Notizie mercati esteri

Lunedì 14 Febbraio 2022

Danimarca - Indennità di malattia: le norme in vigore fino al 28 febbraio 2022

Il 9 dicembre 2021, il Parlamento danese ha approvato una legge che modifica il Sickness Benefit Act e il Maternity Act (diritto esteso per il datore di lavoro al rimborso e per i lavoratori autonomi all’indennità di malattia a causa del Covid-19 parallelamente ad un nuovo periodo temporaneo di diritto all’indennità di disoccupazione a causa del Covid-19). La legge è entrata in vigore il 16 dicembre 2021.

Indennità di malattia

La legge prevede che i datori di lavoro abbiano diritto al rimborso dell’indennità di malattia dal primo giorno di assenza dei dipendenti che abbiano certificato:

  • l’infezione da Covid-19
  • la necessità, su raccomandazione delle autorità sanitarie, di autoisolarsi in quanto contatti stretti con soggetti positivi.

La stessa procedura si applica ai lavoratori autonomi.

Il rimborso anticipato o indennità di malattia non sono previsti nel caso in cui il lavoratore dipendente o autonomo presenti sintomi senza essere positivo al test, sia in grado di lavorare da casa, sia andato in isolamento fiduciario o nel caso in cui l’assenza sia dovuta agli effetti a lungo termine del Covid-19.          

Primo giorno di assenza

Se ad un dipendente o ad un lavoratore autonomo viene raccomandato di autoisolarsi dalle autorità sanitarie, il primo giorno di assenza coincide con il primo giorno di isolamento.     
Se un dipendente o un lavoratore autonomo riceve un risultato positivo al test Covid, il primo giorno di assenza coincide con il giorno in cui si presentano i sintomi e non il giorno in cui ha ricevuto il risultato positivo del test.     

Contatto stretto

Un dipendente è da considerarsi contatto stretto a fronte di una raccomandazione da parte delle autorità sanitarie di autoisolarsi. Le linee guida attuali prevedono che i soggetti vaccinati non debbano autoisolarsi e che perciò non abbiano diritto al rimborso anticipato o indennità di malattia anticipata.

Certificato di infezione o isolamento

Il datore di lavoro ha il compito di assicurarsi che il dipendente sia realmente infetto da Covid-19 o che debba autoisolarsi in quanto contatto stretto, prima di poter richiedere il rimborso anticipato. A tale scopo, il datore può richiedere al dipendente il certificato di positività oppure un’autocertificazione di autoisolamento.           
Successivamente, il rimborso potrà essere richiesto tramite NemRefusion.             

Un lavoratore autonomo, invece, deve segnalare l’assenza con il modulo NR 104C, che può trovare sul sito di KL.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Lunedì 14 Febbraio 2022

La Corea stanzia 841 miliardi di won per materiali chiave e sviluppo di componenti

Il "Ministero dell’Industria" ha affermato che la Corea stanzierà nel 2022 841 miliardi di won per la ricerca e lo sviluppo di materiali e componenti chiave nel tentativo di ridurre la dipendenza del paese dalle forniture estere e aumentare la competitività delle industrie locali.

Si tratta di un aumento del 22% rispetto al budget del 2021, poiché il paese ha intensificato gli sforzi per potenziare l'industria dei materiali e dei componenti; in particolare dopo le restrizioni imposte dal Giappone sulle esportazioni di prodotti chiave nel 2019.

Nel 2019, il Giappone ha imposto norme più severe sulle esportazioni verso la Corea di tre materiali critici per la produzione di semiconduttori e display flessibili, citando come causa il sistema di controllo lassista coreano sugli oggetti strategici che possono essere dirottati per uso militare.

La Corea ha interpretato la mossa giapponese come una rappresaglia contro le sentenze della Corte Suprema Coreana del 2018 che ordinano alle aziende giapponesi di risarcire i coreani che sono stati vittime dei lavori forzati imposti durante il dominio coloniale giapponese del 1910-45 sul paese.

Secondo il "Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia", 321,8 miliardi di won saranno investiti in progetti di ricerca e sviluppo per garantire tecnologie chiave per 185 importanti articoli di vari settori; come metalli rari per batterie e materiali chimici avanzati.

