Giovedì 1 Maggio 2025
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L'Ufficio generale di statistica (GUS) ha stimato una crescita economica nel 2021 pari al 5,7%, sottolineando la considerevole accelerazione nel quarto trimestre dell’anno scorso a circa il 7%.
A rendere noto il comunicato del GUS è stato il presidente della Banca nazionale polacca (NBP) Adam Glapiński, il quale ha, tra l’altro, posto l’attenzione anche sulla diminuzione nello stesso periodo della disoccupazione e dell’aumento dei salari, che hanno superato l'inflazione media annuale. La pandemia rimane, tuttavia, un considerevole fattore di incertezza.
Fonte: https://bit.ly/3h16UmN
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
Il mercato alimentare online coreano nel 2021 è balzato di oltre il 35%; toccando il suo massimo storico.
Il valore delle transazioni alimentari online in Corea è stato di 58,5 trilioni di won (48,8 miliardi di dollari USA) nel 2021, segnando un aumento del 35,3% rispetto al 2020. Il conteggio copre le transazioni online di cibo, generi alimentari, prodotti agricoli, carne e prodotti della pesca, nonché servizi di consegna di cibo.
Lo scorso anno lo shopping tramite app ha raggiunto il valore di 49,3 trilioni di won, ovvero l'84,3% del totale.
Lo shopping mobile nel 2021 è aumentato del 40,3% su base annua, superando di gran lunga l'aumento del 13,7% registrato dagli acquisti su Internet.
Con più persone che lavorano da casa, anche il mercato dei servizi di consegna di cibo è aumentato del 48,2%.
Le aziende alimentari locali hanno intensificato gli sforzi per recuperare il ritardo con la crescita esplosiva degli acquisti online riorganizzando o incorporando i loro store online.
Fonte: https://bit.ly/34PIxW9
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Secondo le analisi del Fondo monetario internazionale (FMI) e delle società di consulenza brasiliane, l'economia brasiliana dovrebbe crescere tra lo 0,8% e l'1,9% nel 2022. A titolo di confronto, la crescita media dei paesi emergenti è prevista al 5,1%.
Alcuni elementi dovrebbero avere un impatto considerevole nel 2022.
Secondo un’indagine della Federazione brasiliana delle banche (Febraban), la tendenza è che le banche riducano l'offerta di credito nel 2022. Questo perché c'è il timore di un'inflazione galoppante e persino di una recessione per il prossimo anno. Inoltre, a causa dell'aumento del rischio di insolvenza, le banche saranno ancora più caute nel prestare denaro.
Considerando un minor credito disponibile presso le banche, la tendenza è che aumentino le modalità alternative per l’accesso, come p. es. il pagamento anticipato dei crediti.
Ad integrazione del contesto, bisogna notare che il 2022 è un anno elettorale per il presidente della repubblica, i governatori e la Camera. Il che aumenta il grado di incertezza, determinando minori investimenti in attesa di cambiamenti di scenario. Con un impatto diretto sulla generazione di occupazione e reddito, due motori dello sviluppo.
Fonte: https://bit.ly/3GNUPM2
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)
Nel corso del 2021 la Danimarca, Paese tra i leader in quanto a innovazione (GII, 2021), ha contribuito notevolmente alla ricerca scientifica, ottenendo grande risonanza sia a livello domestico, sia internazionale. Di seguito vengono riportate le cinque scoperte più significative del 2021.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Lo Stato ha raggiunto lo storico valore di 38.1 miliardi di dollari, affermandosi come secondo maggior esportatore del Brasile. Le importazioni sono cresciute del 58.2% nel 2021.
Le esportazioni di Minas Gerais nel 2021 hanno ottenuto il miglior risultato degli ultimi dieci anni. Queste, infatti, hanno visto una crescita record del 45.1% rispetto al 2020, raggiungendo lo storico valore di 38.1 miliardi di dollari americani. Anche le importazioni mineire sono cresciute del 58.2% nello stesso periodo. Minas Gerais è lo stato che ha registrato la maggiore crescita lorda nel 2021, consolidandosi anche come secondo principale esportatore del paese.
Le esportazioni di Minas hanno totalizzato, nel 2021, 38.1 miliardi di dollari lordi, un importo di 11.8 miliardi di dollari superiore a quello realizzato nel 2020 (26.3 miliardi di dollari) – rappresentando una crescita del 45.1%. In questo modo, lo stato di Minas è avanzato ed è arrivato ad occupare il secondo posto come maggior esportatore del paese, essendo responsabile del 13,6% dei prodotti inviati all’estero.
