Economia

Giovedì 10 Marzo 2022

Il PIL brasiliano cresce del 4,6% nel 2021

L’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE) venerdì 4 marzo ha pubblicato i dati sul prodotto interno lordo (PIL) brasiliano. Secondo le informazioni presentate, l’economia brasiliana, nel suo insieme, è cresciuta del 4.6% nel 2021, recuperando le perdite dell’anno precedente, che ha registrato un riavvolgimento del 3.9% a causa della pandemia del Covid-19. Nei dati assoluti, il PIL brasiliano ha chiuso l’anno con un valore totale di 8.7 miliardi di reais.

La crescita registrata è stata trainata dal settore dei servizi, che ha registrato una crescita del 4.7% con enfasi sui settori dei trasporti, delle comunicazioni e del commercio. Il settore ha registrato un incremento del 4.5% con una performance positiva nelle costruzioni, che hanno registrato un calo del 6.3%, nel 2020, e nell’industria manifatturiera. Insieme, i settori dei servizi e dell’industria sono stati responsabili per il 90% della ricchezza prodotta nel Paese. L’agroalimentare ha invece registrato un calo del 0.2% nelle proprie attività, a causa della siccità prolungata.

Per quanto riguardano le esportazioni, i punti salienti sono stati il petrolio, il gas naturale, la metallurgia, i veicoli automobilistici e i prodotti di metallo. Mentre nelle importazioni, i punti salienti sono stati i prodotti chimici, macchine ed apparecchi elettrici, settore automobilistico e prodotti di metallo.

Fonte: https://bit.ly/3t0Pv4r

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera Italo-Brasiliana di Commercio, Industria ed Agricoltura di Minas Gerais)

Ultima modifica: Venerdì 1 Aprile 2022
Lunedì 7 Marzo 2022

In Svizzera il tasso ipotecario di riferimento nei contratti di locazione rimane a 1,25%

Il tasso ipotecario di riferimento rimane così al livello dell’ultimo tasso pubblicato. In tutta la Svizzera le pigioni vengono stabilite in base a questo tasso.

Il tasso d'interesse di riferimento è basato su un tasso d'interesse medio dei crediti ipotecari svizzeri, ponderato secondo il volume dei crediti, oggetto di rilevamento trimestrale. Viene calcolato in quarti di punto percentuale. Rispetto al trimestre precedente, il tasso d'interesse medio, riferito al 31 dicembre 2021, dal 1,21% è sceso al 1,19%. Con l'arrotondamento commerciale, il tasso d'interesse di riferimento, determinante sotto il profilo del diritto della locazione, si mantiene così al 1,25%. Si manterrà a questo livello finché il tasso d'interesse medio non scenderà sotto l'1,13% o non supererà l'1,37%.

Dal 3 marzo 2020 il tasso ipotecario di riferimento è al 1,25 % ed è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente: perciò dall'ultima pubblicazione non sussiste il diritto ad aumenti o a diminuzioni della pigione. Se un contratto di locazione prevede attualmente una pigione non stabilita secondo il tasso d'interesse di riferimento vigente (1,25%), può essere chiesta una diminuzione in virtù di una precedente riduzione del tasso d'interesse di riferimento. Inoltre, il diritto ad un adeguamento della pigione può derivare da variazioni di costo (il 40% dell'indice nazionale dei prezzi al consumo e/o dei costi di manutenzione) ed essere fatto valere nel quadro della riduzione della pigione.

Il tasso ipotecario di riferimento e il tasso d'interesse medio in base al quale viene calcolato sono pubblicati trimestralmente dall'UFAB sul sito www.tassodiriferimento.admin.ch. Inoltre il pubblico viene informato mediante comunicati stampa. Il prossimo è previsto per il 1° giugno 2022.

Dal 10 settembre 2008 in tutta la Svizzera il tasso ipotecario di riferimento per la determinazione delle pigioni è stato unificato e ha sostituito quello precedentemente determinante nei singoli Cantoni per le ipoteche a tasso variabile. La base legale è l'articolo 12a dell'Ordinanza concernente la locazione e l'affitto di locali d'abitazione o commerciali (OLAL).

