Notizie mercati esteri

Mercoledì 2 Febbraio 2022

Svizzera - Obbligatoria dal 1 febbraio la vignetta autostradale

In una nota diffusa da TCS, si rende noto che dal primo febbraio, è obbligatoria la vignetta 2022 per circolare sulle autostrade e semi-autostrade svizzere. La vignetta del 2021 è infatti valida soltanto fino a lunedì 31 gennaio compreso.

La vignetta dev’essere chiaramente visibile sul parabrezza e va incollata nella parte interna, sul bordo del parabrezza o dietro lo specchietto retrovisore interno, senza mai ostacolare la visibilità del conducente. Il TCS consiglia di togliere la vignetta scaduta.

La vignetta autostradale è indispensabile per i veicoli a motore e i rimorchi (fino a 3,5 tonnellate) che viaggiano sulle autostrade e semi-autostrade della Svizzera. Costa 40 franchi e si può acquistare presso i punti di contatto TCS, gli uffici postali, i garage, le stazioni di servizio, nonché presso gli uffici doganali o della circolazione stradale. È valida fino al 31 gennaio 2023. Gli automobilisti che sono sprovvisti di una vignetta correttamente incollata e visibile sono passibili di una multa di 200 franchi e dovranno inoltre acquistare il nuovo contrassegno.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1484

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Il mercato ceco dei mutui abitativi ha superato il record nel 2021

Il mercato dei mutui abitativi ha segnato nel 2021 un nuovo record. Lo indicano i dati rilasciati dalla banca ČSOB.

Secondo questi dati, le banche ceche hanno erogato nel 2021 circa 430 miliardi di corone di mutui abitativi, quasi il 70 percento in più rispetto al 2020. Un andamento altrettanto dinamico è stato registrato dalle casse di risparmio abitativo, che hanno fornito mutui per circa 110 miliardi di corone. “Dietro a questo risultato straordinario ci sono i bassi tassi d’interesse e le condizioni vantaggiose di finanziamento” ha sottolineato il membro del CdA di ČSOB Jan Sadil.

Secondo gli esperti, quest’anno la dinamica sul mercato sarà molto meno forte. “Nel 2022 ci aspettiamo un ritorno alla normalità” ha indicato Sadil. A pesare è l’aumento dei tassi d’interesse perseguito dalla banca centrale per mitigare l’inflazione. Gli aumenti dei tassi base hanno influenzato anche i tassi applicati ai mutui abitativi, che a fine anno hanno superato il 4 percento, ha dichiarato Sadil.

Nel 2022, inoltre, entrano in vigore nuove regolamentazioni che potrebbero ridurre l’accesso ai mutui. La domanda per l’acquisto degli immobili residenziali rimane tuttavia elevata.

Fonte: https://bit.ly/3ubBS3h

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Germania: inizio con segnali contrastanti tra rincari energetici, aumento del PIL e del deficit - report gennaio 2022

In Germania il 2022 si è aperto con notizie contrastanti sul quadro economico del paese.  In base ai dati forniti da DESTATIS (ufficio tedesco per la statistica), nel 2021 il PIL tedesco è aumentato del 2,7% in confronto al 2020. STATISTA prevede un aumento del 4,9% nel 2022. L’economia tedesca ha quindi retto bene i numerosi colli di bottiglia della catena di approvvigionamento e le restrizioni adottate a causa del peggioramento della situazione epidemiologica. Per quanto riguarda l’Italia, l’ISTAT ha registrato una crescita del PIL del 6,3% nel 2021.  Il medesimo istituto prevede una crescita del 4,7% nel 2022, grazie agli effetti degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nonostante ciò, il PIL tedesco dell’anno appena conclusosi è ancora inferiore del 2% rispetto a quello del 2019. DESTATIS segnala che i settori economici che fanno più fatica a tornare ai risultati economici pre-covid sono soprattutto quello manifatturiero (-6% rispetto al 2019), lo sport, la cultura e l’intrattenimento (-9,9% rispetto al 2019).

Anche nel commercio con l’estero si è osservata una ripresa. Le esportazioni tedesche di servizi e merci sono aumentate del 9,4% rispetto al 2020, mentre le importazioni sono cresciute di meno (8,6%) a causa dell´´aumento dei prezzi delle importazioni. Secondo il ministero federale per l’economia e la tutela del clima (BMWK), alla luce dei numerosi ordini ricevuti le prospettive sul commercio con l’estero nel 2022 continuano ad essere rosee.

