Giovedì 1 Maggio 2025
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
Il Governo italiano ha prorogato, fino al 15 marzo 2022, le restrizioni – che già erano in vigore – per l’entrata dei cittadini brasiliani nel Paese. La misura è stata adottata dal Ministero della Salute italiano che ha mantenuto il Brasile nella lista dei paesi “E”, la quale non permette viaggi per motivi non essenziali, come il turismo.
L’ingresso in Italia è consentito solo per ragioni di lavoro, salute, studio, assoluta urgenza e rientro presso il proprio domicilio per i cittadini italiani/UE/Schengen e per i loro familiari; per le persone che hanno una relazione affettiva comprovata e stabile con cittadini italiani/UE/Schengen; per la partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara a competizioni; per rappresentanti della stampa estera e per accompagnatori ad eventi sportivi di livello agonistico, riconosciuti di interesse nazionale preminente, con provvedimento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e del Comitato Italiano Paraolimpico (CIP) e regolate da un protocollo di sicurezza specifico, adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento.
Anche nei casi consentiti, è comunque necessario il rispetto di alcuni requisiti per poter entrare:
Fonte: https://bit.ly/3LxIyin
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Nella sua seduta del 2 febbraio 2022, il Consiglio federale ha deciso di revocare da domani, giovedì 3 febbraio, l’obbligo del telelavoro e la quarantena dei contatti. Ha inoltre posto in consultazione fino al 9 febbraio ampi allentamenti su cui deciderà il 16 febbraio, a seconda dall’evoluzione della situazione epidemiologica.
Il Consiglio federale constata un'evoluzione positiva della situazione negli ospedali. Malgrado il numero delle infezioni registri livelli record, non è subentrato un sovraccarico delle strutture e l'occupazione dei posti letto nelle unità di terapia intensiva è calata ulteriormente. Una delle ragioni di questa evoluzione è probabilmente l'elevato tasso di immunizzazione raggiunto dalla popolazione grazie alla vaccinazione o agli anticorpi prodotti dopo aver contratto la malattia. Con la variante Omicron si registrano inoltre meno decorsi gravi che con le varianti precedenti. Sempre più segnali sembrano indicare un'imminente fine della fase acuta della crisi e il conseguente passaggio alla fase endemica.
Il Consiglio federale ritiene che sia giunto il momento di ridurre nuovamente le restrizioni adottate per contrastare la diffusione del coronavirus e ha deciso di revocare con effetto immediato l'obbligo del telelavoro e la quarantena e di porre in consultazione altri importanti allentamenti. Occorre tuttavia continuare a restare vigili.
Revoca dell'obbligo del telelavoro e della quarantena dei contatti
L'obbligo del telelavoro viene tramutato in raccomandazione. I datori di lavoro continuano a essere tenuti a proteggere i loro dipendenti da un'infezione. Il telelavoro costituisce un provvedimento efficace in questo senso. È mantenuto l'obbligo della mascherina sul posto di lavoro.
La quarantena dei contatti è revocata per la prima volta dall'inizio della crisi. Il 12 gennaio scorso il Consiglio federale l'aveva già abbreviata e limitata alle persone che vivono nella stessa economia domestica. Con il forte aumento dei contagi questo provvedimento ha perso efficacia. In seguito a questa decisione sono abrogate anche le disposizioni dell'ordinanza COVID-19 perdita di guadagno sull'indennità di perdita di guadagno in caso di quarantena dei contatti.
Tuttavia, chi risulta positivo al test per il SARS-CoV-2 ed è quindi portatore di un'alta carica virale resta tenuto a mettersi in isolamento per evitare di contagiare altre persone.
I due provvedimenti erano stati oggetto di una precedente consultazione ed entrano in vigore giovedì 3 febbraio. Con la nuova ordinanza sono revocate con effetto immediato tutte le quarantene disposte dai Cantoni. Non è necessaria una revoca esplicita da parte dei Cantoni.
In consultazione due varianti per la revoca dei provvedimenti restanti
I Cantoni, le parti sociali, le commissioni parlamentari e le associazioni interessate hanno tempo fino al 9 febbraio per esprimersi sull'abrogazione degli altri provvedimenti. Il Consiglio federale propone due varianti a seconda di quando sarà raggiunto il picco dell'ondata epidemica e prenderà una decisione nella seduta del 16 febbraio.
