Energie rinnovabili

Martedì 5 Aprile 2022

Danimarca - Copenhagen ad emissioni zero entro il 2025: il piano per il consumo energetico

Il Piano Climatico Copenhagen 2025. Il 23 agosto 2012 è stato adottato il Piano Climatico Copenhagen 2025 (Climate Plan CPH 2025). L’obiettivo è rendere Copenhagen una città ad emissioni zero entro il 2025. La capitale danese è fortemente attiva nel contrastare il cambiamento climatico, nel rispetto dell’ambiente e attraverso l'utilizzo di soluzioni innovative e sostenibili. L'amministrazione di Copenaghen mira a combinare crescita e sviluppo verdi e allo stesso tempo a ridurre le emissioni di CO2. 

Suddiviso in 3 diverse fasi, il piano è ora giunto alla terza ed ultima: 2021-2025. Ciascuna fase a sua volta verte su 4 pilastri divisi in: consumo energetico; produzione energetica; mobilità e iniziative dell’amministrazione comunale.

Il consumo energetico. In questo primo articolo si vuole porre l’attenzione sulla riduzione del consumo di energia. Copenhagen continua a crescere, così come il suo fabbisogno energetico. Diventa quindi necessario impegnarsi per ridurne il consumo. Infatti, se la città non riesce a diminuire i suoi consumi ora, in futuro dovrà investire in nuova capacità di produzione per soddisfare le sue esigenze. Il piano per la riduzione del consumo energetico ha i seguenti obiettivi: la riduzione del 20% del consumo di calore; del 20% dell'elettricità consumata dalle società commerciali e di servizi; del 10% del consumo energetico delle famiglie e l’installazione di moduli fotovoltaici pari all'1% del consumo di elettricità.

La riduzione del consumo energetico si basa su diverse iniziative che ambiscono alla riduzione delle emissioni di CO2 di 4.000 tonnellate entro il 2025.

L’efficienza energetica. Il programma di efficienza energetica si basa su 4 principali iniziative. La prima riguarda il funzionamento energetico delle unità di teleriscaldamento che sarà diffuso in gran parte della città entro il 2025. Il teleriscaldamento è un sistema di riscaldamento a distanza. Attraverso una rete di condutture trasporta il calore generato da grandi centrali fino alle singole strutture abitative. L’impatto ambientale è minore così come gli sprechi energetici. 

Ristrutturazione e nuove costruzioni dei locali. La città è in continuo rinnovamento urbano e con ambiziosi progetti di retrofit energetico, o riqualificazione energetica. Con il rinnovamento urbano si vuole ridurre il consumo energetico di ogni proprietà di almeno il 20-30% e aumentare il suo rating di etichettatura energetica di due categorie. La riqualificazione sarà implementata in edifici che ospitano uffici pubblici, nell'edilizia sociale e tra i proprietari privati.

Inoltre, si costruirà un dialogo con i costruttori edili e i consulenti dei clienti su come sostenere gli obiettivi di efficienza energetica della città nei nuovi edifici e nella stesura dei piani di sviluppo locale. Questo obiettivo sarà raggiunto applicando un nuovo strumento di sostenibilità nel processo di pianificazione locale e attraverso incontri di dialogo e informazione con sviluppatori e consulenti.

Piano d'azione fotovoltaico. Un altro obiettivo per il 2025 è l’implementazione di un piano d'azione fotovoltaico per fornire l'1% del consumo di base di elettricità del 2010, o 26.000 MWh. Il piano d'azione si baserà sul progetto pilota di rinnovamento urbano Solar District North-West, con l’obiettivo di installare 5 MW di capacità fotovoltaica nel solo nel distretto nord-occidentale entro il 2025.