Oltre a rappresentare il miglior risultato nelle esportazioni dei prodotti di Minas degli ultimi dieci anni, il traguardo raggiunto nel 2021 è il secondo migliore dello stato nelle ultime due decadi.
Il commercio internazionale mineiro ha continuato a spiccare anche nelle importazioni, crescendo del 58.2% nell’ultimo anno. Lo scorso anno, sono stati 13 i miliardi di dollari in importazioni, mentre nel 2020 ne sono stati registrati 8.2. In ambito nazionale, il commercio internazionale di Minas Gerais ha conseguito la maggior crescita lorda nel confronto tra periodi. Nella sequenza (dopo Minas), si trovano San Paolo, Rio de Janeiro, Pará e Mato Grosso.
Fonte: https://bit.ly/34XxiuY
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Con una modifica della legge sulla tariffa delle dogane si azzerano i dazi vigenti per l’importazione di tutti i prodotti industriali. La tariffa doganale svizzera viene inoltre semplificata per ciò che concerne le voci relative a questi prodotti. Si tratta di agevolare l’importazione e permettere alle imprese di accedere ai fattori produttivi esteri a condizioni più favorevoli, rafforzando allo stesso tempo la competitività dell’economia nazionale e delle esportazioni. Inoltre, i consumatori possono acquistare a un prezzo più conveniente i beni di consumo importati.
Il Consiglio federale ha stabilito che le misure entreranno in vigore il 1° gennaio 2024: in questo modo gli oneri legati ai cambiamenti procedurali possono essere contenuti al massimo, a tutto vantaggio degli operatori economici e dell’Amministrazione. Tutti gli attori coinvolti dispongono così del tempo necessario per gli adeguamenti tecnici e organizzativi. La modifica della legge sulla tariffa delle dogane, necessaria per le misure, è stata accolta dal Parlamento nell’ottobre 2021.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1487
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Gli acquirenti sui trenta anni o meno hanno rappresentato il 31% delle vendite totali di appartamenti in Corea nel 2021, segnando un aumento rispetto al 29,2% del 2020.
A Seoul, il 41,7% degli acquisti di appartamenti nel 2021 sono stati effettuati da persone di età pari o inferiore a 30 anni contro il 37,3% del 2020 ed il 31,8% del 2019. Anche la circostante provincia del Gyeonggi e la città di Incheon hanno visto la percentuale aumentare di circa il 6% rispetto all'anno precedente; raggiungendo rispettivamente il 36,3% e il 33,2%.
I prezzi delle case in Corea sono saliti alle stelle negli ultimi due anni; questo ha spinto i giovani a precipitarsi sul mercato immobiliare contrattando prestiti per paura di non essere mai in grado di possedere una casa.
Ma questa tendenza ha mostrato segni di diminuzione rispetto alla seconda metà del 2021 a seguito delle norme più severe in materia di prestiti adottate dal governo.
Dal luglio dello scorso anno, il governo ha applicato calcoli più rigorosi per i prestiti ipotecari per mettere un freno al crescente debito delle famiglie. I prezzi di vendita degli appartamenti a Seoul sono diminuiti dello 0,01% nella quarta settimana di gennaio rispetto alla settimana precedente; il primo calo in 20 mesi.
Il governo si aspettava che i prezzi delle case sarebbero scesi ad un ritmo più rapido come effetto delle regole di prestito e dell'aumento dei tassi adottate della banca centrale.
Fonte: https://bit.ly/3LA8Ro0
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Stefano Colli-Lanzi, presidente del Gruppo GI che si occupa di job placement in Polonia, nonché principale azionista di GI Group Poland afferma che l'inflazione o l'aumento dei costi non sono fenomeni che porteranno il mercato del lavoro ad una crisi a lungo termine.
La sfida più importante sarà la demografia. I maggiori problemi del mercato del lavoro sono il risultato della pandemia ed alcuni di loro potrebbero effettivamente ostacolare la crescita dell'economia e quindi farla tornare allo stato in cui si era prima del COVID-19, anche sul mercato del lavoro.
Tuttavia, si deve tenere presente che si tratta di turbolenze che non sono il risultato di un normale ciclo economico. Gli sbalzi associati alla pandemia si notano dalla disparità nel ritmo di sviluppo dei singoli paesi: alcuni sono già tornati al percorso di crescita e si stanno sviluppando ancora più velocemente di prima, altri sono ancora alle prese con gli effetti della crisi generata dal coronavirus.
