Notizie mercati esteri

Lunedì 16 Dicembre 2024

Argentina. UE-MERCOSUR: Accordo storico e nuove prospettive per l’automotive

Dopo vent’anni di negoziati, l’Unione Europea e il MERCOSUR hanno firmato un accordo storico che abbatterà le tariffe doganali, favorendo scambi più competitivi tra le due sponde dell’Atlantico. Questa intesa rappresenta un’opportunità cruciale per l’Italia e le sue PMI, aprendo nuovi mercati per prodotti di qualità e rafforzando la presenza del Made in Italy in Sud America. 

L’accordo prevede vantaggi significativi per i produttori italiani di macchinari, farmaci e, soprattutto, veicoli. In particolare, il mercato automobilistico argentino si prospetta come una destinazione strategica. Attualmente, marchi europei come Fiat, Peugeot e Volkswagen vendono 18.160 unità all’anno in Argentina, ma sono ancora superati dai concorrenti stranieri come Chevrolet, Ford e Toyota, che dominano il mercato con 23.208 unità. La riduzione dei costi di importazione potrebbe riequilibrare la bilancia, favorendo l’acquisto di veicoli europei, tra cui quelli italiani, apprezzati per qualità e design. 

Questo accordo giova anche alle PMI italiane, storicamente protagoniste nell’export di macchinari e componenti per l’industria automotive. Le imprese italiane, molte delle quali specializzate in tecnologie avanzate, potranno sfruttare l’apertura di questi mercati per consolidare la loro presenza e incrementare le vendite in settori in forte espansione. 

Nonostante alcune resistenze, come quelle francesi legate alla protezione del settore agricolo, per l’Italia l’intesa rappresenta un’occasione unica per rafforzare la propria posizione in Sud America. Il MERCOSUR non è solo un mercato in crescita, ma un partner strategico per il rilancio del tessuto economico italiano, con un focus sulla competitività delle nostre imprese e sull’internazionalizzazione del Made in Italy. 

(Contributo editoriale a cura della Cámara de Comercio Italiana de Rosario)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Lunedì 16 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Lidl investe 2 miliardi di zloty in nuovi negozi e centri di distribuzione

Lidl annuncia di voler investire in Polonia il prossimo anno. Saranno aperti nuovi negozi, ma non solo. "Abbiamo intenzione di continuare lo sviluppo intensivo della catena aprendo decine di nuovi negozi e investendo nei centri di distribuzione. A questo scopo stanzieremo circa 2 miliardi di zloty, che ci permetteranno non solo di aumentare la nostra portata ma anche di introdurre soluzioni più ecologiche nelle nostre strutture” afferma Włodzimierz Wlaźlak, presidente di Lidl Polska. La catena non ha ancora specificato quanti punti vendita intende aprire nei prossimi 12 mesi. Come afferma Włodzimierz Wlaźlak, il 2024 è stato per Lidl Polska “un periodo di sviluppo dinamico e di introduzione di soluzioni innovative. "Le nostre attività di sostegno all'esportazione dei prodotti polacchi portano benefici tangibili, come conferma il fatto che l'anno scorso più di 300 aziende polacche hanno esportato le loro merci in 28 Paesi e il valore di queste esportazioni è stato di quasi 6,5 miliardi di zloty”, aggiunge. Il principale concorrente di Lidl in Polonia rimane Biedronka, che conta circa 3.700 negozi. Anche Aldi e Dino, tra gli altri, inseguono i leader Lidl e Biedronka.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

L'inflazione è ancora sostenuta

Venerdì, l'Ufficio Centrale di Statistica (GUS) ha confermato la i dati di novembre 2024. I prezzi medi dei beni di consumo e dei servizi sono aumentati annualmente del 4,7%, in misura minore rispetto al mese precedente quando la dinamica ha raggiunto il 5%. Questo risultato è leggermente superiore rispetto alla lettura iniziale di due settimane fa, che ipotizzava il 4,6%. Nei prossimi mesi l'inflazione aumenterà leggermente prima di iniziare a muoversi verso l'obiettivo della Banca Nazionale di Polonia (NBP). Questo è il quinto mese consecutivo in cui l'inflazione al consumo, misurata dal CPI, supera l'obiettivo della NBP del 2,5%. L'inflazione a novembre è scesa al 3,8% su base annua dal 4,3% di ottobre, ma i servizi sono aumentati del 7,2% (il livello più alto quest'anno) dal 6,7%. Prezzi alimentari e bevande analcoliche a novembre erano del 4,8% superiori a un anno fa (rispetto al 4,9% di ottobre), i prezzi dell'energia hanno registrato un aumento del 11,7% (11,5% in ottobre), il prezzo dei carburanti per il trasporto privato è sceso del 6 (in ottobre la dinamica annua era pari a zero). I prezzi medi mensili di beni e servizi al consumo in novembre sono aumentati dello 0,5%, significativamente più forte rispetto a ottobre, quando la dinamica mensile ammontava allo 0,3% e oltre, che indicato dalla lettura preliminare al livello dello 0,4%. I prezzi dei beni mese a mese sono aumentati dello 0,5% rispetto allo 0,4% di ottobre, e dei servizi dello 0,3% rispetto allo 0,1% precedente. I prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati dello 0,7% su base mensile (come un mese prima), quelli dell'energia erano gli stessi di ottobre, i prezzi del carburante per il trasporto privato sono aumentati del 2,3%. “Vale la pena di prestare attenzione al settore dei servizi, dove l'inflazione rimane persistente, anche se rallenta gradualmente mese dopo mese. I dati non dovrebbero influenzare il Consiglio della Politica Monetaria che probabilmente manterrà i tassi al livello attuale nei prossimi mesi” hanno scritto della Bank Millennium. La settimana scorsa, il Consiglio della Politica Monetaria ha deciso di mantenere i tassi d'interesse che significa che dicembre è il quattordicesimo mese consecutivo in cui il tasso di riferimento è del 5,75%. Mercoledì, gli economisti della Bank Pekao hanno scritto che sulla base di ciò che i membri del Consiglio della Politica Monetaria hanno detto finora, possiamo concludere che il Consiglio è diviso in due campi. “Uno preferisce iniziare i tagli dei tassi nel marzo 2025, l'altro invece nel terzo trimestre del 2025 o più tardi. Questi gruppi hanno un numero simile, ma il voto decisivo probabilmente sarà del presidente della NBP che suggerisce una data successiva per la ripresa del ciclo di riduzione dei tassi” hanno informato gli economisti. Alcuni giorni fa, in una conferenza dopo la decisione del Consiglio della Politica Monetaria, il presidente Adam Glapiński ha sorpreso il mercato con la dichiarazione che la discussione sui tagli tariffari inizierà da ottobre 2025 e non sarà una discussione, che porterà a una riduzione dei tassi nel 2025 e che questa possibilità si sposta al 2026. “Le letture di venerdì possono in una certa misura sostenere la recente posizione del Consiglio della Politica Monetaria, in cui il presidente Glapiński ha annunciato che l'inflazione a un livello elevato potrebbe persistere più a lungo del previsto, e le discussioni sulle riduzioni potranno iniziare solo nella seconda metà del 2025 con reali possibilità di riduzione solo all'inizio del 2026. Finora, quasi nessuno prende sul serio questi annunci ma le letture successive superiori alle previsioni potrebbero effettivamente spostare i tagli dei tassi di interesse dalla svolta del primo e secondo trimestre del 2025 precedentemente previsto” ha commentato Piotr Bawolski, il direttore per i clienti strategici presso la Casa di Brokeraggio Michael/Ström.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Lunedì 16 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Repubblica Ceca

Il tasso d’inflazione è rimasto sotto le attese degli analisti

Il tasso d’inflazione è rimasto in novembre sotto le attese degli analisti. Lo indicano i dati pubblicati dall’Ufficio di Statistica Ceco.

