Sabato 10 Maggio 2025
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Nel 2022 l'economia tedesca è lievemente cresciuta nonostante la crisi energetica e i problemi della catena di approvvigionamento.
La performance economica della Germania nel terzo trimestre del 2022 è stata trainata principalmente dalla spesa dei consumatori privati. I consumi hanno avuto un tasso di crescita del +4,6%, per una spesa quasi pari al periodo precedente alla pandemia Covid, dovuta a un recupero delle spese non effettuate durante il periodo pandemico (viaggi, visite ai ristoranti, cultura, feste e fiere). Questo ha permesso all'economia tedesca di crescere nonostante la guerra in Ucraina, le strozzature della catena di approvvigionamento e la crisi dei prezzi dell'energia e la mancanza di personale qualificato.
A ciò hanno contribuito le misure di sgravio del governo federale, entrate in vigore dal 2021, e la solidità del mercato del lavoro: la produzione economica nel 2022 è stata generata da una media di 45,6 milioni di persone occupate con sede di lavoro in Germania.
Durante l’ultimo trimestre del 2022, Il prodotto interno lordo (PIL) della Germania è diminuito dello 0,2% rispetto al terzo trimestre. Dopo la buona tenuta dell'economia tedesca nonostante le condizioni difficili dei primi tre trimestri, la produzione economica è leggermente diminuita. In particolare, la spesa per consumi privati, che aveva sostenuto l'economia tedesca, è stata inferiore rispetto al trimestre precedente. Come riporta l'Ufficio federale di statistica (Destatis), il PIL corretto per i prezzi è cresciuto dell'1,8% nel 2022. Al netto degli effetti dei prezzi, la crescita economica è stata dell'1,9%. Nel confronto su base annua, il PIL del quarto trimestre del 2022 è aumentato dello 0,5% rispetto al quarto trimestre del 2021.
A dicembre si è osservato un rallentamento della tendenza al rialzo dei prezzi al consumo. Il tasso di inflazione è verosimilmente diminuito di 1,4 punti percentuali, attestandosi all'8,6%. In questo, gli aiuti d'emergenza da parte del governo federale hanno avuto un ruolo importante: grazie alle detrazioni di dicembre su gas e il riscaldamento da parte del governo, i prezzi dell'energia hanno subito un forte calo rispetto al mese precedente. Con l'entrata in vigore dei freni ai prezzi del gas e dell'elettricità a gennaio 2023, i picchi dello scorso anno, con tassi di inflazione superiori al 10%, dovrebbero essere superati.
Anche gli scambi commerciali con l'estero sono complessivamente aumentati nonostante la situazione internazionale. Nel terzo trimestre del 2022 sono stati esportati beni e servizi in misura superiore del 2,0% rispetto al secondo trimestre del 2022, al netto degli effetti dei prezzi, della stagionalità e del calendario. Le importazioni sono cresciute ancora di più delle esportazioni, con un +2,4%.
Fonti: https://bit.ly/3lvkRys
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
In questi ultimi mesi una polemica sta dividendo la Danimarca, a causa del piano proposto dal neonato governo di abolire “Store Bededag”, che si può tradurre in italiano come “il Grande Giorno di Preghiera”.
Questa giornata di festa nazionale, che cade sempre il venerdì prima della quarta domenica di Pasqua, è una festa religiosa istituita più di 3 secoli fa, nel lontano 1686. Se la proposta del governo verrà attuata, dal 2024 i danesi non celebreranno più questa giornata, vedendosi ridotti a 10, anziché 11, i giorni di festa nazionale.
A condividere il progetto è, unitamente, il blocco rosso guidato dalla premier Mette Frederiksen, composto da una coalizione di governo che comprende i socialdemocratici ed i moderati di sinistra, insieme ai liberali di centrodestra.
La motivazione data dal governo è che, abolendo la suddetta festa nazionale, si potrà finanziare il budget riservato alla Difesa. I leaders, infatti, puntano a raggiungere l’obiettivo fissato dalla Nato di raggiungere quota 2% del PIL nazionale per la difesa del paese entro il 2030. A causa della sua posizione geografica, il tema della Difesa ha acquistato grande rilevanza dallo scoppio della guerra in Ucraina, e la coalizione mira a raggiungere l’obiettivo Nato con tre anni di anticipo.
Secondo la strategia della coalizione politica, eliminando una festività si risparmierebbe del denaro pubblico che potrebbe essere spostato interamente nelle casse della Difesa, che, a causa della guerra e degli aiuti militari offerti all’Ucraina, si sono alleggerite nel corso del 2022 – 2023. Si spera, quindi, di aumentare la produttività e l’attività economica, con un ricavo di 3 miliardi di corone, ossia un po’ più di 400 milioni di euro.
