Lunedì 27 Ottobre 2025
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La Banca Nazionale Slovacca (NBS) prevede che l’economia slovacca crescerà del 2,3% nel 2024, rispetto al 2,1% registrato quest'anno. La crescita stimata è stata rivista al ribasso rispetto alla previsione autunnale del 2,5%, a causa delle misure di consolidamento fiscale adottate dal governo.
L’inflazione è attesa in aumento al 4% nel 2024, rispetto al 3,2% di quest’anno, principalmente a causa degli aumenti delle tasse. Tuttavia, questa stima è inferiore alla previsione autunnale del 5% grazie agli aiuti statali per calmierare i prezzi dell’energia.
La debole domanda nei principali mercati di esportazione dell'Europa occidentale sta rallentando il ritmo della crescita economica. Nonostante il recente declassamento del rating da parte di Moody's, l’NBS non prevede rischi per il finanziamento del debito slovacco, né un aumento del premio di rischio.
Secondo i dati Eurostat aggiornati sul potere d’acquisto (PPA), lo scorso anno la Slovacchia si è classificata come il 4° Paese più povero dell'UE in termini di PIL pro capite e il 6° più povero per quanto riguarda il consumo individuale effettivo (AIC), un indicatore del benessere materiale.
Tra i Paesi con un PIL pro capite inferiore alla media UE, solo la Slovacchia e la Grecia hanno registrato nell’ultimo decennio una riduzione della propria quota rispetto alla media europea.
Nella tabella a seguire il PIL e AIC (consumo individuale effettivo) pro capite in PPA rispetto alla media UE nel 2023
| Paese | PIL | AIC |
| Austria | 120% | 114% |
| Cechia | 90% | 81% |
| Polonia | 77% | 83% |
| Ungheria | 77% | 70% |
| Slovacchia | 74% | 77% |
L’inflazione in Slovacchia è destinata a un’accelerazione moderata a dicembre 2024, raggiungendo il 3,3%, con una media annua stimata del 2,8%. Tuttavia, secondo l’analista Ľubomír Koršňák di UniCredit Bank, a gennaio 2025 si prevede un aumento significativo dell’inflazione a causa dell’entrata in vigore del pacchetto di consolidamento fiscale, che comporta un incremento dell’IVA del 3%.
Koršňák prevede che, senza interventi governativi per mitigare i costi energetici, l’inflazione potrebbe superare il 5%. L’aumento dei prezzi del gas da solo potrebbe contribuire fino a un punto percentuale all'inflazione complessiva. Tuttavia, eventuali compensazioni statali potrebbero mantenere l’inflazione appena sotto il 5%.
Marián Kočiš, analista di Slovenská Sporiteľňa, evidenzia che i prezzi dei beni alimentari continueranno a essere influenzati da fattori esterni e dalle misure fiscali interne. La riduzione dell’IVA su alcuni prodotti alimentari, approvata dal governo, potrebbe mitigare parzialmente l’inflazione. Kočiš stima una crescita media dei prezzi del 2,8% per il 2024 e prevede un’inflazione intorno al 5% per il 2025, con possibili variazioni legate a nuove regolazioni dei prezzi energetici.
I dati pubblicati dall’Istituto Slovacco di Statistica mostrano che l’inflazione a novembre ha raggiunto il 3,2% su base annua, con un incremento mensile dello 0,2% rispetto a ottobre. Questa è la terza più alta inflazione registrata dall’inizio dell’anno.
Le pressioni inflazionistiche sono sostenute dalla bassa disoccupazione e dalla crescita dei salari nominali, che continuano a influenzare i prezzi. Gli analisti avvertono che le dinamiche inflazionistiche rimarranno sensibili agli sviluppi dei costi energetici e alle decisioni fiscali del governo nei prossimi mesi.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)
Il Belgio sta emergendo come un pioniere europeo nel campo della mobilità sostenibile, grazie a una serie di iniziative governative ambiziose e investimenti significativi volti a ridurre le emissioni di CO₂. Con un focus crescente sull'elettrificazione dei trasporti e sullo sviluppo di infrastrutture verdi, il Belgio rappresenta un mercato strategico per le aziende italiane interessate a espandere la propria presenza nel settore dei trasporti green.
Il Piano Nazionale Energia e Clima del Belgio per il periodo 2021-2030 mira a ridurre le emissioni di gas serra del 35% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Questo obiettivo include l'incremento delle infrastrutture per veicoli elettrici (EV), con la previsione di installare oltre 100.000 stazioni di ricarica pubbliche entro il 2030. Inoltre, il Belgio ha avviato programmi per incentivare l'acquisto di veicoli elettrici e per migliorare i servizi di trasporto pubblico sostenibile.
Un esempio significativo è il progetto "Green Bus Programme", che mira a elettrificare la flotta di autobus nelle principali città belghe. Parallelamente, lo sviluppo di piste ciclabili e la promozione dell'uso di biciclette elettriche stanno contribuendo a rendere il Belgio un leader nella mobilità urbana sostenibile.
Opportunità per le Aziende Italiane
Le imprese italiane, rinomate per l'innovazione tecnologica e la capacità di progettare soluzioni personalizzate, possono giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo della mobilità sostenibile in Belgio. Ecco alcune aree di opportunità:
Le opportunità per le imprese italiane nel settore della mobilità sostenibile in Belgio sono diverse e significative, grazie alla crescente domanda di soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili. Nel campo dei veicoli elettrici, le aziende italiane possono contribuire con componenti di alta qualità, come batterie innovative e sistemi di gestione dell’energia, nonché con software per l’integrazione dei veicoli nelle reti elettriche intelligenti. Inoltre, la progettazione e l’installazione di infrastrutture di ricarica rappresentano un’altra area strategica, soprattutto per le stazioni intelligenti che si integrano con le reti locali, rispondendo all’espansione della mobilità elettrica. Un altro settore di interesse riguarda la mobilità urbana, dove le soluzioni per il trasporto condiviso, come biciclette elettriche, monopattini e scooter, sono in forte crescita. Le opportunità si estendono anche alla partecipazione a progetti di ricerca e innovazione finanziati dall'Unione Europea, come quelli di Horizon Europe, per lo sviluppo di nuove tecnologie che ottimizzino la gestione del traffico e delle flotte elettriche. Questi settori offrono ampie possibilità di collaborazione e sviluppo per le realtà italiane, che possono portare il loro know-how in un mercato in forte espansione, contribuendo a un futuro più sostenibile.
(Fonti:
https://eur-lex.europa.eu/eli/reco/2024/1042)
Il Belgio sta diventando un laboratorio di innovazione alimentare in Europa. Startup, centri di ricerca e aziende consolidate collaborano per sviluppare nuove tecnologie e prodotti sostenibili che stanno trasformando il settore alimentare.
Negli ultimi anni, il Belgio ha registrato una crescita significativa nel mercato delle alternative vegetali alla carne. Secondo un rapporto di Statista, il valore del mercato belga delle alternative alimentari è destinato a crescere del 10% annuo, grazie all'aumento della domanda di prodotti sostenibili. Inoltre, il Belgio è all'avanguardia nello sviluppo di soluzioni di packaging ecologico, come bioplastiche e materiali riciclabili, per ridurre l'impatto ambientale del settore.
Un altro trend è rappresentato dall'uso di tecnologie avanzate, come la fermentazione di precisione e l'agricoltura verticale, per produrre cibi di alta qualità con un minore impatto ambientale. Aziende belghe come MeliBio stanno esplorando metodi per produrre miele sintetico senza api, mentre altri attori si concentrano sulla coltivazione di proteine alternative derivanti da alghe e insetti .
L’Italia, con la sua tradizione e competenza nel settore, può trovare nel Belgio un partner ideale per lo sviluppo di prodotti che combinano l’eccellenza culinaria con le esigenze del mercato globale, sempre più orientato verso la sostenibilità e la salute. Le collaborazioni tra le imprese italiane e belghe potrebbero concretizzarsi in diversi ambiti. Un esempio potrebbe essere lo sviluppo congiunto di nuovi prodotti alimentari, come alimenti plant-based che coniughino la qualità italiana con la richiesta belga di opzioni sostenibili.
Il packaging rappresenta un altro ambito cruciale per la cooperazione tra i due paesi. Le soluzioni italiane per l’imballaggio biodegradabile e riutilizzabile potrebbero trovare ampio spazio nel mercato belga, dove l'attenzione alla sostenibilità è sempre più forte. Grazie a questa collaborazione, l'Italia potrebbe esportare non solo prodotti alimentari ma anche know-how tecnologico, unendo le sue competenze nel settore con le necessità emergenti in Belgio.
Infine, la ricerca congiunta in ambito europeo potrebbe aprire nuove porte. Partecipare insieme a progetti di innovazione finanziati dall'Unione Europea, focalizzati sulla sostenibilità, l’efficienza energetica e la produzione alimentare responsabile, potrebbe rafforzare ulteriormente il legame tra le due nazioni. Tali iniziative potrebbero contribuire a migliorare la qualità e l’efficienza dei processi produttivi alimentari, riducendo al contempo l’impatto ambientale.
Le collaborazioni strategiche tra i due paesi, fondate sull'innovazione, la sostenibilità e la ricerca, possono dar vita a un partenariato solido e duraturo nel settore agroalimentare, con benefici per entrambe le economie e per il benessere globale.
(Fonti:
https://foodpackagingforum.org/)
L'agricoltura sostenibile in Belgio riveste un ruolo cruciale nella trasformazione del settore agricolo, contribuendo significativamente all'economia nazionale e alla protezione dell'ambiente. Di fronte alle sfide legate ai cambiamenti climatici e alla crescente pressione sulle risorse naturali, l'adozione di pratiche agricole sostenibili è diventata una priorità per il paese. Sebbene nel 2021 l'agricoltura abbia rappresentato circa l'1,5% del PIL belga, il suo impatto si estende ben oltre questa cifra, influenzando settori vitali come l'agroalimentare, il turismo rurale e l'economia verde.
Le pratiche di agricoltura sostenibile si fondano su principi chiave quali l'uso razionale delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni di gas serra e la protezione della biodiversità. In questo contesto, il governo belga ha implementato politiche di sostegno, tra cui sovvenzioni destinate agli agricoltori che scelgono di adottare metodi ecocompatibili, come l'agricoltura biologica, la gestione integrata delle risorse idriche e l'agricoltura di precisione.
Inoltre, gli agricoltori sono incentivati a diversificare le colture per ridurre i rischi derivanti dalle monoculture, favorendo la biodiversità e migliorando la qualità del suolo. L'agricoltura biologica, in particolare, sta registrando una crescita significativa. Nel 2020, circa il 10% delle terre agricole belghe era destinato a coltivazioni biologiche, e questa percentuale continua a salire ogni anno.
A supporto di queste pratiche, programmi finanziati dall'Unione Europea, come il programma di sviluppo rurale, facilitano la transizione verso un'agricoltura più sostenibile, offrendo agli agricoltori finanziamenti per la ricerca, l'innovazione e l'adozione di nuove tecnologie a basso impatto ambientale.
L'agricoltura sostenibile ha anche un impatto positivo sul settore agroalimentare, con una crescente domanda di prodotti biologici, locali e a basso impatto ambientale. Le imprese del settore agroalimentare in Belgio stanno rispondendo a questa domanda con l'adozione di catene di approvvigionamento più ecologiche e l'integrazione di criteri di sostenibilità nella produzione.
Nonostante i progressi, il settore agricolo belga affronta ancora sfide rilevanti. I costi aggiuntivi legati all'adozione di pratiche agricole sostenibili rappresentano una difficoltà, così come l'incertezza causata dai cambiamenti climatici, che portano a eventi estremi come siccità e alluvioni, minacciando la sicurezza alimentare del paese.
In conclusione, l'agricoltura sostenibile è un pilastro fondamentale nell'economia belga, contribuendo alla transizione verso un modello economico più verde. Sebbene permangano delle sfide, il futuro dell'agricoltura belga dipenderà dall'innovazione, dalla diversificazione delle colture e dalla collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, al fine di garantire un settore agricolo competitivo, sostenibile e rispettoso dell'ambiente.
(Fonte: Commissione Europea - Green Deal e agricoltura)
L'intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando i settori industriali in Belgio, modificando profondamente il modo in cui le imprese producono, operano e interagiscono con i clienti. Settori chiave come la manifattura, l'automotive, la logistica e l'aerospaziale stanno beneficiando in modo significativo dell'adozione di tecnologie basate sull'AI, che offrono nuove opportunità per incrementare efficienza, produttività e competitività.
Nella manifattura, i robot intelligenti alimentati dall'AI stanno sostituendo processi ripetitivi e complessi, consentendo alle aziende di aumentare la produzione e ridurre i margini di errore umano. Allo stesso tempo, la manutenzione predittiva, resa possibile dall'analisi avanzata dei dati, permette di prevedere i guasti delle attrezzature industriali, riducendo così i tempi di inattività e abbattendo i costi operativi.
Nel settore automobilistico, l'AI guida lo sviluppo di veicoli autonomi e l'ottimizzazione delle linee di produzione. Aziende belghe innovative stanno integrando l'AI nei processi di progettazione per creare soluzioni di mobilità più sicure e sostenibili. Questa combinazione di tecnologia avanzata e sostenibilità risponde alle richieste di un mercato in evoluzione, sempre più orientato verso un trasporto efficiente e a basso impatto ambientale.
Anche la logistica beneficia profondamente dell'intelligenza artificiale. Nei principali hub belgi, come il porto di Anversa, algoritmi avanzati ottimizzano le catene di approvvigionamento, prevedono la domanda e migliorano la distribuzione. Questi strumenti non solo riducono i costi, ma rafforzano il ruolo del Belgio come snodo logistico cruciale in Europa e nel mondo.
Il governo belga e le istituzioni private stanno giocando un ruolo fondamentale nel supportare questa trasformazione digitale. Programmi di finanziamento specifici incentivano l'adozione di tecnologie AI nelle aziende, mentre collaborazioni tra università, come quelle dell'Università di Louvain e dell'Università di Gand, favoriscono lo sviluppo di soluzioni innovative. Questo ecosistema consente al Belgio di posizionarsi tra i leader europei nell’integrazione dell’AI nei processi industriali.
Non mancano però le sfide. L'adozione su larga scala dell'AI richiede investimenti significativi in infrastrutture tecnologiche e nella formazione della forza lavoro, oltre a dover affrontare le questioni etiche legate alla gestione dei dati e alla responsabilità decisionale degli algoritmi. La capacità di navigare in questi complessi dilemmi sarà determinante per sfruttare appieno il potenziale dell'AI.
