Notizie mercati esteri

Martedì 22 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Turchia

TURISMO. I dati del Ministero della Cultura e del Turismo nei primi otto mesi del 2024

Da gennaio ad agosto di quest’anno la Turchia ha accolto 35,8 milioni di stranieri secondo i dati presentati lo scorso 24 settembre dal Ministero della Cultura e del Turismo. Si rileva un incremento del 7,11% rispetto all’analogo intervallo del 2023. Su base mensile, nel mese di agosto, il numero di presenze dall’estero ha fatto segnare un +2,47% rispetto all’anno passato, ma il numero di turisti è stato inferiore di circa mezzo milione rispetto al mese di luglio.

Nei mesi gennaio-agosto 2024, Istanbul ha accolto il 34,3% dei visitatori stranieri (12.269.603) seguita da Antalya con il 30,8% e 11 milioni di presenze; con un numero inferiore vi sono poi Edirne, Muğla e Izmir.

In termini di provenienza geografica, nell’arco dei primi otto mesi del 2024, i turisti russi si sono collocati al primo posto (4 milioni e mezzo di presenze), seguiti da tedeschi e britannici.

Gli italiani che si sono recati per turismo in Turchia nel periodo gennaio-agosto 2024 invece sono stati circa 462 mila (1,3% del totale) con un marcato aumento delle presenze di circa il 20% rispetto all’analogo intervallo del 2023.

 

INTERSCAMBIO COMMERCIALE ITALIA-TURCHIA. I dati dell’Agenzia ICE nei primi otto mesi

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi otto mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia è stato pari a USD 20,7 mld, registrando un incremento del 15,7% rispetto al periodo gennaio-agosto 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 25,41% (USD 12,4 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 3,8% e si sono attestate a USD 8,3 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 4,1 mld.

Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quarto fornitore (dopo Cina, Russia e Germania) e il quinto cliente (dopo Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Iraq). Le esportazioni italiane costituiscono il 5,5% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.

In ambito UE, l’Italia si colloca in seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 30,9 mld) e seguita da Parigi (USD 15 mld) e Madrid (USD 12,8 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.

Nei primi otto mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (+362%); in calo, invece, l’export di autoveicoli, trattori e parti di ricambio (-15,7%) e di materie plastiche (-11,6%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export si conferma dall’inizio del 2024 quella delle pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (che supera i 3,5 mld di USD), mentre la voce macchinari e apparecchiature meccaniche risulta essere ancora in calo dell’8,2% rispetto ai primi otto mesi del 2023, con un valore di USD 2,1 mld.

La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento della voce ferro e acciaio (+94,8%) e frutta commestibile e scorze di agrumi o meloni (+57,5%). In calo gli acquisti italiani di macchinari ed apparecchiature meccaniche (-16,4%) e degli indumenti ed accessori di abbigliamento, a maglia che si sono contratti dell’11,1%. Gli autoveicoli, trattori e parti di ricambio si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 1,9 mld (+10,4%).

 

COMMERCIO ESTERO DELLA TURCHIA. L’ultimo rapporto Turkstat-Ministero del Commercio sui dati dei primi otto mesi del 2024

Secondo i dati diffusi il 27 settembre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi otto mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 170,8 mld e USD 225,7 mld. Rispetto al 2023, per le prime si è registrata una crescita del 3,9% mentre per le seconde si è avuta una contrazione del 10,7%.

Nei mesi gennaio-agosto 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 54,9 mld, in diminuzione del 33,5% se comparato all’analogo intervallo del 2023.

Nei mesi in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati: Germania (USD 13,6 mld), USA (USD 10,5 mld), Regno Unito (USD 9,8 mld), Iraq (USD 8,4 mld) e Italia (USD 8,3 mld).

Relativamente alle importazioni, nel periodo gennaio-agosto 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 29,4 mld), Federazione Russa (USD 29,2 mld), Germania (USD 17,3 mld), Italia (USD 12,4 mld) e Stati Uniti (USD 10,8 mld).

 

I FLUSSI IDE. I dati YASED sui primi sette mesi del 2024

Secondo i dati diffusi il 12 settembre scorso dall’Associazione non governativa degli Investitori Internazionali nel Paese (YASED), il valore netto degli IDE in Turchia nel periodo gennaio-luglio 2024 è stato pari a USD 5,9 mld in linea con l’analogo periodo del 2023. Tali afflussi hanno rappresentato il 28% del deficit di parte corrente.

Il dato degli IDE in Turchia nell’intervallo in esame comprende USD 3,4 mld in capitale azionario, USD 1,8 mld da vendite immobiliari a residenti stranieri, USD 1,08 mln tramite strumenti di debito. Contestualmente, vi è stato un disinvestimento di USD 445 mln.

Nei primi sette mesi del 2024, con una quota pari al 39% del totale degli IDE, la Germania è il primo nella classifica dei dieci principali investitori in Turchia precedendo Paesi Bassi (24%), USA (12%), Svizzera (5%) e Regno Unito (4%). L’Unione Europea nei mesi gennaio-luglio 2024 è stato il primo investitore in Turchia.

 

Lancio della XXIV Settimana della Lingua italiana nel Mondo “L’italiano e il libro: il mondo fra le righe” 14-20 ottobre 2024

Il 14 ottobre l’Ambasciatore Giorgio Marrapodi ha inaugurato la XXIV Settimana della Lingua italiana nel Mondo dal titolo “L’italiano e il libro: il mondo fra le righe” presso la Facoltà di Lingua, Storia e Geografia dell’Università di Ankara. A seguire si sono tenute due conferenze: la prima sul tema “L’Italiano uno, tutti e centomila: le tante lingue e i tanti mondi dell’Italia” a cura della Prof.ssa Daniela Marcheschi e la seconda “Nel bosco dei libri: un itinerario con esempi” a cura del Prof. Giovanni Tesio.

Durante la settimana si sono svolti numerosi eventi riguardanti la lingua italiana: sono stati proiettati i film “La vita accanto” (2024) di Marco Tullio Giordana, “Confidenza” (2024) di Daniele Luchetti, “Una questione privata” (2017) di Paolo e Vittorio Taviani; si è tenuta la conferenza “Una questione privata” sul libro di Beppe Fenoglio presso l’Università di Ankara e il concerto del Trio De Feo presso il Museo di Archeologia e Arte Erimtan.

Ancora una volta l’italiano si dimostra una lingua chiave per accedere ad un mondo di cultura, arte ed opportunità professionali.

 

(Contributo esitoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Gennaio 2025
Martedì 22 Ottobre 2024

Brasile. BB firma accordo internazionale per rafforzare le relazioni economiche e commerciali con l'Italia

Firmato insieme a Cassa Depositi e Prestiti e SACE, il MoU prevede finanziamenti per lo sviluppo sostenibile del Paese

9 ottobre 2024

247 - Banco do Brasil (BB), Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e il gruppo assicurativo italiano SACE hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con l’obiettivo di rafforzare le relazioni bilaterali tra Brasile e Italia e promuovere opportunità di business incentrate su questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) in Brasile. L’accordo è stato siglato durante la partecipazione di BB al Business Forum Italia-Brasile, che si è svolto il 9 ottobre presso la sede di Fiesp, a San Paolo.

Il MoU stabilisce una cooperazione reciproca per aprire nuove opportunità di mercato e finanziamenti per progetti di sviluppo in Brasile, inclusa la possibilità di raccogliere fondi tramite CDP, con garanzia di SACE, finalizzati a iniziative sostenibili e alla ripresa economica del Rio Grande do Sul, dopo i danni causati dalle recenti piogge. Inoltre, il documento prevede lo svolgimento di due eventi annuali con l’obiettivo di integrare le imprese italiane con le imprese clienti del Banco do Brasil, promuovendo la generazione di nuovi business.

José Ricardo Sasseron, vicepresidente Business, Government e Corporate Sustainability di BB, ha evidenziato il lungo e solido rapporto tra Brasile e Italia, evidenziando la rilevanza delle imprese italiane nello scenario brasiliano e le opportunità che si presentano per lo sviluppo di business sostenibili. “Il nostro obiettivo è espandere il nostro portafoglio di prestiti sostenibili in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, contribuendo alla transizione del Brasile verso un’economia più verde e inclusiva, rafforzando al contempo i legami commerciali con l'Italia attraverso SACE”, ha affermato.

Francisco Lassalvia, vicepresidente Wholesale Business, ha aggiunto che BB ha intensificato le sue attività in partnership con istituzioni internazionali, come SACE e CDP, cercando di diversificare le fonti di finanziamento. Secondo lui, il Memorandum mira ad aumentare i flussi commerciali tra gli imprenditori brasiliani e italiani, concentrandosi su operazioni che generino un impatto positivo in campo ambientale, sociale e di governance, in particolare a sostegno del Rio Grande do Sul, che ha sofferto delle inondazioni nel l’inizio quest’anno.

