Turismo

Giovedì 22 Settembre 2022

Thailandia - Visto turistico: approvata la bozza per l’estensione da 30 a 45 giorni

Martedì 20 settembre è stata approvata la bozza del Ministero dell’interno che prevede la concessione di visti di maggior durata ai visitatori stranieri dal 1 ottobre 2022 al 31 marzo 2023, nel tentativo di stimolare il turismo ed accelerare la ripresa economica.

Ai visitatori stranieri che entrano nel paese con un visto all’arrivo sarà concesso un soggiorno più lungo (15 giorni in più) di quello attualmente previsto di 30 giorni. Coloro che attualmente entrano con un visto di 30 giorni potranno rimanere nel paese per 45, ha detto il vice portavoce del governo Trisulee Trisaranakul.

Inoltre, il Center for Covid-19 Situation Administration si incontrerà venerdì per valutare la situazione e discutere le misure per promuovere il turismo, visto il calo dei casi confermati di Covid-19. [...]

Martedì il Consiglio dei Ministri ha anche approvato una bozza di direttiva del Ministero della Salute Pubblica che eliminerebbe il Covid-19 dagli elenchi delle malattie da cui gli immigrati e gli espatriati devono essere indenni. [...]

Fonte: https://bit.ly/3DJsmsK

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

 

Ultima modifica: Venerdì 7 Ottobre 2022
Giovedì 22 Settembre 2022

Thailandia: nel 2023 attese entrate turistiche per 64,5 miliardi di dollari

Secondo le statistiche, il Paese prevede entrate per 2.38 trilioni di baht (64,5 miliardi di dollari) provenienti dal settore turistico nel 2023. Il Governo thailandese desidera che il turismo arrivi a raggiungere almeno l’80% dei livelli ai quali si trovava prima dello scoppio della pandemia nel 2019. Il portavoce del Governo Anucha Burapachaisri ha annunciato che quest’ultimo è già protagonista di una grande ripresa, in quanto le misure per contrastare la diffusione della pandemia sono state gradualmente allentate: egli ha aggiunto inoltre che i turisti stranieri dovrebbero portare tra i 970 bilioni e l’1.5 trilioni di baht il prossimo anno.

Per quanto riguarda invece quest’ultimo trimestre del 2022, la Thailandia si aspetta 1.5 milioni di arrivi al mese, mentre durante il mese di settembre 2022 ancora in corso, sono stati registrati più di un milione di turisti. L’obiettivo è raggiungere i 10 milioni entro la fine dell’anno.

Il turismo è sicuramente il settore chiave della seconda economia più grande del sud est asiatico: ricordiamo infatti che, nel 2019, il paese ha ospitato circa 40 milioni di visitatori, per un totale di 1.91 trilioni di baht.

Fonte: https://reut.rs/3dABGEE

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Giovedì 22 Settembre 2022
Giovedì 22 Settembre 2022

Thailandia: nel 2022 attesi dagli 8 ai 10 milioni di turisti

Secondo il Ministro della Finanza Arkhom Termpittayapaisith, la Thailandia si aspetta dagli 8 ai 10 milioni di turisti stranieri in arrivo nel paese quest’anno, dopo la riapertura delle frontiere ai visitatori. Mr Arkhom, durante il programma Radio Thailand, ha affermato che da gennaio a settembre sono arrivati nella nazione del sud-est asiatico 5 milioni di turisti stranieri.

La ripresa del settore turistico, di vitale importanza, e l’aumento dell’export dovrebbero, nel 2022, aiutare l’economia a crescere dal 3 al 3,5%. Ci si aspetta che le esportazioni crescano del 10% nell'anno corrente, anche in seguito alla diminuzione del valore del baht, il quale è caduto circa 37 volte sotto il valore del dollaro statunitense – non succedeva dal dicembre 2006 – così come sono state colpite da minimi pluriennali molte altre valute asiatiche.