Con una strategia equilibrata che combini innovazione tecnologica, formazione continua e attenzione alle implicazioni sociali, il Belgio ha l'opportunità di trasformare l'intelligenza artificiale in una leva per un progresso economico sostenibile e inclusivo. L'industria non sta semplicemente adottando nuove tecnologie, ma sta ridefinendo il proprio futuro.
(Fonti: Agoria - IA e industria - AI4Belgium)
L'economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo i rifiuti, massimizzare l'uso delle risorse e prolungare la vita dei prodotti. In Belgio, questo modello sta assumendo una posizione centrale nelle strategie di sviluppo sostenibile, in risposta alla crescente pressione sulle risorse naturali e all'urgenza di combattere i cambiamenti climatici.
Attualmente, il Belgio è uno dei leader europei nell'implementazione dell'economia circolare. Secondo i dati del governo belga, circa il 50% dei materiali utilizzati nel paese vengono riciclati o riutilizzati, un dato che supera la media europea. Il paese ha adottato politiche ambiziose per promuovere il riciclaggio, la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo dei materiali, inclusi programmi come la gestione dei rifiuti elettronici, la raccolta differenziata dei rifiuti domestici e l'incoraggiamento alla riparazione piuttosto che all'acquisto di nuovi prodotti.
Le imprese belghe giocano anche un ruolo fondamentale in questa transizione. Diversi settori, come la costruzione, l'industria automobilistica e l'elettronica, stanno adottando pratiche circolari per ridurre la loro impronta ecologica. Ad esempio, nel settore delle costruzioni, vengono utilizzati sempre più materiali riciclati per la realizzazione di nuovi edifici, e le aziende offrono soluzioni per la ristrutturazione dei prodotti esistenti piuttosto che la loro sostituzione completa. Inoltre, aziende come Umicore si sono specializzate nel riciclo dei metalli preziosi, contribuendo così all'economia circolare mentre generano valore aggiunto.
Anche il settore della moda, tradizionalmente uno dei più inquinanti, ha iniziato ad adottare pratiche circolari, con marchi belgi che producono abbigliamento a partire da materiali riciclati e incoraggiano il noleggio o la riparazione dei vestiti. Queste iniziative sono supportate da incentivi fiscali e sovvenzioni governative che incoraggiano le aziende ad adottare modelli di business circolari.
Nonostante i significativi progressi, il percorso verso un’economia circolare in Belgio presenta ancora ostacoli importanti. Investire in infrastrutture adeguate e promuovere un cambiamento nei comportamenti di consumatori e imprese sono passi essenziali per consolidare questa transizione. La gestione dei rifiuti plastici, in particolare, rappresenta una sfida critica, richiedendo interventi mirati per potenziare il riciclaggio e ridurre l'impatto ambientale.
Tuttavia, l'economia circolare offre al Belgio un'opportunità unica: non solo per migliorare la competitività economica, ma anche per affermarsi come modello di innovazione sostenibile. Grazie a politiche ambiziose e a un impegno collettivo, il paese sta ponendo le basi per un futuro più resiliente, dove la crescita economica e la protezione dell’ambiente si rafforzano a vicenda.
Per consolidare e rafforzare la posizione dell'industria belga come leader nell'economia circolare europea entro il 2030, sono state delineate cinque ambizioni concrete:
Questa visione ambiziosa richiede una collaborazione efficace tra tutti gli attori coinvolt, imprese e consumatori, per realizzare una transizione di successo verso un'economia circolare entro il 2030.
(Fonti:
https://www.belgium.be/fr/economie/developpement_durable/economie_durable/economie_circulaire
https://www.vbo-feb.be/fr/publications/economie-circulaire-vision-2030-pour-la-belgique/)
Un'azione di controllo su scala nazionale
Dal 11 al 17 giugno scorsi, l'AFSCA (l'agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare) ha effettuato un'ampia operazione di controllo sull'etichettatura dei prodotti alimentari preconfezionati, ispezionando oltre 1240 negozi su tutto il territorio belga. L'obiettivo di questa iniziativa è stato quello di garantire che le etichette dei prodotti rispettassero le normative europee in vigore, contribuendo alla sicurezza alimentare dei consumatori.
L'importanza di un'etichettatura corretta
Le etichette alimentari sono una fonte cruciale di informazioni per i consumatori, fornendo dettagli essenziali come la data di scadenza, gli allergeni e la lista degli ingredienti. Inoltre, devono essere redatte nella lingua appropriata al mercato di vendita. Durante l'operazione, è stato riscontrato che più della metà delle etichette controllate non erano conformi a tutte le normative richieste, con alcune carenze che potrebbero influire sulla sicurezza alimentare.
Le irregolarità più comuni riscontrate
Tra le irregolarità riscontrate, le più frequenti riguardano l'assenza della data di scadenza (33% dei casi), la mancata indicazione degli allergeni (20%) e l'assenza della lista degli ingredienti (22%). Inoltre, nel 24% dei casi, le etichette non erano redatte nella lingua ufficiale del Belgio per la regione di vendita. Questi errori possono compromettere la sicurezza alimentare e l'informazione ai consumatori.
Per le aziende italiane che esportano in Belgio o intendono farlo, è importante assicurarsi che le etichette dei propri prodotti siano conformi alle normative europee. A tal fine, l'AFSCA ha messo a disposizione delle risorse informative, tra cui un corso di e-learning gratuito per approfondire le regole sull'etichettatura alimentare.
Risorse e supporto disponibili
L'AFSCA ha messo a disposizione risorse utili, tra cui un corso di e-learning gratuito, per sensibilizzare le imprese sull'importanza di un'etichettatura corretta. Le aziende italiane possono consultare il sito ufficiale dell'AFSCA per ottenere ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle normative.
(Fonte: https://favv-afsca.be/fr/publications/communiques-presse/controle-%C3%A9tiquetage)
Il 2024 anno difficile per il settore delle costruzioni in Belgio ma con spiragli di ripresa
Il settore delle costruzioni in Belgio nel 2024 ha vissuto un momento di difficoltà, dimostrandosi particolarmente complicato per l’edilizia residenziale, che ha registrato un calo dell’attività del 7,3% (con dati scarsi segnalati anche nei due anni precedenti) ma anche per l’attività di ristrutturazione, che è continuata a calare, registrando una crescita che dall’1% è passata allo 0,5%. Questi dati sono dati dichiarati da Embuild, una delle più grandi federazioni del settore edile in Belgio, che raggruppa più di 16.000 imprese.
Nonostante questi dati negativi, in entrambi i settori c’è domanda.
Infatti nonostante il trend negativo dell’ultimo quadriennio, nei prossimi cinque anni, il settore stima che sarà necessario costruire circa 375.000 abitazioni per soddisfare la domanda (il numero di persone sole e di famiglie monoparentali non fa che aumentare questa domanda).
In termini di edilizia, l'unico settore a sfuggire alla crisi è la costruzione di edifici non residenziali, come gli uffici (anche più spazi commerciali ed edifici industriali).
Tuttavia, il traguardo del 2050 per la neutralità delle emissioni di carbonio (un obiettivo europeo) si sta gradualmente avvicinando e al fine di raggiungere questo obiettivo, i lavori di ristrutturazione dovranno accelerare (sempre secondo le analisi di Embuild).
Il segmento che ha continuato a registrare risultati positivi nel 2024 è stato quello delle infrastrutture e dei lavori pubblici, con un aumento dell'attività del 4,1%, dovuto essenzialmente ad un gran numero di progetti infrastrutturali (es l'Oosterweel ad Anversa e la nuova chiusa di Terneuzen), agli investimenti locali effettuati prima delle elezioni e ai piani di rilancio.
(Fonte: Embuild – The Belgian Construction Association)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)
L'industria manifatturiera belga rappresenta un pilastro fondamentale per l'economia nazionale, contribuendo significativamente al valore aggiunto lordo e all'occupazione. Negli ultimi anni, tuttavia, il settore ha affrontato sfide rilevanti, tra cui l'aumento dei costi energetici e la crescente concorrenza internazionale.
Nonostante le difficoltà, l'industria belga ha mostrato una notevole resilienza. La diversificazione in settori ad alto valore aggiunto, come la chimica, la farmaceutica e le tecnologie avanzate, ha permesso di mantenere una posizione competitiva sul mercato globale. In particolare, l'industria chimica e farmaceutica ha registrato una crescita costante, consolidando il Belgio come uno dei principali attori in Europa.
Uno dei principali ostacoli per l'industria belga è rappresentato dai costi energetici elevati. L'aumento dei prezzi dell'energia ha inciso negativamente sulla competitività delle imprese, soprattutto in settori ad alta intensità energetica. Per affrontare questa sfida, il governo e le aziende stanno investendo in fonti energetiche rinnovabili e in tecnologie per l'efficienza energetica, con l'obiettivo di ridurre i costi e l'impatto ambientale.
L'adozione di tecnologie digitali e l'innovazione sono diventate priorità strategiche per l'industria belga. L'implementazione di soluzioni di Industria 4.0, come l'automazione e l'intelligenza artificiale sta trasformando i processi produttivi, aumentando l'efficienza e la flessibilità. Questa transizione digitale è supportata da iniziative governative e da collaborazioni tra università e imprese, mirate a promuovere la ricerca e lo sviluppo.
Guardando al futuro, l'industria belga dovrà continuare a innovare e adattarsi alle dinamiche globali. La sostenibilità ambientale, la transizione energetica e la formazione di una forza lavoro qualificata saranno elementi chiave per mantenere e rafforzare la competitività del settore. Inoltre, l'espansione verso mercati emergenti e la partecipazione a catene del valore internazionali offriranno nuove opportunità di crescita.
(Fonte: KBC Bank A macroeconomic look at Belgian industry)
Nel terzo trimestre del 2024, l'economia belga ha registrato una crescita del PIL reale dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, in linea con le aspettative degli analisti. Questo dato segue una crescita rivista al rialzo dello 0,32% e dello 0,28% rispettivamente nel primo e secondo trimestre. Le revisioni dei dati dal 2009, effettuate dall'Istituto Nazionale di Statistica (NAI) per migliorare la qualità delle statistiche, hanno mostrato che, sebbene la tendenza generale dell'attività economica belga non sia cambiata, ci sono stati aggiustamenti significativi nelle cifre di crescita annuale per alcuni anni recenti.
Nel terzo trimestre, il settore dei servizi ha registrato un incremento del valore aggiunto dello 0,2%, evidenziando un rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. Il settore delle costruzioni è rimasto stabile, mentre l'industria ha continuato a contrarsi con una diminuzione dello 0,1%.Sebbene i dettagli sui componenti della crescita non siano ancora disponibili, i dati suggeriscono una persistente debolezza nel settore manifatturiero, con esportazioni in calo che probabilmente hanno influenzato negativamente la crescita del trimestre.
In conclusione, l'economia belga dovrà affrontare diverse sfide, tra cui la necessità di rafforzare la competitività del settore manifatturiero e di affrontare le questioni legate ai costi energetici. Inoltre, l'incertezza nelle relazioni commerciali internazionali potrebbe influenzare le esportazioni belghe. Sarà fondamentale per il Belgio adottare strategie volte a diversificare i mercati di esportazione e a promuovere l'innovazione per sostenere la crescita economica nei prossimi anni.
(Fonte: KBC Bank Perspectives Belgium)
Secondo studi recenti, i belgi hanno mostrato una predilezione per diverse destinazioni europee durante l'estate 2024. L'Italia, con la sua ricca offerta culturale, paesaggistica e gastronomica, continua ad attrarre un numero significativo di turisti belgi. Le città d'arte come Firenze, Roma e Venezia, insieme alle regioni vinicole e alle località balneari, rappresentano punti di interesse particolarmente apprezzati. Firenze, in particolare, si è classificata all’ottavo posto nella lista delle "European Best Destinations 2024", un riconoscimento che testimonia la sua fama internazionale e il suo immenso patrimonio culturale. Non meno apprezzate sono le regioni vinicole della Toscana e del Piemonte, le coste della Campania e della Puglia e le isole Sardegna e Sicilia, che offrono un mix unico di natura e tradizione.
Tuttavia, l'Italia non è l'unica destinazione amata dai belgi. La Spagna, ad esempio, si è guadagnata il primo posto nella classifica generale con località come Marbella, sinonimo di sole, spiagge e divertimento. Questa competizione tra le destinazioni europee offre spunti di riflessione sul futuro del turismo. L'Italia, nonostante il suo grande appeal, deve affrontare sfide come la sostenibilità del turismo di massa e la necessità di migliorare le infrastrutture in alcune aree meno sviluppate ma potenzialmente attraenti. Allo stesso tempo, la crescente attenzione verso viaggi esperienziali e destinazioni meno conosciute potrebbe rappresentare un'opportunità per ampliare l'offerta turistica italiana.
In un mondo ricco di esperienze autentiche, l'Italia ha tutte le carte in regola per continuare a essere una delle destinazioni più selezionate. Tuttavia, per mantenere la sua posizione di rilievo, sarà fondamentale valorizzare il territorio, offrire servizi sempre più efficienti e puntare su un turismo sostenibile che rispetti l'ambiente e le comunità locali.
(Fonti:
Dans quels pays les Belges vont-ils partir en vacances cet été? Voici leurs destinations préférées
European Best Destinations 2024, le 10 migliori mete. LA CLASSIFICA)
Il mercato della coltelleria e casalinghi in Belgio è un settore in crescita negli ultimi anni.
Nonostante abbia subito un calo nel fatturato nel 2020 a causa del Covid-19, il settore dei coltelli dimostra una crescita effettiva e rapida, ritornando ai livelli pre-pandemici con prospettive invitanti per il futuro. Nel 2024, il mercato degli articoli da cucina raggiungerà i 43,36 milioni di dollari di fatturato e si prevede un tasso di crescita composto annuale (CAGR) di 2,20% tra il 2024 e il 2029. Negli ultimi anni, si è verificata una crescita e presenza importante dei produttori italiani di coltelleria nel mercato belga.
Analizzando i dati relativi alle importazioni di coltelli in Belgio, emergono due scenari distinti: quello del mercato intra-UE e quello del mercato globale. In entrambe le situazioni, l'Italia assume un ruolo marginale rispetto ad altri Paesi di rilievo.