(Fonte: Brasil247)

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Gennaio 2025
Lunedì 21 Ottobre 2024

Catalogna. Borse di studio fino a 15mila euro per giovani che si mettono in proprio

La Generalitat de Catalunya ha lanciato sovvenzioni fino a 15.876 euro per i giovani tra i 18 e i 29 anni che si registrano come lavoratori autonomi e avviano un'impresa. Queste sovvenzioni sono state lanciate con un budget di 13 milioni di euro, con cui l'amministrazione catalana spera di aiutare circa 800 giovani. Come nel 2023, sono stati stanziati un totale di 500mila euro destinati ai giovani che, oltre a possedere i requisiti, hanno il domicilio fiscale in uno dei 337 Comuni del territorio con non più di 500 abitanti.

L'obiettivo di questi contributi è garantire a questi giovani un reddito minimo per l'avvio della loro nuova attività economica. Dei suddetti contributi hanno beneficiato circa 2.600 giovani che hanno aderito agli ultimi due bandi.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana - Barcellona)

Ultima modifica: Lunedì 21 Ottobre 2024
Lunedì 21 Ottobre 2024

Polonia. Morawiecki invita Giorgia Meloni a Varsavia all'incontro dei Conservatori e Riformisti Europei

L'ex primo ministro Mateusz Morawiecki ha informato di aver invitato la presidente del governo italiano Giorgia Meloni a Varsavia, dove l'11 e il 12 dicembre si terrà l'incontro dei Conservatori e Riformisti Europei. Meloni è leader di questo partito, a cui appartiene anche Diritto e Giustizia. Durante il congresso del CRE a Dubrovnik, in Croazia, Morawiecki ha detto ai giornalisti italiani: "Ho invitato Giorgia Meloni a Varsavia". Ha sottolineato allo stesso tempo di essere consapevole di quanto sia impegnata la presidente del Consiglio italiano. "Abbiamo parlato tre giorni fa a Bruxelles, mi ha dato una certa speranza che forse verrà, ma bisognerà vedere se sarà possibile", ha dichiarato l'ex primo ministro, citato dall'agenzia Ansa.Morawiecki, alla domanda se ci possa essere un cambiamento nella leadership del partito dei Conservatori e Riformisti Europei, ha risposto: "Forse, ma non è ancora stato deciso nulla. Tutto è nelle mani di Giorgia Meloni, che è stata ed è un'ottima presidente del CRE. Ne parleremo in un futuro prossimo". Alla domanda se è pronto a prendere la leadership, ha risposto: "Io sono, ovviamente io sono".

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Gennaio 2025
Venerdì 18 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Francia

In Francia successo pazzesco dell'uovo, un prodotto anticrisi

Nei primi otto mesi dell'anno, gli acquisti di uova in Francia sono aumentati del 4,4%, mentre i prezzi hanno subito una diminuzione dello 0,8%, contrariamente ad altri settori afflitti dall'inflazione. Per le uova da galline allevate all'aperto, il calo dei prezzi arriva fino all'1,8%. Questo decremento è attribuibile principalmente alla diminuzione dei costi dei mangimi, che rappresentano il 65% delle spese.

La legge Egalim, che regola i rapporti commerciali con i supermercati, ha facilitato il trasferimento dei costi di produzione, a beneficio degli agricoltori del settore delle uova. Il consumo sta aumentando, con oltre il 70% dei francesi che considera le uova un'opzione economica per le proteine. La maggior parte delle vendite (80%) riguarda uova da allevamenti all'aperto o di qualità superiore.

Dopo un calo dell'8% nel 2022 dovuto all'influenza aviaria, il settore prevede stabilità per il 2023, con circa 14,9 miliardi di uova. La Francia ha un alto tasso di autoapprovvigionamento (99%), ma il settore mira a migliorare ulteriormente la capacità produttiva e a limitare le importazioni, in particolare dalle uova ucraine. Si prevede un investimento di 300 milioni di euro per costruire nuovi pollai entro il 2030, puntando a un aumento della percentuale di galline in allevamenti alternativi.

 

Sempre più francesi iniziano a bere vino analcolico

Le vendite di vini analcolici in Francia stanno crescendo rapidamente, sia in volume che in valore, mentre i vini tradizionali stanno diminuendo. Questa tendenza sorprende nel contesto di una crisi di domanda nel principale paese vitivinicolo. I vini analcolici, disponibili in diverse varianti (rosso, rosato, bianco, frizzante), stanno registrando un aumento significativo, con un mercato che ha raggiunto 15 milioni di euro per 3 milioni di litri.

Nel 2023, le vendite di vini analcolici hanno mostrato una crescita a doppia cifra, con un incremento del 20% nei volumi e del 28% nel valore nei primi otto mesi. Questo segmento rappresenta ora oltre il 2% del fatturato totale delle bevande alcoliche. Aumenta anche il numero di produttori, passando da 10 a 30 in due anni, inclusi nomi noti come Moderato e French Bloom.

Uno dei principali obiettivi è mantenere gli aromi durante la dealcolizzazione, un processo complesso poiché molti aromi si perdono. Le aziende stanno investendo nella ricerca per trovare vini di qualità che possano resistere meglio alla dealcolizzazione, come il Colombard, rispetto ad altri vitigni. Il mercato dei vini analcolici si sta adattando alle esigenze dei consumatori che vogliono gustare vino senza alcol in occasioni specifiche, continuando a lavorare per migliorare l'esperienza sensoriale e abbinarlo ai pasti.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia)

 

 

 

Ultima modifica: Mercoledì 22 Gennaio 2025
Venerdì 18 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Giappone

Boom di prodotti alimentari a base di proteine

“Uno stile di vita sano e una dieta equilibrata” è un mantra ormai perseguito in ogni società del mondo, anche in quella giapponese, tradizionalmente caratterizzata da una vita lavorativa intensa e con lunghi turni di lavoro in ufficio o in servizio.

Negli ultimi anni, all’interno del sistema salutare e di esercizio, ha prepotentemente fatto la sua comparsa il consumo di prodotti alimentari ad alto contenuto proteico. Un tempo si pensava che le proteine fossero assunte solamente da atleti e culturisti di alto livello per costruire un corpo efficiente. Tuttavia, oggi vengono attivamente incorporate nella dieta quotidiana anche per la cura della salute dei più anziani e della bellezza. Già dopo la seconda guerra mondiale, infatti, il Ministero della Salute giapponese aveva lanciato il motto “assumiamo le proteine” per cambiare le abitudini alimentari dell’epoca, più orientate a carboidrati, e al fine di migliorare la salute della popolazione.

Soprattutto a partire dal clima febbrile ed euforico che ha portato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il mercato dei prodotti proteici in Giappone è in costante crescita, con prodotti di qualsiasi tipo: dagli snack con le barrette al cioccolato ai gelati, ramen noodles, curry e zuppe, biscotti e tofu proteico, fino alle bevande a base di latte con aggiunta di proteine. Supermercati e konbini riportano sempre almeno un cartello con la scritta “proteine” (プロテイン) bene in evidenza e la varietà di prodotti per sugli scaffali è in continuo aumento. Alcuni punti vendita hanno registrato un aumento di almeno il doppio del volume di acquisto rispetto a 2 anni fa e 4 volte tanto se paragonato a 3 anni fa.

Secondo alcuni studi, le dimensioni del mercato dei prodotti proteici in Giappone- compresi gli integratori - ammontava nel 2021 a 220 miliardi di yen e una previsione di oltre 300 miliardi di yen per il 2025. Tale trend va di pari passo con un sempre maggiore interesse per l’esercizio fisico e lo sport: nel 2022 un’indagine condotta dal governo metropolitano di Tokyo ha stabilito che il 65,9% della popolazione si allena almeno una volta alla settimana. Di conseguenza, lo sviluppo di materiali e prodotti per la nutrizione sportiva è in piena attività.

Il boom delle proteine, partito all’incirca nel 2015, è esploso ulteriormente dopo la pandemia e ha superato quello che in precedenza vedeva una maggiore attenzione del cliente verso prodotti a basso contenuto di calore e di fibre alimentari. Questo anche perchè lo proteine sembrano avere una funzione anche immunitaria dell'organismo (con un consumo ovviamente moderato), propedeutica alla perdita di peso e di prevenzione della sarcopenia (processo di invecchiamento), un aspetto quest’ultimo a cui i giapponesi prestano molta attenzione.

I prodotti a base di cioccolato sono i più comuni nella categoria, ma sono disponibili anche granola, biscotti, pasta e persino salsicce. Possono essere conservati a temperatura ambiente e sono leggeri, quindi facili da trasportare. Sono popolari tra i giovani perché possono essere mangiati con una mano sola, senza sporcarsi le mani e mentre si utilizza il proprio smartphone. Nei konbini, i prodotti che vanno per la maggiore sono barretta di tofu e di pollo da consumare come spuntino o pasto rapido.

Tenere in considerazione queste tendenze permette anche alle aziende italiane dell’F&B interessate al mercato locale di proporre prodotto ad hoc e con uno storytelling pensato per le aspettative e la ricerca del consumatore giapponese. 

 

Settori chiave per l’espansione: il trend positivo dei prodotti lattiero-caseari

Si è concluso lo scorso 8 marzo il FOODEX Japan, dove il Padiglione Italia, il più grande dei padiglioni esteri, è riuscito a crescere ancora piú dello scorso anno, con circa 190 aziende italiane che hanno esposto i loro prodotti di punta. Tra le varie categorie, in crescita le linee bio e senza glutine per i prodotti alimentari tipici italiani come l'olio d'oliva, il vino, la pasta e i formaggi. Da notare anche una buona varietà di balsamici e tartufi, ma anche panettoni e prodotti ittici.