Fonte: https://bit.ly/3LxfbNH

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Giovedì 22 Settembre 2022
Venerdì 2 Settembre 2022

L’industria del turismo in Turchia

La festa religiosa di Eid al-Adha ha registrato tra il 9 e il 12 luglio scorsi un numero di presenze di turisti impressionante: nella sola regione meridionale nel periodo in osservazione il traffico aereo ha superato ogni record con oltre 120 voli interni e quasi mille internazionali. Gli arrivi dall'Europa, in particolare dalla Germania e dal Regno Unito, hanno fatto registrare una presenza importante soprattutto nella città di Antalya che ha accolto nei primi sei mesi dell’anno oltre 5 milioni di stranieri con i turisti tedeschi che si sono collocati al primo posto seguiti dai russi. Nel dettaglio, gli arrivi dalla Germania si sono avvicinati al milione di presenze (erano stati solo 200 mila nell’analogo periodo di un anno fa) quelli dalla Federazione Russa sono stati quasi 800 mila, 434 mila dal Regno Unito 238 dalla Polonia e 160 mila dai Paesi Bassi.

ll Governatore di Antalya, Ersin Yazıcı, ha evidenziato come la domanda si sia ampiamente diversificata, soprattutto quella proveniente dal Nord Europa, sopperendo al calo di turisti russi che da sempre rappresentavano più della metà degli arrivi complessivi dall'estero ad Antalya; gli oltre 5 milioni di presenze in sei mesi rispetto ai 9 milioni di tutto il 2021 (erano stati 16 milioni del 2019), con la stagione balneare che attende il flusso maggiore nei mesi di agosto e si settembre, fa ben sperare.

Anche a livello nazionale si attende una forte ripresa che possa almeno eguagliare i numeri del 2019, quando circa 52 milioni di stranieri visitarono la Turchia con entrate superiori ai 35 miliardi di dollari. Il Presidente della “Professional Hotel Managers Association” (POYD) Ülkay Atmaca, oltre a mettere in risalto la forte domanda interna durante le passate festività religiose di Kurban Bayramı, ha messo in risalto l'aumento degli arrivi dai Paesi del Medio Oriente, confermando inoltre le presenze tradizionali di turisti tedeschi e inglesi, mai così numerosi come quest’anno, ma anche di turisti della Federazione Russa che, seppur in calo in questi primi mesi estivi, si stima possano aumentare da settembre in poi.

Nel frattempo, i ricavi provenienti dal settore sono quasi triplicati nel secondo trimestre del 2022 ed il Ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Ersoy ha recentemente affermato che la Turchia mira ad introiti pari a 37 miliardi di dollari e 47 milioni di turisti entro la fine del 2022.

La Turchia ha anche intensificato i propri sforzi per creare un'industria del turismo sostenibile ed ha firmato lo scorso gennaio un accordo di collaborazione con il “Global Sustainable Tourism Council” (GSTC), per riformare la propria industria entro il 2030 rispettando gli standard globali nel turismo sostenibile. Ridurre le emissioni di carbonio per una un'industria del turismo sostenibile, ha affermato Milliyet Firuz Bağlıkaya, Direttore dell'Associazione delle agenzie di viaggio (TÜRSAB), è un passo fondamentale per un Paese come la Turchia che si colloca all'interno di una fascia di che va dalle 3 alle 4 ore di volo per un miliardo e mezzo di persone, una clientela che è sempre più attenta alla ricerca di strutture rispettose dell'ambiente.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 2 Settembre 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Il settore turistico in Turchia si sta lasciando alle spalle la crisi degli ultimi due anni

In Turchia il turismo ha un’incidenza significativa sul PIL e la domanda turistica in questi ultimi mesi è stata crescente trainata non solo dalle presenze dalla Federazione Russa ma anche dall’aumento di turisti provenienti dal Medio Oriente e dai Paesi del Golfo, con Istanbul che ha fatto segnare un +135% su base annua (tra le prime tre destinazioni al mondo nel primo trimestre del 2022), ma anche dall’Europa, dagli States, e dall’Iran, secondo i recenti dati diffusi dal Presidente della Turkey Hoteliers Union (TÜROB), Müberra Eresin che si esalta anche davanti al numero delle prenotazioni per questa estate provenienti da turisti giapponesi e sudamericani.