Conversione di edifici riscaldati singolarmente a gasolio. Circa 500.000 metri quadrati a Copenhagen non sono collegati alla rete di teleriscaldamento. Un sostanziale numero di questi è riscaldato da caldaie a gasolio. Parte del Piano Climatico prevede di identificare queste proprietà e lanciare iniziative per sostenere la conversione a fonti di energia rinnovabile, al teleriscaldamento o al gas entro il 2025.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Martedì 15 Marzo 2022

La Turchia punta su vento e sole per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili

La Turchia esporta apparecchiature per l'energia eolica in 45 paesi di 6 continenti, ha dichiarato il Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali, Fatih Dönmez, a un vertice tenutosi lo scorso mese di febbraio nella capitale. Infatti, circa il 10% del fabbisogno elettrico del Paese è soddisfatto dal settore dell'energia eolica con una capacità totale aumentata nel 2021 con oltre 10.500 megawatt (MW) e il Presidente della Turkish Wind Energy Association (TÜREB), Ebru Arıcı, ha dichiarato che la Turchia aggiungerà circa 1.500 megawatt di energia eolica alla rete nazionale da qui al 2023. Un risultato che conferma l’importanza dell’eolico nel Paese, che rappresenta oggi uno dei 10 maggiori mercati a livello globale e quinto produttore nel 2021 di turbine eoliche in Europa.

Nel complesso la produzione di energia da fonti rinnovabili, escluso l’idroelettrico, è raddoppiata in Turchia rispetto al 2017 ed ha superato la prima volta alla fine del 2021 l’energia prodotta da fonti idroelettriche, un potenziale quello idroelettrico che ha risentito di lunghi periodi di siccità negli ultimi anni e il suo potenziale, anche a causa del riscaldamento globale, è stato quasi interamente utilizzato.

Il calo di produzione di energia idroelettrica è stato compensato dal gas: mentre la quota idroelettrica è diminuita dal 26% al 17%, il consumo di gas (61 miliardi metri cubi nel 2021) è passato dal 23% al 33% su base annua nel 2021 e ha spinto la quota di combustibili fossili al 65%.

Eolico e solare (di quest’ultima fonte si utilizza soltanto il 3% dell’effettivo potenziale che ha raggiunto nel 2021 7.815 MW di energia installata) nel 2021 hanno dunque stabilito nuovi record raggiungendo 44,6 terawattora (TWh) di energie prodotta con una quota, assieme, del 13,6% rispetto all'11,7% nel 2020.

L’aumento nel 2021 dell’utilizzo del solare e dell’eolico per la produzione di energia in Turchia non ha tuttavia coperto il fabbisogno del Paese ed il gap è stato colmato principalmente da carbone importato. Tornando all’eolico, merita citare il primo studio sull’energia eolica offshore galleggiante in Turchia per sfruttare il vento nei mari della Turchia a bassa profondità. Il progetto è stato presentato recentemente da alcuni ingegneri dell'Istituto di tecnologia di Izmir (IYTE) e sovvenzionato da TÜBITAK (il CNR turco) e si attende il rilascio del brevetto entro i prossimi due anni.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Martedì 15 Marzo 2022
Giovedì 23 Dicembre 2021

La capacità eolica offshore del Vietnam raggiungerà i 36 GW entro il 2045

La capacità eolica offshore del Vietnam aumenterà di 36 GW entro il 2045, secondo l'ultima bozza del Power Development Master Plan VIII.

Aumenterà a 4 GW entro il 2030, 10 GW entro il 2035 e a 23 GW entro il 2040. L'energia eolica offshore rappresenterà circa il 2,6% della capacità di generazione totale di energia elettrica nel 2030 e il 10,8% nel 2045. I parchi eolici offshore saranno situati principalmente nel nord e nel sud del paese.

Nella precedente bozza del piano, il Ministero dell'Industria e del Commercio aveva fissato l'obiettivo di aumentare la capacità di energia eolica offshore a 2-3 GW, ovvero l'1,5-2% del totale, entro il 2030.

In una riunione tenutasi per discutere l'ultima bozza venerdì, Mathias Hollander, senior manager del Global Wind Energy Council (GWEC), ha affermato che il Vietnam può avere una capacità di energia eolica offshore di 5-10 GW entro il 2030. La produzione di energia eolica offshore del paese ha un un'efficienza di oltre il 50%, simile a quella dell'energia idroelettrica, ha osservato.

