Giovedì 1 Maggio 2025
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Nel 2021, l’andamento degli scambi USA-Italia ha registrato un forte aumento (+19,4%) dopo il calo del -14,4% nel 2020 e +2,1% rispetto al 2019. L’Italia è riuscita quindi a guadagnare una posizione tra i partner commerciali degli USA, passando dal 15° al 14° posto, e una posizione anche rispetto ai Paesi europei, passando dal 7° al 6° posto dopo Germania, Regno Unito, Olanda, Irlanda e Svizzera.
In tale contesto, nel 2021 l’export italiano verso gli USA registra una forte crescita (+23,4%) rispetto al calo del -13,6% del 2020, superiore alla media mondiale ed europea, e guadagna una posizione, attestandosi a 12° paese fornitore degli Stati Uniti, e guadagnando leggermente anche in quota di mercato (2,2%), rispetto al 2,1% del 2020. I dati del 2021 segnano inoltre una crescita rilevante rispetto ai livelli pre-pandemici (+6,5% vs. 2019).
Gli Stati Uniti mantengono la posizione di 3° mercato di destinazione del nostro export. Nel confronto dei saldi di interscambio con i principali competitors, l’Italia nel 2021 ha registrato verso gli Stati Uniti un attivo di bilancia commerciale per $ 39,3 miliardi. Il valore totale dell’export italiano del 2021 è ammontato a 61 miliardi di dollari. Per l’Italia i settori trainanti sono stati: Meccanica (+27,2%), Moda e accessori (+58%) e Agroalimentari e bevande (+18,2%).
Per quanto riguarda l’andamento degli altri settori di importazioni USA dall’Italia nel 2021, con l’eccezione dei settori Chimica e farmaceutica (-0,3%) e Mezzi di trasporto (-2,5%), tutti i settori del Made in Italy hanno registrato forti riprese rispetto all’anno precedente, come Semilavorati e componenti (+43,9%) e Arredamento e edilizia (+32%).
Fonte: Italian Trade Agency
(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)
Il conflitto in Ucraina dovrebbe avere un impatto limitato sull’economia ceca. Lo prevede la Banca Centrale Ceca (ČNB).
Né la Russia né l’Ucraina rappresentano mercati particolarmente rilevanti per gli esportatori cechi. Le vendite verso la Russia ammontavano nel 2021 a circa 3,6 miliardi di euro. Si tratta del 2,3% delle esportazioni totali ceche e di circa la metà delle vendite ceche verso l’Italia. L’esposizione verso Kiev è ancora minore. Potrebbero tuttavia avere difficoltà alcune imprese industriali con forte presenza nei paesi dell’ex Unione Sovietica, come è già accaduto nel 2014 con l’annessione russa della Crimea e le relative sanzioni europee e americane.
Gli esperti e la banca centrale però attendono una maggiore spinta inflattiva a causa dei rialzi dei prezzi del petrolio, gas e altre materie energetiche. Inoltre, la Russia è esportatrice di rilievo mondiale anche di alcuni materiali, come il palladio, utilizzati nell’industria automobilistica e nelle produzioni ad alto contenuto tecnologico. I due paesi in conflitto sono inoltre esportatori di rilevanza globale dei cereali.
Il conflitto ha già avuto una ricaduta sul corso della corona, che si è indebolito. Molti investitori internazionali stanno disinvestendo dalle valute degli stati nell’Europa centrale e orientale. “La Banca Centrale Ceca è pronta a intervenire nel caso di oscillazioni straordinarie del corso della corona, che minerebbero il buon funzionamento del mercato valutario e finanziario” ha indicato la ČNB.
Fonte: https://bit.ly/35BJ9il
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
La Corea ha annunciato in data 28 febbraio la decisione di vietare le esportazioni di materiali strategici verso la Russia e di unirsi ai partner occidentali per escludere la Russia dalla rete di pagamento globale SWIFT.
La Corea prevede di rafforzare le procedure di screening delle esportazioni riguardanti la Russia.
Si prevede di bloccare le esportazioni verso la Russia di materiali strategici individuati da quattro regimi multilaterali di controllo delle esportazioni: il Nuclear Suppliers Group (NSG); l'Accordo di Wassenaar (WA); il Gruppo Australia (AG); e il regime di controllo della tecnologia missilistica (MTCR).
