Notizie mercati esteri

Lunedì 1 Marzo 2021

Regno Unito: la linea ferroviaria HS2 ha appena indetto la ricerca di un appaltatore per un progetto da 275 milioni di sterline

La linea ferroviaria britannica HS2 ha appena iniziato la ricerca di un appaltatore per la costruzione di un deposito da 275 milioni di sterline e un centro amministrativo a Birmingham.

La realizzazione del progetto porterà alla creazione di ben 500 nuovi posti di lavoro e ruoterà attorno all’area di Washwood Heath.

Lo sviluppatore selezionato avrà l’opportunità di lavorare con HS2 per trasformare l’area industriale dismessa in un centro operativo 24 ore su 24, con 430.550 metri quadrati di area adibita alla manutenzione dei treni e alla pulizia delle carrozze, inclusi 14 binari dove i treni possono essere lasciati parcheggiati durante la notte.

Il nuovo centro operativo comprende anche un’area adibita all’amministrazione e agli uffici.

La prima fase dei lavori di costruzione della HS2, tra Birmingham e Londra, è attualmente in esecuzione. La seconda, tra Birmingham e Crewe, ha ricevuto il via libera dalla Corona la settimana scorsa.

Fonte: https://bit.ly/3dXTLKL

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Lunedì 1 Marzo 2021

Introduzione della valuta digitale cinese: stimolo ai consumi interni e agevolazione per transazioni internazionali

La Cina si sta preparando ad introdurre su larga scala una nuova valuta: lo yuan digitale. Si tratta della prima valuta digitale nazionale con valore legale erogata da un’autorità monetaria internazionale, la Banca Popolare Cinese.  Lo yuan digitale avrà valore equivalente alla moneta fisica ora in uso nel Paese beneficiando di un cambio 1:1.  

La distribuzione dello yuan digitale avverrà secondo uno schema ben definito che prevede la distribuzione dello stesso tramite banche d’affari e piattaforme di pagamenti digitali già in uso che a loro volta lo distribuiranno all’utente finale. Il pagamento digitale è, di fatto, pratica già diffusa in Cina, tramite piattaforme quali WeChat Pay e Alipay, che insieme controllano il 94% delle transazioni su piattaforme online. Il progetto della Banca Popolare è quello di servirsi di queste piattaforme come intermediarie nella distribuzione dello yuan digitale.

Tramite l’accesso a un portafoglio digitale, aggiunto automaticamente al proprio conto corrente, gli utenti potranno utilizzare il denaro in valuta digitale per effettuare pagamenti e bonifici destinati ad altri utenti o venditori online e offline. La maggiore differenza rispetto alle piattaforme di pagamento non bancarie come Alipay e WeChat Pay, che richiedono il collegamento di un conto bancario al proprio account, sta nel fatto che il portafoglio digitale può essere aperto tramite qualsiasi metodo di identificazione personale univoca come patente di guida o numero di cellulare. 

L’obiettivo è quello di utilizzare ufficialmente la nuova forma di valuta durante le prossime Olimpiadi invernali del 2022 incentivando i consumi nel mercato interno, principale nodo della strategia di ripartenza cinese. A tal fine, negli ultimi mesi sono stati avviati progetti pilota distribuiti sul territorio nazionale mirati a sperimentare l’introduzione della nuova valuta digitale. In occasione della festività del Capodanno Cinese città come Pechino, e Suzhou hanno emesso sul mercato locale somme in valuta digitale fino a 30M di RMB (€3,8 M) assegnate ai residenti tramite una lotteria digitale su larga scala promossa tramite le principali piattaforme.  I vincitori, che hanno ricevuto dei voucher sotto forma di “busta rossa” (红包hong bao) dal valore di 200 yuan, sono stati tra i primi ad utilizzare l’innovativo sistema di pagamento per fare acquisti nei negozi e nei punti vendita online selezionati, insieme ai vincitori delle lotterie pilota precedenti avviate in città come Shenzhen. 

L’ introduzione dello yuan digitale, oltre a rappresentare un volano per stimolare i consumi interni, assicurerebbe maggiore trasparenza finanziaria. Inoltre, la Banca Popolare Cinese ha sottolineato come l’introduzione della moneta digitale favorirebbe la riduzione dei costi e delle tempistiche per le transazioni internazionali agevolando le aziende straniere nel condurre operazioni in Cina nel prossimo futuro. Infine, secondo i progetti della Banca Popolare Cinese, una semplificazione del sistema di pagamenti internazionali aumenterebbe le probabilità di internazionalizzazione dello Yuan, che si potrebbe affiancare al dollaro americano come valuta di riferimento nelle transazioni internazionali.

