Notizie mercati esteri

Mercoledì 3 Novembre 2021

Polonia - L'assunzione dei lavoratori stranieri sarà facilitata

Il Governo polacco ha approvato un disegno di legge riguardante gli stranieri. La modifica della legge punta a facilitare i procedimenti amministrativi per la legalizzazione del soggiorno in Polonia per gli stranieri, soprattutto quelli venuti per lavoro. I lavoratori stranieri non dovranno dimostrare di avere un luogo di residenza garantito nonché di avere una fonte di reddito stabile e regolare, basterà attestare di ottenere un salario non inferiore a quello minimo per ricevere il permesso di soggiorno temporaneo e di lavoro.

Il disegno prevede anche una semplificazione del procedimento della richiesta della Carta Polacca (Karta Polaka) e una soluzione che velocizzerebbe l'ottenimento del permesso per chi intende a lavorare per i ”soggetti di particolare importanza per l’economia polacca”.

Fonte: https://bit.ly/3jChWk2

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Giovedì 4 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

Riforma sugli IDE: nuove opportunità di business negli Emirati Arabi

Da sempre considerati come meta privilegiata per il Made in Italy, aumentano sempre più le opportunità per le PMI italiane negli Emirati Arabi.

 Produzione e commercio di petrolio, innovazione tecnologica e sostenibilità: gli Emirati Arabi Uniti sono un mercato in costante crescita. Caratterizzati da un business climate assolutamente positivo, gli EAU giocano un ruolo chiave per le imprese italiane non soltanto in tema alimentare e del lusso ma adesso anche in campo tecnologico.

Durante il periodo del lockdown, infatti, gli Emirati hanno attraversato una difficile fase dovuta alla scarsità di prodotti alimentari di cui ne importano oltre il 90%. Per questa ragione, il Paese sta cercando di individuare nuove soluzioni con cui fronteggiare non soltanto le problematiche di tipo alimentare ma anche quelle legate alle energie rinnovabili attraverso nuove partership straniere in progetti all’avanguardia in mobilità sostenibile, aerospazio, settore medicale e farmaceutico.

Al fine di attrarre aziende per la produzione di innovazioni ad alto contenuto tecnologico, gli EAU hanno messo in campo una nuova riforma sugli Investimenti Diretti Esteri che mira a trasformarli in centro di investimenti a livello globale e laboratorio per le nuove tecnologie. Con tale riforma, non soltanto viene abolito l’obbligo secondo cui l’assetto societario deve essere a maggioranza emiratina ma, contestualmente, per le SpA non vige più l’obbligo della presenza di un presidente e di un Consiglio di Amministrazione di nazionalità emiratina. Sono escluse da tale riforma le società ad impatto strategico sull’economia degli Emirati, come quelle che operano nel campo del petrolio e del gas.

La tassazione è certamente un altro fattore altamente attrattivo per le imprese straniere. Non esiste una corporate income tax e l’IVA, introdotta soltanto a partire dal 2018, rimane comunque molto bassa.

Nonostante la crisi pandemica, l’interscambio fra Italia ed EAU rimane ad oggi molto alto. Rispetto al 2019, infatti, le esportazioni hanno registrato un incremento del +37%. I settori ad alto contenuto tecnologico affiancheranno oggi quelli più amati della moda di lusso e del food and beverage.

L’expo di Dubai 2021, infine, non potrà che dare un ulteriore slancio ai settori del Made in Italy, grazie anche alla presenza di tanti giovanissimi.

 

Fonte: https://bit.ly/3BpbBOP

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

L’interscambio commerciale tra Unione Europea e Vietnam aumenta di 480 milioni di dollari nel primo anno di EVFTA

Alla fine di settembre, le imprese europee hanno investito circa 22 miliardi di dollari in Vietnam, mezzo miliardo di dollari in più di un anno fa, nonostante la pandemia.

