Venerdì 4 Ottobre 2024
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Secondo quanto annunciato dall'Ente di Statistica turco (TÜİK), la Turchia ha registrato un aumento annuo del 16,59% dei prezzi al consumo a maggio 2021. L’aumento annuale più considerevole è stato registrato nel settore dei trasporti con il 28,39%. L'obiettivo del tasso di inflazione stabilito dal Governo entro la fine del 2021 è dell'8%. La Banca Centrale turca, al contrario, prevede che l'inflazione rimanga al di sopra del 16% fino al terzo trimestre e scenda al 12,2% solo nell’ ultima parte dell'anno.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
La pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto di vasta portata nel mondo negli ultimi due anni e il Vietnam non fa eccezione. All’inizio del mese di maggio la quarta ondata di COVID-19 con nuove e più pericolose varianti è esplosa in molti luoghi di produzione e trasformazione del paese. Il Governo è però riuscito a fornire risposte adeguate e tempestive per portare simultaneamente a termine il doppio compito di contenere la pandemia e assicurare la crescita economica.
Perciò, la crescita del PIL nel paese ha raggiunto il 6,61% nel secondo trimestre di quest’anno, più alta di 6,22 punti percentuali rispetto all’anno scorso. In generale, il PIL del paese è cresciuto del 5,64% nella prima metà di quest’anno, cioè del 3,82 % in più rispetto all’anno scorso. Questa crescita è abbastanza impressionante, date le attuali circostanze.
Raggiungere l’obiettivo di crescita del 6,5% sarà un compito piuttosto arduo. Secondo Le Trung Hieu, direttore generale del Dipartimento del Sistema dei Conti Nazionali presso l’Ufficio Generale di Statistica, il governo, basandosi sui vari scenari di crescita elaborati dal Ministero della Pianificazione e degli Investimenti, dovrebbe fornire istruzioni concrete a ogni ministero, settore e località per raggiungere la più alta crescita possibile del PIL.
In merito alle prospettive di crescita del PIL nel 2021, secondo Le Trung Hieu una crescita del PIL del 6,5% sarebbe un successo strepitoso, mentre una crescita del 6% è abbastanza realizzabile per via di molti fattori.
Primo, l’economia è rimasta stabile nei primi sei mesi dell’anno, con un’inflazione saldamente controllata e il mantenimento di una crescita costante da parte delle più grandi industrie. Questo ha aiutato a rafforzare la crescita del PIL nella seconda metà di quest’anno.
Secondo, l’agricoltura continua a essere il nocciolo duro dell’economia.
Terzo, il settore delle banche e della finanza ha intensificato gli sforzi per svolgere il proprio ruolo vitale di aiutare a rifornire le imprese, le attività commerciali e l’economia in generale.
Quarto, l’intero Paese sta impiegando tutte le proprie risorse nella lotta contro il COVID-19 e nella vaccinazione.
Quinto, il settore dell’esportazione, in particolare l’esportazione di importanti beni di consumo come prodotti agricoli, frutti di mare e telefoni, fiorirà e darà risultati incoraggianti, dopo che le economie avranno riaperto e il COVID-19 si sarà ridotto per via degli intensi sforzi della campagna vaccinale.
Fonte: https://bit.ly/3k1CQtY
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Secondo i rilevamenti effettuati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), alla fine di maggio 2021 erano iscritti 142’966 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 8’313 in meno rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 3,3% nel mese di aprile 2021 al 3,1% nel mese in rassegna. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è diminuito di 13’032 unità (-8,4%).
Disoccupazione giovanile
Il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è diminuito di 1’350 unità (-9,6%) arrivando al totale di 12’754, ciò che corrisponde a 5’004 persone in meno (-28,2%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Disoccupati di 50-64 anni
Il numero dei disoccupati di 50-64 anni è diminuito di 1’414 persone (-3,2%), attestandosi a 42’959. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a un aumento di 2’069 persone (+5,1%).
Persone in cerca d’impiego
Complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate erano 237’367, 8’860 in meno rispetto al mese precedente e 4’385 (+1,9%) in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Posti vacanti annunciati
Il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%; dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5%. Il numero dei posti annunciati all’URC è aumentato in maggio di 5’154 raggiungendo le 55’255 unità. Dei 55’255 posti, 41’028 sottostavano all’obbligo di annuncio.
Lavoro ridotto conteggiato nel mese di marzo 2021
Nel mese di marzo 2021 sono state colpite dal lavoro ridotto 340’953 persone, ovvero 72’498 in meno (-17,5%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è diminuito di 7’029 unità (-13,6%) portandosi a 44’593. Il numero delle ore di lavoro perse è diminuito di 3’106’909 unità (-10,3%), portandosi a 27’099’935 ore. Nel corrispondente periodo dell'anno precedente (marzo 2020) erano state registrate 36’675’038 ore perse, ripartite su 782’436 persone in 97’432 aziende.
Persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità nel mese di marzo 2021
Secondo i dati provvisori forniti dalle casse di disoccupazione, nel corso del mese di marzo 2021, 58 persone hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione. Ogni persona assicurata che al 1° marzo 2021 non ha ancora esaurito le sue indennità giornaliere beneficerà al massimo di 66 indennità giornaliere supplementari per il periodo dal 1° marzo 2021 al 31 maggio 2021.
Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1424
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)
Secondo l'Ente di Statistica turco (TurkStat), l'economia turca è cresciuta del 7% su base annua nel primo trimestre del 2021. Il PIL ai prezzi correnti è aumentato del 29,1% a 1,4 trilioni di lire turche (188,6 miliardi di dollari). Secondo quanto dichiarato dal Direttore della Banca Mondiale per la Turchia, Auguste Tano Kouame, durante un incontro introduttivo della quinta serie del Rapporto di monitoraggio economico della Turchia, pubblicato dalla Banca Mondiale, l’economia turca è cresciuta dell'1,8% in termini reali nel 2020. I dati indicano che, sebbene la Turchia sia stata gravemente colpita dalla pandemia, la performance economica complessiva è stata molto buona per tutto il 2020. In effetti, la Turchia è stato il paese in più rapida crescita tra i paesi del G-20 a partire dall'anno scorso. La crescita stimata dalla Banca Mondiale per la Turchia dovrebbe essere del 5% nel corso del 2021 e del 4,5% nel 2022 e nel 2023.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)
Secondo il Ministero Federale dell'Economia e della Tecnologia tedesco, le piccole e medie imprese sono motori di innovazione, forniscono un gran numero di posti di lavoro e di formazione. A tal fine sono stati emanati degli sgravi mirati per i requisiti normativi, le tasse, le imposte e anche i prezzi dell'elettricità. Le misure di sgravio fiscale per l’anno 2021 raggiungeranno un volume di ben oltre 25 miliardi di euro. Il governo federale alleggerirà anche le imprese di più di 1,1 miliardi di euro con la terza legge di alleggerimento della burocrazia.
In futuro, dovrebbe essere più facile e meno burocratico creare aziende in Germania, infatti il governo federale ha creato il Tech Growth Fund, uno strumento con il quale viene messo a disposizione delle imprese innovative un finanziamento del debito di rischio come supplemento al finanziamento azionario.
Sono molto interessanti i dati disaggregati per settore, nei quali c’è una crescita eccezionale dell’export italiano verso la Germania nella siderurgia, ottime anche le performance del settore chimico-farmaceutico e di quello agroalimentare (cresciuti in termini relativi).
Parallelamente, si è registrato in Germania un crollo di export verso l’Italia nel settore automotive, derivante evidentemente dal blocco dei consumi innescato dalla pandemia. Un blocco (ed una diminuzione) che ha però interessato un po’ tutti i tradizionali settori dell’export tedesco.
Rimane altissimo l’interscambio commerciale fra le aree del nord-Italia (con la Lombardia a 38,5 miliardi di somma fra export e import, seguita da Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte) e il sud della Germania (con Baviera e Baden-W. che assommano a 43 miliardi di interscambio).
Nonostante l’impatto del Covid, Italia e Germania rimangono due paesi fortemente interconnessi ed interdipendenti dal punto di vista economico. Dimostrando una volta di più come la crescita asimmetrica di uno dei due rispetto all’altro finirebbe per generare effetti negativi su entrambi.
Dal 13 maggio il governo federale tedesco ha revocato l'obbligo generale di quarantena, mantenendo solo l’obbligo che provi la vaccinazione, la guarigione o il risultato negativo di un tampone molecolare (PCR) o antigenico (rapido). La documentazione che dimostra di essere vaccinati, guariti o "testati negativi” può essere scritta anche in lingua italiana (oltre che in tedesco, inglese, francese e spagnolo).
Alcuni Stati Federali, a partire dal 15 maggio, hanno allentato le regole per i settori come la gastronomia, il turismo e il commercio per i distretti, in cui l'incidenza è scesa al di sotto di 100 per cinque giorni. Un’altra novità è l’apertura dei negozi e di altre attività commerciali (hotel, ristoranti ecc.) con obbligo di un test negativo per l’ingresso
La situazione in Germania nel complesso, con il continuo miglioramento del numero di contagi grazie alle restrizioni e con una efficace vaccinazione di massa (la Germania ha più nuovi vaccinati al giorno in Europa), è stabile e fa ben sperare per il mese di giugno.
