego avevano nei registri 283.000 persone in cerca di occupazione. Il numero delle posizioni vacanti era di 281.000, circa 70.000 in meno rispetto a un anno fa.
Gli analisti prevedono per quest’anno una disoccupazione lievemente superiore al 2022. “Attendo una media su tutto l’anno del 3,7 %” ha indicato l’analista di Generali Investments Radomír Jáč.
Fonte: https://bit.ly/3YwExRk
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il tasso di inflazione è cresciuto a gennaio al 17,5%. Lo ha indicato la rilevazione dell’Ufficio di Statistica Ceco.
A gennaio i prezzi sono aumentati in media del 17,5% rispetto a un anno fa. Il dato è in crescita rispetto a dicembre, quando il tasso annuo aveva sfiorato il 16%. Rispetto all’ultimo mese del 2022 i prezzi sono aumentati del 6%. Ad avere maggiore impatto sull’andamento dell’inflazione sono stati i prezzi nel comparto dell’abitazione e la fine di alcuni provvedimenti governativi contro il caro energie.
L’inflazione ceca continua a essere più ampia che in molti altri Paesi europei. Secondo l’indice comunitario i prezzi sono cresciuti nel Paese di oltre il 19%, mentre nell’eurozona sono aumentati dell’8,5%.
Fonte: https://bit.ly/3k0LI5c
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Secondo le previsioni della Commissione Europea, la Repubblica Ceca riuscirà nel 2023 a evitare la recessione.
Le previsioni di Bruxelles prevedono che l’economia ceca crescerà quest’anno dello 0,1%. Altre istituzioni hanno invece previsto una lieve recessione durante quest’anno. Il prossimo anno il prodotto interno lordo potrebbe crescere dell’1,9%. Lo scorso anno l’economia della Repubblica Ceca è aumentata del 2,5%. Nell’intera Unione Europea l’economia dovrebbe crescere dello 0,8%.
Anche quest’anno l’inflazione si manterrà a livelli piuttosto alti con una crescita media del 9,5%. È il quinto dato più alto nell’UE.
Fonte: https://bit.ly/3Ec9Cl3
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
I prezzi degli appartamenti hanno registrato una frenata a fine anno. Lo indica l’HB Index della ČSOB, socio Camic.
Secondo le rilevazioni dell’indice, nel quarto trimestre i prezzi degli appartamenti sono calati rispetto al trimestre precedente dello 0,7%. I cali più netti sono stati registrati nelle regioni di Karlovy Vary, della Moravia-Slesia e della Boemia Centrale. A Praga l’andamento è stato invece stabile. In un anno i prezzi sono cresciuti dell’11%. Rimane positivo l’andamento dei prezzi delle case familiari, che sono cresciuti rispetto al trimestre precedente dell’1,8% e del 14% in un anno.
Mantiene una buona dinamica il valore dei terreni. Rispetto al trimestre precedente i prezzi sono aumentati del 4,5% e in un anno di oltre il 22%. A spingere il rialzo dei prezzi è la penuria di terreni edificabili.
Fonte: https://bit.ly/3Ec8Wfv
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha inaugurato lo scorso 22 gennaio una nuova linea della metropolitana AV ad Istanbul (M 11) che collegherà il cuore della città al mega aeroporto di Istanbul, nel 2022 scalo con il più altro numero di passeggeri in Europa. Il collegamento metropolitano dal centro della più popolosa metropoli della Turchia al suo principale scalo internazionale sarà di circa di 34 chilometri. Nel dettaglio la linea partirà dal quartiere di Kağıthane ed attraverserà i distretti di Eyüpsultan e Arnavutköy prima di raggiungere l'aeroporto di Istanbul.
La capacità della nuova linea metropolitana sarà di 800 mila passeggeri al giorno con un tempo di percorrenza dal centro di Istanbul al terminal di circa 24 minuti ad una velocita massima di 120 km/h. Un tratto che consentirà di intrecciarsi con la già fitta rete di trasporti ad Istanbul, metropoli con i più alti volumi di traffico al mondo e con un’elevata percentuale di congestione stradale. Nelle tante classifiche che vengono aggiornate annualmente da diversi studi e dai principali produttori di navigatori, Istanbul si collocherebbe sempre tra le prime 5 città più trafficate al mondo preceduta da Bogotá, Rio de Janeiro e Città del Messico e dopo Mumbai, Mosca e Jakarta.