Considerando le importazioni globali tra gli anni 2019-2022, verifichiamo infatti che vi è una leggera media crescita annua delle importazioni dall’Italia, pari ca. all'1.1%. A paragone per lo stesso periodo 2019-2022, concentrandosi su un mercato prevalentemente intra-UE, l’Italia registra una crescita media del 2.05%.
Se consideriamo invece due dati significativi, come l’incremento dell’1,49% registrato nel 2020 e quello nel 2022 di 2.76%, emerge un aumento percentuale dell’85%. Questo dato evidenzia un’accelerazione significativa, indicando una dinamica di crescita più pronunciata verso la fine del periodo considerato. L'Italia, quindi, è uno dei principali esportatori in Belgio a livello europeo, il cui mercato è dominato principalmente da Paesi Bassi, Germania e Francia.
(Fonti:
https://www.statista.com/outlook/cmo/furniture/kitchen-dining-furniture/kitchenware/belgium#revenue
https://oec.world/en/visualize/tree_map/hs92/import/bel/all/158211/2019)
Dopo una lunga attesa, il Servizio Nazionale Integrato di Amministrazione Doganale e Fiscale (Seniat) ha approvato l'obbligo di fatturazione digitale per tutte le transazioni di vendita effettuate via Internet.
Il regolamento include tutte le piattaforme digitali come i social network, i marketplace e i portali di vendita online, secondo una dichiarazione rilasciata dalla Camera Venezuelana del Commercio Elettronico (Cavecom-e).
Si tratta di una richiesta avanzata da tempo dal sindacato. “Questa misura rappresenta un significativo passo avanti per l'economia del Paese, a beneficio di tutti i settori coinvolti”, si legge nel comunicato.
“Questa decisione è una situazione vantaggiosa per tutti. Lo Stato ci guadagna assicurando una più efficiente riscossione delle imposte, i commercianti guadagnano più reputazione e sicurezza nelle loro transazioni e i consumatori ottengono ulteriori garanzie nei loro acquisti”, sottolinea Cavecom-e.
La Camera ha sottolineato che la fatturazione elettronica è un passo fondamentale verso la formalizzazione dell'economia digitale in Venezuela, dal momento che una percentuale di transazioni viene effettuata in imprese informali.
(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Venezolano-Italiana)
Il Sud Est Asiatico, un tempo una regione segnata da conflitti, si è trasformata in un modello di pace e stabilità, offrendo lezioni preziose per il resto del mondo. Questo è stato uno dei punti principali emersi durante una recente sessione sulla pace e i conflitti globali al Festival of Ideas 2024 della Lee Kuan Yew School of Public Policy (LKYSPP). La sessione ha visto la partecipazione di relatori che spaziavano da ex diplomatici a consulenti politici e accademici, i quali hanno discusso della persistenza della violenza globale, mettendo al contempo in evidenza il percorso pacifico dell’Sud Est Asiatico negli ultimi 45 anni.
Tuttavia, come ha osservato il Vice Decano di LKYSPP (Executive Education) e Professore Associato Francesco Mancini nei suoi interventi introduttivi, il quadro globale è decisamente meno incoraggiante. "Se posso dirlo in modo piuttosto diretto — che cosa sta succedendo?" ha chiesto al pubblico. "Perché assistiamo a questa persistenza della violenza in così tante parti del mondo e perché sembra così difficile costruire una pace duratura?"
Le domande del Professor Mancini hanno fatto da preludio alle riflessioni di tre illustri relatori su questi temi: Kishore Mahbubani, ex decano della LKYSPP e senior fellow presso l’Asia Research Institute dell’Università Nazionale di Singapore; il Dr. Michael Vatikiotis, Consulente Senior presso il Centre for Humanitarian Dialogue; e Wu Ye-Min, Direttrice Regionale per il Sud e il Sud-est asiatico presso il Centre for Humanitarian Dialogue.
La lunga pace nel Sud Est Asiatico
Il Professor Kishore Mahbubani ha aperto la discussione riflettendo sulla trasformazione dell’Sud Est Asiatico da una regione di conflitto a una di pace duratura, citando 45 anni di pace nell’Asia orientale, nonostante la presenza di alcune delle più grandi guerre interstatali al mondo. Ha sottolineato che questa lunga pace, in particolare nel Sud Est Asiatico, offre lezioni importanti su come mantenere la stabilità in un contesto di tensioni regionali.
Il Professor Mahbubani ha attribuito la pace nel Sud Est Asiatico al successo di organizzazioni regionali come l’ASEAN, che ha svolto un ruolo cruciale nel facilitare il dialogo e prevenire i conflitti. Secondo lui, questo quadro ha promosso un ambiente in cui le dispute possono essere gestite diplomaticamente, piuttosto che con la violenza.
Nonostante questa visione positiva, il Professor Mahbubani ha anche riconosciuto le sfide in corso rappresentate dai conflitti in altre parti del mondo. Tuttavia, ha espresso speranza che l’ASEAN e i leader regionali possano continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella causa della pace attraverso iniziative come il Programma Asiatico per la Pace.
Il ruolo dell’ASEAN e della diplomazia regionale
Il Dr. Michael Vatikiotis ha condiviso l’ottimismo del Professor Mahbubani sul percorso pacifico del Sud Est Asiatico, ma ha anche evidenziato le sfide che la regione deve affrontare. Il Sud Est Asiatico ha beneficiato di una pace e una stabilità comparativa, ha affermato, aggiungendo: "ci sono punti critici in questa regione che potrebbero portare a conflitti più ampi, e questi derivano principalmente dalle dinamiche tra Stati Uniti e Cina". Ha indicato le dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale come un’area di preoccupazione, notando che le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina potrebbero destabilizzare la regione se non gestite con attenzione.
Il Dr. Vatikiotis ha sottolineato l’importanza dell’ASEAN nel mantenere la pace regionale, ma ha messo in guardia contro una sopravvalutazione della sua capacità di risolvere conflitti interni come quelli in Myanmar. Ha spiegato che l’obiettivo principale dell’ASEAN è prevenire conflitti tra stati piuttosto che risolvere conflitti interni o frammentazioni statali, come nel caso del Myanmar. Nonostante questi limiti, ha elogiato la capacità dell’ASEAN di promuovere la diplomazia multilaterale e interazioni informali tra i leader del Sud-est asiatico, che hanno contribuito a prevenire l’escalation dei conflitti.
Ha anche menzionato l’Indonesia come attore chiave negli sforzi di pacificazione regionale. L’Indonesia ha una lunga storia di mediazione, avendo facilitato conflitti in Cambogia, nelle Filippine e, più recentemente, in Myanmar. Ha sottolineato che l’impegno dell’Indonesia nel sostenere il diritto internazionale e promuovere il dialogo l’ha resa un attore rispettato negli sforzi di pace regionali.
Il contesto globale: una prospettiva cupa
Mentre l’esperienza del Sud Est Asiatico offre speranza, la situazione globale rimane drammatica, come ha sottolineato Wu Ye-Min. "La violenza è ai massimi storici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale", ha affermato. "Lo scorso anno, 110 milioni di persone sono state sfollate a causa di conflitti, e le spese militari globali hanno superato i 2 trilioni di dollari."
Wu ha evidenziato l’impatto devastante dei conflitti sullo sviluppo globale, sottolineando che la guerra arretra intere generazioni, distruggendo infrastrutture, destabilizzando economie e impedendo l’accesso all’istruzione. "Se vogliamo la pace, dobbiamo investire nella pace", ha dichiarato, richiamando l’attenzione sull’importanza di maggiori finanziamenti per le iniziative di pace e sostenendo che governi e organizzazioni internazionali devono dare priorità agli sforzi di pacificazione tanto quanto alle spese militari.
Lezioni per una pace duratura
Tutti e tre i relatori hanno concordato sul fatto che la chiave per costruire una pace duratura risiede in una combinazione di diplomazia, cooperazione regionale e investimenti negli sforzi di costruzione della pace. Il Professor Mahbubani ha esortato il Sud Est Asiatico a continuare a essere un modello di pace, sottolineando l’importanza di sostenere il dialogo regionale e i meccanismi di risoluzione dei conflitti. "Noi in Asia dobbiamo fare di più per sostenere la causa della pace", ha affermato.
Il Dr. Vatikiotis ha ribadito questo sentimento, esortando i paesi del Sud-est asiatico a resistere alle pressioni di schierarsi nella rivalità tra Stati Uniti e Cina. "I paesi del Sud-est asiatico preferiscono mantenere un equilibrio che consenta loro di beneficiare delle relazioni con tutte le grandi potenze", ha detto. Mantenendo questa neutralità, il Sud Est Asiatico può continuare a essere una regione pacifica e stabile in mezzo alle crescenti tensioni geopolitiche.
Wu ha chiesto un cambiamento globale nelle priorità. "Dobbiamo agire con maggiore urgenza per contrastare l’aumento della violenza che stiamo vedendo", ha detto. Il suo appello a un maggiore investimento nella pace è stato un promemoria del fatto che costruire una pace duratura richiede non solo sforzi diplomatici, ma anche un impegno finanziario da parte della comunità globale.
Mentre il mondo affronta l’aumento della violenza e dell’instabilità, i 45 anni di pace del Sud Est Asiatico offrono lezioni preziose su come mantenere la stabilità attraverso la cooperazione regionale, la diplomazia e gli investimenti nella pacificazione. Sebbene le sfide siano immense, l’esperienza della regione dimostra che, con le strategie e l’impegno giusti, la pace non è solo possibile, ma anche sostenibile.
CCIE Singapore parte del programma Overseas Markets Immersion Programme (OMIP) per supportare le aziende nell’espansione verso i mercati esteri.
Il programma OMIP fornirà un supporto del 70% dello stipendio e del 70% dell’indennità per l’estero per un massimo di nove mesi, con un tetto rispettivamente di 5.000 e 3.000 dollari al mese. Complessivamente, le aziende possono ricevere fino a 72.000 dollari per ogni individuo idoneo inviato per un incarico all’estero.
Il Workforce Singapore (WSG) ha lanciato l'Overseas Markets Immersion Programme (OMIP) per supportare le aziende nell’espansione verso i mercati esteri. Questo programma fa parte dell’impegno del Governo a costruire una forza lavoro competitiva a livello globale, consentendo a un numero maggiore di cittadini di Singapore di acquisire esperienza internazionale. La Singapore Business Federation (SBF) è stata nominata primo partner del programma OMIP e collaborerà con le aziende per esplorare opportunità di internazionalizzazione.
Il Ministro del Lavoro, Dr. Tan See Leng, ha annunciato il lancio di OMIP durante l’evento “Scale Internationally: Developing Singapore’s Global Leaders, Conquering Global Markets”. Nel corso di questo evento, organizzato congiuntamente da WSG e SBF, 17 associazioni e camere di commercio, come la Singapore Manufacturing Federation, Singapore International Chamber of Commerce e Italian Chamber of Commerce in Singapore (ICCS), hanno firmato accordi a sostegno del programma. Grazie al supporto di questi partner, oltre 100 aziende con piani di internazionalizzazione e i loro dipendenti locali potranno beneficiare di OMIP.
Consentire alle aziende e ai lavoratori di competere a livello globale
Come hub globale e regionale, le aziende di Singapore cercano continuamente opportunità di espansione nei mercati esteri. Per affrontare questi mercati e sviluppare nuove operazioni internazionali, le aziende hanno bisogno di dipendenti con esperienza nei mercati esteri, conoscenza dell’ambiente operativo locale e capacità di lavorare in team multiculturali e distribuiti geograficamente. Attraverso OMIP, le aziende riceveranno un generoso supporto per inviare i loro dipendenti locali, con poca o nessuna esperienza nei mercati esteri, all’estero per acquisire questa preziosa esposizione e conoscenza. Questo aiuterà le aziende a costruire una forza lavoro con una mentalità globale, che permetterà loro di prosperare nell’economia globale.
Le persone idonee potranno partecipare a incarichi arricchenti all’estero in ruoli come vendite e marketing globali e regionali, sviluppo aziendale regionale, analisi di mercato e operazioni in franchising. Nell’ambito di OMIP, i partecipanti seguiranno una formazione pratica sul campo, per acquisire una comprensione approfondita dei diversi ambienti operativi aziendali. Beneficeranno inoltre di opportunità di networking con colleghi internazionali, che consentiranno loro di immergersi completamente nella cultura del mercato estero e di apprendere le pratiche aziendali locali.
Supporto all’espansione delle aziende verso l’estero
OMIP fornirà un supporto del 70% dello stipendio e del 70% dell’indennità per l’estero per un massimo di nove mesi, con un tetto rispettivamente di 5.000 e 3.000 dollari al mese. Complessivamente, le aziende possono ricevere fino a 72.000 dollari per ogni individuo idoneo inviato per un incarico all’estero.
Per essere idonee a OMIP, le aziende devono garantire uno stipendio fisso mensile di almeno 4.000 dollari per i partecipanti assegnati all’estero. Devono inoltre presentare un piano di sviluppo professionale dettagliato che delinei la progressione prevista nei 24 mesi successivi, insieme a indicatori di performance chiari da raggiungere al termine della formazione. In qualità di partner del programma OMIP, la SBF collaborerà con le aziende partecipanti per sviluppare questi piani di formazione.
WSG ha destinato 16 milioni di dollari per la fase iniziale di OMIP. Questo permetterà alle aziende locali di inviare fino a 250 dipendenti locali a partecipare al programma nel corso di due anni, durante i quali essi assumeranno incarichi all’estero per almeno sei mesi.
A margine delle iniziative organizzate per l’arrivo della nave Amerigo Vespucci a Singapore, i vertici della Camera di Commercio Italiana e una rappresentanza delle principali imprese Italiane presenti nella Città Stato di Singapore, hanno incontrato il Vice Presidente di Confindustria con delega all’export e all’attrazione investimenti, Barbara Cimmino. L’incontro ha permesso ai rappresentanti delle imprese italiane di condividere con la Vice Presidente Cimmino le attività svolte dalle imprese nella Regione, le prospettive di crescita del Sud Est Asiatico, e valutare possibili sinergie future.
All’incontro erano presenti: Menarini Asia Pacific, Fedegari ASIA, Unicredit, Barilla, Technogym, Miprons e i delegati della Singapore Business Federation. A margine dell’evento è stato firmato un accordo di collaborazione tra la Camera di Commercio Italiana a Singapore e Confindustria, per la collaborazione delle due Associazioni nell’Area ASEAN.
