Energia

Giovedì 2 Settembre 2021

Il governo brasiliano approva la nuova legge sul gas

Il Presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, ha approvato il 4 agosto la Nuova Legge sul Gas (Legge nº 14.134, dell’8 aprile 2021). Il testo stabilisce un nuovo quadro normativo per il mercato del gas naturale in Brasile, modificando la regolamentazione delle attività previste nell’art. 177 della Costituzione Federale relativa al trasporto, flusso, trattamento, lavorazione, stoccaggio sotterraneo, condizionamento, liquefazione, rigassificazione e commercializzazione del gas naturale.

La Nuova Legge sul Gas consoliderà la formazione di un mercato del gas naturale aperto e competitivo, permettendo la concorrenza tra i fornitori e promuovendo una riduzione del prezzo finale del gas per il consumatore. Secondo i dati del Ministero delle Miniere e Energia (MME), sono previsti investimenti per circa 74 miliardi di R$ e la generazione di oltre 33mila posti di lavoro diretti e indiretti in 10 anni.

Con la nuova Legge, la costruzione e l’ampliamento dei gasdotti da parte del settore privato saranno effettuati attraverso l’autorizzazione dell’Agenzia Nazionale del Petrolio, Gas Naturale e Biocarburanti (ANP). La norma precedente prevedeva la concessione, ovvero la società interessata doveva vincere un’asta promossa dall’Agenzia, che generava maggiori ritardi, costi e minore attrattività per gli investimenti privati.

Con le discussioni iniziate nel 2013, il nuovo regolamento è il risultato di un ampio dibattito con esperti del settore e rappresenta un cambiamento importante, in quanto promuove l’apertura del mercato brasiliano del gas naturale ad altri competitor diversi da Petrobras. Si creano così le condizioni per la riduzione del prezzo del gas e, con questo, per la ripresa economica del Paese.

Sempre giovedì (8/4), il Consiglio Nazionale per le Politiche Agricole (Confaz) ha approvato l’adeguamento del Sistema Nazionale di Informazione Economica Fiscale (SINIEF), che uniforma e semplifica la normativa fiscale relativa all’attività di trattamento del gas naturale. Approvato all’unanimità in una riunione presieduta dal segretario speciale del Ministero delle finanze dell’economia, Waldery Rodrigues, il nuovo adeguamento SINIEF aggiorna gli standard fiscali, adeguandosi allo scenario di maggiore competizione di mercato proposto dalla Nuova Legge sul Gas.

Waldery Rodrigues ha sottolineato che la principale conquista del cambiamento stabilito con il nuovo adeguamento SINIEF per il gas naturale è garantire la sicurezza giuridica per gli operatori, con regole chiare per i nuovi agenti. Ciò stimolerà l’ingresso di nuovi partecipanti al mercato e, con più concorrenza, i valori finali caleranno, ha sottolineato. Il focus, quindi, è sull’utente, che avrà un aumento della qualità e una riduzione dei prezzi.

Il segretario speciale delle Finanze ha sottolineato l’importanza dell’adeguamento essendo stato approvato all’unanimità a Confaz, frutto di un intenso dibattito tra Unione, Stati, altri organi federali e agenti di mercato. Ha spiegato che l’obiettivo del governo è stimolare la partecipazione di più operatori nel mercato del gas, dentro il piano di dare al Brasile lo “shock dell’energia a basso costo”. Quello che prima era il monopolio di Petrobras ora sarà uno scenario aperto per la partecipazione di diversi agenti, nazionali e internazionali. L’Adeguamento SINIEF approvato oggi rappresenta uno dei pezzi di regolazione indispensabili
per garantire l’efficacia della Nuova Legge sul Gas, e Confaz ha adempiuto alla sua missione assicurando questo amplio cambiamento, ha sottolineato Waldery.

Fonte: https://bit.ly/3t2dvCC

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Giovedì 2 Settembre 2021
Venerdì 30 Luglio 2021

Annunciato nel Regno Unito un piano da 1,6 miliardi di sterline per il più grande impianto di stoccaggio di idrogeno del paese

Agli albori di una nuova epoca a zero emissioni nette fortemente basata sull’idrogeno, è stato presentato un piano da 1,6 miliardi di sterline per riutilizzare e riconvertire il più grande impianto di stoccaggio di gas del Regno Unito.

