Giovedì 1 Maggio 2025
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Secondo i calcoli dell’IMF la Corea nel 2022 continuerà a classificarsi, per il terzo anno consecutivo, come decima potenza economica mondiale (quarta dell'Asia dopo Cina, Giappone ed India, paesi molto più grandi della Corea in quanto a territorio e popolazione) in termini di PIL nominale. Sempre secondo la stessa istituzione finanziaria il PIL nominale della Corea ammonterà 1,91 trilioni di dollari nel 2022 (nel 2021 è stato stimato ammontare a 1,82 trilioni di dollari); con una crescita del PIL reale del 3.3% rispetto al 2021 (Nel 2021 il PIL reale è stato stimato essere cresciuto del 4.3% rispetto al 2020).
A dicembre 2021 il governo di Seoul ha invece calcolato una crescita nel 2022 del PIL reale del paese al 3,1%, affermando che le esportazioni e i consumi dei privati probabilmente guadagneranno terreno nonostante l'accresciuta incertezza economica provocata dalla pandemia. Quest’ultima proiezione è superiore alla previsione di crescita del 3% fatta a giugno 2021 dallo stesso governo.
Nel 2022 quindi si prevede che, come e più che nel 2021, la Corea continuerà a mostrare segni di forte ripresa dalla pandemia tra esportazioni robuste e consumi in ripresa; con il proposito del governo di portare il paese definitivamente fuori dalla crisi economica provocata dalla pandemia entro il primo quadrimestre del 2022.
Le principali sfide economiche che la Corea dovrà affrontare nel 2022 sono la calmierazione dei prezzi delle proprietà immobiliari, frenare la crescita dell'inflazione ed aumentare i posti di lavoro, soprattutto nei settori più colpiti dalla pandemia.
Fonte: https://bit.ly/3fovgGh
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Secondo quanto dichiarato dal North American Industry Classification System (NAICS), l’industria chimica è classificabile in diverse sub-categorie che vanno dai prodotti chimici di base, a pesticidi e fertilizzanti, saponi, composti per la pulizia e preparati per la cura del corpo e molto altro.
L'analisi in allegato considera le categorie dei prodotti chimici di base e quella delle resine sintetiche, gomme e fibre sintetiche poiché maggiormente rappresentative del tessuto industriale canadese.
Nel 2020, l'industria chimica in Canada ha realizzato 52 miliardi di dollari di prodotti (con un calo del 4,3% rispetto al 2019), rappresentando uno dei settori più rilevanti per l’economia canadese. Le aziende sono prettamente concentrate nelle province dell’Ontario, dell’Alberta e del Québec. La provincia dell'Ontario produce il 45% della produzione mondiale del paese.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))
La Danimarca è lo stato più digitale d'Europa. La Danimarca ha una popolazione di circa 5.8 milioni di abitanti e di questi, il 97% ha accesso a internet. L’utilizzo di internet è molto diffuso tra i cittadini al punto che il Digital Economy and Society Index pone la Danimarca in cima ai paesi UE per livello di digitalizzazione. I servizi pubblici digitali sono molto sviluppati e la popolazione è in grado di utilizzare internet e gli e-devices in numerose pratiche quotidiane: l’88% degli utilizzatori di internet danesi si serve dei servizi di e-Banking mentre quelli che si affidano allo shopping online corrispondono all’82%.
E-commerce. Questi dati, e in particolare il dato riguardante lo shopping online, sono molto importanti ed è interessante vederli in un’ottica temporale per poter comprendere quali sono i potenziali sviluppi futuri. Negli ultimi anni si è registrata una costante crescita nel numero di “online shoppers”, passando da 3.4 milioni nel 2016 a 3.9 milioni nel 2021. Il COVID-19 ha positivamente impattato sul numero di acquirenti online e probabilmente contribuirà alla crescita attesa per il 2022 quando si prospetta gli acquirenti online raggiungano i 4 milioni.
I settori. In termini di mercato, i settori in cui viene registrata la maggiore richiesta sono l’abbigliamento (in linea con gli altri paesi scandinavi), l’elettronica, i media. Nello specifico, il 28,6% degli acquisti di abbigliamento vengono effettuati online, il 23,5% dell’elettronica e 22,4% dei media (ad esempio piattaforme streaming); ben si posizionano anche prodotti di salute e bellezza e di sport e divertimento, rispettivamente il 15,3% e il 10,2%.