Un recente rapporto del governo inviato all'Assemblea Nazionale ha evidenziato che il fatturato commerciale e gli investimenti diretti esteri (IDE) provenienti dai paesi dell'Unione europea (UE) sono aumentati vertiginosamente dall'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA) il 1° agosto 2020.

Nello specifico, alla fine di settembre, il Vietnam aveva accolto 2.242 progetti provenienti dagli stati membri dell’UE, con un aumento di 164 progetti su base annua. Il capitale sociale totale è stato di 22,24 miliardi di dollari, con un aumento di 483 milioni di dollari rispetto all’anno precedente.

I Paesi Bassi si sono classificati al primo posto con 382 progetti e un investimento totale di 10,4 miliardi di dollari (che rappresenta il 46,5% degli investimenti totali dell'UE in Vietnam). La Francia è al secondo posto con 3,62 miliardi di dollari, seguita dalla Germania (2,25 miliardi di dollari).

Il rapporto ha nominato alcune grandi aziende dell'UE evidenziandone il successo; queste sono: Shell Group (Paesi Bassi), Total Elf Fina (Francia e Belgio), Daimler Chrysler (Germania), nonché Siemens e Alcatel Comvik (Svezia).

Il governo ha affermato che gli investimenti dell'UE si concentrano su settori quali alta tecnologia e servizi (posta e telecomunicazioni, finanza, locazione di uffici, vendita al dettaglio), energia verde, industria di supporto, lavorazione di generi alimentari, agricoltura ad alta tecnologia e prodotti farmaceutici. Si prevede che gli investimenti diretti di alta qualità provenienti dai paesi membri dell’Unione Europea aumenteranno notevolmente.

Per accogliere gli investimenti dell'UE, diverse località hanno purificato il terreno all'interno e intorno alle zone industriali e al contempo hanno sviluppato infrastrutture e risorse umane (soprattutto risorse umane altamente specializzate). Sono stati perfezionati e attuati meccanismi e politiche per mobilitare gli IDE, semplificando le procedure amministrative e rimuovendo gli ostacoli per le imprese e per gli investimenti.

Nonostante la pandemia, dall'attuazione dell'EVFTA sono stati segnalati anche dei miglioramenti nel fatturato commerciale Vietnam-UE. L’interscambio ha raggiunto i 54,6 miliardi di dollari nel periodo che va dall’Agosto del 2020 all’Agosto del 2021, di cui 38,5 miliardi di dollari di esportazioni dal Vietnam verso l'UE e 16,2 miliardi di dollari dall'UE al Vietnam, con un aumento del 12% su base annua.

In particolare, nei primi sette mesi del 2021, il fatturato commerciale bidirezionale è stato di 32,4 miliardi di dollari, circa il 18% in più rispetto all’anno precedente, di cui esportazioni dal Vietnam dal valore di 22,81 miliardi di dollari, con un aumento del 17% su base annua. Le principali esportazioni del Vietnam verso l'UE includono telefoni e componenti di telefonia, computer, prodotti e componenti elettronici, calzature, tessuti, indumenti, macchinari, attrezzature ed elettrodomestici, pezzi di ricambio e prodotti siderurgici. Nel frattempo, il fatturato delle importazioni dall'UE nello stesso periodo ha raggiunto $ 9,6 miliardi, con un aumento di quasi il 19% su base annua. I principali articoli di importazione sono i computer e i suoi componenti, prodotti elettronici, macchinari e attrezzature, strumenti, pezzi di ricambio, prodotti farmaceutici e chimici. Alcuni articoli di grande rilevanza per il commercio vietnamita hanno registrato tassi di crescita elevati come prodotti chimici (33,6%), bestiame e materie prime alimentari (62%), materiali tessili, abbigliamento, pelle, scarpe (41%), veicoli e pezzi di ricambio (44%), legno e prodotti in legno (27%).