Fonte: https://bit.ly/3uKeSpZ 

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Cina)

Ultima modifica: Venerdì 26 Marzo 2021
Lunedì 1 Marzo 2021

Turchia - Interscambio commerciale nel 2020: Italia secondo partner europeo

Nonostante le difficoltà per le attività produttive e il commercio internazionale dovute alla pandemia nel corso del 2020, l’Italia ha confermato la propria posizione di secondo partner europeo della Turchia e si è posizionata quale 6° partner commerciale in assoluto con 17,3 miliardi di interscambio totale rispetto al 2019 (-9,6%).

L’export italiano verso la Turchia è rimasto sostanzialmente stabile (9,2 miliardi, -1,7%) mentre l’export turco verso l’Italia si è contratto del -17,2%. Nel 2020, pertanto si è registrato un saldo positivo per l’Italia di 1.114 milioni di dollari.

Nel 2020, l’Italia si conferma il quinto fornitore della Turchia dopo Cina, Germania, Russia, Stati Uniti ed il quinto cliente dopo Germania, Regno Unito, Stati Uniti ed Iraq. Le tre voci prevalenti dell’export turco verso l’Italia riguardano: autoveicoli, trattori e parti di ricambio; macchinari ed apparecchiature meccaniche; ferro e acciaio. Le principali categorie dell’import turco dall'Italia si riferiscono a: macchinari ed apparecchiature meccaniche; autoveicoli, trattori e parti di ricambio; materie plastiche.

L’interscambio commerciale con la UE (principale partner commerciale della Turchia con il 36,8% dell’interscambio totale), ha registrato un calo dell’1% passando da $ 144,6 miliardi del 2019 a $ 143,2 miliardi registrati nell’anno 2020. Le importazioni turche dalla UE sono passate da $ 67,9 miliardi a $ 73,3 miliardi (7,9%), mentre le esportazioni verso la UE sono diminuite dell’8,8%, passando da $ 76,7 a $ 69,9 miliardi.

La graduatoria dei principali partner commerciali mostra al primo posto la Germania con $ 37,7 miliardi di interscambio (5% rispetto al 2019), di cui 21,7 miliardi di importazioni (12,6%) e 15,9 miliardi di esportazioni (-3,9%) con un saldo negativo per la Turchia di $ 5,7 miliardi. Segue: la Cina con 25,9 miliardi di interscambio (18,4%), di cui 23 miliardi di import (20,3%) e 2,9 miliardi di export (5,1%) e un saldo negativo per la Turchia di 20 miliardi di USD.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

Ultima modifica: Venerdì 19 Marzo 2021
Lunedì 1 Marzo 2021

Il piano Biden per le infrastrutture USA

La nuova amministrazione Biden-Harris è pronta ad entrare nel vivo della realizzazione delle promesse elettorali. Il piano “Build Back Better”, in risposta alla grave crisi economica dovuta alla pandemia, incarna l’ambizione del nuovo Presidente di concentrare gli sforzi nazionali nella creazione di nuovi posti di lavoro per la realizzazione a breve termine di infrastrutture moderne e sostenibili e per la conversione ad un futuro di energia pulita entro il 2035

Il piano “Build Back Better si declina in diverse linee d’azione tra cui: trasformare la rete infrastrutturale – strade e ponti, ferrovie, aviazione, porti e corsi d’acqua navigabili interni – per rendere il movimento delle persone e delle merci più rapido, più economico e più sicuro; attuare una seconda rivoluzione ferroviaria per rendere il trasporto su rotaia più sicuro, più diffuso e meno inquinante, in particolare mirando al movimento pendolare nelle grandi aree urbane;  rivoluzionare il network di trasporti locali per ridurre l’inquinamento nelle grandi città, favorire il trasporto pubblico e leggero e creare le condizioni per una rivoluzione green dell’automotive americana.  

Per attuare questo piano ambizioso, Biden ha bisogno di importanti fondi per gli investimenti e di uomini giusti nei ruoli chiave. Al nuovo Presidente non manca nessuno dei due fattori di successo: 2 trilioni di dollari, gran parte dei quali indirizzati alle infrastrutture, e Pete Buttigieg, 38 anni, che sarà il più giovane segretario della nuova amministrazione. L’ex-sindaco di South Bend, Indiana, ha da sempre sostenuto il bisogno di grandi investimenti nelle infrastrutture. La sua nomina a Segretario dei Trasporti, salutata con approvazione dagli operatori del settore, lo porterà ad affrontare le sfide più critiche, come l’ambizioso progetto dell’alta velocità in Texas

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

 

Ultima modifica: Martedì 9 Marzo 2021
Lunedì 1 Marzo 2021

L’Italia al primo posto per investimenti diretti in Turchia nel 2020

Secondo il capo dell'Ufficio per gli investimenti della Turchia, Burak Dağlıoğlu, il valore degli investimenti diretti esteri (IDE) effettuati in Turchia ha raggiunto quasi $ 8 miliardi nel 2020, nonostante la pandemia da coronavirus a livello mondiale.