In novembre, i prezzi dei beni e dei servizi al dettaglio sono aumentati, rispetto a un anno fa, del 2,8%. Si tratta dello stesso dato di ottobre. A trainare al rialzo i prezzi sono stati soprattutto il comparto della casa, degli alimenti e di alcuni servizi. Ad esempio, i prezzi dei servizi di ristorazione sono aumentati del 6,7% e quelli dell’accoglienza di quasi il nove percento. Complessivamente, i prezzi dei beni sono cresciuti dell’1,4% e quelli dei servizi di oltre il cinque percento.

La maggioranza degli analisti si aspettava un aumento annuo dei prezzi del tre percento. L’inflazione è rimasta al di sotto delle attese a causa di una minore dinamica dell’inflazione, ad esempio nel settore degli alimenti. “In dicembre, avrà un ruolo la bassa base di confronto, che riguarderà soprattutto i prezzi degli alimenti e dei carburanti,” prevede l’analista di UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia, Patrik Rožumberský.

(Fonte: https://csu.gov.cz/rychle-informace/indexy-spotrebitelskych-cen-inflace-listopad-2024)

 

I prezzi delle principali tipologie di immobili sono tornati a crescere

I prezzi di tutte le principali tipologie di immobili residenziali in Repubblica Ceca sono tornati a crescere. Lo indicano i dati raccolti dalla ČSOB per il terzo trimestre dell’anno.

I prezzi degli appartamenti sono aumentati nel terzo trimestre del 3,3% nel confronto anno su anno. “Le vendite degli appartamenti sono aumentate rispetto a un anno fa del sette percento, con una crescita di oltre il venti percento nella capitale, e la durata media di vendita è calata a quattro mesi”, nota la ČSOB. I prezzi delle case familiari sono cresciuti nel confronto anno su anno del 4,7%.

Sul lungo periodo, la dinamica dei prezzi più forte rimane quella dei terreni edificabili, il cui valore è aumentato nel terzo trimestre nel confronto anno su anno del 3,5%. “Sul mercato dei terreni continua a prevalere la domanda sull’offerta. Sul lungo periodo, questa situazione non è destinata a cambiare, pertanto i terreni sono uno strumento adatto per gli investimenti a lungo termine”, ha indicato Martin Vašek, direttore generale di ČSOB Hypoteční banka.

Fonte: https://www.csob.cz/csob/servis-pro-media/tiskove-zpravy?id=TZ241127

 

Mattoni 1873, RENOMIA e CSG tra le migliori aziende in Repubblica Ceca

I soci CAMIC Mattoni 1873, RENOMIA e Czechoslovak Group si collocano ai primi posti nella classifica delle 100 migliori aziende in Repubblica Ceca stilata dall’associazione Comenius.

Il gruppo del settore beverage Mattoni 1873 si è classificato quest’anno al quarto posto. Ai primi tre posti figurano grandi gruppi industriali come ČEZ, Škoda Auto e Sev.En. Al decimo posto troviamo il più importante broker assicurativo del paese, RENOMIA, mentre al dodicesimo si posiziona il gruppo dell’industria della difesa Czechoslovak Group.

La classifica viene elaborata in collaborazione con la Camera di Commercio Ceca sulla base delle nomination espresse dalle aziende partecipanti, che rispondono a un questionario degli organizzatori. L’obiettivo della classifica è dare visibilità alle imprese che nei loro settori ottengono risultati “eccellenti, eccezionali o impressionanti in maniera positiva”.

(Fonte: https://www.comenius.cz/vysledkova-listina4)

 

Le monete digitali potrebbero avere un regime fiscale simile alle azioni

A partire dal prossimo anno, le monete digitali potrebbero essere soggette in Repubblica Ceca a un regime fiscale simile a quello delle azioni. La proposta è stata approvata dalla Camera dei Deputati.

La legge prevede di introdurre, per le monete digitali come il bitcoin, alcune esenzioni dall’imposta sul reddito simili a quelle attualmente applicate alle azioni. In particolare, sarebbero esenti dall’imposta sul reddito le vendite di criptovalute con un guadagno inferiore a 100.000 corone in un anno. Inoltre, si prevede l’esenzione fiscale per le monete digitali conservate per almeno tre anni, a condizione che i ricavi dalla vendita non superino i 40 milioni di corone.

Queste modifiche semplificherebbero il sistema di tassazione delle criptovalute. La Repubblica Ceca adotterà inoltre le regolamentazioni richieste dall’Unione Europea, affidando alla Banca Centrale Ceca un ruolo più determinante come regolatore del mercato.

Fonte: https://www.e15.cz/kryptomeny/poslanci-nadelili-ceskym-drzitelum-kryptomen-moznost-danit-zisky-stejne-jako-akcie-1419984

 

La Repubblica Ceca appoggia l’accordo con il Mercosur

La Repubblica Ceca appoggia l’accordo di libero scambio con il gruppo dei paesi latinoamericani del Mercosur, annunciato venerdì scorso.

Secondo il Ministero dell’Industria e del Commercio, il nuovo accordo potrebbe aprire nuove opportunità per le esportazioni ceche. “Si tratta soprattutto delle esportazioni di beni e servizi ad alto valore aggiunto, come l’automotive, la produzione di macchinari, le forniture di tecnologie per l’industria delle esportazioni, dell’energia e dell’industria chimica, o servizi IT”, ha dichiarato il ministro Lukáš Vlček. Con l’accordo, dovrebbe essere eliminato oltre il 90% dei dazi.

La Repubblica Ceca adotta dunque un approccio diverso rispetto all’Italia. Roma sostiene che non ci siano le condizioni per firmare l’accordo a causa della mancanza di tutele per il settore agricolo. Una posizione simile è condivisa, a causa della pressione delle lobby agricole, anche da Francia e Polonia.

Fonte: https://www.mpo.gov.cz/cz/rozcestnik/pro-media/tiskove-zpravy/budouci-dohoda-o-volnem-obchodu-s-mercosur-jako-obrovska-prilezitost-pro-ceske-firmy--284965/

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 13 Gennaio 2025
Sabato 14 Dicembre 2024

Brasile. Nuova legge regolerà il mercato dei crediti di carbonio

Il 12 dicembre il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha approvato la legge n. 15.042 che istituisce il SBCE (Sistema Brasiliano di scambio delle emissioni di gas a effetto serra). La misura crea un mercato del carbonio regolato e stabilisce limiti alle emissioni di gas serra.