D’altro canto, il governo ha però affermato che le esportazioni relative ad alcune categorie fondamentali come i prodotti tessili, il caffè, il ferro e l’acciaio, sono state più basse del previsto; le imprese locali stanno avendo difficoltà nell’avvicinarsi al mercato europeo poiché non sono in grado di soddisfare i requisiti di alto livello che esso richiede, mentre il protezionismo e l'introduzione di rimedi commerciali e barriere non tariffarie nell'UE sono in aumento. Allo stesso tempo, numerose imprese locali rimangono indifferenti, ancora ignare dell’esistenza dell'EVFTA.

L'EVFTA è stato firmato il 30 giugno 2019 ed è entrato in vigore il 1° agosto 2020.

Fonte: https://bit.ly/3vRuGIr

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

Il Brasile consente l'ingresso aereo degli stranieri

Dall’inizio di ottobre il Governo brasiliano ha deciso di consentire l'ingresso di passeggeri provenienti dal Regno Unito, India e Sudafrica, mentre in precedenza era vietato l'ingresso agli stranieri con passaggio in questi paesi fino a 14 giorni prima del viaggio.

L'ordinanza è valida solo per i voli. Con la modifica della regola, l'unico requisito per i viaggiatori è presentare un test RT-PCR negativo per Covid-19. Non si fa menzione della prova della vaccinazione.

Fonte: https://bit.ly/3jLecNe

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

 

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

In Polonia commercio più digitale soprattutto per elettronica, automotive, arredamento, meno per i prodotti alimentari

Due visite su tre ad un negozio sono fatte con l’assistenza digitale. Secondo un rapporto di Deloitte, la pandemia di coronavirus ha contribuito a cambiare il quadro del commercio al dettaglio in Polonia, indicando un maggiore impatto delle tecnologie digitali sulle preferenze di acquisto dei polacchi.

Secondo la ricerca, è aumentato il numero di persone che cercano informazioni su internet prima di fare acquisti, 4 clienti su 5 lo fanno, il che significa che i consumatori spesso prendono decisioni di acquisto prima di comprare qualcosa in un negozio. Secondo Wiesław Kotecki di Deloitte, il tempo minore per la spesa nei negozi fisici significa che i polacchi si preparano con più attenzione e scelgono i prodotti prima, tenendo conto delle restrizioni igieniche. Prima di visitare il negozio, i polacchi utilizzano i dispositivi digitali principalmente per confrontare i prezzi e cercare informazioni sui prodotti oppure per controllare la loro disponibilità. Inoltre, ai polacchi piace usare i social media prima di fare acquisti e Facebook e Youtube hanno la maggiore influenza sulle loro decisioni di acquisto.

Per quanto riguarda l'età dei clienti, gli intervistati fino a 24 anni rimangono la fascia d'età più digitalizzata. I livelli più significativi di impatto digitale sugli acquisti si registrano per elettronica, automotive e arredamento, mentre i più bassi per il cibo.

Fonte: https://bit.ly/3m9T98z

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

10 motivi per investire negli UAE

In occasione del loro 50° anniversario, gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato una nuova campagna economica: United Global Emirates. L’obiettivo è quello di promuovere il paese facendolo apparire come una destinazione ideale in cui vivere, lavorare e investire. Il Vicepresidente, primo ministro e governatore di Dubai ha scritto su twitter “Le nostre origini sono arabe, le nostre ambizioni sono globali. Invitiamo talenti da tutto il mondo a concretizzare le loro idee #United_Global_Emirates”.

10 motivi per investire negli UAE:

  • Significante stabilità economica, posizione strategica, grandi riserve finanziarie, larga disponibilità di fondi patrimoniali pubblici.
  • Gli UAE compaiono nella classifica dei 100 paesi più sviluppati a livello globale.
  • Voli diretti con più di 250 città, e rotte di navigazione con più di 400 città.
  • Possiede uno dei più avanzati sistemi di trasporto via terra, via mare e via aria del mondo.
  • Possiede più di 40 aree libere, dotate di capacità competitive.
  • Il paese riconosce al 100% la proprietà estera.
  • Non sono previste tassazioni per i singoli soggetti, per gli investitori o per le aziende; ad eccezione delle società petrolifere e delle banche straniere.
  • Tariffe doganali comprese tra lo 0 e il 5%.
  • Gli investitori, imprenditori, e professionisti in settori chiave hanno diritto a 10 anni di Golden-Visa
  • La popolazione degli UAE è costituita da una ricca varietà culturale e religiosa.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Martedì 14 Dicembre 2021
Mercoledì 3 Novembre 2021

