Energia

Lunedì 7 Novembre 2022

Il gas dalla Norvegia scorre verso la Polonia

Gaz-System ha annunciato giovedì 3 novembre che i flussi di gas che dal 1° ottobre 2022 fluiscono attraverso il Baltic Pipe ai clienti polacchi "rimangono al livello di circa 60 milioni di kWh al giorno e sono effettuati da Gaz-System in conformità con le richieste dei clienti".

Il 1º novembre è stato commissionato a Nybro, nella Danimarca occidentale, il terminale ricevente Baltic Pipe. Grazie all'investimento, il gas norvegese ha iniziato a fluire verso la Polonia. In precedenza, dal 1° ottobre, il gasdotto Baltic Pipe forniva gas dai giacimenti danesi nel Mare del Nord e dal sistema del gas europeo.

Come annunciato da Energinet, la messa in servizio completa del terminal Nybro avverrà nel 2022. Secondo la società, la piena capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno Baltic Pipe sarà raggiunta alla fine di novembre di quest'anno.

Per il momento, l'unico utente del sistema Baltic Pipe sarà PGNiG. La società ha acquistato la maggior parte della capacità di trasmissione del gasdotto. Il gasdotto è un investimento congiunto dei gestori dei sistemi di trasporto del gas polacchi e danesi: Gaz-System ed Energinet.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 7 Novembre 2022
Lunedì 7 Novembre 2022

Danimarca – Accordo positivo per l'approvvigionamento di gas

Nel mese di ottobre è stato firmato un accordo commerciale tra Ørsted, la più grande multinazionale danese del settore dell’energia rinnovabile, ed Equinor, azienda petrolifera pubblica norvegese.

L’accordo stabilisce il passaggio di gas dalla Norvegia alla Danimarca, attraverso il nuovo gasdotto “Baltic Pipe”, a partire dal 1° gennaio 2023 fino al 1° aprile 2024, giorno in cui scadrà il contratto. Questo affare commerciale tra i due Paesi porterà molti benefici alla Danimarca, che ottiene così un approvvigionamento di gas di circa 8 TWh, corrispondenti ad un quarto del consumo energetico danese previsto.

Il gasdotto Baltic Pipe è un progetto nato nel 2013 con lo scopo di creare un nuovo corridoio energetico che possa fornire gas al mercato europeo. Una stretta collaborazione tra Polonia e Danimarca ha dato origine al progetto, il quale è stato poi concretamente sviluppato da Energinet, il gestore nazionale danese del sistema di trasmissione di elettricità e gas naturale, insieme alla controparte polacca GAZ-System. Si tratta di un’infrastruttura energetica molto strategica, volta ad essere un nuovo corridoio di approvvigionamento del gas per il mercato europeo. Infatti, questo corridoio, lungo circa 900 chilometri, non solo consente il passaggio del combustibile fossile dalla Norvegia ai mercati danese e polacco, ma consente anche l’invio del gas da Polonia a Danimarca, e da questi Paesi ai loro vicini, utenti finali.

Nello specifico, il gasdotto è composto da 5 importanti componenti, i due condotti offshore nel Mar del Nord e nel Mar Baltico, due condutture onshore in Danimarca e Polonia, ed infine, una stazione di compressione in Danimarca. Questo, quindi, ha implicato il bisogno di un’espansione di circa 200 km, delle tubature di gas già presenti in Danimarca, precisamente dalla costa occidentale danese al sud est della Zelanda, per far fronte all’aumento del volume di gas che le attraverserà. Il gasdotto è diventato operativo dal 1° ottobre 2022 e contribuirà ad una migliore integrazione dei mercati europei del gas, rendendo, inoltre, il gas naturale più competitivo economicamente.

