Domenica 6 Luglio 2025
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Transpetro ha in programma di lanciare nel gennaio 2024 un bando per la contrattazione di 25 navi che saranno costruite in Brasile per espandere la propria flotta. L'annuncio è stato dato dal presidente della società, Sérgio Bacci, in occasione dell'apertura di Navalshore 2023, che si svolge presso l’ExpoMag, a Rio de Janeiro. Gli obiettivi sono dare priorità alla holding Petrobras, contribuendo a ridurne i costi noleggio, e rafforzare il ruolo di leader di Transpetro nella ripresa dell’industria navale brasiliana.
“Per rendere il settore più forte, è necessaria una politica statale a lungo termine, che includa linee di credito accessibili, regole adeguate sui contenuti locali e ordini pubblici e privati perenni. Stiamo sviluppando, insieme a Petrobras, il programma TP 25, che prevede la contrattazione di almeno 25 navi per il cabotaggio, supportando così la generazione di ordini a medio e lungo termine in Brasile”, ha affermato, al lato del direttore della Navigazione e Idrovie del Ministero dei Porti e degli Aeroporti, Dino Batista.
Un altro ruolo importante di Transpetro in questo scenario è quello di partecipare alle discussioni per sviluppare una nuova politica di contenuto locale che soddisfi le opere iscritte al Programma di Accelerazione della Crescita (PAC). Secondo Bacci il governo federale ha creato la Commissione Interministeriale per le Innovazioni e le Acquisizioni e l'azienda raccoglierà suggerimenti che servano al settore navale e offshore.
La fattibilità delle linee di credito, la riqualificazione della forza lavoro per far fronte alle commesse che arriveranno ai cantieri navali e la comprensione di come avverrà la transizione energetica sono le basi necessarie per questa tanto attesa ripresa.
Internazionalizzazione ed espansione degli affari
La ricerca di nuovi affari internazionali è stato uno dei temi principali. Transpetro intende sfruttare la propria esperienza nella logistica e sfruttare potenziali partnership. A questo scopo, la società sta attualmente negoziando la firma del primo memorandum d'intenti internazionale con la Suriname's National Energy, Oil and Gas Company (Staatsolie), una società statale del Suriname, per valutare le possibilità commerciali.
Bacci ha sottolineato nel corso dell'evento che l'azienda può essere un attore importante per sostenere i Paesi che si stanno sviluppando in termini logistici. “Cercheremo nuovi clienti in Brasile o all’estero. Stiamo parlando con i rappresentanti dell'Argentina e della Guyana, tra gli altri Paesi. E abbiamo già clienti privati per operazioni Ship to Ship e Barge to Ship”, ha esemplificato.
Transpetro a Navalshore
Transpetro è sponsor della principale piattaforma di business per l'industria marittima in America Latina - Navalshore, che si svolge presso Expo Mag, a Rio de Janeiro. Mercoledì 23, il direttore dei Trasporti Marittimi, Condutture e Terminali, Jones Soares, è ospite del panel "Transizione energetica nell'industria marittima.
Oltre a partecipare ai dibattiti, l'azienda dispone di uno spazio strategicamente posizionato all'ingresso della manifestazione, dove i visitatori possono vedere da vicino il funzionamento di un simulatore di trasporto marittimo, installato nello stand. Un'altra attrazione mostra, con interattività, la storia della flotta di 36 navi della compagnia. Transpetro fornirà inoltre ai partecipanti di Navalshore uno spazio sociale nella Sala Somos Transpetro.
Informazioni su Transpetro - Transpetro gestisce 49 terminali (28 acquaviari e 21 terrestri), circa 8.500 chilometri di condotte e 36 navi. La società è la più grande azienda logistica multimodale per petrolio, derivati e biocarburanti in America Latina. Transpetro fornisce servizi ai distributori, all'industria petrolchimica e ad altre aziende del settore petrolifero e del gas. Il portafoglio della più grande filiale di Petrobras conta più di 170 clienti.
Fonte: https://tinyurl.com/3a6nnv38
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Nel mese di giugno 2023 nella Repubblica di Serbia sono stati rilasciati 2.579 permessi di costruire, rappresentando un aumento del 17,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Del totale dei permessi rilasciati a giugno, l'81,0% riguarda edifici, mentre il restante 19,0% si riferisce ad altre costruzioni. Se si considerano solo gli edifici, il 79,9% dei permessi è stato concesso per edifici residenziali e il 20,1% per edifici non residenziali. Per quanto riguarda le altre costruzioni, la parte più consistente riguarda tubazioni, infrastrutture di comunicazione e cavi elettrici (67,2%).