La legge divide il mercato dei crediti di carbonio in due settori: regolamentato e volontario.

Il primo promuove la decarbonizzazione attraverso obiettivi governativi per diversi settori dell’economia, che possono essere raggiunti riducendo le emissioni all’interno delle aziende o acquistando crediti di carbonio.

Nel mercato volontario, le aziende acquistano crediti di carbonio per raggiungere gli obiettivi aziendali di neutralizzazione delle emissioni di gas.

A questo proposito, il provvedimento chiarisce le regole per progetti e programmi REDD+ (Riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale) con generazione di crediti e donazioni di carbonio che si basano sulla riduzione delle emissioni derivanti dalla deforestazione, dal degrado e sull’aumento degli stock di carbonio nella vegetazione autoctona

La legge stabilisce anche regole per lo sviluppo dei programmi REDD+. E garantisce il diritto dei legittimi proprietari, come le popolazioni indigene e i popoli e comunità tradizionali, a realizzare progetti sul carbonio nelle loro aree.

Il settore agro-pecuario sarà escluso da questa regolamentazione. Le emissioni indirette di anidride carbonica e altri gas legati al riscaldamento globale, derivanti dalla produzione di fertilizzanti agricoli o materie prime, sarranno escluse dall’osservanza degli obblighi di contenimento delle emissioni di gas.

(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Venerdì 13 Dicembre 2024

Sudafrica. Le importazioni dal mondo e dall'Italia nel 2023, secondo Trade Map

I rapporti commerciali tra Italia e Sudafrica sono caratterizzati da una lunga tradizione di collaborazione economica e scambi bilaterali. L’Italia rappresenta un importante partner commerciale per il Sudafrica nell’Unione Europea, con interscambi che coprono diversi settori strategici. Con riferimento all’export, il Sudafrica è il quinto partner commerciale dell’Italia in Africa, e il primo nella regione SADC.

L'Italia, che si posiziona al decimo posto tra i partner commerciali del Sudafrica (e al secondo tra i Paesi europei, dopo la Germania) vanta un’offerta competitiva in diverse delle categorie merceologiche più richieste. Questo articolo offre una panoramica dettagliata delle principali esportazioni italiane verso il Sudafrica, evidenziando le aree di maggiore successo e i settori in cui il Made in Italy può ulteriormente espandersi.

Secondo Trade Map, nel 2023, le importazioni del Sudafrica hanno raggiunto un valore pari a 107.26 miliardi di USD, evidenziando una crescita rispetto agli 88.22 miliardi di USD del 2019. Tuttavia, considerando il quinquennio, questo trend è stato caratterizzato da una certa volatilità, influenzata in parte dalla pandemia da Covid-19, con un picco del valore delle importazioni nel 2022 (111.87 miliardi di USD) e una lieve flessione nel 2023 rispetto all’anno precedente. Nel 2023, i principali Paesi da cui il Sudafrica ha importato beni sono stati la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. A livello geografico, il 29,3% delle importazioni proveniva dai Paesi del gruppo BRIC, mentre il 23,4% proveniva dall'Unione Europea (EU27).

Le importazioni sudafricane nel 2023 comprendevano una vasta gamma di beni, tra cui macchinari, attrezzature, veicoli, prodotti petroliferi, prodotti chimici, materie plastiche, prodotti farmaceutici ed elettronici. Inoltre, cereali, fertilizzanti e oli hanno costituito una parte significativa delle importazioni.

Sempre secondo Trade Map, nel 2023 il Sudafrica ha registrato una bilancia commerciale positiva (+ 3.398.580.000 USD) [1]. Le principali destinazioni delle sue esportazioni sono state la Cina, gli Stati Uniti e la Germania. Inoltre, il Sudafrica ha indirizzato il 24,3% delle sue esportazioni verso i Paesi membri della SADC (Comunità di Sviluppo dell'Africa Australe), il 19,1% verso l'Unione Europea e il 16,6% verso i Paesi del gruppo BRIC.

Il Sudafrica ha esportato principalmente prodotti minerari, metalli preziosi, veicoli, e prodotti agricoli come agrumi, vino e mais.

Secondo Trade Map, nel 2023, le esportazioni italiane verso il Sudafrica hanno raggiunto un valore di 2.39 miliardi di USD, registrando una leggera flessione rispetto al 2022 (2.50 miliardi di USD) e al 2021 (2.65 miliardi di USD). Questo segna un trend negativo che si è consolidato negli ultimi tre anni, in contrasto con l'andamento generale delle esportazioni italiane verso il resto del mondo, che invece hanno mostrato un costante aumento.

Di seguito sono elencati i 20 prodotti esportati dall’Italia verso il Sudafrica che nel 2023 hanno registrato un valore delle esportazioni più alto:

  • Prodotti petroliferi leggeri (codice HS 271012), 242.993.000 USD
  • Articoli di gioielleria e loro parti, in metalli preziosi diversi dall'argento (codice HS 711319), 209.217.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Macchine per l'imballaggio o il confezionamento (codice HS 842240), 27.351.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Medicinali costituiti da prodotti misti o non misti per scopi terapeutici o profilattici (codice HS 300490), 26.648.000 USD
  • Trattori con potenza del motore superiore a 37 kW ma non superiore a 75 kW (codice HS 870193), 25.590.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dall’India.
  • Cavi e fili elettrici isolati per tensioni inferiori o uguali a 1.000 volt (codice HS 854449), 23.938.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dalla Cina.
  • Macchine per riempire, chiudere, sigillare o etichettare bottiglie, lattine, scatole, sacchi o altri contenitori (codice HS 842230), 23.092.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dalla Germania.
  • Camion autopropulsi dotati di attrezzature di sollevamento o movimentazione, non alimentati da energia elettrica (codice HS 842720), 23.038.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Cina e Giappone.
  • Trattori con potenza del motore superiore a 75 kW ma non superiore a 130 kW (codice HS 870194), 21.020.000 USD
  • Occhiali da sole (codice HS 900410), 20.810.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dalla Cina.
  • Automobili e altri veicoli a motore per il trasporto di meno di 10 persone (codice HS 870324), 20.753.000 USD
  • Prodotti a base di cioccolato e preparazioni contenenti cacao confezionati per la vendita al consumatore (codice HS 180690), 17.996.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Apparecchiature per tubi, caldaie, serbatoi, recipienti o simili (codice HS 848180), 16.546.000 USD
  • Pasta non cotta, non farcita o preparata in altro modo, senza uova (codice HS 190219), 16.267.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l’Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Eswatini e Namibia.
  • Piastrelle in ceramica per pavimentazione, camino o parete (codice HS 690721), 15.971.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il secondo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo dall’India.
  • Tappi e dispositivi di chiusura utilizzati per sigillare contenitori come bottiglie e barattoli (codice HS 830990), 15.726.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Calzature con suole esterne in gomma, plastica o cuoio composito, e con tomaia in pelle (codice HS 640399), 14.867.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Cina e Vietnam.
  • Veicoli a motore per il trasporto di merci, con motore diesel, di peso massimo a carico <= 5 tonnellate (codice HS 870421), 14.506.000 USD
  • Parti di macchine lavastoviglie, macchine per imballaggio o confezionamento e altre macchine e apparecchi simili (codice HS 842290), 13.986.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti.
  • Componenti e parti destinate ai laminatoi utilizzati nella lavorazione dei metalli (codice HS 845590), 13.718.000 USD. Secondo i dati sudafricani, l'Italia si posiziona come il terzo maggiore esportatore verso il Sudafrica in questa categoria di prodotti, preceduta solo da Cina e India.

