Notizie mercati esteri

Giovedì 25 Febbraio 2021

Effetto Coronavirus: in Polonia vola l'e-commerce, bene l'abbigliamento meno i prodotti alimentari

Gli ultimi dati dell’Ufficio Centrale di Statistica della Polonia mostrano un aumento della quota delle vendite al dettaglio via Internet. I beni più acquistati online sono tessuti, abbigliamento e calzature.

"La voglia dei polacchi di cercare merci su Internet è aumentata in modo significativo durante le due ondate di pandemia e il periodo di lockdown", ha sottolineato Ignacy Święcicki dell’Istituto economico polacco. Attualmente, il 9,8% delle vendite vengono effettuate online. Si tratta di 4,2 punti percentuali in più rispetto a un anno fa, ma anche 2,1 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. L’esperto ha anche notato la quota ancora esigua del commercio online di prodotti alimentari. A gennaio era solo lo 0,9% di tutte le vendite.

Un anno fa, l’e-commerce rappresentava il 19,5% delle vendite, mentre oggi è pari al 35,2%.

Fonte: https://bit.ly/3bHo1a2

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Il settore imprenditoriale danese verso il raggiungimento dei SDGs

L’ultimo report stilato da Danmark Statistics, nel Gennaio del 2021, mostra l’evoluzione che ha avuto il settore imprenditoriale danese in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (più avanti SDGs) prefissati dalle Nazioni Unite. Utilizzando delle statistiche già esistenti, sono stati approfonditi gli sviluppi economici, ambientali e sociali dell’industria danese dal 2010 al 2019 (Danmarks Statistik, 2021).

Dal 2015 gli SDGs, costituendo un banco di prova comune per gli Stati Membri delle Nazioni Unite, hanno come obiettivo ultimo quello di cambiare la società nella direzione di una maggiore sostenibilità entro il 2030 e, a tal scopo, il settore del business ricopre un ruolo centrale ai fini dell’effettivo raggiungimento del cambiamento (Unric, 2021).

Lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili, tratto distintivo del tessuto imprenditoriale danese, risulta essere, secondo il report, uno degli aspetti più interessanti in tal senso. Per creare nuove opportunità di business, rispettando al contempo gli SDGs e cercando di inserirli nel core business delle aziende, la digitalizzazione e la sostenibilità giocano un ruolo fondamentale. (Danmark Statistiks, 2021). Il report, che analizza quattordici settori industriali, evidenzia le maggiori criticità in relazione agli aspetti di sostenibilità su cui dovrebbero concentrarsi gli stessi settori. Come emerge da tale analisi, nella maggior parte degli indicatori selezionati, le imprese danesi ottengono risultati positivi nei macrosettori: economico, ambientale e sociale (Ibid.).

In relazione al settore economico, tra il 2010 e il 2019, l’occupazione è aumentata del 10% soprattutto nell’industria manifatturiera, delle costruzioni e nei servizi (Ibid.). A partire dal 2010, la produzione di beni e servizi ambientali, che rappresentano parte della transizione verde, è cresciuta fino a raggiungere un ritmo di 230 miliardi di DKK all’anno. Alcune aziende, in particolare quelle operanti nella produzione manifatturiera, contribuiscono maggiormente alla tutela dell’ambiente, al risparmio di risorse, e alla creazione di più posti di lavoro incentrati su attività sostenibili (Ibid.).

Per quanto riguarda il macrosettore ambientale, l’emissione di gas serra in Danimarca (esclusa la combustione di biomasse) è diminuita, dal 2010 ad oggi, del 4% (Ibid.). L’industria dei trasporti, che rappresenta uno dei settori industriali col più alto consumo energetico, ha registrato un calo dell’8% dello stesso. Inoltre, le cifre relative alla gestione dei rifiuti mostrano una tendenza verso un maggiore riciclo di scarti industriali e minori volumi degli stessi (ibid.).

Infine, in relazione al settore sociale, la quota di lavoratrici con responsabilità manageriali è aumentata e la Danimarca si avvicina sempre più alla parità di genere. Avere più donne che ricoprano ruoli dirigenziali, indipendentemente dal settore di appartenenza, è uno degli obbiettivi principali dello Stato danese. Tra i dirigenti, anche il divario retributivo si sta riducendo, ma i salari delle donne sono ancora chiaramente inferiori rispetto a quelli degli uomini. In generale, i divari retributivi più ampi esistono nei settori con prospettive di guadagno più elevate. (ibid.).