In base ai permessi rilasciati a giugno 2023 nella Repubblica di Serbia, è prevista la costruzione di 3.535 appartamenti con una superficie media di 69,1 m². Considerando il totale degli appartamenti all'interno dei nuovi edifici residenziali, il 9,3% verrà realizzato in edifici monolocali, con una superficie media di 149,5 m², mentre l'88,8% degli appartamenti sarà costruito in edifici con tre o più unità abitative, con una superficie media significativamente inferiore, pari a 60,1 m².
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Serba)
Dieci nuovi progetti utilizzeranno strumenti di osservazione satellitare e intelligenza artificiale (AI) per produrre previsioni e modelli utilizzabili in diversi settori, dall’agricoltura e l’energia, fino alla finanza. Finanziate dall’Agenzia spaziale britannica, queste applicazioni non solo consentiranno ad aziende, governi e altri soggetti di comprendere e mitigare i rischi futuri, ma aiuteranno anche a identificare opportunità di finanziamento green che potrebbero supportare una crescita sostenibile.
Il ministro per la Scienza, l'Innovazione e la Tecnologia, George Freeman, ha dichiarato: “Le grandi sfide del nostro tempo necessitano di soluzioni coraggiose e la prospettiva unica offerta dallo spazio potrà svolgere un ruolo importante nel garantire la salute del nostro pianeta e delle persone che ci vivono. Sostenendo gli scienziati britannici a sfruttare al massimo la tecnologia moderna - comprese le analisi satellitari e l’intelligenza artificiale - aiuteremo le nostre aziende facendo crescere l’economia del paese, portando avanti al contempo la nostra ambizione di rendere il Regno Unito un attore importante nel settore spaziale”.
Ciascun progetto riceverà un finanziamento fino a £55.000 per iniziare lo sviluppo dei propri servizi e analizzare i dati disponibili sul pianeta Terra, comprese le emissioni di metano e protossido di azoto, la resilienza dei corsi d'acqua, i cambiamenti della biodiversità e l’infrastruttura delle tecnologie di decarbonizzazione.
Inoltre, un'applicazione dell’azienda EOLAS Insight Ltd svilupperà un servizio di mappatura e reporting incentrato sulla resilienza dei corsi d'acqua, aiutando le aziende a comprendere gli effetti dell’aumento delle temperature globali e i vantaggi di investire in strategie di mitigazione - come la creazione di boschi lungo i fiumi. Un progetto di Omanos Analytics, nel frattempo, genererà dati sull’impatto del cambiamento climatico sui diversi gruppi demografici, consentendo lo sviluppo di approcci più integrati e globali alle questioni legate all’ambiente.
Il finanziamento totale di £530.000 rappresenta la seconda tranche di investimenti da parte dell’Agenzia spaziale britannica nello studio dei cambiamenti climatici. Ciò fa seguito a un premio di £85.000 assegnato all’inizio di quest’anno che è stato suddiviso tra nove organizzazioni britanniche - inclusi alcuni progetti in fase iniziali di sviluppo – e che ha permesso loro di dimostrare il potenziale delle loro idee imprenditoriali.
Altri progetti includeranno il Recycle2Trade con sede a Brighton per monitorare i siti ambientali, il progetto Demeter di TrackGenesis Ltd con sede ad Aberdeen per combinare l'osservazione della Terra e i sistemi di navigazione globale, sostenendo la produzione alimentare, e il progetto Trade In Space ad Edimburgo che esaminerà la deforestazione legata all’agricoltura.
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
La Danimarca presenta una delle coste più lunghe al mondo, per una lunghezza totale di 7300 km. È dunque concepibile che la pesca sia un settore importante dell’economia danese. Lo confermano i dati dell’Agenzia per la Pesca: circa 8000 persone sono complessivamente impiegate nel settore, mentre il valore dei prodotti della pesca esportati (compresi i prodotti basati su materie prime importate) è di 20,5 miliardi di corone danesi (2,7 miliardi di euro). Lo scopo di questo articolo è di fornire una visione generale del settore ittico danese.
Le aree
Il settore ittico in Danimarca si divide in tre settori principali: la pesca marina, la pesca nelle acque interne e l’acquacoltura.