Il presidente del Gruppo GI sottolinea che molti mercati nelle economie in via di sviluppo come, ad esempio, quello polacco sono cresciuti. I cambiamenti tecnologici hanno fatto sì che anche le esigenze dei datori di lavoro siano diverse, richiedono altre competenze da parte dei dipendenti la cui acquisizione deve diventare ancora più rapida al fine di soddisfare le esigenze delle imprese. I dipendenti si aspettano di più dai loro datori di lavoro, per esempio una maggiore flessibilità. Infine, Colli-Lanzi sottolinea che la pandemia, avendo accelerato lo sviluppo della digitalizzazione delle imprese, potrebbe creare problemi tra chi lavora in mansioni semplici che possono essere automatizzate.
Fonte: https://bit.ly/3LJP31R
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)
economiesuisse, la Federazione delle piccole e grandi imprese, si pronuncia risolutamente a favore del proseguimento della via bilaterale e contro una strategia attendista da parte del Consiglio federale in materia di politica europea. Secondo l’organizzazione, una possibile soluzione per risolvere le questioni istituzionali potrebbe essere quella di combinare approcci settoriali ad un accordo globale regolamentando la partecipazione al mercato. Nell’ambito del programma per il clima dell’economia, economiesuisse lancia una nuova campagna a favore di obiettivi di protezione del clima fondati sulla scienza.
“La Svizzera è confrontata ad importanti sfide in materia di politica economica”, ha dichiarato Christoph Mäder, Presidente di economiesuisse, in occasione della conferenza stampa annuale dell’organizzazione mantello dell’economia svoltasi a Berna. La politica europea si trova di fatto in crisi dopo l’abbandono dei negoziati sull’accordo istituzionale. L’erosione progressiva della via bilaterale nuoce alla piazza economica svizzera. “Bisogna agire subito”, ha dichiarato Christoph Mäder, invitando il Consiglio federale ad adottare rapidamente misure per sbloccare la politica europea e garantire l’affidabilità della via bilaterale. Oltre a un chiaro segnale da parte della Confederazione di voler continuare sulla via bilaterale, è ora necessaria un'agenda comune con l'UE basata sugli interessi strategici della Svizzera e dell'UE.
Specialmente nei settori della Borsa e delle banche, della tecnica medica, della ricerca e dell’approvvigionamento elettrico soluzione rapide hanno la priorità. È inoltre indispensabile chiarire gli aspetti istituzionali, poiché le imprese hanno un bisogno urgente di certezza del diritto nelle loro relazioni economiche con l’UE. Per questo, economiesuisse propone per esempio un approccio settoriale in combinazione ad un accordo globale atto a regolamentare la partecipazione al mercato.
Poiché l'industria d'esportazione è la più colpita dall'attuale stallo politico europeo, le sue condizioni quadro nel commercio multilaterale devono essere migliorate, per esempio espandendo costantemente la rete di libero scambio o partecipando ad aree di libero scambio plurilaterali con un focus sulla regione del Pacifico-Asia. Questa mattina economiesuisse ha pubblicato queste e numerose altre proposte per le relazioni tra la Svizzera e l’UE in una nuova pubblicazione sulla politica europea.
Christoph Mäder ha inoltre menzionato la riforma fiscale internazionale dei paesi membri dell’OCSE/G20, che ritiene un’altra sfida essenziale. Questa riforma intende limitare la concorrenza fiscale. Gli ambienti economici sono soddisfatti che il Consiglio federale abbia già annunciato le grandi linee del progetto per l’attuazione di questa riforma in Svizzera. In virtù di queste, l’imposizione minima dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2024. Il progetto in questione apporta alle imprese interessate la certezza del diritto e le protegge da un’ulteriore imposizione all’estero. Secondo Christoph Mäder, le imprese attendono dalla Confederazione e dai Cantoni che essi utilizzino il loro margine di manovra finanziario e giuridico per promuovere la piazza economica. Tali misure sono indispensabili per proteggere a lungo termine gli impieghi e il gettito fiscale in Svizzera. «Occorre dar prova di creatività e coraggio», ha sottolineato Christoph Mäder, appellandosi alla Confederazione e ai Cantoni. Egli ha evocato l’abolizione della tassa di bollo d’emissione in occasione della votazione popolare del 13 febbraio come un mezzo semplice ed efficace per aumentare l’attrattività della piazza economica.