Il governo assegnerà anche 199,1 miliardi di won per sostenere lo sviluppo di tecnologie per i principali materiali e componenti in nove settori, tra cui semiconduttori, display, bio ed energia.

Il ministero inizierà a ricevere domande da aziende e istituzioni locali da inizio febbraio e sceglierà i progetti da supportare ad aprile.

Fonte: https://bit.ly/36120nh

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

 

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Il settore dell’aviazione in Germania - focus gennaio

La pandemia di COVID-19 ha colpito duramente l'intero settore dell'aviazione tedesca. Secondo l’associazione federale dell’aviazione (BDL) la variante omicron causerà un ulteriore calo del traffico aereo a gennaio e febbraio, con fino ad 1/3 dei voli cancellati a causa del calo della domanda.

Nel 2021 le compagnie aeree tedesche hanno trasportato 52,5 milioni di passeggeri; 68% in meno in confronto al 2019. Inoltre, secondo la BDL, negli aeroporti tedeschi hanno transitato 78,6 milioni di passeggeri, corrispondente ad un calo del 69%.

In estate si era assistito ad una ripresa del settore in Germania, che è stata tuttavia fermata dalle varianti delta e omicron. L'anno scorso, le compagnie aeree tedesche hanno perso un ulteriore 2% della loro quota di mercato rispetto al livello pre-crisi, misurato in termini di posti offerti per, da e all'interno della Germania.

Secondo i dati forniti dalla BDL, i biglietti aerei sono diventati sensibilmente più cari. Nel 2021 i voli intraeuropei sono costati complessivamente il 22% in più rispetto al 2019, mentre il prezzo dei voli intercontinentali è aumentato del 3% e quello dei voli domestici del 10%.

La crisi del settore dell’aviazione non ferma tuttavia le trattative tra la compagnia aerea tedesca Lufthansa e ITA Airways, compagnia aerea pubblica italiana che dallo scorso ottobre ha preso il posto di Alitalia.  La compagnia italiana ha annunciato di aver ricevuto una manifestazione di interesse da parte del gruppo svizzero MSC e da Lufthansa per acquistare la quota di maggioranza della società, attualmente controllata al 100% dal ministero dell’Economia. Sia Lufthansa che MSC avrebbero espresso il desiderio che lo stato italiano continui a detenere una quota di minoranza della società. Per Lufthansa l’acquisto di ITA rappresenterebbe l’occasione di aumentare la propria presenza nel mercato italiano, uno degli obiettivi del CEO della compagnia Carsten Spohr.

 Non sarebbe la prima volta che Lufthansa – la più grande compagnia aerea per numero di aerei- acquisisce una società aerea europea più piccola, come già successo negli ultimi anni con Austrian Airlines, Brussels Airlines ed Eurowings.

Fonti: https://bit.ly/35CGogZ; https://bit.ly/34oJFQb 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

 

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Repubblica Ceca - L’anno scorso l’inflazione ha sfiorato il 4 percento

L’anno scorso il tasso d’inflazione ha sfiorato il 4 percento. Lo indicano i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica Ceco.

Nel 2021, i prezzi sono cresciuti in media del 3,8 percento. “Si è trattato del maggior aumento medio dei prezzi dal 2008” ha indicato Pavla Šedivá, responsabile delle statistiche dei prezzi al consumo. Complessivamente, i prezzi dei servizi sono aumentati del 4,4 percento e quelli dei beni del 3,5 percento. Ad avere maggiore impatto sull’andamento dell’inflazione sono stati i comparti del trasporto, delle abitazioni e degli alimentari. Il rincaro è stato tuttavia registrato praticamente in tutti i settori.

L’andamento dell’inflazione è aumentato verso la fine dell’anno. Mentre nel primo trimestre del 2021 il tasso aveva superato la soglia del 2 percento, nell’ultimo trimestre il dato è stato quasi 3 volte più alto superando il 6 percento. A dicembre l’inflazione ha raggiunto il 6,6 percento.

I prezzi dovrebbero continuare a crescere anche nei primi mesi di quest’anno, quando gli esperti prevedono un’inflazione all’8 percento. Per mitigare l’andamento dei prezzi, la Banca Centrale Ceca ha rialzato i tassi d’interesse lo scorso anno e ulteriori rialzi sono attesi anche per l’anno in corso. Il governo vuole infatti contribuire alla stabilità dei prezzi riducendo i deficit delle pubbliche amministrazioni.