La pesca marina si concentra nello Jutland Occidentale e Settentrionale e sull’isola di Bornholm nel Mar Baltico. A livello locale hanno importanza anche la pesca di aragosta norvegese nel Kattegat e di cozze blu nel Limfjord.
La pesca di cattura si divide in tre principali categorie:
Circa 500 laghi e stagni caratterizzano il territorio danese, la maggioranza dei quali piccoli e poco profondi. Il lago più grande è l’Arresø (41 km²), sull’isola della Zelanda. Il fiume principale è il Gudenå, con una lunghezza di 158 chilometri. La pesca commerciale nelle acque interne è ora di importanza marginale, poiché il pescato è andato calando durante gli ultimi 20-30 anni. Rimane invece attivo il settore della pesca sportiva. Le specie principali della pesca in acque interne sono: anguilla, pesce persico, orata, luccio, luccioperca e latterino.
Per quanto riguarda l’acquacoltura, la specie più allevata in Danimarca è la trota iridea, che costituisce circa il 60% della produzione totale. La produzione è divisa in due segmenti: allevamenti a terra e gabbie marine. Le tecniche utilizzate oggi sono stagni, raceway e sistemi a ricircolo (RAS) che producono trote di piccole dimensioni. Tra le altre specie allevate vi sono la luccioperca, il rombo e il salmone.
L'allevamento in gabbie marine in Danimarca è stato introdotto negli anni '70 e oggi rappresenta il 23% della produzione totale di trote. Circa il 70% dell'allevamento si svolge nell'area del Mar Baltico.
L'allevamento di cozze blu (principalmente su lunghe lenze sospese) è un'attività nuova, iniziata nel 2006, che ha registrato una crescita significativa negli ultimi tempi: i volumi totali hanno raggiunto le 7.831 tonnellate nel 2020, con un aumento di oltre tre volte rispetto al 2016. Esso avviene principalmente nel Limfjord, nella parte settentrionale dello Jutland, ma anche nello Skagerrak e nel Kattegat.
L’aspetto commerciale
Il valore totale annuo del pescato ammonta a 3 miliardi di corone danesi (0,4 miliardi di euro). Come già menzionato, il valore totale dei prodotti di pesca esportati è di 20.5 miliardi di corone danesi; quindi, si può dire che la Danimarca sia un grande esportatore di pesce e frutti di mare.
La Danimarca è anche un grande importatore di materie prime. La maggior parte degli impianti di lavorazione si trova nello Jutland settentrionale. Il volume di produzione fluttua tra le 450 e le 520 mila tonnellate. In media, la produzione di farina e olio di pesce ammonta al 60% del volume totale dei prodotti non destinati al consumo umano.
Tra i prodotti destinati al consumo umano, le conserve e le scatolette di pesce rappresentano circa il 60% del volume totale. I filetti freschi sono il secondo gruppo di prodotti, con una media del 18%, seguiti dai prodotti affumicati, salati ed essiccati (16%) e dai filetti congelati (8%). I prodotti a base di aringa rappresentano fino al 28%, il salmone fino al 25% e il merluzzo fino al 16% del volume totale dei prodotti destinati al consumo umano.
Il consumo
Nel 2019, il consumo di prodotti della pesca e acquacolture ammontava a 22,1 kg pro-capite. Le specie di pesce più popolari erano merluzzo, nasello, aringa, sgombro e salmone. I consumatori di pesce più regolari si trovano prevalentemente nelle fasce tra gli over 40. I giovani consumano considerevolmente meno pesce, tanto che la Danimarca ha il numero minore di consumatori regolari di pesce in questa fascia di età.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
La Settimana del Pesce è giunta alla sua 20esima edizione con l'obiettivo di espandere ulteriormente il consumo di pesce in Brasile. Dalla prima edizione, nel 2004, la manifestazione ideata dal Ministero della Pesca e, attualmente, organizzata dal settore privato, ha visto il consumo aumentare dai 6,5 chili per abitante all'anno agli attuali 10 chili per abitante/anno.
“Dà un aumento del 65%”, ha detto ad Agência Brasil il presidente dell'International Fish Congress & Fish Expo Brasil (IFC Brasil) e membro del coordinamento nazionale dell'evento, Altemir Gregolin. L'obiettivo della Settimana del Pesce, che si terrà in tutto il Paese dal 1° al 15 settembre prossimi, è rendere il consumo di pesce una pratica quotidiana per i brasiliani.
