Economia

Giovedì 30 Novembre 2023

Il Governo ceco aumenterà le quote per i lavoratori extra UE

Dal prossimo anno il Governo ceco aumenterà le quote per i lavoratori provenienti dai paesi non aderenti all’Unione Europea. Lo ha annunciato il vicepremier e ministro del Lavoro Marian Jurečka al quotidiano Hospodářské noviny.

Dal prossimo anno alzeremo le quote per i lavoratori esteri di 20.000 persone all’anno. Si tratterà di persone provenienti dall’ex blocco dell’Est, Indonesia, India, Filippine o Vietnam” ha annunciato il Ministro. Secondo Jurečka, questi paesi sono tra i principali preferiti dalle imprese ceche e allo stesso tempo non rappresentano un rischio per la sicurezza in Repubblica Ceca.

Il reclutamento dei lavoratori extracomunitari è peggiorato con lo scoppio della guerra in Ucraina. Da questo Paese potevano arrivare fino a 40.000 lavoratori all’anno, per via del conflitto bellico gli uomini nell’età da lavoro non possono andare all’estero. Tra le imprese ceche è aumentata fortemente la domanda di lavoratori provenienti dalle Filippine, che dovrebbe vedere triplicata la sua quota da 2.300 a 7.300 permessi di lavoro da rilasciare.

Secondo i dati del Ministero del Lavoro e degli Affari sociali pubblicati giovedì 4 ottobre, alle imprese ceche mancano circa 249.000 dipendenti. Un’impresa su cinque sostiene di non riuscire a trovare la forza lavoro necessaria. Le casse dello Stato perdono ogni anno 45 miliardi di corone solo in mancati contributi.

 Fonte: https://tinyurl.com/47e4pf9h

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 30 Novembre 2023
Venerdì 24 Novembre 2023

Inflazione svizzera: aumenta il costo della vita ma tiene l’acquisto di made in Italy

L'inflazione svizzera è tornata ad aumentare, seppur lievemente, per la prima volta dal febbraio scorso: In settembre, la crescita dei prezzi su base annua è stata dell'1,7%, a fronte dell'1,6% registrato in agosto e in luglio. L'indice dei prezzi al consumo si è attestato a 106,3 punti nel nono mese del 2023, secondo i dati pubblicati martedì dall'Ufficio federale di statistica (UST).

Invece, i prezzi sono diminuiti ogni mese: La variazione rispetto ad agosto è stata del -0,1%, mentre le attese erano del 0,0% e del +0,2%, rispettivamente. La riduzione dei prezzi mensili è dovuta an una serie di fattori, secondo gli esperti dell'UST, tra cui la riduzione dei prezzi dei biglietti aerei, dei viaggi forfetari e della catena alberghiera e paralberghiera.

Più cara la spesa anche per il tempo libero, il carburante, il riscaldamento: di fatto per l’abitazione si spende il +3.8% annuo. Fino a marzo 2021 l’inflazione in Svizzera aveva ancora segno meno, mentre ad agosto ha toccato il punto massino segnando un +3.5%, il più alto da 30 anni.

La mancata compensazione negli stipendi ha comportato, già nel 2022 la perdita di potere d’acquisto per i dipendenti più forte dai tempi della Seconda guerra mondiale. Nel 2023 il punto più altro è stato osservato in febbraio: +3,4%.

Nessuno scossone invece sull’acquisto di merce di importazione: ancora una volta in Svizzera la qualità del prodotto viene premiata e nonostante un aumento del prezzo medio dello 0,2% i beni provenienti, ad esempio dall’Italia, non hanno subito flessione nelle vendite al dettaglio.