 

Fonte: http://www.ccis.ch/it/news.aspx?id=1492

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera)

Ultima modifica: Lunedì 7 Marzo 2022
Venerdì 4 Marzo 2022

Il mercato del lavoro polacco accoglierà i rifugiati ucraini

Personnel service, compagnia polacca specializzata in risorse umane, ha analizzato le opportunità lavorative per i rifugiati ucraini, basandosi sulle informazioni dell’Ufficio centrale di statistica.

Secondo l’agenzia, ci saranno posti di lavoro soprattutto nell’industria, nel servizio e nel settore dei lavori più umili.

La cosa più importante saranno le leggi che permetteranno ai datori di lavoro di assumere velocemente chi ne ha bisogno e di dare l’assistenza ai bambini fuggiti dalla guerra assieme alle loro famiglie” si legge nella nota della Personnel service. “Ci sarà anche bisogno di molti specialisti in vari settori, quindi le persone che possiedono competenze superiori e che già padroneggiano la lingua polacca troveranno impieghi anche in questi ambiti”. 

Fonte: https://bit.ly/3pDmKIO

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italiana in Polonia)

Ultima modifica: Venerdì 4 Marzo 2022
Lunedì 28 Febbraio 2022

Il conflitto in Ucraina dovrebbe avere un impatto limitato sull’economia ceca

Il conflitto in Ucraina dovrebbe avere un impatto limitato sull’economia ceca. Lo prevede la Banca Centrale Ceca (ČNB).

Né la Russia né l’Ucraina rappresentano mercati particolarmente rilevanti per gli esportatori cechi. Le vendite verso la Russia ammontavano nel 2021 a circa 3,6 miliardi di euro. Si tratta del 2,3% delle esportazioni totali ceche e di circa la metà delle vendite ceche verso l’Italia. L’esposizione verso Kiev è ancora minore. Potrebbero tuttavia avere difficoltà alcune imprese industriali con forte presenza nei paesi dell’ex Unione Sovietica, come è già accaduto nel 2014 con l’annessione russa della Crimea e le relative sanzioni europee e americane.

Gli esperti e la banca centrale però attendono una maggiore spinta inflattiva a causa dei rialzi dei prezzi del petrolio, gas e altre materie energetiche. Inoltre, la Russia è esportatrice di rilievo mondiale anche di alcuni materiali, come il palladio, utilizzati nell’industria automobilistica e nelle produzioni ad alto contenuto tecnologico. I due paesi in conflitto sono inoltre esportatori di rilevanza globale dei cereali.

Il conflitto ha già avuto una ricaduta sul corso della corona, che si è indebolito. Molti investitori internazionali stanno disinvestendo dalle valute degli stati nell’Europa centrale e orientale. “La Banca Centrale Ceca è pronta a intervenire nel caso di oscillazioni straordinarie del corso della corona, che minerebbero il buon funzionamento del mercato valutario e finanziario” ha indicato la ČNB.

Fonte: https://bit.ly/35BJ9il

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Lunedì 28 Febbraio 2022
Lunedì 28 Febbraio 2022

La Corea si unisce alle sanzioni contro la Russia

La Corea ha annunciato in data 28 febbraio la decisione di vietare le esportazioni di materiali strategici verso la Russia e di unirsi ai partner occidentali per escludere la Russia dalla rete di pagamento globale SWIFT.

La Corea prevede di rafforzare le procedure di screening delle esportazioni riguardanti la Russia.

Si prevede di bloccare le esportazioni verso la Russia di materiali strategici individuati da quattro regimi multilaterali di controllo delle esportazioni: il Nuclear Suppliers Group (NSG); l'Accordo di Wassenaar (WA); il Gruppo Australia (AG); e il regime di controllo della tecnologia missilistica (MTCR).

Le misure mirano a respingere la diffusione delle armi di distruzione di massa, i loro veicoli da trasporto e le relative tecnologie e attrezzature.