Variante 1: revoca in blocco dei provvedimenti
L'ordinanza COVID-19 situazione particolare potrebbe essere revocata in blocco il 17 febbraio. Una riapertura totale comporta però rischi epidemiologici, poiché potrebbe accelerare nuovamente la circolazione del virus. Questa opzione entra in linea di conto soltanto se è stato superato il picco dell'ondata epidemica. Il tasso di immunizzazione della popolazione deve essere sufficiente e il numero di contagi e ricoveri in calo.
Sarebbero revocate tutti i provvedimenti di protezione, in particolare:
Il piano di protezione per l'organizzazione di grandi manifestazioni dovrà tuttavia rimanere in vigore, poiché non possono essere escluse nuove restrizioni. Anche l'obbligo d'isolamento per chi risulta positivo al test per il SARS-CoV-2 dovrà restare in vigore. Inoltre dovranno essere adottati provvedimenti supplementari per proteggere le persone particolarmente a rischio. Il Consiglio federale chiederà inoltre ai Cantoni se deve essere mantenuto l'obbligo della mascherina sui trasporti pubblici, nel commercio al dettaglio e nelle strutture sanitarie.
Variante 2: revoca dei provvedimenti in due fasi
Qualora il 16 febbraio la situazione epidemiologica fosse ancora troppo incerta, il Consiglio federale intende procedere per gradi, in modo da poter valutare la situazione dopo ogni allentamento.
In una prima fase, il Consiglio federale propone i seguenti allentamenti dal 17 febbraio:
In una seconda fase saranno revocati i provvedimenti di protezione restanti: l'obbligo della mascherina, la regola «2G» e l'obbligo di autorizzazione per le grandi manifestazioni al chiuso. Il passaggio alla seconda fase comporterà l'abrogazione dell'ordinanza COVID-19 situazione particolare.
Consultazione su ulteriori provvedimenti
Parallelamente alla revoca dei provvedimenti il Consiglio federale pone in consultazione ulteriori adeguamenti.
Per chi entra in Svizzera non si applicheranno più provvedimenti sanitari di confine; questo significa che potranno essere revocati l'obbligo del test per le persone non vaccinate o non guarite e la registrazione dei dati di contatto all'entrata in Svizzera.
Inoltre, dovranno essere revocati i cosiddetti certificati COVID svizzeri, per esempio i certificati per turisti o quelli rilasciati in seguito a un test anticorpale o antigenico rapido. Continueranno a essere emessi i certificati riconosciuti dall'Unione europea. Questi devono essere mantenuti per il traffico internazionale di viaggiatori fintantoché altri Stati applicano restrizioni all'entrata. È anche possibile che, per accedere a ristoranti o musei, in determinati Paesi continuerà a essere richiesto il certificato COVID.
Infine, il Consiglio federale pone in consultazione nuove prescrizioni per l'assunzione dei costi dei medicamenti per il trattamento ambulatoriale della COVID-19.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1485
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Lo scorso anno l'economia catalana è cresciuta del 5,9%, recuperando circa la metà delle perdite del 2020 dovute al Covid-19.
Il PIL, tuttavia, continua a registrare un - 6,2% rispetto al periodo pre-pandemia. Nell'ultimo trimestre del 2021, l'economia catalana ha registrato una crescita del 2.2% intertrimestrale.
Fonte: https://bit.ly/3BlAnAZ
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)
L’industria della ristorazione che si richiama alla cucina italiana negli ultimi anni ha registrato un’importante crescita negli Stati Uniti. Si calcola che le vendite annuali si aggirino attorno ai 79 miliardi di dollari. Sono oltre 70.000 i ristoranti USA che si definiscono italiani ed impiegano circa 1,3 milioni di lavoratori.
Tuttavia, è da considerare il fatto che i dati riportati da diversi istituti di statistica non distinguono tra quei ristoranti che offrono ai loro clienti piatti tradizionali italiani, creati utilizzando prodotti genuini, rispetto a quelle catene o ristoranti indipendenti che offrono una cucina che può essere considerata italo-americana. Nel computo totale vengono inclusi tutti le tipologie di ristoranti, comprese le grandi catene di pizzerie o altre catene, come Olive Garden, che non offrono un’esperienza autentica della cucina italiana.
In ogni caso, questi numeri sono interessanti perché se confrontati con le ultime rilevazioni del 2014, segnano un incremento notevole e un trend in crescita del desiderio del consumatore americano di apprezzare cibo italiano. Si pensi che nel 2014 le dimensioni del mercato si aggiravano intorno ai 62 miliardi di dollari. Quindi, si registra una crescita del 7,8% del mercato nel 2022 e una crescita media annua del 4,4% tra il 2017 e il 2022 del giro d’affari della ristorazione italiana negli Stati Uniti.