L'offerta. La maggior parte delle realtà produttive e di servizi, che vanno dal piccolo al grande operatore, per rimanere competitive si trovano nella situazione di proporre prezzi adeguati e modalità di acquisto on line user-friendly e veloci. Questo è soprattutto determinato dalle alte aspettative che i consumatori danesi hanno. In relazione a questo ultimo punto, data la dimensione e le caratteristiche del Paese (relativamente poco esteso e pianeggiante), la maggior parte di essi si aspetta la consegna il giorno seguente o al più tardi dopo dieci giorni dall’ordine. Inoltre, il 77% dei cittadini danesi possiede uno smartphone e, questo dato, fa sì che uno su quattro acquisti avvenga tramite esso: questo significa elaborare siti web adatti allo smartphone e facilitare il processo di acquisto veloce.
Le opportunità. L’importanza e la strategicità di investire nell’e-commerce si può comprendere anche consultando altri dati quali, ad esempio, la crescita stimata del volume di mercato degli acquisti online che è pari al 5,5% entro il 2024, e il tasso di penetrazione che dovrebbe passare da 85,4% nel 2020 a 89% nel 2024 (eCommerceDB., 2021).
Data la vasta gamma di settori coinvolti da questo fenomeno, dalle bevande ai giocattoli, dai prodotti di bellezza e per la casa al cibo, anche gli operatori internazionali che già sono presenti o che ancora devono inserirsi nel mercato danese, dovrebbero considerare questi punti se interessati ad espandere la loro attività in Danimarca.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il Trade and Technology Council Eu-Usa si è aperto ufficialmente con il summit di mercoledì 29 settembre 2021 a Pittsburgh, Pennsylvania. L’evento ha segnato il primo passo di un’iniziativa dai contorni ancora non definiti ma dal potenziale immenso, presentata il 15 luglio scorso al summit Ue-Usa di Bruxelles dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e dal Presidente americano Joe Biden.
L’idea alla base è la creazione di una piattaforma di dialogo continuo, con degli eventi ciclici per misurarne il progresso, per il coordinamento su una serie di settori-chiave. I fili conduttori sono tecnologia e commercio, ma le sfide che Ue e Usa sono chiamate ad affrontare sono di portata globale, e spaziano dalla concorrenza alla politica estera. La mole di lavoro è tale che la prima riunione servirà soprattutto a definire le sfere d’azione.
A rappresentare gli europei saranno due vicepresidenti della Commissione, Margrethe Vestager (commissario alla concorrenza) e Valdis Dombrovskis (commissario al commercio). Sul lato americano ci saranno il segretario di Stato Antony Blinken, la segretaria al Commercio Gina Raimondo e la rappresentante per il Commercio Katherine Tai, che funge da consigliere presidenziale in materia di commercio internazionale.
Partendo dalla definizione di cosa non sarà il Ttc è bene chiarire che non si tratta di un nuovo trattato di libero scambio in stile Ttip né strettamente di un accordo commerciale. Anzi, il forum dovrebbe evitare di trattare i contrasti complessi che hanno ostacolato il rapporto Ue-Usa, come la disputa sulla concorrenza e gli aiuti statali tra Airbus e Boeing o l’accesso si reciproci mercati dei settori alimentari.
Non si tratterà nemmeno di uno strumento per unificare le strategie politiche, interne o estere, dei due alleati. Sarà piuttosto di un canale sempre aperto in cui le istituzioni Ue e Usa possono parlare e coordinarsi. Il nocciolo del Ttc sarà costituito dall’identificazione di aree in cui conviene che Ue e Usa lavorino insieme per definire standard comuni, identificare le sfide da approcciare assieme e costruire una risposta che sia adeguata, efficace e più forte in quanto condivisa.
Si parte da dieci gruppi di lavoro, ognuno focalizzato su un argomento ben definito. Gli argomenti spaziano dal mettere in sicurezza le catene di approvvigionamento (per esempio, quella dei semiconduttori) agli standard tecnologici (intelligenza artificiale, internet of things, biotecnologie, robotica e altre tecnologie emergenti), passando per la risposta alla crisi climatica (investimenti, misure come il Cbam) e come rispondere a quei Paesi che, sfruttando la tecnologia o meno, vìolano i diritti umani, o influenzano il mercato in maniera anticoncorrenziale.
Altri gruppi di lavoro si occuperanno di sicurezza e competitività digitali (standard di sicurezza, diversificazione dei fornitori telco, 5G e 6G) come anche del trattamento dei dati (inclusa la responsabilità delle piattaforme, la regolazione dei contenuti, big data e pubblicità mirata).
Si passa poi dal controllo dell’export (con un occhio per le tecnologie con potenziali applicazioni nocive, come i sistemi di sorveglianza) allo screening degli investimenti dall’estero (potenziandoli attraverso la condivisione di informazioni), fino a migliorare l’accesso alle tecnologie digitali per le Pmi.