Fonte: https://bit.ly/2NWtQIm

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

I primi dati del 2020 in Germania

Con la fine del 2020 è arrivato il momento di trarre le conclusioni di questo anno segnato dalla pandemia Covid-19. La Germania, come del resto tutti i paesi nell’eurozona, ha fortemente risentito della pandemia a livello a economico. L’ufficio federale di statistica (Destatis) ha reso pubblico il 14 gennaio i primi risultati dei calcoli sull’economia tedesca del 2020. Primo fra tutti i dati spicca la contrazione del prodotto interno lordo (aggiustato per prezzi) del 5,0%. Ci si trova dunque per la prima volta dalla crisi del 2009 in una condizione di recessione.

Il crollo economico ha investito quasi tutti i settori. Una delle poche note positive che viene evidenziata riguarda il settore dell’edilizia che registra un valore aggiunto lordo rettificato per prezzi aumentato del 1,4% rispetto al 2019. Per il resto i dati sono quasi tutti col segno meno davanti. Rimanendo nell’industria, al di fuori delle costruzioni, la performance economica corretta per i prezzi è diminuita del 9,7% comparata con l’anno precedente. Uno dei picchi nel settore viene registrato dal manifatturiero che raggiunge un -10,4%. Molti di questi dati, a detta dell’ufficio federale di statistica, sarebbero la conseguenza della prima metà del 2020 dove interruzioni temporanee delle catene di fornitura globali misero in ginocchio le aziende.

Per quel che concerne il settore dei servizi, i numeri confermano il trend. Esempi come il commercio, i trasporti, i servizi di alloggio e di ristorazione sono diminuiti del 6,3% rispetto al 2019. Al tempo stesso, le strette restrizioni in materia di alloggi, ristoranti e servizi simili hanno portato a un calo considerevole dei servizi di alloggio e di ristorazione. Infine, un incremento è stato invece registrato dal commercio online; date le chiusure delle attività ed il maggior tempo trascorso in rete dai cittadini, l’e-commerce continua ad aumentare il numero di utenti che ne fanno uso e la relativa domanda verso questo mercato.

Come facilmente prevedibile, le restrizioni hanno avuto un forte eco a livello internazionale impattando sul commercio estero tedesco. In questo senso, gli eventi del 2020 hanno comportato una riduzione del 9,9% nelle esportazioni e del 8,6% nelle importazioni. Tuttavia, negli ultimi mesi si è registrato un miglioramento con dati che riportano a novembre un aumento del 2,2% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni registrano un +4,7%. La ripresa è stata favorita a dicembre grazie alla cauta abolizione delle misure di blocco da parte di alcuni partner commerciali europei. Parallelamente, da alcuni mesi un’elevata domanda proveniente da paesi extra europei ha contribuito ad invertire l’andamento nei grafici.

Considerando ore le piccole e medie imprese, il clima imprenditoriale sembra migliorato a dicembre, ma i dati riportati fino ad ora sono precedenti alle restrizioni attuate per le festività e protratte fino a fine gennaio. Per lo stesso settore, si sottolinea il prolungamento delle misure volte al sostegno della liquidità delle imprese. La direttiva entrata in vigore il 3 aprile 2020, che consente alle PMI di usufruire di un aiuto finanziario per coprire al 100% i costi di consulenza (fino ad un massimo di 4.000€), viene riscadenzata al 2022. Per i sussidi elargiti dal KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau) all’interno del November- und Dezemberhilfe, invece, le domande per coprire le perdite del mese di dicembre potranno essere fatte fino al 31.03.2021.

Fonti: https://bit.ly/3pS7gOg; https://bit.ly/2NUOhW7; https://bit.ly/2P85Liu; https://bit.ly/3aPTyHx; https://bit.ly/3usVbCS

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

La Danimarca rinnova il suo impegno con il Fondo Monetario Internazionale

La crisi Covid-19 ha avuto notevoli conseguenze sanitarie ed economiche in gran parte del mondo e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha approvato un numero storicamente elevato di prestiti durante il periodo d’emergenza. Da marzo 2020, sono infatti 83 i Paesi che hanno ricevuto prestiti dal FMI (National Banken, 2021).