Barbara Cimmino, Vice Presidente Confindustria con delega all’export e all’attrazione investimenti, ha spiegato: “a seguito della presentazione di ieri presso il Villaggio Italia del Rapporto aggiornato “Esporare la Dolce Vita” sul potenziale export aggiuntivo che le imprese italiane nei settori dei beni finali di consumo (BBF) possono cogliere nel panorama internazionale, oggi con le imprese coinvolte alla Tavola Rotonda, abbiamo avuto l’occasione di approfondire il dettaglio del potenziale specifico a Singapore per ciascun settore. Laddove il totale delle esportazioni dall’Italia di BBF nel 2023 è di €750 milioni, il potenziale calcolato è pari a 1 miliardo di euro, con alimentare e bevande, chimica e farmaceutica, legno arredo, pelletteria e abbigliamento che spiccano quali principali settori per potenziale. Attraverso questo accordo, oggi rafforziamo una collaborazione già attiva da diversi anni per sostenere in maniera strutturata lo sviluppo delle relazioni economico e commerciali tra Italia, Singapore e i paesi della Regione ASEAN. Un passo concreto verso l’obiettivo di incrementare la presenza delle imprese italiane nei Paesi ad alto potenziale individuati dal Rapporto del Centro Studi.
“L’accordo ha permesso di confermare ancora una volta la centralità di Singapore come HUB per affrontare i mercati dell’Area ASEAN - ha commentato Gionata Bosco, Presidente della Camera di Commercio Italiana a Singapore -. La regione ASEAN sarà entro il 2030 la quarta economia al mondo, con 700 Mln di abitanti di cui il 50% ha un età inferiore ai 35 anni. Nell’anno in corso, attraverso missioni commerciali, partecipazioni a fiere ed iniziative di sviluppo commerciale e study tour, la Camera ha portato a Singapore oltre 140 imprese italiane”.
Glen Godresse, Amministratore Delegato di Menarini Asia-Pacific, ha commentato: “Siamo onorati di accogliere a Singapore la Sig.ra Barbara Cimmino, Vice Presidente di Confindustria, e di rappresentare l'industria sanitaria italiana nel Sud-est asiatico. Da quando abbiamo stabilito la nostra sede regionale qui nel 2011, Menarini si è concentrata sullo sfruttamento delle vaste opportunità disponibili per migliorare i risultati per i pazienti, potenziare l'infrastruttura sanitaria digitale e supportare una crescita sostenibile nel Sud-est asiatico e nella regione Asia Pacifico in generale. Come azienda leader italiana nella cura primaria, nella sanità dei consumatori e nelle cure specialistiche, siamo ora presenti in 13 mercati chiave nell'Asia Pacifico, tra cui nove mercati nel Sud-est asiatico. Abbiamo visto la nostra attività crescere rapidamente mentre rafforziamo la collaborazione internazionale per soddisfare la crescente domanda della regione di terapie avanzate e soluzioni sanitarie accessibili.”
Si terrà il prossimo maggio, organizzato dall’Italian Chamber of Commerce in Singapore, il secondo forum dal titolo: “Implementare la Sostenibilità nel settore dell'ospitalità nel Sud est asiatico”.
Considerando il grande contributo del settore dell’ospitalità nelle economie del sud-est asiatico e la necessità dei governi regionali di espandere ancora di più il settore dell’ospitalità, la sostenibilità nel settore dell’ospitalità è cruciale per diversi motivi, poiché ha impatti ad ampio raggio sull’ambiente, sulla società e sul successo a lungo termine delle imprese.
Le attività legate all’ospitalità possono avere un impatto ambientale significativo a causa del consumo di energia, dell’utilizzo di acqua, della produzione di rifiuti e dell’impatto sulla comunità locale. Inoltre, i consumatori moderni, compresi i viaggiatori, sono sempre più consapevoli delle questioni ambientali e sociali, preferendo sostenere le aziende che dimostrano un impegno verso la sostenibilità.
Lo scopo del Forum è quello di riunire i membri delle Camere di Commercio italiane presenti nell’area, le aziende del Sud-Est asiatico e le istituzioni per discutere sulle opportunità di collaborazione per l'integrazione di tecnologie volte a facilitare la sostenibilità nel settore dell'ospitalità nella regione.
Tre i panel al centro della discussione:
Preservare il patrimonio nel settore dell’ospitalità;
La sostenibilità nel settore dell'ospitalità non dovrebbe concentrarsi esclusivamente sull'impatto ambientale; è anche importante proteggere e preservare il patrimonio culturale delle città e delle comunità locali. Integrare un'operazione alberghiera in un edificio storico può essere una sfida, così come coinvolgere la comunità locale in un nuovo progetto di ospitalità;
Architettura e design sostenibile.
L’attenzione all’architettura e al design sostenibile suggerisce una considerazione per i principi di costruzione e progettazione rispettosi dell’ambiente nel settore dell’ospitalità. Le discussioni potrebbero riguardare l’integrazione di pratiche di bioedilizia, l’utilizzo di materiali rinnovabili e la progettazione di strutture efficienti dal punto di vista energetico.
Gestione dell'efficienza
Focus sull’ottimizzazione dell’uso delle risorse, sulla riduzione degli sprechi e sull’implementazione di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico. I partecipanti possono esplorare strategie per razionalizzare le operazioni per migliorare l’efficienza complessiva, migliorare il rapporto costo-efficacia e ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Trattando questi argomenti, il forum mira ad affrontare vari aspetti della sostenibilità nel settore dell'ospitalità. Questo approccio riconosce la natura interconnessa dei fattori ambientali, sociali ed economici, sottolineando la necessità di collaborazione e innovazione per realizzare un settore dell’ospitalità più sostenibile e responsabile nella regione del sud-est asiatico.
A margine dell’iniziativa sara’ prevista una sessione di B2B meeting tra le imprese italiane e gli studi di architettura e design dell’Area ASEAN.
Singapore è stata nominata il mercato più competitivo al mondo quest'anno, salendo di tre posizioni rispetto al quarto posto del 2023, secondo l’ultima classifica del IMD World Competitiveness Ranking.
La Città del Leone ha detronizzato la Danimarca dal primo posto, riconquistando il titolo che aveva detenuto per l'ultima volta nel 2020, grazie a significativi miglioramenti nella governance, nell’ambiente imprenditoriale e nelle infrastrutture. La sua performance economica è rimasta invariata rispetto all'anno scorso.
In particolare, Singapore si è classificata al secondo posto sia nel commercio internazionale che negli investimenti internazionali, mantenendo un punteggio elevato nella categoria economia domestica. Tuttavia, la sua performance in occupazione e prezzi è diminuita.
IMD ha indicato che le incertezze nell’ambiente esterno e le limitazioni delle risorse sono tra le principali preoccupazioni del paese quest'anno. D’altra parte, la nazione all’avanguardia tecnologica può sfruttare le opportunità emergenti in nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.
La Svizzera si è classificata come il secondo mercato più competitivo a livello globale, seguita dalla Danimarca al terzo posto, secondo IMD.
Il rivale di Singapore come hub finanziario, Hong Kong, è salito di due posizioni, piazzandosi al quinto posto nella classifica di quest’anno, mentre Taiwan (8°) è stato l'unico altro paese asiatico a entrare nella top 10. I colossi economici USA e Cina si sono classificati rispettivamente al 12° e 14° posto.
Quest'anno ha segnato un ritorno per Singapore dopo essere scesa al quarto posto nel 2023, quando l’IMD aveva segnalato prezzi, pratiche manageriali e salute e ambiente come aree da migliorare.
Giunta al suo 36° anno, la classifica IMD World Competitiveness Ranking valuta i progressi di 67 economie mondiali misurando la qualità delle istituzioni, lo sviluppo umano, la qualità della vita e la qualità del governo.
Il PIL è aumentato del 5,4% nel terzo trimestre, segnando la migliore performance trimestrale dal 2022. I settori manifatturiero, del commercio all'ingrosso e della finanza e assicurazioni sono stati i principali contributori alla crescita. In particolare, il settore manifatturiero ha registrato una forte ripresa grazie alla ripresa globale della domanda di elettronica, invertendo le contrazioni registrate nei trimestri precedenti. Questo ha anche permesso alle esportazioni domestiche non petrolifere (NODX) di ottenere una crescita sorprendente. Il mercato del lavoro è stato al suo massimo, con un tasso di disoccupazione ai livelli più bassi degli ultimi cinque anni. Nel frattempo, le pressioni inflazionistiche hanno continuato a diminuire.
Prospettive macroeconomiche
PIL: Il PIL di Singapore è cresciuto del 5,4% nel terzo trimestre, superando la crescita del 2,9% del trimestre precedente. Questo ha rappresentato anche la più forte espansione trimestrale dal 2022. I settori manifatturiero, del commercio all'ingrosso e della finanza e assicurazioni hanno trainato la crescita, contribuendo a due terzi della crescita complessiva del PIL. Nel frattempo, settori orientati al consumo, come il commercio al dettaglio e la ristorazione, hanno registrato contrazioni a causa della diminuzione degli arrivi turistici e della spesa dei visitatori.
Consumi: La spesa per consumi nel terzo trimestre ha accelerato, crescendo del 6,3% anno su anno, rispetto al 5,5% del secondo trimestre. Sia il consumo privato che quello pubblico sono migliorati, registrando rispettivamente crescite del 6,9% e del 4,5%, rispetto al 6,2% e al 2,8% del trimestre precedente.
Commercio: La crescita complessiva del commercio di merci di Singapore è rallentata al 5,5% nel terzo trimestre, con esportazioni e importazioni che hanno mostrato una crescita più contenuta. La performance del trimestre è stata inferiore rispetto al secondo trimestre del 2024, quando il commercio di merci aveva registrato un’espansione molto forte del 10,0%. Nonostante il rallentamento, le NODX, uno degli indicatori chiave delle prestazioni commerciali di Singapore, hanno segnato una crescita sorprendente del 9,2% nel terzo trimestre, dopo aver subito una contrazione in tutti i trimestri del 2023 e 2024. Sia il segmento elettronico che quello non elettronico hanno contribuito alla crescita delle NODX nel terzo trimestre.
Attività industriale: Il settore manifatturiero si è distinto positivamente nel terzo trimestre, con una crescita dell’11,0% dopo continue contrazioni nei trimestri precedenti. Tutti i cluster manifatturieri hanno registrato espansione, con elettronica (+15,4%), produzione biomedica (+8,8%) e ingegneria di precisione (+8,6%) come cluster migliori.
Il PMI manifatturiero è cresciuto mese dopo mese durante il terzo trimestre, rimanendo nella zona di espansione. Il PMI è aumentato gradualmente da 50,4 a giugno 2024 a 51,0 a settembre. Tuttavia, ottobre ha registrato un lieve calo a 50,8, considerato un’anomalia temporanea, con prospettive positive per il settore manifatturiero grazie a una maggiore domanda verso il periodo festivo di fine anno.
Lavoro: Il mercato del lavoro di Singapore ha continuato a migliorare, con il tasso di disoccupazione sceso all’1,8% nel terzo trimestre, il più basso degli ultimi cinque anni. Il trimestre ha registrato 26.700 nuovi posti di lavoro, principalmente nei servizi, che hanno creato oltre 15.000 nuovi posti rispetto al secondo trimestre. Nel frattempo, i licenziamenti sono diminuiti nel terzo trimestre. Le aspettative di assunzioni per il quarto trimestre appaiono stabili, con settori di servizi particolarmente attivi.
Inflazione: L’inflazione è ulteriormente diminuita nel terzo trimestre, rallentando al 2,2% rispetto al 2,8% e al 3,0% dei secondi e primi trimestri, rispettivamente. Questo calo si è registrato in quasi tutte le categorie, inclusi alimenti, trasporti e comunicazioni. I primi segnali per il quarto trimestre indicano un ulteriore possibile calo, con l’inflazione di ottobre scesa al 2,1%, il livello più basso dal marzo 2021.
Mercati finanziari
Valuta: Il dollaro di Singapore si è rafforzato del 5,4% rispetto al dollaro statunitense nel terzo trimestre, raggiungendo un massimo decennale in seguito ai tagli dei tassi di interesse da parte della Fed statunitense. Da ottobre, tuttavia, il dollaro di Singapore ha perso terreno rispetto al dollaro statunitense e potrebbe continuare a indebolirsi con l’aspettativa che l’economia statunitense possa avere un atterraggio morbido.
Flussi di capitale: Gli afflussi netti di IDE sono diminuiti del 19% a 35,01 miliardi di dollari USA (46,9 miliardi di dollari di Singapore) nel terzo trimestre del 2024, mentre le riserve valutarie sono aumentate di 5,1 miliardi di dollari USA, raggiungendo 383,7 miliardi di dollari USA (514,16 miliardi di dollari di Singapore) nello stesso periodo.
La previsione ufficiale di crescita per il 2025 a Singapore è compresa tra l'1% e il 3%, mentre la stima di crescita per l'intero anno 2024 è stata rivista al rialzo a "circa il 3,5%", ha dichiarato venerdì (22 novembre) il Ministero del Commercio e dell'Industria (MTI).
Le ultime previsioni arrivano dopo che la crescita anno su anno del terzo trimestre è stata rivista al rialzo al 5,4%, rispetto alla stima preliminare del 4,1%. Questo rappresenta un'accelerazione rispetto alla crescita del 3% registrata nel secondo trimestre.
Su base trimestrale destagionalizzata, l'economia di Singapore è cresciuta del 3,2% nel terzo trimestre, rivista al rialzo rispetto alla stima preliminare del 2,1% e in miglioramento rispetto al tasso dello 0,5% del trimestre precedente.
Singapore prevede una crescita dell'1-3% per il 2025 e aggiorna la previsione per il 2024 a circa il 3,5%.
Con l'aggiornamento dei dati del terzo trimestre, la crescita del PIL nei primi nove mesi dell'anno è stata un “miglior risultato rispetto alle aspettative” del 3,8%.
Il Ministero del Commercio e dell'Industria (MTI) ha affermato che tale aggiornamento tiene conto sia delle “ultime situazioni globali e domestiche” sia della performance rivista al rialzo del terzo trimestre.
Proiezioni aggiornate
Durante una conferenza stampa, il segretario permanente del MTI, Beh Swan Gin, ha dichiarato che il ministero non esclude la possibilità che la crescita del 2024 possa superare il 3,5%, trainata dal commercio all'ingrosso e dai settori della finanza e assicurazioni.