In conclusione, i dati del 2023 confermano che il Sudafrica è un mercato di riferimento per le imprese italiane, in particolare nei settori del lusso, dei macchinari industriali e dei beni di consumo di alta qualità. Sebbene si sia registrata una leggera flessione nelle esportazioni italiane, il potenziale per una crescita futura rimane significativo, supportato dalla percezione positiva del Made in Italy e dalla domanda di prodotti innovativi e di alta gamma. Inoltre, il rafforzamento delle relazioni commerciali attraverso missioni economiche, partecipazioni fieristiche e collaborazioni locali può rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese italiane che desiderano consolidarsi in questo mercato strategico.

 

[1] Secondo la South African Reserve Bank, nel 2023 il surplus commerciale del Sudafrica è stato pari a 103,5 miliardi di rand (circa 5.5 miliardi di USD). Current account release March 2024

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Sudafricana)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Venerdì 13 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

2025 anno di svolta per la fiscalità delle imprese

A partire da gennaio 2025 entreranno in vigore numerosi cambiamenti normativi che influenzeranno l'attività delle aziende in Polonia, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI). Gli imprenditori dovranno affrontare sfide come l’aumento dell'imposta sugli immobili, che colpirà in modo significativo i proprietari di capannoni o uffici, e le nuove regole per l'assunzione di stranieri. Queste includono, tra l’altro, la digitalizzazione dei processi, l’obbligo di contratti di lavoro e sanzioni più severe per il lavoro nero. Una delle innovazioni principali sarà l’introduzione degli e-consegne obbligatorie per le nuove società e l’adozione di una nuova classificazione PKD, con un periodo transitorio fino alla fine del 2026. Inoltre, le aziende dovranno prepararsi all'attuazione della direttiva sulla trasparenza retributiva, che richiederà una maggiore chiarezza nella politica salariale, e al nuovo sistema di tassazione – il PIT cassa – vantaggioso per le aziende con un fatturato fino a 1 milione di złoty. Gli esperti sottolineano che i cambiamenti comportano sia rischi che opportunità di crescita. Sarà cruciale adattare le strategie aziendali e sfruttare le agevolazioni disponibili per le tecnologie digitali ed ecologiche. Il 2025 potrebbe rappresentare una sfida significativa, ma anche un’opportunità per aumentare la competitività delle imprese.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

Gli analisti di S&P prevedono rating stabile per la Polonia

Il principale analista dell’agenzia S&P Global Ratings, Karen Vartapetov, ha espresso la sua fiducia riguardo al rating della Polonia e alla sua prospettiva stabile. Come motivo principale del suo atteggiamento positivo, ha citato alcune forti caratteristiche del profilo creditizio del paese. "In primo luogo, parliamo di prospettive di crescita molto solide, con alcune possibilità di miglioramento, qualora il governo riesca a portare avanti le riforme e ad ottenere un maggiore afflusso di fondi europei. In secondo luogo, parliamo di un’economia molto resiliente, che è stata messa alla prova da una serie di shock in passato, con una minore esposizione al settore automobilistico e una struttura delle esportazioni più diversificata," ha sottolineato. Ha aggiunto che un sistema di politica monetaria credibile, basato su un regime di tasso di cambio fluttuante e sulla gestione affidabile della politica monetaria da parte della banca centrale, supporta ulteriormente i rating. Tuttavia, ha osservato che le prospettive fiscali non rappresentano un punto di forza per il rating. Miglioramenti in questa area potrebbero essere attesi dopo le elezioni del prossimo anno, quando si aprirà una finestra per una consolidazione fiscale più aggressiva. Vartapetov ha inoltre affermato che, nel medio termine, lo scenario base di S&P prevede una certa consolidazione fiscale in Polonia. Tra le tre maggiori agenzie di rating, Moody’s attribuisce alla Polonia il rating più alto, a livello "A2". Il rating della Polonia secondo Fitch e S&P è "A-", un livello inferiore rispetto a Moody’s. Le prospettive di tutte le valutazioni sono stabili.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Venerdì 13 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Brasile

PIL: il Brasile cresce quanto la Cina nel 3° trimestre e nel G20 è solo dietro Indonesia e Messico

3 dicembre 2024

L’economia brasiliana è cresciuta dello 0,9% nel terzo trimestre del 2024, rispetto al secondo trimestre, secondo i dati pubblicati il 3 dicembre da IBGE - Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica.

La crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) brasiliano è pari a quella della Cina nel periodo ed è dietro solo a Indonesia e Messico tra i paesi del G20 (il gruppo che riunisce le maggiori economie del mondo).

Da inizio anno, tuttavia, la crescita della Cina supera quella del Brasile. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima che il Paese asiatico crescerà del 4,8% nel 2024. Il Brasile dovrebbe vedere un aumento del PIL del 3%.

I settori che hanno contribuito maggiormente alla crescita registrata tra luglio, agosto e settembre in Brasile sono stati i servizi (+0,9%) e l'industria (+0,6%). Il settore agricolo, invece, è sceso dello 0,9%.

I dati IBGE mostrano che, nel settore dei servizi, “si sono registrati sviluppi nell’informazione e comunicazione (2,1%), altre attività di servizi (1,7%), nelle attività finanziarie, assicurative e servizi connessi (1,5%), nelle attività immobiliari (1,0%), commercio (0,8%), trasporti, magazzinaggio e posta (0,6%) e amministrazione, difesa, sanità pubblica, istruzione e previdenza sociale (0,5%)”.

“Nell’industria spicca la crescita dell’1,3% nelle industrie manifatturiere. Sono invece diminuite: costruzioni (-1,7%), elettricità e gas, acqua, fognature, attività di gestione dei rifiuti (-1,4%) ed industrie estrattive (-0,3%)”, sottolinea l’IBGE.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il PIL è cresciuto del 4,0%.

Fino al terzo trimestre di quest’anno, il PIL brasiliano è cresciuto del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Rispetto allo scorso anno si è registrato un calo del 3,5% nell’agricoltura, una crescita del 3,5% nell’industria e del 3,8% nei servizi.

I risultati pubblicati dall’IBGE rientrano o addirittura leggermente al di sopra di quanto previsto da diversi economisti e istituti di ricerca.

C'è, tuttavia, una preoccupazione per l'aumento dei prezzi nel Paese. Negli ultimi 12 mesi l’inflazione ha raggiunto il livello del 4,77%, spinta dall’aumento delle tariffe alimentari ed elettriche.