Secondo Frederiksen, la cancellazione della festività comporterebbe un aggiuntivo giorno di lavoro, che si traduce in 7.30 ore in più di lavoro per ogni lavoratore danese. “Non credo sia un problema” ha commentato il primo ministro, soprattutto perché le spese statali per il welfare e per la transizione ecologica sono enormi e un aiuto da parte dei cittadini è quindi richiesto.
La notizia, però, ha suscitato grandi polemiche da più settori della popolazione. La Chiesa protestante si è detta rattristata della decisione, poiché, secondo, per esempio, il vescovo di Roskilde, i cittadini necessitano di un giorno di riposo, riflessione e preghiera, da condividere insieme ai propri cari.
Anche il mondo del commercio, però, non ha accolto bene la notizia, poiché commercianti ed imprenditori considerano le festività opportunità per ricchi introiti, dato che la popolazione è più libera di visitare negozi nelle giornate libere da impegni lavorativi. La cancellazione della festività, quindi, potrebbe risultare in meno guadagni per le attività commerciali al dettaglio.
I sindacati, inoltre, sono preoccupati, poiché vedono questa scelta politica una minaccia al modello di welfare danese.
Infine, l’opinione pubblica è, in generale, contraria all’idea di veder cancellata una festività. Un sondaggio condotto da Epinion, per esempio, ha confermato che il 75% della popolazione si oppone a questa scelta.
Chi vincerà, quindi, alla fine? Riuscirà il nuovo governo a portare a termine il progetto oppure dovrà ascoltare le volontà popolari?
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Nel 4° trimestre del 2022, secondo la rapida stima di International Trade in Goods, le esportazioni e le importazioni sono aumentate rispettivamente del 16,0% e del 17,1%, rispetto allo stesso periodo del 2021.
Rispetto al 4° trimestre del 2020, si sono registrati incrementi del 32,0% nelle esportazioni e del 51,9% nelle importazioni; a confronto con il 4° trimestre del 2019, invece, la crescita è stata rispettivamente del 27,8% e del 37,5%.
Nel 3° trimestre 2022, i tassi di variazione in termini annuali sono stati +27,9% e +36,5%, nello stesso ordine.
Fonte: https://bit.ly/40EU1V5
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) portoghese, in termini reali, ha registrato nel 4° trimestre 2022 una variazione anno su anno del 3,1% (4,9% nel trimestre precedente).
Rispetto al 3° trimestre 2022, il PIL è aumentato in volume dello 0,2% (crescita dello 0,4% nel trimestre precedente).
Complessivamente, nel 2022 il Pil è cresciuto del 6,7% in volume, il valore più alto dal 1987, dopo l'aumento del 5,5% nel 2021 che ha fatto seguito allo storico calo dell'8,3% nel 2020, conseguenza degli effetti negativi della pandemia sull'attività economica.
Fonte: https://bit.ly/3HEd5tU
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)
Negli ultimi anni, Miami si sta affermando come importante hub tecnologico per l’intero continente americano, attraendo investitori, startup e aziende che operano nella fintech. Questa nuova vocazione di Miami, come capitale del Bitcoin e delle criptovalute, è stata determinata dalle favorevoli condizioni che fanno della Florida un ambiente “business friendly”, per citarne alcune: zero tasse sui redditi personali, tassa del 5,5% per le aziende e costi della vita notevolmente più bassi rispetto alle altre metropoli americane.
Anche la forte volontà politica del suo sindaco, il repubblicano Francis Suarez, ha contribuito ad accrescere la percezione di Miami come capitale delle nuove tecnologie. Determinato a porre le condizioni affinché Miami diventasse l’hub delle criptovalute per l’intero continente, Suarez ha fondato nel 2019 MiamiCoin, una criptomoneta i cui proventi avrebbero sostenuto gli investimenti della città. Inoltre, a partire dal 2021 il sindaco ha dichiarato di ricevere il proprio stipendio in Bitcoin e di avere l’intenzione di voler aprire la possibilità di pagare le tasse in Bitcoin.
Nonostante la crisi che ha investito il settore delle criptovalute del 2022, Miami continua credere nel potenziale di questo settore e a presentarsi come suo importante centro e hub per le Americhe. I prossimi eventi dedicati alla fintech, blockchain e alle criptovalute che la città ospiterà sono:
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)
L’economia ceca è cresciuta lo scorso anno del 2,5 percento. Lo indica la prima stima sul PIL dell’Ufficio di Statistica Ceco.