A sole 19 miglia dalla costa dello Yorkshire orientale, è allo studio una proposta per convertire l'enorme bacino idrico di Rough in un impianto di gestione del carburante a basse emissioni di diossido carbonio.

I capi di Centrica Storage credono che un finanziamento del governo per la riconversione dell’impianto possa fornire una soluzione alla produzione energetica intermittente, creando al contempo 400 posti di lavoro permanenti e proteggendone altre centinaia.

Greg McKenna, amministratore delegato di Centrica Storage, ha inoltre dichiarato: “Il progetto ha la grande qualità di adattarsi perfettamente all'intera strategia verde dell'Humber basata sull’idrogeno; ci sarà infatti la necessità di stoccare l’idrogeno in eccesso.

“Osservando la regione, siamo nella posizione unica di poter lavorare con l'intera economia dell'idrogeno e della decarbonizzazione. Il fatto che possiamo produrre ed immagazzinare idrogeno in loco apporterà una riduzione significativa delle emissioni di CO2 nel Regno Unito”.

Rough è descritto come il "Riccioli d'oro" del settore in quanto soddisfa i requisiti di temperatura, dimensioni e vicinanza al terreno. Situato a 2,5 km sotto il fondale marino, il bacino è lungo 10 km, largo 3 km e spesso più di 30 metri. Completamente sigillata da pietra impermeabile, la formazione spugnosa è 3000 volte più grande del campo di Wembley.

Il segretario per il business e l'energia Kwasi Kwarteng, dopo aver parlato con i leader dell’azienda, si è definito ottimista, affermando che: "L'intera regione potrebbe diventare un fiore all'occhiello per la riconversione energetica".

Fonte: https://bit.ly/3rCENOX

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 3 Settembre 2021
Venerdì 30 Luglio 2021

Nel Regno Unito annunciata l’espansione della rete elettrica in aree chiave per la ripresa del paese

La rete elettrica nel nord-est, nello Yorkshire e nello Humber riceverà un enorme aumento della sua capacità, con un investimento di 53 milioni di sterline in 14 progetti differenti. Esso aiuterà la nascita di opportunità di lavoro ecologiche mentre le regioni si preparano per il rapido aumento dell'uso dei veicoli elettrici e per la transizione verso le emissioni a zero netto.

In cima alla lista delle priorità c'è un investimento di 11,5 milioni di sterline a Scotch Corner e Wetherby, che mira a sbloccare il potenziale del territorio per la produzione di energia solare su larga scala, abilitando anche l'infrastruttura e lo sviluppo di ricarica rapida dei veicoli elettrici. Una cifra simile sarà suddivisa in tre per Woodhall, Durham e Washington, col fine di sostenere "alcune delle aree di servizio autostradali più trafficate della regione e per sostenere lo sviluppo a basse emissioni di anidride carbonica".

Una nuova sottostazione da 8,5 milioni di sterline a Seaham conferirà alla contea la capacità di supportare la rigenerazione di un ex sito minerario, mentre l'energia eolica, la navigazione ecologica e la produzione di idrogeno potrebbero essere sviluppate enormemente con un investimento di 11,95 milioni di sterline che comprende Grimsby e Doncaster. Esso includerà l'apertura di ulteriori 120 MW di capacità per supportare Immingham, il più grande porto del Regno Unito per tonnellaggio, il quale ha raggiunto il primo posto nella recente lista governativa di assegnazione dello status di porto franco. Newcastle ottiene invece un fondo di 3 milioni di sterline, con York e Harrogate che condividono una cifra simile.

Patrick Erwin, direttore delle politiche e dei mercati dell’ente energetico Northern Powergrid, ha dichiarato: "Si tratta di investimenti mirati nelle reti energetiche della regione, che daranno il via a progetti di sviluppo e aumenteranno la prosperità nel Nord del paese. Come Northern Powergrid svolgiamo un ruolo fondamentale alimentando la vita quotidiana delle comunità che serviamo. L'elettricità è uno degli elementi costitutivi più importanti per la crescita economica. Nei prossimi anni la nostra dipendenza dall'elettricità aumenterà man mano che ci rivolgeremo ad essa per riscaldare le nostre case ed alimentare le nostre auto. Con l’aumento di proposte, progetti e piani per affrontare in modo proattivo l'emergenza climatica, essi porteranno con sé nuovi posti di lavoro per le generazioni future.  La conferma da parte delle autorità dell’investimento di 53 milioni di sterline in tutti i 14 progetti che abbiamo proposto è una grande spinta positiva per la regione e ciò non sarebbe potuto accadere senza il contributo informato di tutti coloro che hanno preso parte all’iniziativa”.