Rispetto ad altre economie del G20, il Brasile è dietro solo a Indonesia e Messico, che sono cresciuti rispettivamente dell’1,5% e dell’1,1% nel periodo, ed appare alla pari con la Cina.

Nel terzo trimestre del 2024, il Paese è davanti, tra gli altri, all’Arabia Saudita, agli Stati Uniti e alla Francia. Non sono ancora state diffuse informazioni sul PIL del terzo trimestre in Sud Africa, Argentina, Australia, India e Russia.

In allegato: Grafico “Il cambiamento nelle economie del G20” - Crescita del PIL nel 3° trimestre del 2024

Il Rapporto congiunturale della Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI), che analizza il terzo trimestre del 2024, attira l’attenzione sulla crescita brasiliana a un “ritmo superiore alle aspettative”.

“Gran parte della sorpresa per il tasso di crescita più elevato nella prima metà del 2024 è dovuta all’espansione fiscale. L’aumento delle spese per il personale, l’anticipazione del calendario dei trasferimenti di reddito, le spese relative al recupero dello Stato di Rio Grande do Sul e l’aumento delle prestazioni e del numero dei beneficiari della previdenza sociale sono alcuni dei punti salienti di una serie di spese che hanno portato ad un forte aumento dell’impulso fiscale nel periodo”, si legge nel testo.

“Inoltre, c'è il mercato del lavoro, che continua ad essere surriscaldato. L'occupazione continua ad aumentare in uno scenario di basso tasso di disoccupazione, un ambiente che ha fornito significativi aumenti reali del reddito da lavoro. Di conseguenza, il tasso di crescita reale dello stipendio di massa è aumentato nella prima metà del 2024, mostrando un incremento superiore ai tassi già significativi degli ultimi due anni.”

Attualmente, il tasso di disoccupazione in Brasile misurato dall’IBGE è del 6,2% – il livello più basso mai registrato.

Il rapporto sottolinea che la somma dell’espansione fiscale con l’aumento della massa salariale e l’aumento del credito ha stimolato i consumi delle famiglie – la crescita del PIL quest’anno, infatti, è più legata alla domanda interna che allo scenario internazionale, secondo la CNI.

Il testo mette in guardia dal futuro impatto di fattori quali intensa siccità, incendi, deprezzamento del tasso di cambio e aumento dei prezzi dell’elettricità e del carburante sull’inflazione – che “si è avvicinata al tetto obiettivo del 4,5%, ma resta su un livello inferiore a quello registrato a fine 2023”.

Anche il Monitor del PIL della Fundação Getúlio Vargas (PIB-FGV) evidenzia la “buona performance dell’economia” tra luglio e settembre, contraddicendo le aspettative di un calo dei numeri.

“Per l’ottica della produzione, il grande traguardo è il forte sviluppo dell’industria, che si è verificato in modo diffuso. Inoltre, il settore dei servizi cresce anche, nonostante la decelerazione, mentre l'agricoltura si ritira nel trimestre”, analizza Juliana Trece, coordinatrice del PIB-FGV.

“Dal punto di vista della domanda, i consumi e gli investimenti continuano a crescere rispettivamente per il terzo e il quarto trimestre consecutivo”, aggiunge.

Il rapporto FGV indica una solida crescita in settori quali i consumi delle famiglie (aumento del 4,5% nel terzo trimestre), Investimenti fissi lordi (+9,7%), esportazioni (+2,4%) e importazioni (+20,2%).

A fine settembre l’Istituto per la Ricerca Economica e Applicata (Ipea) ha rivisto, invece, la proiezione di crescita del Paese nel 2024 al 3,3%. Per il 2025, l’agenzia prevede che il Paese cresca del 2,4%.

“Contrariamente a quanto si poteva pensare a giugno [...] gli impatti delle inondazioni del Rio Grande do Sul sul PIL aggregato sembrano essersi esauriti nel breve termine”, sottolinea l’analisi.

“Sospinta dalla buona evoluzione del mercato del lavoro e dalle migliori condizioni di accesso al credito, l'andamento delle vendite di beni e servizi alle famiglie ha mantenuto vigore per tutto il 2024, e continua a rappresentare il principale motore dell'economia.”

“Dopo un 2023 deludente, anche la domanda di beni strumentali si è distinta positivamente, alimentando una ripresa del settore manifatturiero, seppure a ritmi ancora modesti”, analizza Ipea.

(Fonte: BBC News Brasil)

 

Il Brasile esporta 46 milioni di sacchi di caffè, raggiungendo il record nel 2024

I principali importatori sono Stati Uniti, Germania e Belgio

Alex Rodrigues - Giornalista presso Agência Brasil | Pubblicato il 10/12/2024

Nel novembre di quest’anno, il Brasile ha esportato 4,66 milioni di sacchi da 60 chilogrammi (kg) di caffè. Con un risultato superiore del 5,4% rispetto allo stesso mese del 2023, quando il Paese aveva venduto 4,42 milioni di sacchi di prodotto sul mercato estero, il settore della coltivazione del caffè ha stabilito un nuovo record: ad un mese dalla fine dell’anno, i produttori nazionali avevano già spedito un totale di 46,399 milioni di sacchi, superando del 3,78% il volume più alto registrato fino ad allora, pari a 44,707 milioni di sacchi nei 12 mesi del 2020.

Secondo il Consiglio degli Esportatori Brasiliani di Caffè (Cecafé), organismo che ha pubblicato lunedì (9) dei dati statistici, con le vendite all’estero del prodotto, il Brasile ha ricevuto, solo nel mese di novembre, 1,343 miliardi di dollari, una somma superiore del 62,7% a quella 825,7 milioni di dollari registrati nello stesso mese del 2023. Se i ricavi ricevuti da gennaio a novembre di quest’anno (11,30 miliardi di dollari) vengono confrontati con quelli dello stesso periodo di 2023 (9,24 miliardi di dollari), la crescita è di circa il 22,3%.

Fino alla fine di novembre, i principali importatori di caffè brasiliano erano gli Stati Uniti (7.419 milioni di sacchi, pari al 16% del totale), Germania (7.228 milioni), Belgio (4.070 milioni), Italia (3.702 milioni) e Giappone (2.053 milioni di euro) e, in totale, i giapponesi hanno importato, quest’anno, un volume inferiore dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.

La tipologia di caffè che il Brasile ha esportato di più nel 2024 continua ad essere l’Arabica: oltre 33,97 milioni di sacchi. Secondo Cecafé, questo volume, superiore del 23,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è il più grande della storia per il periodo di 11 mesi. Segue la specie canephora (conilon + robusta).

I caffè di alta qualità o certificati utilizzando pratiche sostenibili hanno rappresentato il 17,5% del totale delle esportazioni brasiliane tra gennaio e novembre 2024, con 8,112 milioni di sacchi spediti all’estero. Questo volume è superiore del 33,5% rispetto a quello registrato nei primi 11 mesi dello scorso anno. Il prezzo medio del prodotto è stato di 269,41 dollari per sacco, generando entrate in valuta estera pari a 2,185 miliardi di dollari, ovvero il 19,3% del totale ottenuto.

