Venerdì 4 Ottobre 2024
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Con la fine del 2020 è arrivato il momento di trarre le conclusioni di questo anno segnato dalla pandemia Covid-19. La Germania, come del resto tutti i paesi nell’eurozona, ha fortemente risentito della pandemia a livello a economico. L’ufficio federale di statistica (Destatis) ha reso pubblico il 14 gennaio i primi risultati dei calcoli sull’economia tedesca del 2020. Primo fra tutti i dati spicca la contrazione del prodotto interno lordo (aggiustato per prezzi) del 5,0%. Ci si trova dunque per la prima volta dalla crisi del 2009 in una condizione di recessione.
Il crollo economico ha investito quasi tutti i settori. Una delle poche note positive che viene evidenziata riguarda il settore dell’edilizia che registra un valore aggiunto lordo rettificato per prezzi aumentato del 1,4% rispetto al 2019. Per il resto i dati sono quasi tutti col segno meno davanti. Rimanendo nell’industria, al di fuori delle costruzioni, la performance economica corretta per i prezzi è diminuita del 9,7% comparata con l’anno precedente. Uno dei picchi nel settore viene registrato dal manifatturiero che raggiunge un -10,4%. Molti di questi dati, a detta dell’ufficio federale di statistica, sarebbero la conseguenza della prima metà del 2020 dove interruzioni temporanee delle catene di fornitura globali misero in ginocchio le aziende.
Per quel che concerne il settore dei servizi, i numeri confermano il trend. Esempi come il commercio, i trasporti, i servizi di alloggio e di ristorazione sono diminuiti del 6,3% rispetto al 2019. Al tempo stesso, le strette restrizioni in materia di alloggi, ristoranti e servizi simili hanno portato a un calo considerevole dei servizi di alloggio e di ristorazione. Infine, un incremento è stato invece registrato dal commercio online; date le chiusure delle attività ed il maggior tempo trascorso in rete dai cittadini, l’e-commerce continua ad aumentare il numero di utenti che ne fanno uso e la relativa domanda verso questo mercato.
Come facilmente prevedibile, le restrizioni hanno avuto un forte eco a livello internazionale impattando sul commercio estero tedesco. In questo senso, gli eventi del 2020 hanno comportato una riduzione del 9,9% nelle esportazioni e del 8,6% nelle importazioni. Tuttavia, negli ultimi mesi si è registrato un miglioramento con dati che riportano a novembre un aumento del 2,2% rispetto al mese precedente, mentre le importazioni registrano un +4,7%. La ripresa è stata favorita a dicembre grazie alla cauta abolizione delle misure di blocco da parte di alcuni partner commerciali europei. Parallelamente, da alcuni mesi un’elevata domanda proveniente da paesi extra europei ha contribuito ad invertire l’andamento nei grafici.
Considerando ore le piccole e medie imprese, il clima imprenditoriale sembra migliorato a dicembre, ma i dati riportati fino ad ora sono precedenti alle restrizioni attuate per le festività e protratte fino a fine gennaio. Per lo stesso settore, si sottolinea il prolungamento delle misure volte al sostegno della liquidità delle imprese. La direttiva entrata in vigore il 3 aprile 2020, che consente alle PMI di usufruire di un aiuto finanziario per coprire al 100% i costi di consulenza (fino ad un massimo di 4.000€), viene riscadenzata al 2022. Per i sussidi elargiti dal KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau) all’interno del November- und Dezemberhilfe, invece, le domande per coprire le perdite del mese di dicembre potranno essere fatte fino al 31.03.2021.
Fonti: https://bit.ly/3pS7gOg; https://bit.ly/2NUOhW7; https://bit.ly/2P85Liu; https://bit.ly/3aPTyHx; https://bit.ly/3usVbCS
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Gli indici della borsa di Londra sono crollati l’8 febbraio, mentre i dati mostrano che l’economia britannica abbia subito una recessione del 9,9% l’anno passato, a causa dei lockdown nazionali imposti dal governo per contrastare la diffusione del virus.
I dati hanno anche mostrato un aumento dell’1,0% del PIL britannico tra ottobre e dicembre, sventando il rischio di una recessione alla fine dell’anno.
L’indice blue-chip FTSE 100 era – 0,2% alle 08.00 del 12 febbraio, con il declino delle azioni finanziarie e nel settore minerario. l’indice a media capitalizzazione è crollato dello 0,1%.
La compagnia britannica Jet2 è crollata del 5,4%, dopo avere raccolto 422 milioni di sterline attraverso una nuova emissione delle azioni, equivalente al 20% del proprio capitale azionario prima della raccolta fondi.
Fonte: https://reut.rs/3q83P6l
(Contenuto editoriale a cura di The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom)
In occasione della seconda riunione del Comitato di Politica Monetaria (MPC) di giovedì 18 febbraio 2021, la Banca Centrale ha mantenuto invariato, come previsto, il tasso di interesse ufficiale al 17%, alla luce dell’andamento del tasso di inflazione che resta elevato. Il MPC ha fatto inoltre presente che “se necessario, verrà attuata una stretta monetaria aggiuntiva”.