Secondo i calcoli del GWEC, il Vietnam dovrà investire 10-12 miliardi di dollari per i primi 4-5 GW di capacità eolica offshore, ma il vento è una fonte infinita, quindi il Paese non dovrà continuare ad alimentare i parchi eolici, così come fa con centrali a carbone o a gas.

Nel frattempo, il costo unitario per 1.000 kWh di elettricità generata da un parco eolico offshore è di circa 83 dollari, in calo rispetto ai 255 dollari del 2010. Si prevede che scenderà ulteriormente a 58 dollari entro il 2025.

Con una costa di 3.260 km, basso livello del mare e alta velocità del vento (7-10 metri al secondo a un'altezza di 100 metri), il Vietnam è un magnete emergente per l'energia eolica offshore nel sud-est asiatico, affermano gli esperti.

 

Fonte: https://bit.ly/3yWM8wN    

 

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))

Ultima modifica: Giovedì 23 Dicembre 2021
Venerdì 5 Novembre 2021

Dubai inaugura un nuovo progetto solare. La città ormai prossima agli obiettivi dell’energia pulita

Lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice Presidente e Primo Ministro degli EAU e governatore di Dubai ha inaugurato la prima tappa della V fase (300 dei 900 megawatt) del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park.

Ideato dalla DEWA – l’autorità per l’elettricità e l’acqua di Dubai – attraverso l’uso di un modello di produttore indipendente di energia (IPP model), il Solar Park è il più vasto parco solare al mondo che, entro il 2030, intende raggiungere una capacità complessiva stimata a 5.000 megawatt.

Nati con l’obiettivo di raggiungere il 75% della capacità energetica complessiva dall’energia pulita entro il 2050, questi progetti sono considerati il fulcro della Dubai Clean Strategy 2050.

Secondo quanto dichiarato dalla DEWA, che ha raggiunto il record mondiale ricevendo la minor offerta di 1.6953 centesimi di dollaro US per kilowatt all’ora, la V fase degli investimenti corrisponderà a 2,058 miliardi di Dirham. Inoltre, nel novembre 2019, la DEWA ha annunciato la creazione di un’azienda, la Shuaa Energy 3, guidata dalla ACWA Power and Gulf Investment Corporation, il cui 60% è detenuto dalla DEWA, mentre il restante 40% è proprietà del consorzio.

Lo scopo della V fase, che verrà completata per gradi fino al 2023, non è soltanto quello di fornire energia pulita a più di 270 mila abitanti di Dubai (ivi inclusi i 90 mila abitanti inizialmente inseriti nella I fase) ma sarà soprattutto quello di ridurre le emissioni di carbonio di 1,18 milioni di tonnellate all’anno.

Quando lo sceicco Mohammed ha avviato il progetto di studio sull’utilizzo dell’energia eolica ad Hatta per generare elettricità, la DEWA, a seguito di visite sul campo e dell’uso di dati iniziali sul vento di Hatta già in proprio possesso, ha identificato tale località come centrale eolica con una capacità totale di circa 28 megawatt.

L’avvio della prima tappa della V fase del Mohammed bin Rashid Al Maktoum Solar Park aumenta del 1,310 megawatt la capacità totale di energia pulita della DEWA. Questo porta a circa il 10% la capacità di energia pulita del mix energetico di Dubai” ha dichiarato Saeed Mohammed Al Tayer, direttore amministrativo e AD della DEWA.

Mohammad Abunayyan, presidente della ACWA Power, ha inoltre affermato: “La tappa di fondamentale importanza raggiunta oggi testimonia l’impegno profuso nel raggiungere la nostra missione nonostante le sfide imposte dalla pandemia e consolida sempre più il nostro sostegno verso l’ambiziosa visione della DEWA nel rafforzare l’ecosistema verde a Dubai adottando soluzioni innovative sostenibili”.

Fonte: https://bit.ly/3pMfn2H

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti)

Ultima modifica: Venerdì 5 Novembre 2021
Giovedì 4 Novembre 2021

Strategia Idrogeno nel Nuovo Galles del Sud - Australia

Il NSW è destinato ad attrarre oltre 80 miliardi di dollari di investimenti, a promuovere una profonda decarbonizzazione e ad affermarsi come una superpotenza energetica ed economica con il lancio della strategia NSW Hydrogen.