Oggi andiamo a vedere insieme l'andamento di uno dei nostri settori di punta dell'export e fortemente presente anche a Foodex Japan con uno spazio speciale: i formaggi. Codice HS 04.06, per la categoria generale “Cheese and curd”

Tra i paesi europei, l’export italiano di formaggi verso il Giappone ha un ottimo posizionamento e registra un continuo aumento, con una crescita nel confronto tra il 2019 e il 2023 del +47%.

Crescita piú moderata invece per la produzione casearia francese: ad oggi il Giappone importa piú formaggi italiani rispetto a quelli francesi, sia in valore che in volume. Nel 2023 ha importato 11.541 tonnellate (15,7 miliardi di yen) dall'Italia, contro le 9.665 tonnellate (10,4 miliardi di yen) dalla Francia.

Rispetto ai principali competitor internazionali presenti sul mercato giapponese (Francia, Nuova Zelanda, Australia, Paesi Bassi, USA, Germania e Danimarca), l’Italia ha prezzi nettamente superiori motivati dall’elevato profilo qualitativo delle nostre produzioni.

Ad esempio, nel confronto con l'export tedesco in Giappone, l'Italia registra un prezzo medio all’import a  piú del doppio.

Pur tenendo presente che il Giappone rimane un mercato piuttosto contenuto in termini assoluti di consumo se confrontato con i mercati occidentali, al tempo stesso questi dati in continua crescita (non solo per l'Italia ma anche per gli altri principali paesi produttori) ci confermano che è anche uno dei mercati-chiave sui quali investire per l’espansione internazionale dei prodotti lattiero-caseari.

 

La Rivoluzione Verde in Giappone: Vegetarianesimo e Veganismo alla Guida del Cambiamento Culinario

Il Giappone sta vivendo una notevole trasformazione culinaria con l'esplosione dell'interesse per il vegetarianesimo e il veganismo, segnando un cambiamento significativo nel paesaggio gastronomico. Questa evoluzione riflette una crescente consapevolezza sulla sostenibilità, la salute e il benessere animale, che si riflette sia nel mercato alimentare che nell'offerta dei ristoranti.

Il Mercato in Crescita e l'Offerta Gastronomica:

Negli ultimi cinque anni, il mercato dei prodotti vegetariani e vegani in Giappone ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 20% annuale nelle vendite di alternative vegetali come tofu e seitan. Questa tendenza è evidente anche nei ristoranti, con sempre più locali a Tokyo, Kyoto e altre città che ampliano i loro menu per includere opzioni senza carne. Luoghi come VegeDelight a Tokyo, GreenHarmony a Kyoto, e TofuTemple a Osaka, sono esempi di ristoranti che offrono piatti vegani e vegetariani deliziosi e creativi.

Numeri in Aumento e Innovazione Produttiva:

La ricerca di parole chiave come "vegetariano" e "vegano" su piattaforme online ha evidenziato un aumento del 30% nei ristoranti che offrono opzioni senza carne negli ultimi due anni. Questo adattamento alle preferenze alimentari in evoluzione è accompagnato da un'innovazione crescente nei prodotti alimentari nei supermercati giapponesi. Sostituti vegetali per latticini, carne e uova stanno diventando sempre più popolari, con aziende locali come MiyagiOrganics e Eden Farms che producono alimenti biologici e vegetariani. Anche aziende internazionali, come BeyondMeat Japan e Oatly Japan, hanno conquistato il mercato con le loro alternative senza carne e prodotti a base di avena.

Consapevolezza Sociale e Impatto Culturale:

Questo cambiamento nelle abitudini alimentari rispecchia una crescente consapevolezza sociale, evidenziata da eventi e iniziative legati al vegetarianesimo e al veganismo in tutto il Paese. Il Giappone, rinomato per la sua ricca tradizione culinaria, sta abbracciando una nuova era culinaria in cui il vegetarianesimo e il veganismo non sono più considerati nicchie di nicchia, ma stili di vita adottati da una crescente parte della popolazione.

Questa rivoluzione verde non solo risponde alle esigenze di una clientela più consapevole, ma apre anche nuove opportunità di business e spinge l'innovazione nel settore alimentare, contribuendo a una maggiore diversità e sostenibilità nella cultura gastronomica giapponese. 

 

Il Giappone scommette sul futuro dei semiconduttori: un piano da 62 miliardi di euro per la rinascita di un gigante

Il Giappone rilancia la sua sfida nel settore dei semiconduttori con un piano da 62 miliardi di euro, una mossa strategica per riconquistare un ruolo di primo piano nella catena di approvvigionamento globale di chip. La pandemia di COVID-19, le tensioni USA-Cina e le recenti minacce di Pechino su Taiwan hanno infatti evidenziato la fragilità di questo sistema, con carenze che hanno colpito diversi settori industriali. Il Paese del Sol Levante vuole quindi ridurre la sua dipendenza da altri paesi per questo prodotto strategico, che rappresenta il cuore pulsante dell'economia moderna. Il piano del governo giapponese si articola su tre pilastri principali:

Investimenti in nuovi stabilimenti e tecnologie di produzione:

TSMC: il gigante taiwanese dei semiconduttori ha inaugurato il suo primo stabilimento in Giappone a Kumamoto nel 2024. La fabbrica, con un investimento di 8 miliardi di dollari, produrrà chip di ultima generazione per aziende come Sony e Renesas.

Sony e Renesas: le due aziende giapponesi hanno annunciato la costruzione di un nuovo stabilimento di semiconduttori a Nagasaki. L'impianto, che costerà circa 5 miliardi di dollari, inizierà la produzione nel 2025 e si concentrerà su chip per l'automotive e l'industria dei sensori.

GlobalFoundries: l'azienda americana di semiconduttori ha annunciato un piano di espansione del suo stabilimento di Aizu in Giappone. L'investimento da 1 miliardo di dollari aumenterà la capacità produttiva di chip per l'industria automobilistica e dei dispositivi mobili.

Ricerca e sviluppo per l'innovazione:

Il governo giapponese ha stanziato 500 miliardi di yen (circa 4 miliardi di euro) per la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per i semiconduttori.L'obiettivo è quello di sviluppare chip più efficienti e a basso costo, e di rafforzare la leadership del Giappone nel settore.Università e aziende giapponesi stanno collaborando a nuovi progetti di ricerca, come  L'Università di Tokyo a lavoro su nuovi materiali per chip più efficienti

Formazione di nuovi ingegneri qualificati:

La carenza globale di ingegneri qualificati nel settore dei semiconduttori rappresenta un ostacolo significativo per il Giappone. Il governo sta investendo nella formazione di nuovi talenti attraverso programmi di borse di studio e corsi di perfezionamento.

Il piano del governo giapponese è ambizioso, ma non privo di sfide. La concorrenza con altri paesi, come la Cina e la Corea del Sud, è molto alta. Inoltre, il costo elevato della produzione di semiconduttori rappresenta un altro ostacolo per il Giappone. Il successo del piano dipenderà dalla capacità del Giappone di superare queste sfide e di realizzare la sua ambiziosa visione di rinascita nel settore dei semiconduttori. La rinascita del Giappone in questo settore strategico avrà un impatto significativo non solo sull'economia del Paese, ma anche sulla sua sicurezza nazionale e sulla sua posizione nel panorama geopolitico globale. Il piano del governo rappresenta un passo coraggioso verso un futuro più indipendente e sicuro per il Giappone.

 

Turismo di Massa in Giappone: Una Doppia Faccia della Medaglia

Negli ultimi anni, il Giappone ha sperimentato una crescita vertiginosa del turismo, con cifre che si avvicinano ai livelli pre-pandemia e oltrepassano di gran lunga i numeri del decennio scorso. Nel 2023, il paese ha registrato la visita di 25 milioni di turisti, quasi 20 milioni in più rispetto al 2010. Questo boom turistico, se da un lato porta benefici economici e culturali, dall'altro pone enormi sfide per le amministrazioni locali.

Le città più celebri come Kyoto, Tokyo e Hiroshima hanno visto un incremento significativo dei flussi turistici, che ha portato con sé una serie di problemi critici. L'incremento del turismo ha innescato un impatto devastante sull'ambiente, con un aumento del 20% nella produzione di rifiuti nelle principali città turistiche. A ciò si aggiungono le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti, con un aumento del 15% a Kyoto, e i danni inflitti ai siti storici e culturali a causa del sovraffollamento.

Le infrastrutture turistiche, non preparate per gestire un afflusso così massiccio di visitatori, hanno subito notevoli pressioni. Il tasso di occupazione degli hotel nelle città principali è aumentato del 35%, provocando un incremento del 50% nei prezzi delle camere e una diminuzione del 20% della disponibilità di alloggi.