Le misure mirano a respingere la diffusione delle armi di distruzione di massa, i loro veicoli da trasporto e le relative tecnologie e attrezzature.
La Corea prevede inoltre di finalizzare in cooperazione con gli Stati Uniti tagli all'export verso la Russia su dozzine di articoli, come semiconduttori, computer, telecomunicazioni, apparecchiature per la sicurezza delle informazioni, laser e sensori.
Sul fronte finanziario, il governo di Seoul prevede di unirsi alla decisione di rimuovere la Russia dal sistema di pagamento SWIFT.
Oltre a partecipare al programma di sanzioni il governo di Seoul prevede di rafforzare il sostegno umanitario all'Ucraina. Ciò include la fornitura di divise militari ed altri articoli di questo genere, e l'espansione dei fondi assegnati dal governo all'Ucraina per lo sviluppo.
Fonte: https://bit.ly/3BY78EJ
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Copenhagen detiene il podio come migliore città per gli espatriati europei. Secondo l’ultimo sondaggio del gruppo di consulenza ECA International (Employment Conditions Abroad International), con l’allentarsi delle restrizioni anti-Covid, le città dei paesi nordici, della Svizzera e dell’Irlanda sono in cima alla classifica 2021 delle città più vivibili. Per gli espatriati europei, i Paesi migliori in cui vivere nel mondo sono proprio quelli limitrofi.
In cosa consiste la classifica stilata da ECA International? Si tratta di uno studio annuale che misura la qualità delle condizioni di vita degli espatriati in oltre 490 località del mondo per arrivare ad una valutazione equa e coerente del livello di difficoltà che l’espatriato incontrerà nell’adattarsi nella nuova città. Lo studio prende in considerazione diverse variabili: i servizi sanitari, gli alloggi, l’accesso a una rete sociale, alle strutture ricreative e al tempo libero, così come l’inquinamento dell’aria, la sicurezza personale e le tensioni sociali e politiche valutate per il periodo tra giugno e novembre dello scorso anno.
Qualità e stile della vita. Copenhagen è al primo posto per qualità della vita. La capitale danese deve le radici del suo successo ad anni di investimenti urbani lungimiranti in infrastrutture e ampi spazi verdi. Allo stesso modo, grazie anche alle sue ambizioni di creare un ambiente più sano, con aria più fresca e acqua più pulita. L’attenzione alla qualità della vita si riversa anche su abitudini altrettanto sane: i numerosi ciclisti sulle strade di Copenhagen danno una chiara idea dell’importanza dell’aria aperta e dell’attività fisica per i danesi.
Non solo, infatti è noto come lo stile di vita hygge rimane un aspetto fondamentale della vita danese. Difficile da tradurre, hygge si colloca a metà strada tra l’intimità, la cordialità e l’unione.
Network e socialità. Quando si tratta di standard di vivibilità per gli espatriati europei, la comunicazione e il network hanno un ruolo rilevante. Non dovrebbe sorprendere che le città classificate più in alto siano quelle in cui l’inglese è ampiamente parlato e compreso. L’inglese dei danesi è infatti il migliore parlato dai non nativi, il che facilita il carico amministrativo per i nuovi espatriati o anche per quelli di lunga data.
La questione della lingua aiuta anche a combattere la solitudine - un problema comune degli espatriati - così come la geografia della città. La Svezia è a pochi minuti di distanza con i mezzi pubblici e molte grandi città europee possono essere raggiunte in meno di due ore dall’aeroporto di Copenhagen, che è a soli 15 minuti di treno dal centro della città.
Sicurezza. A Copenhagen spetta anche il podio nel Safe Cities Index 2021 con 82,4 punti su 100. La classifica viene aggiornata ogni due anni per rilevare quali sono le città più sicure in base a diversi criteri: sicurezza digitale, sicurezza sanitaria, sicurezza delle infrastrutture, sicurezza personale e sicurezza ambientale.