Secondo Gregolin contribuiscono in questo senso due fattori. Il primo riguarda il fatto che l’iniziativa, ideata dal governo e ora coordinata dal settore privato, si perpetua da 20 anni. “Questo dato da solo dimostra l’importanza che l’evento ha per il settore e per l’incremento dei consumi”. L'ex ministro ha informato che l'obiettivo è aumentare i consumi del 30% rispetto alle settimane normali, con l'evento che si svolgerà in tutti gli stati brasiliani. “Decentralizzare di più, raggiungere comuni di piccole e medie dimensioni, dare copertura nazionale alla Settimana del Pesce”.
Negli ultimi tre anni si è lavorato sulla prospettiva del decentramento. Gregolin ha osservato che quest'anno l'obiettivo è più alto. “Oltre alle capitali, l’obiettivo sono le campagne. In tutti gli stati ci sono dei coordinatori, e negli stati lavorano le sovrintendenze del Ministero della Pesca, oltre agli enti di settore. L'idea è quella di portare il pesce dove non è andato.” Secondo Gregolin questa possibilità è maggiore perché sempre più aziende sono entrate nel settore e fanno arrivare il pesce nei piccoli paesi.
Ostacoli
Uno degli ostacoli osservati negli anni precedenti era che i consumatori affermavano di non consumare perché non c’era nessun posto dove acquistare. Questo problema viene superato ampliando il numero di punti vendita nelle città in cui arriva il pesce.
“Quello che facciamo è coinvolgere il settore produttivo, dalla pesca artigianale, che ha capillarità nazionale, alla piscicoltura, ai produttori di gamberi, alle aziende che trasformano e distribuiscono. Dall'altro chi fa la vendita, che sono i bar e ristoranti e la catena di supermercati”. Gregolin ha ricordato che l'Associazione Brasiliana dei Supermercati (Abras) ha 94.000 punti vendita nel Paese. “Questa è una capillarità gigante. Se riusciamo a mobilitare tutto questo contingente, faremo un boom dei consumi”.
L'evento intende anche ampliare l'informazione ai consumatori, focalizzata soprattutto sulla qualità, sul saper scegliere le specie. A differenza del pollo e del maiale, il pesce ha la particolarità di avere una grande varietà di specie. “Uno degli ostacoli al consumo è che molte persone non sanno scegliere, non sanno quale specie è, se è buona per il consumo”. Nonostante ciò, secondo il coordinatore dell'evento, nell'ultimo decennio la qualità è migliorata molto perché le aziende hanno modernizzato i processi e perfezionato la qualità dei prodotti, così come è aumentata l'ispezione del pesce da parte degli enti pubblici.
“Oggi hai la sicurezza di avere un prodotto di migliore qualità per il consumo”. Il materiale pubblicitario della settimana sarà in tutti gli stati, nei supermercati, nei bar e nei ristoranti, per dare visibilità all'evento.
Il presidente dell'IFC Brasil ha sottolineato che ogni regione brasiliana ha le specie più consumate e più diffuse. Solo di pesci d'allevamento esistono circa 20 specie, anche se alcune si distinguono tra le altre, come la tilapia, i gamberetti e il tambaqui. Ha evidenziato che l'aumento dei consumi nel mercato brasiliano è rilevante non solo per il problema della salute della popolazione, ma anche perché aumenta la produzione. L'aumento del consumo del 65% in 20 anni riflette un'espansione della produzione del 60%. “E anche così, questo aumento della produzione non ha soddisfatto la domanda di pesce”. Pesci come salmone e merluzzo non vengono prodotti in Brasile, la cui bilancia commerciale è negativa.
Bilancia commerciale
Fino al 2006, la bilancia commerciale del Brasile era positiva. In altre parole, il paese ha esportato più di quanto ha importato. Da quella data, con l'aumento dei consumi, la bilancia commerciale diventò negativa. Nel 2022, il Paese ha importato USD 1,4 miliardi di pesce, contro i USD 300 milioni esportati. “Significa che siamo un Paese gigantesco, con un’infinità di specie e un potenziale enorme, ma ancora in deficit”.
Gregolin sostiene che, se il Brasile aumentasse di un chilogrammo di pesce per abitante/anno, ciò rappresenterebbe 200.000 tonnellate di prodotto trasformato. “Se vogliamo trasformarlo in pesce vivo, dobbiamo produrne 500.000 tonnellate in più. Vedete l'enorme potenziale del nostro mercato”, ha affermato, ricordando che il Brasile è il quarto produttore di tilapia al mondo, dietro Cina, Indonesia ed Egitto.