Le autorità locali, conscie della gravità della situazione, stanno cercando di intervenire con sanzioni e divieti. A partire da aprile, per esempio, sarà vietato l'accesso alle stradine private di Gion, il quartiere delle geisha a Kyoto, nella speranza di alleviare la pressione turistica su queste aree sensibili. Inoltre, per limitare l'afflusso di escursionisti sul Monte Fuji durante l'estate, sarà introdotta una tassa per accedere ai sentieri più frequentati, minacciati dal proliferare di rifiuti e dalla pressione sui servizi igienici.

Il governo di Tokyo sta anche cercando di promuovere mete turistiche meno gettonate, come Hokkaido e Okinawa, per ridurre la congestione nelle destinazioni più popolari. Tuttavia, il problema non è solo di numeri. Gli abitanti locali lamentano la maleducazione e il mancato rispetto dell'etichetta da parte dei visitatori stranieri, che mettono a rischio la qualità della vita e la tranquillità delle comunità.

Per affrontare queste sfide in modo efficace, è essenziale un approccio olistico che comprenda misure per la gestione sostenibile del turismo, l'educazione dei visitatori e il coinvolgimento attivo delle comunità locali. Solo così il Giappone potrà continuare a beneficiare dei vantaggi del turismo senza compromettere il suo patrimonio naturale, culturale e sociale.

 

Il sake giapponese si reinventa

Quando si dice cucina giapponese pensiamo a sushi e sake. Proprio il sake, la bevanda alcolica giapponese per eccellenza, in Giappone è da sempre stato un prodotto principalmente per il mercato di massa. Tuttavia, in risposta al crescente mercato del lusso a livello globale e al più sempre forte inbound di turisti stranieri, i nuovi produttori stanno pian piano rivoluzionando il settore, mirando a clienti di alto livello, sia in Giappone che all'estero, suggerendo l'emergere di un potenziale nuovo settore del lusso giapponese.

Ovviamente da sempre buona parte dei produttori di sake hanno avuto linee di prodotti premium, ma il loro branding e marketing erano spesso carenti. Sola ora, con la sempre maggiore attenzione globale verso il Giappone e la sua cultura è arrivata la spinta a diversificarsi e a trasformare il sake premium in marchi di lusso.

Lo yen estremamente debole, vantaggioso per l’export giapponese, potrebbe aver dato una ulteriore spinta a questo processo di re-branding del sake.

Questa rinascita e riposizionamento di un classico bene di consumo giapponese potrebbe portare a nuove opportunità anche per le aziende italiane. L’importante è essere apertri a valutare nuove via di collaborazione, a pensare e a “creare” fuori dagli schemi classici.

Un esempio interessante di collaborazione è quello di Iwa Sake, creato da Richard Geoffroy, ex chef de cave di Dom Pérignon, in collaborazione con Ryuichiro Masuda. Hanno costruito una moderna fabbrica di sake a Tateyama, che ha trasformato l'area in una destinazione turistica. Il loro sake Iwa5 è venduto in sei paesi asiatici, Australia, Germania e USA a circa 26,000 yen per 720 ml.

Sebbene sia ancora agli inizi, la voglia di espansione e di rafforzamento internazionale delle distillerie giapponesi potrebbe portare opportunità nuove quali collaborazioni a eventi di alto profilo e azioni di co-branding con marchi di lusso. Questo approccio di marketing e branding per trasformare i prodotti tradizionali in prodotti di lusso potrebbe a breve espandarsi anche ad altri beni e settori giapponesi. Da tenere quindi d’occhio le evoluzioni di questo Giappone che ha voglia (e neccesità) di riposizionarsi.

 

Il Giappone e quell'amore verso la carta mai del tutto tramontato

Da mercoledì 3 luglio, i portafogli e le tasche dei giapponesi si sono riempiti di banconote nuove di zecca. Non si è trattato di un improvviso bonus salariale, bensì di un restyling (il primo degli ultimi 20 anni) per i tagli da 1,000, 5,000 e 10,000 yen. Le banconote ora presentano un nuovo design, nuove misure per combattere la contraffazione e soprattutto il volto di nuovi personaggi storici stampato su di esse. 

Dunque, chi sono i nuovi volti scelti? Sulla nuova banconota da 1,000 yen, il batteriologo Hideyo Noguchi lascia il posto al collega Shibasaburo Kitasato, fondatore del dipartimento di medicina dell'Università Keio e in seguito Presidente dell'attuale Japan Medical Association. Il nuovo volto per la banconota da 5,000 yen è  quello di Umeko Tsuda, educatrice dell'epoca Meiji (1868 - 1912) e una delle prime donne ad aver studiato all'estero. Prende il posto della scrittrice Ichiyo Higuchi, anch'essa in attività nella stessa epoca. Infine, sulla banconota da 10,000 yen, Fukuzawa Yukichi, filosofo, scrittore e samurai dell'epoca Meiji, lascia il posto a Eiichi Shibusawa, considerato il padre del capitalismo giapponese. Sul retro, si trovano rispettivamente la "Grande Onda" del pittore Hokusai, i fiori di glicine e il famoso palazzo di mattoni rossi della Tokyo Station. 

Il rilascio delle nuove banconote arriva nel mezzo di un processo di transizione verso una società cashless che negli ultimi cinque anni sembra aver preso piede in Giappone, sebbene con notevole ritardo rispetto ai propri vicini asiatici o ad altri paesi come Stati Uniti, Germania e Svezia. Il governo giapponese aveva sì tracciato la rotta verso questo tipo di transizione, impostando l'EXPO Osaka 2025 come il primo Expo nella storia a proibire l'uso di contanti, ma la rivoluzione cashless si è rivelata molto più rapida del previsto. Se il governo aveva fissato come target entro il 2025 che il 40% delle transazioni fosse di natura digitale, le previsioni si sono rivelate ben più rosee del previsto con la percentuale che ha raggiunto il 39.3% già durante il 2023

Il governo giapponese e la Bank of Japan intendono stampare 7.48 miliardi di nuove banconote entro marzo 2025. Del resto, la fiducia verso i contanti rimane ancora alta fra i giapponesi, soprattutto fra i cittadini più anziani e con meno dimestichezza verso le nuove modalità di pagamento cashless. Allo stesso tempo, l'entusiasmo verso l'introduzione delle nuove banconote è alto, come dimostrano i numerosi eventi tenutisi per preparare il pubblico all'imminente lancio. E mentre le stazioni dei treni, gli autobus e gli operatori di distributori automatici si affrettano a ricalibrare i loro macchinari affinché siano in grado di leggere i nuovi volti e i nuovi design delle banconote, sarà interessante capire come il Giappone, proiettato sì verso una società con sempre meno contanti ma da sempre molto fedele alla carta, affronterà questa novità.

 

Trending in Japan ASMR: gli stimoli sonori che fanno il boom di vendite in Giappone

Immaginate una pubblicità che non solo cattura la vostra attenzione, ma vi fa venire i brividi. Letteralmente. Benvenuti nel mondo dell'ASMR, l'ultima frontiera del marketing sensoriale che anche in Giappone sta rivoluzionando il mondo di pubblicità, social media e contenuti online.

Questo fenomeno, acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response, o Risposta Sensoriale Meridiana Autonoma, è capace di suscitare formicolii e brividi di piacere nell'audience utilizzando stimoli sonori e visivi come sussurri, fruscii, suoni di masticazione e simili. Negli ultimi anni, l'ASMR è passato da curiosità di nicchia a potente strumento di marketing, conquistando milioni di visualizzazioni su YouTube, Instagram e TikTok, e influenzando campagne pubblicitarie di brand globali. 

Sempre più aziende stanno scoprendo il potere dell'ASMR come catalizzatore per le vendite Lo scorso marzo, le caramelle gommose "Shine Muscat Bonbon", proposte in edizione limitata presso i negozi Family Mart, sono diventate introvabili dopo appena una settimana dalla comparsa sugli scaffali, generando lo stupore del produttore stesso. Il motivo di questo boom di vendite? Migliaia di video sui social incentrati sul suono e sulla sensazione generata dal masticare questi bon bon, che hanno un guscio di caramella croccante all'esterno e uno sciroppo liquido al suo interno. Nel 2023 KFC Japan, il colosso del pollo fritto, ha incentrato sull'ASMR intere campagne pubblicitarie. E' il caso del "Paripari Chicken", il nuovo prodotto lanciato sul mercato nell'aprile 2023, il cui nome stesso richiama l'onomatopea giapponese del suono provocato quando si mastica qualcosa di croccante. I banner pubblicitari raffiguravano una ragazza intenta a mordere il pollo con al suo fianco due microfoni da studio di registrazione. 

Ma cosa dice la scienza? Uno studio da parte della Kyorin University ha dimostrato che sentire il suono di croccantezza non solo aumenta il flusso di sangue al cervello e la salivazione, ma favorisce anche la nostra consapevolezza verso sensazioni come fame e positività. Altri studi hanno dimostrato perfino la correlazione fra ASMR ed effetti benefici sulla salute, con come risultati una riduzione dello stress e un miglioramento dell'umore. Insomma, l'ASMR piace ai consumatori e pare che faccia persino bene. Con il supporto della ricerca scientifica che ne conferma gli effetti fisiologici, l'ASMR si profila come una tendenza destinata a durare e a evolversi nel panorama del marketing giapponese e globale.