Proprio il completamento del gasdotto ha permesso a Ørsted di stipulare il contratto energetico con la Norvegia, poiché Baltic Pipe connette la Danimarca al sistema di gasdotti del suo vicino scandinavo. Il responsabile della gestione del Portafoglio Gas di Ørsted, Søren Thygesen Blad, ha salutato l’accordo spiegando che questo garantirà una fornitura stabile di gas norvegese alla Danimarca, proprio nel periodo in cui il giacimento offshore di Tyra non è operativo a causa di un lavoro di ammodernamento che durerà fino all’inverno del prossimo anno (2023 – 24). “Con questo accordo – ha spiegato Blad - avremo gas più che sufficiente per soddisfare la domanda di gas dei nostri clienti, consentendoci di rifornire i nostri impianti di stoccaggio del gas danesi durante l'estate".

In questo difficile momento, in cui tutta Europa si sta avviando verso un “inverno nero”, portandosi con sé le preoccupazioni dei suoi cittadini sia a livello privato che business, questo accordo è fonte di sicurezza e benefici sia economici che sociali per la Danimarca, poiché assicura al Paese una fornitura di gas costante e stabile nel tempo.

Fonte: https://bit.ly/3EhPsqB

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Lunedì 7 Novembre 2022
Venerdì 4 Novembre 2022

Prima centrale nucleare al nord della Polonia con la tecnologia statunitense Westinghouse

Mateusz Morawiecki ha annunciato ieri che il governo ha adottato una risoluzione sulla costruzione di centrali nucleari in Polonia. La prima centrale nucleare sarà costruita utilizzando la tecnologia americana di Westinghouse e sarà situata nel nord della Polonia.

Il primo ministro ha anche segnalato la disponibilità del governo a realizzare ulteriori progetti nucleari. “Vorrei segnalare che siamo pronti anche per il secondo progetto, che è un progetto di soggetti privati: un imprenditore privato con la partecipazione dello Stato e l'imprenditore coreano, KHNP.  Allo stesso tempo, voglio segnalare la nostra disponibilità per il terzo progetto nella Polonia centrale, la cui posizione esatta sarà selezionata nei prossimi mesi", ha affermato Mateusz Morawiecki. Come il primo ministro ha aggiunto, il governo vuole basare il cambiamento energetico sull'energia nucleare.

Secondo il programma, la costruzione dovrebbe iniziare entro il 2026 e la posizione iniziale dei primi reattori è nelle vicinanze di Choczewo e Żarnowiec.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 4 Novembre 2022
Venerdì 4 Novembre 2022

Energia in Rep. Ceca: l’aumento dei costi è il più alto in tutta l’UE

L’incremento dei costi dell’energia elettrica registrato nel primo semestre di quest’anno è stato il più alto in tutta l’Unione Europea.

Secondo i dati diffusi dall’Eurostat nel primo semestre il costo dell’energia elettrica per le famiglie è aumentato rispetto a un anno fa del 62%. Per quanto riguarda i consumatori diversi dalle famiglie il costo è aumentato del 90% circa.

Secondo gli analisti l’andamento dei prezzi è stato fortemente influenzato dai provvedimenti governativi.

Fonte: https://bit.ly/3t1HbAC

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

 

Ultima modifica: Venerdì 4 Novembre 2022
Venerdì 21 Ottobre 2022

Polonia - Nessuna ipotesi di sospensione dell'embargo di carbone russo

La ministra del Clima e dell'Ambiente, Anna Moskwa, ha assicurato in un'intervista che il carbone dalla Russia non arriverà in Polonia. "Non sospenderemo di certo l'embargo sul carbone russo", ha affermato. "Il prezzo del carbone sui mercati europei è determinato dai porti ARA, ovvero: Amsterdam, Rotterdam e Anversa. I prezzi sono già in calo, ma bisogna sempre ricordare che il carbone importato ha il costo del trasporto marittimo. Se il carbone arriva dalla Colombia o dall'Indonesia, il suo prezzo deve tener conto delle spese di trasporto", ha spiegato il ministro. Ha aggiunto che sono in corso lavori per aumentare la produzione nelle miniere polacche. Tuttavia, si tratta di un'impresa costosa che richiede il tempo e pertanto non è una soluzione immediata del problema.