Leggi la notizia: https://tinyurl.com/3786s887

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Venerdì 24 Novembre 2023
Venerdì 17 Novembre 2023

La redditività delle imprese ha continuato a crescere nel secondo trimestre

La redditività delle imprese non finanziarie ha continuato a crescere nel secondo trimestre di quest’anno. Lo indica la nuova stima dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Il tasso lordo di redditività delle aziende non finanziarie è aumentato di oltre due punti percentuali rispetto a un anno fa, arrivando al 49%. La redditività era in crescita anche rispetto al primo trimestre. Il tasso degli investimenti è diminuito al 28%, 1,5 punto percentuale in meno rispetto al 2022. Nell’arco di un anno le spese per il personale sono cresciute quasi dell’otto percento.

Ha continuato il ciclo di calo la spesa delle famiglie, che nel secondo trimestre è diminuita rispetto al 2022 di circa il 7% per effetto del calo delle entrate reali dei privati. L’ufficio di statistica ha leggermente peggiorato la stima della crescita del Pil, che nel confronto anno su anno è diminuito dello 0,6%.

Fonte: https://tinyurl.com/zzkkdtc5

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 17 Novembre 2023
Venerdì 17 Novembre 2023

Rep. Ceca - Aumentano gli stanziamenti a difesa, scuola e debito

Nel bilancio per il prossimo anno aumenteranno gli stanziamenti per la difesa, per la scuola e anche per il debito. Lo indica il documento inviato dal Governo alla Camera dei Deputati.

Il prossimo anno la spesa dello stato centrale dovrebbe diminuire da circa 30 miliardi di corone a 2192 miliardi di corone. La maggioranza degli enti statali, quindi, dovrà attuare dei risparmi al loro funzionamento. Fanno tuttavia eccezione alcuni capitoli di spesa. Ad esempio, il budget del Ministero della Difesa aumenterà di quasi 40 miliardi di corone per effetto del nuovo vincolo del 2% del Pil alla Difesa. Lo stanziamento per l’istruzione aumenterà di circa quattro miliardi di corone e per il Ministero dell’Ambiente di un miliardo. La spesa del debito poi crescerà da 25 miliardi di corone a quasi 95 miliardi di corone.

Restano stabili gli stanziamenti alla ricerca con un leggero aumento del budget all’Accademia delle Scienze e rimangono quasi invariati gli stanziamenti alle infrastrutture. In espansione anche il capitolo di spesa del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, sotto cui ricadono pensioni e altri trasferimenti sociali.

Fonte: https://www.ceskenoviny.cz/zpravy/2419890

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 17 Novembre 2023
Giovedì 16 Novembre 2023

Il governo ceco ha approvato il bilancio per il prossimo anno con deficit da 252 miliardi corone

Il Governo ceco ha approvato il bilancio per il prossimo anno con un deficit programmato da 252 miliardi di corone.

Il deficit di bilancio in rapporto al Pil sarà il prossimo anno pari al 2,2%” ha indicato il Primo Ministro Petr Fiala. Dopo diversi anni quindi il deficit di bilancio dovrebbe scendere secondo i piani governativi sotto il 3%. Per quest’anno il deficit previsto è di 295 miliardi di corone.

Nonostante la riduzione del deficit il governo manterrà le sue priorità, ha indicato Fiala. Il budget della difesa dovrebbe arrivare al 2% del Pil e aumenterà anche la spesa per l’istruzione. Rimarranno a livelli di quest’anno le spese per la ricerca e lo sviluppo o per le infrastrutture. Il governo ha confermato lo stanziamento per il Fondo Statale per le Infrastrutture di Trasporto da 150 miliardi di corone.

Fonte: https://tinyurl.com/3t8pwnt7

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 16 Novembre 2023
Giovedì 16 Novembre 2023

La Slovacchia continua ad avere l’inflazione più alta d’Europa

Secondo le stime di Eurostat la crescita annuale dei prezzi al consumo nell'area dell'euro è scesa al minimo di due anni al 4,3% a settembre dal 5,2% di agosto. Il prezzo dell’energia è il principale motore di questo rallentamento.

Il calo dell'inflazione è un segnale per la Banca Centrale Europea la quale dovrebbe ora smettere di aumentare i tassi di interesse. Gli analisti non prevedono un calo dei tassi di interesse della BCE prima dell'autunno 2024.