Secondo i dati compilati dalla Banca Centrale della Repubblica di Turchia (CBRT), i flussi di IDE verso la Turchia sono diminuiti del 16,5% su base annua.

L'Italia guida la classifica degli investitori in Turchia con 977 milioni di dollari, seguita dagli Stati Uniti con 798 milioni di dollari ed il Regno Unito con 693 milioni di dollari. Il settore preferito dagli investitori stranieri nel 2020 è stato quello finanziario che ha attirato $ 1,39 miliardi di investimenti, seguito dal comparto dell’Informazione e Comunicazione con $ 1,37 miliardi.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

 

 

Ultima modifica: Venerdì 12 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Polonia: costante calo della quota di energia prodotta dal carbone

Stando alle informazioni date dalla fondazione Instrat, basate sui dati d’Agenzia del mercato elettrico, la compartecipazione della lignite e del carbone nella produzione d’energia nel 2020 è scesa sotto il livello del 70%. Nel 2019 la compartecipazione del carbone ammontava a oltre 73%. È aumentata però la quota delle fonti d'energia rinnovabili. Nel settore energetico è cresciuto anche il numero dei produttori privati. Il vice ministro del Clima e dell’Ambiente Ireneusz Zyska ha informato che il numero dei prosumer (destinatario di servizi che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo produttivo) negli ultimi 5 anni è salito del 11000% e ammonta a quasi 500 mila. L'impulso per lo sviluppo del mercato elettrico dei prosumer in Polonia è il programma della promozione dell’energia fotovoltaica “La mia energia”, avviato nel 2019. La terza edizione del programma sarà avviata nel 2021. Quest'anno saranno favorite le tecnologie come caricabatteria per le macchine elettriche e gli investimenti nei magazzini d’energia.

Fonte: Polonia Oggi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

 

Ultima modifica: Lunedì 1 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

La vicepresidente della BEI sull’economia polacca: ci sono motivi per un cauto ottimismo

La vicepresidente della BEI Teresa Czerwińska comunica che i dati statistici prevedono che il COVID-19 causerà una contrazione dell’economia mondiale maggiore della crisi del 2008-2009. Aggiunge tuttavia che il calo della produzione in Polonia nel 2020 è stato inferiore a quello di altri paesi dell’UE.

La Polonia ha subito la prima ondata della crisi pandemica in modo moderato e il lockdown ha toccato tutti i settori dell’economia. Ha avuto luogo un significativo aumento del debito pubblico con un ancoraggio dei tassi di interesse intorno allo zero.

L’ultimo rapporto della Commissione Europea sulla sostenibilità del debito mostra che il debito pubblico nell’UE ha raggiunto il 95% nel 2020 rispetto al PIL, mentre nei paesi dell’area dell’euro ha superato il livello del 100%. Secondo Teresa Czerwińska hanno sofferto soprattutto i settori del turismo e dei trasporti (particolarmente il trasporto aereo); diversamente, il settore del commercio, della tecnologia medica e i servizi di base a distanza hanno avuto un andamento relativamente buono. Le prospettive di crescita a lungo termine per l’economia sia della Polonia che dell’UE dipendono dalle opportunità di investimento dei singoli settori e dal modo in cui si riprenderanno dalla crisi causata dalla pandemia.

Il vicepresidente della Bei ha detto che nei prossimi anni un pilastro chiave della crescita economica sostenibile ed inclusiva saranno gli investimenti nello sviluppo tecnologico e nella digitalizzazione. Il mese scorso la BEI ha lanciato nuovi finanziamenti per un importo di 100 mln di euro per Pekao Leasing, destinati agli investimenti delle PMI. Inoltre, la BEI ha stanziato 100 mln di euro per finanziare il programma di ricerca e la produzione del vaccino contro il COVID-19 di BioNTech, oltre 6,7 mld di euro per finanziare progetti legati alla lotta al COVID-19 e 6 mld di euro per l’ampliamento delle infrastrutture ospedaliere e lavori sui vaccini e farmaci. Nel contesto del Fondo Europeo di Garanzia, il Gruppo BEI ha approvato 64 progetti per un importo totale di 5,4 mld di euro. Teresa Czerwińska ha dichiarato che la Polonia è sempre stata uno dei mercati chiave per il Gruppo BEI che, tra l’altro, ha finanziato progetti legati allo sviluppo e alla lotta contro la pandemia per un importo totale di 5,2 mld di euro. Molto importanti sono anche l'allentamento delle restrizioni relative al COVID-19, l’apertura dell’economia e un graduale reindirizzamento dei fondi aggiuntivi del sostegno a breve termine. Secondo Teresa Czerwińska, la strategia di sviluppo a lungo termine dovrebbe essere basata sugli investimenti nelle nuove tecnologie e nella digitalizzazione. Nella sola tecnologia digitale, il divario di investimento tra gli Stati Uniti e l’UE è di 1 punto percentuale rispetto al PIL.