La Corea prevede inoltre di finalizzare in cooperazione con gli Stati Uniti tagli all'export verso la Russia su dozzine di articoli, come semiconduttori, computer, telecomunicazioni, apparecchiature per la sicurezza delle informazioni, laser e sensori.

Sul fronte finanziario, il governo di Seoul prevede di unirsi alla decisione di rimuovere la Russia dal sistema di pagamento SWIFT.

Oltre a partecipare al programma di sanzioni il governo di Seoul prevede di rafforzare il sostegno umanitario all'Ucraina. Ciò include la fornitura di divise militari ed altri articoli di questo genere, e l'espansione dei fondi assegnati dal governo all'Ucraina per lo sviluppo.

Fonte: https://bit.ly/3BY78EJ

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Lunedì 28 Febbraio 2022
Lunedì 28 Febbraio 2022

Gli asset finanziari esteri della Corea hanno raggiunto il loro massimo storico nel 2021

Secondo la Bank of Korea nel 2021 gli asset finanziari all'estero della Corea hanno raggiunto il massimo storico grazie all'aumento degli investimenti azionari e ai rendimenti di questi ultimi.

Secondo i dati le attività finanziarie esterne del paese a fine dicembre 2021 ammontavano a 2,16 trilioni di dollari USA; segnando un aumento di 198,2 miliardi rispetto al 2020.

A fine dicembre 2021 anche la posizione netta sull'estero della Corea ha raggiunto la cifra record di 637,9 miliardi di dollari USA, nel 2020 il valore era stato di 466,1 miliardi.

Il debito estero del paese si è attestato a 628,5 miliardi di dollari USA a fine dicembre; in aumento di 83,6 miliardi rispetto all'anno precedente.

Nello specifico il debito estero a breve termine è aumentato di 6,9 miliardi e il debito a lungo termine è aumentato di 76,7 miliardi.

Il rapporto tra debito estero a breve termine e riserve estere si è attestato al 35,9% a fine dicembre, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al 2020.

Fonte: https://bit.ly/3poVmhA

 

(Contenuto editoriale a cura della Italian Chamber of Commerce in Korea)

Ultima modifica: Lunedì 28 Febbraio 2022
Mercoledì 23 Febbraio 2022

L’inflazione in Repubblica Ceca ha sfiorato il picco dal 1998

Il tasso d’inflazione ha sfiorato in gennaio in Repubblica Ceca il valore massimo dal 1998. Lo ha indicato l’Ufficio di Statistica Ceco.

Con un aumento dei prezzi in gennaio del 9,9 percento rispetto all’anno precedente l’inflazione è tornata secondo gli statistici cechi nei “turbolenti anni Novanta”. Dopo la conclusione della trasformazione dell’economia ceca il tasso d’inflazione si è mantenuto per lo più sotto il tre percento annuo.

A causare la forte impennata dei prezzi è stato il comparto dell’energia con una crescita dei costi dell’elettricità di circa il 40% e quello dei gas di oltre il 30%. Il forte aumento è stato in parte causato del ritorno dell’IVA, che il precedente governo di Andrej Babiš aveva abbonato per gli ultimi due mesi dell’anno. Un forte aumento è stato registrato anche nel settore degli alimenti.

Secondo gli esperti nei prossimi mesi la crescita dei prezzi potrebbe superare la soglia del 10%, in quanto i costi di una serie di materie prime rimangono alti sui mercati mondiali e continuano a crescere. “A quanto pare non hanno raggiunto il picco neppure gli aumenti annui dei costi per abitare in proprio” ha notato l‘analista di Generali CEE Investments Radomír Jáč. Tuttavia, non dovrebbero verificarsi più balzi importanti del tasso d’inflazione, che secondo le previsioni tornerà a calare sensibilmente dal terzo trimestre.

Fonte: https://bit.ly/3pbSXXA

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Mercoledì 23 Febbraio 2022
Martedì 22 Febbraio 2022

L’interscambio tra l’Italia e la Repubblica Ceca ha sfiorato i 15 miliardi di euro

L’interscambio tra l’Italia e la Repubblica Ceca ha registrato un anno molto positivo. Lo indicano i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco.