L'inflazione della Slovacchia, pari all'8,9%, rimane la più alta dell'area dell'euro e difficilmente rallenterà rapidamente vista la spirale in atto “aumento dei salari nominali – aumento dei prezzi”. Gli analisti si attendono un ulteriore aumento dei salari nominali in gran parte delle aziende entro la fine anno. Anche le offerte di lavoro sul portale profesia.sk presentano un leggero aumento dei salari.

Fonte: https://tinyurl.com/3mz4d2kx

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Giovedì 16 Novembre 2023
Mercoledì 15 Novembre 2023

BC del Brasile aumenta la proiezione del PIL nel 2023 al 2,9% e proietta l’inflazione al di fuori del target

La Banca Centrale ha rivisto la proiezione del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Brasile, portandola al 2,9% alla fine del 2023. L'istituzione prevede inoltre un aumento dell'inflazione del 5%, quindi al di fuori dell'obiettivo fissato dal governo al 3,25% in questo anno. Secondo l'autorità monetaria, la revisione della crescita economica, allo 0,9% nel secondo trimestre, “è stata molto più elevata del previsto”. Secondo la BC, anche il rendimento agricolo era uno dei fattori. Tuttavia, “resta la prospettiva che il tasso di crescita non rimanga altrettanto forte nei prossimi trimestri”.

La proiezione di crescita per l’economia brasiliana nel 2023 è stata rivista dal 2,0% al 2,9%. La proiezione di crescita per il 2024 è dell’1,8%, con la previsione di un minore contributo dell’agricoltura all’economia brasiliana.

 

Inflazione

Per quanto riguarda l'inflazione, come previsto dalla BC, l'indice accumulato in 12 mesi è aumentato, dal 3,9% di maggio al 5% di agosto. Secondo l’autorità monetaria, il periodo di calcolo non comprende più i mesi del 2022 in cui si è verificata una riduzione delle tasse e del prezzo del carburante.

La BC spiega che l'inflazione core è ancora al di sopra dell'obiettivo di inflazione, ma ha continuato a diminuire, “suggerendo la continuità del processo di disinflazione”. "Le aspettative di inflazione futura degli analisti economici sono diminuite dopo la decisione del Consiglio Monetario Nazionale sull'obiettivo di inflazione, ma rimangono al di sopra dell'obiettivo del 3%", spiega la BC.

  

Fonte: https://tinyurl.com/ye24revu

 

(Contenuto editoriale a cura della Câmara de Comércio Italiana de São Paulo - ITALCAM)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Novembre 2023
Mercoledì 15 Novembre 2023

Istantanea economica di Brisbane – settembre 2023

Brisbane, la capitale del Queensland, è una città fiorente con importanti distretti occupazionali come il Brisbane Central Business District, l'Australia Trade Coast (compresi l'aeroporto di Brisbane e il porto di Brisbane) e il South West Industrial Gateway. Questi distretti si rivolgono sia alle imprese locali che a quelle del Queensland sudorientale.

La città vanta un'economia impressionante, con circa 863.000 posti di lavoro, una forza lavoro di oltre 759.000 unità e oltre 136.000 imprese registrate, che la rendono un luogo eccellente per vivere e condurre affari.

Nel trimestre di marzo del 2023, Brisbane ha registrato un tasso di disoccupazione del 3,1%, che è stato costantemente inferiore ai tassi di disoccupazione osservati sia nella Grande Brisbane che nella più ampia regione del Queensland. L'area metropolitana di Brisbane ha registrato un tasso di disoccupazione del 4,0% e il Queensland del 3,8%. Queste cifre sono indicative del Queensland ma, più specificamente, delle forti previsioni economiche di Brisbane.

Rispetto al tasso pre-COVID-19 del 5,6% nel marzo 2020, ora ci sono 228.500 persone occupate in più nel Queensland, con altre 58.200 persone che hanno trovato lavoro nell’ultimo anno. Il tasso di partecipazione nel Queensland per marzo 2023 è pari al 66,3%, superando il 65,7% registrato a marzo 2020.