La definizione di felicità. Per concludere, è d’obbligo riportare che periodicamente la Danimarca gareggia con gli altri Paesi scandinavi per il vertice nella classifica del World Happiness Index stilata dalle Nazioni Unite. Lo scorso anno si è classificata terza, a conferma di un soddisfacente stile di vita dei suoi residenti e di coloro che decidono di trasferirvisi. Sostenendo quindi la vivibilità della città e i risultati dello studio pubblicato da ECA International.
Fonte: https://bloom.bg/3squUpQ
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Secondo la Bank of Korea nel 2021 gli asset finanziari all'estero della Corea hanno raggiunto il massimo storico grazie all'aumento degli investimenti azionari e ai rendimenti di questi ultimi.
Secondo i dati le attività finanziarie esterne del paese a fine dicembre 2021 ammontavano a 2,16 trilioni di dollari USA; segnando un aumento di 198,2 miliardi rispetto al 2020.
A fine dicembre 2021 anche la posizione netta sull'estero della Corea ha raggiunto la cifra record di 637,9 miliardi di dollari USA, nel 2020 il valore era stato di 466,1 miliardi.
Il debito estero del paese si è attestato a 628,5 miliardi di dollari USA a fine dicembre; in aumento di 83,6 miliardi rispetto all'anno precedente.
Nello specifico il debito estero a breve termine è aumentato di 6,9 miliardi e il debito a lungo termine è aumentato di 76,7 miliardi.
Il rapporto tra debito estero a breve termine e riserve estere si è attestato al 35,9% a fine dicembre, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al 2020.
Fonte: https://bit.ly/3poVmhA
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Stellantis ha chiuso il 2021 a capo delle vendite di veicoli in Europa e nel Sud America e con record nel mercato automobilistico. Ha commercializzato 1 milione di unità solo in pickups in tutto il mondo.
Il guadagno operativo rettificato, esclusi gli interessi, le tasse, svalutazioni e ammortamenti ha quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente raggiungendo 18 miliardi di euro.
Gli incassi netti sono stati pari a 13.4 miliardi di euro. I dati sono stati presentati mercoledì 23 febbraio, in diretta con il CEO Carlos Tavares. Il bilancio si riferisce all’attuazione mondiale dei marchi che compongono la Stellantis: Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citröen, Dodge, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram, Vauxhall, Free2move e Leasys.
Durante la presentazione, il CEO della Stellantis ha rivelato l’intenzione di investire 30 miliardi di euro, fino al 2025, nell’elettrificazione delle auto e nello sviluppo dei softwares.
Nel Sud America, Stellantis era a capo del mercato, con una quota del 22.9% nel 2021. In Brasile e in Argentina, il marchio è stato responsabile della vendita di 830 mila unità, un indice che supera del 48% i risultati del 2020. L’attuazione ha posto il gruppo nel primo posto di vendita in entrambi i Paesi con un guadagno di 10.7 miliardi di euro.
Fonte: https://bit.ly/3pkHdCc
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Secondo l'Associazione brasiliana degli importatori di carburante (Abicom), l’aumento dei prezzi del petrolio sul mercato internazionale ha aumentato il divario nel prezzo della benzina e del diesel venduti da Petrobras sul mercato interno, rendendo le importazioni non redditizie.
Il divario medio del diesel è dell'8%, e della benzina è dell'11%, secondo l'ente, che evidenzia anche la pressione del dollaro sui prodotti, che anche in una tendenza al ribasso è ancora ad un livello elevato. In Araucária, Paraná, la differenza di prezzo della benzina raggiunge il 13%, secondo i dati rilasciati dall'associazione.
Nel porto di Aratu, a Bahia, dove si trova la raffineria Mataripe (ex Rlam), la prima unità venduta da Petrobras come parte del suo piano di dismissione, la differenza tra il prezzo della benzina e i prezzi internazionali è del 4% e il diesel del 3%.
La scarsa offerta di petrolio sul mercato contribuisce anche all'aumento dei prezzi esterni, che ogni giorno sono anche più influenzati dal conflitto Russia/Ucraina. Con l'aggravarsi della crisi, il petrolio è balzato a oltre 97 dollari al barile nei contratti di aprile.