Non accenna a fermarsi inoltre l’impennata dei prezzi energetici, che a fine dicembre 2021 in Germania erano più alti del 69,0% rispetto a dicembre 2020. I rincari energetici hanno colpito soprattutto il gas naturale (+121,9%) e l’energia elettrica (+74,3%). L’aumento dei prezzi per le forniture di energia, la riduzione temporanea dell'aliquota IVA, la tassa sulla C02 e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno comportato in Germania un aumento del tasso di inflazione mensile che a dicembre ha raggiunto il 5,3%. Il BMWK prevede tuttavia che da gennaio in poi la tendenza al rialzo dei prezzi possa indebolirsi notevolmente, rimanendo tuttavia ben al di sopra dei livelli pre-crisi.  È infatti probabile che i colli di bottiglia persistano per qualche tempo. La pressione sui prezzi è destinata a diminuire solo gradualmente nel corso dell'anno.

Fonti: https://bit.ly/3re1Wsz; https://bit.ly/3ASEGUb; https://bit.ly/3rcijpC; https://bit.ly/3g7ReO2; https://tinyurl.com/46d29rxn     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 18 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Svizzera - Export: la tendenza da record continua

Il clima delle esportazioni delle PMI svizzere si attesta sempre a livelli record, come riportato dall’attuale sondaggio di Switzerland Global Enterprise (S-GE) sulle prospettive di export. A registrare gli stessi valori il barometro delle esportazioni di Credit Suisse e l’indice svizzero dei direttori d’acquisto (PMI). Tale crescita è rallentata solo dai lunghi tempi di attesa delle consegne e dalle ulteriori conseguenze della pandemia da COVID-19.

Lo scorso anno il clima delle esportazioni delle PMI svizzere ha quasi eguagliato i valori record registrati nel 2018 e la tendenza non intende fermarsi: due terzi delle aziende intervistate da Switzerland Global Enterprise prevedono di aumentare ulteriormente le loro esportazioni entro la metà dell’anno. I Paesi direttamente confinanti con la Svizzera, in particolare la Germania, così come gli Stati Uniti e la Cina rimangono i maggiori acquirenti. Si registra, tuttavia, un calo dell’attrattiva della Cina quale nuovo mercato da conquistare, che retrocede dal primo posto a metà classifica. Al contrario, la regione del Golfo mostra una forte tendenza: il 14 per cento delle aziende vuole insediarsi in Qatar, Oman, Kuwait e Bahrain, l’11 per cento negli Emirati Arabi Uniti e il 6 per cento in Arabia Saudita.

Anche il barometro delle esportazioni di Credit Suisse, che segue la domanda estera di prodotti svizzeri, continua a registrare valori record come quelli del 2018 e del 2010, rilevando chiaramente una tendenza al rialzo. Un quadro simile è dipinto dall’indice svizzero dei direttori d’acquisto (PMI) per l’industria, che è ben al di sopra della soglia di crescita da quasi un anno e mezzo e ha frenato per il momento la tendenza al ribasso in atto dal picco di luglio 2021.

Secondo il sondaggio di S-GE, la pandemia e le sue conseguenze dirette, come le interruzioni nella catena del valore, la mancanza di certezza nella pianificazione, le restrizioni ai viaggi e il difficile approvvigionamento dei materiali, rimarranno la sfida principale nei prossimi mesi.

Ciò è confermato dal sondaggio sull’indice svizzero dei direttori d’acquisto: stando a quest’ultimo, due terzi delle imprese prevedono perdite a livello di produzione nei prossimi sei mesi a causa delle difficoltà di acquisto. Secondo Credit Suisse, non ci si può aspettare una notevole distensione prima della metà dell’anno in corso. Nel settore dell’elettronica - ossia dei semiconduttori (chip) − la situazione rimarrà presumibilmente tesa anche fino al 2023.

Andreas Gerber, responsabile Clientela commerciale di Credit Suisse, dichiara: «Le PMI svizzere beneficiano attualmente di un clima positivo sui mercati industriali delle più importanti destinazioni di esportazione della Svizzera. Anche se negli ultimi mesi l’indice dei direttori d’acquisto è sceso leggermente a livello mondiale, in Europa e negli Stati Uniti sono ancora chiaramente nella fascia di crescita, il che supporta anche la domanda di prodotti svizzeri. Quanto velocemente le capacità globali di produzione e di trasporto possano essere incrementate di nuovo dopo la pandemia per eliminare gli attuali colli di bottiglia dell’offerta sarà decisivo per l’ulteriore sviluppo degli eventi.»