Fonte: https://bit.ly/3EOjvn7

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia)

 

Ultima modifica: Giovedì 4 Novembre 2021
Giovedì 21 Ottobre 2021

In Scozia presentati piani per nuovi parchi eolici galleggianti offshore

Nel Nord-Est della Scozia Royal Dutch Shell ha unito le forze con Scottish Power per sviluppare i primi parchi eolici offshore galleggianti su larga scala al mondo.

Le società energetiche hanno presentato più piani per una serie di grandi parchi eolici offshore galleggianti al Crown Estate Scotland come parte dell'ultimo round di leasing offerto dall’organo gestore dei territori.

Le turbine galleggianti, prive di fondamenta sottomarine fisse, sono una tecnologia relativamente nuova che giocherà un ruolo chiave nel piano del governo riguardante l’eolico offshore. Esse possono infatti essere collocate in acque molto profonde laddove i tradizionali parchi eolici offshore non sarebbero realizzabili.

I piani di investimento si basano sull’esperienza di Scottish Power come uno dei più grandi produttori eolici offshore nel Regno Unito e su quella decennale di Shell come esperto operatore delle acque ostili del Mare del Nord.

L'amministratore delegato di Scottish Power, Keith Anderson, ha affermato che il partenariato riunirà le "conoscenze, esperienze e competenze collettive" di Scottish Power e Shell per creare "una nuova industria verde con un enorme potenziale per l’esportazione di know-how a livello globale".

David Bunch, presidente di Shell per il Regno Unito, ha affermato che, se l'offerta dovesse avere successo, le società sarebbero "pienamente disposte a lavorare con le comunità e le imprese scozzesi per sviluppare catene di approvvigionamento e competenze”, le quali potrebbero rendere la Scozia un leader mondiale nell’eolico offshore".

Shell ha deciso di partecipare alla "corsa all’energia verde" lanciata dalle compagnie petrolifere come parte del proprio piano di transizione energetica dai combustibili fossili verso l'elettricità pulita e l'idrogeno verde.

BP ha già ottenuto il diritto di costruire due grandi parchi eolici al largo della costa del Galles mentre la compagnia petrolifera statale norvegese sta lavorando con SSE per costruire il più grande parco eolico offshore del mondo a Dogger Bank.

Il prossimo round di leasing per i diritti eolici offshore della Scozia sarà il primo in oltre un decennio e includerà per la prima volta anche i parchi eolici galleggianti. Crown Estate Scotland dovrebbe annunciare i risultati di questo round di “ScotWind Leasing” all'inizio del 2022.

 

Fonte: https://bit.ly/2Yphzlw

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Giovedì 21 Ottobre 2021
Venerdì 3 Settembre 2021

Il governo brasiliano azzera le tariffe di importazione di apparecchi per la generazione di energia solare

Il governo del Brasile ha deciso di azzerare, fino alla fine del 2021, i dazi all’importazione di una lista di apparecchiature tecnologiche utili per la produzione di energia solare.

La misura dovrebbe aiutare a rilanciare il business del settore in un momento in cui la svalutazione della valuta brasiliana (real) rispetto al dollaro statunitense causa un notevole aumento di costi per l’acquisto di componenti necessari per la generazione di energia solare.

In particolare, la Camera del Commercio estero (Camex) del Ministero dell’Economia brasiliano ha aggiunto all’elenco una dozzina di moduli fotovoltaici per l’energia solare, oltre a invertitori (“inverter”, che consentono la trasformazione della corrente da continua ad alternata) e altri accessori, come componenti dei cosiddetti “tracker”, che consentono ai pannelli di seguire il movimento del sole durante il giorno per massimizzare la produzione di energia.

Le tasse di importazione per i moduli solari in Brasile ammontavano al 12%, mentre altri elementi come gli inverter pagavano tariffe del 14%.

Gli impianti di generazione di energia solare sono cresciuti rapidamente nel paese negli ultimi anni e producono circa 3 gigawatt di potenza installata. Tuttavia, la fonte rappresenta attualmente poco meno del 2% della capacità operativa nel paese, secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’energia elettrica (ANEEL), con un enorme potenziale di espansione.