Fonte: Polonia Oggi

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

L'economia spagnola sarà la più rapida in crescita nell'UE nel 2021 dopo aver guidato il declino nel 2020

Lo scorso anno la Spagna fu il paese che maggiormente soffrì a livello economico nell'UE, con un crollo del PIL dell'11%. Tuttavia, le previsioni fanno ben sperare: secondo le previsioni provvisorie invernali pubblicate dalla Commissione Europea, l'economia spagnola sarà quella che crescerà di più nel 2021, con una crescita del 5,6%, più di quanto previsto da Sanchez. 

Inoltre, secondo Bruxelles, l'economia spagnola sarà anche tra le migliori del 2022, se le restrizioni verranno rimosse e potrà ripartire il turismo.

Fonte: https://bit.ly/3bLSYKf

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana – Barcellona)

 

Ultima modifica: Venerdì 5 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Leggero aumento delle auto elettriche circolanti in Polonia

Jan Wiśniewski, membro dell’Associazione Polacca dei combustibili alternativi riferisce che nel gennaio del 2020 in Polonia circolavano 19.671 veicoli elettrici, tra cui oltre 10 mila veicoli 100% elettrici ed oltre 9 mila auto ibride. Il numero dei veicoli elettrici è aumentato di 864 unità. Jan Wiśniewski ha indicato che la Polonia occupa un posto di rilievo in Europa riguardo il numero dei bus elettrici, il cui numero ammonta a 442 unità.

Nonostante ciò, il numero dei veicoli elettrici in generale è piuttosto basso, specialmente rispetto ai leader europei, Francia e Germania. Wisniewski ha espresso la speranza che l'uso dei veicoli elettrici si sviluppi e, contemporaneamente, cresca la catena delle stazioni di ricarica elettrica.

Fonte: https://bit.ly/3krwu4W

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Lunedì 29 Marzo 2021
Venerdì 26 Febbraio 2021

Il tasso di crescita del PIL del Vietnam potrebbe espandersi al 5,8%

Il Vietnam Institute for Economic and Policy Research (VEPR) ha stimato la crescita del PIL del paese al 5,6-5,8%, o 1,8-2% se nella peggiore delle ipotesi.

La nuova ondata di COVID-19 nel paese è stata tenuta sotto controllo fin da subito e non si prevedono nuove ondate per gran parte di quest'anno. Grazie a ciò, le attività economiche interne continueranno a riprendersi e ad adeguarsi alla nuova normalità dell'economia globale, dove il VEPR prevede sporadiche rinascite su piccola scala.

Di conseguenza, l'impatto di COVID-19 sarà meno grave nei settori economici rispetto al 2020, con un tasso di crescita del PIL stimato del 5,6-5,8 %.

Tuttavia, in uno scenario più pessimistico, l'economia locale subirà maggiori sconvolgimenti a causa della crisi sanitaria, con conseguente rallentamento della crescita economica dell'1,8-2%. Lo scenario include continue restrizioni di viaggio e prolungate difficoltà per i servizi di ristorazione e alloggio.

Le raccomandazioni politiche del VEPR hanno avvertito il Vietnam di non seguire le politiche macro di altre nazioni come l'allentamento della politica monetaria per mitigare i deficit di bilancio prolungati. Inoltre, la prevenzione del COVID-19 e la garanzia del benessere sociale rappresentano anche un onere per i bilanci nazionali.

Tuttavia, l'attuale priorità dovrebbe rimanere quella di garantire la sicurezza sociale, stabilizzare il clima imprenditoriale, ridurre la pressione sulle imprese che hanno temporaneamente interrotto le operazioni e sostenere quelle ancora operative.

Fonte: https://bit.ly/3qZJK3s

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

 

Ultima modifica: Venerdì 26 Febbraio 2021