Fonte: https://bit.ly/2Vf8KZg

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 30 Luglio 2021
Martedì 18 Maggio 2021

La centrale nucleare di Akkuyu fornirà il 10% del consumo di energia della Turchia

Sono stati avviati i lavori della terza unità della centrale nucleare di Akkuyu (NPP) che produrrà 35 miliardi di kilowattora di elettricità all'anno per soddisfare circa il 10% del consumo di energia della Turchia. L'inizio delle operazioni per la prima unità dell'impianto è previsto per il 2023, quando il Paese celebrerà il centenario della Repubblica. Le restanti tre unità dovrebbero entrare in esercizio entro la fine del 2026, al ritmo di una all'anno. Un accordo intergovernativo per la centrale nucleare, attualmente in costruzione, è stato firmato tra Turchia e Russia nel maggio 2010.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

Ultima modifica: Martedì 18 Maggio 2021
Lunedì 17 Maggio 2021

La Danimarca si classifica al terzo posto nell’Indice di Transizione Energetica

Il 20 aprile 2021, il World Economic Forum (più avanti WEF) ha pubblicato il Fostering Effective Energy Transition – 2021. Il report sullo stato globale della transizione energetica, coinvolgendo esperti del settore pubblico e privato delle filiere energetiche, ha l’obiettivo di stabilire in che misura i Paesi analizzati sono pronti a realizzare la transizione energetica da fonti fossili a fonti rinnovabili (The CPH Post, 2021).

Tra i 115 Stati analizzati, la Danimarca si classifica al terzo posto con 76 punti su 100, dopo Svezia e Norvegia. Alla base di questo risultato c’è l’elaborazione di un piano normativo solido, di investimenti in ricerca e sviluppo (R&D) e di cooperazioni strategiche con i paesi limitrofi (ibid., 2021).

Negli ultimi 10 anni, sono solo 13 gli Stati (sui 115 analizzati) che hanno registrato dei notevoli progressi verso la transizione energetica. La pandemia da Covid-19, rappresentando uno shock esterno ai sistemi di transizione energetica creati dai singoli Stati, ha reso questa sfida ancora più difficile (Energy Transition Index, 2021). Man mano che i sistemi energetici diventano più diversificati e digitalizzati stanno emergendo nuovi rischi che minacciano l’affidabilità e l’accessibilità all’energia in futuro (ibid.).

Sono quindi i policymakers, i leader aziendali e i consumatori a ricoprire un ruolo primario nel porre le basi per una transizione energetica sostenibile e robusta (ibid.). Il report del WEF (2021) individua tre principali linee di policy, finalizzate a rafforzare la resilienza della transizione energetica, che sarebbero necessarie per rispettare le condizioni fissate dell’accordo di Parigi:

-       Offrire una transizione inclusiva ed equa, accessibile a tutti i cittadini;

-       Creare un piano di transizione energetica sostenibile;

-       Incentivare la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato.

Secondo il WEF, la Danimarca è stata in grado di mantenere una posizione di leadership nelle energie rinnovabili grazie a una serie di fattori che hanno creato i giusti presupposti per la realizzazione di una solida transizione energetica (ibid.).

Nello specifico, un forte impegno politico con obiettivi ambiziosi nel lungo periodo, all’interno di un contesto politico stabile, è stato uno dei fattori che hanno maggiormente contribuito al risultato ottenuto dalla Danimarca nel Fostering Effective Energy Transition – 2021. Oltre a ciò, si vanno ad aggiungere elementi come: una rapida riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili come fonti di energia, sostituiti prontamente da fonti di energia rinnovabili; la riduzione del consumo pro capite di energia e la conseguente riduzione di dispendio energetico su scala nazionale; un solido framework istituzionale e di governance della transizione energetica, accompagnato da infrastrutture (sia fisiche che digitali) a supporto della stessa (The Post, 2021).

 

Fonte: https://cphpost.dk/?p=124002

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 21 Maggio 2021
Mercoledì 28 Aprile 2021

Nascerá a maggio il "Portuguese Battery Cluster"

La strategia nazionale relativa al litio ha ricevuto un "impulso" decisivo con l'annuncio della creazione di un cluster in Portogallo per lo sviluppo di una catena del valore delle batterie. 