Nuovo impulso per il programma per il clima dell’economia
Il programma per il clima dell’economia, presentato da economiesuisse un anno fa, riceve un nuovo impulso: concentrandosi su obiettivi basati sulla scienza secondo il metodo della Science Based Targets initiative (SBTi), gli ambienti economici confermano il loro obiettivo zero emissioni nette entro il 2050. Essi intensificano così gli sforzi per diventare la forza più innovativa ed efficace nella protezione del clima.
L’idea dietro la SBTi è semplice: dal momento che il riscaldamento climatico non deve superare 1,5 gradi, può essere emesso a livello mondiale soltanto un certo volume di gas ad effetto serra. Con la SBTi, ogni impresa può stabilire obiettivi climatici fondati sulla scienza e decidere essa stessa a quale ritmo deve ridurre le proprie emissioni per raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2050. Le imprese raggiungono così i loro obiettivi climatici in maniera autonoma, competitiva e senza prescrizioni legali, lungo tutta la catena di valore. La SBTi è un metodo standardizzato e ampiamente riconosciuto dagli esperti per valutare e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. Oggi, oltre 60 imprese svizzere hanno già adottato questa iniziativa. Il numero di imprese che hanno stabilito degli obiettivi climatici sulla base della SBTi aumenta in maniera quasi esponenziale, sia in Svizzera che a livello internazionale.
Nel corso dei prossimi 12 – 24 mesi, economiesuisse farà appello alla SBTi nella sua comunicazione interna ed esterna, affinché il maggior numero possibile di imprese si lasci convincere da questo approccio fondato sulla scienza. Per attuare questo progetto, la federazione opera in collaborazione con le associazioni di categoria e le Camere di commercio associate nonché con Go for Impact, un’associazione che raggruppa attori provenienti dagli ambienti economici e scientifici ma anche dai poteri pubblici.
Anche altri progetti di cooperazione in vista dell’applicazione del programma per il clima sono in fase di sviluppo. La collaborazione tra economiesuisse e NZZ Connect è già in corso ed è sfociata nella creazione della piattaforma Sustainable Switzerland dedicata alla sostenibilità. Le imprese e organizzazioni interessate possono informarsi da subito sulla SBTi sul sito www.sustainableswitzerland.ch/sbti e fissare un primo colloquio gratuito con esperti di questioni climatiche ed energetiche.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1486
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Dopo essere passata in rosso per la prima volta in 20 mesi a dicembre 2021, la bilancia commerciale della Corea ha registrato un deficit record di 4,89 miliardi di dollari nel primo mese del 2022. È la prima volta in 14 anni, ovvero dalla crisi finanziaria globale del 2008, che la Corea non registrava un deficit commerciale per due mesi consecutivi.
Gli analisti prevedono che le prospettive di un surplus commerciale annuale sono incerte nel 2022 a causa del recente declassamento delle prospettive economiche per i principali mercati di esportazione della Corea (Stati Uniti e Cina), nonché un aumento sostenuto dei prezzi di petrolio, gas, carbone e altre fonti di energia che hanno un forte impatto sulle importazioni.
Sebbene le esportazioni abbiano continuato a crescere, sono state superate da un aumento sempre maggiore delle importazioni. Arrivando al valore di 55,42 miliardi di dollari, le esportazioni di gennaio 2022 sono aumentate del 15,2% rispetto allo stesso mese del 2021.
Il governo coreano aveva previsto che nel 2021-2022 il tasso di aumento delle esportazioni sarebbe gradualmente diminuito, mentre il tasso di aumento delle importazioni sarebbe rimasto più alto; però non aveva previsto che la bilancia commerciale stessa sarebbe stata negativa.
Attualmente il valore del Won s trova in calo in calo ma secondo alcuni analisti questo non avrà un impatto rilevante sulle esportazioni. In genere un calo del valore del won porta a un aumento dei volumi e del valore delle esportazioni in quanto aumenta la competitività dei prezzi dei prodotti di esportazione ma si teme che potrebbe aumentare il rischio di inflazione a causa dell’aumento dei prezzi d'importazione e ciò, combinato con la diminuzione dei consumi, potrebbe avere un risultato negativo dannoso per i lavoratori irregolari e gli operatori autonomi delle piccole imprese.
Fonte: https://bit.ly/3Jxopr3
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)