Il guadagno del Brasile dal mercato del carbonio potrebbe raggiungere i 72 miliardi di dollari

La regolamentazione dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, che tratta degli strumenti per la creazione di un mercato globale del carbonio, potrebbe generare un commercio di 167 miliardi di dollari l’anno nel 2030 e di 347 miliardi di dollari l’anno nel 2050. Il Brasile è uno dei paesi con maggior potenziale di vendita di crediti di carbonio e potrebbe generare ricavi netti da 16 a 72 miliardi di dollari entro il 2030.

Questi dati fanno parte di una nota tecnica ottenuta in esclusiva da Valor, un’iniziativa del Consiglio d’affari brasiliano per lo sviluppo sostenibile (Cebds). I suoi punti principali sono stati discussi ieri dai rappresentanti delle grandi aziende con il ministro degli Affari Esteri, Carlos Alberto França.

Il settore privato ritiene che il Brasile sostenga la regolamentazione del mercato globale del carbonio alla CoP 26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Glasgow a novembre.

Da diversi anni Cebds studia le potenzialità del mercato globale del carbonio, la strutturazione di un mercato del credito in Brasile e l’impatto dell’articolo 6 dell’Accordo di Parigi sull’economia e sulle emissioni di gas serra.

L’articolo 6 è stato proposto nel 2015 dal governo brasiliano e dall’Unione Europea. Durante gli altri round sul clima, tuttavia, la differenza di opinioni sull’attuazione degli strumenti di mercato ha creato un’impasse nella negoziazione.

Alla CoP di Madrid nel 2019, il Brasile, sotto il comando dell’allora ministro dell’Ambiente Ricardo Salles, è stato accusato di aver bloccato un accordo e la CoP ha fallito. Il tema è centrale nelle negoziazioni a Glasgow. L’articolo 6 prevede due strumenti per la negoziazione delle emissioni di gas serra. Uno di questi è un meccanismo centralizzato e copre le operazioni di riduzione delle emissioni tra paesi (descritte nell’articolo 6.2).

L’altro è un meccanismo decentralizzato (articolo 6.4) che sarà utilizzato per le transazioni tra enti pubblici e privati di crediti di carbonio generati nei progetti.

La controversia principale riguarda i corrispondenti adeguamenti che queste transazioni richiedono negli impegni climatici dei paesi, gli NDC.

Se un Paese non riesce a raggiungere il suo obbiettivo di riduzione e acquista crediti di carbonio da un altro (che ha, ad esempio, foreste che sequestrano carbonio dall’atmosfera), è necessario apportare modifiche agli impegni climatici di entrambe le parti dopo la transazione.

Il governo brasiliano non si è opposto all’adeguamento quando la transazione avviene tra paesi. Ma non ha accettato l’idea di adeguare l’obiettivo nazionale quando lo scambio di emissioni è tra aziende.

In altre parole, il paese in cui vengono venduti i crediti di un’azienda (il Brasile, ad esempio), dovrebbe aumentare il proprio target in base alla quantità scambiata. Allo stesso tempo, il paese in cui si trova la società acquirente ridurrebbe il volume di emissioni sotto il suo impegno.

L’impasse tra la posizione brasiliana e l’Unione europea ha fermato i negoziati sul clima. Gli europei hanno accusato il Brasile di compromettere l’integrità ambientale dello strumento: senza corrispondenti adeguamenti negli impegni nazionali sul clima, l’atmosfera avrebbe ricevuto più gas serra.