Il sistema di segnalamento della nuova linea metropolitana “Kağıthane-aeroporto di Istanbul”, è stato prodotto dal principale contractor delle “Turkish Armed Forces” la Aselsan in collaborazione con il Consiglio di ricerca scientifica e tecnologica di Türkiye (TÜBITAK).
Sono in corso i lavori per il completamento di altre linee di metropolitane (tra cui l’ampliamento con una seconda tratta della M11 che da Arnavutköy raggiungerà Halkalı) e quelle ferrate come la “Bakırköy-Bağcılar”, la “Başakşehir-Kayaşehir”, la “Kazlıçeşme-Sirkeci” e la “Altunizade-Bosna Boulevard”. Al completamento di tutti i progetti, la rete del sistema ferroviario e metropolitano di Istanbul passerebbe a quasi 400 chilometri. . L’aeroporto di Istanbul, così come quello di Sabiha Gökçen sul lato anatolico, sarà collegato con una nuova tratta (è in fase di studio il tender ma il Ministro dei trasporti Karaismailoğlu non ha mai approfondito la tempistica della gara d'appalto) al tratto ferrato AV Istanbul-Ankara una volta che quest’ultima opera verrà completata. La nuova linea ferroviaria collegherà pertanto il terminal della AV Ankara-Istanbul prima all'aeroporto Sabiha Gökçen attraverso il ponte Yavuz Sultan Selim per poi proseguire per l'aeroporto di Istanbul.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Telespazio rafforza la propria partnership con il settore spaziale turco con la firma di alcuni importanti accordi di collaborazione strategica con due diverse aziende turche, rafforzando così il rapporto con il Paese iniziato con lo sviluppo del satellite Gokturk-1, lanciato nel 2016. Il primo accordo è stato siglato lo scorso 23 gennaio con “Impro”, una società turca di geo informazione specializzata nella fornitura di immagini satellitari. Telespazio, in particolare, fornirà a Impro assistenza tecnica, strumenti software e formazione per consentirle di generare servizi di geo informazione ad alto valore aggiunto per i propri clienti in Turchia. L'accordo prevede inoltre che le immagini satellitari fornite da Telespazio e Impro vengano elaborate in Turchia per poi essere trasformate in pacchetti destinati all'esportazione verso Paesi terzi. La partnership italo-turca vale un fatturato di 15 milioni di euro. Impro, nello specifico, utilizzerà le immagini satellitari per il monitoraggio di eventuali emergenze, il controllo del traffico marittimo e l'analisi dei cambiamenti del territorio; tali servizi si rivolgeranno a un'ampia gamma di clienti istituzionali turchi che verranno guidati nei processi decisionali relativi alla gestione delle emergenze, alla sicurezza marittima e costiera e all'urbanizzazione sostenibile.
Il secondo accordo è stato invece siglato con PALS, azienda manifatturiera di apparati satellitari e di trasmissione, oltre che integratore di sistemi, e prevede l'acquisto di antenne e servizi di ingegneria correlati. Il progetto, del valore di dieci milioni di euro, prevede che PALS produca antenne e relative apparecchiature e fornisca servizi di ingegneria a Telespazio, che le utilizzerà per un'ampia gamma di clienti commerciali e istituzionali, tra cui le Agenzie spaziali europee. La firma dei due accordi conferma il forte rapporto di collaborazione tra l'Italia e la Turchia nel settore spaziale e rappresenta anche un riconoscimento per Telespazio che ha fornito il supporto operativo in orbita durante il lancio del satellite ottico di osservazione della Terra “Gokturk”. Il progetto inizialmente era stato sviluppato da Telespazio (JV Leonardo e Thales), in qualità di prime contractor, e da Alenia Space e dalla “e-GEO”, in qualità di costruttore del satellite per il Ministero della Difesa turco. Nel corso del 2023 potrebbe essere previsto il lancio di un nuovo satellite interamente prodotto dall’industria locale; “Turksat 6A” che dovrebbe andare in orbita a metà dell’anno in corso a dimostrazione della crescita registrato nell’ultimo ventennio dell’industria spaziale turca.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Secondo i dati prodotti dall’Istat “TurkStat” in collaborazione con il Ministero del Commercio, le esportazioni turche nel 2022 sono aumentate del 12,9% rispetto all’anno precedente e si sono attestate a 254,2 miliardi di dollari. Le importazioni sono invece aumentate nello stesso anno in osservazione in maniera più pronunciata del 34% raggiungendo i 363,7 miliardi di dollari.