In ottobre, l'Autorità Monetaria di Singapore (MAS) aveva ristretto la previsione per il 2024 al “limite superiore della fascia 2-3%” e aveva previsto che l'economia potesse espandersi a un tasso vicino al suo potenziale anche nel 2025.
Sebbene la previsione per il 2025 sia compresa tra l'1% e il 3%, Dr. Beh ha sottolineato che questa fascia “non è più ampia del solito” per l'inizio di un anno. Tale previsione riflette le incertezze globali, tra cui le politiche della nuova amministrazione statunitense di Donald Trump e le tensioni persistenti in Medio Oriente e Ucraina.
MTI continuerà a monitorare gli sviluppi globali nel 2025 e potrebbe adeguare le previsioni nel corso dell'anno, se necessario.
Rischi globali
Tra i rischi globali per il 2025, MTI ha citato le tensioni commerciali tra le principali economie e le interruzioni nel processo di disinflazione globale.
In caso di aumenti tariffari da parte degli Stati Uniti, Dr. Beh ha avvertito che potrebbero riaccendersi le pressioni inflazionistiche, influenzando il ritmo di allentamento della politica monetaria e mantenendo condizioni finanziarie più rigide negli Stati Uniti. Ciò potrebbe innescare ritorsioni da parte dei partner commerciali degli Stati Uniti.
La capo economista di OCBC, Selena Ling, ha osservato che le politiche di Trump, se attuate, potrebbero complicare le prospettive di crescita e inflazione globale per il 2025, incluso Singapore. Ha mantenuto la sua previsione di crescita per il 2025 al 2,7%, ma ha notato il rischio di un rallentamento legato alle incertezze globali.
Prestazioni del terzo trimestre
Nel terzo trimestre, la crescita è stata trainata principalmente dalla manifattura, dal commercio all'ingrosso e dalla finanza e assicurazioni. La manifattura ha registrato un’espansione dell’11% anno su anno, invertendo la contrazione dell’1,1% del secondo trimestre. Questo risultato è stato spinto dall’aumento della produzione in tutti i cluster, con l’elettronica come principale motore.
Il commercio all'ingrosso ha beneficiato dell’espansione della domanda di macchinari, attrezzature e forniture, con una crescita del 4,9%. Anche il settore della finanza e assicurazioni ha continuato a crescere, registrando un incremento del 5,4%, sostenuto da maggiori commissioni nette, gestione fondi e attività di cambio.
Invece, i settori orientati al consumo, come il commercio al dettaglio e i servizi di ristorazione, hanno continuato a contrarsi, influenzati dal turismo debole e dai viaggi in uscita dei residenti. Il commercio al dettaglio è diminuito dello 0,7%, mentre i servizi di ristorazione hanno registrato una contrazione simile, con cali nelle vendite di ristoranti, fast-food e caffetterie.
La costruzione è cresciuta del 3,7%, sostenuta dall’aumento delle opere pubbliche che hanno compensato il calo del settore privato.
Prospettive per il 2025
Il MTI rimane ottimista sul fatto che i settori manifatturiero e dei servizi legati al commercio continueranno a beneficiare della domanda globale di elettronica e semiconduttori, con effetti positivi sull'ingegneria di precisione e sul commercio all'ingrosso.
Inoltre, si prevede una crescita “sana” nei servizi orientati all’estero, trainata dalla domanda di soluzioni digitali e dal recupero nel settore turistico. Tuttavia, i settori orientati ai consumatori, come il commercio al dettaglio e la ristorazione, probabilmente rimarranno deboli a causa dell'aumento dei viaggi in uscita.
Conclusione
Tenendo conto di questi fattori e “salvo rischi significativi al ribasso”, l'economia di Singapore dovrebbe crescere tra l'1% e il 3% nel 2025, ha concluso il MTI.
Accordo di Libero Scambio UE-Singapore (EUSFTA)
L'accordo elimina i dazi doganali e riduce la burocrazia che le imprese europee incontrano nell'esportare a Singapore. Inoltre, rimuove altri ostacoli commerciali e migliora il commercio di beni chiave come elettronica, prodotti alimentari e farmaceutici. L'accordo apre anche il mercato di Singapore alle esportazioni di servizi dell'UE, ad esempio nei settori dei trasporti e delle telecomunicazioni.
Quali sono i vantaggi per un azienda italiana?
L'EUSFTA offre benefici significativi per le imprese, tra cui:
Questi vantaggi rendono l'EUSFTA un'opportunità per le imprese europee e singaporiane di espandere le loro attività, migliorare la competitività e contribuire allo sviluppo sostenibile.
LISTA AGGIORNATA: https://eurocham.org.sg/wp-content/uploads/2024/01/EUSFTA-GI-Booklet-2023.pdf
Il settore della gestione patrimoniale di Singapore continua a prosperare, con il numero di family office (SFO, Single Family Offices) istituiti dai UHNWI che è salito a 1.650. Ciò alimenta l’ottimismo che la crescita degli SFO nel 2024 supererà quella del 2023.
Da appena 400 SFO a cui sono stati concessi incentivi fiscali dalla Monetary Authority of Singapore (MAS) nel 2020, il numero di questi uffici è cresciuto fino a 1.400 alla fine del 2023. Un SFO gestisce esclusivamente i beni di una sola famiglia.
"Nei primi otto mesi di quest’anno, ne abbiamo aggiunti altri 250, raggiungendo 1.650 uffici familiari unifamiliari. La crescita è rimasta robusta e prevediamo che il numero di nuovi uffici per il 2024 supererà i 300 aggiunti nel 2023", ha dichiarato il ministro dei Trasporti e secondo ministro delle Finanze, Chee Hong Tat.
Parlando al Global-Asia Family Office Summit, il ministro Chee, che è anche vicepresidente di MAS, ha sottolineato che la regione Asia-Pacifico dovrebbe crescere del 4,9% nel 2025, più velocemente di qualsiasi altra parte del mondo.
Il settore finanziario di Singapore ha registrato ottimi risultati nel 2023, con una crescita del 10% degli asset under management (AUM) a 5,41 trilioni di dollari al 31 dicembre 2023.
La crescita degli AUM nel 2023 è stata trainata da un aumento delle valutazioni e degli afflussi netti in asset tradizionali e alternativi, nonché dalla gestione patrimoniale e altre attività, ha affermato il ministro Chee. La gestione patrimoniale a Singapore ha registrato una crescita degli AUM superiore all’8% nel 2023, con un tasso di crescita annuo composto a cinque anni pari a circa il 10%.
I ricchi scelgono Singapore per molte ragioni, tra cui il solido stato di diritto, un regime normativo robusto e prevedibile, un ecosistema di gestori patrimoniali e fornitori di servizi professionali, un ambiente sicuro e adatto alle famiglie, nonché sistemi educativi e sanitari di livello mondiale, ha aggiunto il ministro.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Singapore)
La Corea del Sud consentirà agli investitori stranieri di accedere a scoperti in won coreano nel corso delle transazioni in valuta estera e semplificherà le normative pertinenti per migliorare l'accesso al mercato obbligazionario e promuovere gli investimenti, ha dichiarato mercoledì il Ministero delle Finanze ed Economia.
Questa misura fa parte della revisione pianificata del Regolamento sulle Transazioni in Valuta Estera, che si accompagna all'implementazione dei conti omnibus da parte delle camere di compensazione Euroclear e Clearstream per il trading di obbligazioni coreane, secondo il ministero.
Le due camere di compensazione apriranno un collegamento con il Korean Securities Depository, consentendo agli investitori stranieri di trasferire liberamente won coreani tra i loro conti e i depositari centrali internazionali di titoli (ICSDs).
Grazie ai conti omnibus, gli investitori stranieri non dovranno più avere agenti residenti o aprire conti basati su liquidità per effettuare transazioni in valuta estera, ha precisato il ministero.
La revisione consentirà inoltre agli investitori stranieri di accedere a scoperti in won coreano dai conti ICSD, facilitando il cambio valuta e riducendo tempi e costi.
Infine, sarà possibile effettuare regolamenti in won coreano attraverso gli ICSDs tra non residenti, permettendo agli investitori stranieri che utilizzano conti omnibus di regolare transazioni relative a obbligazioni governative e operazioni di pronti contro termine, tra le altre attività, nella valuta locale.
Il Ministero delle Finanze della Corea del Sud ha annunciato che fornirà prestiti a basso interesse per un totale di 17 trilioni di won (circa 12,22 miliardi di dollari) il mese prossimo, destinati agli investimenti aziendali nell'industria dei semiconduttori. Inoltre, si impegnerà a prorogare i benefici fiscali per gli investimenti in tecnologie strategiche.
Questa misura fa parte di un pacchetto di sostegno complessivo da 26 trilioni di won, annunciato il mese, per supportare un settore chiave dell'economia nazionale in un contesto di crescente competizione globale.
Principali dettagli del piano:
A partire dal 2027, i consumatori in Corea potranno acquistare veicoli elettrici (EV) più accessibili grazie all'uso di batterie rigenerate e testate.
Il governo sudcoreano, durante un incontro presieduto dal Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia e delle Finanze Choi Sang-mok, ha presentato un piano per sostenere l’industria delle batterie usate. Il piano prevede l’introduzione di leggi, sistemi e progetti infrastrutturali mirati a gestire il crescente problema ambientale delle batterie esauste, creando un sistema strutturato per il loro riutilizzo e riciclo.
Dettagli del piano:
Obiettivi del piano:
La prima legge della Corea del Sud progettata specificamente per proteggere gli investitori in criptovalute è entrata in vigore, portando l'industria degli asset virtuali entro un quadro legale ben definito.
Principali disposizioni della Virtual Asset User Protection Act:
Fasi successive della regolamentazione:
Prima di questa legge, l'unica normativa relativa agli asset virtuali era l'Act on Reporting and Using Specified Financial Transaction Information, introdotto nel marzo 2021. Tuttavia, questa si concentrava principalmente sulla regolamentazione delle attività di riciclaggio di denaro, risultando insufficiente per affrontare le complessità del mercato delle criptovalute.
Con questa nuova legge, il governo punta a creare un ambiente di mercato più sicuro e trasparente per gli investitori e gli operatori del settore.
Nel 2024, la Corea del Sud si è classificata seconda tra i paesi dell'Asia-Pacifico per gli investimenti nel mercato immobiliare per uffici, con una quota del 22% del totale regionale, secondo un rapporto di Savills pubblicato lunedì. Sebbene il volume complessivo delle transazioni non abbia ancora raggiunto i livelli pre-COVID-19, la società di consulenza immobiliare globale prevede una crescita continua per il mercato coreano.
Dettagli principali del rapporto di Savills:
In sintesi, il mercato degli uffici in Corea del Sud ha mostrato una crescita significativa nel 2024, supportata dalla domanda di spazi limitati e da una forte crescita dei canoni di locazione, con prospettive ottimistiche per il futuro, nonostante una diminuzione generale degli investimenti in uffici a livello globale.
Il ministro delle Finanze Choi Sang-mok ha dichiarato lunedì che la crescita economica della Corea del Sud probabilmente scenderà sotto il 2% l'anno prossimo, citando vari rischi al ribasso, tra cui il recente turbinio politico interno.
La Banca di Corea e altre istituzioni avevano precedentemente previsto una crescita di circa il 2% per la quarta economia più grande dell'Asia nel 2025, riflettendo una ripresa più lenta del previsto della domanda interna, in un contesto di incertezze crescenti sia a livello nazionale che internazionale.
"Data la presenza di rischi significativi al ribasso, è probabile che la previsione di crescita per l'anno prossimo venga rivista al ribasso, con una possibile riduzione leggera sotto il tasso di crescita potenziale del Paese", ha affermato Choi durante una conferenza stampa.
Il ministro ha sottolineato il sentimento dei consumatori indebolito a seguito del "sfortunato incidente", riferendosi all'imposizione temporanea della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk Yeol all'inizio di questo mese, che è stata annullata dall'Assemblea Nazionale.
"Anche se non si tratta di una prospettiva a livello di crisi, l'espansione delle incertezze comporta delle sfide", ha aggiunto Choi.
Per affrontare tali sfide, il governo prevede di anticipare 431,1 trilioni di won (300,2 miliardi di dollari), ovvero il 75% del bilancio fiscale del 2025 pari a 574,8 trilioni di won, durante la prima metà dell'anno.
Choi ha affermato che l'attenzione sarà rivolta a stabilizzare i mezzi di sussistenza e a sostenere le popolazioni socialmente vulnerabili, in particolare i lavoratori autonomi che sono stati maggiormente colpiti dalla lunga recessione interna.
"Ho dato istruzioni per un cambiamento fondamentale nel nostro approccio, in modo che il bilancio possa essere utilizzato fin dal 1° gennaio", ha detto Choi, sottolineando l'importanza di un'allocazione tempestiva ed efficiente delle risorse.
Choi, che ricopre anche il ruolo di vice primo ministro per gli affari economici, ha ribadito l'impegno del governo a mantenere la credibilità tra gli investitori stranieri.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
L'ambasciatrice d'Italia a Seul, Emilia Gatto, ha accolto in residenza Kwon Won Gang, presidente di Kyochon, una delle piu' importanti aziende sudcoreane a livello internazionale nel settore della ristorazione, rinomata tra l'altro per la produzione di pollo fritto ed altre specialita' locali. Durante l'incontro, a cui hanno partecipato una delegazione di dirigenti aziendali dei settori sviluppo prodotti, marketing, vendita, design e internazionalizzazione di Kyochon e, per la parte italiana, la Camera di commercio italiana in Corea e l'Italian Trade Agency (Ita) di Seul, sono stati avviati contatti per valorizzare e promuovere una selezione di prodotti enogastronomici italiani, fra cui verdure sott'olio, birra e vino, per un menu' speciale "Kyochon Italy", nell'ambito dei menu proposti dalla catena Kyochon da lanciare presso tutti i punti ristoro del gruppo. In seguito, gli invitati sono stati accolti dal direttore dell'agenzia Ita di Seul, Ferdinando Gueli, insieme al segretario generale della Camera di commercio italiana in Corea, Jacopo Giuman, presso i locali di High Street Italia, la showroom permanente del Made in Italy a Seoul gestita da Ita. Gli incontri con la delegazione di Kyochon hanno permesso di sondare possibili collaborazioni fra diversi marchi del Made in Italy distribuiti in Corea e la famosa ditta coreana, anche in vista della prossima missione di un buyer specializzato di Kyochon a Milano nel prossimo mese di maggio per la fiera Tuttofood 2025, la fiera dedicata all'ecosistema imprenditoriale agroalimentare.