Il numero complessivo di stranieri in visita in Turchia nei primi cinque mesi del 2022 è aumentato del 172,5% (11,3 milioni, secondo i dati ufficiali, rispetto ai 3,1 milioni del 2021). Eresin afferma che “la pandemia è stata per lo più lasciata alle spalle e l'industria ha ripreso a crescere. Nel 2021 il numero di visitatori stranieri era stato di 24,71 milioni e i ricavi erano raddoppiati superando i 25 miliardi di dollari. Ci si aspetta dunque che il 2022 possa replicare o superare i numeri del 2019, quando circa 52 milioni di stranieri visitarono la Turchia generato entrate per oltre 34 miliardi di dollari”; nel 2022 questa cifra potrebbe raggiungere rispettivamente i 42 milioni di presenze stranieri e oltre 35 miliardi di dollari di introiti.

Secondo il recente rapporto della World Travel & Tourism Council, la Turchia è destinata a diventare nel 2022 la quarta destinazione europea più gettonata malgrado la riduzione delle presenze da Federazione Russa e Ucraina, rispettivamente la prima e la terza più grande fonte di visitatori nel 2021. Non solo turismo di massa ma c’è anche quello sanitario che Ankara intende sostenere e promuovere: si punta a 10 miliardi di dollari di introiti che potranno entrare nelle casse dello Stato per viaggi dall’estero per le cure sanitarie di quasi 2 milioni di stranieri.

In testa i tedeschi (a maggio hanno rappresentato quasi il 13% di tutti gli arrivi) con mezzo milione di presenze (nei primi 5 mesi la presenza tedesca in Turchia sale a oltre 1,3 milioni di turisti) seguiti dai britannici (395.000 il mese scorso). Le mete sono state Istanbul, Antalya sulla costa mediterranea, Edirne costa nordoccidentale, Muğla costa sudoccidentale e Artvin costa settentrionale (Mar Nero). Se prendiamo in considerazioni i primi 5 mesi del 2022, la Germania resta in testa seguita però da Bulgaria, Federazione Russa e Iran con incrementi importanti rispetto all’analogo periodo del 2021.

Previsto in aumento anche il flusso previsto per le festività dell’“Eid al-Adha” dal 9 al 12 luglio: secondo l'Associazione delle agenzie di viaggio turche (TÜRSAB), oltre 2 milioni di turchi si sposteranno dalle principali città per la festa religiosa mentre la Turkey Hoteliers Union (TÜROB) prevede un tutto esaurito nel medesimo periodo grazie anche al numero crescente di visitatori stranieri.

Previsto in aumento anche il flusso previsto per le festività dell’“Eid al-Adha” dal 9 al 12 luglio: secondo l'Associazione delle agenzie di viaggio turche (TÜRSAB), oltre 2 milioni di turchi si sposteranno dalle principali città per la festa religiosa mentre la Turkey Hoteliers Union (TÜROB) prevede un tutto esaurito nel medesimo periodo grazie anche al numero crescente di visitatori stranieri.

Nel frattempo, gli ultimi dati diffusi dalla compagnia di bandiera Turkish Airlines (THY), parlano di 24 milioni di passeggeri trasportati durante i primi cinque mesi del 2022, superando i livelli pepandomici (solo a maggio sono stati 6,3 milioni) collocando lo scalo di Istanbul (il secondo più trafficato in Europa) nella top ten a livello globale.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 17 Giugno 2022

Il settore del turismo in Turchia

Il settore del turismo in Turchia non si arresta davanti al repentino peggioramento del quadro economico globale e al brusco aumento dell’inflazione e si stima che crescerà del doppio rispetto all'economia nazionale: secondo l'ultimo rapporto economico del World Travel & Tourism Council (WTTC), si prevede che il PIL della Turchia per viaggi e il turismo crescerà a un tasso medio del 5,5% annuo nel prossimo decennio, più del doppio del tasso di crescita del 2,5% dell'economia complessiva del Paese. Le previsioni del WTTC, infatti, stimano che entro il 2032 il contributo del settore al PIL turco potrebbe raggiungere i 117 miliardi di dollari, che rappresenterebbero l'11% del PIL.