Nel 2022 il deficit commerciale è stato pari a 109,5 miliardi di dollari con un incremento sul 2021 del 137%. Il grado di copertura percentuale del rapporto export/import è diminuito dall’83% del 2021 al 69,9% del 2022.
Resta l’obiettivo di Ankara di collocarsi la Turchia tra i primi dieci Paesi esportatori al mondo e, secondo il Presidente dell'Associazione degli esportatori turchi (TİM) Mustafa Gültepe, l’export che nel 2022 ha subito perdite per la parità raggiunta tra dollaro ed euro e per la debole domanda da parte dei principali clienti del Paese, potrebbe crescere il prossimo anno con oltre 300 miliardi di dollari grazie ad una mirata diversificazione verso nuovi mercati di sbocco. I minori costi delle materie prime e dell’energia potrebbero inoltre ridurre il deficit della bilancia commerciale della Turchia.
Nel 2022, a livello geografico, le esportazioni della Turchia verso la Germania, primo mercato di sbocco, sono cresciute attestandosi a 21,2 miliardi di dollari; più sostenuto l'aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (secondo Paese cliente) con un volume di export pari a 16.9 miliardi di dollari. L'Iraq si consolida come terzo importatore con 13,8 miliardi di dollari precedendo il Regno Unito (13,1 miliardi) e l’Italia, 5° Paese cliente della Turchia con 12,4 miliardi di dollari di merci e servizi acquistati nel 2022.
I primi 5 Paesi clienti hanno contribuito con il 30,4% del totale esportato della Turchia.
Per quanto attiene le importazioni, il principale partner fornitore nel 2022 è stata la Federazione Russa da dove la Turchia ha importato merci per un valore di 58,9 miliardi di dollari. Le importazioni dalla Cina, secondo Paese fornitore della Turchia, si sono invece attestate a 41,4, La Cina precede al 3° posto la Germania con 24,3 miliardi merci vendute seguita dalla Svizzera che con 15,3 miliardi di dollari balza al 4° posto tra i maggiori fornitori della Turchia scavalcando gli Usa che si piazzano al 5° posto con 15,2 miliardi di dollari di export. I primi 5 Paesi fornitori nel 2022 hanno contribuito con il 42,6% del totale importato della Turchia. L’Italia si posiziona al 6° posto tra i principali Pese esportatori con 12,7 miliardi di dollari.
I dati sulle esportazioni della Turchia sono stati oggetto di un recente commento da parte del Presidente di TİM (la Turkish Exporters Assembly) Mustafa Gültepe che ha evidenziato come la Turchia abbiamo oggi raggiunto con le proprie esportazioni 162 Paesi con una crescita delle vendite in 108. Gültepe nel commentare i recenti dati resi noti alla fine dello scorso gennaio, ha affermato che nonostante gli effetti negativi del rallentamento dei mercati globali, le esportazioni hanno nuovamente raggiunto un record nel 2022 con una crescita sostenuta delle vendite in particolare nella Federazione Russa (+55,0%), in Romania (+34,8%) in Iraq (+26.5%) e Stati Uniti (+17,4%) mentre tra i principali partner commerciali il solo Regno Unito e la Cina hanno mostrato una decrescita negli acquisti di merci e servizi turchi rispettivamente -3,4% e -11,8%.
Tra le migliori performance dell’export turco va menzionato la forte crescita di vendite del settore dell’automotive con vendite di oltre i 5 miliardi di dollari verso il principale mercato di sbocco delle esportazioni, la Germania, Paese che accoglie anche il maggior numero di import turco di metalli ferrosi.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Sulla base dei dati resi noti lo scorso 31 gennaio da TurkStat (Turkish Statistical Institute), il numero di viaggiatori stranieri negli ultimi tre mesi del 2022 è stato pari a 11,98 milioni (+32,4% sull’analogo periodo del 2021). Complessivamente, nel 2022, il numero di visitatori stranieri segna un forte ripresa sul 2021 (+75%) con le presenze straniere che sono salite a 51,4 milioni di cui 7 sono stati cittadini turchi residenti all’estero (si erano fermate a 29,3 milioni nel 2021). Le entrate del turismo nei tre mesi in osservazione si sono attestate a 11,3 miliardi di dollari mentre in tutto il 2022 il settore ha contribuito con ricavi pari a 46,3 miliardi di dollari (+53,4% sul 2021), in linea con le stime fatte a fine dicembre 2022 dal Ministro della Cultura e del Turismo, Mehmet Nuri Ersoy.