Fonte: IBIS World
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)
La Hyundai Motor Co., la più grande casa automobilistica della Corea, ha dichiarato che le sue vendite sono diminuite del 12% a gennaio 2022 rispetto al gennaio 2021 a causa della carenza di chip a livello globale.
Hyundai Motor ha venduto 282.204 veicoli a gennaio 2022; segnando un calo rispetto ai 321.068 veicoli venduti a gennaio 2021.
Le vendite interne sono diminuite del 22% arrivando a 46.205 unità dalle 59.501 unità di gennaio 2021. Anche le vendite all'estero sono diminuite del 9,8% arrivando a 235.999 veicoli venduti rispetto ai 261.567 veicoli venduti a gennaio 2021.
Per tutto il 2021, le vendite complessive di Hyundai sono aumentate del 3,9% arrivando 3,89 milioni di veicoli venduti rispetto ai 3,74 milioni di veicoli venduti nel 2020.
Per il 2022 la compagnia ha fissato un obiettivo di vendita di 4,32 milioni di veicoli.
Fonte: https://bit.ly/3JrfiYN
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Il 9 dicembre 2021, il Parlamento danese ha approvato una legge che modifica il Sickness Benefit Act e il Maternity Act (diritto esteso per il datore di lavoro al rimborso e per i lavoratori autonomi all’indennità di malattia a causa del Covid-19 parallelamente ad un nuovo periodo temporaneo di diritto all’indennità di disoccupazione a causa del Covid-19). La legge è entrata in vigore il 16 dicembre 2021.
Indennità di malattia
La legge prevede che i datori di lavoro abbiano diritto al rimborso dell’indennità di malattia dal primo giorno di assenza dei dipendenti che abbiano certificato:
La stessa procedura si applica ai lavoratori autonomi.
Il rimborso anticipato o indennità di malattia non sono previsti nel caso in cui il lavoratore dipendente o autonomo presenti sintomi senza essere positivo al test, sia in grado di lavorare da casa, sia andato in isolamento fiduciario o nel caso in cui l’assenza sia dovuta agli effetti a lungo termine del Covid-19.
Primo giorno di assenza
Se ad un dipendente o ad un lavoratore autonomo viene raccomandato di autoisolarsi dalle autorità sanitarie, il primo giorno di assenza coincide con il primo giorno di isolamento.
Se un dipendente o un lavoratore autonomo riceve un risultato positivo al test Covid, il primo giorno di assenza coincide con il giorno in cui si presentano i sintomi e non il giorno in cui ha ricevuto il risultato positivo del test.
Contatto stretto
Un dipendente è da considerarsi contatto stretto a fronte di una raccomandazione da parte delle autorità sanitarie di autoisolarsi. Le linee guida attuali prevedono che i soggetti vaccinati non debbano autoisolarsi e che perciò non abbiano diritto al rimborso anticipato o indennità di malattia anticipata.
Certificato di infezione o isolamento
Il datore di lavoro ha il compito di assicurarsi che il dipendente sia realmente infetto da Covid-19 o che debba autoisolarsi in quanto contatto stretto, prima di poter richiedere il rimborso anticipato. A tale scopo, il datore può richiedere al dipendente il certificato di positività oppure un’autocertificazione di autoisolamento.
Successivamente, il rimborso potrà essere richiesto tramite NemRefusion.
Un lavoratore autonomo, invece, deve segnalare l’assenza con il modulo NR 104C, che può trovare sul sito di KL.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Il "Ministero dell’Industria" ha affermato che la Corea stanzierà nel 2022 841 miliardi di won per la ricerca e lo sviluppo di materiali e componenti chiave nel tentativo di ridurre la dipendenza del paese dalle forniture estere e aumentare la competitività delle industrie locali.
Si tratta di un aumento del 22% rispetto al budget del 2021, poiché il paese ha intensificato gli sforzi per potenziare l'industria dei materiali e dei componenti; in particolare dopo le restrizioni imposte dal Giappone sulle esportazioni di prodotti chiave nel 2019.
Nel 2019, il Giappone ha imposto norme più severe sulle esportazioni verso la Corea di tre materiali critici per la produzione di semiconduttori e display flessibili, citando come causa il sistema di controllo lassista coreano sugli oggetti strategici che possono essere dirottati per uso militare.