Si prevede inoltre che il settore creerà più di 716.000 nuovi posti di lavoro nel prossimo decennio, mentre l'occupazione settoriale è destinata a crescere del 4% per raggiungere oltre il 2,5 milioni di posti di lavoro. Gli ultimi dati sulle prenotazioni dei voli mostrano inoltre che durante l’imminente periodo estivo, la Turchia è destinata a diventare la quarta destinazione in Europa grazie ai pacchetti già acquistati dai viaggiatori esteri verso destinazioni quali Istanbul, Antalya, Bodrum e Dalaman. I dati mostrano che le prenotazioni dei voli stanno già superando i livelli pre-pandemia con in testa quelle provenienti dal Regno Unito, in aumento del 101%, secondo il rapporto del WTCC; presenze in aumento previste anche dai viaggiatori di Stati Uniti, Canada e Irlanda in aumento rispettivamente del 57%, 28% e 18%.

Julia Simpson, Presidente e CEO del WTTC ha affermato che “il contributo al settore, che era sceso all'11% (78,2 miliardi di dollari) nel 2019, e del 5% nel 2020 (contenendo le perdite al 52,8%), è in ripresa dal 2021 come dimostrato dagli oltre 300 mila posti di lavoro in più creati”.

In linea con il rapporto della WTCC anche il pre¬si¬dente della Turkish Travel Agencies Association (TÜRSAB), Firuz Bağlıkaya, che prevede questa estate più di 5 milioni di viaggiatori dalla Ger¬ma¬nia, in larga misura rappresentati da pensionati che dispongono di una buona propensione al consumo e che in Turchia vengono ospitati nel corso di tutto l’anno in particolar modo ad Anta¬lya nelle aree cir¬co¬stanti. Del resto la Germania oggi rappresenta il secondo mercato più grande per il turismo in Turchia, piazzandosi subito dopo la Federazione Russa: sono stati oltre 3 milioni i turisti tedeschi arrivati in Turchia nel 2021, con un aumento del 175,7% su base annua (erano stati poco più che un milione nel 2020).

I dati ufficiali di aprile parlano di un numero di visitatori stranieri in arrivo in aumento del 225,6% per oltre 2 milioni e mezzo di presenze (dati diffusi il mese scorso dal Ministero della Cultura e del Turismo) rispetto alle 800 mila presenze dell'aprile 2021.

I dati di aprile 2022

In Turchia le principali destinazioni sono risultate Istanbul, la città più grande della Turchia che ha accolto ad aprile il 40% di tutti i visitatori stranieri (quasi 1 milione), seguita da dalla località turistica mediterranea di Antalya con 661.609 turisti stranieri e da Edirne nella Turchia nordoccidentale, al confine son la Bulgaria e la Grecia, con 359.303 visitatori stranieri. La Germania è in cima alla lista, con il 15,4%, ovvero quasi 400.000 visitatori, seguita dalla Bulgaria (10,5% e 271.000 presenze) e dal Regno Unito (8,8% con 225.000 visitatori). In aumento i turisti iraniani.

Gli arrivi da gennaio ad aprile 2022 sono invece aumentati del 172,5% su base annua (7,47 milioni) rispetto ai 2,74 milioni dell’analogo periodo del 2021.