La stagione è stata vivace con una forte ripresa del numero di visitatori stranieri (+84,77% su base annua) dopo il crollo del 2020 dovuto alla pandemia da COVID-19; sostenuta dagli arrivi dei Paesi Europei che hanno consentito alla Turchia di tornare ai livelli pre-pandemia del 2019. I dati preliminari per il 2022 del Ministero del Cultura e del Turismo indicano, al primo posto, e per la prima volta, la Germania (12,74% del totale) che scavalca la Russia (11,74%) che costituisce tuttavia ancora un ampio e prezioso bacino d’utenza per la Turchia.
I due Paesi precedono il Regno Unito (7,56%) e Bulgaria e Iran che rappresentano i 5 principali “tourism market” per la Turchia.
Un dato interessante, oltre al c.d. “turismo sanitario” che nel 2022 ha assicurato al Paese entrate per oltre 2 miliardi di dollari di cui circa la metà del fatturato per il trapianto di capelli (fonte USHAŞ, ente dipendente dal Ministero della Sanità turco) e oltre 1 milione di presenze straniere, è rappresentato dal numero di passeggeri stranieri che raggiungono la Turchia su navi da crociera. Tale numero nel 2022 ha superato il milione di presenze con 991 navi da crociera che hanno attraccato nei porti turchi (erano state solo 78 nel 2021) secondo i dati resi recentemente pubblici dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Adil Karaismailoğlu. I porti che hanno ospitato il maggiore numero di navi da crociera sono stati quello di Galataport di Istanbul (circa 221 mila croceristi) e quello sudoccidentale di Bodrum. Discrete, e comunque in aumento, le presenze nei porti del Mar Nero (Sinop, Amasra e Trabzon) alcuni dei quali hanno ospitato nel 2022 per la prima volta navi da crociera. La Turchia sarebbe diventata tra le prime 5 destinazioni al mondo per numero di presenze straniere con Antalya (quasi 14 milioni di turisti nel 2022) ormai tra le prime destinazioni turistiche mondiali. Un risultato reso possibile anche dai collegamenti offerti dalla THY dall’Aeroporto di Istanbul (IST) che secondo una recente classifica del "World's Most Connected Airports" si piazzerebbe al secondo posto preceduto di Francoforte, e prima di Charles De Gaulle, Amsterdam (Schiphol) Chicago (O'Hare), Dallas-Fort Worth, Denver e Dubai. La Turchia segna anche ottimi risultati sul fronte del c.d. “turismo di lusso”, quello “sportivo” e “termale”. Gli ambiziosi obiettivi per il futuro, secondo una proiezione del Ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy entro il 2028, sono 90 milioni di turisti, 100 miliardi di dollari di ricavi e diversificazione dei mercati con gli USA in testa i Paesi sudamericani, scandinavi del Golfo e dell'Estremo Oriente ampliando la promozione della destinazione Turchia attraverso una più mirata strategia del portale “GoTürkiye”. Particolare attenzione ha poi concluso Ersoy sarà rivolta alle strutture ricettive del Paese, al turismo sportivo e della salute (con il supporto dei punti di attrazione archeologici del Paese) e alla promozione del turismo gastronomico.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
I dati i più aggiornati sui flussi di IDE in Turchia, pubblicati lo scorso 11 gennaio dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), indicano che nei primi undici mesi del 2022 gli IDE totali in sono stati pari a 11,5 miliardi di dollari tra ricavi provenienti dalle vendite delle proprietà immobiliari (49,1% del totale), acquisizione di partecipazioni azionarie e crediti e depositi commerciali e sottoscrizioni di titoli obbligazionari, facendo registrare un leggero aumento rispetto all’analogo periodo del 2021. Più in dettaglio, nel mese di novembre 2022, lo stock di investimenti in entrata si è attestato a poco più di 1 miliardo di dollari divisi tra “equity capital”, proventi provenienti dalle vendite di proprietà immobiliari e titoli di debito.