Fonte: https://bit.ly/35EoFWv  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Le esportazioni di Minas Gerais verso l'Italia registrano un aumento di 21,1% nel 2021

La competenza italiana nella fabbricazione di attrezzature ha contribuito allo sviluppo dei settori economici della regione.

Quando 1,5 milioni di italiani emigrarono in Brasile tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, circa 60 mila di questi giunsero a Minas Gerais. Inizialmente, l'idea era che loro dovessero sostituire la manodopera degli schiavi abolita dalla Legge Aurea; tuttavia, molti di questi italiani andarono dal porto di Santos direttamente ai centri urbani. È opportuno ricordare che buona parte della manodopera specializzata ha costruito la nuova capitale di Minas Gerais, Belo Horizonte, negli anni 90 dell'Ottocento, l'era degli italiani.

Insieme a loro, giunsero anche nuove tecniche, sia per l'esplorazione della terra nelle aree rurali, sia per le attività commerciali ed industriali nelle città. Dopo alcuni decenni, negli anni 70 del Novecento, la Fiat – adesso Stellantis – arrivò a Minas Gerais in circostanze abbastanza simili. "L’azienda ha rappresentato un salto tecnologico nell'industria della regione. Con la Fiat sono sopraggiunte nuove metodologie che sono state migliorate in un processo continuo", osserva l'imprenditore italiano Frederigo Daub, della Simbro, azienda italiana di macchinari ed attrezzature di uso industriale con filiale a Betim.

L’attuale presidente della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais, Valentino Rizzioli, è giunto dal Veneto prima della fabbrica stessa. Nel 1969 era il responsabile tecnico della fabbrica della Fiat Trattori e Macchine Stradali a Belo Horizonte. "Quando abbiamo cominciato a impiantare la Fiat, le persone domandavano se fosse una fabbrica di fiammiferi", dice Rizzioli, riferendosi alla Fiat Lux. La sua carriera nel gruppo è stata emblematica – è stato, infatti, vicepresidente della CNH e del proprio Gruppo Fiat – e ha visto, in 50 anni, l'installarsi a Minas Gerais di circa 270 aziende italiane di diversi settori.

Queste aziende hanno sempre avuto un ruolo crescente nell'internazionalizzazione dell'industria di Minas Gerais. Comunque, è grande l'esperienza italiana nella fabbricazione di macchinari ed attrezzature di alta gamma, rivolte a nicchie di mercato come rivestimenti, ricambi auto, moda, arredamento e tecnologie per la trasformazione alimentare, ma anche latticini, bevande, panificazione e confetteria, gelato, carne, caffè e alimenti trasformati, ad esempio.

Si stima che esistano più di 1200 aziende italiane in Brasile che danno lavoro a circa di 150 mila dipendenti diretti. Gli investimenti con maggiori apporti di risorse sono quelli legati alle iniziative immobiliari, telefonia, commercio all'ingrosso di alimenti, fabbricazione di macchinari ed attrezzature, parti ed accessori per veicoli. Aziende come la Simbro, del settore automobilistico ferroviario, installata a Betim nel 1997, inizialmente dovevano occuparsi dalla Fiat, ma nel caso di quest'ultima, in questi 24 anni, la Simpro ha ampliato le sue attività in tutto il Paese e nell'America Latina.

"Attualmente l'azienda fornisce macchinari e attrezzature alle case automobilistiche, come Volkswagen, Renault, BMW, GM in Brasile, oltre ad esportare per l’Argentina, il Cile e il Venezuela", informa il direttore dell'azienda in Brasile, Frederigo Daub.

Allo stesso tempo, circa 20 grandi aziende brasiliane operano in territorio italiano. Nell'agenda di importazione ed esportazione, i principali prodotti italiani esportati in Brasile sono concentrati nei settori della meccanica strumentale, come accessori per automobili e trattori o le macchine di imballaggi. Quanto alle importazioni italiane del Brasile, il caffè è uno dei prodotti più rilevanti, seguito dalla cellulosa.