Tornando al mese di aprile scorso, le presenze di cittadini russi sono invece scese a 130.150 rispetto ai 156.133 di un anno fa (ma in generale restano comunque piuttosto stabili se si considera la crisi in corso) mentre se consideriamo il primo quadrimestre del 2022, la diminuzione è più marcata (si è scesi sotto le 400 mila presenze rispetto agli oltre 600 mila russi arrivati nel primo quadrimestre del 2021). Russi e ucraini sono stati rispettivamente la prima e la terza più grande fonte di visitatori del paese nel 2021 ma il protrarsi della guerra potrebbe attenuarne la presenza: i russi rappresentavano il 19% dei visitatori stranieri, con 4,7 milioni di presenze, mentre l'Ucraina ne rappresentava l'8,3% con 2,1 milioni di turisti.

Sarà difficile replicare il successo del 2019 quando la Turchia ha accolto quasi 60 milioni di visitatori, inclusi circa 7 milioni di russi e 1,6 milioni di ucraini, generando entrate superiori a 37 miliardi di dollari. La Turchia punta molto per il futuro anche sul turismo sanitario (in testa trapianto di capelli, chirurgia plastica e fecondazione in vitro) solido in questo inizio del 2022, grazie a prezzi più convenienti, soprattutto da Paesi come la Germania, la Francia e i Paesi Bassi ma anche dagli Stati Uniti con una spesa media per turista pro capite di circa duemila dollari.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 17 Giugno 2022
Venerdì 20 Maggio 2022

Sviluppo del settore aeroportuale in Turchia

La Turchia mira ad aumentare il numero degli scali aeroportuali dagli attuali 53 presenti in tutto il territorio a 61 entro il 2053, con l’obiettivo di raggiungere i 200 milioni di passeggeri l’anno.

Accanto all’aeroporto internazionale di Istanbul, uno dei più importanti snodi del traffico passeggeri e merci al mondo, si aggiungono gli scali di di Çukurova, Rize-Artvin (secondo scalo in Turchia, inaugurato proprio nei giorni scorsi dai due Presidenti di Turchia e Azerbajan), Bayburt-Gümüşhane e Yozgat nell’ambito dell’ambizioso programma “Transportation 2053 Vision” previsto dal recente lancio del Master Plan Trasporti e Logistica. Il piano prevede anche l'ampliamento dell'aeroporto di Esenboğa nella capitale Ankara, l'aeroporto di Antalya nella città costiera mediterranea e l'aeroporto di Trabzon sul Mar Nero, mentre sarà completata anche la seconda fase del “mega” aeroporto di Istanbul, che per il secondo anno consecutivo è stato lo scalo più trafficato d'Europa secondo l'Airports Council International Europe (ACI Europe) con 37 milioni di passeggeri nel 2021.

Si prevede inoltre che gli investimenti consentiranno agli scali turchi un numero annuo di passeggeri di 203 milioni entro il 2053 dagli attuali 112 milioni. In questo processo verranno istituite infrastrutture di monitoraggio, rendicontazione e verifica delle emissioni di carbonio e verranno utilizzati biocarburanti ecologici e combustibili sintetici nelle tratte. Tra gli obiettivi figura anche lo sviluppo del trasporto regionale di merci per via aerea.

Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, il numero di passeggeri in transito attraverso gli aeroporti in Turchia è salito di oltre il 67% da gennaio a marzo 2022.

La Direzione Generale dell'Autorità Aeroportuale di Stato (DHMI), ha inoltre stimato che il flusso di passeggeri è salito da 17,7 milioni del marzo 2021, in piena pandemia, a 33,6 milioni nell’analogo periodo del 2022.

Nel frattempo, secondo le prime stime del dell'Associazione degli albergatori turchi (TÜROB), il flusso turistico è in netta ripresa nelle grandi città, nelle province nord-occidentali di Yalova e Bursa e nelle località costiere della Turchia (in cima la città costiera mediterranea di Antalya, Muğla e di Izmir sulla costa egea).

Secondo l’associazione turca, segnali positivi per l’imminente stagione estiva provengono dai mercati americano ed europeo: in primis dalla Spagna e dall'America Latina mentre in netto aumento sono anche le presenze dall’Iran (oltre 2 milioni di turisti previsti nell’anno in corso).