Secondo i dati del mese di novembre 2022, sono ancora una volta i Paesi dell’Unione Europea più il Regno Unito i più importanti investitori in Turchia, detenendo la quota di maggioranza pari all’84% degli IDE totali in entrata nel Paese. l’Italia nel mese in esame passa dalla nona alla quarta posizione con una quota dell’8% dopo le acquisizioni di quote e fusioni di primarie aziende turche nei mesi passati preceduta da Germania (15%), Paesi Bassi (21%) e Irlanda che nel mese in considerazione ha investito nel Paese 236 milioni di dollari pari al 25%. Nel rank riferito ai primi 11 mesi del 2022 la Spagna resta il maggiore investitore con 1,6 miliardi (acquisizioni nel settore bancario) distaccando i Paesi Bassi (819 milioni) e Svizzera e Germania rispettivamente con 688 e 642 milioni di dollari (dati che escludono gli IDE nel settore immobiliare).
I dati, tuttavia, riferiti agli IDE in entrata in Turchia risentono molto anche delle “triangolazioni” effettuate da altri Stati attraverso intermediari bancari svizzeri, olandesi e lussemburghesi. La Turchia si conferma tra i primi cinque Paesi più attraenti per gli afflussi di IDE provenienti da aziende europee. I settori dove le aziende europee investono di più sono il tessile, la chimica di base ed il settore automobilistico. La Turchia si piazzerebbe invece tra i primi dieci mercati per il c.d. fenomeno del “reshoring” tra le prime 30 destinazioni al mondo per attrazione di investimenti esteri.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)
Da molti anni in Danimarca si parla di creare un collegamento sottomarino che possa unire la Germania ed il paese scandinavo. Questo tunnel sia ferroviario che stradale verrà costruito sott’acqua e potrà essere utilizzato dal 2029, per legare in maniera ancora più stretta l’isola dove sorge la capitale Copenaghen al “continente”.
Fehmarnbelt
Questa struttura, il “Fehmarnbelt”, sarà lungo 18 chilometri, attraverserà un tratto di Mar Baltico e collegherà Rødbyhavn, cittadina danese, al corrispettivo tedesco Puttgarden, nel nord della Germania.
Sarà il tunnel più lungo al mondo, composto da due strade a corsia doppia e due ferrovie elettrificate. Il collegamento permetterà ai viaggiatori di raggiungere un paese all’altro in soli sette minuti di treno, o dieci se si viaggia su due ruote, evitando 160 chilometri di detour passando per Fyn e la penisola danese. Il viaggio in treno tra Amburgo, in Germania, e Copenhagen, quindi, verrà ridotto di 2 ore, passando dalle attuali 5 a sole 3 ore. I treni ad alta velocità che passeranno per il tunnel, poi, continueranno la loro corsa anche in Svezia, Norvegia e Finlandia, unendo, così, tutta la Scandinavia al resto d’Europa in maniera più agile e veloce.
Come sarà costruito questo tunnel?
Questo progetto non è stato appena ideato, infatti, l’idea di connettere i due Paesi attraverso un tunnel risale a più di dieci anni fa. I lavori sono iniziati nel 2020 nel lato danese, e un anno dopo, nel 2021, in quello tedesco. Il costo dell’opera, in totale, è di 10 miliardi di euro, 1.1 miliardi dei quali, sovvenzionati dall’Unione Europea. Il progetto prevede la costruzione dell’opera a 40 metri di profondità, usando 89 enormi sezioni di cemento. Queste saranno precostruite a terra e poi calate in acqua. La società pubblica danese incaricata del progetto, Femern A/S, prevede di immergere la prima sezione già l’anno prossimo, nel 2024. Una volta che tutte le sezioni saranno posizionate sott’acqua, esse verranno unite tra loro e si potrà procedere con altri lavori, come la ventilazione, la creazione della ferrovia, il posizionamento delle telecamere, ecc.
É un Progetto sostenibile?
Fermern A/S ha assicurato che il tunnel “ridurrà la congestione delle reti ferroviarie e stradali in Danimarca", portando risparmi significativi in termini sia di tempo che di emissioni CO2, che di energia utilizzata. Nonostante queste rassicurazioni, ci sono dei gruppi di ambientalisti preoccupati per i danni ambientali che il Fehmarn Belt, la zona dove verrà costruito il tunnel, area protetta dall’Unione Europea, potrebbe subire, ma l’azienda è sicura che l’opera beneficerà sia la società che l’ambiente.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)