La Corea ha interpretato la mossa giapponese come una rappresaglia contro le sentenze della Corte Suprema Coreana del 2018 che ordinano alle aziende giapponesi di risarcire i coreani che sono stati vittime dei lavori forzati imposti durante il dominio coloniale giapponese del 1910-45 sul paese.
Secondo il "Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia", 321,8 miliardi di won saranno investiti in progetti di ricerca e sviluppo per garantire tecnologie chiave per 185 importanti articoli di vari settori; come metalli rari per batterie e materiali chimici avanzati.
Il governo assegnerà anche 199,1 miliardi di won per sostenere lo sviluppo di tecnologie per i principali materiali e componenti in nove settori, tra cui semiconduttori, display, bio ed energia.
Il ministero inizierà a ricevere domande da aziende e istituzioni locali da inizio febbraio e sceglierà i progetti da supportare ad aprile.
Fonte: https://bit.ly/36120nh
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
La pandemia di COVID-19 ha colpito duramente l'intero settore dell'aviazione tedesca. Secondo l’associazione federale dell’aviazione (BDL) la variante omicron causerà un ulteriore calo del traffico aereo a gennaio e febbraio, con fino ad 1/3 dei voli cancellati a causa del calo della domanda.
Nel 2021 le compagnie aeree tedesche hanno trasportato 52,5 milioni di passeggeri; 68% in meno in confronto al 2019. Inoltre, secondo la BDL, negli aeroporti tedeschi hanno transitato 78,6 milioni di passeggeri, corrispondente ad un calo del 69%.
In estate si era assistito ad una ripresa del settore in Germania, che è stata tuttavia fermata dalle varianti delta e omicron. L'anno scorso, le compagnie aeree tedesche hanno perso un ulteriore 2% della loro quota di mercato rispetto al livello pre-crisi, misurato in termini di posti offerti per, da e all'interno della Germania.
Secondo i dati forniti dalla BDL, i biglietti aerei sono diventati sensibilmente più cari. Nel 2021 i voli intraeuropei sono costati complessivamente il 22% in più rispetto al 2019, mentre il prezzo dei voli intercontinentali è aumentato del 3% e quello dei voli domestici del 10%.
La crisi del settore dell’aviazione non ferma tuttavia le trattative tra la compagnia aerea tedesca Lufthansa e ITA Airways, compagnia aerea pubblica italiana che dallo scorso ottobre ha preso il posto di Alitalia. La compagnia italiana ha annunciato di aver ricevuto una manifestazione di interesse da parte del gruppo svizzero MSC e da Lufthansa per acquistare la quota di maggioranza della società, attualmente controllata al 100% dal ministero dell’Economia. Sia Lufthansa che MSC avrebbero espresso il desiderio che lo stato italiano continui a detenere una quota di minoranza della società. Per Lufthansa l’acquisto di ITA rappresenterebbe l’occasione di aumentare la propria presenza nel mercato italiano, uno degli obiettivi del CEO della compagnia Carsten Spohr.
Non sarebbe la prima volta che Lufthansa – la più grande compagnia aerea per numero di aerei- acquisisce una società aerea europea più piccola, come già successo negli ultimi anni con Austrian Airlines, Brussels Airlines ed Eurowings.
Fonti: https://bit.ly/35CGogZ; https://bit.ly/34oJFQb
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
L’anno scorso il tasso d’inflazione ha sfiorato il 4 percento. Lo indicano i dati diffusi dall’Ufficio di Statistica Ceco.
Nel 2021, i prezzi sono cresciuti in media del 3,8 percento. “Si è trattato del maggior aumento medio dei prezzi dal 2008” ha indicato Pavla Šedivá, responsabile delle statistiche dei prezzi al consumo. Complessivamente, i prezzi dei servizi sono aumentati del 4,4 percento e quelli dei beni del 3,5 percento. Ad avere maggiore impatto sull’andamento dell’inflazione sono stati i comparti del trasporto, delle abitazioni e degli alimentari. Il rincaro è stato tuttavia registrato praticamente in tutti i settori.
L’andamento dell’inflazione è aumentato verso la fine dell’anno. Mentre nel primo trimestre del 2021 il tasso aveva superato la soglia del 2 percento, nell’ultimo trimestre il dato è stato quasi 3 volte più alto superando il 6 percento. A dicembre l’inflazione ha raggiunto il 6,6 percento.