 

Drugstore in Giappone: il formato ibrido tra farmaci e alimenti che sta rivoluzionando il settore

Il settore della salute e bellezza in Giappone sta vivendo una trasformazione significativa, trainata dall'evoluzione dei drugstore, che si stanno affermando come un punto di riferimento per i consumatori alla ricerca non solo di farmaci, ma anche di alimenti salutistici e prodotti di largo consumo (FMCG). Questa strategia ibrida, che combina salute e alimentazione, sta rafforzando la posizione dei drugstore nel competitivo panorama della vendita al dettaglio giapponese.

Negli ultimi anni, le vendite di prodotti salute e bellezza si sono estese anche ad altri formati di vendita, come supermercati e centri per la casa, alimentando una concorrenza sempre più serrata. Nonostante ciò, i drugstore hanno registrato una crescita costante nell'ultimo decennio, con un incremento del 50% dal 2015 al 2023, sebbene la pandemia abbia temporaneamente rallentato questo trend positivo.

Tuttavia, la quota di mercato dei drugstore nel settore salute e bellezza è scesa dal 64% nel 2018-2019 al 47,1% nel 2022, a causa dell'espansione di queste categorie anche in altri canali di vendita. Nonostante i cambiamenti, i drugstore hanno saputo reagire, segnando un tasso di crescita dell'8,9% nel 2023, il più alto dal 2015.

L'anno scorso, le vendite totali di prodotti medicali, salute e bellezza in Giappone sono cresciute del 5,8% rispetto all'anno precedente, con i drugstore (esclusi i prodotti da prescrizione) che hanno rappresentato il 48,5% del totale. Questo dato sottolinea come i drugstore siano stati il segmento di vendita al dettaglio con la crescita più rapida.

Un altro elemento di successo è l'espansione della gamma di prodotti alimentari, che ora rappresenta il 32,4% delle vendite totali dei drugstore. Questo ampliamento sta mettendo sotto pressione altri formati di vendita, in particolare i supermercati e i convenience stores (conbini), poiché i drugstore offrono un'esperienza di shopping completa, particolarmente apprezzata dalla popolazione anziana del Giappone.

L'espansione geografica delle catene di drugstore è un altro fattore chiave della loro ascesa. Grandi gruppi come Tsuruha Group e Welcia dominano il mercato a livello nazionale e le operazioni di acquisizione e fusione (M&A) continuano a essere una tendenza rilevante, con le grandi catene che inglobano i piccoli rivenditori indipendenti.

In sintesi, i drugstore stanno diventando protagonisti del cambiamento nel settore della vendita al dettaglio giapponese. La loro importanza è destinata a crescere nei prossimi anni, con un mercato sempre più concentrato e una competizione accesa con altri formati di vendita al dettaglio.

 

Trending in Japan: Being... Real!

C'è un'app che sta velocemente prendendo piede fra il pubblico giapponese. Si chiama BeReal, è nata nel 2020, e nei Paesi occidentali ha fatto il boom nel 2022 con oltre 56 milioni di download, diventando nell'estate 2022 l'app più scaricata dall'Apple Store negli Stati Uniti. In Giappone, l'app ha cominciato a guadagnare popolarità a inizio 2023. Da allora, ha visto una crescita costante, fino a raggiungere il primo posto nella classifica di trend più popolari della Gen Z nel mese di settembre e  il titolo di app social più "hot" del 2024. 

Il concetto alla base di BeReal è semplice: rendere i social media più autentici. Una volta al giorno, in un momento casuale, l'app invia all'utente una notifica per pubblicare una foto. Gli utenti hanno 2 minuti per scattare un'immagine utilizzando entrambe le fotocamere dello smartphone, senza filtri o editing. Non è possibile pubblicare più di una foto al giorno e la visibilità è limitata agli amici dell'utente. In sostanza, BeReal elimina followers, likes, pubblicità, filtri e post multipli giornalieri, contrastando le tendenze degli altri social media degli ultimi anni.

Ma perché il pubblico giapponese apprezza un'app con così tante limitazioni? Sembra che proprio l'assenza di competizione e la mancanza di pressione per soddisfare standard elevati di bellezza o numero di likes siano i principali fattori di attrazione, specialmente per la Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012), che rappresenta la maggioranza degli utenti di BeReal - ben il 97% ha tra i 14 e i 27 anni.

Mentre in Giappone BeReal è in piena ascesa, nei Paesi occidentali ha raggiunto l'apice nell'estate 2022, per poi subire un rapido declino: il numero di utenti giornalieri è passato da 20 milioni nell'ottobre 2022 a 10.4 milioni nel febbraio 2023. L'acquisizione di BeReal da parte dell'azienda tech Voodoo per 500 milioni di Euro a giugno di quest'anno ha portato all'introduzione di nuove funzionalità, tra cui account ufficiali per brand e celebrità e l'inserimento di pubblicità, che appariranno come foto condivise dagli amici sull'app. Il sito ufficiale dell'app ora include una pagina dedicata alla creazione di annunci pubblicitari, sottolineando come BeReal sia l'app utilizzata quotidianamente dalla Gen Z, un target ideale per tantissimi brand.

L'assenza di pubblicità era uno dei principi fondamentali di BeReal e uno dei motivi del suo rapido successo, prima in Occidente e più recentemente in Giappone. Con questo cambio di rotta, BeReal sembra allinearsi inevitabilmente alle formule proposte dagli altri social media. Sarà interessante osservare se l'introduzione della pubblicità riuscirà a rendere l'app economicamente sostenibile, mantenendo al contempo quella identità unica che aveva cercato di sovvertire le convenzioni dei social media e catturato l'attenzione di così tanti utenti.

 

Il Giappone alle prese con l’aumento dei prezzi alimentari e la scarsità di riso: quali sono le cause?

Negli ultimi mesi, il Giappone sta affrontando una significativa impennata dei prezzi alimentari, influenzata in gran parte dalla debolezza dello yen e dall’aumento dei costi delle materie prime.

A ottobre 2024, i prezzi di quasi 3.000 prodotti alimentari sono destinati a salire, il numero più alto registrato finora quest'anno. Tra i settori più colpiti ci sono le bevande alcoliche, i cibi processati come salsicce e prosciutti, ma anche gli snack a base di cioccolato, resi più costosi dalle difficoltà di approvvigionamento del cacao.

L’indebolimento dello yen ha avuto un impatto diretto sui costi di importazione, rendendo più costosi anche beni di uso quotidiano come medicinali, energia e spedizioni postali.

Il mercato giapponese, che è anche fortemente dipendente dalla produzione nazionale per alcuni settori come quello del riso, sta risentendo anche della scarsità di questo alimento chiave. Sebbene la produzione di riso in Giappone sia rimasta stabile, la politica di riduzione delle superfici coltivate adottata per mantenere i prezzi interni alti ha contribuito ad aggravare la situazione. Mentre la maggior parte delle nazioni ha smesso di adottare misure di riduzione delle coltivazioni, il Giappone ha continuato a farlo per oltre 50 anni e questo ha portato a una diminuzione delle riserve interne, rendendo difficile rispondere a picchi improvvisi di domanda.

E' interessante notare come l'interazione del Giappone con il mercato internazionale sia limitata per prodotti come il riso, quasi totalmente prodotto a livello nazionale. Al contrario, il settore delle importazioni è più esposto alle fluttuazioni dello yen, generando un effetto domino sui costi di produzione e sul prezzo finale al consumatore. La combinazione di una moneta debole e di politiche agricole restrittive sta portando il Giappone a un periodo di forte pressione sui prezzi, con impatti evidenti non solo per il mercato interno ma anche per le potenziali opportunità di scambi commerciali con l’estero.

 

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Giappone)

Ultima modifica: Mercoledì 22 Gennaio 2025
Giovedì 17 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Aviazione commerciale diversifica servizi e avanza in Brasile

L'aviazione commerciale continua a scommettere sull'innovazione e il dinamismo per avanzare in Brasile. Oggi il paese è il secondo maggior mercato mondiale dell'aviazione nel settore, dietro solo gli Stati Uniti, secondo i dati dell’Associazione Brasiliana di Trasporto Aereo in Generale (ABAG).

Una delle aziende che spiccano sul panorama nazionale è la Líder Aviação, che a 65 anni di fondazione continua ad espandere la sua visione strategica sul segmento. Con origini in taxi aereo, il gruppo ha ampliato il suo portfoglio di servizi, che ha portato a un fatturato impressionante di R $ 1,2 miliardi lo scorso anno.

Oltre al noleggio, Líder Aviação continua a incorporare altre opzioni nel suo portafoglio, come i servizi aeroportuali, le vendite e l'acquisizione di aeromobili, la manutenzione e il noleggio di elicotteri di grandi dimensioni focalizzati sul settore petrolifero e del gas.

L'obiettivo, secondo il direttore soprintendente di Líder Aviação, Bruna Assumpção, è quello di soddisfare il più possibile le esigenze dei clienti, che di solito iniziano il viaggio a noleggio e poi passare gli altri servizi.

