Economia

Venerdì 29 Luglio 2022

L’industria ceca torna a crescere

Dopo tre mesi, l’industria ceca è tornata a crescere. A determinare la ripresa è stato il settore automotive, ha indicato l’Ufficio di Statistica Ceco.

Rispetto a maggio di un anno fa la produzione industriale è aumentata del 3,3 percento. La crescita è stata del 2,4 percento rispetto ad aprile. “Sui risultati ha avuto una forte influenza il settore automotive, che ha registrato rispetto a un anno fa un miglioramento nella componentistica” ha indicato Radek Matějka dell’ufficio di statistica. L’associazione settoriale AutoSap ha registrato in maggio anche un miglioramento sul versante delle auto completate, il cui numero è tornato ai livelli precrisi.

Complessivamente la produzione nel settore automotive è aumentata del 10 percento rispetto a valori di un anno fa. Dall’inizio dell’anno il settore ha invece perso circa l’8 percento. Nel mese di maggio hanno registrato una crescita vivace anche la produzione di mobili, in aumento di un quinto, l’industria farmaceutica, la produzione delle bevande e il settore tessile-moda. In calo invece la produzione di altri mezzi di trasporto e la lavorazione del legno.

Un buon segnale arriva anche dal versante delle commesse. Il valore dei nuovi ordini ha registrato un incremento annuo del 9 percento. A crescere sono soprattutto le commesse da imprese con sede in Repubblica Ceca. Il valore dei nuovi ordini è in aumento in tutti i settori, tranne l’automotive, dove si registra una perdita del 4 percento, anche grazie a una forte base di confronto dello scorso anno.

Fonte: https://bit.ly/3vpu7Xn

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca)

Ultima modifica: Venerdì 2 Settembre 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Danimarca - Start-up: opportunità e innovazione

La Danimarca, che si colloca al primo posto in Europa per la facilità di fare impresa, oltre ad essere una delle società più digitali al mondo, è in cima alla classifica anche per la qualità della vita e per il supporto che una burocrazia snella e una legislazione fiscale favorevole offrono agli imprenditori.

L’ultima edizione del Global Startup Ecosystem Index (2022) analizza il sistema danese con un focus specifico sul fiorente ecosistema delle startup. Il Global Startup Ecosystem Index di StartupBlink viene aggiornato annualmente dal 2017 ed è una classifica globale basata sull’analisi dei cosiddetti “ecosistemi delle startup”: il tessuto imprenditoriale che opera nel settore e si muove nel contesto normativo di ciascun Paese analizzato.

Nell’edizione 2022, la Danimarca ha ottenuto una performance particolarmente positiva, piazzandosi al 18° posto (ha guadagnato 4 posizioni in classifica rispetto all’anno precedente), grazie soprattutto ai punteggi ottenuti nei settori Hardware & IOT, E-commerce & Retail e Health care. Poca burocrazia, investimenti in innovazione e tecnologia, attenzione alla riduzione delle emissioni, solido sistema di welfare e contesto politico stabile sarebbero i fattori determinanti a rendere la Danimarca una destinazione attraente per i neoimprenditori.

I risultati

A livello regionale, il Paese si conferma al 12° posto in Europa, al 10° nell’UE e al 3° nei Paesi nordici. All’interno del Paese, si registrano notizie positive per due città in particolare. Copenaghen, che collega l’Europa, la Scandinavia e i Paesi baltici, creando un collegamento con un mercato di oltre cento milioni di consumatori, è salita di otto posizioni al 53° posto nel mondo, raggiungendo la soglia delle migliori 50 città per gli investimenti in start-up. Aarhus, il principale porto del Paese, è salita di 15 posizioni nella classifica globale, raggiungendo il 213° posto.

Strumenti per gli imprenditori

Lo Stato investe notevoli risorse nello sviluppo del tessuto imprenditoriale. Tra le iniziative finanziate con fondi pubblici ci sono l’Innovationsfonden, che investe in nuove iniziative per creare crescita e posti di lavoro, e il Vækstfondens, che mira a promuovere la creazione e la crescita di nuove imprese attraverso investimenti e prestiti a tassi agevolati per chi ha idee imprenditoriali innovative.

Il governo danese ha inoltre lanciato Startup Denmark (un programma di visti per startup) come punto di ingresso unico per gli imprenditori di talento non appartenenti all’UE/SEE per trasferirsi e far crescere startup ad alto impatto in Danimarca.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Giovedì 1 Settembre 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Interscambio Commerciale Turchia-Mondo, Gennaio-Maggio 2022

Secondo i dati diffusi dall’ICE-Agenzia di Istanbul, nei primi cinque mesi del 2022 l’Italia consolida la sua 5° posizione tra i più importanti partner commerciali della Turchia con un interscambio che sfiora gli 11 miliardi di dollari facendo segnare un +20,5% rispetto all’analogo periodo di un anno fa.