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)
Il presidente della Camera Alberghiera dello stato Nueva Esparta (Venezuela), Alberto Annecchino, ha assicurato che l'occupazione dell'hotel sull'isola di Margarita è di circa il 95% durante il periodo natalizio.
Ha sottolineato che l'isola non ha presentato problemi di elettricità in questa stagione e ha sottolineato che la maggior parte degli hotel sono dotati di centrali elettriche.
Annecchino ha evidenziato che oltre il 70% della popolazione è vaccinata e hanno rispettato i necessari controlli di biosicurezza di fronte all'afflusso di turisti dalla Russia.
Fonte: https://bit.ly/3pQ13pu
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
Nel ddl infrastrutture firmato dal Presidente Joe Biden nel mese di novembre, è previsto un pacchetto complessivo di misure di 1,2 trilioni di dollari.
In particolare, il piano prevede 550 miliardi di dollari di investimenti federali nelle infrastrutture americane per i prossimi cinque anni che riguarderanno strade, ponti, trasporti di massa, ferrovie, aeroporti e porti.
Saranno poi dedicati 65 miliardi di dollari per il miglioramento della banda larga, decine di miliardi di dollari per il miglioramento della rete elettrica e dei sistemi idrici e 7,5 miliardi per l'installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in tutto il paese.
Il pacchetto di misure è stato varato a seguito di un accordo bipartisan.
Fonte: Il Sole 24 Ore
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)
Jorge Aroca, coordinatore della Commissione doganale portuale della Camera di commercio di Puerto Cabello, ha indicato che si prevede un aumento delle esportazioni in Venezuela.
Ha sottolineato che secondo alcuni studi si suggerisce che a livello internazionale ci sarà una crescita significativa dei consumi, il che implicherebbe una maggiore attività doganale e portuale che potrebbe essere estrapolata al Venezuela.
Fonte: https://bit.ly/3ERoByA
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
L'utile del sistema finanziario venezuelano è stato di Bs 163,2 milioni ($ 35,3 milioni), con un incremento del 99,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tale incremento è dovuto principalmente all'aumento sia dei proventi finanziari (97,8%) che dei proventi straordinari.
Fonte: https://bit.ly/3sXTzme
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
Samsung prevede di investire circa 17 miliardi di dollari per costruire un impianto di produzione di semiconduttori a Taylor, Texas, nel bel mezzo di una carenza globale di chip utilizzati nei telefoni, nelle automobili e in altri dispositivi elettronici. Si tratta del più grande investimento mai effettuato da Samsung negli Stati Uniti e migliorerà la resistenza della catena di approvvigionamento di chip logici cruciali. L'investimento porterà l'impegno totale della società sudcoreana negli Stati Uniti a più di 47 miliardi di dollari dall'inizio delle operazioni nel Paese nel 1978. La società, che ha ora più di 20.000 dipendenti in USA, ha osservato che il nuovo impianto di produzione produrrà chip logici avanzati che alimenteranno i dispositivi di prossima generazione per applicazioni come la telefonia mobile, 5G, calcolo ad alte prestazioni e intelligenza artificiale. Il sito di Taylor si estenderà su più di 5 milioni di metri quadrati.
L’impianto di chip creerà oltre 2mila posti di lavoro ad alta tecnologia, migliaia di posti di lavoro indiretti e un minimo di 6.500 posti di lavoro nell’edilizia. La costruzione inizierà all’inizio del 2022 con l’obiettivo di iniziare la produzione nella seconda metà del 2024. I 17 miliardi di dollari in investimenti di capitale includono edifici, miglioramenti immobiliari, macchinari e attrezzature. Una sovvenzione da parte della Texas Enterprise Fund di 27 milioni di dollari è stata riconosciuta a Samsung per la creazione di posti di lavoro.
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce of Texas)
Luigi Pisella, presidente della Confederazione Venezuelana degli Industriali (Conindustria), ha spiegato che l'industria nazionale riporta dati alla fine di quest'anno 2021 che riflettono una leggera crescita sia della produzione che delle vendite, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, tuttavia, la piccola industria è quella che presenta il problema maggiore.
Il presidente di Conindustria ha sottolineato che grazie all'aumento della produzione, oltre che delle vendite nelle industrie, la capacità installata nelle industrie venezuelane è passata dal 21% al 23%, sebbene la crescita riflessa sia ancora molto contenuta, è un indicatore verso la ripresa delle industrie.
Fonte: https://bit.ly/3pUiCF2
(Contenuto editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)