 

Sfide

Nonostante i buoni risultati, Cecafé sottolinea il persistere di strozzature che ostacolano il settore, soprattutto in termini logistici. “In teoria, analizzando l'andamento delle esportazioni di caffè brasiliano, avremmo solo motivo di festeggiare, ma la realtà è un po' più crudele”, ha dichiarato in un comunicato il presidente dell’entità, Márcio Ferreira. “Questa prestazione record è dovuta alla professionalità e creatività degli esportatori associati a Cecafé, che hanno cercato alternative e hanno pagato milioni di dollari in spese aggiuntive nei loro processi di esportazione a causa della mancanza di infrastrutture, soprattutto nei porti brasiliani, per onorare gli impegni presi con i clienti internazionali dei caffè brasiliani”.

Agência Brasil ha consultato l’Associazione Brasiliana dell’Industria del Caffè (Abic) in merito ai dati diffusi da Cecafé. Sempre in un comunicato, il presidente dell’entità, Pavel Cardoso, ha commentato che il settore prevede di raggiungere, quest’anno, la soglia dei 50 milioni di sacchi di caffè esportati.

“I dati sull’export diffusi da Cecafé, che dovrebbero accumulare, alla fine di quest’anno, quasi 50 milioni di sacchi di caffè, sono robusti e, rispetto ai dati dell’anno scorso, che ammontavano a quasi 40 milioni, dimostrano il vigore che le esportazioni brasiliane hanno raggiunto quest’anno”, ha affermato Cardoso.

Per il presidente dell’Abic, due fattori sono stati importanti per l’aumento delle importazioni: “il robusta (conilon brasiliano) era molto economico rispetto al conilon vietnamita nella prima metà dell’anno, da qui il motivo per cui queste esportazioni rimangono molto più elevate rispetto all’anno scorso, soprattutto conilon (di robusta), e un altro punto fondamentale, soprattutto negli ultimi quattro mesi, sono state le anticipazioni che questi importatori europei hanno fatto in vista dell’imminente entrata in vigore del Regolamento dell’Unione Europea per i Prodotti Senza Deforestazione (EUDR), rinviato di altri 12 mesi, ma le anticipazioni degli importatori erano già state fatte”.

(Fonte: Agência Brasil)

(Contributo editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Giovedì 12 Dicembre 2024

Brasile. Il mercato del franchising nel segmento pet shop

L’industria dei prodotti e dei servizi per animali domestici cresce ogni giorno in Brasile. Per darvi un’idea, nel 2021 il mercato ha generato più di 35,8 miliardi di R$, suddivisi tra Pet Vet (14%), Pet Care (7%) e Pet Food (79%).

In termini di fatturato nel segmento, il Brasile occupa il 6° posto nel ranking mondiale, rappresentando il 4,5% del fatturato totale e davanti a grandi paesi come Francia, Italia, Canada e Australia.

Investire in un’azienda che esporta beni dal mercato degli animali domestici, è un ottimo affare, visto che il 95% – ovvero più di 391,9 milioni di R$ – di questo totale riguarda prodotti del segmento Pet Food.

A partire da R$10.000 è possibile investire in un franchising di un negozio di animali. Esistono modelli di micro-franchising, franchising mobile e anche quelli che possono essere gestiti da casa. Ed esistono anche reti più grandi, dove l'investimento iniziale parte da R$ 100.000.

Di seguito sono riportati alcuni dei migliori franchising del segmento.

Animalia Farma è un franchising di negozi di animali creato in San Paolo e opera come farmacia di preparati veterinari. Attualmente conta 14 unità, distribuite tra San Paolo, Paraná, Rio Grande do Sul e Rio de Janeiro. Ha un catalogo di prodotti molto vario che spazia dai medicinali masticabili alle pomate e allo shampo.

Investimento iniziale: da R$300mila.

Vital Pet è una società di gestione di piani medico-sanitari per animali domestici. Attraverso servizi offerti da questa proposta assicurativa, l’ animale domestico potrà avere accesso a cliniche, centri diagnostici e laboratori, in modo molto simile a un piano sanitario umano. Abbiamo poche opzioni di franchising di questo modello sul mercato. Pertanto rappresenta un’ottima opportunità di investimento.

Investimento iniziale: da R$30 mila;

La Clinica Veterinaria offre un'infrastruttura completa per consultazioni, trattamenti, vaccinazioni, interventi chirurgici ed esami. Per chi desidera essere un franchisee, ci sono 3 opzioni di modello di business: Smart (solo servizio clinico), Clinic (clinica + bagno e toelettatura e negozio di medicinali e alimentari) e Clinic (clinica + ufficio + esami di laboratorio).

Investimento iniziale: da R$ 135mila.

(Contributo editoriale a cura della Camera Italiana Commercio e Industria S. Catarina - Brasile)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Giovedì 12 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

BNP leader negli acquisti d'oro nel 2024: 42 tonnellate nelle riserve

Secondo il think tank OMFIF, basato sui dati del World Gold Council, la Banca Nazionale di Polonia (NBP) ha acquistato 42 tonnellate d’oro fino a settembre 2024, il quantitativo più alto tra le banche centrali a livello globale quest’anno. Complessivamente, gli acquisti netti delle banche centrali nel terzo trimestre del 2024 ammontano a 186 tonnellate, per un totale di 694 tonnellate dall’inizio dell’anno, un livello inferiore rispetto al 2023 ma in linea con il trend del 2022. Ad ottobre, le riserve auree della NBP sono aumentate a 13,734 milioni di once, con un acquisto di 21,7 tonnellate solo a settembre, portando la quota dell’oro nelle riserve oltre il 16%. La Banca Nazionale di Polonia aveva iniziato a incrementare significativamente le riserve auree a metà del 2019, portandole allora a 7,336 milioni di once. La NBP prevede di aumentare la quota d’oro al 20% delle riserve valutarie complessive entro il 2025.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

Via libera a 40 miliardi di zloty di fondi del PNRR per la Polonia

Il viceministro dei fondi Jan Szyszko ha informato mercoledì l’agenzia PAP che la Commissione Europea ha approvato il pagamento di 40 miliardi di złoty in base alla seconda e alla terza richiesta di pagamento del PNRR (Poland's recovery and resilience plan). Ha spiegato che questi fondi sono destinati, tra l’altro, ai parchi eolici nel Mar Baltico, alla costruzione e modernizzazione delle reti energetiche, nonché all’acquisto di attrezzature e alla ristrutturazione dei reparti oncologici in Polonia."Questo trasferimento conclude la prima fase di recupero dei ritardi del PNRR e il primo anno di attuazione del PNRR. Una volta completato, invieremo altre richieste di pagamento, la quarta e la quinta, già entro quest'anno. Subito dopo l’invio, ci dedicheremo alla revisione del PNRR," ha aggiunto il viceministro. Allo stesso tempo, ha assicurato che le accuse di presunti ritardi nei pagamenti delle successive tranche sono prive di senso, poiché le nuove richieste non sono ancora state presentate e, di conseguenza, le scadenze per i pagamenti non sono ancora stabilite. Il viceministro Szyszko ha inoltre menzionato che i negoziati con la Commissione Europea sul versamento dei contributi previdenziali per i contratti civili, uno degli obiettivi chiave per sbloccare i fondi per la Polonia, dureranno almeno alcune settimane. Un accordo è previsto nel primo trimestre del 2025.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