Come indicato dal NAB Monthly Business Survey di marzo 2023, il Queensland vanta le condizioni commerciali più favorevoli tra tutti gli stati continentali, con un punteggio indice di +26 in termini di tendenza.

I dati commerciali dell’ABS rivelano che le esportazioni di merci all’estero del Queensland hanno raggiunto i 135,8 miliardi di dollari nell’anno terminato a febbraio 2023, segnando un aumento significativo di 44,6 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente.

Nel 2021, è stato riferito che i settori primari dell'occupazione a Brisbane comprendevano assistenza sanitaria e sociale, servizi professionali e scientifici, istruzione e formazione. Questi settori collettivamente fornivano lavoro a 281.221 individui, costituendo il 35% della forza lavoro totale nell'area del governo locale di Brisbane. All'interno di questa forza lavoro, il 68% della forza lavoro totale lavora e vive a Brisbane mentre il 32% lavora a Brisbane ma vive fuori Brisbane.

Si prevede che Brisbane vedrà un aumento di nuovi posti di lavoro a Brisbane con una previsione di 1,18 milioni di posti di lavoro entro il 2046. Ciò illustra un aumento di 317.000 posti di lavoro dal 2018. Ciò dimostra la solida performance dello stato nel mercato del lavoro.

Per informazioni più dettagliate: https://tinyurl.com/23xmctv6; https://tinyurl.com/439sz6tn; https://tinyurl.com/48u6u5se

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia (ICCI, Queensland))

Ultima modifica: Mercoledì 15 Novembre 2023
Mercoledì 15 Novembre 2023

Rep. Ceca - Cambio di tendenza: gli imprenditori hanno ripreso a crescere

In agosto, il numero degli imprenditori presenti in Repubblica Ceca ha ripreso a crescere. Si tratta di un cambio di tendenza rispetto ai mesi precedenti dell’anno. Lo indica CRIF – Czech Credit Bureau.

In agosto hanno cominciato a fare impresa circa 6600 persone, mentre hanno cessato la loro attività circa 5300 imprenditori. “Mentre da ottobre dello scorso anno si registrava un calo degli imprenditori di alcune migliaia o decine di migliaia al mese, in agosto per la prima volta si è registrato un incremento” ha registrato l’analista di CRIF – Czech Credit Bureau, Věra Kameníčková.

Da gennaio 260.000 imprenditori hanno cessato la loro attività, mentre hanno avviato le attività quasi 50.000 persone. A determinare l’esodo sono stati i nuovi impegni amministrativi come l’obbligo di comunicare tramite la posta elettronica certificata. Si è tratta per lo più di imprenditori che avevano già sospeso il loro lavoro.

Fonte: https://tinyurl.com/5a4crtjp

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Novembre 2023
Mercoledì 15 Novembre 2023

Il Piano di Recupero per la Repubblica Ceca aumenterà di 2,2 miliardi di euro

Il Piano di Recupero della Repubblica Ceca aumenterà di 2,2 miliardi di euro. Lo ha annunciato a Praga martedì 26 settembre la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

La Commissione ha approvato una richiesta presentata dal governo di Praga di aumentare lo stanziamento previsto dal piano comunitario di recupero e resilienza per la Repubblica Ceca. Il paese, quindi, avrà complessivamente a disposizione 9,2 miliardi di euro da Bruxelles, a cui vanno aggiunte altre risorse di cofinanziamento nazionale. Una parte delle risorse verrà finanziata da mutui a tassi agevolati.

Potremo utilizzare le risorse per la modernizzazione dell’economia ceca e della pubblica amministrazione, per l’accesso sostenibile alle abitazioni e per i progetti di sicurezza elettronica” ha indicato il premier Petr Fiala. Secondo il Ministero dell’Industria e del Commercio la Repubblica Ceca ha anche ottenuto una semplificazione amministrativa per l’accesso ai fondi.

Fonte: https://tinyurl.com/4fvc7x9w

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 15 Novembre 2023