Secondo una stima dell'Associazione Brasiliana dell'Industria della Pesca (Abipesca), il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'acquacoltura e della pesca raggiunge i R$ 25 miliardi (circa USD 5 miliardi). Secondo Gregolin, economicamente, è ancora una piccola frazione del PIL nazionale, ma ha un grande potenziale grazie alla popolazione brasiliana. Il pesce avvantaggia un’intera filiera che comprende più di un milione di pescatori, 300.000 acquacoltori e genera 16.000 posti di lavoro diretti nel settore.
Il picco di consumo si ha durante la Settimana Santa, tra marzo e aprile. Poi c'è un calo fino ad agosto o settembre, quando riprende il consumo di pesce. La Settimana del Pesce è stata progettata per stimolare i consumi nella seconda metà dell’anno. Il sogno, però, è consumare tutto l'anno, ha detto l'ex ministro della Pesca.
Fonte: https://tinyurl.com/3mdjz3fk
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Le esportazioni delle aziende della città di Campinas (Stato di San Paolo) sono cresciute del 15,46% da gennaio a giugno 2023 rispetto allo stesso periodo del 2019, nel periodo pre-pandemia. L'importo era di USD 578.375.118 contro USD 501.082.762. La Bilancia Commerciale della città è monitorata dal Comune con l'ausilio dei rapporti elaborati dall'Osservatorio PUC-Campinas.
“I dati del Ministero dello Sviluppo, Industria, Commercio e Servizi (MDIC) indicano che la prima metà del 2023 è stata la più promettente per le esportazioni dal 2014, superando i numeri del 2019 del 15,46% e mostrando una crescita del 28,05% rispetto al 2022", afferma Matheus Ifanger Albrecht, economista presso il Segretariato per lo Sviluppo Economico, la Tecnologia e l'Innovazione di Campinas. Per lui anche programmi come Paes - Programma di Attivazione Economica e Sociale possono contribuire a questo risultato e avere un effetto sull'economia della città.
L'analisi effettuata dall'Osservatorio evidenzia che negli ultimi 12 mesi, fino a giugno 2023, le esportazioni hanno mostrato un miglioramento dell'attività del settore esterno della città, in crescita del 27,35%. Rispetto al periodo precedente, lo studio evidenzia: “C’è stato un relativo aumento delle esportazioni verso praticamente tutte le principali destinazioni, con particolare attenzione a Stati Uniti, Argentina, Germania e Svizzera”. Per quanto riguarda esclusivamente il mese di giugno, l'Osservatorio sottolinea inoltre che le esportazioni sono cresciute del 3,77% rispetto allo stesso periodo del 2022 - con USD 92,2 milioni esportati. Il risultato è il valore più alto per un mese di giugno dal 2015. Se confrontato con la partecipazione della città allo stato (1,38%), i dati indicano anche un aumento, il più alto dal 2020.
Sul fronte delle importazioni, invece, si registra un aumento dell'1,84%, includendo tutte le origini, ma con enfasi sulle importazioni da Stati Uniti, Russia, Messico e India. Il valore totale nel mese di giugno è stato di 219,23 milioni di dollari.
Stimolo
Il potenziale di esportazione di Campinas è stato dimostrato agli imprenditori del settore attraverso iniziative dei governi municipali, statali e federali. L'infrastruttura di trasporto della città, che ha l'aeroporto internazionale di Viracopos, con il suo terminal merci, e buone autostrade facilitano l'arrivo in città delle attività di esportazione. E il Comune cerca di offrire incentivi alle imprese, come sconti, esenzioni fiscali e incentivi fiscali per la crescita dell'economia locale.
Per presentare questi benefici, l'Amministrazione Comunale, attraverso il Segretariato per lo Sviluppo Economico, la Tecnologia e l'Innovazione, ha anche promosso incontri con imprenditori di Campinas e della regione e ha cercato di favorire partenariati per aumentare l'attrazione degli investimenti internazionali e delle esportazioni. Un esempio è stata la recente visita in città di un gruppo di 27 imprenditori del settore dello zucchero e degli alcolici dall'India, a giugno, per scambiare esperienze e presentare il potenziale di innovazione di Campinas e della regione.