 

Passi avanti per la prima centrale nucleare, sarà commercialmente funzionante dal 2036

Il primo blocco della prima centrale nucleare in Polonia dovrebbe essere avviato nel 2036. Ieri, l'informazione che è stata inserita nel programma aggiornato per l'energia nucleare polacca, è stata trasmessa dal rappresentante del governo per le infrastrutture energetiche strategiche, Wojciech Wrochna. Come ha sottolineato Wrochna, l'aggiornamento del Programma Polacco di Energia Nucleare (PPEJ) è nell'ultima fase di preparazione. Dovrebbe prevedere che la gestione commerciale dei successivi due blocchi avvenga nel 2037 e 2038. Gli altri termini che dovranno trovarsi nell'aggiornamento del PPEJ includono il trasferimento del sito di costruzione al contraente nel 2025, oltre a questo, il permesso per la costruzione dell'impianto nucleare e l'inizio dei lavori veri e propri nel 2028. Come ha aggiunto Wrochna, il governo conta di ottenere entro la fine dell'anno dalla Commissione Europea una decisione di apertura sul suo ricorso, per la domanda dell'aiuto pubblico per il primo impianto nucleare. “Questo permetterà di avviare un dialogo sul sistema di aiuto per la prima centrale, che è anche la condizione per firmare il contratto EPC con i contraenti” ha sottolineato Wrochna. Il rappresentante del governo ha anche confermato che la Commissione Europea può avviare entro la fine dell'anno la procedura sull'aiuto pubblico per la prima centrale nucleare. “Abbiamo dovuto fare in modo che la Commissione Europea prendesse prima di tutto una decisione sull'avvio del procedimento che esaminerà il modello (di aiuto pubblico e per l'energia nucleare) che abbiamo proposto”, ha detto Wrochna. Ha anche informato che si è incontrato riguardo a questa questione con la nuova commissaria europea per la concorrenza, Teresa Rivera. “C'è stato un buon dialogo con la commissaria, e spero che l’effetto di questo sarà una decisione di apertura entro la fine di quest'anno o forse persino prima di Natale” ha aggiunto Wrochna. Come ha sottolineato, la data di firma del contratto EPC con il contraente dipende dalla decisione della Commissione Europea sull'assegnazione dell'aiuto pubblico. Il nuovo rappresentante ha notato che i tempi per la realizzazione dell'energia nucleare sono “estremamente stretti”. L'8 novembre, Leszek Juchniewicz, il presidente di PEJ (Centrali Nucleari Polacche), ha informato che il primo blocco della centrale nucleare a Choczewo dovrà essere pronto nel 2035, in seguito probabilmente ci sarà un anno di test e solo allora la fornitura elettrica al sistema nazionale. Il consorzio Westinghouse-Bechtel e PEJ stanno attualmente preparando il cosiddetto accordo ponte tra il contratto di progettazione e quello di esecuzione per la realizzazione della centrale nucleare a Choczewo. Il progetto è realizzato dalla società PEJ appartenente al 100% all’erario dello Stato. Come appaltatore e partner per la prima centrale, il governo precedente ha indicato il consorzio Westinghouse-Bechtel. La prima centrale con la tecnologia americana AP1000 sarà costruita nella località di Lubiatowo-Kopalino in Pomerania. Wrochna ha anche informato sui piani di costruzione di una seconda centrale nucleare. Ha detto che la scelta del partner per la seconda centrale nell'ambito del PPEJ deve avvenire attraverso una procedura di natura competitiva. Come ha aggiunto Paweł Gajda, il direttore del Dipartimento di Energia Nucleare del Ministero dell'Industria, attualmente sono prese in considerazione quattro località "post carbonifere". “Si adattano bene ai bisogni del sistema, garantiscono nuovi investimenti dopo la dismissione delle centrali a carbone e offrono la presenza di aziende competenti nei servizi” ha spiegato Paweł Gajda. Ha sottolineato che le probabilità di selezione per ciascuna di queste quattro località sono varie. “Vediamo la necessità di un approccio diverso nella scelta del partner strategico. Selezionare contemporaneamente il fornitore, il contraente generale e più elementi dell'offerta finanziaria", ha aggiunto Gajda. La corta lista delle possibili localizzazioni sarà conosciuta a gennaio. Gajda ha sottolineato che è prevista anche una partecipazione al capitale del partner strategico nel prossimo progetto. Il ministero vuole pure creare un programma separato per i reattori SMR.

(Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi)

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025
Martedì 10 Dicembre 2024

Notizie dai mercati esteri - Polonia

Glapiński posticipa i tagli dei tassi d’interesse al 2026

L’intervento di giovedì del presidente della Banca Nazionale Polacca (NBP), Adam Glapiński, ha sorpreso i mercati. Il presidente ha annunciato che la discussione sui tagli ai tassi d’interesse non inizierà a marzo 2025, come precedentemente previsto, ma solo nell’autunno 2025, con la possibilità che i tagli dei tassi vengano rinviati al 2026. La decisione del Consiglio di Politica Monetaria (RPP) di mantenere i tassi al 5,75% è stata interpretata come un segnale restrittivo, soprattutto in vista di un possibile allentamento della politica monetaria da parte della BCE. L’intervento di Glapiński ha avuto un impatto sui mercati finanziari: lo złoty si è rafforzato rispetto all’euro e al dollaro, raggiungendo i livelli più alti da settembre. Sono stati osservati movimenti anche sul mercato obbligazionario e azionario. L’indice WIG-Banki è aumentato del 2,4%, mentre i titoli di banche come mBank e Santander Bank Polska hanno registrato guadagni fino al 5%. Gli esperti sottolineano che la decisione della NBP potrebbe rallentare la ripresa economica in Polonia, soprattutto a causa dell’aumento dei tassi d’interesse reali e del rafforzamento dello złoty. Tuttavia, non escludono tagli ai tassi nel 2025, qualora la situazione economica peggiorasse.

Polonia quinto esportatore mondiale di palline natalizie

La Polonia si classifica al terzo posto in Europa e al quinto nel mondo per l'esportazione di palline natalizie, come riportato nel rapporto dell'azienda Akcenta. Nel 2023, il valore delle esportazioni polacche di decorazioni natalizie ha raggiunto i 68,2 milioni di euro, registrando un valore doppio rispetto alle importazioni. I prodotti polacchi sono apprezzati per il design unico e la durata, tra i principali destinatari ci sono la Germania (15,6 milioni di euro), gli Stati Uniti (14,8 milioni di euro) e la Francia (4,3 milioni di euro). Le palline natalizie polacche vengono esportate anche in altri paesi europei, come la Repubblica Ceca, l'Austria e la Slovacchia, oltre che in mercati più lontani, come la Russia e l'Australia. Allo stesso tempo, la Polonia importa decorazioni natalizie, principalmente dalla Cina, che rappresentano 36,2 milioni di euro su un valore totale delle importazioni di 46,7 milioni di euro. A livello globale, la Polonia si distingue positivamente: mentre il valore dell'export mondiale di decorazioni natalizie è diminuito del 39% nel 2023, la Polonia ha registrato solo un calo del 7%, rispetto al 42% della Cina, che domina il mercato.