Il gruppo di lavoro riunisce aziende e centri di ricerca e si prevede che si costituisca formalmente come associazione a maggio: sarà battezzato come il "polo delle batterie portoghesi".

L'obiettivo è avviare il progetto portoghese relativo al litio in due o tre anni, lavorando in tutti i suoi aspetti: estrazione, raffinazione, creazione di celle, assemblaggio di batterie (assemblaggio), commercializzazione, utilizzo e riciclaggio. 

Le batterie made in Portugal sperano di diventare, quindi, uno 'strumento' fondamentale per 'nutrire' il Paese e l'Europa nei prossimi anni, riducendo l'attuale dipendenza energetica del mercato asiatico.

 

Fonte: https://bit.ly/3nhrpO0

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per il Portogallo)

Ultima modifica: Mercoledì 28 Aprile 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Polonia: costante calo della quota di energia prodotta dal carbone

Stando alle informazioni date dalla fondazione Instrat, basate sui dati d’Agenzia del mercato elettrico, la compartecipazione della lignite e del carbone nella produzione d’energia nel 2020 è scesa sotto il livello del 70%. Nel 2019 la compartecipazione del carbone ammontava a oltre 73%. È aumentata però la quota delle fonti d'energia rinnovabili. Nel settore energetico è cresciuto anche il numero dei produttori privati. Il vice ministro del Clima e dell’Ambiente Ireneusz Zyska ha informato che il numero dei prosumer (destinatario di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo) negli ultimi 5 anni è salito del 11000% e ammonta a quasi 500 mila. L'impulso per lo sviluppo del mercato elettrico dei prosumer in Polonia è il programma della promozione dell’energia fotovoltaica “La mia energia”, avviato nel 2019. La terza edizione del programma sarà avviata nel 2021. Quest'anno saranno favorite le tecnologie come caricabatteria per le macchine elettriche e gli investimenti nei magazzini d’energia.

Fonte: Polonia Oggi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Giovedì 4 Febbraio 2021

Thor: il nuovo progetto di wind farm in Danimarca

A metà gennaio 2020 è stato annunciato che il più grande parco eolico offshore della Danimarca, Kriegers Flak, è pronto per iniziare a fornire allo Stato danese green energy. Tuttavia Kriegers Flak verrà superato, in termini di potenziale di produzione di energia elettrica, da un nuovo ambizioso progetto: Thor (CPH Post, 2020).

Il parco eolico Thor è il primo dei tre grandi parchi eolici offshore in costruzione in Danimarca, che saranno operativi prima del 2030. Ciò è stato deciso a seguito dell’accordo sull’energia risalente a giugno 2018, che tutti i partiti politici danesi hanno sostenuto e sottoscritto (Danish Energy Agency, 2020).

Thor, che sarà situato nel Mare del Nord a ovest del fiordo di Nissum, si troverà a una distanza di almeno 20 km dalle coste danesi. Il nuovo parco eolico prende il nome “Thor” da Thorsminde, il villaggio sulla costa più vicino al sito. Il parco eolico avrà una capacità produttiva di 800 MW - 1.000 MW, e sarà connesso alla rete elettrica tra il 2025 e il 2027. L’Agenzia Danese per l’Energia concluderà il processo di gara d’appalto, con le offerte finali, nel quarto trimestre del 2021 (CPH Post, 2020).

Tra le condizioni poste nel bando di gara per la realizzazione della nuova wind farm, una novità rilevante rispetto ai bandi precedenti è l’inclusione di una sottostazione offshore e una connessione alla rete dal parco eolico al punto di connesione onshore. Fino a questo momento è stata infatti Energinet, una società pubblica indipendente sotto il Ministero dell’Ambiente danese, a costruire e rendere funzionante le varie sottostazioni offshore nei progetti precedenti.

Tuttavia, Energinet continuerà ad avere la responsabilità di costruire e gestire la connessione alla rete onshore, dalla sottostazione onshore alla rete di trasmissione generale. Il vincitore della gara d’appalto è tenuto a versare a Energinet il costo complessivo per la realizzazione della connessione alla rete elettrica generale (previa approvazione della Commissione Europea) (Danish Energy Authority, 2019).

L’ Agenzia Danese per l’Energia ha pre-approvato le domande di sei aziende che hanno partecipato alla gara d’appalto.

Fonte: https://cphpost.dk/?p=122044

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 10 Febbraio 2021