La cancellazione dei dazi è operativa dal 1˚agosto.

Fonte: https://bit.ly/2WurEN7

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Mercoledì 29 Settembre 2021
Venerdì 30 Luglio 2021

Espansione dell’impianto solare fotovoltaico di São Gonçalo - Brasile

Enel Green Power Brasil Participações Ltda (“EGPB”), la controllata brasiliana del Gruppo Enel per le rinnovabili, ha avviato le operazioni commerciali per l’espansione da 133 MW dell’impianto solare fotovoltaico di São Gonçalo da 475 MW già in funzione, il più grande impianto del suo genere in Sudamerica, che si trova a São Gonçalo do Gurguéia, nello stato nordorientale di Piauí, in Brasile. La costruzione della sezione da 133 MW ha comportato un investimento di circa 422 milioni di real brasiliani, pari a circa 100 milioni di euro.

Nell’agosto 2019, Enel ha annunciato l’avvio della costruzione dell’ampliamento da 133 MW del parco solare, che è oggi in funzione. Prima di questo era stata avviata la costruzione della prima sezione di 475 MW di São Gonçalo nell’ottobre 2018, collegata poi alla rete nel gennaio 2020.

Si prevede che la nuova espansione da 256 MW, la cui costruzione è stata avviata nel 2020, entrerà in esercizio nel 2021 e porterà la capacità totale di São Gonçalo a 864 MW, facendolo diventare il più grande impianto di produzione di energia di Enel in costruzione nel mondo. Il Gruppo Enel investirà circa 735 milioni di real brasiliani, pari a circa 142 milioni di dollari USA, nella costruzione della terza sezione dell’impianto.

L’intero parco solare di São Gonçalo da 864 MW comprenderà più di 2,2 milioni di pannelli solari e, una volta completamente in funzione, sarà in grado di generare annualmente più di 2,2 TWh, riducendo ogni anno l’emissione nell’atmosfera di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2. São Gonçalo è il primo impianto di Enel in Brasile a utilizzare moduli solari bifacciali che catturano l’energia solare su entrambi i lati del pannello. Grazie all’uso di questa tecnologia, si prevede un aumento della generazione di energia fino al 18%.

Il totale della capacità installata di São Gonçalo comprende:

  • 599 MW, che includono i 256 MW della terza sezione, i 133 MW della seconda sezione e una parte da 210 MW della prima sezione e sono supportati da contratti di fornitura energetica negoziati con clienti corporate sul mercato libero dell’energia brasiliano;
  • I restanti 265 MW della prima sezione, che sono supportati da contratti di fornitura ventennali con un gruppo di società di distribuzione che operano nel mercato tutelato del Paese.

Durante la costruzione dell’impianto, sono stati attivati rigorosi protocolli di sicurezza, tenendo conto della pandemia in corso e delle indicazioni delle autorità sanitarie, allo scopo di assicurare la protezione necessaria ai lavoratori impegnati nella costruzione e alle comunità al cui interno viene installato il parco. La società ha definito delle linee guida rigorose per i viaggi, che includono la quarantena preventiva quando i lavoratori si spostano in città al di fuori della regione del sito di costruzione, la sanificazione potenziata di strutture, veicoli e ambienti nei siti di costruzione e misure per assicurare pratiche di lavoro sicure. Nel sito di costruzione, le squadre e le operazioni sono state strutturate in modo da mantenere il distanziamento sociale. Enel, inoltre, ha sottoposto a test tutti i dipendenti impegnati nei siti di costruzione.

In Brasile, attraverso le controllate EGPB ed Enel Brasil, il Gruppo Enel ha una capacità rinnovabile installata totale di oltre 3,4 GW, di cui 1.210 MW da fonte eolica, 979 MW da fonte solare e 1.269 MW da fonte idroelettrica.

Fonte: https://bit.ly/2V9rA3Z

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro)

Ultima modifica: Venerdì 30 Luglio 2021
Venerdì 30 Luglio 2021

Il governo britannico assegna £167 milioni a finanziamenti per progetti di tecnologia verde

Il governo del Regno Unito ha dichiarato che assegnerà 167 milioni di sterline di finanziamenti per aiutare ad accelerare la tecnologia pulita e i progetti di efficienza energetica in diversi settori industriali.