Nel Febbraio 2021, la Danmarks Nationalbank e il Ministero delle Finanze della Danimarca hanno rinnovato l’impegno dello Stato danese con il FMI, annunciando un aumento della propria quota di partecipazione al Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT).

Il PRGT fornisce prestiti con tassi di interesse agevolati ai Paesi membri del FMI che hanno problemi di bilancio dei pagamenti, siano questi strutturali o temporanei. Tali prestiti costituiscono uno strumento concreto, specialmente in relazione alla crisi economico-sociale provocata dal Covid-19.  I suddetti prestiti concessi tramite il PRGT sono finanziati da accordi bilaterali tra ogni singolo Paese aderente (17 in totale) e il FMI. Gli accordi, su base volontaria e temporanea, vengono rinegoziati ogni 3 anni e sono sovvenzionati principalmente tramite delle quote di partecipazione (National Banken, 2021).

Il nuovo accordo prevede l’aggiunta, da parte della Danimarca, di una quota di 2,6 miliardi di DKK che si somma a quella precedente (4,4, miliardi di DKK). Gli impegni totali della Danmarks Nationalbank nei confronti del FMI, sia in termini di risorse per finanziamenti non agevolati che per il PRGT, ammontano a 82,7 miliardi DKK. Ciò corrisponde al 3,5% del PIL della Danimarca. (ibid).

Il contributo che negli anni la Danimarca ha versato al FMI è particolarmente significativo.

L’incremento della quota danese al PRGT rientra nella previsione di un ulteriore aumento di richiesta da parte degli Stati maggiormente in difficoltà a seguito della crisi Covid-19. Si calcola infatti che sarà necessario richiedere agli istituti di credito, che attualmente fanno parte del fondo, una maggiore collaborazione in tal senso (Folketinget, 2020). Data la situazione attuale, l’arco temporale in cui si stima essere necessario un costante incremento dei fondi per il PRGT si concluderebbe a Dicembre 2024 (ibid.).

I Paesi che richiedono l’accesso alle risorse del PRGT devono soddisfare dei requisiti specifici. Queste condizioni da rispettare sono strettamente connesse al livello di vulnerabilità economico-finanziaria di ciascun ricevente. Tra i requisiti fondamentali rientrano, ad esempio, misure e riforme che lo Stato beneficiario deve attuare in modo da creare i prerequisiti per una ripresa economica sostenibile. I finanziamenti sono generalmente suddivisi in rate su più anni e dipendono dalla continua attuazione delle condizioni prefissate (National Banken, 2021).

La Danmarks Nationalbank riceve un credito, sulla quota messa a disposizione per il PRGT, che entra direttamente nella propria riserva valutaria. Data la diretta esposizione creditizia verso l’FMI e non verso i Paesi che richiedono il prestito, il rischio per le banche nazionali si riduce significativamente (ibid).

Fonte: https://bit.ly/3aNUDzu

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Brasile: le vendite di macchine agricole e stradali crescono del 7,3% nel 2020

Buone notizie per l'anno 2020. I risultati pubblicati all'inizio di febbraio dall'Associazione nazionale dei costruttori di veicoli automobilistici (Anfavea), indicano che il settore automobilistico in Brasile ha mostrato resilienza e forza per superare gli effetti del Covid- 19.

Anche in un periodo turbolento, le vendite sul mercato interno di macchine agricole e stradali hanno ignorato il momento di crisi e hanno registrato una crescita del 7,3% rispetto al 2019, totalizzando oltre 47mila unità prodotte. L'aumento dei numeri è stato trainato principalmente dalle vendite di trattori gommati, che hanno raggiunto le 35.366 unità vendute, con un incremento del 6,7% rispetto all’anno precedente. In modo sorprendente, la vendita di trattori cingolati è cresciuta in modo significativo, raggiungendo un aumento del 70,7%.

In cerca di ripresa il segmento delle automobili e dei veicoli commerciali leggeri, pur soffrendo di un periodo di flessione, mostra una crescita, seppur moderata. Da novembre a dicembre 2020, c'è stato un aumento del 9,6% del volume delle vendite di auto e del 3,8% per i veicoli commerciali leggeri. La produzione automobilistica a dicembre 2020 è stata del 22,8% superiore rispetto allo stesso mese del 2019.