Fonti:
BMWi: https://bit.ly/2TMR7jj
Euraktiv: https://bit.ly/2UufulO
Ambasciata d’Italia Berlino: https://bit.ly/3dYas7X
Frankfurter Rundschau: https://bit.ly/3hOvcQL
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
Il governo danese accelera sulle fasi di riapertura, prevedendo un +2,1% sul PIL nel 2021 e un solido +3,8% nel 2022 (Finans Ministeriet, 2021). Durante l’arco del 2020, sono state introdotte varie misure finanziarie a sostegno dei settori e delle industrie maggiormente colpite dalla pandemia. (ibid.).
Nel giugno 2020, subito dopo il primo lockdown, si è dato il via a un piano d’aiuti da 700 milioni di DKK per supportare l’economia danese, concedendo detrazioni fiscali sull’affitto di case vacanze e sconti su trasporti pubblici, attività culturali, associative e sportive (Erhvervs Ministeriet, 2020).
Nonostante la graduale normalizzazione dell’attività economica, alcuni settori proseguono con fatica data la necessaria presenza delle restrizioni per limitare la diffusione della pandemia. Pertanto, il governo danese ha deciso di mettere in atto ulteriori iniziative a favore delle impese (Cph Post, 2021).
Il precedente pacchetto di aiuti, in scadenza il 1° luglio 2021, sarà sostituito da un nuovo schema che consentirà alle aziende, con una perdita di fatturato maggiore del 45%, di ottenere una compensazione pari al 55%. Con il supporto di tutti i partiti presenti in Parlamento, il futuro schema entrerà in vigore da inizio luglio 2021 ed avrà una validità di tre mesi, fino al 30 settembre 2021 (ibid.).
In vista dell’imminente stagione estiva, l’investimento di 1.6 miliardi di DKK è mirato soprattutto a rilanciare l’industria del turismo. 295 milioni di DKK sono infatti destinati alla promozione turistica, 205 milioni di DKK andranno al trasporto nazionale e 315 milioni di DKK saranno destinati a iniziative culturali (The Local, 2021).
Inoltre, sono stati stanziati circa 110 milioni di DKK per incentivare le persone a viaggiare in Danimarca. Rispetto allo scorso anno, in cui il Governo danese ha tagliato i costi per gli spostamenti via mare verso 47 isole all’interno della Danimarca (Cph Post, 2021), quest’anno si è pensato ad un abbonamento settimanale di 299 DKK per viaggiare all’interno del Paese (The Local, 2021).
Fonte: https://bit.ly/3jRpzUt
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)
Nonostante la diminuzione durante il primo trimestre del 2021 della produzione economica tedesca a causa della pandemia, ci sono buoni segnali di ripresa per i restanti mesi del 2021.
La situazione economica ad aprile è caratterizzata da due scenari: mentre i settori dei servizi, tra i più colpiti turismo e ospitalità, devono ancora seguire delle misure restrittive per combattere la pandemia, l'economia industriale e il commercio estero sono relativamente robusti. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, l’attenzione è tutta rivolta verso il commercio online e le nuove piattaforme di logistica per far fronte alla forte domanda tramite e-commerce.
I prerequisiti sono quindi che la situazione generale migliori e che le restrizioni legate al Coronavirus vengano ampiamente ridotte entro l'estate. L’industria manifatturiera, soprattutto nel settore automotive, ha registrato nel mese di marzo una forte ripresa, come indica l’indice PMI Ihs Markit, il quale è balzato al massimo storico di 66,6 punti rispetto ai 60,7 di febbraio. Di conseguenza il commercio estero sta diventando la leva centrale per la crescita grazie anche ai nuovi ordini di esportazione e le prospettive future sono complessivamente positive.
L’ indagine mensile svolta dal centro per la ricerca economica europea (ZEW) mostra le aspettative economiche della Germania attraverso l’opinione di 350 esperti. Se il risultato è maggiore di 0 significa che gli esperti sono ottimisti sul futuro dell’economia tedesca. A questo proposito le aspettative economiche sono migliorate ad Aprile 2021 rispetto Aprile 2020, infatti l’indice ZEW di aprile 2021 è di +70,7 punti rispetto ai -91,5 punti dell’anno precedente.
Prendendo ora in analisi l’import ed export tra la Germania e l’Italia, nel marzo 2021, rispetto a febbraio 2021, le esportazioni destagionalizzate in Germania sono aumentate dell'1,2% e le importazioni del 6,5%. Nello specifico, come riporta l'Ufficio federale di statistica (Destatis) e grazie ad un confronto pre e post pandemia, nel marzo 2021, le esportazioni sono inferiori dello 0,9% rispetto a febbraio 2020 e le importazioni sono superiori al 6,7% livello di febbraio 2020. Nel marzo 2021, la Germania ha esportato in Europa merci per un valore di 126,5 miliardi di euro e ha importato merci per un valore di 105,9 miliardi di euro. Rispetto a marzo 2020, le esportazioni sono aumentate del 16,1% e le importazioni del 15,5% nel marzo 2021.