Il finanziamento è finalizzato a far avanzare lo sviluppo delle tecnologie necessarie per ridurre le emissioni a zero netto entro la metà del secolo. Tali tecnologie includono lo sfruttamento dell’idrogeno, la cattura e il sequestro dell’anidride carbonica e le soluzioni per la decarbonizzazione delle industrie pesanti, tra cui quella manufatturiera, metallurgica, energetica e dello smaltimento dei rifiuti.

I finanziamenti saranno assegnati ad innovatori, imprese, accademici ed industrie pesanti in tutto il Regno Unito e contribuiranno a creare 60.000 posti di lavoro.

"Tale investimento - mirato alle nostre industrie più inquinanti - incoraggerà il rapido sviluppo delle tecnologie di cui abbiamo bisogno per dominare le nostre emissioni e la transizione verso un'economia verde, che riduca i costi per le imprese, stimoli gli investimenti e crei posti di lavoro", ha affermato ministro dell'energia Anne-Marie Trevelyan.

Alcune delle aziende che riceveranno i finanziamenti sono Saint-Gobain Glass nel nord dello Yorskshire, Tate & Lyle a Londra e Phillips 66 a Humberside.

Fonte: https://reut.rs/2WgQ3Fa

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 30 Luglio 2021
Venerdì 30 Luglio 2021

L’ambizioso obiettivo del Regno Unito sulla riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2035

Il Primo Ministro ha annunciato un nuovo obiettivo da "leader mondiale" per ridurre le emissioni di gas serra del 78 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2035. Tale traguardo sarà fissato per legge nell'ambito del sesto bilancio del carbonio del governo, collocandosi come il più ambizioso al mondo.

Ciò è stato annunciato alla vigilia di un importante vertice statunitense in cui il presidente americano Joe Biden dovrebbe definire il suo nuovo obiettivo. Il governo del Regno Unito cerca invece di mostrare leadership sul clima in vista del raduno della COP 26 delle Nazioni Unite a Glasgow a novembre.

Il nuovo obiettivo è in linea con i consigli del Comitato consultivo del governo sui cambiamenti climatici. L’amministratore delegato Chris Stark ha accolto il programma del governo come una decisione storica che pone il Regno Unito in prima linea negli sforzi globali per il clima. Tale slancio comporta un ulteriore aumento delle energie rinnovabili secondo i leader del settore, con Humber, North East, East Anglia e Scozia visti come i principali beneficiari in termini di posti di lavoro e investimenti.

Per la prima volta, l'obiettivo includerà anche il contributo del Regno Unito alla navigazione e ai voli internazionali, che secondo il governo sosterranno i settori per ridurre le emissioni e sviluppare tecnologie pulite. Una raffineria di carburante per l'aviazione sostenibile è in fase di sviluppo sulla South Humber Bank, a pochi minuti dalle principali basi di parchi eolici offshore del mondo a Grimsby.

L'ex deputata cittadina Melanie Onn, ora vice amministratore delegato di Renewable UK, ha affermato: "Come passo successivo, per assicurarci di raggiungere le nostre ambizioni e per stimolare gli investimenti del settore, abbiamo bisogno di vedere un impegno specifico da parte del governo per decarbonizzare il settore elettrico del 100% entro il 2035, in linea con le raccomandazioni del Comitato sui cambiamenti climatici. Ciò significa fissare obiettivi ambiziosi di implementazione per l'eolico onshore e offshore, insieme a tecnologie innovative come l’eolico galleggiante, l'energia delle onde e delle maree e l'idrogeno rinnovabile, poiché ogni strumento disponibile possiede un ruolo vitale nel raggiungimento dell’obiettivo”.

Il governo ha indicato che definirà una strategia su come ridurre allo zero netto le emissioni, per raggiungere l'obiettivo del 2050, prima dei colloqui di novembre.

Fonte: https://bit.ly/3rDhQLD

 

(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)

Ultima modifica: Venerdì 30 Luglio 2021