Tuttavia, aumentando la produzione nazionale di carbone, ci stiamo già preparando per la prossima stagione di riscaldamento.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

Ultima modifica: Venerdì 21 Ottobre 2022
Venerdì 21 Ottobre 2022

Polonia - Prezzi dell'elettricità limitati per legge

Mateusz Morawiecki ha annunciato una legge che fisserà i prezzi massimi per le forniture di elettricità, che si applicheranno da dicembre 2022 a dicembre 2023. Riguarderanno diversi gruppi sociali: le famiglie che non rispettano i limiti di consumo di energia elettrica precedentemente adottati, i clienti sensibili (es. ospedali) e le imprese del settore della piccola e media impresa. Gli enti sensibili e le piccole e medie imprese devono pagare un massimo di 785 di zloty/MWh per l'energia.

Tuttavia, nel caso di famiglie che supereranno i limiti di consumo di elettricità precedentemente annunciati dal governo (2000 kWh all'anno), il prezzo sarà di 699 di zloty/MWh. Per finanziare queste attività, il governo vuole istituire un fondo speciale e reindirizzare denaro dal bilancio polacco a questo scopo. Il Ministero del clima e dell'ambiente ha annunciato che il prezzo massimo sarà utilizzato dai venditori negli accordi: con le famiglie dal momento del superamento del limite, ovvero kWh fino al 31 dicembre 2023; con enti di pubblica utilità dal 1° dicembre 2022 al 31 dicembre 2023, ove il prezzo si applicherà al consumo non superiore al 90% del consumo medio di energia; con le piccole e medie imprese dal 1° dicembre 2022 al 31 dicembre 2023, ove il prezzo si applicherà al consumo non superiore al 90% del consumo medio di energia di tale soggetto.

Il ministro del clima, Anna Moskwa, ha informato che entro il 30 novembre le entità sensibili dovrebbero presentare una dichiarazione al proprio fornitore di energia in merito al congelamento delle tariffe.

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 21 Ottobre 2022
Venerdì 21 Ottobre 2022

Centrale nucleare in Polonia: offerta statunitense avvantaggiata su quella francese

Il governo polacco ha 6 giorni per prendere la decisione di chi costruirà la prima centrale nucleare in Polonia. La Polonia ha due possibilità, prendere l'offerta dagli americani oppure dei francesi. La sensazione è che sarà scelta l’offerta degli americani, ovvero l'azienda Westinghouse Polonia.

La costruzione della centrale è cruciale in Polonia visto che senza il nucleare la Polonia non sarà in grado di realizzare una strategia di Green Deal europeo, che postula la notevole limitazione dell'emissione di gas serra per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L'azienda Westinghouse stima il contributo dell’industria polacca al 50%, però con il tempo la partecipazione polacca crescerà. Infatti, l’azienda americana ha già cominciato a dialogare con le aziende polacche.

Con alcune Westinghouse ha già firmato un accordo iniziale. Il piano della costruzione è ambizioso, prevede di finire i lavori entro il 2033 e il presidente della Westinghouse sostiene che questo piano è fattibile. La costruzione della centrale è complicata e complessa e ha bisogno delle aziende e dei lavoratori specializzati in questa materia. Come sostiene Westinghouse parte della costruzione potrà essere effettuata dalle aziende polacche finora specializzate nelle centrali a carbone. Inoltre, la costruzione di tale centrale creerebbe circa 10 mila di posti di lavoro nel campo dell'edilizia e poi circa 20-30 mila di posti nella rete dell'erogazione energetica. 

Fonte: POLONIA OGGI

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

Ultima modifica: Venerdì 21 Ottobre 2022
Venerdì 7 Ottobre 2022

Polonia - L'ambasciatore Aldo Amati presente all'inaugurazione del Baltic Pipe la cui costruzione ha visto coinvolta l'italiana Saipem

L'idea di importare gas dai giacimenti norvegesi è apparsa già nel 1991. Alla fine, è stato attuato con successo un progetto strategico, che dovrebbe garantire la sicurezza energetica della Polonia e, di conseguenza, l'indipendenza dalle risorse russe.