L'economia della Corea del Sud è cresciuta dell'1,4% lo scorso anno, confermando una stima precedente, in un contesto di esportazioni deboli e politiche monetarie restrittive a livello globale, secondo i dati pubblicati martedì dalla banca centrale.
Il prodotto interno lordo reale del Paese, un indicatore chiave della crescita economica, è aumentato dell'1,4% nel 2023, in linea con la stima della Banca di Corea di gennaio, come mostrano i dati preliminari.
Tuttavia, l'espansione economica dello scorso anno ha rappresentato un rallentamento rispetto al +2,6% registrato nel 2022 e al +4,3% del 2021, segnando il livello più basso dal calo dello 0,7% nel 2020 durante la pandemia di coronavirus.
Nel quarto trimestre del 2023, l'economia della quarta maggiore economia asiatica è cresciuta dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, anche in questo caso in linea con la stima precedente.
La quarta economia asiatica è in ripresa da quando, nel quarto trimestre del 2022, ha registrato una contrazione dello 0,3% a causa di un inasprimento monetario aggressivo nei principali Paesi, crescenti tensioni geopolitiche, un aumento del debito delle famiglie e un rallentamento dell'economia cinese, principale partner commerciale della Corea del Sud.
Lo scorso mese, la banca centrale ha mantenuto invariato per la nona sessione consecutiva il tasso d'interesse chiave al 3,5%, preoccupata per una moderazione dell'inflazione più lenta del previsto e per i livelli elevati del debito delle famiglie.
La decisione di mantenere invariati i tassi è arrivata dopo che la Banca di Corea aveva effettuato sette aumenti consecutivi dei tassi tra aprile 2022 e gennaio 2023.
La banca centrale ha dichiarato che l'espansione dello scorso anno è stata sostenuta da esportazioni e domanda interna relativamente solide.
Le esportazioni del Paese sono aumentate del 3,1% lo scorso anno, rallentando rispetto al +3,4% dell'anno precedente, mentre le importazioni sono cresciute del 3,1%, in calo rispetto al +3,5% del 2022.
La divisione foundry di Samsung Electronics potrebbe ricevere un impulso significativo, poiché Google starebbe pianificando di costruire il nuovo chipset Tensor G4 basandosi sull'ultimo progetto Exynos 2400 di Samsung, secondo fonti del settore riportate mercoledì.
Il nuovo smartphone Pixel 9 di Google, previsto per il lancio nella seconda metà di quest'anno, dovrebbe incorporare il chipset Tensor G4.
Fonti del settore, tra cui SamMobile, prevedono che Samsung Foundry produrrà il nuovo chipset di Google utilizzando il suo avanzato processo di produzione a 4 nanometri, basato sul chipset Exynos 2400. È inoltre probabile che utilizzi la tecnologia di packaging fan-out wafer-level di Samsung, che dovrebbe contribuire a mantenere il Pixel 9 più fresco.
Il Tensor G4 adotterà probabilmente un design CPU a otto core, invece dei dieci core dell'Exynos 2400.
Questa notizia arriva mentre Samsung sta ricevendo recensioni positive per la serie Galaxy S24 alimentata dall'intelligenza artificiale, lanciata a gennaio. Dotata del potente chip Exynos 2400, la serie Galaxy S24 ha registrato un record, diventando la serie Galaxy S più venduta in Corea, con un milione di unità vendute in 28 giorni.
Per il Galaxy S23, lanciato nel 2023, tutti i modelli utilizzavano il chip Snapdragon 8 Gen 2. Per la serie Galaxy S24, Samsung ha utilizzato lo Snapdragon 8 Gen 3 per i modelli venduti in Nord America e Cina, mentre per le altre regioni sono stati forniti modelli con Exynos 2400.
Samsung è stata anche il produttore del chipset Tensor G3 utilizzato nella serie Pixel 8.
Per rafforzare il suo chipset di punta Exynos, Samsung ha istituito team dedicati all'ottimizzazione dei processori applicativi e sta valutando l'utilizzo della tecnologia di processo a 3 nm per la prossima generazione di chip.
Secondo fonti del settore, il colosso tecnologico adotterà probabilmente il nuovo chipset Exynos 2500 per tutti i modelli della prossima serie Galaxy S25.
Samsung Foundry punta ad aumentare la sua quota di mercato nel settore delle fonderie e ha fissato l'obiettivo di diventare leader di mercato entro il 2030.
Nel terzo trimestre del 2023, TSMC ha dominato il mercato, assicurandosi il 57,9% delle entrate del settore. Sebbene Samsung abbia registrato una crescita trimestrale del 14,1% nelle sue entrate, si è posizionata molto dietro TSMC, con una quota di mercato del 12,4%.
Con la crescente domanda di chip avanzati per tecnologie future come l'intelligenza artificiale e il metaverso, i leader del Big Tech stanno rivolgendosi a Samsung per produrre i loro chip più avanzati.
Il gruppo farmaceutico tedesco Merck Life Science ha annunciato che investirà circa 300 milioni di euro (326 milioni di dollari) per costruire un nuovo complesso di bioprocessing in Corea del Sud, il suo investimento più grande nella regione Asia-Pacifico.
Il nuovo investimento arriva mentre l'azienda rinnova il suo impegno per espandere le capacità produttive di prodotti biotecnologici in un mercato in rapida crescita. L'obiettivo è anche quello di stimolare l'industria biotecnologica nella regione, prevedendo che il nuovo stabilimento crei circa 300 nuovi posti di lavoro entro il 2028.
Il futuro Bioprocessing Production Center sarà situato su un sito di 43.000 metri quadrati a Daejeon. Sarà dotato di impianti di produzione avanzati, un centro di distribuzione e un magazzino automatizzato.
Merck ha dichiarato che la struttura supporterà le aziende biotecnologiche e farmaceutiche nello sviluppo dei processi, nella ricerca clinica e nella produzione commerciale di biologici. I biologici, derivati da grandi e complessi composti biologici, includono prodotti come vaccini, terapie cellulari e geniche o terapie basate su proteine, come gli anticorpi monoclonali. Rappresentano una delle classi di farmaci a crescita più rapida.
Il centro fornirà prodotti biotecnologici essenziali, come mezzi di coltura cellulare in polvere secca, liquidi di processo, produzione in scala ridotta pre-GMP e sistemi di campionamento sterili.
La nuova struttura dovrebbe essere completata entro l'inizio del 2026, con l'avvio delle operazioni previsto nello stesso anno.
“La regione Asia-Pacifico ospita un gran numero di istituzioni che conducono ricerche innovative e all'avanguardia, produzione e servizi in aree come biotecnologia, mRNA e terapia genica,” ha dichiarato Matthias Heinzel, membro del consiglio di amministrazione e CEO di Merck Life Science.
“Espandere la nostra presenza nella regione ci avvicinerà ulteriormente ai nostri clienti in questo mercato dinamico ed evolutivo. Il nostro obiettivo è favorire una collaborazione profonda per accelerare la disponibilità di nuove terapie per i pazienti.”
L'azienda ha aggiunto che collaborerà con il governo di Daejeon per supportare le aziende biotecnologiche presenti nel Daedeok Research Complex della città, oltre a espandere la cooperazione con le università coreane.
A maggio dello scorso anno, Merck ha firmato un memorandum d'intesa con il Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia e il governo di Daejeon per costruire la nuova struttura. Anche il governo coreano ha riposto grandi aspettative nell'accordo, poiché dipende ancora fortemente da materie prime e materiali sussidiari per i farmaci biofarmaceutici.
“Daejeon ospita molte aziende biotecnologiche competitive e i loro talentuosi ricercatori. Insieme a Merck, ci aspettiamo di costruire una nuova catena del valore per le aziende biotecnologiche qui,” ha affermato il sindaco di Daejeon, Lee Jang-woo.
Nel frattempo, la costruzione della nuova struttura sarà affidata a Kolon Global. Secondo un deposito normativo di martedì, il contratto tra Merck Life Science e Kolon Global ha un valore di 176,6 miliardi di won (132 milioni di dollari).
La catena di panetterie Paris Baguette del SPC Group è pronta a entrare nel mercato italiano in collaborazione con la catena italiana di caffè Caffe Pascucci.
Il presidente di SPC Group, Hur Young-in, ha firmato un accordo commerciale con Mario Pascucci, CEO del marchio italiano Caffe Pascucci, durante la visita di Pascucci in Corea domenica, per l'espansione della panetteria in franchising coreana in Italia. L'ingresso di Paris Baguette in Italia segna la sua terza espansione in Europa, dopo i lanci in Francia e Gran Bretagna.
“L'Italia vanta il mercato della panetteria più grande dell'Unione Europea e una ricca cultura del pane,” ha dichiarato Hur. “È un mercato fondamentale in Europa, e siamo felici di collaborare con Pascucci, con cui condividiamo una lunga relazione.”
Dal momento dell'introduzione del marchio italiano in Corea nel 2002, la Corea è diventata il paese con il numero più alto di negozi Caffe Pascucci nel corso di due decenni.
Dopo la cerimonia di firma, Hur e Pascucci hanno visitato il negozio flagship di Paris Baguette nel sud di Seoul, nonché il Lab di Paris Baguette, situato nell'IT Valley di Pangyo, nella provincia di Gyeonggi.
Secondo SPC Group, la filiale a tema futuristico potrebbe fungere da modello per le ambizioni dell'azienda coreana nel mercato italiano quando aprirà i negozi lì.
“Paris Baguette, un marchio globale con oltre 7.000 negozi in 11 paesi, è pronto a risuonare con i gusti italiani. Siamo impegnati a garantire il successo di Paris Baguette sia nel mercato italiano che in quello europeo,”** ha dichiarato Pascucci.
Quando gli è stato chiesto riguardo alla data di debutto di Paris Baguette in Italia, un funzionario di SPC ha affermato che il processo è ancora nelle sue fasi iniziali e si prevede che si estenda oltre quest'anno.
“Rimangono alcuni compiti cruciali, tra cui l'adeguamento alle normative sugli ingredienti da esportazione e l'ottenimento delle necessarie approvazioni, fondamentali per l'espansione del marchio in Italia,” ha aggiunto il funzionario.
Hyundai Motor Group ha annunciato di aver unito le forze con Red Sea Global per implementare soluzioni di mobilità eco-sostenibile nel progetto di sviluppo dell'Arabia Saudita, che prevede l'apertura di resort turistici lussuosi e a favore della natura lungo la costa occidentale del paese mediorientale.
Secondo l'annuncio, i rappresentanti del produttore automobilistico coreano e del megaprogetto saudita hanno firmato un memorandum d'intesa a Riyad domenica. Red Sea Global, interamente posseduta dal Public Investment Fund dell'Arabia Saudita, è responsabile dello sviluppo turistico del paese.
Secondo i termini del memorandum, Hyundai Motor collaborerà con Red Sea Global per effettuare test pilota di veicoli elettrici e a celle a combustibile a idrogeno nel resort delle Isole Ummahat e nella destinazione turistica ultralusso di Amaala, con l'obiettivo di promuovere la diffusione delle auto verdi in Arabia Saudita.
Il produttore automobilistico ha inoltre annunciato che, nel medio-lungo periodo, intende introdurre soluzioni di mobilità futura come mobilità aerea avanzata e guida autonoma nell'area del Red Sea Project.
“Con questo MOU, esploreremo varie opportunità di cooperazione che possano valorizzare al meglio entrambi i partner,” ha dichiarato Lee Dong-kun, vicepresidente di Hyundai Motor Group.
“Hyundai Motor Group continuerà a spingere per partnership che garantiscano motori di crescita futuri e contribuiscano al cambiamento globale del paradigma energetico.”
Lo scorso ottobre, Hyundai Motor aveva annunciato un accordo con il PIF saudita per costruire una pianta di assemblaggio completo (ovvero con parti spedite per essere assemblate) nella King Abdullah Economic City. La pianta avrà una capacità produttiva annuale di 50.000 veicoli.
Red Sea Global è uno dei cinque megaprogetti dell'Arabia Saudita, facenti parte della Vision 2030, finalizzati a distogliere l'economia saudita dalla sua dipendenza dal petrolio e a trovare motori di crescita a lungo termine, tra cui il progetto della futura città Neom, il complesso di intrattenimento Qiddiya, lo sviluppo residenziale Roshn e lo sviluppo dei siti storici di Diriyah.
“Hyundai Motor Group è un leader mondiale nella mobilità di lusso sostenibile,” ha dichiarato John Pagano, CEO di Red Sea Global.
“Grazie alla tecnologia all'avanguardia di Hyundai Motor Group e alle soluzioni di mobilità eco-sostenibile, siamo un passo più vicini alla neutralità carbonica, superando al contempo le aspettative dei clienti in termini di stile, comfort e responsabilità ambientale.”
CJ Cheiljedang, il gigante alimentare sudcoreano, ha annunciato giovedì un investimento di 800 miliardi di won (circa 571,6 milioni di dollari) per costruire nuove strutture produttive in Europa e negli Stati Uniti, nell'ambito degli sforzi per aumentare le vendite all'estero.
L'azienda ha dichiarato che costruirà un nuovo impianto vicino a Budapest, in Ungheria, su un'area di 115.000 metri quadrati. Questo impianto, che dovrebbe iniziare le operazioni nella seconda metà del 2026, produrrà i suoi famosi dumplings bibigo per i mercati europei.
L'impianto sarà espandibile per includere anche la produzione di pollo bibigo.
Si tratta del primo impianto di produzione proprietario dell'azienda in Europa.
Questa mossa arriva dopo l'aumento recente delle vendite all'estero dell'azienda, alimentato dalla crescente popolarità dei cibi e delle bevande coreane nei mercati globali.
Le vendite all'estero di CJ Cheiljedang sono aumentate a 5,4 trilioni di won lo scorso anno, rispetto ai 3,15 trilioni di won nel 2019.
Anche la proporzione delle vendite estere sul totale delle vendite alimentari è aumentata, passando dal 39% al 48% nel periodo citato, secondo quanto dichiarato dall'azienda.
CJ Cheiljedang ha aggiunto che l'impianto ungherese aiuterà l'azienda a rispondere attivamente alla crescente domanda di dumplings in Europa e fungerà da hub strategico per espandere l'attività dell'azienda in Europa centrale e orientale, così come nei Balcani.