I prezzi dovrebbero continuare a crescere anche nei primi mesi di quest’anno, quando gli esperti prevedono un’inflazione all’8 percento. Per mitigare l’andamento dei prezzi, la Banca Centrale Ceca ha rialzato i tassi d’interesse lo scorso anno e ulteriori rialzi sono attesi anche per l’anno in corso. Il governo vuole infatti contribuire alla stabilità dei prezzi riducendo i deficit delle pubbliche amministrazioni.
Fonte: https://bit.ly/35EoFWv
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La competenza italiana nella fabbricazione di attrezzature ha contribuito allo sviluppo dei settori economici della regione.
Quando 1,5 milioni di italiani emigrarono in Brasile tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, circa 60 mila di questi giunsero a Minas Gerais. Inizialmente, l'idea era che loro dovessero sostituire la manodopera degli schiavi abolita dalla Legge Aurea; tuttavia, molti di questi italiani andarono dal porto di Santos direttamente ai centri urbani. È opportuno ricordare che buona parte della manodopera specializzata ha costruito la nuova capitale di Minas Gerais, Belo Horizonte, negli anni 90 dell'Ottocento, l'era degli italiani.
Insieme a loro, giunsero anche nuove tecniche, sia per l'esplorazione della terra nelle aree rurali, sia per le attività commerciali ed industriali nelle città. Dopo alcuni decenni, negli anni 70 del Novecento, la Fiat – adesso Stellantis – arrivò a Minas Gerais in circostanze abbastanza simili. "L’azienda ha rappresentato un salto tecnologico nell'industria della regione. Con la Fiat sono sopraggiunte nuove metodologie che sono state migliorate in un processo continuo", osserva l'imprenditore italiano Frederigo Daub, della Simbro, azienda italiana di macchinari ed attrezzature di uso industriale con filiale a Betim.
L’attuale presidente della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais, Valentino Rizzioli, è giunto dal Veneto prima della fabbrica stessa. Nel 1969 era il responsabile tecnico della fabbrica della Fiat Trattori e Macchine Stradali a Belo Horizonte. "Quando abbiamo cominciato a impiantare la Fiat, le persone domandavano se fosse una fabbrica di fiammiferi", dice Rizzioli, riferendosi alla Fiat Lux. La sua carriera nel gruppo è stata emblematica – è stato, infatti, vicepresidente della CNH e del proprio Gruppo Fiat – e ha visto, in 50 anni, l'installarsi a Minas Gerais di circa 270 aziende italiane di diversi settori.
Queste aziende hanno sempre avuto un ruolo crescente nell'internazionalizzazione dell'industria di Minas Gerais. Comunque, è grande l'esperienza italiana nella fabbricazione di macchinari ed attrezzature di alta gamma, rivolte a nicchie di mercato come rivestimenti, ricambi auto, moda, arredamento e tecnologie per la trasformazione alimentare, ma anche latticini, bevande, panificazione e confetteria, gelato, carne, caffè e alimenti trasformati, ad esempio.
Si stima che esistano più di 1200 aziende italiane in Brasile che danno lavoro a circa di 150 mila dipendenti diretti. Gli investimenti con maggiori apporti di risorse sono quelli legati alle iniziative immobiliari, telefonia, commercio all'ingrosso di alimenti, fabbricazione di macchinari ed attrezzature, parti ed accessori per veicoli. Aziende come la Simbro, del settore automobilistico ferroviario, installata a Betim nel 1997, inizialmente dovevano occuparsi dalla Fiat, ma nel caso di quest'ultima, in questi 24 anni, la Simpro ha ampliato le sue attività in tutto il Paese e nell'America Latina.
"Attualmente l'azienda fornisce macchinari e attrezzature alle case automobilistiche, come Volkswagen, Renault, BMW, GM in Brasile, oltre ad esportare per l’Argentina, il Cile e il Venezuela", informa il direttore dell'azienda in Brasile, Frederigo Daub.
Allo stesso tempo, circa 20 grandi aziende brasiliane operano in territorio italiano. Nell'agenda di importazione ed esportazione, i principali prodotti italiani esportati in Brasile sono concentrati nei settori della meccanica strumentale, come accessori per automobili e trattori o le macchine di imballaggi. Quanto alle importazioni italiane del Brasile, il caffè è uno dei prodotti più rilevanti, seguito dalla cellulosa.
Fonte: https://bit.ly/3LflB3x
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)