Anche nel mese di maggio si registra una crescita sia per l’import che per l’export, con un saldo però favorevole alla Turchia. Le importazioni italiane sono infatti aumentate del 24,5% attestandosi a 5,465 miliardi di dollari mentre le nostre vendite sono state pari a 5,339 miliardi di dollari (+16,7% rispetto ai primi 5 mesi del 2021);

L’Italia, come detto, si conferma il 5° fornitore della Turchia dopo Russia, Cina, Germania e Stati Uniti e il terzo cliente dopo Germania e USA.

Tra le voci merceologiche, aumenti percentuali a tre cifre per l’export turco di combustibili, minerali e alluminio mentre sono state elevati anche gli acquisti da parte italiana di materie plastiche e rame dalla Turchia. Il nostro export ha invece mostrato un maggiore equilibrio. In testa una delle categorie tradizionali del nostro export, i macchinari e le apparecchiature meccaniche.

Nel confronto con i partner europei l’aumento delle esportazioni dell’Italia nei primi cinque mesi di quest’anno (+16,7%) è superiore a quello della Germania (+1,6%) e della Francia ma di molto inferiore a quello degli altri principali Paesi fornitori della Turchia come la Federazione Russa (trainata in particolare dalle esportazioni di gas e petrolio), Cina e USA.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

 

Ultima modifica: Venerdì 5 Agosto 2022
Venerdì 29 Luglio 2022

Missione istituzionale del Governo Draghi ad Ankara per rilanciare i rapporti bilaterali

Una folta delegazione guidata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio, dal Ministro degli Interno Luciana Lamorgese, dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, dal Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti e dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, si è recata ad Ankara lo scorso 5 luglio per partecipare al Terzo Vertice Intergovernativo (il primo da 10 anni a questa parte) con l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra Italia e Turchia. Durante il Summit sono stati firmati numerosi accordi tra i due Paesi tesi al rilancio della cooperazione bilaterale e al rafforzamento dei legami commerciali, già oggi molto intensi con oltre 23 miliardi di dollari di interscambio nel 2021. Sono stati affrontati numerosi dossier economici (micro e PMI, sviluppo sostenibile, crisi alimentare, interscambio commerciale ed energia), securitari (questione migratorie e cooperazione nella lotta al terrorismo) e politici (Libia, guerra in Ucraina, diritti umani, Unione Europea)

L’attesa vista in Turchia del Presidente Draghi è cominciata nel primo pomeriggio di martedì 5 luglio con la visita al mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk e proseguita al Palazzo Presidenziale dove il Presidente del Consiglio è stato accolto dal Presidente Erdogan. In parallelo al tete-a-tete tra i due leader, hanno avuto luogo anche gli incontri bilaterali tra i ministri italiani e gli omologhi turchi che si sono conclusi con la sigla di ben nove tra accordi e intese tra i due Paesi nei più diversi campi.

La stampa turca he messo in risalto il livello eccellente delle relazioni bilaterali, una intensità dei rapporti tra i due Paesi soprattutto a livello economico-commerciale più volte ricordata dal Presidente Erdoğan durante tutto il Summit.

I settori di reciproco interesse per rafforzare i legami economici sono quelli energetico, l’industria della difesa, lo spazio, la mobilità sostenibile (con particolare focus sull’Alta Velocità ferroviaria).

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio e Industria Italiana in Turchia)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Venerdì 22 Luglio 2022

La Thailandia offre agli stranieri benestanti la possibilità di possedere terre a scopo abitativo

Gli stranieri benestanti potranno ottenere e possedere terre a scopo abitativo. Questo quanto affermato dal Portavoce del Governo di Bangkok, Thanakorn Wangboonkongchana. Da settembre sarà permesso, a chi non possiede la cittadinanza thailandese, di possedere fino a 0.16 ettari di proprietà. L’intento è quello di attrarre lavoratori qualificati e pensionati. Inoltre, verranno inclusi benefici fiscali e un visto di durata decennale.

L’economia thailandese è destinata a crescere nel 2022 del 3,5%, raggiungendo il livello pre-pandemia nel 2023.

 
Fonte: https://bit.ly/3PwhGRq

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

Ultima modifica: Venerdì 22 Luglio 2022
Giovedì 21 Luglio 2022

Mezzo milione di lavoratori per risanamento dell'economia Thailandese nel post pandemia

La Camera di Commercio Thailandese ha posto l’accento, ancora una volta, sulla mancanza di lavoratori. I settori che sentono maggiormente la carenza sono quello agricolo, del cibo processato per l’export, costruzioni, turismo e servizi.

Il Vice-Presidente della Camera ha affermato che l’economia necessita di almeno 3 milioni di immigrati lavoratori per procedere spedita verso la crescita.