Investitori canadesi per la prima centrale nucleare polacca

La società che è responsabile della costruzione della prima centrale nucleare in Polonia, "Centrali nucleari polacche" (PEJ) ha ricevuto una lettera di intenti da Export Development Canada (EDC) per quanto riguarda il sostegno finanziario al progetto che sarebbe pari a quasi 6 miliardi di PLN. EDC ha enorme esperienza nel finanziamento dei progetti energetici in tutto il mondo. L’obiettivo principale dell’istituto è sviluppare l’export canadese e il commercio internazionale canadese. PEJ ha detto che a metà novembre è stata siglata una lettera di intenti con l’Istituto americano di finanziamento allo sviluppo, Development Finance Corporation che offre alla costruzione della prima centrale nucleare Lubiatowo-Kopalino più di 4 miliardi di PLN. PEJ ha menzionato che la costruzione della centrale nucleare suscita grande interesse degli investitori. Inoltre la società polacca ha firmato la lettera di intenti del valore pari a circa 70 miliardi di PLN con la Banca di Importazione-esportazione americana. Come dice PEJ la collaborazione con le agenzie di credito all’esportazione è necessaria per il finanziamento dell'impianto nucleare. La prima centrale nucleare sarà costruita a Lubiatowo-Kopalino, nel comune di Choczewo, la costruzione inizierà nel 2028 e la fine della costruzione è prevista nel 2035. Ora, la società polacca ha ricevuto una decisione ambientale per la costruzione della centrale e una decisione di principio del Ministero del Clima e dell’Ambiente.

Sostegno pubblico per Rafako, rimbalzo del titolo in Borsa

L’azienda polacca Rafako che nel passato è stata una delle maggiori aziende del settore energetico ora sta ottenendo risultati tra i più bassi del mercato azionario. La Rafako è stata valutata 900 milioni di PLN ma da anni si trova in difficoltà finanziarie. La Rafako ha pubblicato i dati sui risultati finanziari del terzo trimestre del 2024 in cui ha registrato una perdita netta di 379 milioni di PLN. A novembre la Rafako è stata una delle società le cui azioni sono scese di quasi il 30%, la valutazione dell’azienda è stata stimata in 43 milioni di PLN. Altresì l’azienda ha preso la decisione di avviare licenziamenti collettivi. Tuttavia, la situazione della Rafako può cambiare nel futuro. Lunedì le azioni Rafako in borsa sono aumentate del 50%, è stata una delle società le cui azioni sono aumentate di più, da 0,25-0,30 di PLN a quasi 0,45 di PLN. La valutazione dell’azienda è salita a 74 milioni di PLN. Attualmente il governo polacco pianifica il sostegno per la Rafako, prevede l’insolvenza controllata con l’indicazione di attrarre un investitore che avverrà a giorni.

Rapporto Thornton: il governo non fa abbastanza per le imprese

Secondo l'ultimo rapporto di Grant Thornton, il governo non ha realizzato le attese riforme favorevoli alle imprese e alcune normative si sono rivelate addirittura dannose per gli imprenditori. Tra le 30 leggi economiche approvate dal governo da dicembre dello scorso anno, solo sei sono state giudicate positive, 15 considerate di scarso impatto, e nove valutate come sfavorevoli. Tra le modifiche positive si annoverano la possibilità per le piccole imprese di calcolare l'imposta sul reddito (PIT) con il metodo di cassa, l'introduzione delle cosiddette "vacanze ZUS" (esenzione mensile dai contributi previdenziali) e la semplificazione delle regole per la gestione dei materiali da costruzione. Anche la legge speciale a sostegno delle imprese nelle aree alluvionate è stata valutata positivamente. Tra le regolamentazioni dannose sono stati inclusi i requisiti per i whistleblower, che impongono obblighi onerosi ai datori di lavoro, come la creazione di regolamenti interni per la ricezione delle segnalazioni, e la consultazione con i rappresentanti dei dipendenti. Due leggi fiscali, una che accelera l'aumento delle accise sui prodotti del tabacco e l'altra che introduce una tassa globale compensativa, sono state anch'esse ritenute sfavorevoli. Le imprese hanno inoltre espresso disappunto per i cambiamenti nel diritto delle telecomunicazioni e per le norme che facilitano le cause legali dei consumatori contro le aziende. Il rapporto rileva tuttavia un calo del numero di nuove normative. Nei primi tre trimestri dell'anno, sono state introdotte 9.074 pagine di nuove leggi, rispetto alle 25.900 dello stesso periodo dell'anno precedente. Questo potrebbe indicare la fine della "sovrapproduzione normativa" osservata negli anni precedenti. Gli esperti sottolineano che, sebbene il volume della legislazione sia in calo, gli imprenditori continuano a lamentare la mancanza di stabilità e prevedibilità delle norme. Come osserva Rzeczpospolita, il rapporto è un avvertimento: nonostante alcune modifiche favorevoli, mancano ancora riforme complete per sostenere lo sviluppo delle imprese in Polonia.

La Polonia apre le strade ai veicoli a guida autonoma

Il Ministero delle Infrastrutture ha presentato un progetto di modifica alla legge sul traffico stradale, che consentirà di testare veicoli a guida semi-automatica e completamente automatica sulle strade pubbliche. Le nuove norme prevedono che i test siano condotti dai cosiddetti "organizzatori dei lavori di prova", ovvero soggetti specializzati nella valutazione e nella gestione dei veicoli automatizzati. Le autorizzazioni per queste attività saranno rilasciate dal Coordinatore Nazionale dei Lavori di Prova mediante decisione amministrativa, a condizione che venga garantita la sicurezza del traffico stradale e il rispetto delle normative. L'autorizzazione avrà una validità massima di un anno, e il costo potrà ammontare fino a 20.000 zł in una sola regione o fino a 40.000 zł per più regioni. Nella motivazione del progetto, si sottolinea che l'obiettivo delle modifiche è consentire il collaudo delle tecnologie più avanzate sulle strade polacche, a supporto dello sviluppo delle imprese operanti nel settore delle tecnologie automotive a guida automatica. L'attuale mancanza di regolamentazioni rappresenta un ostacolo per le aziende polacche nella catena del valore globale. La legge entrerà in vigore sei mesi dopo la sua pubblicazione, aprendo la strada al progresso tecnologico e allo sviluppo del trasporto a guida automatica in Polonia.

Fonte: Gazzetta Italia, Polonia Oggi

(Contributo editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Martedì 14 Gennaio 2025