Il gasolio ha passato 42 giorni senza ritocco nel mercato brasiliano, quando è aumentato dell'8,1%. A seconda del porto di operazione, il divario del diesel varia tra R$ 0,36 e R$ 0,13 al litro, con una media nazionale di R$ 0,31/l. Anche la benzina è andata 42 giorni senza riaggiustamento, dopo un aumento lineare del 4,9% in tutti i mercati.
Per eguagliare i prezzi internazionali, Petrobras dovrebbe aumentare il prezzo, in media, di R$ 0,40 al litro. Secondo Abicom, la differenza di prezzo della benzina varia tra R$ 0,48 e R$ 0,16, a seconda del porto.
Fonte: https://bit.ly/3Ip5OgI
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
Il settore del turismo in Repubblica Ceca ha registrato una ripresa nel 2021 grazie ai flussi interni. Lo indicano i dati statistici.
Nel 2021 gli alberghi e le strutture di accoglienza hanno registrato circa 11,4 milioni di arrivi, il 5% in più rispetto al 2020. I pernottamenti sono stati invece oltre 32 milioni. I flussi sono in crescita soprattutto grazie alla componente interna. Gli arrivi dei residenti nel 2021 sono aumentati di quasi il 10%, mentre quelli dall’estero hanno subito un ulteriore lieve calo.
Rispetto al 2019 i flussi sono praticamente dimezzati. La situazione più difficile è a Praga, dove gli arrivi sono scesi da oltre 8 milioni del 2019 a 2,4 milioni del 2021. A mancare sono soprattutto i turisti esteri. A far sperare sono gli aumenti dei flussi da alcuni paesi extraeuropei, tra cui gli Stati Uniti e l’Israele, e il graduale alleviamento delle regole di viaggio per paesi membri ed extra UE.
Fonte: https://bit.ly/3hbCTRa
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)
Il 22 febbraio il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato non sarà più prevista la quarantena per le persone provenienti dai Paesi extraeuropei. Tra i Paesi beneficiari, quindi, anche il Brasile, i cui cittadini hanno da circa due anni il divieto d’ingresso turistico.
"Dal 1° marzo, per l’arrivo da tutti i Paesi Extraeuropei saranno vigenti le stesse regole già previste per i Paesi europei. Per l’ingresso in Italia sarà sufficiente una delle condizioni del Green Pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo." - ha scritto il Ministro.
Fonte: https://bit.ly/3LWRJcg
(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)
L’utilizzo dei contratti part-time o flessibili è aumentato tra le imprese ceche. Lo indica un’indagine dell’agenzia Grafton Recruitment.
A utilizzare i contratti part-time o flessibili è l’88% delle imprese ceche. Ma solo un quinto delle società fa uso sistematico di questo strumento, mentre il 12% delle aziende non ne prevede l’utilizzo. In una parte delle imprese, tuttavia, sta crescendo l’impiego dei contratti a tempo parziale. Lo scorso anno ha fatto maggiore ricorso a questo strumento il 27% delle aziende. “I dipendenti sono sempre più interessati agli impieghi a tempo parziale, ma i datori di lavoro reagiscono lentamente a queste richieste” nota il direttore di Grafton Recruitment Martin Malo. Fino ad ora non hanno avuto un forte impatto alcuni interventi legislativi come il posto di lavoro condiviso.
Le imprese utilizzano i contratti part-time soprattutto per mantenere in azienda i dipendenti nei periodi di maternità o paternità o i dipendenti che sono andati in pensione. Fino al 30% delle aziende fa ricorso ai contratti flessibili per far fronte a picchi produttivi stagionali o per coprire posizioni, per cui non riescono a trovare una figura adatta.
La Repubblica Ceca è tra i paesi con minore utilizzo dei contratti part-time in Unione Europea. Secondo l’Eurostat nel 2020 circa il 5,7% delle persone impiegate nell’economia ceca aveva un contratto part-time, mentre in Germania e in Austria la quota era di circa il 27%. Inoltre, l’utilizzo dei contratti part-time è calato negli ultimi anni in Repubblica Ceca – nel 2018 e nel 2019 la quota era di 6,3%.
Fonte: https://bit.ly/3LUPEO8
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)