Fonte: https://bit.ly/3LflB3x  

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Svizzera - Obbligatoria dal 1 febbraio la vignetta autostradale

In una nota diffusa da TCS, si rende noto che dal primo febbraio, è obbligatoria la vignetta 2022 per circolare sulle autostrade e semi-autostrade svizzere. La vignetta del 2021 è infatti valida soltanto fino a lunedì 31 gennaio compreso.

La vignetta dev’essere chiaramente visibile sul parabrezza e va incollata nella parte interna, sul bordo del parabrezza o dietro lo specchietto retrovisore interno, senza mai ostacolare la visibilità del conducente. Il TCS consiglia di togliere la vignetta scaduta.

La vignetta autostradale è indispensabile per i veicoli a motore e i rimorchi (fino a 3,5 tonnellate) che viaggiano sulle autostrade e semi-autostrade della Svizzera. Costa 40 franchi e si può acquistare presso i punti di contatto TCS, gli uffici postali, i garage, le stazioni di servizio, nonché presso gli uffici doganali o della circolazione stradale. È valida fino al 31 gennaio 2023. Gli automobilisti che sono sprovvisti di una vignetta correttamente incollata e visibile sono passibili di una multa di 200 franchi e dovranno inoltre acquistare il nuovo contrassegno.

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1484

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Il mercato ceco dei mutui abitativi ha superato il record nel 2021

Il mercato dei mutui abitativi ha segnato nel 2021 un nuovo record. Lo indicano i dati rilasciati dalla banca ČSOB.

Secondo questi dati, le banche ceche hanno erogato nel 2021 circa 430 miliardi di corone di mutui abitativi, quasi il 70 percento in più rispetto al 2020. Un andamento altrettanto dinamico è stato registrato dalle casse di risparmio abitativo, che hanno fornito mutui per circa 110 miliardi di corone. “Dietro a questo risultato straordinario ci sono i bassi tassi d’interesse e le condizioni vantaggiose di finanziamento” ha sottolineato il membro del CdA di ČSOB Jan Sadil.

Secondo gli esperti, quest’anno la dinamica sul mercato sarà molto meno forte. “Nel 2022 ci aspettiamo un ritorno alla normalità” ha indicato Sadil. A pesare è l’aumento dei tassi d’interesse perseguito dalla banca centrale per mitigare l’inflazione. Gli aumenti dei tassi base hanno influenzato anche i tassi applicati ai mutui abitativi, che a fine anno hanno superato il 4 percento, ha dichiarato Sadil.

Nel 2022, inoltre, entrano in vigore nuove regolamentazioni che potrebbero ridurre l’accesso ai mutui. La domanda per l’acquisto degli immobili residenziali rimane tuttavia elevata.

Fonte: https://bit.ly/3ubBS3h

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Germania: inizio con segnali contrastanti tra rincari energetici, aumento del PIL e del deficit - report gennaio 2022

In Germania il 2022 si è aperto con notizie contrastanti sul quadro economico del paese.  In base ai dati forniti da DESTATIS (ufficio tedesco per la statistica), nel 2021 il PIL tedesco è aumentato del 2,7% in confronto al 2020. STATISTA prevede un aumento del 4,9% nel 2022. L’economia tedesca ha quindi retto bene i numerosi colli di bottiglia della catena di approvvigionamento e le restrizioni adottate a causa del peggioramento della situazione epidemiologica. Per quanto riguarda l’Italia, l’ISTAT ha registrato una crescita del PIL del 6,3% nel 2021.  Il medesimo istituto prevede una crescita del 4,7% nel 2022, grazie agli effetti degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nonostante ciò, il PIL tedesco dell’anno appena conclusosi è ancora inferiore del 2% rispetto a quello del 2019. DESTATIS segnala che i settori economici che fanno più fatica a tornare ai risultati economici pre-covid sono soprattutto quello manifatturiero (-6% rispetto al 2019), lo sport, la cultura e l’intrattenimento (-9,9% rispetto al 2019).

Anche nel commercio con l’estero si è osservata una ripresa. Le esportazioni tedesche di servizi e merci sono aumentate del 9,4% rispetto al 2020, mentre le importazioni sono cresciute di meno (8,6%) a causa dell´´aumento dei prezzi delle importazioni. Secondo il ministero federale per l’economia e la tutela del clima (BMWK), alla luce dei numerosi ordini ricevuti le prospettive sul commercio con l’estero nel 2022 continuano ad essere rosee.