Il Turkish Statistical Institute (TurkStat) stima che le potenziali perdite del turismo proveniente dalla Federazione Russa e dall’Ucraina verrà anche in parte coperto dall’aumento del turismo domestico cresciuto dell'80,2% nel 2021 rispetto all'anno precedente con un fatturato di oltre 4 miliardi di dollari. Circa 10 milioni di turchi hanno infatti viaggiato in Turchia nel solo ultimo trimestre del 2021 con il numero di pernottamenti che all'interno del Paese è aumentato del 48,9% rispetto allo stesso trimestre del 2020.

 

L’ampliamento dell’aeroporto di Istanbul

Vengono stimati in 8,64 miliardi di dollari gli investimenti destinati all'aeroporto di Istanbul (al primo posto in Europa e al secondo nel mondo in termini di numero di passeggeri) per il suo ampliamento che consentirà allo scalo di gestire 90 milioni di passeggeri all'anno nella fase attuale, con una capacità potenziale di servire 200 milioni dopo il completamento di tutte le fasi, rendendolo il più grande del mondo. Nel 2021 l'aeroporto ha gestito un totale di 37 milioni di passeggeri, secondo i dati diffusi dall’Airports Council International Europe (ACI Europe), rendendolo il più trafficato d'Europa per il secondo anno consecutivo.

Infine, gli ultimi dati diffusi dalla DHMI (State Airports Authority), nel mese di aprile, gli scali turchi hanno ospitato oltre undici milioni di passeggeri (+88,2% rispetto all’analogo periodo del 2021). Oltre 5 milioni e mezzo di passeggeri hanno volato all’interno del Paese mentre sono stati quasi sette milioni quelli che hanno utilizzato gli scali per i voli internazionali per un totale di 140 mila aerei in movimento nel solo mese di aprile 2022. Nel secondo semestre dell’anno in corso, secondo quanto recentemente affermato dal CEO di Turkish Airlines, Bilal Eksi, saranno attivati voli diretti della Turkish Airlines verso Seattle, Juba (Sudan del Sud), Bukara (Uzbekistan) e Tivat (Montenegro).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 20 Maggio 2022
Venerdì 15 Aprile 2022

Turismo: in Turchia quasi 30 milioni di presenze straniere nel 2021

Dopo l’ottima performance fatta registrare lo scorso anno il flusso turistico in entrata nel Paese, conflitto permettendo, potrebbe avvicinarsi nell’anno in corso ai 40 milioni di turisti che rappresenterebbero una quota pari a quasi il 13% del PIL. Nel frattempo, i dati diffusi ad inizio aprile da un rapporto dell'Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), collocano nel 2021 la Turchia al 4 ° posto nella lista del turismo mondiale con 29,9 milioni di presenze straniere nel 2021, prima di Paesi quali Italia (26,3 milioni), USA (22,1 milioni) e Grecia con 14,7 milioni di turisti e preceduta da Francia (40 milioni), Messico (31,9 milioni) e Spagna con 31,2 milioni di turisti. In fondo alla “top 10” si piazzano la Germania, nona, con 11,7 milioni di e la Croazia (10,6 milioni di visitatori.

Sempre secondo il report diffuso dall’UWTO, sono stati 421 milioni le persone che hanno viaggiato nel 2019 un risultato su cui ha influito pesantemente la pandemia da Covid-19 che ha impedito a circa 1 miliardo di turisti di viaggiare. Secondo il Direttore dell'agenzia di stampa turca Demirören, Recep Yavuz, il successo della Turchia è stato trainato dalle presenze ad Istanbul e in tutta la provincia meridionale di Antalya, tra le mete più gettonate insieme alla regione Egea. L’invasione russa in Ucraina potrebbe avere ripercussioni per la Turchia che nel 2021 ha ospitato quasi 5 milioni di turisti russi e oltre 2 milioni di turisti ucraini (rispettivamente primo e quarto Paese per numero di presenze in Turchia).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia e della Camera di Commercio Italiana di Izmir)