Secondo i dati Anfavea, la Fiat è stata la casa automobilistica con la migliore performance di vendita lo scorso anno. Tra i Big Four brasiliani (allusione ai Big Three nordamericani GM, Ford e Chrysler), l'industria italiana era davanti a Volkswagen, General Motors e Ford, presentando le migliori prestazioni, con 165.873 unità di auto vendute.

La Fiat si è posizionata in testa anche nella classe dei veicoli commerciali leggeri (veicoli che hanno un peso lordo totale fino a 3,5 tonnellate), registrando un calo del 5,4%, mentre la media del settore è stata del 16%.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Fondi da 3 milioni di sterline verranno destinati alla creazione di un nuovo centro creativo a Birmingham

Il progetto per la costruzione di un centro adibito all’industria creativa e il broadcasting è stato appena approvato e finanziato da Greater Birmingham e Solihull Local Enterprise Partnership.

Il centro sarà presto costruito nel centro di Birmingham, grazie all’approvazione dei finanziamenti da parte dei direttori.

Greater Birmingham e Solihull Local Enterprise Partnership hanno convenuto sull’apporto di nuovo capitale al progetto da 18 milioni di sterline, che avrà come sede il deposito The Bond a Digbeth.

I nuovi fondi permetteranno l’inizio dei lavori nell’area da parte dell’agenzia di costruzioni Oval Real Estate.

L’obiettivo è quello di creare 50.000 metri quadrati di area adibita alla produzione di contenuti televisivi da parte di enti indipendenti, in cui gli sviluppatori di contenuti possano ritrovarsi e collaborare in uno spazio comune. Inoltre, gli emittenti avranno l’occasione di lavorare a stretto contatto con i produttori.

Fonte: https://bit.ly/2NR5csT

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

La Borsa di Londra crolla e l’economia UK frena del 9,9% nel 2020

Gli indici della borsa di Londra sono crollati l’8 febbraio, mentre i dati mostrano che l’economia britannica abbia subito una recessione del 9,9% l’anno passato, a causa dei lockdown nazionali imposti dal governo per contrastare la diffusione del virus.

I dati hanno anche mostrato un aumento dell’1,0% del PIL britannico tra ottobre e dicembre, sventando il rischio di una recessione alla fine dell’anno.

L’indice blue-chip FTSE 100 era – 0,2% alle 08.00 del 12 febbraio, con il declino delle azioni finanziarie e nel settore minerario. l’indice a media capitalizzazione è crollato dello 0,1%.

La compagnia britannica Jet2 è crollata del 5,4%, dopo avere raccolto 422 milioni di sterline attraverso una nuova emissione delle azioni, equivalente al 20% del proprio capitale azionario prima della raccolta fondi.

Fonte: https://reut.rs/3q83P6l

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Brexit Support Fund: il governo britannico annuncia lo stanziamento di 20 milioni di sterline a supporto delle piccole e medie imprese

Il Cancelliere del Ducato di Lancaster ha annunciato il Brexit Support Fund, che comporta lo stanziamento di 20 milioni di sterline per il supporto finanziario alle piccole e medie imprese nella transizione verso le nuove norme commerciali post-Brexit.

In accordo con la nuova disposizione, i commercianti britannici potranno richiedere un finanziamento di massimo £2.000 per il supporto all’espletamento delle nuove operazioni di import export.  

Il Brexit Support Fund aiuterà le aziende a prepararsi all’effettiva implementazione dei nuovi controlli sull’importazione, che entreranno in vigore tra aprile e luglio, ma offrirà anche l’opportunità di formare il proprio personale e di richiedere la consulenza di esperti nel settore.

L’annuncio ha seguito un’intensa collaborazione del governo britannico con i singoli business, le organizzazioni e associazioni commerciali a livello nazionale e regionale, incluso il Brexit Business Taskforce.

Dopo che il Regno Unito ha ripreso il pieno controllo delle proprie frontiere, il governo ha deciso di introdurre il nuovo schema di regole sull’importazione in tre fasi, che termineranno il 1° luglio 2021, per consentire ai business britannici di prepararsi nel frattempo. Ciò significa che le attività commerciali non dovranno fornire le nuove dichiarazioni di importazione per altri sei mesi, a meno che non si tratti dello spostamento di controlled goods.