Non accenna a fermarsi inoltre l’impennata dei prezzi energetici, che a fine dicembre 2021 in Germania erano più alti del 69,0% rispetto a dicembre 2020. I rincari energetici hanno colpito soprattutto il gas naturale (+121,9%) e l’energia elettrica (+74,3%). L’aumento dei prezzi per le forniture di energia, la riduzione temporanea dell'aliquota IVA, la tassa sulla C02 e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno comportato in Germania un aumento del tasso di inflazione mensile che a dicembre ha raggiunto il 5,3%. Il BMWK prevede tuttavia che da gennaio in poi la tendenza al rialzo dei prezzi possa indebolirsi notevolmente, rimanendo tuttavia ben al di sopra dei livelli pre-crisi.  È infatti probabile che i colli di bottiglia persistano per qualche tempo. La pressione sui prezzi è destinata a diminuire solo gradualmente nel corso dell'anno.

Fonti: https://bit.ly/3re1Wsz; https://bit.ly/3ASEGUb; https://bit.ly/3rcijpC; https://bit.ly/3g7ReO2; https://tinyurl.com/46d29rxn     

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Venerdì 18 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Svizzera - Export: la tendenza da record continua

Il clima delle esportazioni delle PMI svizzere si attesta sempre a livelli record, come riportato dall’attuale sondaggio di Switzerland Global Enterprise (S-GE) sulle prospettive di export. A registrare gli stessi valori il barometro delle esportazioni di Credit Suisse e l’indice svizzero dei direttori d’acquisto (PMI). Tale crescita è rallentata solo dai lunghi tempi di attesa delle consegne e dalle ulteriori conseguenze della pandemia da COVID-19.

Lo scorso anno il clima delle esportazioni delle PMI svizzere ha quasi eguagliato i valori record registrati nel 2018 e la tendenza non intende fermarsi: due terzi delle aziende intervistate da Switzerland Global Enterprise prevedono di aumentare ulteriormente le loro esportazioni entro la metà dell’anno. I Paesi direttamente confinanti con la Svizzera, in particolare la Germania, così come gli Stati Uniti e la Cina rimangono i maggiori acquirenti. Si registra, tuttavia, un calo dell’attrattiva della Cina quale nuovo mercato da conquistare, che retrocede dal primo posto a metà classifica. Al contrario, la regione del Golfo mostra una forte tendenza: il 14 per cento delle aziende vuole insediarsi in Qatar, Oman, Kuwait e Bahrain, l’11 per cento negli Emirati Arabi Uniti e il 6 per cento in Arabia Saudita.

Anche il barometro delle esportazioni di Credit Suisse, che segue la domanda estera di prodotti svizzeri, continua a registrare valori record come quelli del 2018 e del 2010, rilevando chiaramente una tendenza al rialzo. Un quadro simile è dipinto dall’indice svizzero dei direttori d’acquisto (PMI) per l’industria, che è ben al di sopra della soglia di crescita da quasi un anno e mezzo e ha frenato per il momento la tendenza al ribasso in atto dal picco di luglio 2021.

Secondo il sondaggio di S-GE, la pandemia e le sue conseguenze dirette, come le interruzioni nella catena del valore, la mancanza di certezza nella pianificazione, le restrizioni ai viaggi e il difficile approvvigionamento dei materiali, rimarranno la sfida principale nei prossimi mesi.

Ciò è confermato dal sondaggio sull’indice svizzero dei direttori d’acquisto: stando a quest’ultimo, due terzi delle imprese prevedono perdite a livello di produzione nei prossimi sei mesi a causa delle difficoltà di acquisto. Secondo Credit Suisse, non ci si può aspettare una notevole distensione prima della metà dell’anno in corso. Nel settore dell’elettronica - ossia dei semiconduttori (chip) − la situazione rimarrà presumibilmente tesa anche fino al 2023.