Il 27 settembre 2022 è stato il giorno della cerimonia di apertura del gasdotto Baltic Pipe. All'inaugurazione del gasdotto hanno partecipato i primi ministri di Polonia e Danimarca, nonché un rappresentante del primo ministro norvegese. Tra i presenti anche l'ambasciatore d'Italia in Polonia Aldo Amati, anche perché l'italiana Saipem è stata una delle società in prima linea nella costruzione del gasdotto. Il presidente Andrzej Duda ha affermato durante la cerimonia che "è un momento toccante, dopo molti anni di discussioni, controversie e tentativi falliti, il sogno polacco di coloro che avevano la visione di rafforzare l'indipendenza della Polonia si sta realizzando".

Il 1 ottobre 2022, il sistema Baltic Pipe inizierà la fornitura di gas dai giacimenti sulla piattaforma continentale norvegese alla Polonia attraverso un percorso di 900 chilometri attraverso la Danimarca. Il sistema di trasporto Baltic Pipe è costato almeno 1,6 miliardi di euro, che è stato fornito da investitori: l'operatore polacco di trasporto del gas Gaz-System e la sua controparte danese Energinet. Il progetto ha ricevuto, tra gli altri oltre 250 milioni di euro di finanziamenti dall'Unione Europea. Il progetto di punta è quello di sostituire il contratto Yamal, in base al quale la Polonia riceveva 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Il gasdotto Baltic Pipe crea una nuova rotta di approvvigionamento di gas naturale dalla Norvegia ai mercati danese e polacco e agli utenti finali nei paesi vicini. Nel 2023 PGNiG sarà in grado di importare almeno 6,5 miliardi di metri cubi di gas naturale dalla Norvegia alla Polonia attraverso il Baltic Pipe. Ciò significa che l'azienda soddisferà almeno l'80% della capacità del nuovo gasdotto. La società informa che nel 2024 il volume delle forniture aumenterà di oltre 1 miliardo di metri cubi e il grado di utilizzo della capacità di trasmissione di Baltic Pipe riservata da PGNiG supererà il 90%.

Fonte: https://www.gazzettaitalia.pl/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 7 Ottobre 2022
Lunedì 12 Settembre 2022

Il primo ministro slovacco: l'Italia è un paese importante per la Slovacchia nel momento della crisi energetica

L'Italia è un Paese importante per la Slovacchia, soprattutto in un momento di crisi energetica. Dispone di terminali LNG (gas naturale liquefatto) e di una rete di gasdotti che portano direttamente in Slovacchia. Lo ha dichiarato il primo ministro Eduard Heger (OĽANO) dopo l'incontro di giovedì a Roma con il primo ministro italiano Marion Draghi.
"L'Italia è un partner chiave in termini di diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas", ha dichiarato Heger. Ha aggiunto che gli italiani stanno investendo nell'espansione dei terminali e dei gasdotti di GNL per essere in grado di rifornire sufficientemente i Paesi europei.
Entrambi i Paesi hanno introdotto misure per aiutare i cittadini in tempi di alta inflazione e crisi energetica. Heger ha sottolineato che l'Italia ha introdotto una tassa sugli utili in eccesso delle società energetiche, che ha generato entrate per il bilancio. Pertanto, hanno distribuito alle famiglie benefici una tantum. Secondo Heger, la Slovacchia ha un vantaggio rispetto all'Italia in quanto ha introdotto una regolamentazione dei prezzi dell'elettricità per le famiglie entro la fine di quest'anno. "Quello che gli italiani introdurranno dal prossimo anno è ancora in fase di elaborazione. Quindi siamo sulla stessa barca", ha sottolineato.
Draghi e Heger hanno anche discusso della situazione geopolitica in seguito all'attacco della Russia all'Ucraina. Il primo ministro slovacco ha ricordato che l'Italia sta aiutando l'Ucraina dal punto di vista umanitario, militare e finanziario.
L'Italia deve affrontare le elezioni politiche anticipate del 25 settembre. I primi ministri hanno anche discusso della situazione politica interna dei due Paesi e dell'importanza dell'unità dell'Unione europea (UE). "È necessario preservare questa unità anche in questi tempi e guidare i cittadini dell'UE attraverso la difficile crisi energetica in questo modo", ha osservato Heger.