Fonte: https://bit.ly/3hTCsLo
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Germania)
La Camera di Commercio Europea in Vietnam ha riportato che il 67% delle aziende europee ha definito come “buono” o “eccellente” il clima imprenditoriale vietnamita nel secondo trimestre dell’anno. Questa quota è aumentata del 12% nel primo quarto dell’anno, indicando come la visione positiva delle imprese europee riguardo al commercio e l’investimento in Vietnam continui a rimanere tale.
Il bilancio positivo è parte del risultato del Business Climate Index (BCI) appena annunciato da Eurocham nel primo trimestre del 2021. Il BCI del Vietnam è aumentato del 47% rispetto ai 12 mesi precedenti per raggiungere il 73.9%, il tasso più alto dal terzo trimestre del 2019 prima che la pandemia di COVID-19 colpisse il mercato globale.
Riguardo le prospettive commerciali, il 68% dei membri Eurocham ha affermato che i propri ordini d’acquisto e le loro entrate saranno mantenute, o addirittura aumenteranno, nel secondo trimestre. Questa percentuale è più elevata di quella dell’ultimo trimestre del 2020.
Per quanto concerne l’Accordo di Libero Scambio tra UE e Vietnam (EVFTA), più del 60% delle imprese intervistate in un sondaggio Eurocham, hanno detto di aver tratto beneficio dall’entrata in vigore dell’accordo il 1° agosto 2020. Tuttavia, alcuni manager aziendali avvertono che le procedure amministrative vietnamite sono la più grande barriera da abbattere.
Mentre molti paesi continuano a lottare contro il COVID-19, il Vietnam ha assicurato la continua normale operatività delle aziende aiutando il Paese a rafforzare la propria crescita economica.
Fonte: https://bit.ly/3hJFTG3
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Il fatturato commerciale del Vietnam nei primi quattro mesi del 2021 ha raggiunto la cifra di $ 103,9 miliardi, un record negli ultimi 10 anni, secondo le statistiche pubblicate dall'Ufficio di statistica generale (GSO).
Le imprese nazionali hanno esportato beni e servizi per un valore di $ 25,76 miliardi, in crescita del 12,8% su base annua e rappresentano il 24,8% di tutte le spedizioni all'estero, mentre le imprese a investimento estero (FIE) costituiscono ancora la maggioranza con $ 78,14 miliardi, con un aumento del 34,4%, e rappresentano il 75,2% del totale.
Da gennaio ad aprile, l'industria pesante e il settore minerario hanno registrato la crescita più elevata, generando $ 57,58 miliardi di entrate da esportazione, in crescita del 33% su base annua. Seguono le industrie leggere e artigianali (27,5%) e l'agricoltura e la silvicoltura (8,8%).
Gli Stati Uniti risultano essere il primo mercato di esportazione del Vietnam negli ultimi quattro mesi con un fatturato totale di 30,3 miliardi di dollari, in aumento del 50,1% su base annua. La Cina è seconda con un fatturato delle esportazioni di $ 16,8 miliardi, in crescita del 32,4%, seguita dall'UE con $ 12,6 miliardi (+ 18,1%). La Cina si conferma comunque il più grande mercato di importazione del Vietnam con $ 33,1 miliardi, in crescita del 47,8% su base annua, seguita da Corea ($ 16,9 miliardi), ASEAN ($ 14,1 miliardi) e Giappone ($ 7,2 miliardi).
Fonte: https://bit.ly/3eTeQGh
(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Vietnam (ICHAM))
Secondo gli ultimi dati annunciati dall’Ente di Statistica turco (Turkstat), la Turchia ha registrato a marzo 2021 un aumento annuo del 16,19% dei prezzi al consumo. La cifra annuale è aumentata di 0,58 punti percentuali lo scorso mese, dal 15,61% di febbraio. L'indice dei prezzi al consumo è salito dell'1,08% su base mensile.
Secondo il Nuovo Programma Economico, annunciato dal Governo lo scorso settembre, il tasso di inflazione della Turchia indicato per quest'anno è dell'8%, mentre la previsione di inflazione di fine anno prevista dalla Banca Centrale per il 2021 è del 9,4%. Secondo il rapporto di aprile 2021 del Fondo Monetario Internazionale la Turchia occupa il 14° posto per il più alto tasso di inflazione del mondo.
(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana di Izmir)