Secondo la Banca, le condizioni della domanda interna, gli effetti cumulativi sui costi, gli effetti del tasso di cambio, l'aumento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e di altre materie prime e gli alti livelli di aspettative di inflazione continuano ad influenzare negativamente il comportamento dei prezzi e le prospettive di inflazione. La Banca Centrale prevede che il tasso di inflazione di fine anno raggiunga il 9,4% ed il 7% nel prossimo anno, prima di stabilizzarsi intorno al 5% in tre anni.
Secondo il Governatore della Banca Centrale, Naci Ağbal, si sono notati segnali evidenti per un'inversione della dollarizzazione, poiché i turchi si stanno orientando verso assets in lire. Nonostante il periodo difficile, a partire da novembre 2020 (dopo l’aumento dei tassi d’interesse) gli afflussi dall’estero, per un valore di circa $ 15 miliardi, hanno spinto la lira a salire del 15% e tagliare drasticamente i parametri del rischio di mercato. Il Governatore, riferendosi ad un "forte pregiudizio disinflazionistico", che guiderà l'approccio della Banca, ha osservato che "non sembra possibile 2021 mettere all'ordine del giorno i tagli dei tassi di interesse per un lungo periodo di tempo". Ağbal ha anche affermato che la Banca ricostruirà pazientemente le sue riserve valutarie esaurite usando le aste ed ha interrotto le linee di swap estere che l'ha vista raggiungere Washington, Londra, Tokyo ed altre capitali nel 2020. "La strategia della Banca, per aumentare le riserve, non include accordi di swap con le banche centrali di altri paesi", ha aggiunto Ağbal.
Secondo dichiarazioni del capo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) in Turchia, Donal McGettigan, le implicazioni della politica monetaria rigida e sostenibile della Banca Centrale sono di grande importanza per garantire la stabilità dei prezzi e per rafforzare la fiducia degli investitori internazionali e per ridurre gradualmente anche l'inflazione. In una revisione al rialzo del mese scorso, il FMI ha affermato che l'economia turca crescerà di circa il 6% nel 2021 prima di stabilizzarsi ad un tasso di crescita di circa il 3,5% annuo dal 2022. Secondo McGettigan, "le riforme strutturali orientate agli obiettivi, per quanto riguarda il settore finanziario, la finanza, il mercato del lavoro ed il settore aziendale, aiuteranno a mitigare i possibili effetti a lungo termine della pandemia".
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
Il Conference Board of Canada ha appena aggiornato i suoi indicatori e Montreal, dopo aver sperimentato la più forte crescita economica delle principali città canadesi nel 2018 e 2019, dovrebbe mantenere la sua posizione di leader nel 2021. Le previsioni del Conference Board collocano la crescita dell’economia di Montreal al 5,43% nel 2021, davanti a quella delle altre quattro maggiori regioni metropolitane del Canada. Montreal attende con fiducia la sua ripresa economica.
Fonte: analisi dei dati del Conference Board of Canada da Montreal International
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana in Canada)
Da www.ambrosetti.eu: Alla 46esima edizione del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” sono stati presentati i risultati della quinta edizione del progetto di ricerca Global Attractiveness Index 2020, di The European House – Ambrosetti con Aviva Assicurazioni in Italia, Philip Morris Italia e Toyota Material Handling Italia
In un contesto globale di radicale trasformazione economica e sociale causata dalla pandemia Covid-19, è fondamentale avere a disposizione strumenti affidabili in grado di fornire delle chiavi di lettura oggettive e quantitative per valutare e comparare differenti sistemi economici. A questo riguardo, il Global Attractiveness Index (GAI) si contraddistingue per replicabilità nel tempo, oggettività, robustezza e significatività. Il GAI mappa 144 economie del mondo e cerca di cogliere in che modo cambia la “geografia dell’attrattività” al variare della velocità di ogni Paese rispetto agli altri, non solo rispetto a sè stessi. In tal senso il GAI è un Indice relativo, in quanto sottopone ogni economia al confronto con “il migliore” (nel 2020 di nuovo la Germania), prendendo a riferimento quattro macro-aree (apertura, innovazione, dotazione ed efficienza).
Quali sono i risultati del Global Attractiveness Index 2020?
Come stanno reagendo all’emergenza Coronavirus le imprese in Belgio? Quali sono i finanziamenti e progetti europei messi in campo nel Paese?
Tribuna Economica lo ha chiesto a Fabio Morvilli, Presidente della Camera di Commercio Belgo-Italiana.
Nell’intervista, il Presidente Morvilli illustra inoltre i settori sui quali le imprese italiane possono puntare nella fase di ripartenza e il costante impegno della Camera di Commercio Belgo-Italiana nel supporto alle imprese italiane e locali.