Fonte: https://bit.ly/3r6wPwp

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

West Midlands: via libera ad un fondo da 24 milioni di sterline per la costruzione di un nuovo snodo dei trasporti regionali

È stato recentemente approvato lo stanziamento di 24 milioni di sterline per la costruzione della metro e di un nuovo servizio di autobus nelle West Midlands.

L’approvazione del progetto consente l’inizio della progettazione di un nuovo snodo dei trasporti, che permetterà il collegamento con l’estensione della linea metropolitana, attualmente in costruzione tra Wednesbury e Brierley Hill. È prevista anche la costruzione di alcuni parcheggi per biciclette e diversi negozi.

La scadenza del programma è prevista per il 2023. Esistono anche piani sul lungo periodo per permettere al nuovo bus Sprint di utilizzare la medesima linea di trasporto in futuro. 

A portare avanti il progetto sono Transport for West Midlands e l’amministrazione di Dudley.

La maggior parte dei fondi proviene dagli stanziamenti del Transforming Cities Fund, ma anche dai contributi dell’amministrazione cittadina e da altre autorità congiunte.

Tra gli altri progetti in programma per la città di Dudley c’è anche Portersfield, che prevede la costruzione di un centro di 12 acri con negozi, alloggi residenziali e studenteschi nel territorio dell’ex Cavendish House. In progetto c’è anche un nuovo centro ricreativo da 31 milioni di sterline.  

Fonte: https://bit.ly/3kBmuGl

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Mercoledì 24 Febbraio 2021

Turchia: la Banca Centrale mantiene i tassi stabili al 17%

In occasione della seconda riunione del Comitato di Politica Monetaria (MPC) di giovedì 18 febbraio 2021, la Banca Centrale ha mantenuto invariato, come previsto, il tasso di interesse ufficiale al 17%, alla luce dell’andamento del tasso di inflazione che resta elevato. Il MPC ha fatto inoltre presente che “se necessario, verrà attuata una stretta monetaria aggiuntiva”.

Secondo la Banca, le condizioni della domanda interna, gli effetti cumulativi sui costi, gli effetti del tasso di cambio, l'aumento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e di altre materie prime e gli alti livelli di aspettative di inflazione continuano ad influenzare negativamente il comportamento dei prezzi e le prospettive di inflazione. La Banca Centrale prevede che il tasso di inflazione di fine anno raggiunga il 9,4% ed il 7% nel prossimo anno, prima di stabilizzarsi intorno al 5% in tre anni.

Secondo il Governatore della Banca Centrale, Naci Ağbal, si sono notati segnali evidenti per un'inversione della dollarizzazione, poiché i turchi si stanno orientando verso assets in lire. Nonostante il periodo difficile, a partire da novembre 2020 (dopo l’aumento dei tassi d’interesse) gli afflussi dall’estero, per un valore di circa $ 15 miliardi, hanno spinto la lira a salire del 15% e tagliare drasticamente i parametri del rischio di mercato. Il Governatore, riferendosi ad un "forte pregiudizio disinflazionistico", che guiderà l'approccio della Banca, ha osservato che "non sembra possibile 2021 mettere all'ordine del giorno i tagli dei tassi di interesse per un lungo periodo di tempo". Ağbal ha anche affermato che la Banca ricostruirà pazientemente le sue riserve valutarie esaurite usando le aste ed ha interrotto le linee di swap estere che l'ha vista raggiungere Washington, Londra, Tokyo ed altre capitali nel 2020. "La strategia della Banca, per aumentare le riserve, non include accordi di swap con le banche centrali di altri paesi", ha aggiunto Ağbal.

Secondo dichiarazioni del capo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) in Turchia, Donal McGettigan, le implicazioni della politica monetaria rigida e sostenibile della Banca Centrale sono di grande importanza per garantire la stabilità dei prezzi e per rafforzare la fiducia degli investitori internazionali e per ridurre gradualmente anche l'inflazione. In una revisione al rialzo del mese scorso, il FMI ha affermato che l'economia turca crescerà di circa il 6% nel 2021 prima di stabilizzarsi ad un tasso di crescita di circa il 3,5% annuo dal 2022. Secondo McGettigan, "le riforme strutturali orientate agli obiettivi, per quanto riguarda il settore finanziario, la finanza, il mercato del lavoro ed il settore aziendale, aiuteranno a mitigare i possibili effetti a lungo termine della pandemia".

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021