“La crescita è stata sostenuta dalla creazione del capitale lordo e dalla domanda estera. Al contrario, la spesa per i consumi finali delle famiglie ha avuto un impatto negativo” ha indicato l’Ufficio di Statistica. Nell’ultimo trimestre il prodotto interno lordo è aumentato rispetto a un anno fa dello 0,4 percento.
Negli ultimi due trimestri l’economia ceca sta registrando un rallentamento della sua performance, che dovrebbe continuare anche nella prima parte di quest’anno. Una ripresa più sostanziosa è invece attesa per la seconda parte del 2023.
Fonte: https://bit.ly/3juqk8g
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il nuovo Presidente della Repubblica Ceca sarà il generale in pensione Petr Pavel, che ha sconfitto al secondo turno l’ex premier Andrej Babiš.
Pavel è arrivato in testa al secondo turno con un notevole scarto di circa 950.000 voti e il 58 percento delle preferenze. La partecipazione è stata da record per l’elezione diretta del Capo dello Stato: è andato alle urne il 70 percento degli elettori.
Le aziende si aspettano dal nuovo Presidente il mantenimento della pace sociale e il rispetto della Costituzione, ha indicato l’Unione dell’Industria e del Trasporto della Repubblica Ceca. L’influenza diretta del Presidente della Repubblica sulle questioni economiche è tuttavia limitata. Le imprese sperano anche in una ripresa dei viaggi all’estero con delegazioni aziendali al seguito.
Fonte: https://bit.ly/3HAjlCE
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il deficit della pubblica amministrazione continuerà a crescere quest’anno. Lo prevede il Ministero delle Finanze.
Lo scorso anno il deficit ha raggiunto il 3,6 percento del PIL, un risultato migliore di quello previsto. Nonostante la retorica governativa della spesa responsabile, quest’anno il deficit dovrebbe espandersi al 4,2 percento a causa soprattutto delle misure di aiuto contro il caro energia.
“Il prossimo anno il deficit di bilancio dovrebbe scendere sotto il tre percento” ha indicato il ministro delle Finanze Zbyněk Stanjura. Il governo vuole varare una manovra da 70 miliardi di corone per ridurre il gap tra le entrate e la spesa. I dettagli del piano non sono ancora noti. Il ministro vuole anche riformare l’IVA, ma ha annunciato che la riduzione delle aliquote da tre a due non dovrebbe avere effetto sul gettito complessivo.
Fonte: https://bit.ly/3JEdfDR
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Thailandia è sempre più impegnata nella realizzazione di regolamentazioni per le energie rinnovabili. La Commissione per la regolamentazione dell'energia (ERC) sta lavorando a una "tariffa verde" che determinerà il prezzo delle bollette dell'energia elettrica per i proprietari di fabbriche che devono utilizzare energia pulita per raggiungere la neutralità di carbonio.
Molte fabbriche in Thailandia sono desiderose di adottare energia pulita, in quanto si impegnano a perseguire gli obiettivi aziendali per combattere il riscaldamento globale. Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) è disposto a perseguire questo obiettivo, non solo per ridurre le emissioni di carbonio, ma anche per evitare le barriere non tariffarie da parte dell'UE.
Fonte: https://bit.ly/3Yntqda
(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)
Possono tirare un parziale sospiro di sollievo i lavoratori frontalieri che operano in Svizzera ma risiedono in Italia. Dopo una lunga concertazione tra Roma e Berna, in merito agli accordi presi tra i due stati in epoca di pandemia, circa la tassazione dei redditi prodotti sul territorio elvetico da chi risiede in Italia entro un raggio di 20 km dal confine, si è sciolto un nodo importante. Per il 2023 non verrà modificato il regime di tassazione vigente ma lo smart working sarà l’ago della bilancia. Sono circa 90 mila i frontalieri che non potranno più svolgere il telelavoro, pena l’aumento della tassazione sul salario.
Il reddito percepito dal contribuente residente in Italia a fronte della propria attività di lavoro dipendente svolta in Svizzera per almeno ¾ dei giorni lavorativi di un anno solare e per non più di ¼ in Italia (ad esempio beneficiando dello smart working), rientrerà nell'ambito applicativo dell'articolo 15, paragrafo 1, della Convenzione tra Italia e Svizzera per evitare le doppie imposizioni, con conseguente tassazione esclusiva dei redditi da lavoro dipendente nello Stato di residenza del Contribuente a meno che tale attività non sia svolta nell'altro Stato contraente il medesimo Trattato internazionale; ipotesi in cui tale reddito dovrà essere assoggettato ad imposizione concorrente in entrambi i Paesi. Quanto specificato non risulterà applicabile a chi utilizzerà lo smart-working (da casa) per il 25% delle giornate lavorative previste nell’anno. Lo ha evidenziato l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 171 del 26 gennaio 2023.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)