Misure sono state prese e se ne prenderanno di nuove per facilitare l’arrivo e la stabilizzazione dei lavoratori in nero. Coloro che lavorano illegalmente hanno tempo fino al 2025 per essere registrati.

Fonte: https://bit.ly/3z0nrQe

 

(Contenuto editoriale a cura della Thai-Italian Chamber of Commerce)

 

Ultima modifica: Giovedì 21 Luglio 2022
Lunedì 18 Luglio 2022

Cresce il numero di persone e di imprese che si spostano in Florida da altri stati USA

Secondo il quotidiano New York Post, il numero di persone che si sono trasferite in Florida durante i primi mesi del 2022, è ancora più alto di quello dello stesso periodo del 2021, in cui già si erano raggiunte delle cifre record. In particolare, l’area metropolitana di Miami è grande beneficiaria di una migrazione, molto spesso qualificata, che riguarda lavoratori specializzati e imprenditori soprattutto nel settore finanziario e delle nuove tecnologie. 

Prendendo come dato il cambiamento delle patenti, che negli Stati Uniti sono il principale documento d’identità, si sono registrate solo nei primi 4 mesi del 2022 migliaia di trasferimenti, in particolare:

  • Da New York alla Florida - 61.728 trasferimenti di patenti (+12% rispetto al 2021 e +55% rispetto al 2019);
  • New Jersey - Florida - 10.580 trasferimenti di patenti (+9% rispetto al 2021);
  • Connecticut - Florida - 4.119 trasferimenti di patenti (+4% rispetto al 2021);
  • California - Florida - 9.645 trasferimenti di patenti (+18% rispetto al 2021);
  • Dalla Pennsylvania alla Florida - 8.412 trasferimenti di patenti;
  • Illinois - Florida - 8.149 trasferimenti di patenti.

Questa migrazione interna è determinata da alcuni fattori che sono stati amplificati dalla pandemia, in particolare l’espansione del lavoro da remoto, che ha permesso a tanti professionisti che si sono trasferiti in Florida di poter beneficiare di un minor costo della vita, di una minore tassazione e di poter vivere all’aria aperta tutto l’anno.

Questa dinamica è stata anche rafforzata da una grande campagna di riposizionamento di Miami come hub tecnologico, in particolare in ambito di blockchain, start-up, cryptovalute e in ambito finanziario. Non a caso, grandi compagnie come Blockchain.com e il fondo d’investimento Citadel hanno spostato i loro quartieri generali a Miami. 

Secondo un recente articolo del Wall Street Journal, imprese finanziarie che hanno aperto uffici nell’area metropolitana di Miami nel corso degli ultimi 18 mesi, rappresentano intorno a 2 mila miliardi in asset. Inoltre, Miami è sede dei 10 cosiddetti “unicorni”, ovvero start-up valutate più di 1 miliardo di dollari.

La città sta vivendo un grande fermento nell’ambito dell’accelerazione di nuove start-up; infatti, i finanziamenti venture capital nell’area metropolitana di Miami hanno raddoppiato la cifra rispetto al 2021, e hanno raggiunto più di 4.6 miliardi di dollari. In generale, secondo il US Census Bureau, solo nel 2020 ci sono state oltre 106 mila applicazioni per l’apertura di nuove imprese nella contea di Miami-Dade, ovvero un incremento di più del 24% rispetto al 2019, che al tempo era la cifra record. Questa cifra è stata addirittura superata con un nuovo record di oltre 135 mila nuove richieste nel 2021. 

Si prevede che questo trend continuerà a crescere nei prossimi anni visto che Miami sta facendo grandi investimenti per posizionarsi al livello di altre capitali economiche e commerciali mondiali, anche ospitando eventi come il Gran Premio della Formula Uno o la prossima Coppa del Mondo di Calcio.

Fonti: https://bit.ly/3J1zMbL; https://on.wsj.com/3uZ0ZGa   

 

(Contenuto editoriale a cura della Italy-America Chamber of Commerce Southeast)

Ultima modifica: Lunedì 18 Luglio 2022
Lunedì 18 Luglio 2022

Slovacchia: il salario minimo aumenta a 700 euro

I datori di lavoro, i sindacati e i rappresentanti dei governi locali hanno concordato per la prima volta di aumentare il prossimo anno il salario minimo dagli attuali 646 euro a 700 euro. L'aumento automatico del salario minimo stabilito dalla legge non sarà applicato. Le parti sociali lo hanno annunciato in una conferenza stampa congiunta. "Tutte le parti sociali hanno convenuto che nella situazione attuale il salario minimo deve tenere conto dei possibili impatti negativi sui lavoratori e sulle famiglie, ma anche della situazione sfavorevole in cui si trova l'ambiente imprenditoriale e rispettare le reali possibilità dei lavoratori slovacchi".