Negli Stati Uniti, la sua filiale Schwan's Company ha avviato la costruzione di una struttura produttiva di cibo asiatico a Sioux Falls, South Dakota.
Una volta completato nel 2027, l'impianto produrrà egg rolls e dumplings per il marchio bibigo.
Rafforzando la sua capacità produttiva negli Stati Uniti, CJ CheilJedang punta a consolidare ulteriormente la sua posizione di leadership nel mercato americano dei dumplings, dove attualmente detiene una quota di mercato del 42%.
Gli Stati Uniti rimangono il mercato strategico principale di CJ CheilJedang, rappresentando oltre l'80% delle sue vendite alimentari all'estero. Tuttavia, l'Europa è emersa come un mercato in rapida crescita, con le vendite nel periodo luglio-settembre di quest'anno aumentate del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Per supportare le sue ambizioni globali, CJ CheilJedang ha attivamente ampliato la sua presenza produttiva.
L'azienda attualmente gestisce 20 impianti negli Stati Uniti e ha acquisito la tedesca Mainfrost nel 2018. Inoltre, ha creato filiali locali in Francia e Ungheria a maggio del 2024.
Un consorzio globale, che include la sudcoreana Korea Hydro & Nuclear Power Co. (KHNP), ha vinto il progetto di rifabbricazione di un reattore nucleare invecchiato presso la centrale nucleare di Cernavoda in Romania, come annunciato giovedì dal ministero dell'industria di Seul.
Il progetto, del valore di circa 2,8 trilioni di won (circa 1,93 miliardi di dollari), prevede che KHNP lavori insieme a Candu Energy Inc. del Canada e Ansaldo Nucleare S.p.A. d'Italia per rifabbricare il reattore dell'unità 1 della centrale di Cernavoda, ha spiegato il Ministero del Commercio, dell'Industria e dell'Energia.
La quota di KHNP nel progetto è di 1,2 trilioni di won, ha aggiunto il ministero.
La cerimonia di firma tra il consorzio e la Societatea Nationala Nuclearelectrica, la compagnia energetica nucleare del paese europeo, si è svolta giovedì a Bucarest (ora locale).
Situato a circa 170 chilometri a est della capitale rumena, il reattore dell'unità 1, con una capacità di 700 megawatt, è in funzione dal 1996, e la sua licenza trentennale scadrà nel 2027.
Il governo rumeno ha cercato di estendere il funzionamento dell'unità per altri 30 anni.
KHNP ha dichiarato che i lavori di rifabbricazione inizieranno a febbraio e si prevede che dureranno circa 65 mesi.
L'azienda sudcoreana si occuperà della costruzione delle infrastrutture, inclusi gli impianti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, con la partecipazione di altre quattro aziende sudcoreane come partner: KEPCO Plant Service & Engineering Co., Doosan Enerbility Co., Hyundai Engineering & Construction Co. e Samsung C&T Corp..
Candu e Ansaldo si occuperanno del lavoro di ingegneria e approvvigionamento, essendo i progettisti originali del reattore.
"Attraverso il successo della rifabbricazione della centrale di Cernavoda, KHNP rafforzerà la sua presenza nel mercato globale", ha dichiarato il CEO di KHNP, Hwang Joo-ho, sottolineando che l'ultimo contratto è stato reso possibile dai 50 anni di esperienza dell'azienda nell'industria delle centrali nucleari.
Il ministero dell'industria ha osservato che il progetto contribuirà a diversificare il portafoglio delle esportazioni della Corea del Sud nel settore dell'energia nucleare.
Un consorzio sudcoreano guidato da KHNP è stato nominato come offerente preferito a luglio per costruire due reattori nucleari presso la centrale di Dukovany nella Repubblica Ceca, con la firma finale prevista per marzo dell'anno prossimo.
(Contributo editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)
Il Banco de España ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per quest'anno, portandole al 2,8%. Si tratta di mezzo punto percentuale in più rispetto alle stime di giugno, un miglioramento legato all'aumento della popolazione dovuto all'immigrazione, alla “tenuta” dell'industria manifatturiera spagnola rispetto ad altri Paesi limitrofi e all'aumento della domanda estera, con particolare riferimento al turismo.
Le “Proiezioni macroeconomiche e relazione trimestrale sull'economia spagnola”, pubblicate martedì, aumentano le proiezioni di crescita per il 2025 di tre decimi di punto percentuale (al 2,2%) e di due decimi di punto percentuale per il 2026 (all'1,9%).
Tuttavia, le previsioni sull'inflazione subiscono pochissime modifiche negli ultimi calcoli, che sono migliori del previsto per quest'anno (il tasso rimarrebbe al 2,9%, un decimo di punto in meno rispetto a quanto previsto a giugno) e peggiori per il prossimo anno (2,1%, un decimo di punto in più). La stima dell'aumento dei prezzi per il 2026 si attesta all'1,8%, come nel precedente bollettino.
“Notevole forza” dell'economia, ma consumi e investimenti destano preoccupazione
Il bollettino della Banca di Spagna fa riferimento a una “notevole forza ” dell'economia spagnola, sia rispetto ai Paesi dell'Eurozona sia rispetto al proprio potenziale, avendo concatenato i primi due trimestri con una crescita dello 0,8%.
Ma accanto alle già citate “dinamiche favorevoli” (migrazione, manifattura, esportazioni e turismo), ci sono alcune sfumature. In primo luogo, la crescita nel terzo trimestre dovrebbe essere un po' più moderata, pari allo 0,6%. In secondo luogo, l'andamento dei consumi delle famiglie e degli investimenti è stato peggiore del previsto nella prima metà dell'anno e, ricordano gli analisti dell'istituto, si tratta di “pilastri fondamentali per una crescita robusta e sostenibile”.
“Potrebbe condizionare la capacità dell'economia spagnola di mantenere il suo recente elevato dinamismo nei prossimi trimestri, soprattutto tenendo conto che, come suggeriscono alcuni indicatori, il contributo del settore estero alla crescita potrebbe moderarsi in futuro”, avvertono nel rapporto che, tuttavia, menziona che gli investimenti in edilizia abitativa e i consumi pubblici hanno mostrato segni di espansione.
La domanda estera netta ha contribuito in gran parte alla crescita del PIL e, secondo il documento, ciò riflette sia lo “straordinario dinamismo” del turismo, favorito da flussi più distribuiti nel calendario e nella geografia spagnola, sia la “continua avanzata” del resto delle esportazioni. Dall'altra parte della medaglia, però, c'è la “scarsa” forza delle importazioni, che ha favorito un saldo positivo.
Sul fronte dell'offerta, la Banca di Spagna segnala che il commercio, gli alberghi e i ristoranti e le attività ricreative e artistiche sono i principali settori in crescita. Anche l'industria e le costruzioni sono cresciute, anche se con minor dinamismo rispetto al primo trimestre dell'anno. Pertanto, solo le attività immobiliari e l'agricoltura e la pesca sono diminuite nel secondo trimestre.
L'autorità di vigilanza spagnola ricorda che la Banca Centrale Europea ha rivisto al ribasso la crescita dell'area dell'euro di un decimo di punto percentuale , portandola allo 0,8% nel 2024, all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026, sebbene si possa ancora considerare un “percorso di ripresa graduale dell'attività”. A ciò contribuisce il dinamismo della domanda interna, in contrasto con le “sorprese negative” del settore manifatturiero europeo, il crollo generale della Germania e, come in Spagna, dei consumi e degli investimenti delle famiglie.
L'inflazione persiste, soprattutto nel turismo e nella ristorazione.
Le lievi correzioni del tasso d'inflazione per quest'anno (2,9%, un decimo di punto in meno) e per l'anno prossimo (2,1%, un decimo di punto in più) sono legate al comportamento tenuto finora, con prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari inferiori alle attese a giugno e, al contrario, un aumento dei prezzi dei servizi.
Inoltre, giustificano l'aggiustamento al ribasso dell'inflazione di quest'anno con la decisione del governo, prima dell'estate, di estendere il rimborso dell'IVA sui prodotti alimentari essenziali e di includere l'olio d'oliva in questo gruppo.
“L'inflazione generale si manterrà intorno ai livelli attuali - o leggermente al di sopra - nella parte finale di quest'anno e all'inizio del 2025, per poi riprendere il suo percorso di decelerazione”, spiegano gli esperti, che sottolineano come si provenga da un tasso del 3,4% nel 2023.
Per quanto riguarda invece il tasso sottostante, risultato dell'esclusione dell'energia e degli alimenti non lavorati, si osserva una “maggiore persistenza” per i servizi e, in particolare, per la ristorazione e il turismo durante l'estate. Secondo il rapporto, ad agosto ha raggiunto il 4,9% per questi settori, mentre nel resto dei servizi è rimasto stabile.
In futuro, quindi, il tasso che ha raggiunto il 4,1% nel 2023 dovrebbe continuare a moderarsi nel corso di quest'anno, fino al 2,8%, e continuare a scendere al 2,2% nel 2025 e all'1,9% nel 2026. Pertanto, l'obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea sarà raggiunto ad un certo punto del prossimo biennio.
Il bollettino giustifica questo percorso per l'inflazione di fondo con il previsto rallentamento della domanda e dei costi di produzione, ma ammette che la fine degli sconti sui trasporti pubblici, prevista per l'inizio del 2025, eserciterà una pressione al rialzo.
La disoccupazione scenderà sotto l'11% nel 2026
La Banca di Spagna mantiene le sue proiezioni sull 'occupazione per quest'anno, con un tasso di disoccupazione dell'11,5%. Le prospettive di disoccupazione migliorano, tuttavia, di tre decimi per il prossimo anno (11%) e di cinque decimi per il 2026 (al 10,7%).
Secondo il rapporto, il calo del tasso di disoccupazione è limitato da due fattori: il rallentamento della creazione di posti di lavoro e l'aumento della popolazione dovuto a flussi migratori “relativamente elevati”. A ciò si aggiunge l'invecchiamento della società spagnola, che riduce la “fluidità” del mercato del lavoro e può essere correlato alle difficoltà di incontro tra aziende e lavoratori, ovvero al fatto che ci sono disoccupati e settori con posti vacanti.
“È degna di nota la stagnazione osservata nell'ultimo anno nello stock di disoccupati di lunga durata - circa 1,1 milioni di persone e con un'incidenza che mostra una certa resistenza a scendere sotto il 40% -. Ciò potrebbe suggerire che gran parte dell'attuale stock di disoccupati sia di natura strutturale, il che renderebbe difficile ridurlo attraverso un avanzamento ciclico dell'attività”, riflette il Banco de España.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, un'ultima nota: le retribuzioni per dipendente sono rallentate (con un tasso annuo del 4,8% rispetto al 6% del 2023, anche se è ancora considerato uno sviluppo “positivo”) e la produttività è migliorata nel secondo trimestre dell'anno.
Questi due fattori abbassano il costo del lavoro delle aziende, che mantengono i loro margini “relativamente stabili” e a livelli pre-pandemici. Esistono importanti differenze tra i vari settori, con margini più elevati nell'industria manifatturiera e nei servizi di mercato, e margini più bassi nell'edilizia.
Rischi: guerre, estrema destra e tassi di interesse
La Banca di Spagna vede i rischi in generale “al ribasso”, anche se persistono questioni che sono state ripetute nei rapporti precedenti. La preoccupazione principale rimane l'alta tensione geopolitica, con la guerra in Ucraina e nella Striscia di Gaza come punti focali, oltre alle tensioni commerciali globali. Come nuovi sviluppi, segnala “gli ultimi risultati elettorali in Francia e Germania”, che hanno visto un'avanzata delle forze di estrema destra, e le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Teme inoltre che possano verificarsi brusche correzioni dei prezzi delle attività finanziarie se, ad esempio, la Federal Reserve o la Banca Centrale Europea dovessero invertire bruscamente il loro percorso dei tassi di interesse. “Ciò potrebbe avere un effetto negativo sull'attività economica globale e quindi sull'inflazione”, si legge nel rapporto, che descrive questi rischi come ‘equilibrati’. Inoltre, per quanto riguarda i prezzi, riconosce una “notevole incertezza” sulla velocità del calo dell'inflazione, data la persistenza dei servizi di cui abbiamo parlato in precedenza.
“Incertezza” è ciò a cui si riferisce anche in termini di evoluzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese, con un comportamento ‘debole’ negli ultimi trimestri. L'economia spagnola avrebbe bisogno di essere rivitalizzata se la domanda estera dovesse gradualmente diminuire come previsto.
Infine, la Banca di Spagna ritiene che sarà necessario un aggiustamento di bilancio di circa mezzo punto percentuale di PIL all'anno per rispettare le regole di bilancio europee.
“Questo aggiustamento di bilancio non è incorporato nelle attuali proiezioni, poiché non c'è ancora sufficiente chiarezza sulle misure di entrata e di spesa che verrebbero impiegate come parte di esso”, chiarisce il rapporto, mentre il governo sta negoziando con i gruppi parlamentari per approvare i nuovi conti per il 2025. Il risultato, per il momento, è in bilico.
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna)
Negli ultimi anni, il Belgio è emerso come uno dei principali hub tecnologici in Europa, attirando startup innovative e grandi aziende tecnologiche. Grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Europa, il Paese offre un accesso rapido ai mercati principali, un fattore cruciale per le imprese in espansione.
Uno dei principali vantaggi competitivi del Belgio è la presenza di una forza lavoro altamente qualificata e multilingue, supportata da università di prestigio che preparano nuovi talenti tecnologici. Inoltre, il governo belga ha implementato politiche di sostegno significative, tra cui agevolazioni fiscali e programmi di finanziamento dedicati agli imprenditori.
Bruxelles, Anversa e Gand sono le città che guidano la scena tecnologica del Paese. Bruxelles, sede dell'Unione Europea, ospita startup di successo come Showpad, Collibra e Odoo, che hanno raggiunto lo status di unicorni. Anversa, nota per il suo porto strategico, è anche un centro tecnologico in crescita grazie a aziende come Guardsquare. Gand, spesso definita la "Silicon Valley del Belgio", è un fiorente polo tecnologico con acceleratori, centri di ricerca e numerose startup emergenti.
Secondo il "State of Belgian Tech Report 2024", il Belgio sta vivendo una crescita significativa nell'ecosistema tecnologico. Solo nella prima metà del 2024, otto startup tecnologiche belghe hanno raccolto quasi 500 milioni di euro, superando l'intero importo raccolto nel 2023. Le aziende legate all'intelligenza artificiale hanno attirato oltre il 70% degli investimenti in capitale.