Il volume degli scambi tra i due paesi ha sfiorato nel 2021 i 15 miliardi di euro. Si tratta di un aumento di circa un quinto rispetto al 2020. Si tratta del dato più alto nella storia dei due paesi. Rispetto a prima della pandemia il volume è aumentato di 1,6 miliardi di euro.

Per la prima volta dopo molti anni la bilancia è in attivo per l’Italia. Le esportazioni verso la Repubblica Ceca sono cresciute di circa un quarto a 7,56 miliardi di euro. Le vendite dei beni prodotti in Repubblica Ceca verso l’Italia sono aumentate del 14,5 percento a 7,4 miliardi di euro.

Nelle esportazioni ceche continua ad avere un forte peso il comparto dei mezzi di trasporto e macchinari che cresce del dieci percento e totalizza un valore di 3,6 miliardi di euro. Mentre le vendite dei macchinari per l’industria aumentano di oltre un terzo, quelle delle automobili sono rimaste praticamente uguali al 2020. Il comparto dei macchinari e mezzi di trasporto registra una buona crescita del 19 percento anche sul versante italiano e supera i 2,8 miliardi di euro.

Fonte: https://bit.ly/3p6CSSG

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Martedì 22 Febbraio 2022
Martedì 22 Febbraio 2022

La Repubblica Ceca rientra nella top ten delle migliori economie europee

La Repubblica Ceca è rientrata nella top ten delle migliori economie dell’Unione Europea. Lo indica l’Indice della Prosperità calcolato dagli esperti di Česká spořitelna e dal portale specializzato Evropa v datech.

Nell’indice di quest’anno la Repubblica Ceca occupa il nono posto. In vetta alla classifica ci sono la Svezia, la Germania e la Danimarca. I lati forti dell’economia ceca sono la grande diversificazione settoriale, che aumenta la resilienza, e la quota degli investimenti, che è la terza più alta tra i paesi dell’Unione. Il paese ha invece spazio per recuperare nella produzione del valore aggiunto e nei redditi. A penalizzare la valutazione è stata anche l’inflazione, la terza più alta nell’Unione Europea.

L’indice prende in considerazione una serie di indicatori statistici. “Oltre ai dati macroeconomici valuta anche gli aspetti che influenzano la prosperità degli individui e cerca strade, per migliorare le condizioni di vita e per fare impresa in Repubblica Ceca” ha spiegato l’economista capo di Česká spořitelna David Navrátil.

Fonte: https://bit.ly/3IcABx0

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Giovedì 10 Marzo 2022
Martedì 22 Febbraio 2022

Le vendite del commercio al dettaglio in Rep. Ceca sono aumentate di oltre il 4% nel 2021

Le vendite del commercio al dettaglio hanno registrato nel 2021 un aumento di oltre il 4%. Lo indicano i nuovi dati dell’Istituto di Statistica Ceco.

Rispetto al 2020 le vendite sono aumentate lo scorso anno del 4,5%. L’andamento è stato differenziato tra i settori. La vendita degli alimentari è rimasta sostanzialmente stabile, mentre la vendita e le riparazioni di vetture sono aumentate di oltre l’8%. Nel settore non alimentare i ricavi sono aumentati dell’8% con la ripresa in tutti i comparti. Il più dinamico è stato il settore delle vendite on-line con un aumento degli introiti del 16%. “In termini reali i ricavi del commercio on-line sono cresciuti negli ultimi tre anni del 77% e negli ultimi cinque anni del 161%” ha indicato l’analista di ČSOB Petr Dufek. Intorno al 5% la crescita delle vendite delle calzature e dell’abbigliamento.

Hanno sorpreso gli analisti i dati di dicembre, che ha registrato un lieve calo rispetto a novembre. Solitamente, per effetto delle spese natalizie, i ricavi di dicembre hanno una tendenza di crescita. Secondo gli esperti, le famiglie hanno anticipato in parte le compere per timori di problemi nelle forniture. Nella prima metà di quest’anno la dinamica dei ricavi sarà probabilmente rallentata dall’alta inflazione.

Fonte: https://bit.ly/3JQREFr

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 11 Marzo 2022