La città riceve anche visite di delegazioni e autorità diplomatiche di diversi paesi interessati a stabilire accordi commerciali. Solo negli ultimi 12 mesi, oltre dall’India, hanno visitato il Comune rappresentanti di Malesia, Italia, Ecuador, Nigeria, Israele, Cina, Corea e Spagna. Nello stesso periodo delegazioni del Comune sono state anche in Spagna e Corea. Cercando di incoraggiare il commercio estero, Campinas ha anche uffici internazionali in Cina e in Italia ed è una città gemella con i paesi sudamericani, africani, asiatici ed europei.
Fonte: https://tinyurl.com/4zeupa7d
(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)
Prosegue in modo proficuo la collaborazione tra Italia e Svizzera per lo scambio di servizi e le forniture di breve durata.
Tra Italia e Svizzera, nel settore della fornitura dei servizi, splende il sole della reciprocità. È quanto emerge da un recente sondaggio tra le aziende elvetiche chiamate ad esprimersi circa le difficoltà incontrate nell’erogazione dei propri servizi verso le aziende degli stati limitrofi. Per quanto riguarda l’attività oltre confine, sul versante italiano, gli stessi operatori confortano dicendo che non si configurano discriminazioni sistematiche nei loro confronti nel caso della fornitura di servizi di breve durata o della partecipazione a concorsi pubblici che rientrano nel campo d’applicazione degli accordi internazionali. Gli scogli maggiori sono legati agli oneri amministrativi.
Fonte: https://tinyurl.com/y2ak6239
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Il Socio della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Mattia Maddaluno, eletto Vicepresidente nazionale del Gruppo Giovani di Confcommercio Imprese per l’Italia.
Grande soddisfazione per il board e per tutta la rete associativa della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera per la notizia della nomina di Mattia Maddaluno a Vicepresidente nazionale dei Giovani di Confcommercio.
Maddaluno è infatti socio della CCIS con l’azienda Legea Swiss/World Sportpoint GmbH.
Mattia Maddaluno, oltre al ruolo apicale nell’associazione di Categoria, ha anche ricevuto la delega al Decentramento e ai rapporti territoriali, Settori di sicuro interesse per i rapporti che intercorrono tra Italia e Svizzera.
Fonte: https://tinyurl.com/388j2zx3
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
LG Chem continua ad accelerare lo sviluppo del nuovo medicinale Tigulixostat da impiegare nella cura della gotta.
La compagnia ha presentato un piano per la terza fase di test clinici in Europa e, secondo il sistema di divulgazione 'Financial Supervisory Service' (FSS), questi test clinici verranno portati avanti dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Lo scopo di questa fase è quella di accertare l'efficacia e la sicurezza del farmaco nel ridurre i livelli di siero di acido urico in pazienti affetti da gotta da iperuricemia.
Questa fase coinvolgerà 2,600 partecipanti per la durata di 12 mesi.
Fonte: https://tinyurl.com/yeywahcn
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio del 1 Agosto al Quirinale il Ministro degli Esteri della Repubblica di Corea, Park Jin.
In questo incontro il Ministro degli Esteri sudcoreano ha rinnovato i ringraziamenti per la partecipazione dell'Italia alla guerra di Corea.
Il Presidente della Repubblica e il Sig. Park hanno successivamente sottolineato l'importanza di mantenere legami stretti e strategici tra i due paesi.
Il Ministro sudcoreano ha successivamente espresso il desiderio di voler continuare la cooperazione con i paesi del G7 che si terrà a Roma nel 2024.
Park ha inoltre ribadito l'importanza di una risposta ferrea internazionale in supporto alle provocazioni della Corea del Nord.
Durante il soggiorno in Italia il Ministro Park ha inoltre avuto modo di visitare la Santa Sede in occasione del 60º anniversario dei legami diplomatici tra la Corea del Sud e il Vaticano.
In questo contesto il ministro sudcoreano è stato ricevuto dal Segretario di Stato, Cardinale Pietro Paroline e dal Ministro degli Affari Esteri Paul Gallagher.
In particolare, in onore di questa ricorrenza, l'ambasciata sudcoreana e il Vaticano si stanno impegnando alla preparazione di un simposio e altri eventi come l'installazione di una statua fuori dalla Basilica di San Pietro in onore di Sant'Andrea Kim Taegon, il primo coreano ad essere stato ordinato sacerdote.
Fonte: https://tinyurl.com/4bmd44k5
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)