L’accordo è frutto di un parere congiunto tra i rappresentanti dell'Unione dei datori di lavoro (RÚZ), dell'Associazione dei sindacati e delle associazioni dei datori di lavoro (AZZZ), dell'Associazione dei sindacati industriali e dei trasporti (APZD), dell'Associazione delle città e dei comuni della Slovacchia (ZMOS) e i rappresentanti dei lavoratori associati alla Confederazione dei sindacati (KOZ) oltre ai sindacati congiunti della Slovacchia. I membri della tripartita hanno dichiarato che la proposta congiunta di aumentare il salario minimo a 700 euro è una chiara dimostrazione che il dialogo sociale responsabile ha senso.

"Crediamo che in questo modo invieremo anche un chiaro segnale ai politici e all'opinione pubblica: la discussione concreta, la capacità di ascoltare e di essere aperti al compromesso sono ciò di cui il nostro Paese ha più bisogno oggi".

Fonte: https://bit.ly/3cqnUDT

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italo-Slovacca)

Ultima modifica: Lunedì 18 Luglio 2022
Lunedì 18 Luglio 2022

Danimarca – Accordo per contrastare la disoccupazione ai minimi storici

Dopo lunghi negoziati, alla fine di giugno è stato raggiunto un accordo tra il governo e diversi partiti nazionali, tra cui: Venstre, Socialistisk Folkeparti, Radikale Venstre, Det Konservative Folkeparti, Nye Borgerlige, Liberal Alliance e Kristendemokraterne. L’accordo prevede una serie di misure per stimolare il mercato del lavoro e le assunzioni internazionali, in un momento in cui il tasso di disoccupazione danese è ai minimi storici.

Pay Limit Scheme

Tra le novità introdotte dall’accordo c’è l’abbassamento del reddito minimo previsto dal Pay Limit Scheme, uno dei metodi per ottenere un visto di lavoro per i cittadini non comunitari. Il Pay Limit Scheme è uno dei meccanismi più semplici per ottenere un visto di lavoro in Danimarca, in quanto non tiene conto del tipo di lavoro svolto dal dipendente né obbliga le aziende a soddisfare particolari requisiti di certificazione. Il reddito annuale del dipendente è l’elemento principale per determinare l’ottenimento del visto.

A partire dal 1° dicembre 2022, il reddito minimo per richiedere un permesso di soggiorno attraverso il Pay Limit Scheme sarà abbassato. Mentre prima di tale data il reddito minimo annuale era di 448.000 corone danesi all’anno, dal 1° dicembre in poi sarà ridotto a 375.000.

Fast Track Scheme

L’accordo raggiunto modificherà anche il Fast-Track Sceme. Il requisito del numero minimo di dipendenti a tempo pieno che un’azienda deve avere per essere idonea sarà ridotto da almeno 20 ad almeno 10. Ciò consentirà a un maggior numero di aziende di poter far richiesta di certificazione SIRI come previsto dal Fast-Track Scheme.

Tra le condizioni da soddisfare in relazione al Fast-Track Scheme, le aziende dovranno documentare che l’annuncio di lavoro è stato pubblicato su Jobnet ed EURES per almeno due settimane. A tal fine, è necessario presentare una copia dell’annuncio stesso.

La revisione dei requisiti minimi per aziende e dipendenti di poter richiedere il visto di lavoro per i cittadini non comunitari è, secondo il governo, uno strumento funzionale a soddisfare l’elevata domanda di personale qualificato nel Paese. Le aziende danesi potranno, da un lato, attingere a un bacino più ampio di dipendenti e, dall’altro, offrire condizioni contrattuali in linea con gli standard danesi.

Fonte: https://bit.ly/3odTB5K

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio italiana in Danimarca)

Ultima modifica: Venerdì 29 Luglio 2022
Martedì 12 Luglio 2022

In Ontario gli indicatori economici confermano PIL e occupazione in aumento. Ma la situazione economica rimane difficile.

Secondo l’ultimo Ontario Economic Report, con la riapertura successiva alle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19, le aziende sono fiduciose sulle prospettive economiche per il futuro. 

Nonostante la maggior parte dei settori stia facendo esperienza di carenza di manodopera, le maggiori priorità d’intervento di quest’anno per la comunità aziendale restano le imposte commerciali ed i costi dell’elettricità. Bisogna inoltre sottolineare come nonostante molte aziende siano ottimiste nei confronti della tecnologia, i costi in termini di capitale e l’accesso a competenze digitali rimangono barriere diffuse all’adozione della tecnologia a livello aziendale.

 

(Contenuto editoriale a cura della Camera di Commercio Italiana dell'Ontario Canada (ICCO Canada))

Ultima modifica: Giovedì 1 Settembre 2022