 

Le esportazioni dal Minas Gerais ammontano a US$ 31,6 miliardi fino a settembre

Minas Gerais continua ad accumulare risultati positivi nelle relazioni commerciali con il mercato internazionale nel 2024. Tra gennaio e settembre, le esportazioni minerarie sono ammontate a 31,6 miliardi di dollari, con un aumento del 5,5% rispetto ai primi nove mesi del 2023. I dati provengono dalla Segreteria del Commercio Estero del Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi (Secex/MDIC).

Considerando l'intero flusso commerciale, cioè la somma delle operazioni di importazione e esportazione, il Minas Gerais ha rappresentato 44 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2024. La bilancia commerciale dello stato ha chiuso in attivo a US$ 19,1 miliardi, in crescita del 4,6% rispetto allo stesso intervallo del 2023.

 "Dall'inizio della mia gestione, abbiamo promosso diverse azioni e politiche pubbliche per rafforzare le attività con altri paesi. Non a caso, nell'ultimo mese di settembre, Minas ha occupato il secondo posto come principale esportatore del paese, un riflesso di lavoro serio e focalizzato sulla generazione di opportunità commerciali per lo stato", dice il Governatore Romeu Zema.

"La nostra quota nelle esportazioni brasiliane il mese scorso era più di 11,9%. Questo risultato è un riflesso del lavoro che si sta facendo nel governo di Zema, con la promozione internazionale dei prodotti minerari in diverse Ambasciate e Consolati Brasiliani all'Estero", spiega il segretario dello Stato per lo Sviluppo Economico di Minas Gerais, Fernando Passalio.

Secondo il segretario, "questo risultato è un riflesso del lavoro svolto dal Governo di Minas Gerais, stabilire e consolidare le relazioni per la promozione internazionale dei prodotti minerari in diverse Ambasciate Brasiliane e Consolati all’Estero".

 

Minas Gerais è leader nella classifica del settore minerario tra gli stati, con R $ 23,4 bi nel trimestre

Il settore minerario del Minas Gerais ha generato R $ 23,4 miliardi tra luglio e settembre, raggiungendo R $ 78,4 miliardi nel 2024 accumulato. Lo stato ha rappresentato il 41,3% delle entrate nazionali nel trimestre, in testa alla classifica della partecipazione statale. In Brasile, la cifra fatturata dalle società minerarie era R $ 56,7 miliardi negli ultimi tre mesi, accumulando R $ 186 miliardi nell'anno.
I dati sono stati rilasciati mercoledì (16) dal Brazilian Mining Institute (Ibram). 
Il direttore di sostenibilità e affari normativi a Ibram, Júlio Nery, spiega che il risultato minerario nel trimestre è stato il risultato di due fattori: miglioramenti in esercizio e la mancanza di piogge. 
"Quello che vediamo nelle relazioni delle aziende sono miglioramenti operativi in corso e completati quest'anno. Vi sono stati miglioramenti e un aumento molto significativo in termini di produzione", ha detto, citando che non c'è stata l'entrata di nuovi progetti o espansioni.

"Dobbiamo considerare anche che nel terzo trimestre di solito abbiamo un effetto pioggia in settembre che danneggia un po’, ma quest'anno non è stato così. Le miniere di ferro sono per lo più a cielo aperto, quindi hanno lavorato normalmente senza problemi significativi e hanno comunque beneficiato dei miglioramenti operativi" ha aggiunto. 

Data la sospensione della piattaforma dell'Agenzia Nazionale delle Miniere (ANM) nel 2023, l'entità non dispone dei valori di fatturazione per stato nel terzo trimestre dello scorso anno a fini comparativi. La quantità brasiliana, tuttavia, è aumentato del 5% in questo confronto. 

 

Belo Horizonte si piazza ottavo nella classifica delle città con potenziale per l'economia creativa

Belo Horizonte si classifica ottavo tra le capitali brasiliane nell’Indice di Sviluppo Potenziale dell’Economia Creativa (IDpec), preparato dalla Scuola superiore di propaganda e marketing (ESPM). Tuttavia, la capitale di Minas Gerais è scesa due posizioni nella classifica generale rispetto al 2019, da 0,67 a 0,62.

La ricerca ha utilizzato il metodo min-max per confrontare le città su una scala da 0 a 1 e stimare il potenziale delle 26 capitali brasiliane e del Distretto Federale di crescere economicamente sulla base di imprese legate alla cosiddetta Economia Creativa.

L'indice funziona con dati degli ultimi otto anni. Florianópolis, capitale di Santa Catarina, appare al primo posto. Ultimo, è Cuiabá, da Mato Grosso.

Secondo il coordinatore del programma di laurea in Economia creativa, strategia e innovazione presso ESPM, João Luiz de Figueiredo, lo strumento può aiutare nella pianificazione delle politiche pubbliche, per aiutare le città brasiliane a prepararsi a prendere l'iniziativa nel settore dell'economia creativa e a fare della regione uno dei suoi principali motori di crescita.

Per quanto riguarda Belo Horizonte, dice che la capitale ha un'economia creativa forte e sviluppata, che svolge un ruolo importante nella dinamica economica della città. "L'IDpec sta quindi individuando come sviluppare meglio questo aspetto in futuro. Come se avessimo identificato che alcune condizioni stanno frenando il miglior sviluppo del l'economia creativa della città", spiega.

Il coordinatore del programma afferma inoltre che questo non è un indice per misurare quale città ha la più grande economia creativa al momento. In effetti, lo strumento identifica la città che presenta le condizioni migliori per sviluppare questa economia.

È un'economia che presenta sempre più un ruolo decisivo ed è diventata un differenziale nel mondo globalizzato. Recente studio della Confederazione Nazionale dell'Industria (CNI), mostra che le aziende legate all'economia creativa dovrebbero creare 1 milione di posti di lavoro aggiuntivi in Brasile entro il 2030. Nel mondo, secondo l'UNESCO, l'economia creativa genera un reddito annuo di 2,2 miliardi di dollari per i professionisti coinvolti nelle loro attività.

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais)

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Giovedì 17 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Accelera l'inflazione di base

L’inflazione di base - indice dei prezzi dei beni di consumo che non comprende gli alimenti, i carburanti e le energie - a settembre è arrivato al 4,3%, invece in agosto era del 3,7% - ha informato la Banca Nazionale di Polonia. Non è stata una sorpresa perché gli economisti avevano già avvertito che a settembre ci sarebbe stato un aumento notevole dell’inflazione di base. Bisogna ricordare che questa misura dell’inflazione sta costantemente superando la deviazione accettabile del 2,5% dell’obiettivo di inflazione della Banca Nazionale di Polonia. Per l’ultima volta, l’inflazione era entro questi limiti in ottobre 2019. Dopo aver escluso i prezzi amministrativi (quelli che sono sotto il controllo statale) l’inflazione era pari al 3,4% rispetto al 2,9% registrato un mese prima. Dopo l’esclusione dei prezzi più variabili l’inflazione era pari al 5,3% rispetto al 4,8% registrato nel mese precedente. La cosiddetta riduzione media del 15% che elimina l’impatto del 15% del prezzo di base con la dinamica più bassa e più alta pari al 4,4% invece un mese prima è stato registrato il 4,0%. Secondo i dati della Banca Nazionale di Polonia è risaputo che già da parecchi mesi c'è l'aumento di tutti i tassi d’inflazione. Sta accelerando la dinamica del “vasto” CPI, dell’inflazione di base e anche aumentano i prezzi senza controllo di governo. L’inflazione CPI dopo l’esclusione dei prezzi amministrativi a settembre è ammontata al 3,4% rispetto al 2,9% registrato in agosto, al 2,8% registrato a luglio e al 2,5% a giugno. Questo indice è in aumento già da aprile. In teoria l’indice della tendenza al ribasso dell’inflazione è quello della misura dell’inflazione “interna” che deriva dalla forza della domanda interna, indirettamente controllata dalla politica monetaria della banca centrale. La Banca Nazionale di Polonia ogni mese calcola quattro indicatori dell’inflazione di base per comprendere meglio le cause e la caratteristica dell’inflazione in Polonia. L’indice CPI misura la variazione media dei prezzi di tutti i beni di consumo, invece gli indicatori dell’inflazione di base analizzano le variazioni dei prezzi nei diversi segmenti. L’indice “vasto” dell’inflazione al consumo (CPI) a settembre è salito del 4,9% su questo ha avuto impatto l'aumento delle tariffe di energia elettrica e di gas. Inoltre, si può osservare l’aumento radicale dei prezzi mentre è aumentato del 20% il salario minimo.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Ryanair introduce la rotta Katowice-Reggio Calabria e mantiene d'inverno il Katowice-Roma