Fonte: https://bit.ly/3RSIEnH

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Martedì 13 Settembre 2022
Martedì 5 Luglio 2022

Slovacchia: previsioni del prezzo dell’energia e del gas

Il Ministro dell'Economia Richard Sulík ha dichiarato che il prossimo anno il prezzo del gas aumenterà tra il 20 e il 42%, più l'inflazione. SPP, l'azienda di Stato per la fornitura di gas, offrirà un contratto di 4 anni in cui il prezzo aumenterà del 20% più inflazione l'anno prossimo e solo dell'inflazione nel 2024-25. SPP offrirà anche un contratto di 1 anno in cui il prezzo aumenterà del 42% più l'inflazione. SecondoSulík, innogy (VSE) farà la stessa offerta. I prezzi dell'energia elettrica per le famiglie non aumenteranno affatto il prossimo anno. Il governo presenterà un accordo con Slovenské elektrárne entro la fine di giugno.  Il prezzo del gas naturale in Europa è salito oltre il 70% questa settimana, raggiungendo i 145 euro per MW a seguito della decisione di Gazprom di ridurre le forniture via Nord Stream 1. Giovedì le consegne per l'azienda slovacca SPP sono diminuite del 30%. Germania, Italia, Austria e Cechia hanno registrato un calo delle forniture. Mosca minaccia di interrompere del tutto le forniture di Nord Stream 1, nonostante sia la principale rotta del gas russo verso l'UE. Gazprom incolpa le sanzioni occidentali, poiché Siemens non è stata in grado di riparare i compressori del gasdotto. Tuttavia, la Germania ritiene che si tratti di una scelta politica come avvertimento contro quei paesi che continuano a inviare aiuti militari all'Ucraina. La Russia ha sospeso le forniture attraverso il gasdotto Yamal-Europa a dicembre e successivamente ha interrotto le forniture alla Polonia, Bulgaria, Paesi Bassi, Finlandia e Danimarca. La limitazione delle forniture mette a rischio il riempimento di stoccaggio del gas nell'UE in vista dell'inverno. Oltre a SPP, anche il gruppo ZSE/VSE/Innogy (controllato da E.On) offrirà prezzi del gas più bassi alle famiglie nei prossimi anni, ha dichiarato il ministro dell'Economia Richard Sulík. Queste società hanno una quota di mercato congiunta dell'82%. In base a un contratto quadriennale, aumenteranno i prezzi del 20% più l'inflazione annuale nel 2023 e del solo valore dell'inflazione nei tre anni successivi. Nel 2023 le famiglie dovrebbero pagare 57 euro per MWh e nel 2026 circa 76 euro (+76% rispetto a quest'anno). Nell'arco di un anno, il prezzo salirà a 66 euro (42% più inflazione).

La SPP, gestita dallo Stato, perderà di fatto denaro nel 2023-24, ha dichiarato Sulík. Inoltre, prenderà in prestito una parte del gas da un impianto di stoccaggio ceco e lo restituirà nel 2026. SPP prevede di recuperare tutte le perdite nel 2024-25. 
Il prezzo vantaggioso dell'energia elettrica per le famiglie, pari a 61 euro per MWh, sarà limitato ad un consumo annuo di 4 MWh nel 2023-24, ha annunciato Sulík. La famiglia media utilizza 2,2 MWh all'anno. Al di sopra di questo limite, il prezzo sarà più alto, 220-230 euro. Il governo non ha in programma di aiutare le aziende con i prezzi dell'energia.

I ministri dell'energia dell'UE hanno concordato che gli impianti di stoccaggio del gas devono essere pieni almeno all'80% entro l'inizio del prossimo inverno e al 90% nell'autunno del 2023. I Paesi con grandi impianti, come la Slovacchia, dovranno immagazzinare almeno il 35% del consumo medio annuo. I ministri hanno anche concordato che l'UE dovrà produrre entro il 2030 il 40% della sua energia da fonti solari, e rinnovabili.

Fonte: https://camitnews.it/

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Martedì 5 Luglio 2022