 

Ultima modifica: Mercoledì 20 Aprile 2022
Martedì 15 Marzo 2022

Il turismo rappresenta il 13% del PIL turco e fonte irrinunciabile di valuta

L’obiettivo di raggiungere un fatturato dal settore turistico da 35 miliardi di dollari è a portata di mano nel 2022. Lo ha affermato il ministro della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy snocciolando i dati registrati dall’inizio del 2022 a Istanbul e Antalya, che si avvicinano agli arrivi registrati nell’analogo periodo pre-pandemia, quando la Turchia ospitò il maggior numero di turisti della sua storia.

Parlando in occasione del 25° Salone del Turismo e dei Viaggi (EMITT), poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina, il Ministro ha dichiarato “che il numero di turisti stranieri è aumentato dell'88% dal 2020 con 30 milioni di visitatori mentre i ricavi del settore sono aumentati del 103% attestandosi a 24,5 miliardi di dollari". Nel 2019, la Turchia aveva ospitato un numero record di 45 milioni di turisti rispetto ai 12,7 milioni di turisti internazionali del 2020.

Il 2021 è stato quindi l’anno della ripresa e, prima dello scoppio del conflitto, ci si aspettava in Turchia un aumento di vacanzieri provenienti proprio dalla Russia ma anche dall’Ucraina.

Il presidente dell'Associazione delle agenzie di viaggio turche (TÜRSAB), Firuz Bağlıkaya si aspetta un aumento di visitatori dai paesi baltici e del Golfo e dagli USA, viste le prenotazioni che erano state raccolte fino a metà febbraio. E i dati prima dello scoppio del conflitto giocavano a suo favore: i dati ufficiali al 21 febbraio scorso, raccontavano di un numero di arrivi più che raddoppiato rispetto allo stesso mese del 2021, raggiungendo quasi 1,3 milioni di visitatori internazionali con Istanbul, la città più popolosa del Paese, principale punto di ingresso con oltre 800 mila visitatori, seguita da Edirne (150 mila turisti stranieri) e da Antalya (con 120 visitatori). Nei soli primi mesi del 2022 i russi hanno rappresentato il 10,5% di tutti i visitatori con una presenza superiore a 130 mila turisti propria nella regione di Edirne.

Nei prossimi mesi andrà sicuramente valutato con attenzione l’impatto che la crisi russo-ucraina avrà sul turismo dalla Russia (sistematicamente al primo posto per presenze ogni anno) anche in relazione alla necessità della Turchia di ricostituire le proprie riserve valutarie e riequilibrare, almeno in parte, la bilancia dei pagamenti.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Martedì 15 Marzo 2022
Mercoledì 23 Febbraio 2022

Il turismo ceco in ripresa grazie ai flussi interni

Il settore del turismo in Repubblica Ceca ha registrato una ripresa nel 2021 grazie ai flussi interni. Lo indicano i dati statistici.

Nel 2021 gli alberghi e le strutture di accoglienza hanno registrato circa 11,4 milioni di arrivi, il 5% in più rispetto al 2020. I pernottamenti sono stati invece oltre 32 milioni. I flussi sono in crescita soprattutto grazie alla componente interna. Gli arrivi dei residenti nel 2021 sono aumentati di quasi il 10%, mentre quelli dall’estero hanno subito un ulteriore lieve calo.

Rispetto al 2019 i flussi sono praticamente dimezzati. La situazione più difficile è a Praga, dove gli arrivi sono scesi da oltre 8 milioni del 2019 a 2,4 milioni del 2021. A mancare sono soprattutto i turisti esteri. A far sperare sono gli aumenti dei flussi da alcuni paesi extraeuropei, tra cui gli Stati Uniti e l’Israele, e il graduale alleviamento delle regole di viaggio per paesi membri ed extra UE.

Fonte: https://bit.ly/3hbCTRa

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 23 Febbraio 2022