Nella stagione invernale entrante Ryanair introdurrà un nuovo collegamento da Katowice a Reggio Calabria e, per la prima volta durante l'inverno, offrirà voli per Alicante, Malta e Roma. Il direttore commerciale della compagnia, Jason McGuinness, ha annunciato che il vettore manterrà la base a Katowice con tre aerei operanti su voli regolari, mentre durante la stagione estiva il numero di aerei sale a otto, grazie ai voli charter. In totale, nel periodo invernale, Ryanair volerà su 13 rotte da Katowice. Sono previsti anche un aumento dei voli verso Atene. Quest'anno Ryanair prevede di trasportare da e verso Katowice 1,1 milioni di passeggeri, con un aumento del 22% rispetto all'anno precedente. La presenza della compagnia a Katowice sostiene circa 900 posti di lavoro e investimenti pari a 300 milioni di dollari. La base di Katowice, inaugurata nel 2019, sta ampliando la propria offerta, diventando una delle scelte più popolari per i passeggeri che utilizzano l'Aeroporto di Katowice, uno dei maggiori aeroporti regionali in Polonia. Nel 2023, l'aeroporto ha accolto 5,61 milioni di passeggeri, e le previsioni per il 2024 indicano un superamento dei 6 milioni di viaggiatori.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzeta Italia)

 

Rapporto sui trend nel mercato del lavoro

L'ultima edizione del Monitor del Mercato del Lavoro mostra i cambiamenti nel mercato del lavoro polacco in termini di rotazione dei dipendenti, soddisfazione lavorativa, rischio di perdita del lavoro e preferenze relative agli spostamenti verso l'ufficio. Il livello di rotazione dei dipendenti è attualmente inferiore rispetto agli anni precedenti, a causa della mancanza di offerte attraenti e delle minori possibilità di avanzamento. Negli ultimi sei mesi, il 18% dei dipendenti ha cambiato datore di lavoro e il 17% ha cambiato posizione all'interno della stessa azienda. La maggiore rotazione è stata registrata nella Polonia meridionale e centrale, specialmente nelle città più grandi. I cambiamenti riguardano principalmente i giovani lavoratori (18-29 anni) con contratti a tempo determinato e contratti di diritto civile, in particolare nei settori dei trasporti, della logistica, delle telecomunicazioni, dell'IT, delle costruzioni e del commercio. I principali motivi per il cambio del posto di lavoro sono il desiderio di sviluppo professionale (44%) e un salario più alto (42%). Il tempo medio di ricerca di un nuovo lavoro è attualmente di tre mesi. Cambiano lavoro più velocemente le persone impiegate nell'industria, nelle costruzioni e nella logistica. Le maggiori difficoltà nel trovare lavoro le hanno le donne di età compresa tra i 30 e i 39 anni che vivono in aree rurali, mentre i giovani uomini (18-29 anni) con istruzione di base provenienti da città di medie dimensioni trovano meno difficoltà. Il 74% degli intervistati è soddisfatto del proprio lavoro attuale, mentre solo il 7% è insoddisfatto. La massima soddisfazione è dichiarata dai lavoratori autonomi (85%). Nei vari settori, i lavoratori più soddisfatti si trovano nella sanità e assistenza sociale (88%), nelle telecomunicazioni e IT e nell'istruzione (87%). I lavoratori polacchi si sentono relativamente sicuri nel loro lavoro. Solo il 9% percepisce un alto rischio di perdere il lavoro, mentre il 27% non si preoccupa affatto. La maggior parte dei dipendenti si reca in ufficio in auto o con i mezzi pubblici, e uno su quattro in bicicletta. Il rapporto è basato su uno studio condotto dal 29 luglio al 7 agosto 2024 su un campione di 1000 persone.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

 

Inflazione in aumento

Un anno dopo la vittoria di Donald Tusk, l'inflazione in Polonia è nuovamente aumentata, raggiungendo a settembre il livello più alto del 2024. I nuovi dati dell'Ufficio centrale di statistica (GUS) hanno confermato un aumento dei prezzi dei beni e dei servizi di consumo dello 0,1% rispetto ad agosto, il che significa un aumento del 4,9% rispetto a settembre 2023. Nonostante l'aumento, l'inflazione è inferiore rispetto a un anno fa, quando era superiore all'8%. Nell'ultimo anno, i prezzi dei carburanti sono diminuiti dell'1,5% e quelli dell'abbigliamento e delle calzature dell'1,8%. Al contrario, i prezzi degli alimenti sono aumentati del 4,7% e i costi legati al mantenimento della casa e all'energia di quasi il 10%. Nel settore alimentare il maggiore aumento dei prezzi è stato registrato per il burro (20%), i succhi di frutta (10%), la frutta (8%), il pane, il vitello, le verdure e il tè (oltre il 5%). I prezzi della carne bovina e del pollame sono aumentati di circa il 4,9%. D'altro canto, i prezzi del riso, delle uova, della farina, del maiale e degli oli vegetali sono diminuiti, e lo zucchero è sceso addirittura del 26,7%. Gli aumenti dei prezzi dell'elettricità (21,2%) e del gas (17%) hanno avuto un impatto significativo sull'aumento dell'inflazione. I costi dell'approvvigionamento idrico per le abitazioni sono aumentati del 13%, e i servizi medici e dentistici sono diventati rispettivamente più costosi del 9,3% e dell'8,4%. Al contrario, i prezzi degli apparecchi audiovisivi, delle telecomunicazioni e degli elettrodomestici sono diminuiti rispettivamente del 9%, 14% e 2%. Anche il combustibile e le automobili sono diventati meno costosi, rispettivamente del 10% e del 7%. L'inflazione di settembre pone il governo in una situazione difficile, sebbene sia inferiore rispetto a un anno fa.

(Fonte: Polonia Oggi, Gazzetta Italia)

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025
Giovedì 17 Ottobre 2024

Brasile. Analisi del mercato dell'olio d'oliva

Introduzione

Il Brasile è considerato il più grande mercato dell’America Latina per l’olio d’oliva, posizionandosi come l'ottavo consumatore di olio d’oliva al mondo e il secondo importatore dopo gli Stati Uniti, rappresentando circa il 2,9% del consumo globale. Circa il 99% dell’olio d’oliva consumato in Brasile viene importato, rendendo il Paese sudamericano uno dei principali mercati mondiali per le aziende olearie. Tuttavia, esistono anche iniziative di produzione locale, soprattutto nello Stato del Rio Grande do Sul, ma queste soddisfano appena l’1% della domanda nazionale.

Negli ultimi anni, alcune tendenze hanno contribuito all’aumento delle vendite di olio d’oliva in Brasile: l'aumento delle vendite di prodotti salubri, con la pandemia, le restrizioni e i lockdown che hanno portato a un maggiore interesse per prodotti freschi, di qualità e minimamente lavorati; il crescente successo delle cucine mediterranee, in particolare quella italiana, sempre più apprezzate anche in Brasile; e l'interesse per prodotti biologici, vegetariani e vegani, soprattutto da parte dei consumatori della Generazione Z.

L’olio d’oliva, sebbene il più costoso tra gli oli vegetali, è percepito come il più sano e viene consumato principalmente dalle classi sociali medio-alte e dalle fasce d’età più giovani. Le prospettive per il futuro del mercato dell’olio d’oliva in Brasile sono molto incoraggianti, con una crescita annuale prevista 9,8% tra il 2021 e il 2025. Attualmente, i principali esportatori di olio d’oliva in Brasile sono Portogallo, Spagna, Argentina, Cile e Italia. Tuttavia, il Brasile consuma principalmente altri tipi di oli vegetali, come l’olio di soia, l’olio di girasole, l’olio di mais e l’olio di colza.

 

PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI DI OLIO DI OLIVA:
  1. Stati Uniti: Al primo posto, gli Stati Uniti rappresentano il 36% delle importazioni mondiali di olio d'oliva.
  2. Brasile: Il Brasile è al secondo posto con una quota dell'8%.
  3. Portogallo: Segue il Portogallo con una quota del 7%.
  4. Germania: La Germania è al quarto posto con l'8%.
  5. Regno Unito: Infine, il Regno Unito rappresenta il 5% delle importazioni globali.

 

Questi paesi insieme costituiscono il 71% delle importazioni totali di olio d'oliva nel mondo. È interessante notare che gli Stati Uniti sono il principale importatore, seguiti da paesi europei come il Portogallo e la Germania. Le esportazioni dell’olio extra vergine di oliva sono un aspetto importante per l’Italia, che è uno dei principali produttori e esportatori di questo prezioso olio.

L’Italia esporta verso altre parti del mondo, come il Brasile, la Cina, il Medio Oriente e il bacino del Mediterraneo. L’olio extra vergine di oliva è un prodotto che ha un grande appeal nel mercato internazionale e rappresenta il made in Italy e la nostra cultura agroalimentare.

Per esportare olio d'oliva europeo in Brasile, è importante comprendere i dazi doganali e le procedure coinvolte.

 

DAZI DOGANALI
Valori generali: I dazi doganali variano tra il 7% e il 35%. Stati specifici: Ad esempio, lo Stato di San Paolo applica il 18%, Rio de Janeiro il 19%, mentre altri stati applicano il 17%.

Contingenti tariffari preferenziali: In alcuni accordi commerciali, determinate quantità di merci possono essere importate a dazio ridotto o nullo in un periodo specifico. Questi contingenti sono comunemente presenti negli accordi preferenziali tra paesi o blocchi commerciali.

VALUTAZIONE IN DOGANA
La valutazione in dogana riguarda il calcolo del valore economico delle merci dichiarate all'ingresso alla frontiera. Questo valore è importante poiché i dazi doganali e l'IVA sono calcolati in percentuale sul valore delle merci. Per garantire la corretta classificazione delle merci, è possibile richiedere una decisione relativa a informazioni tariffarie vincolanti (ITV).