Alberto Silini, responsabile Consulenza presso Switzerland Global Enterprise (S-GE), afferma: «È impressionante la rapidità con cui le esportazioni si sono riprese dalla crisi legata alla pandemia e il fatto che ora siano addirittura in grado di crescere di nuovo ai massimi livelli. Di conseguenza, molte PMI si lanciano alla conquista di nuovi mercati, come la regione del Golfo, la Russia, gli Stati Uniti e l’India in particolare. In molti Paesi sono mutate le condizioni quadro. È quindi importante notare che l’accesso a nuovi mercati in queste nuove circostanze deve essere ben preparato per essere in grado di affermarsi in modo sostenibile. Questo vale in particolare per le regioni del mondo in cui le singole PMI non hanno ancora acquisito una propria esperienza.»

Le prospettive di export per le PMI relative al 2° semestre 2022 saranno pubblicate il 7 luglio 2022. 

 

Copyright © 2022 Credit Suisse SA e Switzerland Global Enterprise.

Fonte: https://bit.ly/3IZCc9c

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Danimarca - Eliminate tutte le restrizioni COVID dal 1° febbraio

Mercoledì 26 gennaio, il Ministero della Salute danese ha annunciato la rimozione di tutte le restrizioni per prevenire l’infezione e contenere la diffusione del COVID-19.

Le riaperture coincideranno con l’inizio del mese di febbraio e sono state decise sulla base del giudizio del Ministero della Salute che ha tenuto conto di diversi fattori:

  • Individui che hanno completato il ciclo vaccinale (80,9%)
  • Individui che hanno ricevuto la terza dose (60%)
  • Ospedalizzazioni in calo (da 74 agli inizi di gennaio a 44 il 26 gennaio)
  • Sintomi apparentemente più lievi

Il Ministero considera l’insieme di tali fattori come sufficiente per contrastare la diffusione della variante Omicron. In aggiunta, il riconoscimento di una sintomatologia meno grave di Omicron rispetto a Delta, che fino allo scorso dicembre era la variante più presente in Danimarca, ha profondamente contributo alla decisione di porre un termine alla categorizzazione del COVID-19 come “malattia socialmente critica”: questa definizione viene data ad una malattia particolarmente contagiosa, caratterizzata da un alto tasso di mortalità o che potrebbe causare danni gravi o permanenti.

La Danimarca era stata il primo paese europeo a eliminare tutte le restrizioni nel settembre 2021 e si riconferma primo Paese in UE a eliminarle per una seconda volta dopo l’impennata della variante Omicron. Tuttavia, vengono mantenute le restrizioni legate all’ingresso in territorio danese (test negativo e/o quarantena a seconda del paese di provenienza) per altre quattro settimane. Allo stesso modo, restano in vigore le regole concernenti l’isolamento in caso di positività: gli individui asintomatici possono interrompere l’isolamento 4 giorni dopo il primo test positivo; gli individui con sintomi lievi possono interrompere l’isolamento 4 giorni dopo il primo test positivo; gli individui che invece presentano sintomi gravi devono isolarsi fino a quando i sintomi siano scomparsi.

La Commissione epidemica sottolinea infatti che, a causa del tasso di infezione molto elevato, sono ancora necessarie misure e raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni, soprattutto per quanto concerne gli anziani e persone particolarmente vulnerabili.      
Il COVID-19 resta quindi una malattia da tenere sotto controllo, ma diversi fattori hanno contribuito alla reintroduzione di condizioni di normalità.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Il vicegovernatore del Minas Gerais visita lo stabilimento della Fassa Bortolo, a Matozinhos

Il vicegovernatore del Minas Gerais, Paulo Brant, è stato a Matozinhos (MG) questo mercoledì 26, per visitare le strutture dell'impresa Fassa Bortolo in Brasile. Questa è stata la prima visita ufficiale dei rappresentanti del Governo dello Stato all'interno dell'azienda, considerata leader nella produzione di malte in Europa. L'unità brasiliana è la prima al di fuori del continente europeo.