Dal CoP di Madrid nel 2019 ad oggi, la posizione brasiliana è diventata più flessibile. L’attuale proposta brasiliana, sottoposta all´apprezzamento dei paesi firmatari dell´Accordo di Parigi, prevede un periodo di transizione da definire tra il 2021 e il 2030 per i relativi adeguamenti.

Fonte: https://bit.ly/3mpYGrw

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Mercoledì 3 Novembre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Il sistema fiscale polacco

L’analisi di 37 sistemi fiscali dei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico condotta dalla Fax Foundation mostra che le ultime due posizioni sono assunte rispettivamente dalla Polonia e dall’Italia.

La classifica “International Tax Competitiveness Index” misura la qualità del sistema tributario in cinque aree: tassazione delle persone giuridiche, tassazione delle persone fisiche, tassazione dei consumi, tassazione dei beni e regole di tassazione delle attività transfrontaliere. Questa analisi non tiene conto di un aspetto particolarmente importante per i contribuenti polacchi, cioè la variabilità delle normative. La Fax Foundation sottolinea che il più grande svantaggio del sistema fiscale polacco è la sua eccessiva complicazione. Gli autori della classifica ritengono che il sistema fiscale abbia un impatto significativo sulla crescita economica del paese, quello ben progettato fornisce fondi per finanziare la spesa pubblica, mentre quello cattivo scoraggia i contribuenti dall’attività produttiva, cioè dal lavoro e dagli investimenti.

Fonte: https://bit.ly/3nrBIj9

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Sheikh Hamdan: nel 2022 l ’economia di Dubai crescerà del 3,4%

Secondo le dichiarazioni dello sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, l’erede al trono di Dubai, si prevede che l’economia di Dubai cresca del 3,1% quest’anno e del 3,4% nel 2022.

L’emirato è riuscito a superare l’onda d’urto globale della pandemia. “La nostra visione per il futuro ha abbracciato le partnership globali nonché l’energia dinamica dei nostri talenti nazionali” ha twittato il principe ereditario “Gli EAU hanno lavorato congiuntamente durante la pandemia, rendendo il paese uno fra i migliori nella lotta contro il Covid-19”.

Infatti, si prevede che gli EAU riusciranno a vaccinare il 100% dei cittadini prima della fine dell’anno.

Per leggere l’articolo completo, consultare Khaleej Times.

Fonte: https://www.khaleejtimes.com/news/dubai-economy-set-to-grow-by-34-in-2022-sheikh-hamdan

Traduzione a cura di Gabriele Di Falco.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021
Venerdì 29 Ottobre 2021

Polonia: la compagnia di bandiera cerca di adattarsi all’attuale situazione pandemica

Dopo una stagione estiva di successo, c'è stato un calo del numero dei passeggeri”, ha annunciato il portavoce della LOT (la compagnia di bandiera polacca), Krzysztof Moczulski. Secondo Moczulski si osserva una lenta ripresa del traffico business, però solo nel segmento delle piccole e medie imprese, non si vede tornare l’interesse per i servizi aerei da parte delle corporazioni.  Il portavoce ha sottolineato che la LOT con grande attenzione controlla le restrizioni introdotte da singoli paesi vista la quarta ondata del coronavirus e adatterà la propria rete di voli alla domanda per le rispettive destinazioni e alle eventuali restrizioni. Ha indicato come un segnale positivo il fatto che dal novembre di quest’anno gli USA riapriranno le proprie frontiere per gli europei, tuttavia il traffico aereo con l’Asia, che è un pilastro dello sviluppo per la LOT, rimane ridotto in modo significativo. Siccome i passeggeri effettuano le prenotazioni poco prima della partenza è difficile per le compagnie aeree pianificare le reti dei voli. L’anno scorso la compagnia di bandiera polacca ha trasportato 3,1 milioni dei passeggeri. Nel 2020 la perdita della LOT è ammontata a 533,1 milioni di zloty rispetto al profitto pari a 113,9 milioni di zloty dell’anno precedente.

Fonte: https://bit.ly/3b6KM7x

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Ottobre 2021