Andreas Gerber, responsabile Clientela commerciale di Credit Suisse, dichiara: «Le PMI svizzere beneficiano attualmente di un clima positivo sui mercati industriali delle più importanti destinazioni di esportazione della Svizzera. Anche se negli ultimi mesi l’indice dei direttori d’acquisto è sceso leggermente a livello mondiale, in Europa e negli Stati Uniti sono ancora chiaramente nella fascia di crescita, il che supporta anche la domanda di prodotti svizzeri. Quanto velocemente le capacità globali di produzione e di trasporto possano essere incrementate di nuovo dopo la pandemia per eliminare gli attuali colli di bottiglia dell’offerta sarà decisivo per l’ulteriore sviluppo degli eventi.»

Alberto Silini, responsabile Consulenza presso Switzerland Global Enterprise (S-GE), afferma: «È impressionante la rapidità con cui le esportazioni si sono riprese dalla crisi legata alla pandemia e il fatto che ora siano addirittura in grado di crescere di nuovo ai massimi livelli. Di conseguenza, molte PMI si lanciano alla conquista di nuovi mercati, come la regione del Golfo, la Russia, gli Stati Uniti e l’India in particolare. In molti Paesi sono mutate le condizioni quadro. È quindi importante notare che l’accesso a nuovi mercati in queste nuove circostanze deve essere ben preparato per essere in grado di affermarsi in modo sostenibile. Questo vale in particolare per le regioni del mondo in cui le singole PMI non hanno ancora acquisito una propria esperienza.»

Le prospettive di export per le PMI relative al 2° semestre 2022 saranno pubblicate il 7 luglio 2022. 

 

Copyright © 2022 Credit Suisse SA e Switzerland Global Enterprise.

Fonte: https://bit.ly/3IZCc9c

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 14 Febbraio 2022
Mercoledì 2 Febbraio 2022

Danimarca - Eliminate tutte le restrizioni COVID dal 1° febbraio

Mercoledì 26 gennaio, il Ministero della Salute danese ha annunciato la rimozione di tutte le restrizioni per prevenire l’infezione e contenere la diffusione del COVID-19.

Le riaperture coincideranno con l’inizio del mese di febbraio e sono state decise sulla base del giudizio del Ministero della Salute che ha tenuto conto di diversi fattori:

  • Individui che hanno completato il ciclo vaccinale (80,9%)
  • Individui che hanno ricevuto la terza dose (60%)
  • Ospedalizzazioni in calo (da 74 agli inizi di gennaio a 44 il 26 gennaio)
  • Sintomi apparentemente più lievi

Il Ministero considera l’insieme di tali fattori come sufficiente per contrastare la diffusione della variante Omicron. In aggiunta, il riconoscimento di una sintomatologia meno grave di Omicron rispetto a Delta, che fino allo scorso dicembre era la variante più presente in Danimarca, ha profondamente contributo alla decisione di porre un termine alla categorizzazione del COVID-19 come “malattia socialmente critica”: questa definizione viene data ad una malattia particolarmente contagiosa, caratterizzata da un alto tasso di mortalità o che potrebbe causare danni gravi o permanenti.

La Danimarca era stata il primo paese europeo a eliminare tutte le restrizioni nel settembre 2021 e si riconferma primo Paese in UE a eliminarle per una seconda volta dopo l’impennata della variante Omicron. Tuttavia, vengono mantenute le restrizioni legate all’ingresso in territorio danese (test negativo e/o quarantena a seconda del paese di provenienza) per altre quattro settimane. Allo stesso modo, restano in vigore le regole concernenti l’isolamento in caso di positività: gli individui asintomatici possono interrompere l’isolamento 4 giorni dopo il primo test positivo; gli individui con sintomi lievi possono interrompere l’isolamento 4 giorni dopo il primo test positivo; gli individui che invece presentano sintomi gravi devono isolarsi fino a quando i sintomi siano scomparsi.

La Commissione epidemica sottolinea infatti che, a causa del tasso di infezione molto elevato, sono ancora necessarie misure e raccomandazioni per la prevenzione delle infezioni, soprattutto per quanto concerne gli anziani e persone particolarmente vulnerabili.      
Il COVID-19 resta quindi una malattia da tenere sotto controllo, ma diversi fattori hanno contribuito alla reintroduzione di condizioni di normalità.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 2 Febbraio 2022