Frutto di un investimento di oltre 200 milioni di R$, la fabbrica di Matozinhos, che cominciò ad essere costruita nel 2019, oggi fa parte dell'elenco delle aziende che partecipano al programma del governo statale che, alla fine del 2021, ha battuto il record di nuovi investimenti nello stato di Minas Gerais. 
Nell'agosto 2021 sono iniziate le prime attività dell'impresa. Oggi in questa unità lavorano 90 dipendenti, la maggior parte residenti a Matozinhos, Pedro Leopoldo e regioni limitrofe. A dicembre, l'impresa ha raggiunto il 30% della sua capacità produttiva, con l'obiettivo di duplicarla nel 2022.  

"Il Brasile è ancora un paese molto povero, siamo un paese con molte disuguaglianze, abbiamo bisogno di nuovi investimenti nel campo tecnologico, poiché un altro problema del Brasile è che la produttività media dell'economia è molto bassa. Le tecnologie che avete presentato qui sono le benvenute, in quanto possono rivoluzionare il settore dell'edilizia civile, di importanza vitale per il Paese", ha affermato Brant. 

Il rappresentante legale della Fassa Bortolo in Brasile, Ivan Alberti, ha sottolineato l'accoglienza che l'impresa ha ricevuto da parte del governo statale e del comune di Matozinhos. "In tutte le fasi del progetto, abbiamo trovato professionisti con visioni, interessi, capacità ed efficienza, questo ci ha permesso di accedere con tranquillità al mercato brasiliano e, di conseguenza, a quello dell'America Latina. Il Governo del Minas, la Segreteria dello sviluppo economico, l'INDI e altre istituzioni governamentali, il comune di Matozinhos, i fornitori locali ed il popolo mineiro, hanno tutti accolto a braccia aperte la Fassa Bortolo, e questo non sarà mai dimenticato", ha affermato Ivan Alberti.  

Fonte: https://bit.ly/35ybLco

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Il deficit dell’amministrazione pubblica ceca ha superato i 400 miliardi di corone

Il deficit dell’amministrazione pubblica ceca ha superato nel 2021 i 400 miliardi di corone. Si tratta di una cifra inferiore a quanto previsto, ma la più alta nella storia del Paese.

Il deficit ha raggiunto nel 2021 circa 420 miliardi di corone, la legge di bilancio prevedeva un buco nel bilancio di 500 miliardi di corone. La cifra è quindi più alta anche rispetto all’anno 2020. Il deficit è stato inferiore alle previsioni soprattutto grazie al fatto, che le entrate fiscali sono state superiori di oltre 80 miliardi di corone rispetto a quanto prevedeva la legge di bilancio. Lo Stato ceco ha incassato nel corso dello scorso anno 1.487 miliardi di corone. Ad aumentare rispetto al 2020 è stato il gettito dell’IVA, dei contributi e dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche. È invece diminuito il gettito delle accise, delle entrate dalle casse comunitarie e dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Di oltre 60 miliardi di corone sono aumentate rispetto al 2020 le uscite dello Stato, che hanno superato la soglia di 1.900 miliardi di corone. Le spese dirette per programmi di sostegno legati alla pandemia (Antivirus A e B e ristori alle aziende) hanno rappresentato uscite per circa 50 miliardi di corone e di altri 30 miliardi di corone sono aumentati i trasferimenti statali alla sanità. Lo Stato ha speso una cifra record di 177 miliardi di corone per gli investimenti. La quota di investimenti su tutte le spese statali è stata del 9,3%, in linea con gli altri anni.

Secondo il nuovo ministro delle finanze Zbyněk Stanjura la Repubblica Ceca ha registrato negli ultimi due anni un fortissimo peggioramento dei conti pubblici con il debito in rialzo dal 28,5% al 41% del PIL. “Questo Paese non ha mai avuto una gestione così pessima delle risorse pubbliche” ha detto Stanjura indicando come responsabili del peggioramento l’ex premier Andrej Babiš e il suo predecessore al dicastero Alena Schillerová. I vertici dell’ex governo, tuttavia, sostengono che il peggioramento è in larga parte imputabile alla pandemia ed è avvenuto in maniera simile in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea. Inoltre, fanno notare che il rapporto tra il debito pubblico e il PIL era superiore alla fine del precedente governo di centrodestra del premier Petr Nečas.