 

(Contributo editoriale a cura dell’Ufficio Commerciale della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Gennaio 2025
Mercoledì 16 Ottobre 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

Analisi del Mercato Calzaturiero Brasiliano nel 2024

Introduzione

L'industria calzaturiera brasiliana, una componente chiave del settore manifatturiero nazionale, continua a rappresentare una forza significativa sia a livello locale che internazionale. Nel 2024, si prevede che la produzione di calzature in Brasile raggiungerà 857 milioni di paia, consolidando la sua posizione come quinto maggior produttore mondiale, dopo Cina, India, Vietnam e Indonesia.

 

Performance del 2023

Dopo un anno record nel 2022, il 2023 ha visto un calo nelle esportazioni e nella produzione di calzature brasiliane. Le vendite esterne hanno totalizzato 1,16 miliardi di dollari, con 118,34 milioni di paia esportate, segnando una diminuzione del 16,6% in volume e del 10,8% in ricavi rispetto all'anno precedente. Questo calo è stato influenzato da diversi fattori globali, tra cui il rallentamento economico negli Stati Uniti e in Europa, le alte tasse di interesse e l'inflazione record in questi mercati chiave.

 

Prospettive per il 2024

Nonostante il declino del 2023, le previsioni per il 2024 sono ottimistiche. L'Associazione Brasiliana delle Industrie Calzaturiere (Abicalçados) prevede un incremento significativo sia nella produzione che nelle esportazioni. L'industria dovrebbe produrre 857 milioni di paia di calzature, con esportazioni stimate in 125 milioni di paia. Questo posizionerà il Brasile come uno dei leader mondiali nel settore calzaturiero.

 

Mercati Obiettivo e Strategie di Internazionalizzazione

Per sostenere la crescita prevista, Abicalçados e l'Agenzia Brasiliana per la Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti (ApexBrasil) hanno sviluppato un programma di internazionalizzazione del settore calzaturiero. Il piano per il biennio 2024/2025 si concentra su mercati strategici come Stati Uniti, Colombia, Cile, Emirati Arabi Uniti, Germania e Angola. Questi paesi sono stati scelti in base al loro storico di accettazione dei prodotti brasiliani e al loro potenziale di mercato.

 

Impatti dell'Economia Globale

Il rallentamento economico globale, l'alto tasso di interesse in Brasile e la rivalutazione del real rispetto al dollaro sono fattori che potrebbero influenzare le esportazioni. L'inflazione elevata nelle principali economie, l'aggiustamento delle scorte negli Stati Uniti e la ripresa della produzione cinese sono ulteriori elementi da considerare. La valorizzazione del real potrebbe ridurre la competitività dei prodotti brasiliani all'estero.

 

Consumo Interno

Il consumo interno di calzature dovrebbe crescere di oltre il 3% nel 2023, stimolando l'industria. Le vendite interne sono stimate tra 754 e 757 milioni di paia, rappresentando più dell'85% della produzione del settore. Tuttavia, questo consumo rimane del 7% inferiore ai livelli pre-pandemia.

 

Materiali e Produzione

La produzione brasiliana si distingue per l'uso di materiali come plastica e gomma, sebbene la loro quota sia diminuita dal 56,2% nel 2020 al 52,1% nel 2022. Invece, la produzione di calzature in pelle è aumentata, specialmente nello Stato del Rio Grande do Sul, noto per la produzione e l'esportazione di calzature in pelle.

 

Esportazioni per Stato

Il Rio Grande do Sul è stato il maggior esportatore di calzature brasiliane nel 2023, seguito dal Ceará e da San Paolo. Nonostante i cali nei volumi esportati, questi stati rimangono fondamentali per l'industria calzaturiera brasiliana.

 

Importazioni

Le importazioni di calzature sono cresciute del 20,6% nel 2023, con la maggior parte proveniente da paesi asiatici come Vietnam, Indonesia e Cina. Questo aumento delle importazioni rappresenta una sfida per i produttori locali, ma anche un'opportunità per migliorare la qualità e la competitività dei prodotti brasiliani.

 

Sintesi del Testo: Profilo del Consumatore di Lusso Brasiliano

Un'analisi condotta da Farfetch Limited ha delineato il profilo del consumatore di lusso brasiliano, evidenziando le tendenze e i comportamenti principali.

 

Gruppi Principali di Consumatori

  1. Entusiasti del Lusso: Vedono il lusso come uno stile di vita e cercano validazione attraverso la moda. Preferiscono prodotti di marche affermate.
  2. Seguaci delle Tendenze: Iniziano a sperimentare il lusso attraverso l'acquisto di articoli di moda riconoscibili, aspirando a uno status. Optano per marchi tradizionali.

 

Marche Preferite

I consumatori brasiliani di lusso tendono a preferire grandi case di moda europee come Dolce & Gabbana, Gucci e Prada.

 

Evoluzione delle Preferenze

Nel 2020, i consumatori si concentravano su prodotti atemporali, mentre dal 2021 hanno iniziato a interessarsi maggiormente ai nuovi lanci e alle tendenze delle marche.

 

Esperienza di Acquisto

I consumatori di lusso brasiliani cercano esperienze di acquisto esclusive, con un servizio personalizzato e umanizzato. Più del 40% desidera maggiore attenzione e cura da parte delle marche, sia online che offline.

 

Tendenze di Consumo Sostenibile

Il consumo sostenibile sta crescendo, specialmente tra le generazioni X, Millennials e Z, che sono più interessate all'origine e all'etica dei prodotti. Le marche rispondono evidenziando preoccupazioni sociali e ambientali.

Il rapporto annuale di Farfetch mostra che i prodotti sostenibili hanno una conversione del 10% superiore rispetto agli altri. Nel 2022, il 27% dei clienti di Farfetch ha acquistato almeno un prodotto sostenibile, in aumento rispetto al 16% del 2021.

 

Commento di Farfetch

Renato Guerra, vicepresidente Latam di Farfetch, sottolinea la diversità e l'evoluzione del mercato di lusso brasiliano, evidenziando che i consumatori sono sempre più attenti alle tendenze globali e alla sostenibilità, pur mantenendo un apprezzamento per il lusso tradizionale. Questa combinazione rende il Brasile un mercato interessante per le marche di lusso globali.

 

(A cura dell’Ufficio Commerciale della Camera di Commercio Italiana di San Paolo - ITALCAM)

 

Una panoramica del mercato digitale brasiliano

L’era digitale ha fatto passi da gigante in Brasile, come rivelato dall’ultimo sondaggio DataReportal. Questo rapporto, intitolato “Digital Brazil 2024”, offre preziose informazioni sullo stato attuale del Paese nel panorama digitale, coprendo aspetti come l’accesso a Internet, l’uso di dispositivi mobili, il comportamento online e non solo. Con il 66,3% della popolazione brasiliana connessa a Internet, il Brasile segue da vicino la media di connettività globale. Questi dati rafforzano la crescente importanza di Internet nella vita quotidiana dei brasiliani ed evidenziano il potenziale di crescita delle strategie di marketing digitale.

(Fonte: e-commerce Brasil)

 

L’85% dell’industria brasiliana pratica l’economia circolare, sottolinea CNI

Programmi di sostenibilità e una maggiore efficacia sono le principali strade adottate

João Nakamura della CNN, a San Paolo | 15/10/2024

Secondo un sondaggio della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) e del Centro di Ricerca sull’Economia Circolare dell’Università di San Paolo (USP), pubblicato il 15 ottobre, l’85% delle industrie del Paese adotta pratiche di economia circolare nella propria catena di produzione.

Le pratiche di economia circolare sono quelle che cercano di ridurre gli sprechi sfruttando al massimo il potenziale di una determinata risorsa.

L’aspettativa è che questo tipo di approccio renda i processi più sostenibili e riduca l’impatto sull’ambiente. Secondo l’indagine, il 68% degli imprenditori del settore afferma che le misure hanno contribuito a ridurre le emissioni di gas serra.

Significa meno emissioni di gas serra, minore estrazione di nuove risorse, migliore utilizzo dell’energia. Le aziende, quindi, riducono l’impronta carbonica dell’attività industriale ed evitano di aggravare altri problemi, come la riduzione della vita utile delle discariche”, valuta Roberto Muniz, direttore Relazioni Istituzionali della CNI.

Tra le industrie che adottano l’economia circolare, le iniziative più comuni sono la promozione di programmi di sostenibilità o l’implementazione di pratiche che aumentano l’efficacia dei processi. Una pratica più comune, come il riciclaggio, viene adottata in tre aziende su dieci.

L’industria è un attore chiave nella transizione verso un’economia circolare e può contribuire ancora di più. Abbiamo promosso una gestione più efficiente delle risorse e la valorizzazione dei prodotti dalla loro nascita fino alla fine del loro ciclo di vita”, sottolinea il Sovrintendente all’Ambiente e Sostenibilità della CNI, Davi Bomtempo.

 

(Fonte: CNN Brasil)

 

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

 

 

 

Ultima modifica: Giovedì 16 Gennaio 2025