Il Belgio conta attualmente quattro unicorni: team.blue, Collibra, Odoo e Deliverect. Queste aziende fungono da catalizzatori per nuove startup, generando competenze e posti di lavoro. Il numero di exit è aumentato costantemente, passando da 13 nel 2018 a 36 nel 2023, con 22 exit registrate solo nella prima metà del 2024.
Nonostante il progresso, ci sono sfide significative. La carenza di talenti esperti e le limitazioni degli ESOP (Piani di Stock Option per Dipendenti) rappresentano ostacoli chiave. Secondo gli imprenditori intervistati, l'approccio fiscale e amministrativo del Belgio limita il potenziale di reinvestimento nel settore tecnologico.
Il panorama degli investimenti è promettente, con un aumento del capitale raccolto dai fondi di venture capital. Gli investitori istituzionali e gli angeli imprenditoriali svolgono un ruolo sempre più rilevante, alimentando la crescita di startup deep tech.
Come afferma Karen Thompson, CEO di StartupBlink, "Il Belgio è uno dei centri tecnologici più attraenti in Europa, con un forte focus su deep tech e innovazione." Con politiche mirate e il supporto di investitori e acceleratori, il Belgio è destinato a consolidare la sua posizione di hub tecnologico globale.
(Fonti:
L’industria HORECA, che comprende hotel, ristoranti e caffè, rappresenta una componente fondamentale dell’economia belga. Questo settore, oltre a essere un motore economico, incarna un’esperienza culturale che riflette le ricche tradizioni culinarie e l’ospitalità del Paese. In Belgio, l’HORECA non è solo una serie di servizi, ma un elemento chiave del turismo e della vita sociale.
Le statistiche recenti evidenziano il peso economico del settore HORECA in Belgio. Nel 2020, oltre 113.744 persone erano impiegate nei ristoranti, mentre 21.541 lavoravano in caffè e bar. Il fatturato complessivo del settore ha raggiunto gli 8,5 miliardi di euro, consolidando il suo ruolo strategico nell'economia nazionale. Inoltre, nel novembre 2023, gli alloggi turistici belgi hanno registrato 2.666.190 pernottamenti, con una prevalenza di soggiorni in hotel, case vacanza e centri turistici.
L’apertura e la gestione di un’attività HORECA in Belgio richiedono il rispetto di normative specifiche. Ogni imprenditore deve dimostrare competenze manageriali di base, che possono essere validate tramite titoli di studio o esperienza professionale. Inoltre, la Commissione Paritetica dell’Industria Alberghiera (Commission Paritaire n. 302) svolge un ruolo cruciale nel regolare le relazioni tra datori di lavoro e dipendenti, stabilendo contratti collettivi e discutendo condizioni di lavoro.
Il settore HORECA ha affrontato sfide significative dopo la pandemia di Covid-19, aggravate dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina. Iconici caffè belgi come La Fleur en Papier Doré a Bruxelles hanno dovuto chiudere, nonostante campagne di crowdfunding e sforzi di resilienza. L'aumento dei costi delle materie prime e dei prezzi energetici ha messo a dura prova le attività del settore. Anche le birrerie hanno subito l'impatto dell'aumento dei prezzi della CO2, essenziale per la produzione della birra. Tuttavia, alcuni imprenditori hanno trovato modi innovativi per sopravvivere, lanciando servizi di consegna a domicilio e collaborazioni locali.
Nonostante queste difficoltà, il settore ha dimostrato una notevole capacità di adattamento. Le vendite nel segmento dell’ospitalità sono aumentate del 26% nel 2021 rispetto al 2020, con una crescita complessiva del volume di affari del 4,1%. Nuove birrerie sono emerse, mostrando la vitalità e la resilienza del settore.
L’adozione di strategie di marketing efficaci, come la presenza attiva sui social media, la collaborazione con influencer locali e l’organizzazione di eventi promozionali, può fare la differenza. Allo stesso modo, la scelta di fornitori affidabili, che garantiscano prodotti di qualità e un servizio clienti impeccabile, è essenziale per garantire operazioni fluide e redditizie.
In conclusione, il settore HORECA in Belgio rappresenta una combinazione unica di tradizione e innovazione, con un enorme potenziale economico e culturale. Con le giuste risorse, strategie e conoscenze, gli imprenditori possono trasformare le loro idee in attività di successo e contribuire alla crescita continua di questo settore vitale.
(Fonti:
https://www.brusselstimes.com/354821/how-belgian-bars-and-cafes-are-coping-in-the-post-covid-era)
Gli investimenti diretti esteri (FDI) rappresentano un motore cruciale per l'economia belga, contribuendo a sviluppare settori strategici come la manifattura, la logistica e i servizi professionali. Nonostante un contesto globale complesso, il Belgio ha mantenuto una posizione di rilievo nell'attrarre capitali internazionali, dimostrando resilienza in un panorama europeo segnato dal calo degli investimenti.
Negli ultimi anni, il Belgio ha registrato 215 nuovi progetti di investimento estero nel 2023, segnando un calo dell'8% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, questa contrazione è stata più contenuta rispetto alla media europea, consentendo al Paese di avanzare dall'ottavo al nono posto nella classifica degli investimenti diretti esteri in Europa. I settori trainanti sono stati la manifattura, con 63 progetti, e i servizi professionali, che hanno visto un incremento fino a 46 progetti, superando la logistica, scesa a 41 iniziative. La resilienza del settore manifatturiero è stata attribuita alla necessità di soddisfare una domanda crescente e di riorganizzare le catene di approvvigionamento.
Un elemento preoccupante riguarda però l'occupazione associata a questi investimenti, che ha subito una diminuzione del 39%, portando a soli 4.918 nuovi posti di lavoro. Questa flessione è stata più marcata rispetto alla media europea, dove la riduzione è stata del 9%. I settori più colpiti sono stati quelli dei servizi, mentre la manifattura ha mantenuto una stabilità occupazionale relativa.
In termini di provenienza degli investimenti, la Francia ha superato gli Stati Uniti come principale investitore in Belgio, con 38 progetti contro i 29 statunitensi. Questo cambiamento è stato in parte attribuito all'Inflation Reduction Act statunitense, che ha incentivato le aziende americane a investire nel proprio mercato domestico. Anche il Regno Unito ha visto una diminuzione significativa del numero di progetti, mentre il Giappone ha registrato una crescita costante.
Nonostante le sfide, le prospettive per il Belgio rimangono positive. Il 66% degli investitori intervistati per un report realizzato da EY Belgium prevede un miglioramento dell'attrattività del Paese nei prossimi tre anni, in aumento rispetto al 58% dello scorso anno. Tra le motivazioni principali per investire in Belgio figurano l'accesso a nuovi mercati, l'ottimizzazione delle catene logistiche e lo sviluppo di tecnologie innovative.
In conclusione, il Belgio si trova a un bivio: pur mostrando segni di resilienza, deve affrontare criticità legate all'alto debito pubblico, alla stretta del mercato del lavoro e alle sfide nelle catene di approvvigionamento. Con interventi strategici e politiche mirate, il Paese potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione nel panorama degli investimenti internazionali.
(Fonti:
https://www.kbc.com/en/economics/publications/a-macroeconomic-look-at-belgian-industry%20.html?zone=#2
https://www.ey.com/en_be/newsroom/2024/05/belgium-holds-up-rather-well-in-context-of-declining-foreign-investments-in-europe)
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Belgo-Italiana)
I dati pubblicati lo scorso 4 novembre da Turkstat indicano che l'inflazione dei prezzi al consumo (CPI) su base mensile a ottobre è cresciuta del 2,88% (la crescita è leggermente inferiore rispetto al mese precedente quando i prezzi erano aumentati del 2,97%).
Nel mese di ottobre l’inflazione su base annua si è invece ridotta passando dal 49,38% al 48,58%.
Andamento dell’inflazione in Turchia su base annuale, dati aggiornati a ottobre 2024
Tra gli aumenti più significativi si registrano i servizi associati alle spese per l’istruzione e degli immobili con un incremento annualizzato rispettivamente del 93,66% e dell’89,39%. Significativo l’aumento su base annua per la ristorazione e il settore alberghiero (+62,01%). Aumenti inferiori alla media sono stati osservati per i trasporti (+26,14%) e per il tessile-abbigliamento (+31,37%) i cui prezzi su base mensile invece si sono contratti per i primi dello 0,54% e per i secondi dello 0,04%.
In un recente rapporto “Climate Analytics” e “NewClimate Institute”, due istituti di ricerca non-profit, hanno analizzato la capacità richiesta di energia eolica e solare per accelerare la transizione verso l’energia verde e rafforzare la lotta al cambiamento climatico di 11 Paesi che rappresentano il 70% dell'energia eolica e solare prodotta in tutto il mondo.
La Turchia avrebbe un potenziale significativo per aumentare la sua capacità di diffusione di energia eolica e solare: secondo il rapporto il Paese dovrebbe almeno triplicare il suo potenziale elettrico da fonti rinnovabili entro il 2030 a 160-215 TWh dagli attuali 50 TWh; ciò significherebbe portare l’installazione di energia prodotta da vento e sole a 90GW (60GW dal solare e 30GW dall’eolico) con ben cinque anni di anticipo rispetto agli obiettivi del Piano Elettrico Nazionale 2035.
Il settore delle costruzioni è in forte crescita in Turchia: secondo la ENR “Engineering News-Record”, prestigiosa rivista londinese, il Paese si colloca al secondo posto al mondo per numero di aziende impegnate in progetti di ingegneria all’estero, dopo la Cina (81 società), e all'ottavo posto al mondo per reddito generato da contratti con l'estero precedendo Paesi come Regno Unito, Paesi Bassi, Germania e Giappone.
La Turchia è rappresentata da 43 aziende nella "ENR Top 250 International Contractors List” e nel 2023 i ricavi generati all’estero hanno fruttato oltre USD 28 mld su un fatturato totale a livello internazionale di USD 430 mld.
La rivista inglese ENR ha anche pubblicato la "ENR 2024 Top 225 International Design Firms", dove la Turchia si colloca al settimo posto per numero di aziende.
Secondo i dati sul settore resi noti il 16 settembre scorso dalla “Automotive Manufacturers Association” (OSD), la produzione di auto in Turchia ha registrato un marcato calo nel mese di agosto 2024: la contrazione infatti è stata del 40,4% con 29.398 unità prodotte rispetto alle 49.300 del 2023. Tuttavia, nel mese in esame, il mercato automobilistico locale è cresciuto dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, con un totale di 69.288 immatricolazioni.
Nel periodo gennaio-agosto 2024, la produzione automobilistica turca è scesa del 4,7% rispetto all’analogo intervallo del 2023 raggiungendo le 571.575 unità mentre le immatricolazioni, pari a 605.639, sono cresciute del 3%.
Sul fronte delle esportazioni, i due terzi dell’export turco del settore è diretto verso i Paesi dell’Unione Europea (incluso il Regno Unito) che assorbono il 67% del totale esportato dalla Turchia secondo i dati recentemente resi noti dalla ULDAG (Automotive Industry Export Association).
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia ICE di Istanbul, nei primi otto mesi del 2024, l’interscambio tra Italia e Turchia è stato pari a USD 20,7 mld, registrando un incremento del 15,7% rispetto al periodo gennaio-agosto 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 25,41% (USD 12,4 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 3,8% e si sono attestate a USD 8,3 mld. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di USD 4,1 mld.
Nell’arco temporale di riferimento, l’Italia si posiziona al quinto posto tra i partner commerciali della Turchia, risultandone il quarto fornitore (dopo Cina, Russia e Germania) e il quinto cliente (dopo Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Iraq). Le esportazioni italiane costituiscono il 5,5% del totale delle importazioni turche, mentre le esportazioni dalla Turchia rappresentano il 4,9% delle importazioni complessive italiane.
In ambito UE, l’Italia si colloca in seconda posizione in termini di interscambio, preceduta da Berlino (USD 30,9 mld) e seguita da Parigi (USD 15 mld) e Madrid (USD 12,8 mld). Nell’area mediterranea, invece, l’Italia si conferma il primo partner commerciale di Ankara.
Nei primi otto mesi del 2024, la dinamica dell’export italiano è stata trainata dalle vendite di pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (+362%); in calo, invece, l’export di autoveicoli, trattori e parti di ricambio (-15,7%) e di materie plastiche (-11,6%). In termini assoluti, la principale voce del nostro export si conferma dall’inizio del 2024 quella delle pietre preziose e semi preziose, metalli preziosi, perle e bigiotteria (che supera i 3,5 mld di USD), mentre la voce macchinari e apparecchiature meccaniche risulta essere ancora in calo dell’8,2% rispetto ai primi otto mesi del 2023, con un valore di USD 2,1 mld.
La dinamica dell’export turco mostra invece un aumento della voce ferro e acciaio (+94,8%) e frutta commestibile e scorze di agrumi o meloni (+57,5%). In calo gli acquisti italiani di macchinari ed apparecchiature meccaniche (-16,4%) e degli indumenti ed accessori di abbigliamento, a maglia che si sono contratti dell’11,1%. Gli autoveicoli, trattori e parti di ricambio si confermano la principale voce tra le importazioni italiane dalla Turchia, con un valore di USD 1,9 mld (+10,4%).
Secondo i dati diffusi il 27 settembre scorso da Turkstat, in collaborazione con il Ministero del Commercio, nei primi otto mesi del 2024 le esportazioni e le importazioni turche sono ammontate rispettivamente a USD 170,8 mld e USD 225,7 mld. Rispetto al 2023, per le prime si è registrata una crescita del 3,9% mentre per le seconde si è avuta una contrazione del 10,7%.
Nei mesi gennaio-agosto 2024 è stato riportato un deficit complessivo di USD 54,9 mld, in diminuzione del 33,5% se comparato all’analogo intervallo del 2023.
Nei mesi in osservazione, i principali mercati di sbocco per le merci turche sono stati: Germania (USD 13,6 mld), USA (USD 10,5 mld), Regno Unito (USD 9,8 mld), Iraq (USD 8,4 mld) e Italia (USD 8,3 mld).
Relativamente alle importazioni, nel periodo gennaio-agosto 2024, i primi Paesi fornitori sono stati Cina (USD 29,4 mld), Federazione Russa (USD 29,2 mld), Germania (USD 17,3 mld), Italia (USD 12,4 mld) e Stati Uniti (USD 10,8 mld).
(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Turchia - Izmir)