Fonte: https://bit.ly/3s7IFbq

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Giovedì 27 Gennaio 2022

La Spagna crea 84.700 posti di lavoro nel 2021

Nel 2021, la Spagna ha creato 84.700 posti di lavoro, la cifra più alta dal 2005 e, di conseguenza, il tasso di disoccupazione si è ridotto fino al 13,33%, la più bassa dal 2008, secondo i dati dell'EPA (studio della forza lavoro), pubblicata questo giovedì dall'INE (Istituto Nazionale di Statistica).

Queste cifre arrivano durante la fase di turbolenze per l'approvazione al Congresso della riforma lavorale, secondo gli accordi tra l'Esecutivo, i datori di lavoro e i sindacati, che andrà ai voti ad inizio febbraio 2022, che però resta in attesa dell'approvazione dei partiti nazionalisti.

Inoltre, il 7 febbraio il Governo tratterà la possibilità di aumentare il salario minimo.

La creazione dei posti di lavoro suppone un recupero dal 2020, dopo il duro colpo inflitto dalla pandemia.

Fonte: https://bit.ly/3o5FmAy

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

 

Ultima modifica: Giovedì 27 Gennaio 2022
Giovedì 27 Gennaio 2022

Brasile - Principali settori con previsione di crescita per il 2022

Secondo il Ministero dell'Economia brasiliano, c’è l’aspettativa che nel 2022 possa esserci ancora un trend di recupero delle perdite dovute al perdurare della pandemia indotta dal Covid19. In particolare, per le opportunità presenti nel mercato estero, dovute al cambio favorevole per l’export, per la svalutazione della moneta Real.

Principali settori con previsione in crescita per il 2022:

La tecnologia - si è rivelata un grande alleato delle aziende, ed è stata applicata nelle strategie di vendita online, nel marketing digitale e anche nel rafforzamento della sicurezza informatica, soprattutto dopo l'entrata in vigore della Legge generale sulla protezione dei dati (LGPD) in Brasile.

Trasporti e logística - I consumatori si sono adattati ai nuovi modi di fare acquisti e il settore della logistica e dei trasporti si è adattato a una domanda crescente sin dal 2020. La tracciabilità dei prodotti e la consegna rapida sono alcune delle priorità sviluppatesi nel segmento, che ne favoriscono la crescita.

Salute ed Estetica – Con una maggiore preoccupazione per il benessere fisico, dovuta anche alla pandemia, è probabile che le persone aumentino le cure sanitarie e ritornino alle procedure cosmetiche. Nel 2021 il settore ha già ripreso a crescere, con i professionisti che tornano alle cliniche. Tra i servizi più ricercati ci sono le applicazioni di botox, filler e depilazione laser.

Turismo ed eventi - Hotel, bar e ristoranti dovrebbero vedere una crescita nel prossimo anno. Secondo la Confederazione nazionale del commercio dei beni, dei servizi e del turismo (CNC), il settore dovrebbe aumentare i lavoratori formali, nonché le assunzioni temporanee per l’alta stagione.

Il breve quadro sopra può essere utile, per l’operatore interessato al mercato brasiliano, per definire eventuali obiettivi di investimento e business.

Fonte: https://glo.bo/35uaFys

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria SC - Brasile)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Giovedì 27 Gennaio 2022

Canada - Analisi del settore farmaceutico

Il mercato canadese dei farmaci si posiziona al nono posto al mondo per volume con una quota di mercato mondiale al 2,1%. Il settore rientra tra i più innovativi in Canada, con una spesa per la ricerca tra 1,5 e 2 miliardi di dollari. Le aziende canadesi sono impegnate sia nella ricerca di trattamenti innovativi brevettati sia nelle copie bio-equivalenti di farmaci con brevetti quasi in scadenza. 

L'analisi riportata dimostra che dal 2011 al 2020, la quota di esportazioni di prodotti farmaceutici dal Canada verso il resto del mondo è aumentata del 143% mentre le importazioni del 58%. Tra questi, l’Italia è al decimo posto tra i fornitori di prodotti chimici e farmaceutici e al primo posto come fornitore canadese di antibiotici. 

La provincia dell'Ontario ospita il maggior numero di aziende farmaceutiche ed è sede dei 10 migliori ospedali di ricerca del Paese. 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))

Ultima modifica: Giovedì 22 Settembre 2022